Autofinanziamento e aspetto finanziario della gestione
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1 74 ESERCIZIO 6 INDIRIZZO Igea Mercurio Classe 5ª Autofinanziamento e aspetto finanziario della gestione di GIULIANO PAGANIN L attività aziendale può essere sostenuta attraverso le fonti, generatrici di investimenti nel brevemedio e lungo termine. L allievo, dopo aver messo in luce l aspetto importante che l autofinanziamento assume nelle sue forme, presenti lo Stato patrimoniale sintetico della S.p.A. XY con capitale sociale di lire 12 miliardi diviso in azioni del valore nominale di lire ciascuna e, in base ai dati e agli indici sotto riportati, utilizzi l autofinanziamento sotto il profilo contabile nei suoi possibili aspetti. La S.p.A. in esame presenta, fra gli altri, i seguenti dati e indici: Patrimonio netto lire milioni ROE pari allõ8,5% Leverage = 1,6 Attivo immobilizzato pari al 70% Current ratio = 1,5 ÉÉÉÉÉÉÉ degli impieghi Presentare, inoltre, il Conto economico a valore della produzione e costo della produzione collegato alla S.p.A in esame, sapendo che: a) la rotazione degli impieghi è pari a 3 b) il ROI è pari a 12% c) il reddito fiscale coincide con l utile di bilancio al lordo delle imposte d) altri dati sono a scelta dell allievo. Individuare, infine, la possibile attività svolta dalla S.p.A. in esame e, in base agli indici e dati espressi nel bilancio sintetico all anno n, proceda a un commento generale sulla situazione attuale e su possibili trend futuri dell azienda. Parte teorica Diversi sono i mezzi con cui l azienda riesce a sostenere la sua attività, ma quello del finanziamento della produzione rimane un problema fondamentale per tutto il periodo di gestione. Le fonti da cui l impresa attinge il capitale necessario per il finanziamento delle attività, sia immobilizzate sia a breve termine, possono essere suddivise in due grandi categorie. 1) Fonti esterne,ossia il capitale di terzi, i debiti a breve, medio-lungo termine derivanti essenzialmente dai rapporti con gli istituti di credito o società finanziarie; è il capitale più costoso, poiché l azienda deve pagarlo sotto forma di interesse e, naturalmente, con l obbligo di restituzione alle scadenze prestabilite. 2) Fonti interne, cioè il capitale di rischio, apportato da azionisti o soci, il cui ammontare forma il patrimonio netto d azienda assieme alle riserve. Nell ambito delle fonti interne un importante aspetto è l autofinanziamento, che può essere definito come il processo mediante il quale viene trattenuto dal risultato d impresa un quantitativo necessario al finanziamento delle successive gestioni. L autofinanziamento viene distinto dagli economisti in proprio e improprio, con riguardo agli aspetti tecnici e contabili mediante cui si forma. L autofinanziamento proprio consiste essenzialmente nella destinazione di parte dell utile di o ad appositi fondi, denominati riserve, necessari a garantire l impresa da eventuali risultati negativi (perdite), oltre a favorire il rafforzamento patrimoniale e strutturale e a creare una più solida configurazione finanziaria. Esistono vari tipi di riserve, distinguibili a seconda della loro disponibilità, dell origine, dell obbligatorietà e dei risvolti giuridici che la loro presenza comporta. Fondamentale, nelle società di capitale, è la riserva legale, prevista dalla legge e istituita allo scopo primario di copertura di eventuali perdite (anche se la possibilità di utilizzarla è molto limitata per tutte le imprese giovani). Essa deriva dalla destinazione dell utile d o, tramite un accantonamento annuo percentuale del 5%, obbligatorio e indisponibile finché il totale della riserva raggiunge un quinto del capitale sociale. Altre riserve sono poi quella statutaria, prevista dallo statuto della società, quella straordinaria,generalmente facoltativa, ma obbligatoria e indisponibile qualora nell attivo siano iscritti costi di ricerca, sviluppo, impianto e ampliamento ecc. non ancora completamente ammortizzati. L autofinanziamento improprio consiste essenzialmente negli ammortamenti e negli accantonamenti effettuati a fine o dall amministrazione in sede di compilazione del bilancio.
