PROVINCIA DI RAVENNA SETTORE POLITICHE AGRICOLE E SVILUPPO RURALE

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1 PROVINCIA DI RAVENNA SETTORE POLITICHE AGRICOLE E SVILUPPO RURALE RAVENNA 2011

2 PROVINCIA DI RAVENNA SETTORE POLITICHE AGRICOLE E SVILUPPO RURALE Ravenna 2011

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4 PREMESSA Il Settore Politiche Agricole e Svilupppo Rurale della Provincia di Ravenna si è proposto, anche per l'annata agraria , di reperire e commentare i dati produttivi ed economici relativi al comparto agricolo in quanto ritenuti utili per fornire a tecnici e operatori elementi di orientamento nelle scelte da effettuare per una più corretta gestione aziendale e per affrontare le difficoltà del momento nel contesto di uno scenario economico che, almeno in tempi brevi, non pare offrire molto di positivo. Si è trattato di una annata che, nel complesso, sotto il profilo dei realizzi (P.L.V.) si può far rientrare nella media in quanto ha fatto notare un incremento di oltre il 4% nei confronti dell'annata precedente, ma in flessione del 6% rispetto a quella 2007/2008. Trattasi ancora una volta di risultati poco lusinghieri che deludono le attese degli operatori qualora si consideri che sulla redditività hanno inciso pesantemente, in negativo, gli accresciuti costi produttivi. Fattori di natura climatica e distorsioni di mercato hanno ancora una volta condizionato, in modo differenziato, i risultati per i vari settori. Per le colture erbacee le scarse rese unitarie dei cereali autunnali sono state ben compensate da un incremento medio dei prezzi; altrettanto si è verificato per le principali colture arboree (non per la vite) mentre il comparto zootecnico, pur con qualche diversificazione fra le varie specie di animali, ha fatto notare maggiore stabilità. Globalizzazione dei mercati e forte carico fiscale, dovuto anche al consistente e mal sopportabile debito pubblico, pongono il nostro Paese nelle condizioni di scarsa competitività nei confronti di altri, anche della stessa UE e in particolare della Eurozona, in quanto dotati di strutture produttive più efficienti delle nostre, meno impegnati nel rispetto di vincoli ambientali e dai comportamenti commerciali spesso sleali. Diventa quindi difficile per le nostre produzioni affermarsi sui mercati e ciò nonostante l'acquisizione dell'ottima immagine riconosciuta a livello mondiale, in dipendenza dei pregi di cui possono vantarsi ma data l'attuale crisi, che penalizza di più quelli tipici di qualità e più costosi trovano, in molti casi, difficoltà di sbocco. A rendere meno speranzoso il futuro contribuisce il ridursi delle risorse pubbliche destinate al settore agricolo anche perchè una buona fetta della medesima viene sottratta al sostegno agricolo diretto e destinata a iniziative di carattere sociale come difesa dell'ambiente naturale oltre che alla sicurezza alimentare e al benessere degli animali. D'ora in poi non si concederanno aiuti pubblici se non si salvaguarderanno detti principi (condizionalità). Nella ripartizione delle risorse pubbliche la PAC propende per il progressivo trasferimento degli aiuti diretti assegnati agli operatori in base ai titoli riconosciuti a quelli che vanno a beneficio dello Sviluppo rurale (modulazione) con l'obiettivo di creare aziende più competitive, sufficientemente potenziate e in grado di affrontare meglio le sfide di un futuro sempre più arduo e denso di incognite. Altro obiettivo da perseguire è quello della diversificazione e multifunzionalità delle aziende i cui punti di forza sono: la scelta degli indirizzi produttivi più idonei in rapporto alle opportunità offerte dal mercato, lo sviluppo dell'agriturismo, la produzione di bioenergie da fonti rinnovabili e utilizzando specifiche produzioni e sottoprodotti aziendali, ecc. Trattasi di iniziative che rappresentano una buona opportunità per l'integrazione del reddito di molte aziende famigliari, soprattutto di zone marginali, e per creare nuovi posti di lavoro. Finora la attività delle fattorie didattiche, pur avendo un rilevante valore sociale, educativo e culturale, hanno procurato agli imprenditori risultati economici più marginali. Si ritiene doveroso richiamare l'attenzione su alcuni importanti provvedimenti varati dall'ue in questi ultimi anni come quelli relativi alla nuova OCM di alcuni settori base dell'economia agricola come l'ortofrutticolo, il vitivinicolo e l'oleicolo e, più recentemente, un OCM comune per tutti i prodotti. Di rilievo le disposizioni contenenti manovre di aggiustamento a metà percorso della PAC tuttora operante a tutela dei settori in più forte crisi (Reg. CE n 73/2009 art. 68). Fra le norme varate a protezione dell'ambiente emergono quelle finalizzate a ridurre l'inquinamento delle acque (Direttiva Nitrati) e la più recente con la quale si danno consigli per un più corretto 1

5 impiego dei fitofarmaci e per una sottrazione dal mercato di quelli più pericolosi. Trattasi di provvedimenti di notevole valenza sociale ma che pesano sulle spalle degli agricoltori a scapito della competitività. Intanto si stanno mettendo a punto le norme da applicare con la nuova PAC per il periodo , norme che stanno scatenando polemiche a non finire in quanto non trovano sempre condivisibili i pareri degli stati membri interessati. Fra le scelte che a noi interessano più da vicino emergono quella della eliminazione (dal ) delle quote latte e quello dei diritti di impianto per i vigneti da attuarsi seguendo una procedura di "atterraggio morbido" che consenta di evitare che, con la totale liberalizzazione di entrambi i settori, si creino scompensi produttivi che favoriscano la volatilità dei prezzi. In questo contesto si auspica che i produttori possano guardare con maggiore ottimismo al loro futuro ponendo attenzione a quei punti di debolezza che da tempo caratterizzano il nostro sistema produttivo: rinnovo e potenziamento delle strutture anche con accorpamenti di imprese di dimensioni insufficienti per poter realizzare economie di scala; innovazioni e sviluppo tecnologico; ricerche di mercato e promozione di prodotto; semplificazioni burocratiche, maggiori possibilità di accesso al credito agrario, una politica fiscale e previdenziale più sopportabile; rapporti di filiera che assicurino al produttore una più equa ripartizione del valore aggiunto; programmazione delle produzioni per garantire più equilibrio ai mercati e ai prezzi e rendere più stabili i redditi e più esatte le previsioni di bilancio. L'affidamento ai giovani della gestione delle aziende, dotandoli delle necessarie risorse e di una buona professionalità, potrà costituire un punto di forza nel processo di rinnovamento e di valorizzazione del settore agricolo. Nella scelta da operare per chi gestisce le aziende agricole è opportuno porre attenzione a tutti quei fattori che, in un senso o nell'altro, possono influire sui risultati: condizionamenti climatici e ambientali, andamento dei mercati e presumibili quotazioni dei prezzi (compresi quelli dei mezzi tecnici), evoluzione delle tecniche colturali e degli allevamenti, orientamenti della politica agraria e dei consumi. La presente pubblicazione, seguendo una prassi consolidata nel tempo, si articola in vari capitoli: - Situazione meteorologica - Calamità atmosferiche - Situazione fitosanitaria - Bilancio dell'annata agraria ravennate 2009/2010 e impiego di mezzi tecnici - Sviluppi della politica agricola e relativa legislazione - Produzione lorda vendibile - Andamento delle colture erbacee - Andamento delle colture arboree - Zootecnia - Agriturismo Il tutto corredato di tabelle che consentono di meglio visualizzare e valutare con più facilità i risultati produttivi ed economici, anche con riferimenti storici. Per le singole colture sono stati presi in esame: superficie, rese ad Ha, P.L.V., mercati, prezzi all'origine, areali di diffusione, ciclo colturale, malattie, orientamenti tecnici, sovvenzioni pubbliche, confronto con le produzione di aree territoriali di vari livelli, rapporti commerciali con l'estero. Per gli allevamenti si sono fornite informazioni di carattere generale per le singole specie, sulla evoluzione della consistenza numerica, su aspetti produttivi, malattie, prezzi, mercati, sovvenzioni pubbliche, norme per il benessere animale, utilizzazione dei prodotti, prospettive, scambi commerciali, ecc. Per la realizzazione del presente lavoro si è fatto affidamento sulla fattiva collaborazione di Uffici pubblici, di Organizzazioni professionali di categoria, di tecnici e operatori agricoli che hanno fornito dati e informazioni sullo svolgimento dell'attività ed ai quali è doveroso rivolgere un vivo ringraziamento. 2

