VII The Italian Air Cargo Market Conference 2005



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VII The Italian Air Cargo Market Conference 2005 AIR CARGO AND INTERMODAL TRANSPORT DEREGULATION AND GLOBALIZATION MANAGING Anna Gervasoni direttore Centro di Ricerca sui Trasporti e le Infrastrutture Università Carlo Cattaneo LIUC Castellanza (VA) 29 settembre 2005

Visto che sono qui in veste di direttore del Centro di Ricerca sui Trasporti e le Infrastrutture, fondato nel 1993 presso questa Università, vi introdurrò brevemente l attività svolta dal Centro. Il CRMT Centro di Ricerca sui Trasporti e le Infrastrutture, sviluppa in via sistematica un'attività di studio, ricerca e formazione sulle problematiche economiche, finanziarie, gestionali, organizzative e manageriali relative al settore dei trasporti e delle infrastrutture nel loro complesso, nonché di supporto all'attività programmatoria degli Enti pubblici in materia di trasporti e di realizzazione e gestione di infrastrutture di pubblica utilità. Il CRMT si è caratterizzato, fin dalla sua nascita, per la spiccata vocazione all analisi e allo studio degli elementi economici e finanziari legati al settore dei trasporti, della logistica e delle infrastrutture di trasporto (lineari e puntuali). Fra le principali attività svolte si segnalano: la ricerca Malpensa come opportunità: accessibilità aerea e sviluppo regionale. In precedenza erano state condotte altre due ricerche relative all impatto economico generato dall aeroporto di Malpensa pre e post la sua apertura; la ricerca L impatto economico dello sviluppo dell aeroporto di Fiumicino ; l assistenza finanziaria alla società di progetto per la realizzazione in project financing del collegamento autostradale Brescia Milano; l assistenza alla redazione del Piano Industriale del CIM Centro Interportuale Merci di Novara. La giornata di oggi si focalizza sull Air Cargo e sulle problematiche ad esso connesse segnatamente al traffico delle merci per via aerea, sul trasporto intermodale e sulla riorganizzazione delle modalità di trasporto. I principali fattori di sviluppo dell Air Cargo sono: - la presenza di una infrastruttura efficiente ed attrezzata; - la presenza di aziende logistiche che utilizzano l infrastruttura; - la prossimità rispetto ai mercati di sbocco delle merci; - un tessuto economico produttivo di primaria importanza; - la disponibilità di aree attrezzate per lo smistamento e lo stoccaggio delle merci. Tali fattori sono correlati sia fra di loro che con la struttura aeroportuale stessa; ad esempio, il sistema aeroportuale, fornendo servizi migliori, favorisce sia le imprese logistiche in termini di redditività, sia il territorio in cui è ubicata in termini di accessibilità e attrattività. Viceversa l utilizzo dell infrastruttura aeroportuale da parte delle imprese aumenta i volumi di traffico merci e permette all aeroporto di crescere ed implementare servizi sempre più avanzati. Più in dettaglio, osservando i dati forniti da Assaeroporti si osserva come, in Italia, l intero settore dell Air Cargo sia concentrato, a differenza del traffico passeggeri, in pochi aeroporti; tale situazione è riscontrabile anche in altri contesti europei ed internazionali. In particolare il trasporto merci in Italia, nel periodo compreso fra il 2000 ed il 2004, si è concentrato prevalentemente fra Malpensa, Orio Al Serio e Fiumicino. Nello stesso periodo, il sistema aeroportuale di Malpensa ha generato oltre il 40% del traffico merci nazionale ed ha registrato un incremento dei traffici del 20%, Bergamo Orio Al Serio ha rappresentato quasi il 15% del traffico nazionale ed ha registrato un incremento dei traffici del 30%, mentre Roma Fiumicino che rappresenta quasi il 20% del traffico merci nazionale presenta una dinamica indebolita.

