GARANZIA PER I GIOVANI 2014-2020 CONTRIBUTO DEL GRUPPO DI LAVORO



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GARANZIA PER I GIOVANI 2014-2020 CONTRIBUTO DEL GRUPPO DI LAVORO FOCUS GROUP GIOVANILI E MOBILITAZIONE DELLE IDEE Dicembre 2013

Questo Rapporto riflette l attività del Gruppo di Lavoro Focus group giovanili e mobilitazione delle idee istituito nell ambito della Struttura di Missione per le Politiche Attive (D.L. 76/2013) e delle relative attività per lo studio e l avvio della Garanzia per i Giovani. Coordinatore del Gruppo di Lavoro Elisa Gambardella Segreteria Tecnica del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Rapporteur del Gruppo di Lavoro Tiziana Lang Isfol Componenti del Gruppo di Lavoro Daniele Fano, Catia Mastracci (MLPS - Segreteria Tecnica del Ministro), Paola Tambuscio (MLPS - DG Politiche attive e passive per il lavoro), Giovanna Boda, Emiliano De Maio, (MIUR - DG Studente, integrazione, partecipazione e comunicazione), Elisabetta Mazzeo (MIUR - Segreteria Tecnica del Ministro), Raffaele De Cicco, Crescenzo Rajola (Presidenza del Consiglio - Dipartimento Gioventù e Servizio civile nazionale), Samantha Palombo (Unione Province Italiane), Caterina Pampaloni (Unioncamere), Daniela Pavoncello (Isfol), Paola Izzo (Italia Lavoro) I Gruppi di lavoro sono stati coordinati dalla Segreteria Tecnica del Ministro del Lavoro Enrico Giovannini. 2

Indice Il coordinamento partecipato con le imprese, le Associazioni giovanili e il no profit... 4 1. Il ruolo potenziale delle imprese... 4 2. Ambiti di interazione con il settore no profit... 6 3. Sviluppo e ruolo dei Focus groups con le Associazioni giovanili... 7 4. Le potenzialità del Servizio civile... 9 3

Il coordinamento partecipato con le imprese, le parti sociali, le Associazioni giovanili e il no profit La sinergia tra imprese, parti sociali, associazioni giovanili e no profit rappresenta un elemento qualificante della Garanzia per i Giovani in Italia, dove al coordinamento partecipato di tutti gli attori istituzionali e delle amministrazioni interessate in seno alla Struttura di missione appositamente creata è previsto che si affianchi la partecipazione attiva del mondo imprenditoriale, delle parti sociali e del terzo settore, ivi compreso l associazionismo giovanile, nell ottica di quella mobilitazione generale nazionale in favore dell occupazione dei giovani auspicata dal Governo nel giugno 2013. 1. Il ruolo potenziale delle imprese Le imprese potranno porsi come i migliori interpreti della Garanzia per i Giovani, aderendo alle varie iniziative previste dallo schema della Garanzia per i Giovani in Italia. In primo luogo, le associazioni datoriali saranno invitate a partecipare all azione informativa e comunicativa della Garanzia per i Giovani promuovendo presso le imprese associate l offerta di posti di lavoro, tirocini formativi e di nuovi contratti di apprendistato. I primi potranno essere attivati sia da parte delle imprese sia da parte delle stesse associazioni datoriali sulla base di impegni sottoscritti con le autorità che gestiscono la Garanzia per i Giovani, per assicurare un numero minimo di tirocini da effettuarsi nell arco temporale di attuazione della misura. Relativamente ai contratti di apprendistato, l opera informativa delle associazioni datoriali dovrebbe concentrarsi sulla promozione presso le proprie associate del ricorso all apprendistato professionalizzante, ma anche - laddove opportuno e possibile - delle altre due tipologie di apprendistato per la qualificazione e il diploma e per l alta formazione e la ricerca. Inoltre, le imprese avranno l opportunità di far propri i principi della Responsabilità Sociale d Impresa (RSI) e, concentrandosi sulla sostenibilità sociale ivi compresa, svolgere un azione di sensibilizzazione e responsabilizzazione dell intera filiera produttiva a monte e a valle delle imprese dei singoli settori, ribadendo l importanza della partecipazione attiva dei giovani al mercato del lavoro, al fine di assicurare al Paese una crescita economica sostenibile e, al contempo, di contribuire alla fuoriuscita dalla crisi. Con particolare riferimento alla partecipazione al lavoro delle giovani donne, si ritiene utile ribadire il ruolo imprescindibile che possono svolgere le imprese nella creazione di ambienti di lavoro e di un organizzazione del lavoro favorevole alla conciliazione dei tempi di lavoro con i tempi di cura per i giovani genitori, affinché 4

