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Relazione Divulgativa Anno 2005 Impianto di trattamento per Rifiuti Non Pericolosi Torretta di Legnago (VR)

> Sommario 1 2 L impianto di Torretta di Legnago Le sezioni impiantistiche Impianto di selezione del rifiuto Impianto di compostaggio Impianto di smaltimento Sistema di cogenerazione 3 4 La cronistoria della discarica L approntamento della discarica 5 7 I flussi del rifiuto I rifiuti conferiti in discarica suddivisi per tipologia 8 9 Tipologia dei controlli Sintesi dell attività di controllo 11 13 Controlli sul percolato 16 Controllo dell aria ambiente Qualità dell aria ambiente I controlli ambientali Controlli sul biogas Controllo delle acque di falda Direzione delle acque di falda Qualità delle acque di falda

Relazione Divulgativa 2005 1 > L impianto di Torretta di Legnago Il Sistema Integrato di Trattamento e Smaltimento Rifiuti di Torretta di Legnago è un impianto complesso per lo smaltimento ed il trattamento dei Rifiuti Non Pericolosi, ubicato a lato di un paleo-alveo dell antico percorso del Fiume Tartaro, utilizzato agli inizi degli anni 80 come discarica di Rifiuti Urbani ed attualmente in parte in fase di chiusura ed in parte in fase di ripristino. L intero Sistema Integrato è gestito dalla Legnago Servizi Le.Se. S.p.A. che, sensibile alle problematiche ambientali da sempre collegate alla gestione dei rifiuti ha adottato un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma ISO 14001 in risposta alle esigenze di tutela dell ambiente e della popolazione, cui ha affiancato uno strumento di garanzia della qualità, il Piano Programma (PP), assolvendo in questo modo anche a quanto richiesto dalla Legge Regionale 3/2000 Nuove norme in materia di gestione dei rifiuti. Nel corso dell anno 2005 il Piano Programma è stato applicato dalla SICEA, avvalendosi di tecnici laureati e specializzati nelle materie della biologia, della chimica, della geologia e geotecnica e dell ingegneria impiantistica e di progetto. SICEA ha inoltre predisposto il nuovo Piano di Sorveglianza e Controllo, che ottempera alle disposizioni del D.Lgs. 36 del 13 gennaio 2003; il Piano è stato approvato dalla Provincia di Verona con determinazione n 7186 del 22 dicembre 2005.

Impianto di trattamento per Rifiuti non Pericolosi di Legnago 2 > Le sezioni impiantistiche di Legnago > Impianto di selezione del rifiuto: i rifiuti urbani che entrano in impianto vengono separati meccanicamente nella frazione secca, che verrà poi smaltita in discarica e nella frazione umida, che passa all impianto di compostaggio. > Impianto di compostaggio: ha la funzione di trasformare, attraverso processi noti come bio-ossidazione e maturazione, la frazione organica ( umido alimentare e verde da giardino ) in un materiale che viene utilizzato per coprire giornalmente il rifiuto collocato in discarica. > Impianto di smaltimento: i rifiuti secchi e non riciclabili vengono collocati in discarica, composta da una serie di vasche con fondo e pareti impermeabilizzate per impedire fenomeni di inquinamento. Dalla discarica vengono aspirati i prodotti che derivano dalla degradazione dei rifiuti, il biogas e il percolato. > sistema di cogenerazione: il biogas aspirato dalla discarica viene utilizzato per la produzione di energia elettrica per coprire i fabbisogni dell impianto e da inviare nella rete di distribuzione dell energia elettrica.

