DCO 346/2014/R/GAS Riforma degli obblighi di separazione funzionale per il settore dell energia elettrica e del gas - Primi orientamenti-



Documenti analoghi
DCO 106/2013/R/GAS Mercato del gas naturale Riforma delle condizioni economiche nel servizio di tutela Revisione della componente QVD

REVISIONE DELLA DISCIPLINA DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI TELEFONICI DE

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

Vigilanza bancaria e finanziaria

DCO 401/2014/R/com. Osservazioni e proposte ANIGAS. Milano, 6 ottobre 2014

DCO 10/10 LINEE GUIDA PER L ORGANIZZAZIONE DI UN

Osservazioni e proposte ANIGAS

DCO 13/09 OPZIONI PER L ARMONIZZAZIONE E LA TRASPARENZA DEI DOCUMENTI DI FATTURAZIONE DEI CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA E GAS. Osservazioni ANIGAS

Città di Minerbio Provincia di Bologna. CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO

Politica per la Sicurezza

BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza

Osservazioni e proposte ANIGAS

PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

Osservazioni e proposte ANIGAS

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

Sistema di Gestione per la Qualità

CODICE DI COMPORTAMENTO

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA IMPIANTI DI GENERAZIONE

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO

1 La politica aziendale

Comune di San Martino Buon Albergo

Allegato F - Programma di adempimenti di cui all articolo 15 dell Allegato A

Il controllo dei rischi operativi in concreto: profili di criticità e relazione con gli altri rischi aziendali

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS AV2/07/11 ARTEMIDE.

CODICE DI COMPORTAMENTO. Per il Personale Coinvolto nelle Attività di Trasporto, Stoccaggio e Distribuzione del Gas Naturale

Codice di Comportamento

PRINCIPIO DI REVISIONE (SA Italia) 250B LE VERIFICHE DELLA REGOLARE TENUTA DELLA CONTABILITÀ SOCIALE

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Risposta dell Associazione Bancaria Italiana al documento di consultazione CONSOB

Il ruolo dell Autorità per l energia elettrica e il gas

Il Modello 231 e l integrazione con gli altri sistemi di gestione aziendali

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

DCO 253/2013/R/COM Bonus elettrico e bonus gas per i clienti domestici economicamente disagiati: prime proposte per una

Modello dei controlli di secondo e terzo livello

Codice Comportamentale (Delibera 718/08/CONS)

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

(Approvato dall Assemblea dei Sindaci ATI 3 con Deliberazione n. 1 del 19/01/2015)

Codice di Corporate Governance

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

Senato della Repubblica X Commissione Industria

DCO 656/2014/R/GAS Meccanismi regolatori di incentivazione per lo sviluppo di ulteriori prestazioni di punta da stoccaggio del sistema nazionale

REGOLAMENTO PER IL COMITATO TECNICO DI CERTIFICAZIONE

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

1. Oggetto e struttura del disegno di legge

Associazione Italiana Information Systems Auditors

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

Delibera n. 129/04 L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS. Nella riunione del 22 luglio Visti:

PROCEDURA

Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

RIFORMA DEGLI OBBLIGHI DI SEPARAZIONE FUNZIONALE PER IL SETTORE DELL ENERGIA ELETTRICA E DEL GAS PRIMI ORIENTAMENTI -

ALLEGATO 1 (SCHEDA DI ASSEGNAZIONE OBIETTIVI)

PROPOSTA DI LEGGE. D iniziativa dell On. Lucia Esposito. eliminazione dell obbligo di vidimazione del Registro Infortuni sul lavoro a

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

DENOMINAZIONE POSIZIONE: CODICE POSIZIONE: TIPO DI POSIZIONE: STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI APPARTENENZA: AREA SETTORIALE DI APPARTENENZA:

CODICE DI COMPORTAMENTO

pubblicata sul sito in data 21 dicembre 2005

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012

Le fattispecie di riuso

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data:

OSSERVAZIONI SUL DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE CONSOB AVVIO DEL LIVELLO 3 SUL NUOVO REGOLAMENTO INTERMEDIARI CONFRONTO CON IL MERCATO

AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA

LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS ED IL SISTEMA IDRICO

OHSAS 18001:2007 Sistemi di Gestione della Sicurezza e della Salute sul Lavoro

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

Spett.le Dipartimento del Tesoro Direzione IV

ASSOCIAZIONE ITALIANA DI GROSSISTI DI ENERGIA E TRADER

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

rispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza

DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

DIRETTIVE PER LE CONNESSIONI DI IMPIANTI DI BIOMETANO ALLE RETI DEL GAS NATURALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

DCO 471/2012/R/GAS MERCATO DEL GAS NATURALE Riforma delle condizioni economiche del servizio di tutela Primi orientamenti

