Disturbi Specifici dell Apprendimento Cristiano Termine Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Università degli Studi dell Insubria Varese 1
DISABILITÀ. qualsiasi riduzione funzionale (limitazione o perdita), conseguente a menomazione, della capacità di compiere un attività nel modo o nell ampiezza considerati normali per un essere umano." (OMS Organizzazione Mondiale della Sanità). La disabilità si riferisce a capacità funzionali estrinsecate attraverso atti e comportamenti che costituiscono aspetti essenziali della vita di ogni giorno. Le disabilità possono avere carattere transitorio o permanente ed essere progressive o regressive. 2
HANDICAP. la condizione di svantaggio conseguente a una menomazione o a una disabilità che in un certo soggetto limita o impedisce l adempimento del ruolo normale per tale soggetto. L handicap è la conseguenza di un deficit e non il deficit stesso." (OMS Organizzazione Mondiale della Sanità). L handicap riflette le conseguenze culturali, sociali, economiche e ambientali che derivano dalla presenza della disabilità. L handicap può riguardare l orientamento, l indipendenza fisica e la mobilità; l integrazione sociale, scolastica e lavorativa; l autosufficienza economica. 3
DISABILITÀ. qualsiasi riduzione funzionale (limitazione o perdita), conseguente a menomazione, della capacità di compiere un attività nel modo o nell ampiezza considerati normali per un essere umano." (OMS Organizzazione Mondiale della Sanità). Non viene specificato che la menomazione debba essere necessariamente visibile Spesso però il concetto di disabilità ci viene evocato SOLO da una menomazione visibile o da segni somatici definiti. 4
Esistono disabilità visibili e invisibili 5
OBIETTIVI 1) Trattare di alcuni dei più frequenti quadri clinici di disabilità del bambino (in particolare i DSA) per rendere più comprensibili i termini tecnici utilizzati nella stesura delle diagnosi funzionali. 2) Evidenziare quali sono le caratteristiche cliniche fondamentali dei DSA per realizzare al meglio l integrazione del disabile, stendere un buon piano educativo individualizzato ed evitare le conseguenze emotive e psicologiche della disabilità. 6
DISABILITÀ La diagnosi funzionale dovrebbe legarsi direttamente ai processi di integrazione scolastica, di apprendimento e di socializzazione; dovrebbe guidare direttamente l insegnante nella scelta di obiettivi appropriati e di metodi di lavoro efficaci sulla base delle caratteristiche peculiari dell alunno in difficoltà; è necessariamente un compito multidisciplinare (famigliari, insegnanti, NPI, psicologi, assistenti sociali). 7
DEFINIZIONE, CRITERI DIAGNOSTICI ED EZIOLOGIA 8
DEFINIZIONE, CRITERI DIAGNOSTICI ED EZIOLOGIA 9
Definizione di Dislessia (Shaywitz & Shaywitz 2003) Disabilità specifica dell'apprendimento Difficoltà a effettuare una lettura accurata e/o fluente e scarse abilità nella scrittura e/o nel numero-calcolo. Le difficoltà sono inattese in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un'adeguata istruzione scolastica. Origine neurobiologica. 10
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RISULTATI 13
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Difficoltà scolastiche Didattica e valutazione differenziate e individualizzate. Ritardo mentale DSA Fase di acquisizione: didattica differenziata e individualizzata; Fase successiva: valutazione differenziata e individualizzata Operare sull ambiente per rimuovere gli elementi che determinano le condizioni di difficoltà - Carenze socio-ambientali - Difficoltà psicologiche, emotive e motivazionali - Inadeguatezza didattica 16
RITARDO MENTALE 17
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Definizione di Dislessia (Shaywitz & Shaywitz 2003) Disabilità specifica dell'apprendimento di origine neurobiologica. Caratterizzata dalla difficoltà a effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura. Le difficoltà sono inattese in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un'adeguata istruzione scolastica. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura e una ridotta pratica della lettura, che può impedire la crescita del vocabolario e della conoscenza generale. 24