2 75 Tranne l accantonamento al trattamento di fine rapporto che appare al punto C in avere dello Stato patrimoniale, l ammortamento e altri accantonamenti non appaiono esplicitamente nello Stato patrimoniale del bilancio redatto secondo i criteri della IV Direttiva o secondo quanto previsto dalla legge 127/1991; appaiono invece nella Nota integrativa e devono essere effettutati secondo le regole giuridiche e fiscali (ammortamento ordinario, anticipato, tecnica contabile del TFR, svalutazione dei crediti ecc.). Ricordiamo, con riferimento all aspetto economico, che da tali procedure risultano costi non monetari, che concorrono al risultato d o abbassando l utile con conseguente diminuzione dell imponibile fiscale. L autofinanziamento costituisce, quindi, un fattore molto importante per la crescita aziendale, il cui ammontare risulta interessante ai fini di una approfondita analisi della struttura patrimoniale e finanziaria dell impresa (per esempio, al fine di una concessione di fido da parte della banca). Strumenti mediante cui operatori interni ed esterni possono studiare gli aspetti finanziari della gestione sono soprattutto l analisi di bilancio per indici e l analisi per flussi per la determinazione del rendiconto finanziario. L analisi per indici è uno studio storico della situazione aziendale, poiché interessa la condizione dell azienda in un preciso momento della sua vita (più interessante è un raffronto dei dati riguardanti passati, poiché può darci un idea di quello che è stato il trend di crescita). L analisi per flussi, attraverso il rendiconto finanziario, si interessa delle variazioni di periodo che modificano, per effetto della gestione, i valori di investimento e di finanziamento, e ci illustra quindi meglio quali possono essere stati i cambiamenti nelle politiche di gestione del capitale e della finanza dell azienda. Lo studio della propria situazione, effettuata sia mediante indici di bilancio sia comparando due Stati patrimoniali consecutivi attraverso un rendiconto finanziario, si dimostra comunque essenziale per poter orientare in modo intelligente le proprie scelte e i propri movimenti all interno del villaggio globale in cui ogni azienda si ritrova oggi a operare. Parte operativa Consideriamo i dati proposti dalla tematica per comporre lo Stato patrimoniale della S.p.A. Il ROE e il Patrimonio netto ci danno la possibilità di ricavare il Capitale proprio, ovvero quella quantità economica che mette in risalto lo spessore dell autofinanziamento presente in azienda all anno n. a) Regola del sopracento per realizzare il Capitale proprio 108,50 : 100 = : x da cui: x = lire Capitale proprio lire ( ) = lire Utile d o Riserve = Capitale proprio Capitale sociale = lire ( ) = lire b) Leverage = Totale impieghi x = 1,6 Capitale proprio = 1,6 x = 1,6 x = Totale impieghi netti = Totale fonti c) Attivo immobilizzato = 70% di Ti = 70% di = lire d) Attivo circolante = lire ( ) = lire e) Current ratio = Attivo circolante = 1,5 Passività correnti = 1,5 x x = = Passività correnti 1,5 f) Passività consolidate = Totale fonti (Patrimonio netto + Passività correnti) = lire lire ( ) = lire Passività consolidate Dai dati sopra ricavati, presentiamo il prospetto di Stato patrimoniale.
