Localizzazione geografica e morfologica della sub-idrostruttura

Documenti analoghi
Localizzazione geografica e morfologia del corpo idrico

Le analisi chimiche dell acqua del fiume Padrongianus Scienze Integrate Chimica

5. COMPRENSORIO DI PIAGGE-SAN SALVATORE (AP-20 AREA STRALCIATA) 5.1 VERIFICA PRELIMINARE E VERIFICA SEMPLIFICATA

QUALITA ACQUE SOTTERRANEE

LE ACQUE SOTTERRANEE ELEMENTI DI IDROGEOLOGIA E CASI DI STUDIO

QUALITÀ DELL ACQUA. Aggiornamento Giugno 2015

Localizzazione geografica e morfologica della sub-idrostruttura

LA FERTIRRIGAZIONE DELLA FRAGOLA

Fig.1 Mappa freatimetrica a scala regionale dell acquifero non confinato dell alta pianura friulana.

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 24_POR

RELAZIONE GEOLOGICA- GEOTECNICA

ALLEGATO 1 SCHEDE DI VALUTAZIONE AMBIENTALE

Utilizzeremo un kit analitico per valutare la qualità dell acqua potabile delle nostre case, scuole e fontanelle cittadine.

NEI QUATTRO PRINCIPALI TERRENI FERRARESI IN RELAZIONE ALLE CONDIZIONI O IDROMETEREOLOGICHE O OGC

Corpo idrico sotterraneo: Mirto - Tortorici

dott. Alessandro Ratazzi geologo tel Bergamo Ordine dei Geologi della Lombardia n 1431 Zogno (Bg) febbraio 2015

Impianto di scarico meteorico - Calcoli esecutivi

Corso di Idrogeologia applicata. (prof. Alessio Fileccia) Presentazione

DECRETO 10 febbraio (GU n.50 del ) criteri di valutazione delle caratteristiche delle acque minerali. naturali.

La mobilità degli elementi chimici

Il progetto e l esecuzione dei pozzi d acqua. Gianluigi Giannella

COMUNE DI PONTE DELL'OLIO Provincia di Piacenza

(*)vedi anche la l.r. 19 dicembre 1983, n. 24 "Tutela ed uso delle risorse idriche e risanamento delle acque in Puglia"

SCHEDA 2 Dati e notizie sull impianto/complesso IPPC attuale

Risorse idriche di ATO 5 Toscana Costa. Antonio Muti Claudio Benucci Settore Geologia Idrogeologia Asa SpA

Geotermia: le acque termali una risorsa energetica

Corpo idrico sotterraneo: Rocca Busambra

Regione Umbria DIREZIONE REGIONALE RISORSA UMBRIA. FEDERALISMO, RISORSE, FINANZIARIE E STRUMENTALI

Il verde pensile nel clima mediterraneo Genova, 25 Maggio Il verde pensile per il controllo della formazione dei deflussi superficiali

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 12_LER

Interazioni tra attività umane ed acquiferi

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI RECUPERO DI INIZIATIVA PRIVATA

Gli acquiferi costieri della Regione Emilia-Romagna. Paolo Severi Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli - Regione Emilia-Romagna

Idrocarburi non metanici (NMHC) La media annuale delle concentrazioni di C6H6 non ha mai ha superato il valore obiettivo. fig. 2.

Pianta del fabbricato con ubicazione dell'impianto di dispersione - Stralcio Carta Geolitologica - scala 1:5000,

REALIZZAZIONE NUOVO BACINO PER L'INNEVAMENTO PROGRAMMATO DELLA VOLUMETRIA DI 60'000 MC IN LOC. «BUSE DE TRESCA» IN C.C.PREDAZZO STUDIO PRELIMINARE

COMPRENSORIO MONTICELLI CENTRO AREE IN TRASFORMAZIONE AREE AP-7, AP-8

Sapienza Università di Roma. Corso di Fondamenti di Geotecnica

Comune di Milano. Legge Regionale 11 marzo 2005 n 12 art. 57 comma 1

REGIONE ABRUZZO PROVINCIA di L AQUILA COMUNE di CASTEL di IERI COMUNE di GORIANO SICOLI. CCC CAVE CARBONATO CALCIO srl

ANALISI CHIMICHE ED ELABORAZIONE DATI

LETTURA ED INTERPRETAZIONE DELLE CARTE GEOLOGICHE

ALIRHYS. Val Maira ottobre 2014 San Damiano Macra Acceglio (CN)