Lettura e outcome sociale Disabilità di lettura associata a declino progressivo dell abilità di linguaggio e del QI nel tempo: influenza sull efficienza di altri processi cognitivi (Stanovich, 1993). Disturbo dell apprendimento/cattiva lettura correlato a comportamento antisociale (McGee et al. 1988, Hinshaw, 1992) Intervento scolastico precoce per ridurre gli effetti dell associazione tra difficoltà di apprendimento nei primi anni di scuola e successivi disturbi esternalizzanti (Trzesnievski et al. 2006, Miles et al. 2006) 25
Coulomb S et al. Literacy scorse, human capital and growth across 14 OECD countries. Ottawa: Statistics Canada, 2004. La literacy misurata come abilità a comprendere ed utilizzare testi scritti è associata alla maggior crescita economica di un paese. L istruzione è il fattore più importante per la crescita (economica) A parità di ogni altra circostanza, nel nostro Paese la probabilità di partecipare al mercato del lavoro aumenta di 2,4 punti percentuali per ogni anno di scuola frequentato, indice che sale al 3,2% nelle regioni meridionali. Mario Draghi, Governatore della Banca d Italia, Il Sole 24 Ore,venerdì 10 novembre 2006 26
Fattori ambientali/relazionali e abilità di lettura 27
Fattori ambientali/relazionali e abilità di lettura Rischio demografico Abilità didattica 28
Fattori ambientali/relazionali e abilità di lettura Rischio comportamentale Supporto emotivorelazionale 29
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Training metafonologico: quale? 33
LA DISLESSIA E EREDITARIA? Poco tempo dopo la descrizione dei primi casi di dislessia congenital word blindness (Hinshelwood 1895 e Morgan 1896) veniva già sottolineato come tale condizione tenda a ricorrere più frequentemente in alcune famiglie Stephenson (1907) Six cases of congenital word-blindness affecting three generations of one family. Ophthalmoscope 5, 482-484. Il primo studio genetico condotto su un ampia famiglia risale al 1950 (Hallgren et al). Da allora numerosi studi hanno documentato un maggior rischio di difficoltà di lettura nei parenti di soggetti con dislessia (Finucci 1976, Lewitter 1980, Vogler 1985, Pennington 1991, Wolff 1994). Nei bambini appartenenti a famiglie con ricorrenza di dislessia il rischio di sviluppare un disturbo della lettura varierebbe tra il 30 e il 50 % (Gilger at al 1991) 34
LA DISLESSIA E EREDITARIA? 35
LA DISLESSIA E EREDITARIA? 36
SEGNI PRECOCI, CORSO EVOLUTIVO E PROGNOSI - 4 37
SEGNI PRECOCI, CORSO EVOLUTIVO E PROGNOSI - 7 Fine della prima elementare: attività didattiche-pedagogiche mirate per i bambini che non hanno raggiunto una o più delle seguenti abilità: a) riconoscimento di piccole quantità b) lettura e scrittura dei numeri entro il dieci c) calcolo orale entro la decina anche con supporto concreto Segnalazione ai genitori per il successivo invio ai servizi sanitari per l età evolutiva, in caso di 38 persistenza delle difficoltà
Fattori linguistici che influenzano la possibilità di leggere e riconoscere una parola - Frequenza d uso nel lessico infantile (cane vs pena) - Il valore d immagine (grado di concretezza) (cane vs pena) - La lunghezza della parola (cane vs albero) - La complessità ortografica (matita vs strada) Graduare tali fattori per valutare le abilità di lettura e per attribuire i compiti a casa 39
L esercizio sarà più semplice e avrà maggior profitto se il bambino potrà leggere parole semplici, brevi, frequenti e immaginabili piuttosto che parole complesse e sconosiute. Il metodo di insegnamento non ha effetto sull origine della dislessia ma il tipo di proposte che vengono fatte al bambino possono facilitarne il superamento, oppure complicarla ulteriormente. 40
Altro fattore di complessità impiegare diversi tipi di carattere per rappresentare le lettere. Presentare contemporaneamente tutti i caratteri in cui può comparire una lettera mette in difficoltà il dislessico in quanto fatica ad imparare le corrispondenze tra i segni e i suoni. Es. Inizialmente impara una parola per denominare un oggetto, successivamente impara i sinonimi. I dislessici utilizzano con più facilità lo stampatello maiuscolo in quanto più stabile e più facile da discriminare sul piano percettivo. Lasciategli utilizzare il carattere più facile e congeniale!! 41