Relazione Divulgativa 2005 3 > La cronistoria della discarica 1982-1990 Coltivazione del I Tronco In Alveo ubicato all interno dell alveo dell ex Fiume Tartaro 1990-1996 Coltivazione del II Tronco In Alveo ubicato all interno dell alveo dell ex Fiume Tartaro 1996-1997 Coltivazione del Lotto A ubicato a nord dell alveo dell ex Fiume Tartaro 1997-2002 Coltivazione del Lotto B ubicato a ovest dell alveo dell ex Fiume Tartaro Discarica I tronco II tronco Lotto A Ubicazione Ex alveo Tartaro Ex alveo Tartaro Esterno ex alveo Lotto B + risagomatura Esterno ex alveo Superficie (ha) 6.3 7.1 3.5 4.8 Volume stimato (mc) 400000 500000 180000 250000 Sistema di Impermeabilizzazione del fondo Sistema di Impermeabilizzazione della superficie Sistema di estrazione del biogas Drenaggio del percolato Controlli sulla rete dei piezometri di monitoraggio Assente con argilla in posto Argilla Argilla + telo 0.3 m argilla 0.6 m arg-lim 0.2 m terr. veg Sabbia + argilla + telo 0.3 m argilla 0.6 m arg-lim 0.2 m terr. veg Sabbia + argilla + telo 0.3 m argilla 0.6 m arg-lim 0.2 m terr. veg Lotto C Esterno ex alveo Argilla + telo + sabbia Assente Presente Presente Presente Presente Assente Pozzi Pozzi Pozzi Pozzi Assente Dal 1992 Dal 1992 Dal 1992 Dal 2002

Impianto di trattamento per Rifiuti non Pericolosi di Legnago 4 > L approntamento della discarica 2002 2003 2004 2005 luglio ottobre febbraio marzo giugno settembre giugno marzo ottobre Vasca C1 Vasca C2 Vasca C3 Vasca C4 Vasca C5 Vasca C6 Nel corso del 2005, precisamente nel mese di marzo, è stato eseguito il Collaudo del lotto C6 la costruzione è iniziata a partire dal mese di giugno 2004 tuttora in coltivazione. Nel mese di marzo 2005 è stato inoltre eseguito il collaudo della copertura definitiva relativa ai lotti denominati In Alveo, Risagomatura A e B da parte del Collaudatore della Regione Veneto, che ha riscontrato il rispetto con quanto previsto da Progetto degli spessori del materiale di copertura e la sua impermeabilità. Nel corso del 2005 è stata realizzata la copertura intermedia con uno spessore di circa 50 centimetri di argilla sui lotti C1, C2, C3 e C4. Materiale Funzione Spessore Impermeabilità Ghiaia Tessuto in polipropilene Drenaggio del percolato Prevenire effetti di rottura dovuti a corpi taglienti presenti nei rifiuti 0,40 m Irrilevante Irrilevante Irrilevante Geomembrana in HDPE Barriera impermeabile 2 mm Teoricamente infinita Argilla Barriera impermeabile 0,50 + 0,50 m K<=10^-10 m/s Terreno limo-argilloso Barriera impermeabile >= 1,0 m K<=10^-8 m/s Oltre 1 m di terreno di limo - argilloso 50 cm di argilla bentonizzata + 50 cm di argilla naturale doppio strato di materiali sintetici con interposto 10 cm di sabbia 40 cm di ghiaia rifiuti con terreno di copertura

Relazione Divulgativa 2005 5 > I flussi del rifiuto Gli automezzi in ingresso alla discarica vengono pesati e sottoposti al controllo della documentazione Verificata la regolarità amministrativa del carico, gli automezzi vengono condotti all impianto di SELEZIONE La frazione secca in uscita dalla selezione è inviata in DISCARICA dove viene smaltita per strati sovrapposti e compatti dello spessore di 2,5 3 m La frazione organica viene inviata all impianto di COMPOSTAGGIO da dove al termine del processo si recupera materiale da utilizzare per la copertura giornaliera dei rifiuti. Tonnellate di rifiuti conferiti nel 2005 Rifiuti urbani prodotti dal Bacino 1 di Vicenza, conferiti in impianto dal mese di ottobre 2005 per un quantitativo massimo giornaliero di 35 tonnellate, sino al riavvio dell impianto di digestione aerobica di Bassano del Grappa (VI) e comunque non oltre il 31 gennaio 2006 72398,6 81898,22 39345,06 15595,87 16111,01 1346,66 9499,62 Bacino VR4 Bacino VR3 Bacino VR5 Bacino VI1 Totale Rifiuti Urbani Totale Rifiuti Assimilabili TOTALE RU + RA