6 In particolare va segnalata la fattiva collaborazione del P.A.Abeti Domenico, tecnico del Progetto regionale di Produzione integrata, che, con molta disponibilità ha fornito, nel corso dell'intera annata agraria, notizie dettagliate sull'andamento delle colture attuate nella nostra provincia. Da segnalare altresì, per quanto riguarda il Settore Politiche Agricole e Sviluppo Rurale della Provincia, il contributo offerto dal P.a. Riccardo Mandolesi nel reperimento dei dati, del Dr. Primo Pagani (ex dipendente del S.P.A. di Ravenna) nella elaborazione dei medesimi e nel commento dei risultati, nonchè della Sig.ra Cinzia Varotti che ha svolto il lavoro di segreteria. Il dirigente del Settore Politiche Agricole e Sviluppo Rurale (Dott. Antonio Venturi) 3

7 INDICE Premessa pag. 1 Situazione meteorologica. pag. 5 Calamità atmosferiche.. pag. 12 Situazione fitosanitaria delle colture..... pag. 16 Bilancio dell annata agraria e impiego dei mezzi tecnici... pag. 29 Siluppi della politica agricola e legislazione pag. 42 Produzione lorda vendibile (P.L.V. agricola 2010)... pag. 51 Colture erbacee.. pag Cereali.. pag Industriali. pag Foraggere. pag Sementiere pag Orticole. pag Floricoltura... pag Serie storica produzioni provinciali colture erbacee pag. 94 Colture arboree intensive.. pag Melo. pag Pero.. pag Pesco e nettarine pag Albicocco pag Susino pag Loto o Kaki pag Actinidia pag Vite pag Olivo pag Vivaismo pag Serie storica produzioni provinciali colture arboree. pag. 139 Zootecnia - Aspetti di carattere generale pag Bovini pag Equini... pag Ovicaprini..... pag Suini. pag Coniglio..... pag Avicunicoli... pag Apicoltura.. pag Agriturismo. pag

8 SITUAZIONE METEOROLOGICA ANNATA 2009/2010 L'annata agraria 2009/2010, così come quella precedente, ha condizionato in modo differenziato i risultati produttivi delle colture agrarie sia in termini quantitativi che qualitativi, apparsi non del tutto soddisfacenti per le colture erbacee, specie i cereali autunnali, compensati peraltro da un sostanzioso incremento delle quotazioni sul mercato, e un po' più positivi per quelle arboree intensive, alquanto condizionate da altre cause e per le quali le possibilità di compensazioni in base ai prezzi non hanno potuto avere lo stesso effetto rilevato per le erbacee. L'andamento stagionale può comunque così riassumersi: - Una stagione autunno-invernale alquanto umida, in special modo quella di fine 2009, in dipendenza della frequente piovosità e di alcune nevicate e con temperature medie quasi sempre sotto la norma ma senza mai raggiungere minime pericolose se non nei casi di cv. di frutta più sensibile (actinidia) e dell'olivo. - Una primavera altrettanto umida nella prima parte, che ha consentito ulteriori arricchimenti idrici del terreno, con temperature in certi momenti inferiori alla norma e con flessione di alcuni gradi sotto lo 0 C nel periodo prepasquale che ha recato danni ad alcune specie di frutti e, in special modo, all'actinidia. - Un'estate caratterizzata da temperature piuttosto elevate ma senza raggiungere gli eccessi di altre precedenti e con piovosità meglio distribuita nel corso dei mesi da non creare difficoltà alle lavorazioni al terreno e più favorevole alla vegetazione. - La caduta di alcune grandinate di cui una particolarmente grave a inizio primavera. In relazione a tutto questo va posto in rilievo la buona disponibilità di acqua nel terreno per gran parte del ciclo vegetativo da ridurre il numero di interventi irrigui, il programma di difesa fitosanitaria piuttosto impegnativo, il ritardo nello svolgimento delle fasi fenologiche, almeno inizialmente, il deterioramento di molta frutta per le grandinate. Pertanto freddo invernale prolungato, piogge frequenti ed intense, particolarmente rilevanti in primavera, nebulosità accentuata, radiazione solare limitata, sono i fattori caratterizzanti dell'annata meteorologica 2009/ Nelle attigue tabelle sono riportati i dati della piovosità mensile rilevati nelle otto stazioni meteorologiche della provincia, nonchè la sintesi di altri dati su temperature, ecc., con relativi riferimenti storici. OTTOBRE E' continuata la carenza di piogge per quasi tutto il corso del mese, con comparsa delle medesime, e di buona intensità, solo negli ultimi giorni. Si sono avuti giorni a nebulosità intensa ma senza la caduta di una goccia di acqua. Temperature oscillanti intorno alla media stagionale. Presente la nebbia il 22 e un forte vento il giorno 30. Dette condizioni hanno avuto effetto differenziato sulla fisiologia delle colture ancora in atto e sulla possibilità di esecuzione dei lavori di semina dei cereali autunnali che hanno potuto svolgersi regolarmente nella seconda parte del mese nei terreni meno zollosi ma rinviati al mese successivo in quelli più compatti e lapidei. La carenza di piogge, su piante sofferenti, ha provocato ingiallimento e caduta anticipata delle foglie delle colture arboree anche in assenza di brinate. Rimaste ancorate al lumicino le riserve idriche, soprattutto negli strati profondi del terreno. NOVEMBRE Il mese è stato caratterizzato da piogge frequenti e differenziate, in quanto a intensità, e in relazione alle zone, e da nuvolosità piuttosto accentuata con ritorno al sereno nell'ultima decade salvo gli ultimi giorni. Temperature oscillanti intorno ai valori medi o lievemente superiori senza mai scendere sotto i 0 gradi. Tasso di umidità atmosferica quasi sempre molto elevato. Andamento quindi positivo per l'agricoltura, e in special modo per i cereali autunnali di cui è stato possibile completare la semina ed è stata favorita la emergenza delle piantine anche in relazione al buon livello termico. Le piante arboree intensive hanno portato a termine, nonostante il lungo periodo di siccità estivo autunnale e le buone rese / ettaro, il loro ciclo colturale proponendosi con un sufficiente sviluppo dei rametti dell'anno e loro stato di liqnificazione e sanitario. La lenta caduta delle foglie per ritardo di ritorni di freddi e lo stato di umidità del terreno hanno rallentato le operazioni di reimpianto di 5

