copyleft:nicolazuin.2018 nowxhere.wordpress.com MARX Teoria del Plusvalore

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1 MARX

2 Capitalismo, Merce, Valore Il modo di produzione capitalistico si distingue per essere produzione generalizzata di merci In quanto tale, una merce deve possedere: un valore d uso: la sua utilità (relativa) un valore di scambio: secondo l economia classica è dato dal lavoro socialmente necessario alla sua produzione Il prezzo, invece, in parte dipende da fattori esterni (disponibilità, richiesta, momento )

3 Capitale, Plusvalore, Lavoro Nel capitalismo, la produzione di merci è finalizzata non alla soddisfazione dei bisogni, ma all accumulazione di capitale: G-W-G il denaro accumulato alla fine del processo è detto Plusvalore. La questione è: da dove deriva il plusvalore? non dal denaro stesso, perché è mero mezzo di scambio non dallo scambio, che avviene sempre tra valori equivalenti bensì dall acquisto (e uso) della merce umana: il lavoro Il lavoro è una merce particolare perché produce valore.

4 Lavoro, Salario, Pluslavoro Il capitalista acquista il lavoro come qualsiasi merce, al suo valore di scambio che, nel caso del lavoratore, coincide con il salario: il denaro sufficiente ad acquisire i mezzi per sopravvivere, lavorare, riprodursi. Ma il lavoratore produce più valore di quello corrispondente al salario Il plusvalore deriva perciò dal pluslavoro, che è il lavoro non retribuito (lavoro offerto gratuitamente) ((( Questo avviene perché il capitalista possiede i mezzi di produzione e può comprare il lavoro, mentre il lavoratore possiede solo se stesso ed è costretto a vendersi )))

5 Plusvalore, Pluslavoro, Profitto Il capitale investito in salari è detto capitale variabile (cv), dunque: saggio del plusvalore = plusvalore cv Il capitale investito in macchinari ecc. è detto capitale costante (cc) per cui: saggio di profitto = plusvalore cv + cc Ne segue che: il saggio di profitto è sempre inferiore al saggio del plusvalore

6 profitto, plusvalore relativo, macchina La logica stessa del capitalismo produce perciò una rincorsa ad accrescere il plusvalore e dunque il profitto. aumentando la giornata lavorativa (a parità di salario) Ma questo presenta limiti insuperabili riducendo la parte della giornata lavorativa necessaria a reintegrare il salario, ovvero aumentando la produttività (plusvalore relativo) Storicamente la produzione di questo plusvalore relativo è avvenuto con la cooperazione semplice la manifattura la grande industria caratterizzata dall introduzione nel ciclo produttivo della macchina «il mezzo più potente per l accorciamento del lavoro» La macchina moltiplica la forza e l efficacia del lavoratore, non ha bisogno di riposo, consente il ricorso a manodopera meno costosa

7 anarchia della produzione e sovrapproduzione Proprio l aumento della produttività (unito all incapacità del mercato di assorbire il totale delle merci prodotte) determina il fenomeno ciclico delle crisi da sovrapproduzione A questo contribuisce anche l anarchia della produzione ovvero la tendenza dei capitalisti a buttarsi alla cieca nei settori a più alto profitto Conseguenze di queste crisi sono la distruzione capitalistica dei beni (per mantenere i livelli di prezzo) la disoccupazione (che costituisce «l esercito industriale di riserva)

8 la caduta tendenziale del saggio di profitto La necessità di un continuo rinnovamento tecnologico, (quindi l aumento del cc rispetto al cv) genera anche la più grave contraddizione del capitalismo: la caduta tendenziale del saggio di profitto che equivale a una Legge dei rendimenti decrescenti del capitale un fenomeno demotivante che Marx considera «il vero tallone d Achille» del capitalismo Infatti, assieme all anarchia della produzione, alla concorrenza e alle crisi da sovrapproduzione, questa tendenza spinge il sistema verso la concentrazione del capitale (l «espropriazione di molti capitalisti da parte di pochi») e quindi la scission sempre più netta della società in due classi antagoniste.