ISTRUZIONI SULLA RELAZIONE TECNICA E SUGLI ALLEGATI VALIDE PER TUTTI GLI USI RELAZIONE TECNICA

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IIIIIIIIIIIIIIIIIIII pec: sito:

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ISTRUZIONI SULLA RELAZIONE TECNICA E SUGLI ALLEGATI VALIDE PER TUTTI GLI USI RELAZIONE TECNICA Attenzione: - la relazione tecnica e gli elaborati richiesti non devono necessariamente a firma di un tecnico abilitato, ad eccezione di quelli espressamente indicati; è comunque evidente che è necessaria un adeguata competenza tecnica nel redigerli, ad esempio nei casi di derivazione da corsi d acqua con obbligo di rilascio del deflusso minimo vitale, dimensionamento delle opere mobili o fisse di prelievo e rilascio, o in tutti i casi di utilizzazioni di maggiore complessità; - la relazione tecnica deve essere prodotta in copia cartacea e su supporto informatico in formato PDF; - la relazione tecnica deve comprendere gli elementi indicati di seguito; - gli usi assimilabili a quello irriguo e quelli domestici e assimilabili sono indicati a pag. 8 di questo documento. Descrivere le opere di presa provvisoria, sollevamento, raccolta, utilizzazione, scarico o restituzione. Rappresentare lo schema dell impianto. Fornire notizie idrologiche del corpo idrico da cui derivare e indicare la portata disponibile (rilievi di portata a cura del richiedente). Dimostrare la compatibilità della derivazione richiesta con quelle preesistenti e con le limitazioni imposte dalla legge. Riportare il calcolo del bacino sotteso dall opera di presa. Quantificare, ove necessario, il deflusso minimo vitale previsto dal Piano di Tutela delle Acque e dal Piano Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche (consultare il sito: pguap.provincia.tn.it che contiene cartografia con i valori di DMV per Kmq), nonché i calcoli idraulici dei dispositivi atti a garantire tale rilascio. Per derivazioni tramite pompaggio, indicare il dimensionamento e le caratteristiche della pompa. Indicare il dimensionamento dei dispositivi che limitano la portata da derivare e che restituiscono all'opera di presa provvisoria o esistente i quantitativi non utilizzati. Indicare la portata media e la portata massima riportate nella domanda e giustificare le portate stesse in ragione del fabbisogno; la portata media dovrà essere calcolata secondo la formula: portata massima (l/s) x ore di utilizzo al giorno x numero giorni di utilizzo effettivo nel periodo numero giorni complessivi del periodo d uso x 24 ( ore/ gg) ALLEGATI ALLEGARE al modulo CRS2 i seguenti elaborati e documentazione (sempre obbligatori, oppure solo al verificarsi delle condizioni indicate): (Nel caso di nuove derivazioni esercitate mediante opere già esistenti, o se gli elaborati previsti sono già in possesso della struttura provinciale competente, il richiedente è tenuto a presentare solo la relazione tecnica di cui sopra, fatta salva la possibilità della medesima struttura di richiedere altri elementi qualora essenziali allo svolgimento dell istruttoria della domanda) - se la domanda è trasmessa per posta: copia fotostatica di un documento d identità valido del firmatario del modulo e di qualunque soggetto intervenga nella sottoscrizione di anche parte dello stesso o degli allegati. Nel caso di consegna di persona presso la struttura provinciale competente o presso le sedi periferiche autorizzate al ritiro del modulo, i soggetti firmatari saranno identificati tramite esibizione del documento d identità. Per i non presenti deve essere allegata copia fotostatica di un documento d identità valido; pag. 1 di 8 vers. 1.4