Impianto di trattamento per Rifiuti non Pericolosi di Legnago 6 > Rifiuti in ingresso all impianto suddivisi per tipologia Rifiuti solidi urbani tal quali (RSU TQ) Rifiuti ingombranti (ING) Frazione organica proveniente da selezione meccanica (FO SM) Frazione organica proveniente da raccolta differenziata (FO RD) Frazione secca proveniente da selezione meccanica (FS SM) Frazione secca proveniente da raccolta differenziata (FS RD) Verde da sfalcio Rifiuto proveniente da spazzamento Rifiuto assimilabile 11738,50 tonn 7784,28 tonn 16630,52 tonn 441,66 tonn 31573,50 tonn 204,44 tonn 214,08 tonn 3811,62 tonn 9499,62 tonn 20,3% 0,5% 38,6% 9,5% 14,3% 11,6% 4,7% 0,2% 0,3% 8000 7000 Totale Rifiuti Conferiti per mese nel 2005 Bacino VR4 Bacino VR3 Bacino VR5 Bacino VI 1 6000 5000 Tonnellate 4000 3000 2000 1000 0 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Se ttembre Ottobre vembre cembre No Di

Relazione Divulgativa 2005 7 > I controlli ambientali Una parte molto importante della gestione della discarica è quella legata ai controlli ambientali che vengono svolti con continuità su numerosi elementi e con diverse metodologie per determinare le eventuali interazioni della discarica con l'ambiente circostante e prevenire qualsiasi forma di inquinamento. La società Legnago Servizi LE.SE. S.p.A. ha incaricato SICEA S.r.l. dal 11 ottobre 2002, come controllore indipendente del Sistema Integrato di trattamento e smaltimento rifiuti urbani di Torretta, di applicare anche per il 2005 il Piano-Programma (Edizione 4 revisione 0 Marzo 2002, redatto dall ing. Paolo Zoppellari e convalidato dal collaudatore ing. Casarin in data 15 ottobre 2002). L intero impianto è inoltre gestito dalla LE.SE. S.p.A. secondo regole e procedure mirate alla salvaguardia ambientale, codificate in un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma ISO 14001.

Impianto di trattamento per Rifiuti non Pericolosi di Legnago 8 > Tipologia dei controlli Controlli documentali, sulla presenza e conformità della documentazione normativa e tecnica Controlli analitici su varie matrici ambientali Controlli di tipo tecnicogestionale sulla funzionalità e sullo stato delle sezioni impiantistiche > Sintesi dell attività di controllo Nel corso del 2005 non sono state riscontrate non conformità inerenti la gestione dell impianto. Si segnala il rientro in conformità ed il rispetto delle vigenti normative antinquinamento (D.Lgs. 152/99 Tab. 3 all. 5 e successive modifiche e D.D.S.E. n. 989 del 18/02/04 Provincia di Verona) delle analisi realizzate, nel corso del secondo semestre, sull acqua in uscita dall impianto di depurazione dopo che, si era verificato il superamento dei limiti previsti per il parametro azoto ammoniacale. A seguito dei sopralluoghi eseguiti dai Tecnici SICEA, si è osservata una sostanziale conformità gestionale delle procedure adottate dalla LE.SE. Sono state rilevate alcune situazioni che hanno determinato l emissione da parte dei Tecnici SICEA di alcune osservazioni degne di miglioramento, risolte prontamente dalla Ditta. Si è potuta appurare la precisa e rigorosa raccolta dei dati ambientali e di gestione, unita alla solerte attivazione, se necessario, di adeguate analisi e pronte azioni correttive.