L esperienza dell Università di Bologna

DELIBERAZIONE N. 30/7 DEL

Introduzione. Introduzione. 1. I contenuti del Codice di Autodisciplina promosso da Borsa Italiana 2. Le modifiche approvate nel marzo 2010

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in

Politica del Sistema di Gestione Salute, Sicurezza e Ambiente (Politica HSE)

Transcript:

DCO 346/2014/R/GAS Riforma degli obblighi di separazione funzionale per il settore dell energia elettrica e del gas - Primi orientamenti- Osservazioni e proposte ANIGAS Milano, 29 settembre 2014

PREMESSA Anigas formula le proprie osservazioni ai primi orientamenti delineati nel documento di consultazione (di seguito anche DCO) 346/2014/R/GAS sulla riforma degli obblighi di separazione funzionale per quanto concerne il settore gas. OSSERVAZIONI GENERALI I primi orientamenti posti in consultazione dall Autorità con il DCO 346/14 delineano una profonda riforma della disciplina dell unbundling funzionale e introducono obblighi e vincoli gestionali di portata rilevante per le aziende del settore. La riforma che l Autorità intende implementare sembrerebbe interessare tutto il comparto, con impatti non trascurabili anche sulle attività commerciali. In linea generale, il tema dell unbundling funzionale pone due aspetti in primo piano: ha l obiettivo unico e prioritario di garantire una gestione dell infrastruttura che rispetti i principi di indipendenza, di accesso non discriminatorio e di divieto di sussidi incrociati; si tratta di per sé di una disciplina che ha un forte impatto sull organizzazione aziendale e sulla gestione delle procedure interne decisionali. Una riforma degli obblighi di separazione funzionale dovrebbe quindi: essere strettamente orientata alla realizzazione del suddetto obiettivo, limitando nell ottica dell efficacia della regolazione i riflessi organizzativi sugli assetti aziendali e i relativi costi che si generano; coordinarsi anche sotto il profilo delle tempistiche con la riforma della distribuzione del gas; che porterà a una radicale revisione degli assetti societari legata all avvio delle prossime gare d ambito. In altri termini, i nuovi obblighi di separazione che si intendono introdurre dovrebbero tenere conto dello scenario attuale e prossimo futuro e dovrebbero essere direttamente collegati e funzionali alla gestione indipendente dell infrastruttura. In quest ottica, l introduzione di obblighi che non garantiscono maggiore indipendenza o che perseguano obiettivi 2

diversi da quelli propri dell unbundling dovrebbero essere rivisti, avendo cura di minimizzare l impatto sull organizzazione aziendale, operativa e sulla governance stessa delle imprese. Premesse tali considerazioni generali, gli orientamenti oggetto della consultazione sono sicuramente apprezzabili laddove emerge l intento di semplificare la disciplina e i relativi aspetti gestionali. In particolare, si condivide: la previsione di un raccordo tra le disposizioni in materia di certificazione dei sistemi di trasporto e quelle in materia di separazione funzionale, con contestuale superamento dell attuale differenziazione nelle modalità di trasmissione delle comunicazioni, (previsione di un unico canale telematico); l equiparazione delle reti di trasporto regionale alle reti di distribuzione con più di 100.000 clienti allacciati ai fini della applicazione delle regole di unbundling funzionale; l applicazione differenziata delle regole di separazione funzionale sulla base della dimensione delle imprese di distribuzione (driver 100.000 clienti allacciati); andrebbe tuttavia chiarito quale disciplina applicare nei confronti di un distributore gas con meno di 100.000 che svolge anche attività di distribuzione elettrica con più di 100.000 clienti finali e viceversa. Si riscontrano invece alcune prime perplessità rispetto ad altri profili di seguito evidenziati. Definizione di Impresa Verticalmente Integrata (IVI):. Si ritiene che la nozione di IVI debba essere ricondotta/traslata a livello di gestore indipendente, al fine di garantire maggiormente la neutralità nella gestione delle essential facilities. Inoltre non si condivide l interpretazione estensiva della definizione legislativa di IVI che amplia il perimetro delle imprese coinvolte nella disciplina. Attività rilevanti ai fini dell unbundling: è previsto che gli obblighi di separazione funzionale debbano assicurare l indipendenza del gestore non solo nei settori di energia elettrica e gas ma anche in tutti gli altri settori in cui opera l impresa verticalmente integrata. Si tratta di un ampliamento del perimetro di applicazione degli obblighi di separazione che impone vincoli gestionali onerosi e una riorganizzazione dell assetto societario rilevanti, con costi ulteriori a carico delle aziende. Si ritiene necessario riflettere su 3

