La ricchezza prodotta a Piacenza. Rapporti Interni. Amministrazione Provinciale di Piacenza Servizio Pianificazione Territoriale e Ambientale

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1 Rapporti Interni Amministrazione Provinciale di Piacenza Servizio Pianificazione Territoriale e Ambientale La ricchezza prodotta a Piacenza. 08_19.odt 1 R.I. 19/08 Novembre 2008

2 Questo report è stato redatto con software Open Office rel. 3.0 Amministrazione Provinciale di Piacenza - Servizio Pianificazione Territoriale e Ambientale OPS - Osservatorio Provinciale sulla Sostenibilità dello Sviluppo via Garibaldi 50, Piacenza. tel. 0523/795369, ops@provincia.pc.it In copertina: Soldi. copyright 08_19.odt 2

3 La ricchezza prodotta a Piacenza. P. Lega R. I. n 19/08 Novembre Introduzione. Nel Rapporto di sostenibilità della provincia di Piacenza (1) è stato inserito l'indicatore Ricchezza prodotta nella sezione degli indicatori economici, espresso come Prodotto Interno Lordo o più semplicemente come Valore Aggiunto al netto dei servizi di intermediazione finanziaria. Il Prodotto Interno Lordo (PIL) rappresenta il valore monetario complessivo dei beni e servizi finali prodotti all interno di un Paese o di un territorio in un anno, diminuito dei consumi intermedi. Il PIL tiene conto soltanto delle transazioni in denaro, e non considera prestazioni a titolo gratuito come quelle svolte in ambito familiare e quelle di volontariato. Il PIL è un indicatore che esprime la creazione di ricchezza monetaria più che il reale benessere economico di una territorio: tutte le transazioni sono contabilizzate con segno positivo, cosicché entrano a far parte del PIL anche le spese sostenute per far fronte a fenomeni che, in realtà, diminuiscono il benessere come l inquinamento o i danni provocati da catastrofi naturali. In questo modo, anche il deprezzamento o depauperamento del capitale naturale ed ambientale non riesce ad essere contabilizzato. Per risolvere queste contraddizioni sono stati proposti diversi indicatori di sostenibilità dell economia alternativi al PIL, quali il GPI (Genuine Progress Ind.), il GNH (Gross National Happiness), l HDI (Human Development Ind.) dell ONU, l Impronta Ecologica, il PIL Verde, ecc., la cui applicabilità a livello locale non è stata ancora adeguatamente sperimentata. A livello locale è possibile calcolare il Valore Aggiunto (VA) di tutti i settori economici (pari al PIL al netto di una parte delle imposte), al netto dei servizi di intermediazione finanziaria. I dati disponibili nel Rapporto di Sostenibilità si riferivano al valore aggiunto prodotto tra il 1995 ed il 2002: in quel periodo il VA regionale procapite era progressivamente aumentato nel corso degli anni passando dai del 1995 ai del 2002, con un incremento annuo medio del 4,5% (31% complessivo) La produzione pro capite di valore aggiunto in provincia di Piacenza risultava, insieme a Ferrara, tra le più basse tra le province emiliane, anche se la crescita media annua registrata tra il 1995 ed il 2002 era stata leggermente più alta (5,1%) rispetto alla media regionale. Si era passati, infatti, dai pro capite del 1995 (-15% rispetto al VA regionale) ai del 2002 (-12% rispetto al VA regionale). Considerando poi il VA prodotto nei principali settori economici, si nota che il contributo del settore agricolo rimane pressoché costante negli anni, anzi subisce modeste riduzioni, oscillando attorno al 5% del VA totale. Il settore che contribuisce maggiormente alla creazione di VA è quello dei servizi, in continua e veloce espansione, il cui peso è passato dal 62% del totale nel 1995 al 65% nel Anche il VA prodotto dall industria risulta in crescita, dopo un momento di crisi registrato nel Tuttavia, a causa dei ritmi di crescita nettamente inferiori rispetto a quelli dei servizi, il peso del settore industriale si è ridotto dal 33% al 30% del totale (1). Come rappresentativo del PIL era stato utilizzato il Valore Aggiunto provinciale annuale al netto SIFIM (servizi di intermediazione finanziaria) ai prezzi base 1995, in milioni di e in /abitante, così come forniti dalla banca dati Unioncamere Emilia Romagna. La stessa banca dati fornisce il valore aggiunto disaggregato per settore economico (agricoltura, industria, servizi). I dati erano allora aggiornati al _19.odt 3