3 76 STATO PATRIMONIALE della S.p.A. XY all anno n (in milioni di lire) IMMOBILIZZAZIONI ATTIVO CIRCOLANTE Totale impieghi netti PATRIMONIO NETTO Capitale sociale Riserve Capitale proprio Utile dõo Passivitˆ consolidate Passivitˆ correnti Totale fonti Già dal prospetto di Stato patrimoniale si può realizzare che la S.p.A. in questione è ben capitalizzata e gli indici di composizione del patrimonio sotto riportati mettono in luce le condizioni di equilibrio nella composizione degli impieghi e delle fonti di finanziamento. Andiamo a calcolarli! Immobilizzazioni 70% Patrimonio netto 67,81% Attivo circolante 30% Passivitˆ consolidate 12,19% Passivitˆ correnti 20,00% Totale Impieghi 100,00% Totale Fonti 100,00% Dagli indici di composizione degli impieghi rileviamo che la S.p.A. è a carattere industriale per la forte incidenza delle immobilizzazioni (70%) rispetto all attivo circolante; mentre nella composizione delle fonti il capitale di terzi (12,19% + 20% = 32,19%) rappresenta meno di un terzo del totale delle fonti. Ciò sta significare che il Pn raggiunge il 67,81% del totale delle fonti e rappresenta un buon grado di autonomia o indipendenza finanziaria dell impresa. Il patrimonio netto, infine, può essere così suddiviso (le riserve, tutte riserve di utile, vengono scomposte con dati a scelta) Capitale sociale Riserva legale 400 Riserva statutaria 600 Riserva straordinaria Utile di o (ancora da accantonare a riserva e da distribuire) allo scopo di presentare alcune scritture contabili relative all autofinanziamento (lire 2.000) e al suo possibile utilizzo. Tra le riserve, alcune indisponibili come la riserva legale e la riserva statutaria, troviamo la riserva straordinaria che è disponibile e tranquillamente utilizzabile per i seguenti scopi:. a) Emissione di azioni gratuite ai vecchi azionisti in ragione di una azione gratuita ogni 12 possedute. L emissione di azioni gratuite ha lo scopo di ridurre il valore corrente delle azioni sociali, e ciò facilita la compravendita, oppure per poter emettere obbligazioni poiché la legge dispone che le società non possono emettere obbligazioni per importi superiori al capitale sociale (non è il caso previsto per la nostra S.p.A.). La scrittura in P.D. dell emissione di azioni gratuite così si presenta.. /..... Riserva straordinaria /..... Capitale sociale b) Acquisto di azioni proprie, come da autorizzazione da parte dell assemblea degli azionisti al consiglio di amministrazione di n azioni al prezzo di lire ciascuna. Nel caso in esame si deve stornare la riserva straordinaria alla riserva azioni proprie per il controvalore delle azioni acquistate e tale riserva rimane indisponibile finché le azioni proprie rimangono in società in attesa di destinazione. Le registrazioni in contabilità generale sono le seguenti: 1) per l acquisto delle azioni proprie ( x ).. /..... Azioni proprie /..... Banca X c/c 345
4 77 2) per la destinazione di parte della riserva straordinaria alla riserva azioni proprie.. /..... Riserva straordinaria /..... Riserva azioni proprie 345 c) Copertura di perdite di precedenti (non è il caso della nostra S.p.A. che presenta risultati positivi, ma comunque tale riserva può essere utilizzata a tale scopo).. /..... Riserva straordinaria X.. /..... Perdite precedenti X d) Distribuzione di acconti agli azionisti durante l o; ipotizziamo che nell anno n+1, trascorso il primo semestre, l utile maturato raggiunga lire al lordo dell importo da destinare alle riserve legale e statutaria (12%). In tale ipotesi è possibile la distribuzione di lire secondo il dettato dell articolo 2357 del Codice Civile che vuole la distribuzione del minor importo tra l utile al netto delle quota da destinare a riserve obbligatorie e l ammontare delle riserve disponibili (704 milioni < 1 miliardo). La registrazione contabile prevede la distribuzione dell acconto, mentre la riserva rimane nella sua posta in avere. 