Centro Studi Musica & Arte



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Centro Studi Musica & Arte Analisi dei fabbisogni formativi/occupazionali nel settore musicale in Toscana Stefania Di Blasio Firenze 30 maggio 2008

Analisi dei fabbisogni formativi/occupazionali nel settore musicale in Toscana Stefania Di Blasio Premessa Nella cultura degli esseri umani il suono e il ritmo rivestono un ruolo fondamentale: basti pensare al linguaggio e alla voce, i mezzi più potenti e diffusi nella comunicazione. Rousseau nel Saggio sull origine delle lingue attribuisce al suono e al ritmo un ruolo importante infatti ogni lingua ha una sua ritmica e musicalità inconfondibili che connotano in qualche modo quel popolo e quella cultura. Nell Occidente si è poi sviluppata un tradizione artistico-culturale, legata alla musica e al suo uso in momenti particolari della vita delle società, molto articolata e complessa con l attribuzione di poteri a dir poco unici. Si pensi ai miti ed in particolare ad Orfeo che con la sua musica riesce a commuovere gli dei al punto di ottenere il permesso di attraversare l Ade per riportare fra i vivi la defunta Euridice. La musica ha molteplici dimensioni: da quella intima e individuale a quella collettiva con risvolti sacri, festivi, conviviali, cerimoniali, ludici. Per questo la musica è un esperienza formativa cruciale da cui non possiamo prescindere poiché permette di coinvolgere la sfera interiore di ciascuno insieme a quella sociale, artistica e storica. Inoltre la musica si sviluppa fra la tecnica e la cultura, nel senso che utilizza un linguaggio specifico che deve essere conosciuto per poter comprendere a pieno il valore culturale e simbolico che le appartiene.

Tutto ciò ci induce a dedurre che la formazione musicale non può mancare nell iter formativo di ciascuno studente dalla Scuola dell Infanzia fino alle Scuole Superiori per poi diramarsi in ambiti più specialistici. La legislazione italiana ha da una parte recepito questo principio, ma se le indicazioni date nei programmi di studio delle scuole primarie e secondarie di primo grado sono abbastanza chiare, ancora oggi però le normative scolastiche, i piani disciplinari ed i programmi di studio degli istituti superiori non sono ben valutabili poiché si sono succedute varie riforme degli ordinamenti che non sono state applicate fino in fondo e quindi mancano indicazioni chiare e definitive a cui fare riferimento. Ad esempio nel sistema dei Licei dovrebbe essere presente il Liceo Musicale, ma sono pochissime le città italiane e Toscane in cui tale indirizzo è funzionante e sono tutti istituti esistenti ancor prima dell attuazione della riforma. Occorre quindi aspettare che nuove iniziative legislative facciano maggiore chiarezza e ordine in una materia al momento piuttosto confusa. Inoltre è emersa recentemente la polemica sulla discontinua e scarsa presenza dell educazione musicale nel curriculum formativo dell insegnante con l invio di documenti e lettere da parte di docenti dei corsi di Didattica musicale ai Presidi delle Facoltà di Scienze della Formazione. Questa assenza si ripercuote inevitabilmente sul livello di preparazione dei futuri docenti e quindi su ciò che saranno in grado di fare nella propria professione allorquando avranno accesso lavorativo. Infatti la situazione che molto spesso si verifica nelle scuole italiane, in particolar modo nelle scuole dell infanzia e nelle primarie, è che sulla carta dovrebbero svolgersi lezioni regolari di musica e di educazione musicale, ma il più delle volte questo non viene fatto oppure vengono realizzate attività

sporadiche in modo superficiale che non permettono agli alunni di raggiungere una adeguata preparazione musicale. La causa di questa situazione è proprio da ricercare nella mancanza di un adeguata formazione musicale nei curricolo degli insegnanti i quali ovviamente trascurano questa disciplina in cui si sentono e sono carenti. Le professioni musicali Molto spesso si pensa che nel settore musicale gli sbocchi lavorativi sono essenzialmente due: la carriera strumentale e l insegnamento. In realtà così non è e soprattutto vogliamo che si presti attenzione a tutte quelle professioni che per ottenere un livello qualitativo notevole necessitano di una formazione musicale il più delle volte in Italia poco garantita. Bisogna dire che nel campo delle professioni musicali la principale distinzione da fare è quella fra lavoro dipendente e lavoro autonomo, quest ultimo non sempre garantisce una continuità e spesso sfocia nella precarietà. Nello stesso tempo esistono numerose varianti che da un lato testimoniano i molteplici sbocchi professionali nel settore musicale i quali non vengono però presi in considerazione da chi si occupa di elaborare curricoli formativi e piani di studio differenziati. Ad esempio consideriamo il settore educativo, nessuno metterebbe in discussione che: Educatori di asilo nido Insegnanti di scuola dell infanzia Insegnanti di scuola primaria Animatori dei centri giovanili, ludoteche, comunità di accoglienza, centri diurni, ospedali..