Relazione Divulgativa 2005 9 > Controlli sul biogas La qualità del biogas aspirato viene regolarmente controllata almeno ogni settimana mediante misure eseguite utilizzando un analizzatore portatile. Nel corso del 2005 sono state eseguite 65 analisi. Il biogas aspirato è inoltre sottoposto ad analisi in continuo tramite un analizzatore installato alla centrale ed i valori misurati vengono visualizzati su un display. Qualità del biogas estratto % % metano Display % metano Strumento 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 8-gen 5-feb 25-feb 19-mar 9-apr 15-gen 12-feb 5-mar 26-mar 16-apr 7-mag 28-mag 17-giu 9-lug 30-lug 20-ago 10-set 1-ott 22-ott 12-nov 3-dic 24-dic Il biogas aspirato viene inviato a 3 motori a ciclo Otto capaci di azionare 3 gruppi elettrogeni della potenza di 300 kw ciascuno. Il quantitativo in eccesso viene bruciato nella torcia posta sulla piattaforma di aspirazione. Le emissioni in atmosfera dei motori vengono analizzate ogni semestre da un laboratorio. Nel corso del 2005 i parametri analizzati sono sempre risultati inferiori ai limiti di legge.

Impianto di trattamento per Rifiuti non Pericolosi di Legnago 10 Dall inizio del suo funzionamento, agosto 1998, sino a dicembre 2005, l impianto ha prodotto complessivamente 31.316,276 MWh di energia, con una produzione media giornaliera di 11.690 KWh, e con un risparmio complessivo, in termini di combustibile di origine fossile, pari a circa 7200 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio). Energia elettrica prodotta 700000 600000 500000 KWh 400000 300000 200000 100000 0 ago-98 dic-98 apr-99 ago-99 dic-99 apr-00 ago-00 dic-00 apr-01 ago-01 dic-01 apr-02 A partire dal mese di giugno, e sino al mese di settembre, Le.Se. ha eseguito lavori di rifacimento di alcune linee di aspirazione del biogas risultate disassate e non in grado di garantire la buona funzionalità dell aspirazione del biogas. Dal grafico sotto riportato si Mesi ago-02 dic-02 apr-03 ago-03 dic-03 apr-04 ago-04 dic-04 apr-05 ago-05 dic-05 nota come i lavori eseguiti abbiano comportato il notevole aumento della portata aspirata e soprattutto la sua equalizzazione nel tempo. La portata media aspirata nel corso del 2005 è stata di circa 210 Nm³/h. m3/h 300 250 200 150 100 50 0 1-gen 15-gen 29-gen 12-feb 26-feb 12-mar 26-mar 9-apr 23-apr 7-mag 21-mag 4-giu 18-giu 2-lug 16-lug 30-lug 13-ago 27-ago 10-set 24-set 8-ott 22-ott 5-nov 19-nov 3-dic 17-dic 31-dic

Relazione Divulgativa 2005 11 > Controlli sul percolato Il percolato si genera dalle acque meteoriche che si mescolano ai rifiuti e dall umidità in essi contenuta a seguito di processi di lisciviazione e fermentazione; viene captato da una rete di tubazioni poste sul fondo della discarica e convogliato verso pozzi di aspirazione. In discarica sono installati 74 pozzi, ciascuno dotato di pompe ad immersione che convogliano il percolato in cisterne di stoccaggio, prima dello smaltimento verso impianti esterni. Nel corso del 2005 sono stati estratti complessivamente 24.874 m³ di percolato. m 3 tonn 3500 30000 24874,36 3000 25000 2500 18259,92 20000 16677,42 2000 15000 1500 1000 10000 500 0 gen-05 feb-05 mar-05 apr-05 mag-05 giu-05 lug-05 ago-05 set-05 ott-05 nov-05 dic-05 5000 0 2003 2004 2005 Trimestralmente viene prelevato un campione di percolato da ciascun settore della discarica, su cui viene eseguita da laboratorio esterno una analisi chimica di caratterizzazione, basata sui seguenti parametri: ph COD Solidi sospesi Potassio Sodio Ammoniaca Nitrati Solfati Cloruri Rame Zinco Piombo Idrocarburi A rotazione e su un solo campione per campagna d analisi vengono inoltre analizzati oltre ai parametri sopra indicati: Azoto totale Fosforo totale Cianuri Alluminio Arsenico Ferro Manganese Mercurio Nichel Stagno Cromo VI Cadmio Cromo III Solventi organici e clorurati