01/07... Acconti su dividendi /07... Azionisti c/acconto dividendi /07... Erario c/ridenute da versare (10%) Segue, poi, il pagamento agli azionisti e il versamento all erario. Passiamo, ora, alla composizione del Conto economico a valore della produzione e costo della produzione. In base ai dati e indici offerti dalla tematica, possiamo ricavare: Vendite x Rotazione degli impieghi = = 3 = 3 Totale impieghi x = x 3 = lire Totale vendite nette Ipotizziamo, ora, la variazione delle scorte di prodotti finiti e prodotti in lavorazione positiva e pari allo 0,05% delle vendite: 0,05% di = 336 milioni Variazione delle scorte Il Valore della produzione risulta: lire ( ) = lire Dal ROI (12%), possiamo rilevare il reddito operativo lordo ROI = Reddito operativo x = Totale impieghi = 12% x = x 12 = lire Reddito operativo 100 Il Costo della produzione verrà così determinato: Valore della produzione Reddito operativo = Costo della produzione lire ( ) = lire Dall utile netto che appare in Stato patrimoniale (lire 1.190) possiamo ricavare il carico fiscale e passare, poi, al reddito al lordo delle imposte. Il carico fiscale percentuale in una S.p.A., conoscendo il reddito lordo, corrisponde a 53,20%, mentre conoscendo il reddito netto la percentuale si eleva a 113,675% (mediamente): 100 : 113,675 = : x x = (mediamente) Carico fiscale lire ( ) = lire Reddito al lordo delle imposte Se ipotizziamo la gestione straordinaria negativa per lire 20 milioni, ricaviamo la gestione finanziaria, conoscendo il reddito al lordo delle imposte e il reddito operativo:
5 78 Gestione finanziaria = Reddito al lordo delle imposte + Gestione straordinaria Reddito operativo lire ( /688) = lire (126) Gestione finanziaria Abbiamo ricavato tutti i dati sintetici necessari per comporre il Conto economico: CONTO ECONOMICO della S.p.A. XY all anno n (in milioni di lire) Vendite Variazione delle scorte di semilavorati e di prodotti finiti 336 Totale valore della produzione Ð Costo della produzione Reddito operativo Ð Gestione finanziaria (126) Ð Gestione straordinaria (20) Utile al lordo delle imposte Ð Imposte sul reddito (1.352) Utile dellõo È conveniente ricavare il ROS (Return on sales) per definire l attività di questa impresa e dare un giudizio sui trend futuri: ROS = Reddito operativo x 100 = x 100 = 4% Vendite Commento generale La S.p.A. XY, sotto il profilo patrimoniale e finanziario si presenta in buone condizioni; è ben capitalizzata e gode di un autonomia propria che supera il 66%. È la dimostrazione di una struttura finanziaria di tutto rispetto. Sotto il profilo economico o valore della produzione, essa offre al mercato un prodotto di largo consumo, apprezzabile e di buona qualità, visto il giro delle vendite (lire milioni) in un anno. Sotto il profilo reddituale il ROE (8,5%) supera le performance di investimenti alternativi oggi presenti nel mercato, e naturalmente ci si riferisce a prodotti finanziari. Dal calcolo del ROS (ritorno alle vendite) la percentuale arriva al 4%, e questa è la dimostrazione che l impresa presenta sul mercato un prodotto di largo consumo e in forte concorrenza; l impresa realizza utili solamente in presenza di elevati quantitativi di vendite. Ora, se la situazione finanziaria si presenta così buona e il magazzino di notevole dimensione quantitativa, e se si rilevano oneri finanziari (126) che non incidono proprio fortemente, vista la dimensione anche del patrimonio dell azienda e il giro d affari, tutto questo ci porta a pensare che l impresa avrà certamente un futuro, che i consumatori accetteranno ben volentieri il prodotto (customer satisfaction), che il financial manager riuscirà a sincronizzare con tranquillità incassi e pagamenti. Il futuro dell impresa presenterà certamente un trend senza brusche cadute; in definitiva si può parlare di un impresa che possiede nicchie di mercato già ben acquisite e inserita in una forma di mercato con ampia libertà nel definire le quantità prodotte, non il prezzo!
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