REGIONE CALABRIA -ARPACAL- DIPARTIMENTO DI VIBO VALENTIA. LABORATORIO BIONATURALISTICO - DIRIGENTE: dott.ssa ANGELA MARIA DIANO

Evoluzione del clima in Veneto nell ultimo cinquantennio

Schematizzazione e modelli idrogeologici concettuali degli acquiferi carsici

CAVA DI SCAGLIAME DI MARMO OFICALCE

Marco Materazzi Università di Camerino Scuola di Scienze Ambientali Tel:

PIAE TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini. COMUNI INTERESSATI Ferrara INQUADRAMENTO DELL AREA

STUDIO TERMOTECNICO PANINI P.I. GIULIANO

Gli aspetti di sistemazione idrogeologica e idraulica nel loro rapporto con il PdG Po. Ing. Lorenzo Masoero Geol. Giorgio Gaido

BACINO ALLUVIONALE DELLA PIANA DI CATANIA

MONTEBONELLO. Funzione prevalente

MICRONUTRIENTI. Oligoelementi. Macroelementi. Ca= Calcio Mg= Magnesio P= Fosforo Na= Sodio Cl= Cloro K= Potassio S= Zolfo

Lezione 12 Argomenti

INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO

Amendola Giuliana IV G ANALISI DELLE ACQUE

Provincia di Milano COMUNE DI ALBAIRATE. Studio geologico del territorio comunale (L.R. n.12/2005 D.G.R. 28 Maggio 2008 n. 8/7374)

ASPETTI IDROGEOLOGICI DEGLI EFFETTI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO IN AMBIENTE URBANO Giuseppe Sappa e Giulia Luciani DICEA Sapienza Università di Roma

ALLEGATO 1 NOTIZIE GENERALI

Al COMUNE DI GHIFFA Servizio urbanistica ed edilizia Corso Belvedere, Ghiffa (VB)

TITOLO I - NORME GENERALI

TUTELA DELLE ACQUE DALL INQUINAMENTO

Le variazioni del livello del mare nel Quaternario

AL COMUNE DI VERBANIA

Impianti di Trattamento Acque

7^ CONFERENZA ORGANIZZATIVA

ALLEGATO III. VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ AMBIENTALE DELL AREA SITUATA IN VIA BARLETTA 127 RELAZIONE TECNICA

DOTT. DE NUZZO SILVIO GEOLOGO

Allegato C 1. Precipitazioni (grafico dimostrativo )

il Piano di Tutela delle Acque

Le indagini e i servizi di ARPA Veneto per la razionalizzazione della fertilizzazione

oppure in qualità di titolare/legale rappresentante della Ditta

Pianificazione dei parchi

COMUNE DI SAN VERO MILIS

POP 03 PROCEDURA DI CAMPIONAMENTO DI ACQUE SUPERFICIALI, REFLUE E POTABILI

GEO.LOGO Studio di Geologia

STUDIO DI SETTORE SG48U ATTIVITÀ RIPARAZIONE DI APPARECCHI ELETTRICI PER LA CASA

Doc. ES RSC-IF. Relazione Specialistica e Calcoli Esecutivi. Dirigente Settore LL.PP. Ing. Silvano TEMPO

1.20. UNITA' FISIOGRAFICA N.27 - DAL PORTO DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO ALLA FOCE DEL FIUME TRONTO

SCHEDA TECNICA SULLE SONDE GEOTERMICHE (M.Menichetti Università di Urbino)

Il monitoraggio del fiume Serio: Inquadramento delle criticità ambientali

COMUNE DI CASALE MONFERRATO PROV. DI ALESSANDRIA Studio di compatibilità idraulica del P.R.G.C. INTEGRAZIONI INDICE 1. INTRODUZIONE...

COMUNE DI JESOLO. OPERE ESECUTIVE DI URBANIZZAZIONE Piano Urbanistico Attuativo redatto ai sensi dell art.19 della L.R. 23 Aprile 2004 nr.

Linee guida di progettazione geologica: un esempio in rapporto alla idrogeologia di bassa pianura IL PROGETTO IDRO DELLA PROVINCIA DI VENEZIA

IL MODELLO MATEMATICO DEL FLUSSO IDRICO NEGLI ACQUIFERI

Silvia Bertoldo Luca Vettorello

Estate Settimana agosto bollettino

Ciclo idrologico nel bacino

Per garantire l invarianza idraulica si è tenuto conto dei seguenti elementi:

La nevicata eccezionale dell 11 marzo 2004

Definizione di una metodologia di indagine e classificazione idromorfologica dei corsi d acqua

Proposta di legenda Carta uso suolo 1: Gruppo di lavoro Uso e copertura del suolo presentata nel seminario di Napoli nel 2004.