Impianto di trattamento per Rifiuti non Pericolosi di Legnago 12 Ogni mese viene effettuata una valutazione sui livello del percolato all interno dei pozzi, in modo da verificare il corretto emungimento dello stesso. In Alveo Fuori Alveo Risagomatura Settore C gen-05 feb-05 mar-05 apr-05 mag-05 giu-05 lug-05 ago-05 set-05 ott-05 nov-05 dic-05 Il percolato viene estratto dalla discarica con regolarità, secondo una prassi operativa, a garanzia del mantenimento di un basso livello di liquido all interno dei pozzi di captazione. Estrazione percolato anno 2005 In alveo+fuori alveo settore A Fuori alveo settore B Risagomatura Settore C Volume Percolato (m 3 ) 1600 1400 1200 1000 800 600 400 200 0 gen-05 feb-05 mar-05 apr-05 mag-05 giu-05 lug-05 ago-05 set-05 ott-05 nov-05 dic-05 m 3 40000 35000 30000 25000 20000 15000 10000 5000 0 Rapporto tra precipitazione e percolato prodotto nel 2005 Pioggia Percolato Rapporto % percolato/pioggia Rapporto % 200% 180% 160% 140% 120% 100% 80% 60% 40% 20% 0% gen-05 feb-05 mar-05 apr-05 mag-05 giu-05 lug-05 ago-05 set-05 ott-05 nov-05 dic-05

Relazione Divulgativa 2005 13 > Controllo delle acque di falda Il sistema di monitoraggio a protezione della falda superficiale è costituito da 36 pozzi piezometrici 3 dei quali realizzati nel corso del 2004 posti lungo il perimetro della discarica e sui lati del corpo idrico che scorre a nord parallelamente alla discarica stessa. 15 pozzi sono localizzati a monte della discarica 3 posti in posizione intermedia tra lotto B e tronco in alveo in fase di bonifica 18 a valle della discarica A partire dall anno 2004 si è proceduto ad installare all interno di 10 piezometri sonde multiparametriche in grado di analizzare in continuo i parametri elencati di seguito : Conducibilità Temperatura Potenziale redox Freatimetria ph

Impianto di trattamento per Rifiuti non Pericolosi di Legnago 14 Con frequenza trimestrale, da parte di ARPAV, vengono effettuate dettagliate analisi sulle acque di falda prelevate da 36 pozzi piezometrici. Parametri monitorati nei piezometri da parte di ARPAV ph Conducibilità COD Sodio Potassio Calcio Alcalinità Magnesio Durezza totale Ammoniaca Nitriti Manganese Ferro Nichel Nitrati Piombo Solfati Cadmio Fosforo Totale Cromo Cianuri Mercurio Fenoli Rame Cloruri Alluminio Zinco Diclorobromometa no Dibromoclorometa no Cloroformio Tibromometano Tetracloruro di carbonio Organo alogenati Tetracloroetilene 1,1,1 Tricloroetano Tricloroetilene > Direzione delle acque di falda Nei mesi di dicembre 2004, marzo, giugno e ottobre 2005 sono state eseguite da ARPAV quattro campagne di indagine per la misura tra le altre della freatimetria della falda. La freatimetria consente di determinare la direzione prevalente della falda e quindi di localizzare i pozzi a monte o valle rispetto alla discarica. La falda è posta a una quota assoluta compresa tra 5,75 e 7,15 m dal piano campagna e non è possibile identificare una sua direzione prevalente. I pozzi sono stati quindi localizzati secondo la direzione Nord-Sudai dati storici di letteratura in base sull andamento della falda nell area delle Valli veronesi. N S Monte P01, P02, P03, P07, P09, P13, P14, P19, P23, P24, P25, P26, P27, P28, A, B, F, G Intermedi H, I, L Valle P04, P05, P06, P11, P12, P15, P16, P17, P18, P20, P21, P22, C, D, E