- delega, secondo il fac-simile contenuto nel modulo CRS2, nel caso di più soggetti richiedenti non costituiti in un consorzio; - eventuale delega ad un soggetto terzo se questi viene incaricato della presentazione del modulo CRS2; - corografia preferibilmente in scala 1:10.000 con indicazione del punto di prelievo o del corso d acqua da cui si intende derivare, i terreni da attraversare con le opere provvisorie e l ubicazione delle stesse (presa, canale di derivazione, utilizzazione e restituzione dell'acqua) e del bacino sotteso; - estratto della mappa catastale con indicazione del punto di prelievo o del corso d acqua da cui si intende derivare, i terreni da attraversare con le opere provvisorie e l ubicazione delle stesse (presa, canale di derivazione, utilizzazione nel caso di uso irriguo o antibrina dovranno essere evidenziate le particelle fondiarie oggetto di irrigazione - e restituzione dell'acqua); - tabella a pag. 5 con indicazione delle particelle/immobili serviti; - eventuali certificazioni tecniche di terzi per specifiche esigenze d acqua; - se la derivazione insiste in aree naturali protette di cui alla L.P. 11/2007, afferenti a Rete Natura 2000: la relazione tecnica a firma di un tecnico abilitato, in copia cartacea e su supporto informatico in formato PDF, che evidenzi in maniera adeguata l incidenza delle opere e della derivazione sugli habitat e sulle specie ivi presenti. In tal caso la domanda sarà istruita secondo la procedura ordinaria e saranno richiesti il pagamento delle spese d istruttoria ed eventuale altra documentazione prevista per tale procedura; - nel caso in cui le opere insistano su terreni demaniali o in fasce di rispetto di corpi idrici demaniali, anche solo parzialmente: una stima dei costi di demolizione delle relative opere a firma di un tecnico abilitato. ISTRUZIONI SPECIFICHE IN RELAZIONE ALL USO (oltre a quanto indicato nelle istruzioni valide per tutti gli usi) USO POTABILE (C0NSUMO UMANO) Riportare il calcolo del fabbisogno secondo il Piano Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche nella Provincia di Trento (art. 7, comma 1, lett. A del PGUAP). Sono disponibili presso il Servizio Statistica i dati relativi alla popolazione residente e fluttuante. Nei seguenti casi di derivazioni destinate al consumo umano: 1) acquedotti di proprietà pubblica che servono esclusivamente fontane pubbliche; 2) acquedotti di proprietà di comuni o altri enti pubblici che servono strutture isolate, 3) acquedotti privati ma di interesse pubblico, in quanto con portata media ragguagliata annua => 0,116 l/s (corrispondente ad un volume medio giornaliero di 10 m 3 ); 4) acquedotti privati con portata media ragguagliata annua < 0,116 l/s (corrispondente ad un volume medio giornaliero di 10 m 3 ), ma con esercizi aperti al pubblico, la relazione deve comprendere: la rappresentazione geometrica della delimitazione dell area primaria di salvaguardia (tutela assoluta), secondo quanto previsto dall art. 94 del decreto legislativo in materia ambientale152/2006. pag. 2 di 8 vers. 1.4

(segue uso potabile) Attenzione: - la nuova derivazione potrà essere esercitata solo dopo la delimitazione fisica dell area di salvaguardia primaria (tutela assoluta). Sarà cura del titolare provvedere alla corretta delimitazione, in base alle rappresentazione compresa nella relazione di cui sopra e secondo i criteri stabiliti dal suddetto art. 94, salvo prescrizioni diverse della struttura provinciale competente in materia idrogeologica; - prima dell utilizzo dovrà essere acquisito il giudizio d idoneità dell acqua ad uso potabile rilasciato dall Azienda provinciale per i servizi sanitari. Nella relazione di fine lavori modulo B2, da presentare terminati i lavori e prima di attivare il prelievo, il titolare dovrà dichiarare di averla acquisita sotto forma di dichiarazione sostitutiva di atto notorio. Nei seguenti casi di derivazioni destinate al consumo umano, riconducibile alla categoria di uso domestico: 1. derivazioni ad uso potabile destinate esclusivamente all utilizzo dell acqua a favore del titolare e propri familiari (non c è quindi somministrazione di acqua a terzi); 2. derivazioni ad uso potabile destinate esclusivamente all utilizzo dell acqua a favore del titolare e propri familiari (non c è quindi somministrazione di acqua a terzi), per più realtà simili servite da un acquedotto comune, con portata media ragguagliata annua < 0,116 l/s (corrispondente ad un volume giornaliero medio di 10 m 3 ), sono in capo al/i titolare/i gli adempimenti e le responsabilità per la potabilità dell acqua e per l impiego di idonei materiali. USO IRRIGUO Per ogni tipo di coltura soggetta ad irrigazione e/o servita con impianto antibrina indicare: - la superficie in m 2 ; - il sistema o la tecnica di irrigazione utilizzati (pioggia, goccia, ecc.); - il calcolo del fabbisogno idrico (art. 7, comma 1, lett. B e C del PGUAP); - il periodo stagionale in cui viene effettuata l irrigazione; - i tipi di coltura, indicandone le aree nell estratto mappa catastale qualora irrigate a scorrimento o soggette a interventi antibrina. USO ZOOTECNICO Descrivere il ciclo produttivo e il ciclo di utilizzo dell acqua. In particolare specificare se l acqua serve solamente per l abbeveraggio del bestiame e pulizia della stalla ovvero se serve anche per la lavorazione dei prodotti destinati alla vendita (lavaggio serbatoi latte, ciclo produttivo dei latticini, ecc.). Specificare le modalità di restituzione dell acqua. Indicare la portata d acqua necessaria in rapporto alla dotazione pro capo di allevamento (art. 7, comma 1, lett. D del PGUAP). Se l acqua serve per la lavorazione di prodotti destinati alla vendita (lavaggio serbatoi latte, ciclo produttivo dei latticini, ecc.), la relazione deve comprendere: la rappresentazione geometrica della delimitazione dell area primaria di salvaguardia (tutela assoluta), secondo quanto previsto dall art. 94 del decreto legislativo in materia ambientale152/2006. pag. 3 di 8 vers. 1.4