nessuno dei due generi risulti penalizzato dalla scelta genitoriale nei propri percorsi professionali e lavorativi. La partecipazione delle imprese e delle loro associazioni rappresentative all attuazione della Garanzia per i Giovani sarà riconosciuta da un autorità competente, individuata dalla Struttura di missione, attraverso l assegnazione di un bollino blu che attesti pubblicamente l impegno di qualità dell impresa a favore dei giovani e dell occupazione giovanile, riconoscendo il valore nell assunzione di responsabilità nei confronti di tutta la società. È previsto, infine, il coinvolgimento delle imprese nelle Olimpiadi dei mestieri (World Skills). Questo tipo di evento pubblico ha dimostrato la propria rilevanza anche in altri contesti territoriali (per es. in Svezia) poiché favorisce la sensibilizzazione dei giovani nei confronti dei lavori connessi alle attività artigianali, garantisce alle imprese del settore buoni livelli di pubblicità e ha come effetto un significativo miglioramento dell incrocio tra domanda e offerta di lavoro in quel segmento di mercato. Nel già citato Piano D Azione Imprenditorialità 2020 - Rilanciare lo spirito imprenditoriale in Europa e nei piani di attività sulla nuova programmazione comunitaria (2014-2020) sull integrazione tra politiche attive del lavoro e politiche sociali, un ruolo centrale è attribuito anche alle imprese, soprattutto le PMI, che nell ambito della responsabilità sociale di impresa si pongono l obiettivo di formare e fornire competenze specifiche ai giovani, al fine di introdurli nel mercato del lavoro. Per le imprese, infatti, investire sui giovani che entrano a far parte della vita delle aziende è un elemento chiave per rafforzare e condividere la cultura della responsabilità sociale e di conseguenza è importante agire sulla formazione continua dei lavoratori e sull innovazione sociale e tecnologica delle PMI e delle imprese in generale. Nel fare ciò diventa sempre più essenziale agevolare, incentivare e implementare il collegamento scuola-universitàimpresa 1 e anche in questo caso ci sono esempi concreti che si stanno realizzando con le Università italiane, le quali svolgono numerose attività di formazione, ricerca e analisi, in collaborazione con istituzioni pubbliche e imprese. A titolo si esempio, si citano: Altis Alta Scuola Impresa e Società dell Università Cattolica di Milano -, che ha l obiettivo di sviluppare manager responsabili e, in particolare, il corso Professione CSR, organizzato in collaborazione con il CSR Manager Network, arrivato alla nona edizione; Bocconi (CreSV - Center for Research on Sustainability and Value); Economi Etica, Centro interuniversitario per l etica economica e la responsabilità sociale d impresa; Scuola Superiore Sant Anna di Pisa; Università LUISS di Roma; Università di Tor Vergata e AICCON Associazione Italiana per la Promozione della Cultura della Cooperazione e del non profit (Centro Studi dell Università di Bologna). Tutto ciò che è stato esposto sin qui è contenuto anche nel documento congiunto: Una formazione per la crescita economica e l occupazione giovanile della Confindustria, della CGIL, della CISL e della UIL, che risale al 13 febbraio 2013. 1 Piano D Azione Nazionale CSR/RSI (2012-2014), MLPS DG Terzo settore e Formazioni sociali. 5