9 frutteti e vigneti che, stando a quanto promette il mercato, non pare vengono affrontate con molto entusiasmo. Le riserve idriche degli strati profondi del terreno continuano a rimanere insufficienti.. DICEMBRE Si è trattato di un mese alquanto perturbato sotto il profilo meteorologico che ha alternato periodi di piogge, anche intense, ad altri caratterizzati da nuvolosità, da neve e con pochi giorni sereni. Le temperature si sono mantenute nella norma ma a metà mese sono scese fino a -10 e -12 C. e a valori inferiori nel periodo prenatalizio. Le piogge di maggiore rilievo si sono verificate ad inizio e a fine mese. Il giorno 14 si è avuta una lieve nevicata, seguita da una più copiosa il giorno 19 che ha raggiunto in certe località della pianura i cm di altezza ma che si è disciolta in tempi brevi. Gli unici periodi di sereno si sono verificati agli inizi della seconda e terza decade. Foschia in forte evidenza; scarsa invece la presenza della nebbia. In evidenza anche le giornate di brina e con flusso ventoso piuttosto gelido. Le piogge piuttosto prolungate anche se con poca intensità e lo scioglimento della neve hanno consentito un buon arricchimento idrico del terreno anche a una certa profondità creando la premessa per una buona autonomia idrica per un certo tempo. Non sono stati segnalati ristagni di acqua di rilievo e almeno non comparabili alle alluvioni di ampi territori nazionali anche del Meridione. Le rigide temperature di certi periodi, su piante ben ferme, non pare abbiano provocato danni. Buone le condizioni dei cereali autunnali, favorito il contenimento dei germi ibernanti dei parassiti. Migliorata la granulometria dei terreni. GENNAIO Si è trattato di un mese decisamente perturbato con poche giornate di bel tempo ma per la maggior parte nuvolose con piogge di una certa intensità nella prima decade e nell'ultima settimana e nevicate nei giorni 4, 5 (di 8-10 cm) nonchè 26 e 31; queste ultime meno rilevanti ma lente a sciogliersi per il perdurare di un clima piuttosto rigido. Le temperature hanno assunto valori piuttosto bassi e inferiori alla media sia di giorno che di notte toccando i valori minimi nella terza decade e, in particolare, il giorno 31 (-7-8 C.). In evidenza la nebbia il giorno 20. Le minime termiche non pare abbiano provocato danni evidenti anche alle colture più sensibili come peschi, albicocchi e actinidia. La pioggia e l'acqua derivante dalla neve sciolta hanno ulteriormente arricchito di umidità i vari strati del terreno mentre i freddi, considerato che il terreno è rimasto gelato in superficie sia pure per periodi di tempo brevi, hanno avuto parte determinante nel distruggere molti dei germi di parassiti ibernanti e migliorato la granulometria. I lavori di potatura delle piante sono stati continuamente interrotti e altrettanto sospesi quelli di esecuzione degli impianti delle colture arboree intensive. Sempre elevato il livello di umidità atmosferica nonchè il consumo di carburante per il riscaldamento delle serre e degli allevamenti. FEBBRAIO L'andamento stagionale è risultato quasi sempre perturbato ed ha evidenziato pochi periodi di bel tempo e di breve durata. Le piogge più consistenti si sono verificate nei giorni 5,6,10,11,23 e 26 mentre nei primissimi giorni si sono avute lievi nevicate e minime termiche che hanno toccato i -10 e -12 C. In seguito le temperature si sono progressivamente incrementate superando i valori medi e senza mai scendere nella seconda parte del mese sotto i 0 C. Non si sono verificati ristagni di acqua e tanto meno le alluvioni che hanno invece gravemente danneggiato varie località del territorio nazionale. Sempre alto è risultato il livello di umidità atmosferica ma scarsa la presenza della nebbia. Sono stati ostacolati, per difficoltà di accesso ai campi intrisi di acqua, i lavori preparatori e di semina delle colture primaverili più precoci nonchè di impianto di vigneti e frutteti. Sono stati segnalati per i freddi intensi, soprattutto di inizio mese, possibili danni alle colture frutticole più sensibili e, in particolare, nella parte bassa della chioma e in località più soggette a detta calamità. Le riserve idriche, anche degli strati più profondi del terreno, si sono ulteriormente arricchite. MARZO Il mese ha alternato periodi di piovosità e nuvolosità diffusa ad altri di sereno. Particolarmente perturbata la prima decade nel corso della quale si sono verificate le piogge di maggiore consistenza. Temperature sotto la media nel periodo dal 5 al 17 con massima flessione nei giorni 6 e, in special modo, nei giorni 12, 13, 14 ove sono scese fino a -2,5 e -3,0 C. per poi salire progressivamente con l'inizio della primavera lasciandosi alle spalle un'invernata particolarmente rigida quale non si verificava da anni, pur senza toccare punte minime eccezionali. Flusso ventoso nella norma. 6