Attenzione: (segue uso zootecnico) - la nuova derivazione potrà essere esercitata solo dopo la delimitazione fisica dell area di salvaguardia primaria (tutela assoluta). Sarà cura del titolare provvedere alla corretta delimitazione, in base alle rappresentazione compresa nella relazione di cui sopra e secondo i criteri stabiliti dal suddetto art. 94, salvo prescrizioni diverse della struttura provinciale competente in materia idrogeologica; - prima dell utilizzo dovrà essere acquisito il giudizio d idoneità dell acqua ad uso potabile rilasciato dall Azienda provinciale per i servizi sanitari. Nella relazione di fine lavori modulo B2, da presentare terminati i lavori e prima di attivare il prelievo, il titolare dovrà dichiarare di averla acquisita sotto forma di dichiarazione sostitutiva di atto notorio. ALTRI USI Descrivere l attività e il ciclo di utilizzo dell acqua ed indicare le soluzioni tecniche adottate per la massima riduzione dei consumi d acqua. Per ogni tipologia d uso specificare il fabbisogno qualitativo e quantitativo e indicare le eventuali modalità di smaltimento dell acqua. Indicare il volume annuo massimo (art. 7, comma 1, lett. I del PGUAP). In particolare, per l uso di condizionamento ambientale, descrivere le utenze finali dell impianto (quali locali devono essere climatizzati). L impianto deve essere rappresentato negli elaborati anche come schema. La relazione tecnica deve contenere anche la comparazione della tecnologia a scambio termico con acqua con le altre soluzioni disponibili, nonché gli accorgimenti adottati per il massimo risparmio idrico. pag. 4 di 8 vers. 1.4

ELENCO DELLE PARTICELLE SERVITE DALLA DERIVAZIONE (Può essere un elenco su supporto informatico in formato exel o simile) SE SERVITA, INDICARE ANCHE QUELLA DOVE INSISTE L OPERA DI PRESA P.f. o p.ed. (specificare) Numero Superficie Comune catastale Proprietario particella particella m² Superficie servita m² ATTENZIONE: se il proprietario delle particelle servite è diverso dal richiedente comunicare a che titolo è presentata la domanda (affittuario, usufruttuario, ecc.). pag. 5 di 8 vers. 1.4