AUTORITA INTERREGIONALE

Diritto dell ambiente. Tutela delle acque dall inquinamento

CONTROLLO DELLA QUALITA DELL ACQUA NELLA RETE ACQUEDOTTISTICA DELL OSPEDALE DI CHACAS (PERU ) Riccardo Bigoni riccardo.bigoni@ing.unibs.

Il principio dell'invarianza idraulica

Cap. 3 L acqua da bere nelle vallate d Alpone e Tramigna

4 Analisi del suolo e interpretazione dei risultati

Transcript:

Corpo idrico sotterraneo: Messina - Capo Peloro b) Caratteristiche geografiche, geologiche, idrogeologiche Localizzazione geografica e morfologica della sub-idrostruttura Localizzazione geografica Ricade nel Foglio in scala 1:100.000 254 (Messina). Comprende parte del territorio comunale di Messina. Considerazioni geomorfologiche La Piana di Messina è solcata da alcune incisioni torrentizie con decorso all incirca rettilineo ed asse perpendicolare all attuale linea di costa, i cui depositi alluvionali, saldandosi nel tempo, hanno formato la piana stessa, e che attualmente alimentano l arenile costituente il litorale. Dal punto di vista morfologico i terreni si presentano sub-pianeggianti, degradando con debolissime pendenze verso l attuale linea di costa; il gradiente topografico diventa più elevato in prossimità della scarpata pedemontana. L area di raccordo tra la piana costiera e le aree a gradiente topografico più elevato è marcata, da un locale alto morfologico, rappresentato da paleoconoidi alluvionali delle maggiori incisioni che hanno eroso il substrato roccioso dell entroterra collinare, rappresentato dalle metamorfiti paleozoiche dell Unità Aspromonte. Aspetti geologici E costituito dalle Ghiaie di Messina, a luoghi ricoperte da depositi alluvionali recenti. Si tratta nel complesso di depositi ghiaioso - sabbiosi. Benché il carattere litologico dominante di tali successioni viene espresso da frazioni granulometriche di taglia arenacea e/o microconglomeratica, si notano a luoghi variazioni di facies, sovente materializzabili da geometrie lentiformi, con litotipi a granulometria più fine quali limi ed argille, benchè queste porzioni lentiformi di successioni sono costituite anche da porzioni granulometricamente eterogenee. Nel suo complesso quindi, l ambiente di sedimentazione che ha portato alla formazione 1

di queste successioni appare di tipo paralico, con distribuzione dei sedimenti ad opera di canali anastomizzati, e con la presenza di ambienti lacustri di limitata estensione, rappresentati attualmente solo da parte delle successioni limo-argillose. Il basculamento dei blocchi ad opera delle faglie listriche neotettoniche, unitamente alle azioni morfodinamiche che contemporaneamente si esplicavano, ha causato un paleopaesaggio complesso, dove all interno del sistema paralico si avevano rapide variazioni laterali passanti ad ambienti di spiaggia (costa di tipo aperta) ed infine ad ambienti francamente marini. Altri depositi limo-argillosi sembrano il prodotto di una sedimentazione fluviale localizzata lungo incisioni di modeste dimensioni. Morfologia del corpo idrico Ha un area di circa 64 km 2 ed un perimetro di circa 158 km. Possiede in pianta una forma allungata in direzione NNE-SSO ed una geometria circa prismatica. Caratteristiche idrogeologiche e idrochimiche Regime pluviometrico e infiltrazione Dai dati contenuti nell Atlante climatologico redatto dal SIAS si riportano di seguito le indicazioni sul regime pluviometrico. Il pluviofattore di Lang indica un clima semiarido, ad eccezione di Faro dove il clima diviene steppico. L indice globale di umidità di Thornthwaite indica un clima asciutto-subumido. L indice climatico di Emberger definisce una condizione di clima variabile da subumido (a nord) a umido (a sud). L indice di De Martonne evidenzia un clima quasi esclusivamente temperato caldo, con caratteristiche di clima temperato umido nelle propaggini meridionali del corpo idrico. L indice di Rivas Martines suggerisce un clima da termomediterraneo-subumido inferiore (settore settentrionale) a termomediterraneo-subumido superiore (settore meridionale della piana costiera). La temperatura media annua varia da 17 C (piana costiera litorale) a 19 C (piana costiera interna). Le precipitazioni medie variano da 700-800 mm (zona settentrionale dell acquifero) a 800-1000 mm (settore meridionale). 2