necessitano di competenze musicali per svolgere al meglio la propria professione, ma se andiamo ad esaminare i relativi percorsi formativi scopriremo che la presenza della musica è minima e del tutto insufficiente per ottenere competenze musicali serie utilizzabili in ambito professionale. Oltre al settore educativo ne possiamo individuare altri e per dare un elencazione completa delle professioni legate alla musica e quindi alla formazione musicale riportiamo una tavola curata dal Prof. Annidale Rebaudengo nell ambito dei lavori di una commissione ministeriale per l elaborazione di nuovi programmi di studio. Professionali musicali 1. Area artistica a. Cantante (lirico, cameristico, corale) b. Compositore (di generi e stili diversi, arrangiatore) c. Direttore (d orchestra, di banda, di coro) d. Direttore artistico e. Maestro sostituto (tutte le variegate professioni tecnico-musicali dei teatri) f. Musica pop g. Musicista per funzioni religiose (organista-direttore di corocompositore) h. Regista teatrale i. Strumentista (solista, camerista, orchestrale) j.. 2. Area Musicologia e di divulgazione della musica a. Bibliotecario b. Esperto nella conservazione e nel restauro dei beni musicali c. Giornalista-critico musicale d. Redattore musicale nei mass-media e. Ricercatore, insegnante nei conservatori e nelle Università di discipline teoriche, storiche e analitiche della musica. f. 3. Area tecnologica a. Assistente di produzione musicale b. Compositore di musica elettroacustica

c. Compositore di musica per multimedia, internet, cinema, televisione, sistemi interattivi d. Esperto di inquinamento acustico e. Esperto di musicologia computazionale f. Esperto di restauro di documenti sonori g. Fonico e regista del suono h. Fonico teatrale i. Ingegnere del suono j. Interprete di repertori elettroacustici k. Progettista sonoro (per musica, multimedia, internet, cinema, televisione, sistemi interattivi) l. Tecnico di archivi sonori m. Tecnico di editoria elettronica musicale (copista informatico) n. Tecnico di gestione di laboratori musicali o. Tecnico di post-produzione audio p. 4. Area artigianale, aziendale e commerciale a. Accordatore b. Commerciante di articoli musicali c. Costruttore di strumenti d. Liutaio e. Manager in campo musicale f. Responsabile del marketing dell editoria musicale, negli enti di produzione e nelle aziende di prodotti musicali g. Responsabile delle pubbliche relazioni nell editoria musicale, negli enti di produzione e nelle aziende di prodotti musicali h. Responsabile delle scelte editoriali nelle edizioni musicali i. 5. Area psico-pedagogica a. Esperto di educazione al suono e alla musica nella scuola dell infanzia b. Insegnante di musica nella scuola primaria c. Insegnante di musica nella scuola secondaria (insegnante di storia della musica, di esercitazioni corali, trascrittore/arrangiatore/direttore di ensemble strumentali, coordinatore di laboratorio musicale, ecc.) d. Insegnante di propedeutica strumentale e. Insegnante di strumento nella scuola primaria f. Insegnante di strumento nella scuola secondaria g. Insegnante di strumento in Conservatorio

h. Insegnante di altre discipline in Conservatorio i. Insegnante di discipline musicali nelle scuole private, civiche, cooperative, ecc. j. Animatore musicale nell extra-scuola (coordinatore musicale in comunità con finalità sociali, per il tempo libero, per il turismo) k. Musicista nell equipe di Musicoterapia l. Professioni che necessitano di competenze musicali a. Maestro nella scuola d infanzia b. Maestro nel ciclo di base c. Professore di filosofia d. Professore di fisica e. Professore di lettere f. Professore di storia delle arti g. Architetto progettista e arredatore di ambienti in cui si fa musica h. Operatore turistico i. Operatore nelle comunità sociali j. Operatore multimediale. Tutti questi profili professionali necessiterebbero di percorsi formativi specifici, ma solo alcuni di essi sono regolati da normative e messi in atto da istituzioni universitarie, altri sono previsti nel sistema dei profili professionali regionali (le professioni con percorsi formativi regolati sono sottolineati) mentre altri ancora sono lasciati all iniziativa di singole istituzioni ed agenzie formative. Indagine sui fabbisogni formativi musicali nella Provincia di Firenze A nostro avviso potrebbe essere molto positivo e innovativo l apporto che la Musica in senso lato (gioco cantato, ascolto e movimento, attività corali, musicoterapia, tecnologie musicali, musica d insieme ) potrebbe dare nella realizzazione di servizi educativi e sociali. La musica potrebbe essere impiegata in modo più sistematico in tutte le situazioni educative, riabilitative, terapeutiche, ludiche e di disagio sociale all interno delle varie strutture