In generale, l Italia si trova in una situazione di bassa competitività dovuta anche alla carenza e all inadeguatezza delle infrastrutture di trasporto. Se non si sviluppano tali infrastrutture è arduo immaginare che si possa sviluppare la filiera logistica. Attualmente, a seguito della legge Merloni ter, che ha rappresentato uno snodo importante nell introduzione degli strumenti di finanza innovativa per il finanziamento delle infrastrutture di trasporto, attraverso il project financing è possibile realizzare le infrastrutture con il concorso di capitali privati ed in alcuni casi senza un aggravio di bilancio per lo stato e le amministrazioni pubbliche. Stante questa situazione, che si inserisce in un più ampio discorso sul generico deficit italiano in tema di dotazione infrastrutturale, va meglio approfondito il tema della competitività della nostra filiera logistica sulla distribuzione modale e soprattutto in quella aerea. Come riportato dall Ufficio Italiano Cambi, osservando gli ultimi dati disponibili relativi ai saldi della bilancia dei pagamenti nel settore dei trasporti scomposti nelle diverse modalità di trasporto, si nota che il saldo, negativo, è passato dai 0,5 miliardi di Euro nel 1990, ai 2,1 miliardi di Euro nel 1995, ai 4 miliardi di Euro nel 2002. Di questi ultimi, quasi l 80% è attribuibile in parti uguali ai deficit registrati nel settore del trasporto aereo e marittimo, il 15% è attribuibile al deficit registrato nel settore del trasporto stradale, ed il restante 5% è attribuibile al deficit registrato nel settore ferroviario. Tabella 2 Bilancia dei pagamenti nel settore dei trasporti nel periodo compreso fra il 1995 ed il 2002 Modalità 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 Marittima -1.602-1.243-1.180-1.192-1.981-1.514-1.312-1.529 Aerea -158-480 -1.011-1.077-1.352-1.544-1.285-1.574 Stradale 58-165 57 75-197 -605-643 -614 Ferroviaria -441-430 -451-393 -370-495 -470-295 Totale -2.143-2.318-2.585-2.586-3.899-4.158-3.701-4.012 Fonte: UIC