2. Ambiti di interazione con il settore no profit Il Terzo settore potrà svolgere un ruolo fondamentale nell intercettazione dei giovani NEET (Not in Education, Employment or Training) che sono esclusi, volontariamente o meno, sia da percorsi di istruzione e formazione sia dal mercato del lavoro. La sua azione dovrà concentrarsi quindi sull individuazione dei soggetti NEET nei territori di riferimento, sull informazione verso questi soggetti dell esistenza della Garanzia per i Giovani e sulle modalità di accesso alla Garanzia stessa. Il suo apporto è considerato imprescindibile soprattutto nell ambito dei Focus group che nasceranno su base territoriale, dove le diverse organizzazioni saranno chiamate su base volontaristica a fornire il proprio contributo, derivante dall esperienza nel campo del sociale e dalla conoscenza approfondita di determinate realtà caratterizzate da un tessuto sociale più fragile e dall estrema vulnerabilità dei soggetti destinatari, e nelle quali il fenomeno dei giovani NEET che hanno abbandonato i percorsi di istruzione formali è particolarmente diffuso. Il Terzo settore può vantare, forte non solo della propria esperienza, ma anche del futuro che con ogni probabilità li vedrà sempre più coinvolti nell erogazione di servizi - dato l attuale sistema di welfare e l andamento demografico-, un grande vantaggio rispetto ad altri attori sociali, perché entra quotidianamente in contatto con la popolazione delle diverse fasce d età: potenzialmente, infatti, accarezza l arco intero di una vita, occupandosi di infanzia tanto quanto di anzianità fragile e delle fasi che tra queste intercorrono. Nell ultimo Censimento dell Istat, risulta che al 31 dicembre 2011, l apporto di risorse umane impegnate nelle organizzazioni non profit contano sul contributo in attività di volontariato/lavorative di 4,7 milioni di volontari, 681mila dipendenti, 271mila lavoratori esterni e 5mila lavoratori temporanei. Sono quattro istituzioni su cinque a usufruire del contributo ad attività da parte dei volontari (cosiddetto lavoro volontario ), mentre il 13,9 per cento delle istituzioni rilevate opera con personale dipendente e l 11,9% si avvale di lavoratori esterni (lavoratori con contratto di collaborazione). In base ai dati emersi nel citato Censimento, si evidenzia l impegno dei giovani sia come volontari sia come lavoratori occupati nel Terzo settore, ciò corrisponde anche all aumento dei corsi di formazione e universitari sull economia civile e sul non profit, rilevando che non è possibile sottrarsi dal creare strategie di competitività che tengano conto di sbocchi occupazionali nel Terzo settore (incluse le imprese sociali), ma anche nelle imprese responsabili socialmente. Quindi, la promozione dell imprenditorialità giovanile, con l obiettivo di incoraggiare la crescita delle imprese sostenibili, incluse le cooperative e le imprese sociali, in aree urbane e rurali deve diventare focale nel Piano Garanzia per i giovani. 6

3. Sviluppo e ruolo dei Focus groups con le Associazioni giovanili Il punto di forza dei Focus group come metodo di lavoro consiste nell idea che l interazione sociale che si crea durante la realizzazione del Focus group stesso costituisca una risorsa importante per trasmettere informazioni, consapevolezza dei propri ruoli e crescita culturale di tutti i partecipanti. Per questo motivo i Focus group sono ritenuti parte integrante del cambiamento culturale che il Paese deve affrontare se realmente vuole prendere in carico il futuro di un intera generazione anche attraverso la realizzazione del Piano per la Garanzia per i Giovani. È necessario delineare brevemente il processo di costituzione dei Focus group territoriali nell ambito della Garanzia per i Giovani. Innanzitutto, il Focus group nasce su base volontaristica, grazie all apposita sezione che verrà creata sullo spazio web della Garanzia per i Giovani e su cui dovrà essere iscritto e registrato (con una procedura semplice e intuitiva) per essere riconosciuto come Focus group ufficiale Garanzia per i Giovani ; ciascun Focus Group deve essere formato da portatori di almeno due istanze diverse, in modo tale da innescare lo scambio di opinioni tra i diversi soggetti coinvolti nella Garanzia per i Giovani e di conseguenza una più agile condivisione di valori e operatività del programma. All atto di registrazione, ogni Focus group dichiarerà noti ai membri gli obiettivi della Garanzia per i Giovani e la loro condivisione. Ciascun Focus group ha tre obiettivi, raggiungibili grazie alle esperienze e alle conoscenze delle realtà territoriali ove operano i partecipanti al Focus group: divulgare le finalità della Garanzia per i Giovani, insieme alle modalità del suo funzionamento, e informarne la popolazione locale; facilitare, grazie al flusso di informazioni che verranno scambiate al suo interno e all azione divulgativo-informativa che si propone di compiere, l incontro tra domanda e offerta di lavoro nel territorio dove hanno sede; facilitare l intercettazione e il recupero nuovamente, grazie all azione informativa sulla Garanzia per i Giovani dei giovani che hanno abbandonato gli studi: i c.d. drop-out scolastici. Al fine di garantire il rispetto delle caratteristiche sopra descritte è prevista la sottoscrizione/accettazione di un codice di condotta dei Focus Group. Una delle possibili interazioni che i Focus Group potrebbero avere con le istituzioni locali è quella con le Direzioni Territoriali del Lavoro per creare osservatori a livello provinciale dell implementazione della Garanzia per i Giovani e per partecipare a periodici incontri nei quali si potrebbero sviluppare proposte e osservazioni di rilevanza locale. Dato il quadro descritto, le associazioni giovanili rappresentano un interlocutore imprescindibile nella fase di trasformazione della Garanzia per i Giovani da progetto a realtà territoriale operativa. La disponibilità a partecipare attivamente alla fase di implementazione della Garanzia per i Giovani da parte delle associazioni giovanili interpellate è totale e sarebbe dannoso 7