10 Inizialmente, in relazione alla forte piovosità e alle flessioni termiche, si sono procrastinate le operazioni di semina delle colture erbacee primaverili di maggiore precocità e si sono verificate stasi vegetative con fioritura delle drupacee svolte con ritardo di 8-10 giorni rispetto ai tempi abituali. Con il ritorno di buone giornate nella seconda parte del mese tutto si è normalizzato e la vegetazione ha potuto avere un buon recupero. Il freddo ha avuto effetti negativi su specie e cultivar di frutta più sensibili. Nessun problema invece per i cereali autunnali. Più che sufficienti le riserve idriche accumulate nel terreno. APRILE Si è trattato di un mese caratterizzato da un andamento stagionale che si è svolto all'insegna della normalità con piogge ben distribuite nel corso dei 30 giorni alternate a periodi di bel tempo con temperature in crescendo nel finale e, per lo più, superiori alla media. Piogge bene assorbite dal terreno. Flusso ventoso moderato e, in certi casi, piuttosto gelido. Buono l'effetto sulla vegetazione che si è mossa recuperando il ridardo accumulato in precedenza. Le piogge frequenti hanno favorito le emergenze delle sarchiate e ortive di semina tardiva. Piuttosto intenso il programma di difesa fitosanitaria per evitare che le crittogame più diffuse prendessero il sopravvento. Assai curata la difesa dalle infestanti, favorite dal clima, con l'applicazione di sfalci o di diserbanti. Stato idrico del terreno in condizioni ottimali consentendo di potere fare affidamento su una buona autonomia a lungo termine. Buone le prospettive per i cereali autunnali. MAGGIO Il comportamento meteorologico del mese è risultato decisamente anomalo. Le perturbazioni, in buona parte temporalesche, si sono ripetute a più riprese e i periodi di bel tempo sono risultati quasi sempre di breve durata. Di conseguenza anche le medie delle temperature sono risultate inferiori alla norma. Le piogge hanno interessato le varie zone del territorio palesando intensità variabile accomunate, in molti casi, a grandinate. Da sottolineare quelle dei giorni 4, 13,18 e quella assai copiosa (mm. 50 circa) del giorno 15. Tutto sommato non è facile rammentare, con riferimento al passato, un maggio così umido. Nella terza decade le temperature si sono portate su buoni livelli. Ad effetti negativi se ne sono contrapposti dei positivi. Fra i primi vanno citati le numerose grandinate che hanno colpito i frutticini dei fruttiferi nella fase di sviluppo iniziale con danni soprattutto per le drupacee, ma anche i tralci e i grappolini delle viti più esposti hanno subito rotture e perdite notevoli. L'affienagione dei foraggi ne ha notevolmente risentito. Le piogge battenti hanno, in molti casi, compattato il terreno in superficie favorendo la formazione di una crosta piuttosto dura. Buone le condizioni dei cereali autunnali, se ben difesi dalle crittogame, e positivo lo stato delle colture primaverili. Le temperature sotto la media hanno ritardato di qualche giorno lo svolgersi delle fasi fenologiche delle colture arboree intensive. GIUGNO Andamento stagionale svoltosi all'insegna della normalità sia per quanto concerne la mole delle precipitazioni apparse di una certa consistenza nel periodo dal 15 al 21, che il livello delle temperature che hanno toccato i massimi valori nel periodo dal 15 al 21 e negli ultimi giorni ove si sono raggiunti e superati i 30 C. E' diminuita la intensità dei temporali grandinigeni apparsi in grande evidenza nel mese precedente. Forte il flusso ventoso del giorno 21. Si è trattato di un andamento favorevole, con l'eccezione per i terreni anomali, allo sviluppo e alle rese delle colture primaverili; più variabile per i cereali autunno-invernini con danni per quelli coltivati in terreni soggetti ad asfissia per eccesso di piogge e tutti raccolti con una settimana di ritardo rispetto all'epoca abituale. Ritardato di qualche giorno anche il raccolto delle cv. di frutta più precoci con rese seriamente decurtate dove si è abbattuta la grandine. La scarsa luminosità per lunghi periodi della primavera ha condizionato in senso negativo la pezzatura della frutta apparsa sotto la media. Il programma fitosanitario si è normalizzato dopo che nei due precedenti mesi si era dovuto intervenire a più riprese per contenere lo sviluppo delle più importanti malattie crittogamiche favorite dalle piogge. LUGLIO In luglio le precipitazioni sono apparse di lieve entità e limitate al giorno 6 e a fine mese mentre le temperature sono risultate abbastanza stabili con valori massimi conseguiti nella seconda decade in cui si sono raggiunti i C. e con flessioni negli ultimi giorni in 7

11 concomitanza con il breve cambio di stagione. Modesto il flusso ventoso e altrettanto la presenza di temporali grandinigeni. Andamento quindi piuttosto favorevole alle colture pur rilevando che la scarsità delle piogge ha costretto a intervenire ripetutamente con la pratica irrigua. Le precipitazioni di fine mese hanno riportato un po' di refrigerio alle coltivazioni migliorando le condizioni idriche anche dei terreni apparsi piuttosto aridi in superficie e compattati se di natura argillosa. La vegetazione ha recuperato il lieve ritardo denunciato nei mesi precedenti. L'actinidia ha accusato un forte calo delle rese in alcuni territori, soprattutto in relazione alle gelate prenatalizie. Variabili le rese di altre specie di fruttiferi sia per le grandinate che per motivi non di origine meteorica. Contenute le malattie di natura crittogamica. Riserve idriche in esaurimento anche in profondità. AGOSTO L'andamento meteorico si è mantenuto nella norma e senza la presenza di eventi di particolare rilievo. Si sono verificate piogge di intensità variabile in rapporto alle zone sia nella prima settimana che a metà mese. Nella seconda parte il clima estivo si è fatto di nuovo sentire, il cielo si è mantenuto quasi sempre sereno con temperature su buoni livelli ma senza raggiungere i picchi di altre annate (non oltre i C.). Scarse le manifestazioni grandinigene, flusso ventoso di modesta intensità, in evidenza l'afa. Andamento pertanto positivo, sia per le colture erbacee in essere che hanno potuto beneficiare di qualche pioggia, che per quelle arboree intensive pure rilevando la necessità di dovere intervenire con l'irrigazione nella seconda parte del mese. Le lavorazioni al terreno si sono svolte senza difficoltà e senza la formazione di grosse zolle come era avvenuto in annate precedenti. I tempi di maturazione della frutta sono rientrati nella norma recuperando i ritardi iniziali. Favorevoli le condizioni per assicurare qualità e buona conservabilità e tonalità di colore nelle mele a buccia rossa. Le conseguenze delle numerose grandinate del periodo primaverile-estivo si sono fatte sentire. Le riserve idriche si sono in buona parte esaurite ma senza pregiudizio per i raccolti. L'uva è apparsa in lieve ritardo come fase di maturazione. SETTEMBRE L'andamento meteorico è risultato quello tipico del mese evidenziando alternanza di giornate di sole a periodi di piovosità comunque variabile e particolarmente accentuata alla fine sia della prima che della seconda decade. Tempo instabile anche negli ultimi giorni. Le piogge iniziali sono state accompagnate da grandine. Le temperature si sono mantenute nella norma e, talvolta, inferiori a fine mese, preludio all'arrivo dell'autunno. Si è trattato comunque di un buon mese favorevole sia alle colture ancora in essere che allo svolgimendo dei lavori. La vendemmia ha potuto essere portata a termine, con poche interruzioni, nella generalità delle aziende, con inizio un po' anticipato rispetto alla norma. Le piogge della prima decade hanno indotto qualche fenomeno di marcescenza nell'uva nelle aziende più colpite dalla tignoletta anche per la scarsa efficacia dei prodotti impiegati nella lotta. La giusta dose di umidità ha favorito la buona pezzatura della frutta ma non lo stato di conservazione in quanto colpita da Moniliosi particolarmente accentuata nelle zone colpite dalla grandine. Buono lo stato fisiologico delle piante da frutto e della vite, compreso quello dell'actinidia la cui produzione è stata seriamente decurtata dalle gelate prenatalizie. Soddisfacente il livello di umidità del terreno da consentire una buona preparazione del letto di semina per i cereali autunnali e conseguente rapida emergenza delle piantine. OTTOBRE L'andamento meteorico è risultato variabile ed ha alternato periodi di bel tempo, ma brevi, ad altri caratterizzati da piogge frequenti ma di non lunga durata, da nuvolosità e foschia. Andamento quindi da ritenersi tipicamente autunnale se non invernale in certi periodi. Le piogge di maggior rilievo, comunque variabili da zona a zona, si sono verificate il giorno 5, nel periodo dal 15 al 18 e verso la metà della terza decade. Temperatura sotto la media, specie di notte, ma senza mai scendere sotto lo 0 C. Sempre molto alto il livello di umidità atmosferica. Flusso ventoso nella norma e talvolta un po' gelido. Variabili i riflessi sull'andamento della agricoltura. Si è dato corso, su gran parte dei terreni, alla semina dei cereali autunnali che hanno potuto beneficiare di un ottimo stato idrico per l'emergenza. Le temperature medie, al di sotto della norma, hanno rallentato i processi di maturazione della frutta ancora in essere fra cui il kaki che ha assunto con difficoltà la tipica colorazione arancione nei tempi abituali, e il kiwi per il quale è richiesto il raggiungimento di un certo numero di gradi Brix. Dalle ultime raccolte di uva, avvenute a inizio mese, si è conseguito 8