Il quadro che emerge non è confortante e la perdita di competitività del settore italiano dei trasporti è evidente, in particolare nel settore aereo e marittimo. Dopo il 1998, tutte le modalità di trasporto presentano dei saldi negativi, e si è registrata anche l inversione di tendenza nel settore stradale che storicamente presentava un saldo positivo 1. Oltre al deficit storico che contraddistingue la modalità di trasporto marittima, si nota come dal 1997 il saldo dei trasporti riconducibile alla modalità aerea è peggiorato notevolmente. Se si considera, inoltre, che dal 1999, anno in cui il sistema aeroportuale di Malpensa è diventato operativo, al 2002, il deficit registrato in tale settore è aumentato del 50% in soli 4 anni, è evidente come la situazione competitiva delle imprese italiane dei trasporti e della logistica sia in difficoltà 2. Passando da una analisi macro ad una micro, analizzando i dati relativi alle aziende logistiche e di trasporto italiane, emerge come il trend non sia dei migliori, considerando il ruolo di centralità proprio dal punto di vista logistico dell Italia. Infatti, le imprese italiane continuano ad essere oggetto d acquisizione da parte di gruppi stranieri, che entrano nel mercato italiano al fine di occupare un area ritenuta strategica 3. Nel decennio compreso fra il 1993 ed il 2003, in Italia sono state acquistate da imprese straniere 50 aziende del comparto della logistica e dell autotrasporto, 21 nel comparto marittimo, 15 in quello aereo e 9 nel trasporto pubblico locale 4. Federtrasporto nel 2001 lanciò lo slogan imprese deboli in un territorio leader 5. Lo sviluppo della filiera logistica e la presenza di aziende logistiche e di trasporto è una tipica attività su cui il sistema deve scommettere per riacquistare la competitività perduta. È necessario che le imprese si sviluppino e crescano dimensionalmente. Un buon indicatore per monitorare tale processo può essere riferito all analisi di quante imprese logistiche e di trasporto siano state oggetto di operazioni sul capitale, e cioè di quante società sono quotate in borsa e quante sono state oggetto di operazioni di private equity 6. Nelle tabelle successive si presentano le società quotate in borsa appartenenti al settore Servizi di Trasporto in Italia, Germania e Francia nel settembre del 2005. Come si può osservare, in Italia, non esistono società quotate specializzate unicamente nel settore logistico, a differenza della Germania e della Francia. 1 I dati sulla bilancia dei pagamenti nel settore dei trasporti sono elaborati e pubblicati dall Ufficio Italiano Cambi. Sono ricavati applicando ai dati del commercio estero forniti dall ISTAT e a quelli del movimento passeggeri rilevati con l Indagine campionaria sul turismo internazionale dell Italia, le informazioni acquisite mediante una apposita indagine campionaria avente per oggetto la stima dei noli medi unitari, delle quote di mercato dei vettori residenti e della ripartizione modale. Il saldo relativo ad ogni modalità è ottenuto dalla differenza fra i crediti ed i debiti relativi al trasporto merci e passeggeri, e fra i crediti e debiti relativi ai servizi ausiliari e logistici, dove per crediti si intende il trasporto o i servizi resi da operatori residenti a operatori non residenti, e per debiti si intende il trasporto o i servizi resi da operatori non residenti a operatori residenti. 2 In tale contesto, il mancato sviluppo dell aeroporto di Malpensa ha certamente condizionato la performance dell intero settore. Per ulteriori approfondimenti si veda: CRMT LIUC, Malpensa come opportunità, accessibilità aerea e sviluppo regionale, 2004. 3 European Sea Port Organisation ESPO, Factual Report on European Port Sector, 2005. 4 Nomisma 5 Federtrasporto, Scenari dei Trasporti, L internazionalizzazione del trasporto: la posizione dell impresa italiana, dicembre 2003. 6 L attività di private equity si caratterizza tipicamente come un attività di investimento nel capitale di rischio di imprese non quotate, da parte di investitori istituzionali, con l obiettivo della valorizzazione dell impresa oggetto di investimento ai fini della sua dismissione entro un periodo di medio lungo termine. Nell ambito di tale definizione, l attività di investimento consiste nell assunzione di partecipazioni sia di maggioranza che di minoranza nel capitale di rischio dell impresa target, ovvero nell equity della stessa.

Tabella 1 Aziende appartenenti al settore Servizi di Trasporto e rispettiva capitalizzazione di mercato in Italia. ITALIA Nome Capitalizzazione (Euro) Aeroporto di Firenze 120.000.000 Alitalia 987.000.000 Autostrada TO MI 1.500.000.000 Autostrade 12.000.000.000 I Grandi Viaggi 56.000.000 Navigazione Montanari 390.000.000 Premuda 240.000.000 Save 580.000.000 Totale 15.873.000.000 Fonte: Elaborazioni CRMT su dati BorsaItaliana e Datastream Tabella 2 Aziende appartenenti al settore Servizi di Trasporto e rispettiva capitalizzazione di mercato in Francia FRANCIA Nome Capitalizzazione (Euro) Ada 18.000.000 Air france -klm 3.900.000.000 Aprr 6.200.000.000 Asf 11.000.000.000 Bollore 3.000.000.000 Dock.petr.ambes am 12.000.000 Eurotunnel units 650.000.000 Financiere odet 1.500.000.000 Geodis 520.000.000 Norbert dentress. 400.000.000 Petit forestier 180.000.000 Saga nom. 250.000.000 Sanef 4.500.000.000 Smtpc 120.000.000 Stef tfe 420.000.000 Touax 60.000.000 Trsp nord-pierchon 9.800.000 Verneuil particip. 40.000.000 Viking 950.000 Totale 32.780.750.000 Fonte: Elaborazioni CRMT su dati Euronext