non riconoscere il prezioso contributo della componente della società direttamente interessata dal programma, specialmente per quanto riguarda le fasi di comunicazione e informazione della Garanzia per i Giovani. Devono essere qui incluse, infatti, tutte le realtà giovanili che si occupano di giovani e che interloquiscono con essi sui temi dello studio e del lavoro, a titolo esemplificativo: i rappresentanti di Consulta provinciale nelle scuole superiori, le associazioni dei giovani imprenditori, le associazioni dei giovani amministratori, le consulte giovanili presso le amministrazioni comunali, ecc. Le associazioni giovanili possono vantare un numero elevatissimo di contatti con i giovani, con cui dialogano quotidianamente, spesso a livello informale. Questo tipo di contatto, pur non essendo formale, è caratterizzato da contenuti informativi e frequentemente assume i contorni di peer education. Sarà senz altro importante e convincente questo tipo di comunicazione anche agli occhi del giovane che cerca lavoro, come dimostrato nell ambito del progetto You&Me, attuato con successo dal Dipartimento della Gioventù che è riuscito a favorire la messa in contatto tra istituzioni, associazionismo e realtà fragili del Mezzogiorno caratterizzate dalla presenza diffusa della criminalità organizzata ed altissimi livelli di abbandono scolastico. Sono queste le motivazioni alla base della richiesta di attivo coinvolgimento delle associazioni giovanili e/o che si occupano di giovani nei Focus group territoriali affinché sia possibile il lavoro di sponda con il Terzo settore per individuare luoghi e modalità di contatto e informazione con i giovani NEET. Insieme, il Terzo settore e le associazioni giovanili hanno la possibilità di raggiungere moltissimi under 25 particolarmente vulnerabili che potrebbero rientrare nel programma Garanzia per i Giovani, se adeguatamente accompagnati: opportunità che si concretizza più facilmente per questi ultimi con il contemporaneo coinvolgimento del mondo del non profit e delle associazioni giovanili nell implementazione della Garanzia per i Giovani. Il valore dell attivazione e mobilitazione delle associazioni giovanili e/o che si occupano dei giovani a favore della Garanzia per i Giovani ha, inoltre, una seconda motivazione: l Italia ha bisogno di essere protagonista di un forte cambiamento culturale per quanto riguarda il mondo del lavoro. La strategia Europa 2020 ha individuato alcuni settori prioritari di sviluppo che contribuiscono al conseguimento degli obiettivi della strategia in merito all occupazione, alla riduzione e ottimizzazione del consumo di energia, alla lotta alla povertà e allo sviluppo dell economia in nuovi settori ad alto potenziale tecnologico ed inclusivo. I settori prioritari per la creazione di nuova occupazione sono stati definiti dal Pacchetto per l occupazione del dicembre 2012 e sono: l economia verde, i servizi di cura e sanitari e le nuove tecnologie dell informazione. È in questi settori che opera un gran numero di soggetti del Terzo settore e di imprese profit a finalità sociale, che occupano giovani: le associazioni giovanili e il Terzo settore potrebbero promuovere un ulteriore sviluppo occupazionale per i giovani, nonché tirocini e apprendistato, in questi settori attraverso l inserimento dei giovani NEET nelle imprese sociali, profit e non profit, dei rispettivi territori. 8