Climogramma relativo alla stazione di Messina (corpo idrico Messina-Capo Peloro) Andamento delle precipitazioni relativo alla stazione di Ganzirri (corpo idrico Messina-Capo Peloro) Regime della falda e flussi sotterranei La permeabilità lungo i corsi d acqua e nella piana costiera varia da 10-3 a 10-4 m/s, mentre la trasmissività varia da 10-2 a 10-3 m 2 /s. 3

La ricarica annuale dipende principalmente dalle più abbondanti piogge dei mesi autunnali e invernali. Oltre all incidenza diretta delle precipitazioni, un elevato contributo deriva anche dal ruscellamento lungo i versanti dei bacini imbriferi drenati dalle fiumare, laddove essi sono costituiti in affioramento da terreni poco permeabili. L ulteriore contributo alla ricarica viene offerto anche dalle acque di restituzione delle sorgenti non captate, le cui acque raggiungono i fondovalle e si infiltrano a formare le falde sub-alvee che defluiscono verso costa. Considerazioni sulla vulnerabilità Il chimismo delle acque sotterranee dell acquifero alluvionale è influenzato dalla presenza degli insediamenti abitativi e delle attività produttive. Il contenuti dei principali componenti determina un incremento della salinità totale rispetto alla media, come si desume dalla conducibilità elettrica delle acque che raggiungono valori di 1.400 µs*cm -1 in prossimità della costa e di 600-800 µs*cm -1 nei settori più interni della piana litorale. Nelle acque prevale la facies cloruro-solfato alcalino terrosa, con marcata tendenza verso le acque miste. Il contenuto in cloruri varia da 125 mg/l nei depositi alluvionali saturi più settentrionali a circa 50 mg/l in quelli della piana interna. I nitrati invece possiedono una concentrazione di circa 60 mg/l nel vicino la costa e di circa 40 mg/l nel settore interno della piana costiera. La vulnerabilità è nell insieme estremamente elevata in relazione all alta permeabilità dei depositi ed alla limitata soggiacenza della falda, nonché ai frequenti rapporti con i deflussi superficiali, che si realizzano anche in corrispondenza della fascia costiera. Sul corpo idrico sono presenti alcune discariche per RR.SS.UU., oltre a depositi sparsi e non autorizzati di rifiuti variamente ingombranti. La soggiacenza della falda è mediamente bassa o molto bassa. L urbanizzazione è consistente lungo la fascia costiera ed è rappresentata sia dall area metropolitana di Messina che centri abitati periferici o da frazioni. Vi è una notevole attività industriale soprattutto nel settore meridionale. La conducibilità idraulica è molto elevata. La topografia è data da un piatto morfologico, mentre il suolo ha uno spessore elevato o molto 4

elevato. Sono suoli alluvionali a prevalente mosaico colturale (zona di Torre Faro) o incolto roccioso. Il corpo possiede un grado di vulnerabilità molto elevato, in relazione alla sua potenzialità, urbanizzazione e assenza di coperture a più ridotta permeabilità. 5

Caratterizzazione idrogeochimica Il corpo idrico Messina Capo Peloro, impostato su depositi alluvionali di notevole spessore (le cosi dette Ghiaie di Messina), presenta un elevato impatto antropico. Geochimicamente è caratterizzato da acque bicarbonato-alcalino terrose (pozzo Garibaldi) e clorurato-solfato-alcalino terrose (pozzo Sanderson) come si evince dal diagramma classificativo di Langelier-Ludwig. 50 50 Cl + SO 4 25 0 0 Na + K 25 25 Ca + Mg 0 50 0 25 50 HCO3 + CO3 Diagramma classificativo Langelier-Ludwig per il corpo idrico Messina Capo Peloro Il pozzo Garibaldi è caratterizzato verosimilmente dall interazione con le placche calcarenitiche quaternarie affioranti nella zona. I due campioni mostrano una medesima 6

