Teorie e tecnica del linguaggio audiovisivo. I media audiovisivi. Lezione 4. giovanni.ganino@unife.it

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Transcript:

Teorie e tecnica del linguaggio audiovisivo I media audiovisivi Lezione 4 giovanni.ganino@unife.it 1

RADIO 2

radio Radio come mezzo di comunicazione di massa Comunicazione sonora ed epoca post-alfabetica Diretta Istantaneità Trasmissione immateriale Trasmissione unidirezionale e logica broadcasting (semina larga) da logica punto-punto a rete piramidale discendente modalità di fruizione e rapporto con lo spettatore (B. Brecht) ascolto sociale come pratica sociale Diretta e rapporto con la realtà Concetto di rappresentazione (La guerra dei mondi, O. Welles) Modelli di business modelli americano ed europeo a confronto economia liberista vs monopolio di stato logica industriale vs servizio culturale con impostazione pedagogica radio e altri media Radio come medium della sfera privata e rivoluzione sociale 3

radio Dal broadcasting (al social casting) Il broadcast come soluzione tecnologica non rende conto della complessità sociale che tale strategia porta con sé (Silverstone, 2000). Il broadcast come forma culturale a tutti gli effetti, il cui ruolo è stato quello di fornire uno strumento istituzionalizzato, prima, per la trasmissione delle notizie e poi, per l'approvvigionamento sociale, che tra le altre conseguenze ha avuto quella di trasformarsi in un sistema di controllo sociale (Raymond Williams, 2000). Quindi il broadcast è una forma culturale caratterizzata da una precisa architettura trasmissiva con delle specifiche componenti sociologiche (Fidler, 2000). 4

Radio e funzione di sostituto radio E potuto accadere che la tecnica fosse tanto progredita da produrre la radio in un epoca in cui la società non era ancora tanto progredita da poterla accogliere. ( ) D improvviso si aveva la possibilità di dire tutto a tutti, ma, a pensarci bene, non si aveva nulla da dire. E chi erano poi questi tutti? All inizio ci si arrangiò rinunciando a pensare. Ci si guardò intorno per vedere in quali posti qualcuno diceva a qualcun altro e si tentò di intrufolarsi, semplicemente entrando in concorrenza e dicendo qualcosa a qualcuno. Questa fu la radio nella sua prima fase, quando svolgeva la funzione di sostituto. Sostituto del teatro, dell opera, del concerto, delle conferenze, del caffè concerto, della cronaca cittadina dei giornali, ecc. Fin dall inizio la radio ha imitato, più o meno, tutte le istituzioni esistenti che avessero in qualche modo a che fare con la diffusione di ciò che si può dire o cantare: da questa torre di Babele venne fuori un incrociarsi e accavallarsi di suoni che non era possibile ignorare. ( ) (B. Brecht)

Radio come mezzo di distribuzione radio Ma, anche a prescindere completamente da questa sua equivoca funzione (chi dà molto, non dà niente a nessuno), la radio ha una sola dimensione, mentre dovrebbe averne due. Essa è soltanto uno strumento di distribuzione, si limita a ripartire. Adesso cerchiamo di diventare positivi, di scoprire ossia ciò che di positivo c è nella radio; ecco qui una proposta per modificare il funzionamento della radio: si dovrebbe trasformare la radio da mezzo di distribuzione in mezzo di comunicazione. La radio potrebbe essere per la vita pubblica il più grandioso mezzo di comunicazione che si possa immaginare, uno straordinario sistema di canali, cioè potrebbe esserlo se fosse in grado non solo di trasmettere ma anche di ricevere, non solo di far sentire qualcosa all ascoltatore ma anche di farlo parlare, non di isolarlo ma di metterlo in relazione con altri. La radio dovrebbe di conseguenza abbandonare il suo ruolo di fornitrice e far sì che l ascoltatore diventasse fornitore. ( ) La radio deve rendere possibile questo scambio. (B. Brecht)

LA GUERRA DEI MONDI DI ORSON WELLES Cronaca di un radiogramma che gettò nel panico gli Stati Uniti radio E conosciuta come la più grande beffa mediatica del nostro secolo. Una farsa capace di gettare nel panico migliaia di americani provenienti da ogni strato sociale. Un radiodramma che cambiò tutto lo studio sociologico sugli effetti dell esposizione ai contenuti massmediatici. Da quel giorno in poi fu assai più evidente da una parte l enorme potenzialità dei mezzi di comunicazione di massa, dall altra quanto fosse presente il rischio di manipolazione e canalizzazione dell opinione pubblica da parte di coloro che controllano e posseggono tali mezzi. 7

Ascolto radiofonico come pratica sociale radio Funzioni connettive Quando svolgiamo un attività, nel lavoro come nel tempo libero, spesso proviamo il desiderio di essere accompagnati da suoni e voci che ci danno l idea di non essere isolati e lasciati a noi stessi, ma di essere connessi in modo flessibile alle altre persone. 8

Ascolto radiofonico come pratica sociale radio Funzioni identitarie Le persone conformano i loro stili di vita sulla base di nicchie e tribù, che richiedono continui aggiornamenti e non c è nulla di meglio della radio perché possano riconoscersi nell identità che hanno scelto e apportare impercettibili, continue modifiche alle proprie scelte culturali e di consumo. 9

