Come documentare l entità del fenomeno

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1 Si stima che in Piemonte i decessi dovuti agli incidenti domestici siano circa 740 morti all anno (Istat, 1996). La popolazione più a rischio per infortunistica domestica è costituita da bambini e anziani, e fra questi ultimi dalle donne. La caduta rappresenta la principale causa di incidente domestico, seguita da ustione, urto, taglio. Il principale carico di disabilità conseguente agli incidenti domestici è dovuto alla frattura del femore nell anziano. E necessario migliorare la sicurezza strutturale nelle abitazioni e promuovere il mantenimento dell efficienza fisica negli anziani. INCIDENTI DOMESTICI Viene identificato come incidente domestico un infortunio che accade in un edificio ad uso abitativo e nelle aree alle quali esso afferisce. Si stima che in Italia la quota annuale di mortalità da addebitare all infortunistica domestica si aggiri attorno alle unità (1). Questo dato tuttavia deriva da un approssimazione, giustificata dalla mancanza di fonti informative specifiche per la quantificazione di quest evento. Infatti i dati di mortalità sono stimati detraendo dalla mortalità per cause accidentali, quella dovuta a incidenti stradali, suicidi, omicidi e considerando che circa la metà delle morti residue sia avvenuta in ambito domestico. Con questa approssimazione, si può stimare che in Piemonte il numero di morti per questo evento sia di circa 740 persone all anno (dati di mortalità Istat, 1996). La dimensione complessiva del fenomeno infortunistico domestico è descritta dai dati forniti da indagini campionarie di popolazione, in particolare dalle indagini nazionali Istat sulle famiglie (2). L indagine multiscopo Istat del 1999 ha rilevato gli aspetti principali relativi agli incidenti occorsi in ambito domestico, con esclusione di quelli che hanno provocato il decesso. Nel 1999 in Piemonte circa persone, il 4,2% della popolazione, è stato coinvolto in almeno un incidente domestico. Questo dato risulta inferiore a quello rilevato sul territorio nazionale 1 (5,3%). I dati di morbosità sono ancora di più difficile rilevazione in quanto molto spesso questi infortuni vengono denunciati o manifestati all esterno solo se comportano lesioni che richiedono ospedalizzazione; sfuggono dunque le lesioni di media e lieve entità. Alcune esperienze sono state avviate per documentare con maggiore precisione l entità di questo fenomeno. In Italia, l Istituto Superiore di Sanità ha avviato il progetto SISI (Studio Italiano Sugli Incidenti), che si prefigge di censire tutti gli incidenti (stradali, domestici e in altri ambienti), e di costituire modello di rilevamento per attività di informazione e prevenzione. La raccolta dei dati avviene nel pronto soccorso degli ospedali campione, tenuti a compilare una scheda particolareggiata per individuare tutte le componenti di un incidente. I centri di raccolta dati sono attualmente presenti nelle regioni Marche, Liguria e Molise. Come documentare l entità del fenomeno 1 Istat, Indagine Multiscopo anno 1999, dati provvisori. 317

2 Eventi potenzialmente evitabili I ricoveri I decessi In Europa, è attivo dal 1986 il sistema EHLASS (3) (Sistema europeo di rilevamento degli incidenti domestici e del tempo libero), cui partecipano 12 Paesi dell Unione Europea. In Italia il Sistema è affidato all Ufficio Tutela Consumatori del Ministero dell Industria, che provvede, con gli ospedali che partecipano, alla fase di controllo statistico-informatico dei dati. Questi ultimi derivano dalla raccolta delle informazioni fornite dai pazienti nei pronto soccorso degli ospedali aderenti al Sistema, mediante compilazione di appositi questionari da parte del personale sanitario presente. La rilevazione è condotta presso gli ospedali di S. Daniele del Friuli, Lanciano, Frascati, Rovigo, Monopoli. Il più importante tra gli indicatori stimati in entrambi gli studi, è quello relativo al tipo di lesione occorsa durante l incidente. Esiste concordanza nell individuare la caduta come causa principale, rappresentando in Italia circa il 40% degli infortuni domestici e del tempo libero. La caduta, insieme alla maggioranza delle altre cause (ustioni, urti, tagli, etc.), costituisce un insieme di eventi potenzialmente evitabili. La quantificazione del carico per la salute dovuto agli incidenti domestici in Regione Piemonte, è possibile a partire da due fonti informative principali: l Archivio Regionale dei Ricoveri Ospedalieri e l Archivio di Mortalità Istat. Per quel che riguarda la morbosità, l Archivio Regionale dei Ricoveri Ospedalieri, non offre un quadro attendibile della situazione. La rilevazione dei casi ospedalizzati è possibile a partire dalla variabile traumatismi e intossicazioni che prevede, tra le altre, la classificazione del luogo presso il quale la lesione che ha richiesto il ricovero è stata procurata: ambiente di lavoro, ambiente domestico, strada. La variabile traumatismi e intossicazioni è compilata solo in circa il 60% dei casi, con notevoli discrepanze tra le diverse Aziende Ospedaliere. Tuttavia, analizzando i casi in cui il campo è compilato, è possibile, seppure con i limiti descritti, calcolare le frequenze relative delle diagnosi più rappresentate. Nella fascia d età inferiore ai 15 anni, la maggioranza dei ricoveri con questa informazione è dovuta ai traumatismi intracranici (25%), seguiti da fratture e contusioni (16%), avvelenamenti (7%) e ustioni (4%). Nella fascia d età superiore ai 65 anni, la prima causa risulta invece la frattura del collo del femore (28%), seguita dall insieme delle altre fratture, lussazioni e distorsioni (20%). Non sono al momento attive in Piemonte raccolte di dati effettuate presso il pronto soccorso degli ospedali. Per quel che riguarda la mortalità sono stati analizzati i dati del triennio , stratificati per sesso e per età, selezionando le fasce considerate più a rischio per incidente domestico (bambini e adolescenti tra 0 e 14 anni, anziani oltre i 64 anni). I decessi per infortunistica domestica, sono stati stimati come differenza tra la mortalità per cause accidentali e la mortalità per incidenti stradali, suicidi e omicidi e considerando, come già affermato in precedenza, che circa la metà di questi avvenga in casa o nelle pertinenze (4). I dati per gli adulti (15 64 anni) non sono stati considerati, in quanto tale stima è altamente imprecisa a causa soprattutto dell alta prevalenza di infortuni sul lavoro. Nel triennio considerato si osserva nella fascia d età tra 0 e 14 anni un tasso di mortalità di 2,5 x per i maschi e 2,0 per le femmine. Nella fascia d età superiore a 64 anni, si rileva un tasso di mortalità 318