12 un buon livello zuccherino e migliore di quello già soddisfacente del prodotto raccolto in precedenza. La lenta caduta delle foglie per assenza di brinate ha consentito alle piante di entrare gradualmente in quiescenza e in buone condizioni. Le riserve idriche del terreno si dimostrano sufficienti per quanto riguarda gli strati superficiali e medi ma, non ancora, in profondità. Dal prospetto con il riepilogo delle precipitazioni mensili rilevate dalle otto stazioni meteorologiche collocate in punti chiave del territorio provinciale si evidenzia come i mesi di novembre, maggio, aprile e settembre siano risultati, nell'ordine, i più piovosi, mentre, quelli di luglio e marzo, con la piovosità meno accentuata. Si tratta di una distribuzione abbastanza regolare delle piogge, nel corso dell'anno solare 2010, che ha consentito buone possibilità di vegetazioni anche alle colture erbacee in genere che più risentono dei danni provocati dalla carenza idrica. Anche le lavorazioni meccaniche al terreno ne hanno beneficiato. Le temperature medie si sono assestate sui valori di 12 C. e quindi inferiori ai 14,1 C. del precedente anno 2009; di conseguenza ne è risultata anche una minore presenza di radiazione solare. Nei confronti della media dell'ultimo decennio le precipitazioni sono risultate superiori del 33,2 % e, rispetto al 2009, del 53,4%. Se, per quanto riguarda le piogge, si fa riferimento al periodo in cui si svolge il ciclo colturale (ottobre 2009 settembre 2010) il quadro idrico non cambia, in sostanza, di molto (di mm 14 in meno). Nel periodo autunnale, invernale e primaverile (escludendo il mese di novembre) le precipitazioni sono risultate nettamente superiori alla media rilevata negli ultimi due decenni (587 mm rispetto ai 374) comportando difficoltà per le semine primaverili e per la regolare esecuzione delle lavorazioni colturali. Nel periodo che va da giugno a settembre le precipitazioni sono risultate invece inferiori a quelle medie dell'ultimo decennio (mm181 rispetto ai 216 mm). Risulta altresì che la media delle temperature medie giornaliere è stata di 12,0 C. (e quindi alquanto inferiore a quella del 2009) e a quella media dell'ultimo decennio (solo nel 2005 si era assestata su 11,7 C.) mentre la somma dei gradi medi giornalieri eccedente i 10 C. è risultata di 1836 a fronte dei 2111 del 2009 a conferma di una minore possibilità di utilizzare l'energia solare atta ad assicurare alle colture il massimo rendimento produttivo. Seguono le tabelle con i dati meteorologici del 2010 con particolare riferimento a quanto riguarda livelli termici e piovosità. MESI RIEPILOGO PRECIPITAZIONI ANNO 2009 (IN MILLIMETRI) Lavezzola S.Agata S. S. Villa Prati Bagnac. Ravenna Az. Marani Granarolo Faenza S. Pietro in Vincoli Ravenna Reda Faenza Brisighella MEDIA GENNAIO 61,0 70,0 82,0 91,8 66,0 82,6 63,4 59,4 72,0 FEBBRAIO 84,2 90,8 63,0 81,4 79,6 83,4 79,4 49,6 76,3 MARZO 84,2 87,8 79,0 98,2 93,0 86,0 108,0 22,2 82,3 APRILE 66,8 72,4 84,0 87,0 86,8 85,2 98,2 109,6 86,3 MAGGIO 94, ,5 107,6 102,0 97,4 114,6 117,8 114,2 GIUGNO 54,0 48,0 48,0 43,0 62,6 66,6 61,4 80,0 58,0 LUGLIO 43,4 20,2 17,0 6,2 20,2 27,0 27,6 19,6 22,6 AGOSTO 85,6 87,8 52,0 63,0 83,0 63,8 74,4 66,4 72,2 SETTEMBRE 117, ,5 69,2 85,0 132,0 99,8 102,4 96,7 OTTOBRE 72,0 63,0 46,0 96,4 74,4 62,0 71,8 79,6 70,6 NOVEMBRE 105,6 107,8 106,0 118,0 103,8 118,0 117,2 151,4 116,0 DICEMBRE 50,0 58,0 43,0 45,6 60,8 55,8 57,0 79,0 56,1 TOTALE MILLIMETRI 919,4 935,8 837,0 907,4 917,2 959,8 972,8 937,0 923,3 A CURA DELLA SEZIONE AGROMETEOROLOGICA DELLA PROVINCIA DI RAVENNA. 9

13 TEMPERATURE E PRECIPITAZIONI MENSILI ANNO SOLARE 2010 E CONFRONTO CON DATI ULTIMO DECENNIO (DATI AZ. MARANI) MEDIA DECENNIO 2001/2010 DELLE PRECIPITAZIONI MENSILI mm. ANNO ,8-11,1 12, ,4 642,3 ANNO ,8-10,5 14, ,4 602,8 MESI TEMPERATURE MASSIME MENSILI TEMPERATURE MINIME MENSILI MEDIA DELLE TEMPERATURE MEDIE GIORNALIERE SOMMA GRADI MEDIE GIORNALIERE ECCEDENTI i 10º C PRECIPITAZIONI MENSILI Giorni di pioggia mm. GENNAIO 7,5-7,0-0, ,8 45,2 FEBBRAIO 14,4-11,1 3, ,4 MARZO 22,6-2,9 7, ,2 APRILE 25,8 1,0 11, ,0 MAGGIO 29,6 6,2 16, ,6 GIUGNO 32,2 12,2 20, ,0 LUGLIO 35,8 14,2 24, ,2 AGOSTO 33,9 9,7 22, ,0 SETTEMBRE 27,0 6,0 17, ,2 OTTOBRE 24,2 0,9 11, ,4 NOVEMBRE 17,1-2,0 8, ,0 DICEMBRE 11,0-9,0 0, ,6 42,7 65,9 66,9 53,8 28,9 28,8 50,8 58,9 79,9 55,6 64,9 Media fra le temperature MAX, MIN, delle ore 9 e 21 10