Un disturbo motorio lieve acquista gravità quando il portatore è costretto a muoversi in un ambiente difficile (es. barriere architettoniche) Analogo discorso va fatto per l ambiente didattico che un dislessico trova in classe (es. difficoltà linguistiche proposte; tipo di carattere impiegato) Complessità linguistica e Varietà di caratteri = Barriere architettoniche La rimozione di tali difficoltà non risolve i suoi problemi, ma agevola il raggiungimento dell autonomia. 42
I bambini mostrano differenti livelli di abilità e non ha senso continuare a proporre esercizi di lettura o training logopedici perché il bambino legge stentatamente!! Non ci saranno benefici ma inutile aggravio di lavoro!! La disabilità di lettura va affrontata con un approccio più educativo basato su strumenti compensativi che semplificano l attività svolgendo le operazioni automatiche che il dislessico fatica a svolgere misure dispensative che riguardano i tempi di realizzazione delle attività e la valutazione delle prestazioni. 43
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Dipartimento per l'istruzione Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici Ufficio VII Prot. n.1787 Oggetto: Esami di Stato 2004-2005 - Alunni affetti da dislessia Roma, 1 marzo 2005 L'AID - Associazione Italiana Dislessia - ONLUS di Pavullo con la nota che si ritiene opportuno unire in copia, ha richiamato l'attenzione di questo Ministero sulle difficoltà che i giovani dislessici incontrano nel sostenere gli esami di Stato. Questo Ministero, tenendo presente che la composizione con docenti interni delle Commissioni esaminatrici consente un'approfondita conoscenza degli specifici disturbi dei candidati affetti da dislessia, invita le SS.LL. a sensibilizzare le Commissioni stesse affinchè adottino, nel quadro e nel rispetto delle regole generali che disciplinano la materia degli esami, ogni opportuna iniziativa, idonea a ridurre il più possibile le difficoltà degli studenti. Le Commissioni, in particolare, terranno in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive sia in sede di predisposizione della terza prova scritta, che in sede di valutazione delle altre due prove, valutando anche la possibilità di riservare alle stesse tempi più lunghi di quelli ordinari. Destinatari Si ringrazia per la collaborazione. Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali Loro Sedi IL CAPO DIPARTIMENTO PER L'ISTRUZIONE Pasquale Capo 46
Gli strumenti compensativi - tabella dei mesi, tabella dell'alfabeto e dei vari caratteri, - tavola pitagorica, - tabella delle misure, tabelle delle formule, - calcolatrice, - registratore, - cartine geografiche e storiche - computers (programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale), - cassette registrate (dagli insegnanti, dagli alunni, e/o allegate ai testi) - predisposizione di una fonoteca scolastica contenente il testo parlato dei libri in adozione ed altri testi culturalmente significativi (possibilità di collaborazione col Centro del "Libro parlato dell'unione Italiana Ciechi) - dizionari di lingua straniera computerizzati, tabelle, traduttori - richiesta alle case editrici di produrre testi anche ridotti e contenenti audiocassette o cd-rom 47
Le misure dispensative In maniera commisurata alle necessità individuali e all entità del disturbo di apprendimento, si dovrà garantire la dispensa da alcune prestazioni quali: - - lettura a voce alta, - scrittura veloce sotto dettatura, - lettura di consegne, - uso del vocabolario, - studio mnemonico delle tabelline; - - dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta, a causa delle difficoltà rappresentate dalla differenza tra scrittura e pronuncia; - - tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio, mediante una adeguata organizzazione degli spazi ed un flessibile raccordo tra gli insegnanti; - organizzazione di Interrogazioni programmate - - assegnazione di compiti a casa in misura ridotta - - possibilità d'uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine esiste lo (come già avviene in vari paesi europei tra i quali la Gran Bretagna dove stesso testo ampio oppure ridotto per i dislessici). 48
Prima fase di acquisizione delle abilità Didattica differenziata e individualizzata (difficoltà linguistiche e tipo di carattere presentato) Seconda fase della scolarizzazione Didattica identica ma con il supporto di strumenti compensativi Valutazione differenziata e individualizzata (misure dispensative) 49
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