Relazione Divulgativa 2005 15 > Qualità delle acque di falda Per la valutazione dei risultati analitici sono stati utilizzati i limiti ed i valori di classificazione indicati dalla normativa vigente. Dal confronto con tali valori di riferimento, è possibile osservare una situazione qualitativa storicamente compromessa, per quanto concerne pozzi diversi e relativamente a parametri diversi. D.Lgs 152/99 e successivi che permettono di definire la qualità delle acque D.M. 471/99, relativo alla bonifica e al ripristino ambientale dei siti inquinati. Secondo la tabella di classificazione della qualità indicata dal D.Lgs 152/99, la falda relativa al sito di Torretta è classificabile in Classe 4. Si sono altresì osservati superamenti storici con carattere di occasionalità per alcuni parametri dei limiti previsti dal D.M. 471/99. Classificazione ai sensi del D.Lgs. 152/99 Classe 1 Impatto antropico nullo o trascurabile con pregiate caratteristiche idrochimiche Classe 2 Impatto antropico ridotto e sostenibile sul lungo periodo e con buone caratteristiche idrochimiche Classe 3 Impatto antropico significativo e con caratteristiche idrochimiche generalmente buone, ma con alcuni segnali di compromissione Classe 4 Impatto antropico rilevante con caratteristiche idrochimiche scadenti Classe 0 (*) Impatto antropico nullo o trascurabile ma con particolari facies idrochimiche naturali in concentrazioni al di sopra del valore di classe 3 (*) Per la valutazione dell origine endogena delle specie idrochimiche presenti dovranno essere considerate anche le caratteristiche chimico-fisiche delle acque. L interpretazione dei dati porta a evidenziare un quadro di estrema irregolarità e di difficile comprensione, sia considerando i parametri singolarmente nel loro andamento nel tempo che la loro distribuzione areale. Senza entrare in dettaglio, si osserva ad esempio che pozzi vicini presentano situazioni analitiche poco confrontabili e che, dal confronto analitico monte/valle, non si riescono ad evidenziare comportamenti univoci. Lo stato della falda viene comunque regolarmente ed abbondantemente monitorato, in virtù del numero di pozzi stabilmente controllati e dall elevato talvolta ridondante numero di parametri chimici e fisici analizzati.

Impianto di trattamento per Rifiuti non Pericolosi di Legnago 16 > Controllo dell aria ambiente L impianto di Torretta si è dotato nel 70 % della portata finora trattata ed corso del 2005, di un avanzato sistema una più alta efficienza di abbattimento. di abbattimento delle emissioni gassose provenienti dall impianto di selezione e dall impianto di compostaggio rappresentato da una linea di aspirazione e da una sezione di trattamento costituita da un biofiltro associato ad un abbattitore a pioggia (scrubber). Il nuovo impianto consentirà di trattare una portata d aria maggiore di oltre il Vengano eseguiti controlli mensili sul biofiltro (tenore di umidità, temperatura e ph) in modo tale da garantire costantemente il buon funzionamento del letto filtrante, costituito da compost maturo con uno strato superficiale in corteccia vegetale. Trimestralmente viene eseguita da un laboratorio chimico qualificato un analisi di verifica sull efficienza di abbattimento delle sostenze odorose analizzando l aria prima e dopo l impianto di abbattimento. Parametri analizzati : Pressione statica Pressione dinamica Temperatura Velocità lineare media Portata effettiva Portata normalizzata Acido solfidrico Ammoniaca Mercaptani Alcool etilico Limonene Alfa-pinene Alcool n-butilico Alcool sec-butilico Xileni Alcool l-butilico Alcool i-propilico L-butileacetato 2-butossietanolo Toluene Acetone Metiletilchetone Etilacetato Diatilenglicoletilete re N-butileacetato Alcol metilico Tot. Sostanze organiche Flusso di massa Sostanze organiche