14 DATI METEOROLOGICI DELLA PROVINCIA ULTIMI 30 ANNI AZ. M. MARANI ANNO TEMPERATURA MASSIMA TEMPERATURA MINIMA TEMPERATURA MEDIA DELLE MEDIE GIORNALIERE NUMERO GIORNI DI PIOGGIA mm. di PIOGGIA (2) ,5-5,0-7,4-10,0-11, ,4 15,6 14,2 14,1 12, (371) 608 (581) 444 (508) 706 (722) 556 (552) 575 (564) 667 (688) 702 (803) 924 (982) 702 (750) 486 (572) 931 (844) 512 (546) 620 (621) 804 (892) 416 (441) 697 (847) 768 (822) 488 (582) 675 (604) 534 (602) 514 (601) 907(923) 1. Media delle temperature: MAX.. MIN.. delle ore 9 e delle ore I dati fra parentesi ci danno le medie rilevate dalle varie stazioni meteorologiche della provincia. 11

15 CALAMITA ATMOSFERICHE Eventi meteorologici di particolare rilevanza, hanno inciso negativamente, nel corso della campagna agraria 2009/2010, sui risultati produttivi ed economici delle colture agrarie e della zootecnia: - L'eccessiva piovosità accompagnata da frequenti nevicate che si è verificata in tutti i mesi, da fine autunno a maggio, che ha raggiunto valori elevatissimi e nettamente superiori alle medie degli ultimi decenni ha comportato fenomeni di asfissia per le radici, facilità di sviluppo per le infezioni crittogamiche a inizio primavera, rallentamenti vegetativi e difficoltà di accesso ai campi. Basti pensare che in detto periodo sono caduti quasi 600 mm di pioggia a fronte dei 370 della media dell'ultimo ventennio. Tendenza che contrasta con quanto si è verificato da giugno a settembre nel corso del quale periodo le piogge hanno raggiunto globalmente i 180 mm e quindi valori inferiori alla media dei 216 mm del decennio precedente. Di un certo rilievo sono apparse però le piogge del mese di metà agosto che, unitamente a quelle di maggio, hanno provocato danni da marciumi a orticole e nettarine. Da rilevare che nei mesi da maggio a settembre del 2009 erano caduti appena 72 mm di pioggia a conferma di un estate contraddistinta da una eccezionale siccità. - Una invernata alquanto rigida con temperature che, pur non raggiungendo valori minimi devastanti, si sono attestate su valori medi, e per lunghi periodi, al di sotto della norma mentre, nel periodo estivo, se si esclude il mese di agosto, con temperature più elevate, i livelli termici sono risultati in sintonia con la media del periodo considerato. Valori medi annuali comunque inferiori di 2 gradi alla norma e minore utilizzo delle radiazioni solari da parte della vegetazione anche perchè intercettate da una frequente nuvolosità. Particolarmente nocive le gelate del periodo prenatalizio ( dicembre) che hanno provocato danni ad alcune specie coltivate e, in particolare, ad actinidia e olivo. - La caduta di numerose grandinate, nell'arco dell'intero periodo vegetativo, di cui alcune alquanto significative per estensione e gravità. In particolare meritano di essere segnalate, con riguardo alla zona e alla gravità, quelle dei seguenti periodi: - 5 maggio, con danni lievi e per il comune di Conselice. - 12, 13 e 19 maggio, sono quelle che hanno recato i danni maggiori avendo colpito gran parte delle colture nella fase iniziale del ciclo vegetativo. Interessati i comuni di Alfonsine, Cotignola, Bagnacavallo, Conselice, Faenza e zona Nord di Ravenna. - 2,3,4 giugno, con danni medio-alti nei comuni di Alfonsine, Bagnacavallo, Lugo, Faenza (al confine con Forlì) giugno, con danni medio-alti nel comune di Cervia e Ravenna Sud luglio, con danni limitati nei comuni di Faenza e Conselice agosto, con danni medi nella zona sud del comune di Ravenna. - 5 settembre, con danni molto elevati nei comuni di Castelbolognese e parte di Faenza in confinanza con l'imolese settembre, con danni medio-alti a macchia di leopardo, con particolare intensità nei comuni di Conselice, Bagnacavallo, Faenza, Lugo, Ravenna, Cotignola. - La presenza di venti di un certo rilievo durante i mesi estivi che hanno provocato danni lievi-medi a pere, mele, susine, actinidia e uva. Come da tempo, in base alla legislazione vigente, in termini di aiuto ai produttori colpiti l'amministrazione pubblica ha provveduto a delimitare le zone alle quali riconoscere le agevolazioni fiscali e previdenziali e concedere un concorso nel pagamento delle polizze di assicurazione a carico degli assicurati, visto che l'aiuto diretto basato sulla concessione di un contributo a fondo perduto o di mutui agevolati con restituzione totale o parziale della somma prestata, è stato abolito da alcuni anni in base a una nuova normativa che ha modificato il vecchio fondo di solidarietà nazionale in vigore da tempo. L'intervento statale si è quindi limitato a concedere una maggiorazione della percentuale di contribuzione nel pagamento delle tariffe assicurative. Pagamento che è stato in forse per un certo tempo ma che poi, grazie anche all'intervento comunitario, ha potuto essere, pur con un certo ritardo, condotto in porto. 12