AVVERTENZE AREE DI CRITICITÀ SOTTERRANEA, COMPRESI SORGENTI E DRENAGGI. Con delibera n. 2563 di data 10 ottobre 2008, è stata approvata la Carta della criticità idrica sotterranea in scala 1:200.000 e le relative schede in scala 1:10.000 ed in scala 1:12.500, che costituiscono l allegato 1 alla deliberazione ed è stata approvata la disciplina delle utilizzazioni delle acque sotterranee nelle aree a diversa criticità riportate nella cartografia di cui al punto 1, di seguito descritte: aree critiche per elevato sfruttamento della falda acquifera; aree critiche per alterazione qualitativa della falda acquifera; aree di attenzione per potenziale alterazione qualitativa della falda acquifera; aree di attenzione per intenso sfruttamento e per riserva futura della falda acquifera. Si rimanda alla lettura puntuale della citata delibera qualora s intenda utilizzare acqua all interno di dette zone. TIPOLOGIE DI DERIVAZIONE PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA TRAMITE MODULO CRS2 La domanda di concessione con procedura semplificata può essere presentata per prelievi di acque superficiali e da sorgenti destinati ad uso irriguo e assimilati o ad usi domestici e assimilati individuati con deliberazione della Giunta provinciale di data 23 dicembre 2002, n. 3255 (vedi tabella seguente, conformata alle disposizioni del Regolamento in materia di utilizzazione delle acque pubbliche di cui al D.P.P. 22-129/Leg./2008), esercitati mediante: a) opere di prelievo mobili per portate massime non superiori a 2,00 l/s (art. 26 Reg.), anche da sorgenti, sia su terreni demaniali che non; b) opere di prelievo fisse per prelievi di lieve entità ed in ogni caso per portate massime non superiori a 0,5 l/s anche da sorgenti su terreni demaniali. (le derivazioni da sorgenti su terreno non demaniale con portata fino a l/s 0,50 ad uso irriguo e assimilati o domestico e assimilati rientrano nelle Dichiarazioni preventive - modulo IR/DP) USO IRRIGUO La domanda di concessione con procedura semplificata può essere presentata anche se la derivazione ad uso irriguo é a servizio di una superficie superiore a 3000 m² o per altre derivazioni con prevalente finalità economica, fermi restando i rimanenti parametri previsti. Tali elementi concorrono invece per individuare se la derivazione è esente o meno dal pagamento del canone demaniale. SORGENTI DEMANIALI E NON Con riferimento ai titoli di derivazione d acqua, sono individuate come sorgenti demaniali quelle che insistono su terreni demaniali ramo acque; se le stesse si trovassero su demanio di altro tipo (strade, foreste, ecc), il titolare dovrebbe rapportarsi con l ente proprietario come nei confronti di un privato, quindi chiedere l eventuale servitù di passo di acquedotto ecc., a norma di quanto previsto dal Codice Civile. FIRMA DEL TECNICO ABILITATO Ad eccezione di quelli espressamente indicati, gli elementi richiesti non devono necessariamente a firma di un tecnico abilitato; è comunque evidente che è necessaria un adeguata competenza tecnica nel redigerli, come nei casi di derivazione da corsi d acqua con obbligo di rilascio del deflusso minimo vitale, dimensionamento delle opere mobili o fisse di prelievo e rilascio, o in tutti i casi di utilizzazioni di maggiore complessità. DELEGA Se la domanda viene presentata anche a nome e per conto di altri soggetti deve essere allegata apposita delega (secondo il fac-simile contenuto nel modulo di domanda CRS2), con la quale s individua anche il rappresentante nei confronti dell amministrazione per tutta la durata del titolo, salvo diverse successive comunicazioni. AREE NATURALI PROTETTE RETE NATURA 2000 E ASSOGGETTAMENTO A PROCEDURA ORDINARIA Se le opere ricadono, in tutto o in parte, in aree naturali protette di cui alla L.P. 11/2007 afferenti a Rete Natura 2000, la domanda deve essere presentata tramite modulo ARS. In ogni caso, anche nel caso di presentazione di modulo CRS2, sarà avviata una procedura ordinaria con richiesta di pagamento delle spese d istruttoria e di eventuale altra documentazione prevista per tale procedura. ASSOGGETTAMENTO A PROCEDURA ORDINARIA In tutti i casi in cui non sussistano i presupposti per l assoggettamento a procedura semplificata, oltre a quello descritto nel precedente paragrafo, la struttura competente dispone l assoggettamento della domanda a procedura ordinaria, richiedendo, se necessario, l integrazione della documentazione. pag. 6 di 8 vers. 1.4

