intervento Demaclenko a Plan de Gralba in Val Gardena



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impianti a FUNe intervento Demaclenko a Plan de Gralba in Val Gardena GiorGio Marchelli 1 P iz S ella il gruppo fondato da Gianni Marzola, lo storico presidente del Dolomiti Superski ed ora condotto dal figlio Igor Marzola, a Plan de Gralba (1.787 m -.50 m) di Selva Val gar de na, gestisce 60 ettari di pista con 65 innevatori, 7 impianti di risalita (una funivia, seggiovie ad ammorsamento, una seggiovia, due sciovie), un albergo a Plan de Gralba e due ristoranti (tra cui il famoso rifugio Comici), si è posto il problema di razionalizzare e potenziare il proprio impianto d'innevamento in termini di rifornimento d'acqua. Per risolvere questo problema si è rivolto a DemacLenko, una soluzione in linea con la storia dell'innevamento della zona di Plan de Gralba: tutto Lenko nel primo periodo, poi con importanti inserimenti Demac, dunque il cliente ideale per la recente aggregazione di marchi all'interno del gruppo Leitner; in più le sedi italiane di DemacLenko sono ad un tiro di schioppo da Plan de Gralba, una trentina di chilometri per la nuova sede centrale italiana di Chiusa e meno di tre, sempre a Selva Val gar dena, per la storica sede Demac che è ora uno dei due 1. il lago ed il Sassolungo. il lago e le torri di raffreddamento. la posizione del lago in fase di finitura rispetto alle piste e impianti di Piz Sella 10 quota neve n. 169 marzo - aprile 01

1 centri produttivi aziendali. L'altro è Östersund storica sede Lenko. Data l'estrema vicinanza e gli ottimi rapporti con Piz Sella, a Plan de Gralba, affacciato sul parcheggio, vi è anche un centro prove Demac - Lenko. Il potenziamento e la razionalizzazione trovano il loro punto centrale in un nuovo bacino d' acqua da 7.1 m con relativa imponente sala pompe che alimenta tutte le piste. A complemento della nuova infrastruttura per gli opportuni collegamenti sono stati posati 5.000 m di tubi di ghisa ø 00 mm ed altrettanta lunghezza per i cavi di potenza e segnalazione nonchè 11 pozzetti Z00 in vetroresina. Il lago (a 1.91 m, 1.000 m di superficie e 10,1 m di profondità massima, altezza diga 11,95 m) si posiziona tra la pista che scende dal Passo Sella verso Plan de Gralba (Sassolungo) e quella che scende da Piz Seteur sempre verso Plan de Gralba (Falk). Il terreno era un prato in piano, attraversato in inverno da una bretella di collegamento tra le due piste, che ovviamente è stata spostata. I lavori sono iniziati il ottobre 011 ed in pratica nell'autunno 011 sono state effettuate operazioni preparatorie (disboscamento ). I lavori veri e propri di scavo sono iniziati il 0 aprile 01 ed il primo riempimento è iniziato il 8 settembre 01. Gli scavi ed i movimenti terra ed i lavori edili sono stati operati dalla ditta Wieser, la terra di scavo è stata trattata con il separatore ed il macinatore, quindi utilizzata per gli argini. Come sempre l'operazione ha trovato dei detrattori e si è arrivati a parlare di "ecomostro": ritengo che tra un paio d'anni, specie d'estate, lo spec- chio d'acqua rappresenterà un plus per la Valgardena. Il complesso tecnico o sala pompe si pone nella spalla di tenuta del lago verso nord, a lato verso ovest vi è il gruppo delle cinque coppie di torri di raffreddamento, ciò è quanto si può notare esternamente. La sala pompe si sviluppa su due livelli: il livello alto prevede una hall d'ingresso con carroponte e botola per la calata/recupero delle pompe e degli altri elementi tecnici pesanti, a sinistra entrando si ha una sala di deposito di materiale di pista con un compressore d'aria predisposto per un futuro inserimento in pista di lance; a destra, la centrale elettrica, sala armadi e sala di controllo con il computer ma anche branda e cuci- 1. ingresso alla sala pompe dalla pista Falk, in alto la recinzione del lago, a destra in alto le torri di raffreddamento. le pompe, in primo piano le tre pompe verso valle, più oltre le cinque pompe verso monte. Torri di raffreddamento quota neve n. 169 marzo - aprile 01 11

