Prevenzione, Riciclo e Recupero
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- Domenico Rinaldi
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1 REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI E BONIFICA DEI SITI INQUINATI (PRB) Prevenzione, Riciclo e Recupero --- Proposta di piano Obiettivi e linee di intervento Parte Prima - Sezione CONOSCITIVA E PROGRAMMATICA
2 IDENTIFICATIVI DEL PIANO DENOMINAZIONE DURATA RIFERIMENTI NORMATIVI PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI E DI BONIFICA DEI SITI INQUINATI INDETERMINATA d.lgs. 152/2006 e s.m.i. l.r. 25/1998 e s.m.i. RIFERIMENTI PROGRAMMATICI PRS , PAER 2013 DIREZIONE GENERALE SETTORE COMPETENTE PROPONENTE AUTORITÀ COMPETENTE AUTORITÀ PROCEDENTE POLITICHE AMBIENTALI, ENERGIA E CAMBIAMENTI CLIMATICI SETTORE RIFIUTI E BONIFICHE DEI SITI INQUINATI NUCLEO UNIFICATO REGIONALE DI VALUTAZIONE E VERIFICA (NURV) CONSIGLIO REGIONALE DELLA REGIONE TOSCANA PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI E BONIFICA DEI SITI INQUINATI (PRB) Regione Toscana Direzione generale Politiche ambientali, energia e cambiamenti climatici" Direttore generale - Edo Bernini Responsabile del procedimento Responsabile Settore Rifiuti e bonifiche dei siti inquinati - Renata Caselli Gruppo di lavoro Settore Rifiuti e bonifiche dei siti inquinati: Renata Laura Caselli, Stefano Amato, Antonio Biamonte, Stefano Bianchini, Alessandro Castaldi, Stefano Mirri, Silvano Monzali, Vania Petruzzi, Silvia Spadi ARRR (Agenzia Regionale Recupero Risorse) SpA: Stefano Bruzzesi, Lucia Corsini, Saverio De Donato, Massimiliano Di Mattia, Paola Pacini, Chiara Ramirez, Lucy Tartaglia, Marisa Valtancoli, Roberto Vezzosi Duccio Bianchi Alessia Di Luzio (ambiente sc), Andrea Vatteroni (ambiente sc), Franco Rocchi (ambiente sc) IRPET: Simone Bertini, Giuseppe Gori, Patrizia Lattarulo, Simone Pagni e con la collaborazione di ARPAT - Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana Cura e coordinamento del processo di ascolto e confronto: Iolanda Romano (Avventura Urbana) Si ringraziano inoltre tutti coloro che nell ambito del percorso di partecipazione informata hanno contribuito ad arricchire con la propria competenza professionale, ruolo istituzionale o esperienza diretta sul territorio il quadro conoscitivo e le possibili strategie future della pianificazione regionale in materia di rifiuti e bonifica dei siti inquinati. 2
3 Individuazione delle aree con inquinamento diffuso La Regione è tenuta a disciplinare con appositi piani gli interventi di bonifica e ripristino ambientale delle aree caratterizzate da inquinamento diffuso (secondo l articolo 239 comma 3 del d.lgs. 152/2006). A partire da tale definizione sono oggetto della presente linea di intervento: alle aree caratterizzate da anomalie del suolo e della falda di origine naturale (anomalie geochimiche) alle aree con presenza di inquinamenti di origine antropica storica, non imputabili ad una singola fonte, con cause di inquinamento rispetto alle quali non sia possibile oggettivamente rintracciare i responsabili. Ad oggi solo in tre aree è stato accertato uno stato di inquinamento diffuso della falda acquifera, mentre altre situazioni segnalate in questi ultimi anni da parte di ARPAT e dalle province sono in attesa di essere riconosciute come ulteriori casi di inquinamento diffuso In questo secondo caso e per le nuove segnalazioni è perciò necessario definire una procedura volta ad approfondire le conoscenze sulle contaminazioni presenti e sulle loro cause, al fine di accertare l effettivo stato di inquinamento diffuso. Analogamente sarà possibile avviare una ricognizione tesa all individuazione di ulteriori zone che possono rientrare tra le aree in questione. 51. Per i casi già segnalati, così come per i nuovi casi che dovessero emergere, il presente piano individua di seguito i contenuti informativi minimi che dovranno essere comunicati alla Regione dalla Provincia territorialmente interessata, previo coinvolgimento dei comuni interessati e di 50 Il riferimento è all acronimo BATNEEC (Best Available Technology Not Entailing Excessive Cost). 51 Le diverse casistiche sono riportate nell Allegato di Piano 1 - Quadro normativo e conoscitivo. 106
4 ARPAT 52 competente, per la successiva verifica ai fini del riconoscimento dello stato di inquinamento diffuso. I contenuti informativi minimi per la definizione di area con inquinamento diffuso sono i seguenti: 1. indagine tecnico-amministrativa eseguita dalla Provincia competente per territorio ai sensi dell'art. 244 del d.lgs. 152/06. Da tale indagine dovrà emergere inequivocabilmente che la contaminazione riscontrata non può essere addebitata a uno o più soggetti identificabili; 2. elenco dei siti con procedimento di bonifica in corso e stato dell'iter, indicazione dei contaminanti presenti in tali siti, descrizione di eventuali interventi di Messa in sicurezza d emergenza (MISE) o di bonifica/messa in sicurezza permanente adottati nell'area interessata da potenziale inquinamento diffuso; 3. elenco dei contaminanti