4 2. Materiali e metodi. Per aggiornare le statistiche presentate nel Rapporto di Sostenibilità si è fatto ancora riferimento alla Banca Dati Unioncamere dell'emilia Romagna, sezione Conti Economici, cartella Valore aggiunto ai prezzi di base delle province dell'emilia Romagna. Fonte: Istat., che presenta il valore aggiunto totale e procapite di tutte le province dal 1995 al 2005 (2). La serie storica è però divisa in due spezzoni: il primo dal 1995 al 2003, e il secondo dal 2001 al 2005 che però non costituisce un aggiornamento della serie precedente, in quanto gli aggregati provinciali sono stati oggetto di revisione per assicurarne la coerenza sia con i nuovi valori stimati a livello regionale sia con i criteri metodologici e concettuali che ne costituiscono la base; così, a causa dell'adozione del nuovo metodo di calcolo, non vi è confrontabilità tra i due spezzoni e di conseguenza si sono considerati in questa breve sintesi i soli dati relativi al periodo , ai prezzi base del La composizione del Valore aggiunto per settori per la provincia di Piacenza è ricavabile dalla stessa cartella della Banca dati Unioncamere (3). 3. Discussione. Il valore aggiunto delle 9 province dell'emilia Romagna, ai prezzi di base 2001 in per abitante è riportato in tab. 1 e rappresentato in grafico alle fig. 1 e 2; dalla tabella e dai grafici si ricava che l'emilia Romagna ha avuto costantemente un valore aggiunto procapite nettamente superiore alla media italiana (nel 2005 più elevato del 22% circa), ma negli ultimi 5 anni ha visto calare progressivamente le distanze: infatti mentre nel 2001 era più alto della media italiana di quasi il 27%, nel 2005 questa differenza si era ridotta al 22%; in effetti l'incremento del valore aggiunto pro capite medio italiano è aumentato del 10.6% nei 4 anni, mentre quello dell'emilia Romagna è aumentato solo del 6.5%. L'incremento del valore aggiunto pro capite dell'emilia Romagna nel periodo è stato tra i più bassi delle regioni italiane, penultimo dopo quello dell'abruzzo (+4.9%) e ben inferiore a quelli ad es. del Lazio (+16%), della Calabria (+14%) o della Campania (+12%). Province /05 PIACENZA 22449, , , , ,2 +7.3% PARMA 27345, , , , ,1-0.6% REGGIO EMILIA 25809, , , , ,8 +2.7% MODENA 26891, , , , ,1 +2.6% BOLOGNA 27970, , , , ,6 +6.7% FERRARA 20078, , , , , % RAVENNA 22833, , , , ,1 +9.2% FORLI' 22101, , , , , % RIMINI 21029, , , , , % EMILIA ROMAGNA 24989, , , , ,6 +6.5% ITALIA 19709, , , , , % Tab. 1 - Valore aggiunto ai prezzi di base 2001 per abitante; valori in euro. Fonte: banca dati Unioncamere Emilia-Romagna. Rispetto al valore aggiunto medio pro capite della Regione, quello della provincia di Piacenza risultava inferiore di circa 2500 pro capite nel 2005, ma mostrava un andamento medio nel periodo leggermente migliore rispetto alla media regionale (+7.3% rispetto ad una media regionale di +6.5%); rispetto alle altre province della regione, nel 2005 Piacenza si colloca all'ottavo livello del valore aggiunto pro capite, penultima appena prima di Ferrara, ma con una tendenza nel tempo meno vivace di quella ferrarese. Nei 4 anni del periodo la provincia di Piacenza è retrocessa di due posizioni rispetto alle altre province emiliane. 08_19.odt 4

5 Province dell'emilia Romagna Valore aggiunto pro capite in PIACENZA PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA FERRARA RAVENNA FORLI-CESENA RIMINI Fig. 1 - Province dell'emilia Romagna. Valore aggiunto pro capite in. Fonte: Banca dati Unioncamere Emilia Romagna Emilia Romagna Valore aggiunto pro capite in 28.0% % 27.0% % Variaz. 2001/2005 = +6.5% 26.0% 25.0% % 22.3% 22.1% 24.0% 23.0% 22.0% % ER su Italia Emilia Romagna Italia Variaz. 2001/2005 = +10.6% % 20.0% Fig. 2 - Regione Emilia Romagna e Italia. Valore aggiunto pro capite in. Fonte: Banca dati Unioncamere Emilia Romagna. Anni Industria Servizi silvicolt. e pesca Industria in senso stretto Costruzi oni Commercio, riparaz., alberghi e ristoranti, trasporti e comunicaz. Intermediaz. monetaria e finanziaria; attività immobil. e imprenditor. Altre attività di servizi Valore agg. ai prezzi di base Tab. 2 - Provincia di Piacenza. Valore aggiunto ai prezzi di base. Valori ai prezzi correnti in milioni di. Fonte: Banca dati Unioncamere Emilia Romagna. 08_19.odt 5