Tabella 3 Aziende appartenenti al settore Servizi di Trasporto e rispettiva capitalizzazione di mercato in Germania Nome GERMANIA Capitalizzazione (Euro) D. Logistics 85.000.000 Deutsche Lufthansa 5.100.000.000 Deutsche Post 21.800.000.000 Fraport 3.500.000.000 IFCO System 341.000.000 Mueller Die Lila Logistik 20.000.000 Sixt VZ 100.000.000 Sixt ST 150.000.000 Thiel Logistik 170.000.000 Tui 2.900.000.000 Totale 34.166.000.000 Fonte: Elaborazioni CRMT su dati Deutsche Borse Group Con riferimento, invece, alle operazioni di private equity effettuate nel settore dei trasporti si rileva come in termini di ammontare investito, l Italia, nel periodo compreso fra il 2001 ed il 2003, sia costantemente sotto i principali competitors europei, ad eccezione del 2004 dove a seguito dell operazione effettuata da Permira su Grandi Navi Veloci l Italia è balzata al primo posto. Tuttavia, tale operazione che rientra nel settore dei trasporti, non è configurabile come un operazione relativa ad un impresa logistica e di trasporto delle merci, dato che Grandi Navi Veloci opera nel comparto dei servizi di trasporto per i passeggeri. In particolare, se si analizzano le maggiori operazioni di private equity, dai dati pubblicati dal PEM (Private Equity Monitor), ovvero dall osservatorio sulle operazioni di private equity effettuate in Italia, anch esso con sede in questa Università, relativamente agli anni 2002 2003 2004, emerge come solo 4 imprese dei trasporti hanno scelto di richiedere dei finanziamenti a investitori istituzionali. Inoltre, 2 operazioni su 4, riguardano vettori marittimi (Moby e Grandi Navi Veloci), 1 operazione è relativa ad una compagnia aerea specializzata nel settore delle vacanze (Eurofly), e la restante riguarda una compagnia di intermodalità e trasporto combinato (S.T.C). Quindi dal 2002 al 2004, è stata effettuata solamente 1 operazione di private equity in una società di intermodalità e logistica.

Grafico 1 Ammontare degli investimenti relativi ad operazioni di private equity nel settore dei trasporti 300.000.000 250.000.000 200.000.000 150.000.000 100.000.000 50.000.000 0 2001 2002 2003 2004 Italia Francia Germania Fonte: Elaborazioni CRMT su dati EVCA Yearbook Tabella 4 Ammontare e numero medio delle operazioni di private equity nel periodo compreso fra il 2001 ed il 2004 Ammontare medio annuo investito in milioni di Euro Numero medio annuo di operazioni effettuate Italia 81,3 5,2 Francia 140,8 34,3 Germania 45,5 11,2 Fonte: Elaborazioni CRMT su dati EVCA Yerabook Ancora, è da evidenziare come se si epura l effetto dell operazione relativa a Grandi Navi Veloci in Italia, considerando il periodo compreso fra il 2002 ed il 2003, emerge come nel nostro Paese si sono effettuate mediamente operazioni di private equity nel settore dei trasporti per un controvalore di 15 milioni di Euro all anno, contro i 60 milioni di Euro all anno della Germania, i 110 di Euro all anno della Francia. Pertanto, analizzando le imprese logistiche e di trasporto quotate in borsa ed il numero di operazioni di private equity effettuate in questo settore in Italia, e confrontandole con altri paesi europei, emerge come solamente poche aziende italiane si stanno attrezzando per sfruttare le elevate potenzialità di sviluppo dell intero settore al fine di crescere in termini di dimensioni e redditività. In sintesi, molto rimane ancora da fare sul fronte dello sviluppo dimensionale delle imprese logistiche sia sul fronte dello sviluppo dimensionale delle imprese logistiche, sia sul fronte delle infrastrutture e dei sistemi di trasporto. Ciò non può che includere un pesante e mirato intervento istituzionale e politico a deciso favore di una filiera assolutamente deficitaria ed inadeguata.