16 Il ricorso alle reti antigrandine, in considerazione anche dell'eccessivo impegno finanziario e dei risultati non sempre completi, non pare più suscitare l'interesse di un tempo. La gestione degli aiuti pubblici nel pagamento delle tariffe alle varie compagnie di assicurazione è affidato al Consorzio delle Produzioni Intensive di Ravenna che fra l'altro svolge anche altre attività nella tutela compatibile del territorio. L'assicurazione, oltre ai rischi da grandine provvede, da qualche anno, anche alla copertura di quelli provocati da altre calamità naturali, come gelate, siccità, alluvioni, forti venti, ecc. Così accanto alla tradizionale assicurazione per la sola grandine hanno assunto valore, e con rilevanza crescente, quella pluririschio e multirischio. Per questi due nuovi tipi di polizze di assicurazione è cambiato il modo di valutazione rispetto alla sola grandine. Le condizioni previste sono: per la polizza pluririschio le tariffe sono calcolate tenendo presente il tipo di coltura e la calamità prescelta. Sono previste tariffe differenziate da scalarsi in base alla percentuale di danno. La tariffa complessiva risulta dalla somma di quella prevista per la grandine più quella relativa alle altre calamità; con la polizza multirischio vengono coperti solo i rischi per frutta, uva da vino DOC e DOCG pomodoro. I danni sono calcolati per partita (intesa come produzione di una stessa varietà e azienda) per ciò che si attiene alla frutta e con riferimento all'intero comune per l'uva. Per il risarcimento è richiesto un danno di almeno il 30% della produzione da scalare in base alla percentuale riportata del danno stesso. Nel 2010, per quanto riguarda i comuni, quelli che hanno riportato i maggiori danni risultano quelli di Massalombarda, Alfonsine, S. Agata sul Santerno, Brisighella, Bagnacavallo, Fusignano, Lugo e parte di Ravenna. Il comprensorio di Lugo ha evidenziato la più alta percentale del rapporto risarcimento/premio di assicurazione. Fra le colture più danneggiate, oltre alle frutticole, sono da ricordare il pisello da industria, lo spinacio (da seme), l'erba medica (da seme), la cipolla, il girasole e il cocomero. Il ricorso all'assicurazione investe anche il settore zootecnico (bovini da latte e da carne). L'annata 2009/2010 è da ascriversi fra quelle conclusesi positivamente per le compagnie di assicurazione in quanto il rapporto risarcimento/premio si è attestato su valori del 20-25% e tale da compensare le perdite di altre annate disastrose quali quelle dell'anno 2000 (174%), del 2004 (148%) e 2007 (121%) tanto per citare quelle più vicine a noi. In tema di confronto fra i vari tipi di polizza va rilevato (come risulta dall'attigua tabella) che la assicurazione a copertura dei rischi della sola grandine tradizionale abbia, in quanto a valore assicurato ancora la prevalenza rispetto alle altre seguita, a non molta distanza, da quella pluririschio e, più limitatamente, da quella multirischio o per tutelarsi da danni alle strutture (reti, serre). Per quanto concerne il contributo concesso dall'ente pubblico (MIPAAF) l'assicurazione pluririschio è quella che assorbe la fetta più alta seguita da quella per la sola grandine, indi la multirischio e infine, per valori molto più limitati, quella a copertura dei rischi per strutture. L'ammontare del contributo pubblico, nel corso del 2010, ha subito un sensibile calo nei confronti dell'anno precedente; meno elevato per quanto concerne la sola grandine, più alto per quanto si attiene agli altri tipi di assicurazione. 13

17 TIPO DI POLIZZA ASSICURATIVA ASSICURAZIONE GRANDINE Valore assicurato Q.li di prodotto assicurato Premio complessivo Rapporto risarcim/premio Contributo del MIPAAF ASSICURAZIONE PLURIRISCHIO Valore assicurato Q.li di prodotto assicurato Premio complessivo Rapporto risarcim/premio Contributo del MIPAAF ASSICURAZIONE MULTIRISCHIO Valore assicurato Q.li di prodotto assicurato Premio complessivo Rapporto risarcim/premio Contributo del MIPAAF ASSICURAZIONE STRUTTURE (Reti + Serre) Valore assicurato Premio complessivo Rapporto risarcim/premio Contributo del MIPAAF TOTALE Valore assicurato Q.li assicurati Premio complessivo Risarcimento Rapporto risarcim/premio VALORI ESPRESSI IN % DEL TOTALE ,0 48,5 44,8 22,1 44,6 41,1 31,1 51,0 64,9 49,4 8,6 20,54 4,0 13,5 5,8 3,3 0,2 -- 0, ,7 % VARIAZIONE IN % RISPETTO AL 2009 (+ o -) + 0,27 + 8,61-11, ,53-21,45-25,49-25, ,49-19,42-21,70-51, ,21-2,44-6, ,08 Dati forniti dal Consorzio Difesa Colture Intensive di Ravenna che gestisce anche il Servizio di Assicurazione Calamità Naturali per soci di province contigue quali Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini. Dei complessivi ,8 di valore assicurato ,84 si riferiscono alla sola provincia di Ravenna 14

18 ASSICURAZIONE AGEVOLATA GRANDINE ULTIMI 10 ANNI RAVENNARAPPORTO RISARCIMENTO / PREMIO PROVINCIA DI ANNO SUPERFICIE HA VALORE ASSICURATO PREMIO COMPLESSIVO RISARCIMENTO RAPPORTO RISARCIMENTO PREMIO % , , ,21 23,4 N.B. Dal 2002 i valori sono espressi in Euro 15

19 SITUAZIONE FITOSANITARIA DELLE COLTURE AGRARIE - ANNATA 2009/2010 Il variare delle popolazioni dei fitoparassiti e degli interventi necessari per porre un freno alla loro espansione è strettamente legato alle notevoli vicende dei fatti stagionali. Al riguardo, sotto questo aspetto, l'annata 2009/2010 può considerarsi anomala, in quanto caratterizzata da eventi negativi che hanno seriamente inciso su quantità e qualità delle produzioni e di conseguenza sulla loro redditività. Fra questi aspetti negativi meritano di essere segnalati: 1) la rigidità termica del periodo invernale, che si è protratta, senza molte interruzioni, per quasi tutto il trimestre dicembre-febbraio, con ondate di gelo nel periodo prenatalizio (fino a C) e nevicate che si sono ripetute fino a marzo. Notevoli i danni ad actinidia e drupacee più sensibili; 2) piogge intense e ripetute superiori del 40-50% alla norma che hanno favorito soprattutto lo sviluppo delle crittogame più note e in particolare con danni a cereali autunnali, alcune orticole, fruttiferi e vite creando gravi problemi per la conservazione e commercializzazione della frutta; 3) il ripetersi di numerose grandinate con inizio da quelle più devastanti di maggio a quelle tardive di settembre e diffuse a gran parte del territorio provinciale. Qualche danno è stato provocato alle sarchiate e ortive anche dalla siccità che tuttavia si è protratta per un periodo più breve nei confronti di annate precedenti da richiedere, anche grazie alle buone riserve di acqua accumulate con la frequente piovosità, più limitati interventi irrigui. Prendendo in esame le colture tradizionali, i danni e gli interventi richiesti per debellare i parassiti più noti, si possono così sintetizzare: Al frumento, e altri i cereali autunno-vernini, i danni di maggior rilievo sono stati provocati dalla Fusariosi della spiga, dalla Septoriosi e da alcune specie di Afidi. I parassiti della barbabietola da zucchero, con qualche riserva per gli Elateridi, sono stati tutti ben controllati mentre la medica ha riportato qualche danno precoce da Apion. Per quanto riguarda il mais si è rilevato un aumento dei danni da Piralide. Notevoli i danni provocati su pomodoro da industria e, in periodi diversi, dalle Batteriosi, oltre che da Peronospora e Nottua gialla mentre per la patata sono sorte problematiche per le infezioni di Alternaria. Abbastanza presente nella cipolla attacchi di Batteriosi con relativi marciumi oltre alle solite infestazioni di Thrips tabaci. La soia ha riportato danni per attacchi da Acari mentre il pisello da industria ha riportato danni per forti presenze di Peronospora, Oidio e infestazioni di Acyrtosiphon pisum. In aumento, per quanto riguarda il fagiolino, gli attacchi di Ruggine e di alcune Batteriosi e, altrettanto diffusi, quelli di Tetranychus orticae su fagiolo borlotto e, in seminati su sodo, quelle di Nottue e Piralide. Lo spinacio ha riportato danni per attacchi di Mosca mentre la bietola da taglio ha fatto notare una elevata infestazione di Nottue. Nella cicoria sono stati segnalati forti attacchi di Elicoverpa armigera. Per quanto concerne le colture arboree il melo ha riportato i danni maggiori per attacchi di Ticchiolatura, di Oidio, di Cancri rameali, di Afide lanigero, di Cocciniglia S. Tosè, di Carpocapsa, di Tignola orientale, di Ragnetto rosso. Sul pero sono state rilevate forti presenze di Ticchiolatura, di Maculatura bruna, di Tingide, di Cecidomia delle foglie. Forte è l'attenzione per evitare che il Colpo di Fuoco Batterico si estenda ulteriormente. Nel pesco i danni maggiori sono stati provocati dalle Moniliosi, dai Cancri rameali, da Maculatura batterica, da Forficola, da Cicaline verdastre (su impianti in allevamento), da Cocciniglia bianca del gelso, da Anarsia, da Tignola subcorticale della frutta. In aumento i focolai di Sharka. Sul susino i danni più rilevanti sono stati prodotti da Monilia (su Angeleno e altre varie tardive), da Nerume, da Fitoplasmi, da Cocciniglia S. Josè, da Cydia funebrana, da Cydia molesta, da Ricamatori. In incremento, su albicocco, le presenze di Moniliosi, di Nerume, di Capnode. 16