Na + +K + Ca ++ Mg ++ Diagramma ternario Ca-Mg-Na+K per il corpo idrico Messina Capo Peloro locazione nel diagramma ternario cationico, con la specie dominante rappresentata dal calcio, quindi la differenziazione in acque bicarbonato e clorurato solfato è verosimilmente SO 4 = HCO 3 - Cl - Diagramma ternario Cl-SO 4 -HCO 3 per il corpo idrico Messina Capo Peloro dovuta ad un apporto antropico, probabilmente concimi chimici, supportato dalle maggiore concentrazioni di ione ammonio, nitrato, solfato e potassio riscontrate nel pozzo Sanderson. 7

Caratteristiche isotopiche del corpo idrico Le composizioni dei punti risultano abbastanza diversificate lungo la retta delle acque 20 0-20 media ponderata delle acque meteoriche del bacino Acqua di mare Retta delle acque di falda del bacino δd = 8 δ 18 O + 22 δd = 5.69 δ 18 O + 1.53 r 2 = 0.81 δd -40-60 δd = 8 δ 18 O + 10-80 -12-10 -8-6 -4-2 0 2 δ 18 O Diagramma δd -δ 18 O ( in rispetto a SMOW) delle acque del corpo idrico Messina-Capo Pelororo del bacino, mostrando un punto con composizione che si avvicina a quella delle acque meteoriche locali ed un altro chiaramente alimentato da quote più elevate. Qualità delle acque del corpo idrico Il diagramma a torta è relativo alla composizione chimica media del corpo idrico. Questo presenta una concentrazione di nitrati relativamente alta e una salinità medio bassa. 8

Messina-Capo Peloro TDS 651 mg/l Ca Mg K Na Cl NO3 SO4 HCO3 Diagramma a torta mostrante le composizioni percentuali delle specie ioniche dei costituenti maggiori presenti nel corpo idrico. E stata aggiunta la percentuale dei nitrati allo scopo di avere una relazione visibile tra specie inorganiche e specie più direttamente correlabili alla qualità del corpo idrico. Lo spessore del diagramma è proporzionale alla salinità dell acqua. Il confronto tra la composizione chimica media del corpo idrico risulta sempre al di sotto dei valori di parametro indicati dal D. Lgs n. 31/2001 All.1. Anche se il volore dei nitrati è molto vicino al limite. Bacino Corpo idrico Monti Peloritani Messina-Capo Peloro Parametro Espressione dei risultati Valore Valore di parametro Temperatura C 18 - ph 7.3 6,5<pH<9,5 Conducibilità µs/cm 754 2500 Cl mg/l 62 250 = SO 4 mg/l 111 250 Ca mg/l 89 - Mg mg/l 19 - Na mg/l 61 200 K mg/l 8 - Al µg/l 0.8 200 Mn µg/l 0.45 50 Fe µg/l 7.5 200 - NO 3 mg/l 42 50 + NH 4 mg/l 0.0111 0.5 Confronto tra la composizione chimica media del corpo idrico e il valore di parametro secondo il D. Lgs. n. 31/2001 All.1. 9

Stato chimico del corpo idrico Tra i macrodescrittori tenuti in considerazione per la classificazione qualitativa del corpo idrico, rientrano nei limiti previsti per la classe 1: ferro, manganese e ammonio. Conducibilità, cloruri, e solfati rientrano in seconda classe, mentre i nitrati rientrano nella terza classe. Le concentrazioni medie dei parametri addizionali (inquinanti inorganici) risultano al di sotto dei valori limite previsti dalla tabella 21 del D. Lgs. 152/99. Pertanto, al corpo idrico di Messina Capo Peloro viene attribuita la classe chimica 3. Qualità delle acque a scopo irriguo Le acque del corpo idrico di Messina Capo Peloro ricadono nel quadrante C3-S1, cioè sono classificabili come acque a basso contenuto in sodio utilizzabili per l irrigazione in tutti i tipi di suolo e acque ad alta salinità che non possono essere utilizzate in suoli con drenaggio basso. Diagramma per la classificazione delle acque a scopo irriguo 10

Estrazioni di acque dolci ed usi Le risorse idriche della piana costiera, nei settori periferici all area metropolitana, sono in gran parte utilizzate per scopi irrigui e potabili e sono captate tramite pozzi a grande diametro o più frequentemente perforati. Essi non raggiungono mai il substrato sottostante il materasso alluvionale. Le portate di questi pozzi variano generalmente da qualche l/s ad alcune decine di l/s. Ai pozzi agricoli si aggiungono quelli utilizzati per l approvvigionamento idropotabile di alcuni centri abitati a sud di Messina. 11