BASILEA 2. Allegato Tecnico. Fonte: circolari dedicate alla Fondazione Luca Pacioli



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BASILEA 2 Correlazione tra Indice di Ponderazione, Impieghi e Risultati Economici nell Operatività Bancaria - Dimostrazione empirica dei riflessi sul rapporto banca/impresa Allegato Tecnico Fonte: circolari dedicate alla Fondazione Luca Pacioli 1

Premessa La simulazione empirica presentata di seguito è un esercizio puramente indicativo finalizzato a mostrare, in maniera semplice e diretta, come e perché i dettami dei Nuovi Accordi di Basilea influiranno sul rapporto banca/impresa. Per capire fino in fondo perché le imprese (o comunque richiedenti di affidamenti bancari in genere) sano coinvolte direttamente nelle conseguenza derivati l applicazione delle nuove norme, è necessario capire come funziona il bilancio di una banca. Per questo motivo, il presente Allegato Tecnico si sofferma, prima di tutto, nella spiegazione accurata del modello di funzionamento economico e patrimoniale di una banca in genere. Tale concetto viene ritenuto, infatti, preliminare alla piena comprensione dei cambiamenti nel rapporto tra banca ed affidati in relazione a quanto previsto dal Comitato di Basilea 2. Il bilancio di una banca modello di funzionamento Il bilancio di una banca funziona secondo il meccanismo illustrato nella figura sottostante. Come si evince chiaramente, esiste una stretta correlazione tra Stato Patrimoniale e Conto Economico in quanto i livello di Costi e Ricavi della banca dipende strettamente dai livelli di Raccolta e di Impiego. LE CORRELAZIONI TRA S.P. E C/E NEL BILANCIO DELLA BANCA 2

La Raccolta è costituita dalla somma dei depositi della clientela e originano, dal punto di vista della banca, interessi passivi che rappresentano, a tutti gli effetti, la voce di costo maggiormente rilevante per la banca. Tale voce di costo viene calcolata attraverso la seguente formula: Raccolta x Livello Medio di interessi Passivi corrisposti Molto spesso questo passaggio crea confusione in chi legge, quindi puntualizziamo meglio il concetto. Gli Interessi Passivi inseriti nella formula interessi attivi dal punto di vista dei correntisti, ma in questo caso noi stiamo adottando il punto di vista dell istituto finanziario e noi dei risparmiatori, quindi, per la banca, tali interessi non son un ricavo bensì un costo. I costi finanziari (interessi passivi) sono quindi la componente più importante dei costi variabili di una banca e sono strettamente correlati a: 1. volume della raccolta 2. livello dei tassi finanziari Analoga correlazione esiste tra il volume degli Impieghi e il tasso medio degli Interessi Attivi. Anche in questo caso è utile specificare che gli Interessi Attivi per la banca sono quelli passivi pagati dalla clientela (es. oneri finanziari su scoperto di c/c). La formula per definire tale importante voce di ricavo per la banca è la seguente: Impieghi x Livello Medio di interessi Attivi applicati Chiarito questo aspetto, si può illustrare qual è il modello semplificato di un Conto Economico bancario: Interessi Attivi - Interessi Passivi + Commissioni ed altri ricavi da servizi = Margine Finanziario Lordo - Accantonamenti e Perdite su Crediti = Margine Finanziario Netto - Altri Costi Operativi = Utile Lordo La schematizzazione illustrata è certamente semplicistica ma molto vicina alla realtà. A questo si possono impostare le simulazioni di scenario per entrare nel vivo del problema che obiettivo del presente Allegato sviscerare. 3

Le simulazioni di scenario le ipotesi fondamentali Le simulazioni che si andranno ad effettuare terranno presenti i seguenti aspetti: il tasso attivo medio e il tasso passivo medio rimangano invariati l'incidenza dei ricavi da servizi sia in media relativamente costante e proporzionale alla somma dei volumi serviti complessivamente, vale a dire alla somma totale di Raccolta e Impieghi. La correlazione di cui al secondo comma non è assoluta, ma abbastanza realistica in media. Si effettueranno le opportune valutazioni fino al livello del Margine Finanziario Netto perché è la grandezza più significativa dal nostro punto di vista. Infatti, gli altri costi operativi sono in generale quasi fissi e quindi variano in maniera piuttosto marginale rispetto alla variazione dei volumi operativi. Per quanto riguarda gli accantonamenti e le perdite su crediti, la variazione è dipendente non solo dal volume degli impieghi, ma anche dal tasso medio di incidenza delle perdite. Per questo, nelle ipotesi effettuate in cui l'incremento dei volumi consegue a un miglior rating medio degli impieghi, i costi menzionati al precedente capoverso devono variare anch'essi, ma in maniera meno che proporzionale. Infatti, se i sistemi di rating rispondono ai requisiti di attendibilità richiesti, una banca che sceglie impieghi a basso rischio dovrebbe veder scendere la percentuale di incidenza media della voce di costo in oggetto. Nelle nostre simulazioni, invece, si è deciso di tenere costante tale tasso di incidenza media. Questo significa che l'impatto delle conseguenze sul margine finanziario netto della banca è potenzialmente ancora più rilevante di quanto emerge dagli esempi che seguono. Tutto ciò premesso di seguito vengono illustrati n. 3 simulazioni di scenario che tengono in debita considerazione le ipotesi fondamentali sopra illustrate, che vengono determinate in termini quantitativi come segue: Tasso Passivo Medio 1% Tasso Attivo Medio 8% % Servizi su raccolta + Impieghi 1,5% Tasso % incid. Perdite su crediti 1% Ipotesi n. 1 Coefficiente Medio di Ponderazione di Rischio pari al 1 (100%) In questa ipotesi il Coefficiente di Ponderazione degli Impieghi viene fissato al 100%. Con un ipotesi di Capitale Proprio pari a 100, il calcolo relativo agli impieghi consentiti risulta pari a 1.250, derivante dall applicazione della seguente formula: Impieghi = Mezzi propri x 12,5. 4

