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Roma, 9 ottobre 2018 NASCE ITALIA OLIVICOLA L OLIVICOLTURA ITALIANA DEVE TORNARE PROTAGONISTA Quattro gli obiettivi: concentrare l offerta, migliorare il reddito dei produttori, costruire una filiera olivicola moderna e coesa, difendere il Made in Italy contro le frodi e le contraffazioni Duecentocinquantamila produttori pari al 50% degli olivicoltori italiani, 15 regioni rappresentate attraverso 57 O.P. (organizzazioni di produttori) sul territorio che fatturano annualmente circa 54 milioni di euro e che esportano in 42 paesi del mondo la qualità dell olio extravergine d oliva 100% italiano, monovarietale, Dop, Igp, biologico tracciato e certificato. Sono questi i numeri di ITALIA OLIVICOLA, la nuova e prima organizzazione dell olivicoltura italiana presentata questa mattina a Roma. ITALIA OLIVICOLA nasce dalla fusione tra il Consorzio Nazionale degli Olivicoltori (CNO) e Unasco e punta a rappresentare gli olivicoltori in uno dei momenti più difficili di sempre per il settore. Quattro gli obiettivi da perseguire per provare a sviluppare il comparto: concentrare l offerta, migliorare il reddito dei produttori, costruire una filiera olivicola moderna e coesa, difendere il Made in Italy contro le frodi e le contraffazioni. Più di novant anni di storia tra CNO e Unasco si fondono per dare vita ad una nuova storia per l olivicoltura italiana ha sottolineato un emozionato Gennaro Sicolo, nuovo Presidente di ITALIA OLIVICOLA È un passo fondamentale per centinaia di migliaia di famiglie e sono orgoglioso di compierlo insieme a Luigi Canino che come me è prima di tutto un produttore, un olivicoltore. Lotteremo con ancora più forza affinchè venga invertita la rotta di quest ultimo decennio e l olivicoltura italiana possa riprendere a crescere, in termini di capacità produttiva e di abilità ad affrontare i mercati a livello domestico e internazionale, facendo in modo di riconquistare la storica posizione di leadership che l'italia ha lungamente e solidamente ricoperto in passato ha rimarcato il Presidente Sicolo - ITALIA OLIVICOLA ha l'ambizione di essere interlocutore privilegiato delle componenti industriali e commerciali della filiera, nonché delle Istituzioni pubbliche nazionali e regionali, per costruire insieme una strategia di sviluppo, modernizzazione e consolidamento del nostro settore. Emozionato anche Luigi Canino, Vice Presidente vicario della nuova organizzazione. Sentiamo il peso della responsabilità di dare risposte agli olivicoltori che ci onorano della loro fiducia e che credono nel nostro lavoro quotidiano ha sottolineato Canino -. Abbiamo diverse sfide da affrontare per garantire il giusto valore alla produzione italiana che mantiene il primato incontrastato nella qualità, nella ricchezza delle quasi 500 cultivar presenti su tutto il territorio, nella sostenibilità del nostro sistema basato su tracciabilità e certificazione del prodotto ed impianti intensivi rispettosi dell ecosistema. Nella giornata di domani, mercoledì 10 ottobre, infine, una delegazione di 1500 olivicoltori della neonata organizzazione parteciperanno all Udienza Generale del Santo Padre in piazza San Pietro. Gli olivicoltori italiani, alla vigilia di un annata olearia molto difficile, doneranno al Papa una selezione dei migliori oli extravergine d oliva regionali.