tale orientamento, anche alla luce di quanto previsto dal dettato normativo. Ampliamento delle figure rilevanti ai fini del rispetto del requisito di indipendenza del gestore: queste arriveranno a comprendere non solo le figure apicali ma anche il cosiddetto operational middle management, includendo quanto meno tutte le posizioni dirigenziali. Anche tale revisione della disciplina ha un forte impatto sull organizzazione aziendale e sui relativi costi. Per questo motivo tale ampliamento richiede un attenta riflessione, valutando quanto incida concretamente sulla neutralità e l indipendenza del gestore. Adeguamento dello statuto societario e delle procure: si esprimono analoghe perplessità legate ai costi che tali attività pongono a carico delle aziende. Separazione della politica di comunicazione e del marchio: rispetto a tale disciplina si ravvisano perplessità con riferimento ai seguenti punti: Le proposte avanzate hanno un forte impatto sia sul versante dei costi sia sul versante delle tempistiche di attuazione: l introduzione di nuovi obblighi e dei relativi costi vanno valutate alla luce dell obiettivo di neutralità che si intende perseguire. Al tempo stesso, i nuovi obblighi richiedono comunque una congrua tempistica di attuazione: si auspica infatti che, nel recepimento di quanto previsto dalle direttive comunitarie, l Autorità prenda in considerazione il fatto che l adeguamento a tale normativa comporta notevoli impatti per gli operatori, e preveda pertanto che il piano di implementazione sia in linea con le necessità tecniche ed economiche dei soggetti interessati; la consultazione prevede cenni in merito all opportunità che sia l attività di vendita e non solo il gestore ad assumere una nuova politica di comunicazione e di marchio. Rispetto a tale punto si ritiene opportuno tenere conto del fatto che il d.lgs. 93/11, in linea con quanto previsto dalle normative comunitarie, richiede espressamente al solo gestore di adeguare la propria politica e marchio. Va infatti considerato che la revisione della propria politica di comunicazione da parte del venditore ha un forte impatto sul piano dei costi ma soprattutto nei rapporti con il cliente finale. Inoltre non si condivide l impostazione in base alla quale vi debba essere un legame tra conservazione del marchio da parte del venditore e necessità di mantenere le diverse tutele compresa quella di prezzo nei confronti del consumatore. Anche sotto tale profilo si ritiene necessario conservare la stretta correlazione tra gli obblighi previsti e l obiettivo di garantire la neutralità della gestione della infrastruttura. 4

Trattamento delle informazioni riservate: relativamente alla proposta di riconoscere i costi informatici legati alla messa a disposizione delle informazioni commercialmente sensibili, sarebbe impossibile controllare in maniera specifica gli investimenti realizzati esclusivamente per l'adeguamento dei sistemi informativi dedicati alla gestione dei processi in esame visto che lo sviluppo e l adeguamento dei sistemi informativi è normalmente indirizzato a migliorare il sistema e quindi il funzionamento di diversi processi. Si ritiene inoltre opportuno precisare che lo sviluppo del SII debba tenere in debita considerazione gli investimenti realizzati e gli sforzi compiuti negli ultimi anni da tutti gli operatori in termini di standardizzazione dei flussi di comunicazione, anche rispetto alle disposizioni europee. Nel settore del gas tali standard sono peraltro già numerosi ed altri attualmente in corso di completamento. Infine si rileva la necessità di chiarire il concetto di informazione commercialmente sensibile, elencando in maniera esaustiva le tipologie di informazioni rientranti nel perimetro, al fine di agevolare una loro efficace identificazione da parte dei gestori coinvolti. 5

OSSERVAZIONI AI SINGOLI SPUNTI DI CONSULTAZIONE Definizione di impresa verticalmente integrata S2. Osservazioni in merito alla definizione di impresa verticalmente integrata Non si condivide la nuova riformulazione della definizione di impresa verticalmente integrata. Si ritiene che la nozione di IVI debba essere ricondotta/traslata a livello di gestore indipendente, al fine di garantire maggiormente la neutralità nella gestione delle essential facilities. Inoltre non si condivide l interpretazione estensiva della definizione legislativa di IVI che amplia il perimetro delle imprese coinvolte nella disciplina. Separazione dei gestori di sistemi di trasporto gas S3. Osservazioni in merito alla necessità di raccordo sopra illustrata tra le disposizioni in materia di certificazione e in materia di separazione funzionale. S4. Si condivide l opportunità di un unica raccolta telematica per l invio delle informazioni relative alle procedure di certificazione e agli adempimenti di separazione funzionale? S5. Vi sono altre criticità da rilevare in merito alle comunicazioni cui sono tenuti i gestori di sistemi di trasmissione dell energia elettrica e del gas naturale? Non si rilevano criticità sul raccordo tra le disposizioni in materia di certificazione e in materia di separazione funzionale. Si condivide il superamento dell attuale differenziazione nelle modalità di trasmissione delle comunicazioni, attraverso la previsione di un unico canale telematico. Da un punto di vista operativo, si segnala che tale canale dovrà consentire la trasmissione di documentazione di dimensione rilevante. Obblighi di separazione per le imprese di trasporto regionale di gas naturale S6. Osservazioni in merito alla separazione funzionale delle imprese che gestiscono reti di trasporto regionale 6