5 4 6 1 notta per chi deve presidiare l'impianto nei momenti di innevamento continuo. La sala pompe vera e propria è più in basso, al livello inferiore del bacino e quindi senza necessità di pompaggi intermedi. Dal fondo del bacino entrano nella sala due tubazioni: una ø 400 mm per lo scarico del bacino in 0 ore; 1. Tubazioni dal fondo del bacino, in primo piano quella di alimentazione delle pompe, l'altra per lo svuotamento del bacino. alimentazione delle torri. alimentazione dal bacino freddo, due filtri (quello basso se si bypassano le torri) prima di alimentare le pompe 4. alimentazione delle pompe 5. alimentazione delle due linee dalle pompe 6. Tubazioni di alimentazione del bacino, la maggiore da Plan de Gralba 7. Una cassetta di comando 8. Tubazioni per il boulage 8 1 l'altra ø 500 mm di alimentazione, questa tubazione attraversa tutta la lunghezza della sala sotto ai grigliati di calpestio e va ad alimentare le 5 coppie di torri di raffreddamento che lavorano in numero variabile in funzione delle necessità di portata del pompaggio. Le torri vengono alimentate da 5 pompe da 18 kw ognuna. L'acqua raffreddata confluisce nella vasca fredda e da qui passa attraverso due filtri ed alimenta le pompe. Il pompaggio si suddivide in due: verso monte e verso valle. Il pompaggio verso monte viene assicurato da 5 pompe Caprari (8 l/sec, 600 m, 15 kw) di cui due con inverter. Il pompaggio verso valle viene assicurato da pompe Caprari (8 l/sec, 0 7 quota neve n. 169 marzo - aprile 01

1 4 5 6 7 m, 00 kw) di cui una con inverter. In totale per il pompaggio si hanno 04 l/sec per.65 kw (comprese le pompe di alimentazione delle torri di raffreddamento). Da notare che sul muro di fronte alle pompe sono presenti tre cassette che ripetono le schermate del computer: una soluzione utile specie per le manutenzioni in quanto permettono di non fare continuamente la spola tra pompe e computer centrale. Nella sala sono presenti anche le tubazioni di ingresso dell'acqua nel bacino: da Plan de Gralba dove ven- 8 gono pescate varie sorgenti per 0 m /h e quella dal torrente vicino alla pista che scende da Piz Seteur per 6 m /h. Presente anche il compressore per il boulage che dovrebbe impedire la formazione superficiale di ghiaccio e raffreddare l'acqua mediante ricircolo dell'acqua stessa. Presente anche una pompa che alimenterà dall'autunno 01 una fontana con getto di 50 metri di diametro che integrerà la funzione del boulage con una maggiore efficienza di raffreddamento in quanto il getto attraversa l'ambiente freddo. 1. Pompa per la futura fontana. la fontana avrà un getto simile a questo con 50 m di diametro. lo sfioro 4. Guaina impermeabile e misure 5. Sala deposito e compressore per future lance 6. esempio di prossima finitura esterna 7. 8. le tre vasche per il controllo delle perdite: entrata delle pertite e allarme, pompa di evacuazione, scarico 9. Power center 10. armadi delle singole pompe 11. i tre inverter 10 9 11 quota neve n. 169 marzo - aprile 01 1