20 Su actinidia sono stati segnalati aumento di danni per Pseudoalacapsis pentagona e di una Batteriosi, recentemente introdotta dalla Nuova Zelanda. In aumento le popolazioni di Ceroplastes, di Pseudococcus viburni e di Sesia. La vite è stata colpita prevalentemente da attacchi di Peronospora, di Botrite, di Mal dell'esca, di Tignoletta, di Cecidomia delle foglie, di Acariosi. In aumento i focolai di Flavescenza dorata. Per attuare i programmi di difesa integrata e biologica il servizio di Assistenza tecnica alle coltivazioni ha impiegato, nel 2010, n 75 tecnici facenti capo a circa 20 gruppi di cooperative produttrici. I coordinatori referenti dell'attività sono risultati 6. Per un vicendevole scambio di esperienze e per un aggiornamento si sono svolti, presso il Centro di formazione professionale di Villa S. Martino (Lugo), n 33 incontri settimanali, incontri da tenersi alle ore 15 di ogni mercoledì ed in cui era previsto: una relazione dei coordinatori, coltura per coltura, per puntualizzare le problematiche più importanti del momento; discussioni fra tecnici; comunicazioni sulla concessione di deroghe da parte del Servizio fitosanitario regionale; adempimenti organizzativi e rendiconto; redazione finale del Bollettino tecnico ai sensi del Regolamento CE 2200/96 (produzione integrata) e Reg. (CE) 1257/99. Il Servizio di Assistenza ecnica alle coltivazioni, per quanto concerne informazioni e dati relativi alle previsioni climatologiche, si è valso dei parametri climatici forniti settimanalmente dal Servizio agrometeorologico locale (SAL) rilevati dalle 8 stazioni meteo elettroniche presenti sul territorio provinciale e collegate, tramite modem telefonico, con il Servizio Agrometeorologico regionale. E' stato istituito un servizio di diffusione di un Bollettino tecnico settimanale, per i tre comprensori provinciali di Ravenna, Faenza e Lugo, inviato tramite fax o direttamente a tutte le Organizzazioni partecipanti al progetto di difesa che ne hanno fatto richiesta, o anche tramite il sito Internet; nonchè di un servizio di coordinamento, servizio che si attua attraverso lo svolgimento di varie mansioni come predisposizione del Bollettino tecnico settimanale basato sui risultati delle discussioni in sede di riunione; registrazione dei dati meteorologici rilevati nelle stazioni dell'azienda Marani e di Villa Prati con il calcolo dei periodi di incubazione e delle infezioni per le principali avversità fungine delle colture vitifrutticole; controllo delle ascopore di Ticchiolatura tramite impiego di captaspore, calcolo dello sviluppo dei più importanti lepidotteri fitofagi, indicazioni dei criteri ottimali di intervento per la distribuzione dei principi attivi più idonei; partecipazioni a riunioni tecniche e organizzative organizzati da vari servizi regionali fra cui quello Fitosanitario; collaborazione a istituzioni scientifiche, fra cui Università per l'impostazione di prove sperimentali per la messa a punto di moderni indirizzi per la difesa integrata e in particolare con la realizzazione di monitoraggi e indagini sulla diffusione di fitofagi ausiliari e avversità vegetali. Si è messa a punto l'organizzazione di un programma sperimentale agrofenologico e di previsione e avvertimento in tempo reale; sono stati organizzati incontri di aggiornamento durante il periodo invernale. Nell'ambito del progetto "Monitoraggio agrofenologico dei parassiti", è stato messo a punto un modello di monitoraggio sullo sviluppo epidemiologico dei parassiti, caratterizzato dall'impiego delle più moderne tecniche informatiche per il rilevamento, l'archiviazione, l'elaborazione e diffusione in tempo reale delle informazioni. I rilievi hanno riguardato fasi fenologiche, comparse e sviluppo di avversità, presenza di insetti ausiliari. Sono stati monitorati 24 appezzamenti riguardanti 11 colture diverse. Nel 2010 si è realizzato un monitoraggio nei vigneti per verificare la presenza dello Scaphoideus titanus, vettore della Flavescenza dorata e oggetto di difesa obbligatorio. Dei 207 campi controllati 9 sono risultati infetti. A ciascuno dei tecnici della produzione integrata sono stati assegnati due campi pilota per il controllo settimanale delle fasi fenologighe e delle catture con le trappole sessuali (in caso di frutteti e vigneti) o delle fasi fenologiche e due avversità in caso di colture erbacee. Dati inviati al CRPV per la elaborazione e per la successiva restituzione e utilizzazione per redigere i bollettini settimanali di produzione integrata. I dati rilevati dai tecnici nei campi pilota sono stati informatizzati dal Consorzio di Difesa delle Produzioni Intensive utilizzando il supporto informatico GIAS. Le elaborazioni sono risultate: trattamenti eseguiti, principi attivi impiegati, avversità trattate, curve di volo. Sono state prese in esame, fra le colture: melo, pero, pesco, vite, susino e albicocco. 17

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