Ascolto radiofonico come pratica sociale radio Funzioni partecipative La radio ci fornisce buona parte delle informazioni di cronaca e istituzionali, aggiornamenti, previsioni metereologiche, bollettini del traffico - che ci servono per affrontare la vita sociale e svolge in questo senso funzioni partecipative. Le sue funzioni valgono ancora? 10

radio Visione video: 100 anni di radio (YouTube) http://www.youtube.com/watch?v=syojpabxqhu 11

TELEVISIONE 04 12

Televisione Non c è episodio o scelta della nostra vita quotidiana e del nostro sistema sociale che non passi attraverso la TV. Non c è estetica o etica, ideologia o politica, passione o conflitto, che non agiscano televisivamente. Al suo linguaggio debbono conformarsi amici e nemici, deboli e potenti, poveri e ricchi, ignoranti o sapienti (Abruzzese, 1995, p. 17) LINK Light from the box- Oggi i bambini viaggiano con la TV in ogni parte del mondo prima ancora di avere il permesso di attraversare la strada Qualche numero 1.5 miliardi di televisori 200 satelliti 2 miliardi di spettatori al giorno 13

Televisione Tempo medio ascolto TV nel mondo (per giorno) 2004 2005 Giappone 5h 11 Stati Uniti 4h 8 4h 11 Asia 2h 33 2h 34 Pakistan 3h 17 Libano 3h 30 3h 37 Israele 3h 10 3h 17 Africa sud 3h 17 Sud America 3h 16 Media mondiale 3h 4 Fonte: Eurodata TV Worldwide, 2006 - Campione: 64 paesi 14

Televisione Tv e strategie editoriali Programmi più visti (% ascolti 2005) Fiction 44% Varietà 38% Informazione 18% Fonte: Eurodata TV Worldwide, 2006 - Campione: 64 paesi Fiction (% ascolti 2005) Telefilm e serie a episodi 64% Film 16% Altri generi 20% Fonte: Eurodata TV Worldwide, 2006 - Campione: 64 paesi 15

Televisione Televisione come tecnologia Trasmissione immateriale e diretta Logica broadcasting Produzione-post produzione-distribuzione Televisione digitale terrestre Innovazioni tecnologiche Rapporto costruttivo tra tecnologie e linguaggio 16

Televisione Televisione e comunicazione Elementi comunicativi della tv facilitano il lavoro di lettura Diretta televisiva ed eventi reali 1938, incoronazione di re Giorgio VI, 10.000 persone; 1969, sbarco sulla luna, 28 ore di diretta in mondovisione, 500 mil. di spettatori; Mito della diretta le immagini effettuate dal vero vengono percepite come reali. Ciò può non essere sempre vero è necessario avere la consapevolezza che l immagine, così come qualsiasi altro testo, si fabbrica. 17

Televisione Televisione e comunicazione Il ruolo della semiotica I media sono spesso considerati nastri trasportatori di significato tra il mondo e il pubblico. La semiotica non accetta questa idea dei media come finestre sul mondo. La grammatica televisiva 18

modalita di fruizione MODELLO LINEA EDITORIALE TECNOLOGIE ASPETTI CULTURALI Generalista Broadcasting Analogiche Consumo di massa Tematico Narrowcasting Pay per view On demand Personal tv Interattivo Digitali Consumo personaliz. 19

Curva d ascolto delle reti televisive generaliste italiane (dati auditel) Reti generaliste, giorno medio Quota di ascolto in % Reti generaliste, prime-time ore 20:30-22:30 Quota di ascolto in % Dal 2000 al 2005-5,13 % Dal 2000 al 2005-4,80 % 4,80 % di share= un milione e 375 mila telespettatori 20

Tv come old medium Nonostante la sua giovane età la televisione viene considerata un old medium e contrapposta ai new media. Ne conseguono nuove sfide comunicative che costringono i broadcaster televisivi a mettere in discussione posizioni acquisite in regime di oligopolio nell epoca della scarsità delle frequenze e delle marmoree barriere d accesso. C è chi prevede la fine dello strapotere della tv broadcast - farà la fine dei dinosauri (Gilder, 1995) - e dei grossi gruppi editoriali a favore di una informazione personalizzata (Negroponte, 1995) e libera dall influenza centralizzata dei mass media (Gilder, 1995), di una comunicazione televisiva bidirezionale, più in generale della costruzione di uno spazio del sapere sociale (Lévy, 1994). 21

Il quadro della situazione attuale Televisione come old medium La tv sta perdendo il suo appeal sul pubblico giovane Modello push sostituito da quello pull e relativa diffusione di generi di nicchia Atteggiamento channel agnostic Errata la tesi che dava centralità alla couch viewing Banda larga e disaffezione al mezzo televisivo (vedi grafico) Aumento dei luoghi e dei contesti di visione Social tv Televisione e transmedialità 22

Da quando hai un accesso veloce a Internet, consumi più (more) o meno (less) televisione? 23 Giovanni Ganino

LEVISIONE NUOVI MEDIA 04 a 24

Scenario contemporaneo è contraddistinto dall emergere dei nuovi media intesi non come dispositivi tecnici ma come strumenti che hanno un impatto sulle nostre pratiche sociali, culturali, comunicative, professionali. Vai a: principi ispiratori dei nuovi media