1 4 Sulla parete opposta al collegamento con le torri di raffreddamento vi è il sistema di controllo delle perdite della guaina impermeabile di fondo. Il bacino è stato suddiviso in 4 sezioni per facilitare la ricerca delle perdite. Se vi è una perdita, la 1. il prato iniziale all'arrivo del primo escavatore. Fine 011 e termine dei lavori preparatori. lo scavo 4. Si inizia a stendere la guaina 5. - 10. Schermate di snowvision: situazione generale (5); particolare di una pista con pozzetti e cannoni (6); scheda di un cannone (7); le torri di raffreddamento (8); le pompe (9); il bacino (10) 5 8 14 puter tramite lo snowvisual con diverse schermate che attengono ai vari aspetti del sistema. Prossimamente è previsto un secondo schermo in modo da avere sott'occhio la situazione pista, contemporaneamente ai singoli aspetti tecnici, in modo da avere azione e risultato. Tutto lo stabile della sala pompe è ad aria forzata per avere un continuo ricircolo senza pericolo di surriscaldamento. Sostanzialmente 75.000 m permettono di avere 0 cm di neve su tutti i 60 ettari di piste di Plan de Gralba. Con la portata oraria di 1.100 m/h di tutte le pompe funzionanti, in 70 ore si svuota il lago e si hanno i 0 cm di innevamento base su tutte le piste. Il riempimento del bacino può avvenire in 5 giorni. seconda guaina, parimenti impermeabile, convoglia l'acqua in sala pompe con uscita tramite uno di quattro tubi che individuano il settore in cui avviene la perdita e rilasciano l'acqua in una prima vasca dotata di sensore che dà l'allarme. Se la perdita riempie la vasca fino a troppo pieno, nella seconda vasca è presente una pompa per rimandare l'acqua nel lago. Se la perdita è superiore alla capacità della pompa si ha una terza vasca con apertura di scarico. Al piano superiore, dietro al muro di divisione della sala dei trasformatori si ha il power center che provvede allo smistamento; di fronte al power center gli 8 armadi delle singole pompe; in posizione separata i tre inverter. La parte comando è gestita dal com- 6 7 9 10 quota neve n. 169 marzo - aprile 01

ProDUzioNe NeVe Titan X Demaclenko "This is the future of snow" Titan X può operare in modo indipendente, ma può, mediante il collegamento al software snowvisual, essere controllato in modo più efficiente. I test effettuati hanno condotto a risultati eccellenti specie nella fascia delle così dette temperaure marginali. Prestazioni ed efficienza enegetica, ossia economico ed ecologico, fanno definire Titan X : "This is the future of snow". Ad Interalpin 01 DemacLenko presenta una variante del suo innevatore più potente e produttivo. Questo modello adotterà la denominazione Titan X. Si tratta di un passo importante per la riunione dei due marchi in seno al gruppo Leitner: per la prima volta si ha un prodotto finalmente ibrido: infatti sulla meccanica tipicamente Demac è montata la parte più tipica della produzione Lenko, le corone multiugello, in modo da raggiungere nuovi vertici produttivi specie in presenza di temperature marginali. Titan X, rispetto al Titan, presenta un maggior numero di ugelli, 60 in luogo di 80 ed anche i nucleatori salgono da 4 a 7. Le pressioni dell'acqua accettate variano da 8 a 40 bar (da 1 a 50 nel caso del Titan). La portata massima dell'acqua scende a 9,6 l/sec (9 m /h di neve) dagli 11 l/sec (105 m /h di neve) del Titan; ciò con soli 5 kw installati. BaTTiPiSTa Ski crosser si affrontano per la coppa del Mondo Kässbohrer Geländefahrzeug ag ha contribuito alla preparazione delle coppa del Mondo di Ski cross nel comprensorio sciistico di Grasgehren con un PistenBully 400 Park. Nonostante le sfavorevoli condizioni meteo e le nevicate, il ParkBully ha assicurato condizioni di gara ottimali. Dopo l annullamento della prima giornata della Coppa del mondo a causa del forte vento e dell intensa nevicata, è stato possibile effettuare la gara prevista per il giorno successivo, domenica, grazie al turno di notte svolto dal team della pista. I migliori atleti del mondo dovevano disputare una fase di qualificazione percorrendo nel minor tempo possibile un tracciato di circa 1.000 metri con diversi salti. Hanno preso parte alla gara finale rispettivamente 16 delle 40 partecipanti donne e dei 70 partecipanti uomini che avevano ottenuto i migliori tempi nella fase di qualificazione. In questa seconda parte della gara i concorrenti hanno percorso il tracciato in batterie eliminatorie da quattro atleti ciascuna, in cui solo i primi due migliori concorrenti avevano accesso alla batteria successiva. I vincitori della grande finale sono stati la francese Ophelie David e il ceco Tomas Kraus. Le spettacolari discese, trasmesse anche dalla televisione, sono state seguite da 800 spettatori quota neve n. 169 marzo - aprile 01 15