presenti e loro concentrazione nelle matrici ambientali interessate; 4. prima individuazione di un perimetro dell'area interessata da probabile inquinamento diffuso e caratteristiche idrogeologiche della falda/e interessata/e; 5. ipotesi su cause della contaminazione riscontrata; 6. presenza di pozzi con indicazione del loro uso nell'area potenzialmente affetta da inquinamento diffuso; 7. segnalazione della presenza di monitoraggi in corso sulle contaminazioni riscontrate nelle diverse matrici ambientali interessate; 8. destinazioni d'uso delle aree potenzialmente affette da inquinamento diffuso; 9. determinazione e perimetrazione delle aree da assoggettare a vincoli di salvaguardia e/o d uso delle acque di falda e ricognizione degli atti già adottati (dai sindaci dei comuni) per la tutela della salute pubblica. Le modalità e i termini con cui la Provincia dovrà effettuare tale comunicazione, così come quelli con cui la Regione Toscana emanerà apposito atto di riconoscimento dello stato di inquinamento diffuso, saranno oggetto di uno specifico disciplinare che sarà deliberato dalla Giunta regionale. Le aree in questo modo riconosciute a inquinamento diffuso dovranno essere indicate, quale fattore ambientale, negli strumenti urbanistici regionali (PIT), provinciali (PTC) e comunali (Piani Strutturali). Successivamente per le aree per le quali sia stato accertato lo stato di inquinamento diffuso si procederà alla definizione di un programma volto a individuare le azioni specifiche di monitoraggio, caratterizzazione, analisi dei rischi e risanamento. Vista l'importanza che i casi di inquinamento diffuso delle acque di falda possono assumere, è necessario che le azioni che saranno intraprese siano coordinate con le previsioni del Piano di tutela delle acque della Toscana. Di particolare rilevanza è l identificazione dei valori di fondo di sostanze nei suoli e nelle acque, sia di origine naturale che antropica attraverso un percorso condiviso anche con i settori responsabili della tutela delle acque e del sistema informativo territoriale e ambientale in riferimento alla strutturazione e popolamento di una banca dati geochimici attualmente in corso di realizzazione. I casi di inquinamento diffuso saranno oggetto di una specifica sezione da sviluppare all'interno del Sistema informativo dei siti interessati da procedimento di bonifica (Sisbon). 52 Dovranno essere tenuti in considerazione gli esiti del monitoraggio sulle diverse componenti ambientali effettuate da ARPAT e riportate sinteticamente negli Annuari da questa prodotti. 107
5 PRB - Parte Prima Sezione CONOSCITIVO-PROGRAMMATICA - Allegato di Piano 1 Allegato A Bonifiche dei siti inquinati: Stato delle conoscenze 107
6 PRB - Parte Prima Sezione CONOSCITIVO-PROGRAMMATICA - Allegato di Piano 1 2. Inquinamento diffuso Sul territorio regionale sono presenti casi di aree con inquinamento diffuso accertato e con situazioni per le quali vi sono elementi conoscitivi che devono essere verificati. Aree con inquinamento diffuso accertato Provincia Comune/i interessati Inquinanti Matrici Ambientali Prato Prato e Montemurlo Organoalogenati Acqua di falda Firenze 1 Livorno 2 S. Piero a Sieve e Scarperia (Loc. Pianvallico Ex FI021) Rosignano M., Cecina, Bibbona e Castagneto C. Organoalogenati Cromo Acqua di falda Acqua di falda 1 : area con progetto di bonifica definitivo approvato e finanziato con risorse POR CREO : alterazione per cause naturali delle caratteristiche chimiche delle acque di falda, accertata a seguito di studio finanziato dalla Regione Toscana ed eseguito da ARPAT e CNR Pisa Aree con segnalazioni di inquinamento diffuso da assoggettare a verifica Provincia Comune/i o aree interessate Inquinanti Matrici Ambientali Firenze Firenze Nichel Acqua di falda Firenze Firenze Organoalogenati Acqua di falda Firenze Firenze, Sesto F.no e Campi B. Organoalogenati Acqua di falda Firenze Campi B. - Loc. Capalle Organoalogenati Acqua di falda Firenze Campi B. - Loc. Cetino Organoalogenati Acqua di falda Firenze Signa Organoalogenati Acqua di falda Firenze Empoli Idrocarburi Acqua di falda Firenze Empoli Cloruro di vinile Acqua di falda Firenze Scandicci Organoalogenati Acqua di falda Firenze Val d'elsa Ferro, Manganese e Solfati Acqua di falda Pisa Valdarno Inferiore Arsenico e Cromo Acqua di falda Arezzo Arezzo - Loc. San Zeno Organoalogenati Acqua di falda 152
7 PRB - Parte Prima Sezione CONOSCITIVO-PROGRAMMATICA - Allegato di Piano 1 Provincia Comune/i o aree interessate Inquinanti Matrici Ambientali Arezzo Arezzo - Loc. Quarata Idrocarburi Acqua di falda Arezzo Laterina Organoalogenati Acqua di falda Livorno Piombino Mercurio Acqua di falda Lucca Lucca, Capannori e Porcari Organoalogenati Acque di falda 153
Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata:
10 CRITERI TECNICI DELLE PRIORITÀ L elenco dei siti con gli indici di priorità contenuti nel presente piano, dovrà essere rivisto ed aggiornato alla luce delle risultanze emergenti dai piani di caratterizzazione.
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