6 La ripartizione del Valore aggiunto nei settori economici fondamentali è ricavabile dalla medesima banca dati Unioncamere ed è espressa per la provincia di Piacenza in milioni di, nel periodo , in tab. 2. Si nota dalla tab. che i Servizi coprono la parte preponderante delle produzione di valore aggiunto, passati dal 64.7% del totale nel 2001, ad oltre il 67% nel 2005, seguiti dalla industria con il 29% e dalla agricoltura con solo il 3%. All'interno del settore dei servizi poi, mentre nel 2001 il sottosettore del commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni rappresentava la quota prevalente con il 40% del totale dei servizi, nel 2005 è diventato prevalente il sottosettore dell'intermediazione monetaria e finanziaria e delle attività immobiliari e imprenditoriali, con il 39% del totale. Allarmante poi la perdita di peso del settore agricolo nel periodo, passato dal 5% del valore aggiunto totale nel 2001 al 3% nel 2005, addirittura con una diminuzione in valore assoluto del 24% e in valore relativo del 32%!. Provincia di Piacenza V.A. per settore. 5.0% 30.2% Industria Servizi 64.7% Provincia di Piacenza V.A. per settore. 3.4% 29.2% Industria Servizi 67.3% Fig.3 - Provincia di Piacenza. Ripartizione per macrosettore economico del Valore aggiunto assoluto prodotto. Fonte: Banca dati Unioncamere Emilia Romagna. Dal quadro tracciato si conferma una visione della nostra provincia basata soprattutto sul settore terziario, e in particolare sulla intermediazione finanziaria e immobiliare, settore fondamentalmente speculativo; il settore produttivo, seppure in crescita negli anni, perde però peso a favore del settore dei servizi, mentre il settore agricolo perde drammaticamente spazio, diminuendo in valore assoluto del 24%. 08_19.odt 6

7 Può infine essere utile considerare il Valore aggiunto non già pro capite, bensì in rapporto alle unità di lavoro totali per settore; l insieme delle unità di lavoro è ottenuto dalla somma delle posizioni lavorative a tempo pieno e delle posizioni lavorative a tempo parziale (principali e secondarie) trasformate in unità a tempo pieno. I valori nel quinquennio in provincia di Piacenza sono riportati nella seguente tab. Anni Industria Servizi silvicolt. e pesca Industria in senso stretto Costruz. Commercio, riparaz., alberghi e ristoranti, trasporti e comunicaz. Intermediaz. monetaria e finanziaria; attività immobil. e imprenditor. Altre attività di servizi Tab. 3 - Provincia di Piacenza. Valore aggiunto ai prezzi di base per unità di lavoro. Valori in. Fonte: Banca dati Unioncamere Emilia Romagna Provincia di Piacenza V.A. per unità di lavoro, in Euro Industria Servizi Fig. 4 - Provincia di Piacenza. Valore aggiunto ai prezzi di base per unità di lavoro. Valori in. Fonte: Banca dati Unioncamere Emilia Romagna. Dalla tabella e dal grafico si ricava che dopo la pausa recessiva intercorsa tra il 2001 e il 2002, la produttività del lavoro è cresciuta più o meno costantemente sia nel settore dei servizi che in quello dell'industria, mentre è diminuita in quello dell'agricoltura; tuttavia nel settore dei servizi il valore aggiunto per unità di lavoro è cresciuto dal 2002 al 2005 del 12.2%, mentre nell'industria solo del 9.1%; nell'agricoltura invece è addirittura diminuito del 4.2%. Rispetto a questa dinamica di settore va infine rilevato che nell'ambito del settore industriale il sottosettore che ha maggiormente incrementato la propria produttività è stato quello delle costruzioni, con un incremento del 30.2% del valore aggiunto per unità di lavoro tra il 2002 e il 2005, mentre l'industria manifatturiera ha registrato un incremento di solo il 7.4%; per contro, nel settore dei servizi è stato il sottosettore delle altre attività di servizio (servizi pubblici) a far registrare l'incremento maggiore tra il 2002 e il 2005 (16.5%), mentre il sottosettore dell'intermediazione finanziaria e immobiliare si è attestato su di un incremento del 10%. 08_19.odt 7

8 4. Conclusioni. In conclusione si può ritenere che la provincia di Piacenza esprima una economia scarsamente dinamica rispetto alle altre province emiliane, basata soprattutto sul settore terziario, del quale la ricchezza prodotta in termini di valore aggiunto rappresentava nel 2005 più dei due terzi del totale; l'andamento nel corso degli ultimi anni ( ) ha poi visto una prevalenza sempre più crescente del settore terziario e, all'interno di questo, del sottosettore dell'intermediazione finanziaria e immobiliare, ma la produttività di questo sottosettore si è dimostrata inferiore a quella del settore pubblico, mentre è risultata maggiore la produttività del settore delle costruzioni rispetto alla restante attività industriale manifatturiera. Contemporaneamente si osserva una drammatica regressione del settore agricolo, che in valore assoluto si riduce nel periodo del 24% e per di più perde il 4.2% di produttività. Risulta dunque nel complesso un sistema economico di produzione della ricchezza difficilmente sostenibile. Bibliografia. (1) AAVV, Rapporto di sostenibilità della provincia di Piacenza , Provincia di Piacenza, Aprile 2006, (2) Unioncamere dell'emilia Romagna, Banca dati, sezione Conti economici, scheda Valore aggiunto ai prezzi di base delle province dell'emilia-romagna. Fonte Istat; (3) Unioncamere dell'emilia Romagna, Banca dati, sezione Conti economici, scheda Valore aggiunto ai prezzi di base delle province dell'emilia-romagna. Fonte Istat; 08_19.odt 8

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