3 superiore nelle femmine rispetto ai maschi (146 x e 112 x rispettivamente) dovuto alla più alta età media delle donne anziane. La tabella 1 riporta, suddivisi per ASL di residenza, il numero di decessi per incidenti non stradali in Piemonte, per la fascia d età superiore a 64 anni. Tabella 1. Decessi per incidenti non stradali* in Piemonte, età >64 anni, periodo Numero decessi e tassi grezzi per Azienda Sanitaria Uomini Donne Casi Tasso Casi Tasso ASL 1-4 TORINO ASL 5 COLLEGNO ASL 6 CIRIE ASL 7 CHIVASSO ASL 8 CHIERI ASL 9 IVREA ASL 10 PINEROLO ASL 11 VERCELLI ASL 12 BIELLA ASL 13 NOVARA ASL 14 OMEGNA ASL 15 CUNEO ASL 16 MONDOVI ASL 17 SAVIGLIANO ASL 18 ALBA ASL 19 ASTI ASL 20 ALESSANDRIA ASL 21 CASALE M.TO ASL 22 NOVI LIGURE TOTALE REGIONALE * * Si considera che circa la metà degli incidenti non stradali sia da attribuirsi a infortunistica domestica e del tempo libero. La mortalità per incidenti non stradali è più alta in Piemonte rispetto all Italia nella fascia di età più anziana, ove si registra un tasso standardizzato per età, maggiore rispetto a quello italiano, tanto nei maschi (112 rispetto a 95) quanto nelle femmine (137 rispetto a 123). Per una migliore valutazione della situazione regionale, i grafici di Figura 1 confrontano l andamento dei tassi di mortalità in Piemonte dal 1980 al 1997, per le fasce d età considerate, analizzate separatamente per gli uomini e per le donne. Nei 18 anni di osservazione disponibili, la mortalità si è ridotta per entrambi i sessi, maggiormente nella classe d età compresa tra 0 e 14 anni rispetto a quella superiore ai 64. Un tasso di mortalità elevato negli anziani 319

4 Figura 1. Andamento temporale della mortalità per incidenti non stradali in Piemonte nel periodo Tassi per Nei bambini la mortalità si riduce Età 0-14 anni Età > 64 anni Uomini Donne Dall analisi della letteratura emerge che la maggioranza degli incidenti domestici avviene nei bambini e negli anziani. Le politiche di contrasto sono quindi rivolte alla prevenzione e alla riduzione dei rischi in queste fasce d età. Per i bambini:la casa sicura e formazione dei genitori E inoltre descritto che i bambini più a rischio per infortunistica domestica appartengono a famiglie svantaggiate, con un solo genitore o con genitori molto giovani con livello di istruzione basso e che vivono in abitazioni di dimensioni inadeguate o sovraffollate (5). Gli interventi preventivi sono dunque focalizzati su due diversi aspetti: incentivazione di interventi strutturali per la sicurezza delle abitazioni nel rispetto delle norme di manutenzione degli impianti (6) e dotazione di dispositivi idonei ad aumentare il livello di sicurezza. E descritta l efficacia dei seguenti dispositivi (7): rilevatori di fumo, termostati per il controllo della temperatura dell acqua nei rubinetti, ganci per il fissaggio dei mobili alle pareti, cancelli di sicurezza per scale e balconi, contenitori con chiusura a prova di bambino; programmi di formazione rivolti ai genitori sulla prevenzione degli incidenti e sulla gestione delle emergenze a seguito di avvelenamenti 320