pubbliche e private del territorio che coinvolgono tutte le fasce d età dalla primissima infanzia fino agli anziani. Nei profili professionali esistenti ed approvati dalla Regione Toscana, la musica è presente solo in alcuni strettamente legati al mondo dello spettacolo mentre, con la sola esclusione del Tecnico specializzato in musicoterapia, è quasi del tutto assente nel settore dei Servizi socio-educativi. Per valutare l effettivo fabbisogno formativo legato alla conoscenza della musica e al suo impiego nei servizi alla persona abbiamo deciso di sviluppare un indagine che coinvolgesse sia istituzioni pubbliche e private, sia singoli operatori del settore. Metodologia Abbiamo elaborato un Questionario per l analisi dei fabbisogni formativi che mettesse in evidenza da un alto la conoscenza e la valutazione complessiva che la struttura o l utente avesse della nostra agenzia formativa, delle nostre finalità, metodologie e dei contenuti forniti, dall altro le tematiche appartenenti all area musicale ritenute più interessanti da sviluppare e affrontare per la crescita professionale degli operatori del settore. Per quanto riguarda i responsabili delle strutture e gli insegnanti di musica e gli educatori non sono state date indicazioni sulle discipline ritenute più importanti e da approfondire, ma ciascuno ha espresso liberamente le proprie scelte. Invece nei questionari indirizzati agli insegnanti della scuola primaria è stato inserito un elenco di aspetti particolari legati alla formazione musicale. Dopo aver individuato un campione costituito da responsabili di strutture pubbliche e private e singoli operatori, si è proceduto con la somministrazione dei questionari e con l elaborazione dei dati emersi.

Il campione è costituito dai responsabili di 74 strutture (asili nido, scuole dell infanzia ed elementari) e da 37 insegnanti di musica o educatori e da 50 insegnanti di scuola primaria (infanzia ed elementari). Fabbisogni formativi espressi dai dirigenti per i dipendenti delle strutture educative pubbliche e private

Fabbisogni formativi espressi dai singoli educatori, insegnanti di musica e musicisti intervistati

Fabbisogni formativi nell area musicale espressi da insegnanti della scuola primaria Conclusioni Tutti gli intervistati hanno confermato l importanza della formazione musicale, per lo più assente, nel curricolo degli operatori (educatori e insegnanti) appartenenti al settore educativo. Fra i dirigenti di strutture educative, prendendo come riferimento il numero di educatori ed insegnanti dipendenti, il 70% ha espresso la necessità di una formazione musicale di base e una conoscenza delle metodologie da

impiegare nell insegnamento della musica nella prima infanzia, il 5% pensa che le conoscenze metodologiche siano da approfondire. Il 22% considera importante dedicarsi allo studio del suono e della musica legati alla fiaba e alla narrazione. Leggendo fra le intenzioni si potrebbe dire che dovrebbero essere approfondite gli aspetti creativi e comunicativi legati alla capacità della musica e dei suoni di determinare stati d animo, suscitare emozioni e rappresentare personaggi e situazioni. Il 3 % ritiene che siano da approfondire le competenze informatiche legate alla gestione del suono e della musica con le tecnologie multimediali. Fra i singoli educatori e musicisti l esigenza più sentita risulta quella legata alle conoscenze informatiche e tecnologiche seguita dalla capacità di usare la voce nelle attività musicali. Anche il saper suonare uno strumento musicale e conoscere i fondamenti della Musicoterapia sembrano essere particolarmente importanti. Fra gli insegnanti della scuola primaria emerge la necessità di ampliare il repertorio musicale conosciuto per poter fare delle scelte rispondenti alle esigenze e all età degli alunni; inoltre sono da approfondire le conoscenze metodologiche legate all insegnamento della musica. Per concludere la Formazione Musicale è riconosciuta come una esigenza fondamentale per lo svolgimento della propria professione da: 1. Educatori di asilo nido 2. Insegnanti della scuola dell infanzia 3. Insegnanti della scuola elementare 4. Insegnanti di sostegno e operatori sociali

Nel dettaglio ritengono importante avere un educazione musicale di base con particolare attenzione agli aspetti metodologici, al repertorio per l infanzia, alla conoscenza delle tecnologie informatiche multimediali, alla conoscenza dei fondamenti della musicoterapia e alla capacità di suonare uno strumento musicale. Fra i musicisti e gli insegnanti di musica si considerano da approfondire: 1. L informatica musicale 2. Il canto e la conoscenza di repertori mirati 3. La psicopedagogia musicale 4. La didattica strumentale 5. La musicoterapia 6. La musica per l infanzia

Fonti bibliografiche F. Cambi, F. Tamburini (a cura di) Educazione e Musica in Toscana, IRRE Toscana, Armando Editore Roma 2006 Censis, L alta formazione artistica e musicale. Professionalità, mercato e sviluppo in un area di eccellenza del Made in Italy, Roma 2003 Ermenegildo Ciccotti, Linda Laura Sabbadini, Come cambia la vita dei bambini, Questioni e documenti n 42, ISTAT Ermenegildo Ciccotti, Enrico Moretti, Roberto Ricciotti, Infanzia e adolescenza in cifre, Questioni e documenti n 43 edizione 2007, ISTAT Ministero dell Università e della Ricerca, Ufficio statistica, sito web. Banca dati dell Alta Formazione Artistica e Musicale, rilevazioni 2006-2007 Firenze 30 maggio 2008