Si condivide la proposta di equiparare le reti di trasporto regionale alle reti di distribuzione con più di 100.000 clienti allacciati ai fini dell applicazione delle regole di unbundling funzionale. Separazione funzionale dei gestori di sistemi di distribuzione del gas naturale S7. Osservazioni in merito all applicazione delle regole di separazione funzionale in maniera differenziata per le imprese di distribuzione sulla base delle loro dimensione, in conformità al dettato del D.lgs. n. 93/11. S8 Osservazioni in merito ai requisiti di indipendenza decisionale e organizzativa previsti per le imprese di distribuzione del gas naturale con meno di 100.000 clienti allacciati. Si condivide l applicazione differenziata delle regole di separazione funzionale sulla base delle loro dimensione delle imprese di distribuzione (driver 100.000 clienti allacciati). Andrebbe tuttavia chiarito quale disciplina applicare nei confronti di un distributore gas con meno di 100.000 che svolge anche attività di distribuzione elettrica con più di 100.000 clienti finali e viceversa. Obblighi di separazione funzionale per i gestori di sistemi di distribuzione del gas naturale con più di 100.000 clienti allacciati Indipendenza e poteri dei gestori S9 Osservazioni in merito ai requisiti di indipendenza dei gestori di distribuzione del gas naturale con più di 100.000 clienti allacciati. S10 Vi sono ulteriori fattispecie che possano compromettere l indipendenza dei componenti del gestore e dei responsabili della gestione di questo? Si rileva come l estensione al c.d. operational middle management del personale soggetto al requisito di indipendenza costituisca una proposta fortemente impattante sull organizzazione aziendale e sui relativi costi. Per questo motivo tale ampliamento richiede un attenta riflessione, valutando quanto incida concretamente sulla neutralità e l indipendenza del gestore. 7

S11 Si condivide l opportunità di integrare lo statuto societario del gestore con gli obblighi di separazione funzionale previsti dalla normativa primaria e dalla regolazione dell Autorità? Si esprimono le stesse perplessità di cui sopra. Programma di adempimenti S12 Osservazioni in merito ai requisiti di indipendenza per il responsabile della conformità. S13 Si condivide l opportunità di individuare linee guida non vincolanti in relazione al contenuto del programma di adempimenti? Si condivide la proposta di prevedere l obbligo di aggiornamento annuale del programma. S14 Si condivide la previsione di aggiornamento almeno annuale del programma di adempimenti? S15 Si condivide la possibilità di attivare modelli di self-auditing e con quali modalità? Si forniscano proposte dettagliate e motivate. Si condivide la possibilità di attivare modelli di self auditing. Separazione funzionale dei gestori di sistemi di distribuzione dell energia elettrica S16 Osservazioni in merito alla separazione funzionale dei gestori di sistemi di distribuzione elettrica Si esprimono preoccupazioni circa l applicazione anche al gas delle considerazioni contenute al paragrafo 10.12 sulla separazione funzionale dei gestori di sistemi di distribuzione dell energia elettrica. Applicazione della disciplina alle imprese di distribuzione operanti nella Province autonome di Trento e Bolzano S17 Osservazioni in merito all obbligo di assoggettamento alle regole di separazione funzionale per le imprese di distribuzione operanti nelle province autonome di Tranto e Bolzano Si condivide la proposta. 8

La separazione della politica di comunicazione e di marchio nella distribuzione del gas naturale S18 Osservazioni in relazione agli orientamenti esposti in materia di separazione del marchio e di politica di comunicazione per i gestori dei sistemi di distribuzione del gas naturale S19 Osservazioni in merito alle considerazioni relative all individuazione del soggetto chiamato ad attuare gli obblighi di separazione di politica di comunicazione e del marchio Le proposte avanzate hanno un forte impatto sia sul versante dei costi sia sul versante delle tempistiche di attuazione: l introduzione di nuovi obblighi e dei relativi costi va valutate alla luce dell obiettivo di neutralità che si intende perseguire. Al tempo stesso, i nuovi obblighi richiedono comunque una congrua tempistica di attuazione. Si rimanda a quanto già definito nelle osservazioni generali. Trattamento delle informazioni riservate S20 Osservazioni in merito al trattamento delle informazioni riservate per i gestori dei sistemi di distribuzione S21 Quali sono le possibili modalità di implementazione di un interfaccia unica per l accesso alle informazioni commercialmente sensibili e le eventuali criticità per la sua integrazione con il SII? Si rimanda a quanto già definito nelle osservazioni generali. 9