Roma, 9 ottobre 2018 CAMPAGNA OLEARIA 2018/2019 CROLLA LA PRODUZIONE: - 50% Le rilevazioni di questi giorni peggiorano il quadro rispetto ai dati già divulgati: pesano le cattive condizioni meteorologiche, emergenze fitosanitarie e attacchi di agenti parassitari Non sarà una campagna olearia semplice per gli olivicoltori italiani. In base all indagine eseguita dagli osservatori di mercato di ITALIA OLIVICOLA nell ultima settimana di settembre, infatti, emerge una previsione di produzione di poco superiore alle 215.000 tonnellate di olio a livello nazionale, esattamente il 50% in meno rispetto alle quasi 430.000 tonnellate dello scorso anno. A incidere sulla campagna olivicola, certamente, le condizioni meteorologiche altalenanti con gelate, grandinate, bombe d acqua e venti intensi che hanno prodotto danni considerevoli alle piante, tali da indurre alcune autorità locali a richiedere lo stato di calamità naturale nelle zone più colpite. Tra le cause del dimezzamento della produzione non bisogna dimenticare emergenze fitosanitarie quali la xylella o gli attacchi di agenti parassitari, come la tignola o la mosca, agevolati da un estate lunga, calda e umida. Nel crollo della produzione pesano soprattutto le difficoltà riscontrate nelle due Regioni olivicole più importanti d Italia, Puglia e Calabria. In Puglia (-56% rispetto allo scorso anno) le zone più colpite dalle gelate sono state le provincie di Bari e Bat, soprattutto nell entroterra che registra perdite anche superiori al 70%, mentre lungo la fascia costiera la produzione ha tenuto discretamente bene. La Calabria (-70%) ha sofferto particolarmente gli attacchi degli agenti patogeni e l estate ballerina, così come la Basilicata (-85%) che vedrà la propria produzione ridursi a poco più di 1000 tonnellate. Sfiora il 40% di riduzione anche la Campania, mentre è negativa anche l annata olearia nelle isole con la Sicilia in calo del 47% e la Sardegna che registra un -63% rispetto allo scorso anno. Altalenante, invece, l andamento nelle Regioni centrali: se la Toscana, infatti, in controtendenza rispetto al Sud, segna un +15% rispetto alla precedente campagna grazie al fatto che le piante risparmiate dal gelo presentano una produzione straordinaria che dovrebbe riuscire a compensare e le perdite, confermano il trend negativo Lazio (-29%), Umbria (-18%), Marche (-39%) e Abruzzo (-12%).

Andamento positivo, invece, per le Regioni del Nord grazie soprattutto al buon clima estivo registratosi in Veneto (+35%) e Lombardia (+30%). È un annata difficile per il nostro settore per questo non sono più procrastinabili interventi seri, a partire da un nuovo Piano Olivicolo Nazionale, che consentano agli olivicoltori di aumentare la produzione e di far fronte in questo modo ai problemi stagionali che ogni anno registriamo, ha detto il Presidente di ITALIA OLIVICOLA, Gennaro Sicolo. Regioni 2017 Previsione 2018 Variazione % Piemonte 8 10 30% Lombardia 572 744 30% Trentino-Alto Adige 330 363 10% Friuli-Venezia Giulia 105 137 30% Veneto 1.110 1.499 35% Emilia-Romagna 1.242 497-60% Liguria 4.165 5.207 25% Toscana 15.496 17.820 15% Umbria 4.458 3.649-18% Marche 5.453 3.318-39% Lazio 18.574 13.258-29% Abruzzo 14.464 12.707-12% Molise 3.601 2.700-25% Campania 16.414 10.167-38% Puglia 205.983 91.182-56% Basilicata 7.037 1.056-85% Calabria 71.157 21.059-70% Sicilia 52.381 27.608-47% Sardegna 6.370 2.363-63% ITALIA 428.922 215.344-50% Fonte: Osservatorio Italia Olivicola su base dati Ismea (Produzione olio di pressione in tonnellate)

Roma, 9 ottobre 2018 LA DENUNCIA LA VERA INVASIONE CHE DISTRUGGE L EXTRAVERGINE ITALIANO È QUELLA DEGLI OLI DEODORATI Consegnate alla Sottosegretaria Pesce le 120mila firme raccolte con la petizione in difesa dell olio italiano La vera invasione su cui siamo chiamati ad unirci e a combattere è quella degli oli deodorati sugli scaffali. Diciamolo chiaramente, senza se e senza ma: tutti gli oli venduti a meno di 4 euro o non sono extravergine o lo sono diventati solo attraverso manipolazioni. È la denuncia lanciata dal Presidente di ITALIA OLIVICOLA, Gennaro Sicolo, durante la manifestazione di lancio della nuova organizzazione nata dalla fusione di Cno e Unasco. Al Ministro Centinaio, alla Sottosegretaria Pesce e al governo chiediamo coraggio: se vogliamo cambiare e rilanciare definitivamente la produzione e l extravergine d oliva italiano occorre bonificare gli scaffali con decisione, ha continuato Sicolo. Se il costo della bottiglia è 1 euro, come può il prodotto contenuto valere poco più di 2 euro? È naturale che quel prodotto, definito extravergine, altro non è che olio deodorato, così come dimostrato periodicamente dalle tante indagini di giornali e tv - ha evidenziato Sicolo -. Vendere una miscela di extravergine al prezzo di tre caffè, attirare con offerte i consumatori su questi prodotti, rappresenta un pericolo sia per chi lavora onestamente sia per la salute della gente. Le importazioni di olio extravergine di oliva nascondono molte volte oli deodorati, che molto spesso diventano magicamente oli italiani, per colpa di qualche trasformatore disonesto, con la naturale conseguenza di deprimere fortemente i prezzi dei nostri oli e di condannare la nostra olivicoltura ad una lenta ma inesorabile estinzione, per questo è necessario calendarizzare lontano dai periodi della raccolta l arrivo di questi prodotti, ha rimarcato il Presidente Sicolo. Eliminiamo la dicitura extravergine per questi oli di dubbia provenienza, che possono essere commercializzati come vergini, e diamo valore a chi fa qualità iniziando a promuovere un corretto consumo dell extravergine 100% italiano tra gli stessi consumatori del nostro Paese - ha proseguito il Presidente Sicolo -. Chiedo al governo di battersi a livello europeo per estendere l applicazione del registro telematico a tutti i Paesi produttori e proponiamo all ICQRF e alle forze dell ordine un protocollo d intesa per favorire controlli ancora più serrati e proficui e per punire le aziende scorrette. Questo sarebbe un cambiamento epocale che davvero favorirebbe il rilancio del settore e dell economia olivicola italiana, ha concluso Sicolo.