5 e ustioni. Tali interventi vengono tuttavia recepiti in modo disomogeneo dalle diverse fasce sociali, raggiungendo scarsamente proprio quelle più a rischio. L efficacia dei progetti di educazione sanitaria in questo settore non è ancora stata dimostrata. E riportato che il più frequente infortunio domestico nell anziano è la caduta, che comporta elevati carichi di disabilità e aumento della mortalità. I principali fattori di rischio per la caduta sono i seguenti: carenze nutrizionali, inadeguatezza dell ambiente domestico e presenza di barriere architettoniche, uso di farmaci che comportano la riduzione del livello di attenzione, mancanza di esercizio fisico, disabilità o malattia. I provvedimenti sono orientati alla riduzione di tali fattori di rischio, ed in particolare: incentivazione di interventi strutturali per la sicurezza delle abitazioni nel rispetto delle norme di manutenzione degli impianti e dotazione di dispositivi idonei ad aumentare il livello di sicurezza. E descritta efficacia dei seguenti dispositivi (8): mancorrenti, maniglie, tappetini antisdrucciolo; supplemento nutrizionale con calcio e vitamina D, dotazione di cuscinetti per la protezione dell anca nei soggetti più a rischio, riduzione dell uso di sedativi. È tutt ora in corso una valutazione costi/benefici per questi provvedimenti; promozione di progetti per l incentivazione della pratica dell esercizio fisico volto a migliorare il tono muscolare e il mantenimento dell equilibrio. In linea con gli obiettivi del Piano Sanitario Nazionale , riguardo alla riduzione nel numero degli incidenti domestici, il Parlamento Italiano ha emanato la legge n. 493/99 (9). Tale legge sancisce che è compito del Servizio Sanitario Nazionale, attraverso i Dipartimenti di Prevenzione delle Unità Sanitarie Locali, promuovere a livello territoriale la sicurezza e la salute negli ambienti di civile abitazione, sviluppando una adeguata azione di informazione ed educazione per la modificazione dei fattori di rischio. Questi ultimi, in collaborazione con i Servizi Territoriali, Materno Infantile e di Medicina di base, saranno tenuti ad assolvere le funzioni di prevenzione delle cause di tali infortuni, di individuazione e valutazione dei rischi presenti in detti ambienti, di promozione e organizzazione di iniziative di educazione sanitaria nei confronti della popolazione, di coordinamento delle iniziative dei vari livelli territoriali. La normativa prevede inoltre l elaborazione di linee guida per l informazione e l educazione alla sicurezza e per la predisposizione di campagne informative nazionali. Sarà compito delle Regioni e delle Province autonome programmare interventi, rivolti in prevalenza alle categorie a maggior rischio, che promuovano la conoscenza delle normative tecniche di sicurezza e delle soluzioni preventive. Dal punto di vista operativo è importante sviluppare la conoscenza epidemiologica del fenomeno in Regione Piemonte, a partire dal miglioramento nella qualità di compilazione delle schede di dimissione ospedaliera. Risulta rilevante altresì la pianificazione di interventi preventivi programmati almeno su due differenti livelli: 1. attivazione di campagne di informazione e di educazione alla sicurezza; Per gli anziani: casa sicura, buona alimentazione e attività fisica Il compito dei Dipartimenti di Prevenzione 321

6 2. realizzazione di interventi strutturali sul patrimonio edilizio pubblico e privato, da attuarsi in collaborazione con gli altri enti istituzionalmente deputati (comuni, province, etc.). Sarà infine necessaria l adozione di un opportuno sistema di monitoraggio in grado di valutare il risultato degli interventi attuati. Bibliografia 1. Martinangeli A, Panatta M, Taggi F. Epidemiologia degli incidenti domestici in Italia. Atti del convegno: L incidente domestico; Torino, 18/11/ Istat. Indagine multiscopo sulle famiglie Aspetti della vita quotidiana. Anno La vita quotidiana nel 1997 Istat; Roma, EHLASS - Sistema europeo di rilevamento degli incidenti domestici e del tempo libero Ministero della Sanità. Piano Sanitario Nazionale Un patto di solidarietà per la salute. Roma, Alwash R, McCarthy M. Accidents in the home among children under 5: ethnic differences or social disadvantage? Br Med J (Clin Res Ed) (6634): Norme per la sicurezza degli impianti. Legge n. 46 (12 marzo 1990). 7. NHS Centre for review and dissemination. Preventing unintentional injuries in children and young adolescents. Effective Health Care (5): NHS Centre for review and dissemination. Preventing falls and subsequent injuries in older people. Effective Health Care (4): Norme per la tutela della salute nelle abitazioni e istituzione Legge dell assicurazione contro gli infortuni domestici. n. 493 (3 dicembre 1999). 322

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