Tabella n.1 Coefficiente di Ponderazione pari a 1 (=100%) Il coefficiente 12,5 risulta dal rapporto 100/8: consente di riportare la proporzione tra Mezzi propri e Impieghi all'8% che è la percentuale minima di accantonamento di Patrimonio Netto in relazione al totale degli Impieghi effettuati fissata all interno della nuova normativa. La Raccolta complessiva è fissata pari a " Impieghi - Mezzi propri" per rispettare l'obbligo di quadratura dello Stato Patrimoniale semplificato (si ignora l'incidenza delle altre voci, che sono di valore meno significativo). Gli Interessi Attivi sono calcolati come segue: Tasso Attivo Medio x Impieghi. Gli Interessi Passivi sono calcolati come segue: Tasso Passivo Medio x Raccolta. I Ricavi da Servizi sono calcolati come segue: Ricavi % medi da servizi x (Raccolta + Impieghi). La Perdite su Crediti sono calcolate come segue: Perdite su crediti = Impieghi x 0,01. 5

Ipotesi n. 2 Coefficiente Medio di Ponderazione di Rischio pari al 1,5 (150%) In questa ipotesi il Coefficiente di Ponderazione degli Impieghi viene fissato al 150%. Con un ipotesi di Capitale Proprio pari a 100, il calcolo relativo agli impieghi consentiti risulta, questa volta, pari a 833, derivante dall applicazione della seguente formula: Mezzi propri x 12,5 : 1,5 = 1250/1,5 = 833,333... La correzione è dovuta perché in questo caso Il rapporto dell'8% deve risultare tra Mezzi propri e Impieghi ponderati al 150% (quindi moltiplicati per 1,5). Tutte le altre voci sono calcolate come nella precedente tabella. Tabella n.2 Coefficiente di Ponderazione pari a 1,5 (=150%) Ipotesi n. 3 Coefficiente Medio di Ponderazione di Rischio pari al 0,2 (20%) In questa ipotesi il Coefficiente di Ponderazione degli Impieghi viene fissato al 20%. Con un ipotesi di Capitale Proprio pari a 100, il calcolo relativo agli impieghi consentiti risulta, questa volta, pari a 6.250, derivante dall applicazione della seguente formula: Mezzi propri x 12,5 x 5 = 1250 x 5 = 6250 Tutte le altre voci sono calcolate come nelle tabelle precedenti. 6

Tabella n.3 Coefficiente di Ponderazione pari a 0.2 (=20%) Conclusioni Il presente Allegato Tecnico dimostra come l'importanza dei Fattori di Ponderazione risulta molto alta, ai fini dei futuri rapporti banca-azienda, in virtù del fatto che nelle banche c'è una correlazione molto stretta tra le grandezze dello Stato Patrimoniale e le grandezze più significative del Conto Economico. A motivo di detta correlazione, il fatto di selezionare i finanziamenti con le caratteristiche che consentono di moltiplicare gli Impieghi a parità di Capitale Investito equivale per la banca a moltiplicare potenzialmente anche l'utile di gestione, e quindi il ROE cioè l'indice di ritorno sull'investimento degli azionisti. Naturalmente, la Proprietà della banca ha come primario interesse l'obiettivo di massimizzare il ritorno sul capitale da essa stessa investito. Quindi, il comportamento prevedibile di tutte le banche sarà quello di orientare la gestione in modo da privilegiare, in maniera molto più marcata che in passato, le opportunità di impieghi a più bassa ponderazione di rischio. E' prevedibile che questa spinta comportamentale sarà molto forte perché il beneficio che si può ottenere è molto consistente, ed altrettanto forte è, viceversa, la penalizzazione nei casi in cui si dia corso a operazioni con ponderazione di rischio elevata. E' molto importante che si apprezzi fino in fondo questo aspetto, non solo perché esso è la base della comprensione dell'impatto di Basilea 2 sui rapporti banca-azienda (che è il motivo che ci muove), ma anche perché esso consente di comprendere il punto di vista della banca nel corso di una eventuale trattativa negoziale, e quindi di maturare la sensibilità su cosa e quanto si può ragionevole chiedere ed ottenere nel caso specifico (non solo dal punto di vista dell'importo del finanziamento ma di tutte le condizioni dirette ed indirette). 7