Al termine dell evento il Presidente di ITALIA OLIVICOLA, Gennaro Sicolo, ha consegnato nelle mani della Sottosegretaria Alessandra Pesce le quasi 120.000 firme raccolte dal mese di luglio con la petizione a tutela dell olio extravergine lanciata su change.org dagli olivicoltori italiani per tutelare il prodotto simbolo del Made in Italy, e con esso i produttori e i consumatori, da chi cerca di minarlo favorendo lo sdoganamento di oli deodorati e miscele. Roma, 9 ottobre 2018 XYLELLA, MONITORAGGI FERMI A MAGGIO E RITARDI NEI PAGAMENTI DEI RISTORI PER LE PIANTE TAGLIATE SICOLO: UN PROBLEMA PARAGONABILE A 100 ILVA, MA CONTINUA L INERZIA DELLA REGIONE L ultimo report sul sito dell osservatorio risale al 21 maggio scorso Monitoraggi sul territorio fermi all ultimo report pubblicato sul sito dell Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia (www.emergenzaxylella.it) lo scorso 21 maggio, ritardi di anni nei pagamenti dei ristori agli agricoltori che hanno proceduto con l eradicazione delle piante infette: la xylella dovrebbe far perdere il sonno agli amministratori regionali della Puglia e invece, purtroppo, l inerzia di questi anni continua. È quanto ha denunciato il Presidente di ITALIA OLIVICOLA, Gennaro Sicolo, durante la manifestazione di lancio della prima organizzazione dell olivicoltura italiana. Ritengo sconcertante il comportamento della Regione Puglia, perché tutti, a partire da Emiliano e Di Gioia, non dovrebbero dormire la notte per la gravità della situazione: e invece nulla, sembra che non ci sia il problema, ha continuato Sicolo. La xylella, come ho avuto modo di dire in Audizione alla Commissione Agricoltura della Camera, è un problema paragonabile a più di 100 Ilva messe insieme, con tutto il rispetto per Taranto ed i lavoratori, è una bomba sociale che rischia di deflagrare da un momento all altro: centinaia di migliaia di famiglie che vivono grazie all olivicoltura e all indotto rischiano di non poter più andare avanti per colpa del vergognoso lassismo di questi anni che prosegue ancora oggi, ha continuato Sicolo. È una vergogna che gli olivicoltori costretti a tagliare le piante malate debbano aspettare anni per ricevere il ristoro del danno subito, e stiamo parlando di una cifra irrisoria, circa 140 euro a pianta, rispetto al costo effettivo sostenuto per estirparla ha proseguito Sicolo -. In provincia di Lecce hanno dovuto aspettare tre anni, in provincia di Brindisi c è gente che aspetta da uno-due anni.

Se Emiliano e Di Gioia continuano a non decidere temo che molto presto le paure degli olivicoltori possano trasformarsi in protesta di piazza: non si scherza sulla pelle della gente che si spacca la schiena dalla mattina alla sera per portare il pane a casa, ha rimarcato il Presidente di Italia Olivicola. Riponiamo la massima fiducia nel Ministro Centinaio, anche per l ottimo approccio di questi primi mesi ha concluso Sicolo - Mi auguro che il nuovo decreto ministeriale in arrivo ci aiuti a bloccare il batterio e a svegliare la politica e la burocrazia regionale che sono essenziali nella lotta a questa pestilenza.