CAUZIONE E COLLAUDO Potranno essere chiesti versamenti inerenti gli oneri per la cauzione di cui alla tabella A del Regolamento 22-129/Leg. e per il collaudo, ove previsto, stabiliti con deliberazione della Giunta Provinciale di cui all art. 21 del Regolamento. TERMINI E DEFINIZIONE PROCEDIMENTO Il procedimento deve essere definito mediante il rilascio della concessione, oppure l'adozione di un provvedimento espresso e motivato di diniego, entro il termine di 90 giorni dalla data di ricevimento della domanda da parte della struttura competente. REALIZZAZIONE DEI LAVORI E CANONE Nel caso di rilascio concessione, l inosservanza del termine stabilito nel relativo provvedimento per la realizzazione delle opere senza valida motivazione, dà luogo alla decadenza del titolo secondo quanto disposto dall art. 35 del Regolamento in materia di utilizzazione di acqua pubblica. Inoltre, anche in tal caso, é dovuto il pagamento del canone demaniale con decorrenza dalla data del suddetto provvedimento, quale corrispettivo per l impegno dell acqua, come previsto dall art. 16decies, comma 1, della L.P. 18/76, sempre che l utenza non rientri nelle tipologie esenti ai sensi della normativa vigente. RELAZIONE DI FINE LAVORI Prima di porre in esercizio la nuova derivazione e di attivare il prelievo, il concessionario é tenuto a trasmettere alla struttura provinciale competente la relazione di fine lavori tramite il modulo B2, corredata dalla documentazione prevista nello stesso (scaricabile dal sito istituzionale della PAT all indirizzo www.provincia.modulistica.tn.it), che comprende: a) la descrizione riepilogativa e sommaria delle opere realizzate e delle modalità di esercizio della nuova derivazione; b) l'indicazione della data a partire dalla quale è attivato il prelievo. Ricevuta la relazione di fine lavori, la struttura provinciale competente verifica la regolarità della documentazione e la sussistenza dei requisiti richiesti e, solo se risulta necessario, comunica entro 60 giorni il nulla osta all attivazione del prelievo, oppure ordina la sospensione o la cessazione dello stesso. TARGHE IDENTIFICATIVE La struttura competente può, in qualsiasi momento, ordinare ai titolari delle utenze di acqua pubblica l applicazione sulle opere di presa di targhe o altri segni identificativi dei titoli a derivare, predisposti a cura della stessa struttura, stabilendo termini e modalità della loro installazione COLLAUDO TECNICO-AMMINISTRATIVO 1. La Giunta provinciale individua con propria deliberazione le tipologie di derivazione da sottoporre a collaudo tecnico amministrativo. 2. Con medesima deliberazione la Giunta provinciale definisce i termini e le modalità organizzative e procedurali per lo svolgimento del collaudo medesimo, anche ai fini della quantificazione degli oneri a carico del concessionario. 3. Sulla base dell esito delle operazioni di collaudo la struttura provinciale competente può: a) imporre prescrizioni; b) disporre la sospensione temporanea della derivazione; c) disporre la cessazione della derivazione con pronuncia di decadenza secondo quanto previsto dall articolo 35. pag. 7 di 8 vers. 1.4

USI ASSIMILABILI ALL IRRIGUO Gli usi assimilabili a quello irriguo, in base alla DGP 2600/04, sono: antibrina, caricabotte, zootecnico, fertirrigazione, altri usi legati all agricoltura. USI DOMESTICI E ASSIMILATI Gli usi domestici e assimilabili, in base alla D.G.P. sulle comunicazioni ad uso potabile-domestico n. 3255/02, sono quelli indicati nella seguente tabella (lettera A: domestici, lettere B e C: assimilabili al domestico). I soggetti possessori del fondo ma non in qualità di proprietario, sono quelli che godono di altri diritti reali di proprietà, quali l enfiteusi, l usufrutto, ecc. A) Usi domestici (a servizio del proprietario o di chi ne abbia il possesso) e relativa famiglia B) Usi assimilabili al domestico (a servizio delle esigenze di soggetti diversi da quelli della lettera A). C) Altri usi assimilabili al domestico Potabile igienico-sanitario innaffiamento di giardini e orti posti direttamente a servizio del proprietario o di chi ne abbia il possesso, anche non necessariamente limitrofi all abitazione abbeveraggio del bestiame utile esclusivamente al proprietario del fondo o a chi ne abbia il possesso usi temporanei della risorsa idrica finalizzati alla costruzione e/o manutenzione della propria abitazione usi della risorsa idrica finalizzati all allevamento di pesci e simili utile esclusivamente al proprietario del fondo o a chi ne abbia il possesso usi della risorsa idrica finalizzati all installazione di piscine o alla realizzazione/manutenzione di piccoli laghetti, fontane e simili aventi scopo di arredo usi antincendio tutti gli altri usi che possono essere ricondotti all uso domestico nel suo significato tradizionalmente tipizzato in quanto posti a servizio dell abitazione e delle persone ivi dimoranti tutti gli usi domestici di cui alla lettera A) a servizio di strutture adibite a colonia, casa parrocchiale, bivacco, malga, centro visitatori e simili tutti gli usi domestici di cui alla lettera A) forniti da fontane, lavatoi, abbeveratoi o simili ai quali la collettività in genere può liberamente attingere e/o beneficiare tutti gli usi domestici direttamente connessi con l attività di custodia e gestione del bestiame alloggiato in malga uso irriguo, a condizione che non sia possibile soddisfare la domanda di acqua attraverso le strutture consortili operanti sul territorio. altri usi comunque inerenti l agricoltura alle condizioni e limitazioni di cui al punto immediatamente precedente relativo all uso irriguo usi destinati all irrigazione di attrezzature sportive dilettantistiche pubbliche e di aree destinate a verde pubblico usi antincendio a servizio del territorio da parte di soggetti pubblici usi didattici vari pag. 8 di 8 vers. 1.4