Relazione Divulgativa 2005 17 > Qualità dell aria ambiente Nel corso del 2005, Le.Se. ha fatto eseguire presso la discarica di Legnago, 4 campagne di analisi dell aria (marzo, maggio, settembre e novembre), ognuna delle quali atta a: stabilire approfonditamente la determinare la funzionalità del composizione dell aria ambiente dell impianto di Torretta sistema di abbattimento (biofiltro) tramite un analisi olfattometrica. La determinazione delle Unità Olfattometriche (indice di disagio olfattivo) ha evidenziato come il passaggio sul sistema di trattamento dell aria esausta proveniente dai capannoni comporti, oltre che l abbattimento dei vari composti presenti, anche l effettiva riduzione del disagio olfattivo. Marzo 2005 Maggio 2005 Settembre 2005 Novembre 2005 Ingresso Selezione 2350 Uscuta Selezione 110 Ingresso Maturazione 11300 Uscita Maturazione 450 Ingresso Selezione 5000 Uscuta Selezione 50 Ingresso Maturazione 13500 Uscita Maturazione 380 Ingresso Selezione 2400 Uscuta Selezione 107 Ingresso Maturazione 3200 Uscita Maturazione 71 Ingresso Selezione 230 Uscuta Selezione 120 Ingresso Maturazione 570 Uscita Maturazione 340 Dati espressi in Unità Olfattometriche U.O. La percezione dell odore e il conseguente fastidio è un fatto soggettivo, legato alla sensibilità di ciascuno soggetto esposto. La pericolosità dei composti chimici che producono gli odori invece è un fatto oggettivo. Pertanto Le.Se. nel corso delle 4 campagne di indagine sulla qualità dell aria, ha eseguito anche la caratterizzazione chimica dell aria, a ridosso dell impianto di selezione punto potenzialmente sorgente delle maggiori emissioni odorigene. Impianto di BIO-OSSIDAZIONE AEROBICA Impianto di SELEZIONE

Impianto di trattamento per Rifiuti non Pericolosi di Legnago 18 Complessivamente sono stati ricercati ed individuati oltre 100 parametri analitici diversi, appartenenti a 5 classi di composti. Famiglia Sottofamiglia Famiglia Sottofamiglia Alogenoderivati Aromatici Acidi Insaturi Alcoli Alifatici Aldeidi Ossigenati Aromatici Aromatici Nitrili Chetoni Azotati Ammine Esteri Aliciclici Eteri Aromatici Composti solforati Mercaptani Olefine Tioesteri Idrocarburi Paraffine Solfuri terpeni Acido solfifrico Su 100 parametri in media indagati nelle 2 campagne d analisi oltre il 50 % è risultato pressoché assente (inferiore al limite di rilevabilità). Si è registrata la presenza di composti tipici della decomposizione del rifiuto, quali acido acetico, crotonaldeide e terpeni. Famiglia U.misura Marzo 05 Maggio 05 Settembre 05 Novembre 05 Alogenoderivati mg/nm³ 0.217 0.178 0.065 0.245 Composti azotati mg/nm³ N.R: 0.043 0.0005 0.019 Idrocarburi mg/nm³ 4.604 0.790 0.391 0.708 Aldeidi+chetoni mg/nm³ 0.274 0.653 0.080 0.268 Composti Solforati mg/nm³ 0.017 0.015 0.003 0.047 Non essendo presenti nella normativa italiana valori limite relativi alla presenza di composti odorigeni nell aria, per la valutazione dei rischi per la salute sono comunemente utilizzati valori tecnici individuati da enti come ACGIH (American Conference of Governmental Industrial Hygienists), previsti per chi per motivi professionali lavora con tali sostanze. Questi valori sono denominati TLV (Threshold Limit Value Valore limite di rischio). Essi non costituiscono una linea di demarcazione netta fra concentrazione non pericolosa e pericolosa, né un indice relativo di tossicità, ma servono come orientamento per la prevenzione dei rischi per la salute negli ambienti di lavoro. Per tutti i parametri sono stati rilevati valori da 10 ad oltre un milione di volte inferiori a tali indici, ad evidenziare la non pericolosità per la salute delle persone esposte all aria attorno all impianto di Torretta.

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