4. Le potenzialità del Servizio civile Il Servizio Civile Nazionale (SCN) istituito in Italia con la legge 6 marzo 2001, n. 64, è disciplinato oltre che dalla predetta legge anche dal Decreto Legislativo 5 aprile 2002, n. 77. Le attività del servizio civile riguardano i giovani cittadini italiani di età compresa tra i 18 e i 28 anni, una fascia di età che coincide in parte con quella della Garanzia per i Giovani. In questi primi 12 anni di vita sono stati coinvolti circa 300.000 giovani nella realizzazione di progetti di SCN nei settori: assistenza, ambiente, protezione civile, educazione e promozione culturale, beni culturali, nonché in progetti di servizio civile all estero. Il servizio civile è coordinato a livello nazionale dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel 2011 sono stati 75.864 i giovani che hanno chiesto di partecipare al programma a fronte di 16.359 posti disponibili, con un rapporto pari a 4,63. Nel 2012 i richiedenti sono stati 87.635, a fronte dei 20.123 posti disponibili, con un rapporto pari a 4,35. Il 68% dei giovani ammessi al programma nel 2012 è di sesso femminile a dimostrazione dell esistenza di un legame tra genere e professioni dei servizi, nonché delle potenzialità dello strumento di contribuire al riequilibrio del mercato del lavoro sotto il profilo della parità di genere nell accesso alle politiche attive della formazione e dell avvio al lavoro. Sempre con riferimento ai giovani avviati al servizio civile nell anno 2012 il 65% di essi possiede un titolo di scuola secondaria di secondo grado, il 12,2% di laurea breve, il 14,5% di laurea magistrale e l 8,3% di scuola media inferiore. Il SCN sembra, pertanto, configurarsi quale ambito in cui i giovani NEET in possesso di qualificazione superiore e universitaria possono trovare maggiori opportunità formative di tirocinio. Il SCN si attua mediante la realizzazione di progetti della durata di 12 mesi proposti dagli enti accreditati. I giovani percepiscono un rimborso spese di 430 euro mensili e hanno un orario di servizio pari a 30 ore settimanali. Nell ambito dei 12 mesi sono previste da un minimo di 80 ore di formazione (30 di formazione generale e 50 di formazione specifica) a un massimo di 150 ore di formazione intesa in senso classico. Nella realtà l intero programma rappresenta un esperienza formativa di carattere informale, atteso che il metodo seguito nella realizzazione dei progetti di servizio civile è quello del c.d. learning by doing, che si avvale della preziosa opera di accompagnamento degli Operatori Locali di Progetto, figure esperte nelle attività da realizzare che fungono da maestri per i volontari. Questa esperienza, debitamente coordinata con gli obiettivi della Garanzia per i Giovani, potrebbe integrare i percorsi già individuati nella Raccomandazione Comunitaria. L iniziativa potrebbe inserirsi nel quadro delle attività di informazione a livello nazionale, regionale e locale previste dal Programma. Alla luce di quanto descritto, il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale potrebbe essere individuato come potenziale soggetto attuatore della Garanzia per i Giovani nel quadro delle attività di comunicazione e informazione nazionale, regionale 9

e locale. In particolare, potrebbe prevedersi l utilizzo dei centri di aggregazione pilota, già avviati dallo stesso Dipartimento, nelle aree maggiormente svantaggiate del Mezzogiorno, al fine di intercettare i giovani NEET ivi residenti nell ambito delle attività di animazione/aggregazione svolte nei centri stessi, informandoli sulle opportunità offerte dalla Garanzia per i Giovani e indirizzandoli verso i centri per l impiego. Un altra possibilità di collaborazione del servizio civile nazionale all attuazione della Garanzia per i Giovani potrebbe concretarsi nella pubblicazione di un bando aggiuntivo del servizio civile nel corso di entrambe le annualità 2014 e 2015, un bando rivolto ai soli beneficiari della Garanzia Giovani che rispondono ai requisiti di cui alla normativa di riferimento (L. 64/2001 e D.lgs. 77/2002). Al fine di strutturare la partecipazione del Dipartimento della Gioventù e del SCN alla Garanzia per i Giovani dovrà essere sottoscritto un apposito protocollo di intesa tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Dipartimento della Gioventù. 10