SEZIONE LIGURE Alluvioni e Servizio Idrico Integrato: tecnologie asservite al monitoraggio Ing. Cristiano Masciulli - IRETI Layout a cura del Dott. Simone Passalacqua
Misurazione, previsione ed effetti al suolo ō fêugo ō mette puïa ma l ӕgua nō ti l affermî
Piazza Giuseppe Verdi Stazione Brignole 8 Ottobre 1970 1928 1970 1992 2014 1945 1951 1953 1977 2011 restringimento e tombinamento del torrente Bisagno Piazza Giuseppe Verdi Stazione Brignole 11 Novembre 2011 3
1903 Area Gavette e Piazzale Parenzo Val Bisagno Il Torrente sa qual è casa sua, siamo noi che non abbiamo capito che non è casa nostra Piazzale Parenzo Area Gavette 2017 4
Ponte Carrega torrente Bisagno 1903 Il Torrente sa qual è casa sua, siamo noi che non abbiamo capito che non è casa nostra... 2014 5
Strumenti di misurazione Pluviometro Istogramma di precipitazione 6
Altezza di Pioggia Orararia Altezza di pioggia Cumulata 140 120 100 80 60 40 20 0 Misurazione delle piogge estreme Pluviometro Santuario Monte Gazzo (Sestri Ponente) Evento del 4 Ottobre 2010 Altezza Pioggia 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 Tempo: Ore 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 7
Altezza di Pioggia Orararia Altezza di Pioggia Cumulata 160 140 120 100 80 60 40 20 0 Pluviometro Brugnato Evento del 25 Ottobre 2011 Pioggia Oraria 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 Tempo: Ore 600 500 400 300 200 100 0 8
Altezza di Pioggia Orararia Altezza di pioggia Cumulata 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 Pluviometro Vicomorasso Evento del 4 Novembre 2011 Pioggia Oraria 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 Tempo: Ore 500 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 9
Misuratore di livello Istogramma di portata 10
Diagramma di portata 11
Strumenti di osservazione Satellite meteorologico Immagine satellitare 12
Radar meteorologico Mappa di riflettività 13
Mappa di riflettività 14
Monitoraggio Radar della Protezione Civile Le immagini visualizzate si riferiscono a quanto acquisito ogni 10 minuti dai radar operativi e regolarmente funzionanti della Rete Radar Nazionale. Il valore riportato è riferito al Vertical Maximum Intensity (VMI), che rappresenta il valore massimo di riflettività o valore di ritorno presente sulla verticale di ogni punto. L'orario indicato si riferisce al Tempo Coordinato Universale - UTC. 15
Ricostruzione dei campi di precipitazione 4 ottobre 2010, 9 UTC 4 novembre 2011, 12 UTC 25 ottobre 2011, 10 UTC 9 ottobre 2014, 22 UTC 16
Monitoraggio Radar dei fenomeni temporaleschi 17
Monitoraggio Radar dei fenomeni temporaleschi 18
Consorzio LaMMa 14 ottobre 2016 19
Flash Flood e temporali autorigeneranti a V Il temporale autorigenerante delle Cinque Terre e Brugnato nel 2010 visto da tre prospettive diverse: A Immagine satellitare B Immagine radar C Osservazione in campo 20
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Downburst Il downburst è una colonna d aria in discesa molto rapida che incontra la superficie del suolo più o meno perpendicolarmente e che si espande orizzontalmente in tutte le direzioni. La violenta espansione, paragonabile ad un improvviso scoppio (burst), spesso produce campi di vento ravvicinati fra di loro ad elevata velocità e di opposte direzioni. 22
Previsione fenomeni Mappa di pressione calcolata per il 25 Ottobre 2011 23
Mappa di pressione calcolata per il 04 Novembre 2011 24
Mappa di Pressione calcolata per il 19 Novembre 2013 25
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Gli Effetti al Suolo Alluvione dello Spezzino e della Lunigiana 27
Alluvione dello Spezzino e della Lunigiana 28
Alluvione Fereggiano Genova 29
Vigilanza e Livelli di Allerta 30
Sistema di Allerta a Media Grande Scala http://www.allertaliguria.gov.it/ 31
Sistema di Allerta a Piccola Scala Fase 1 Registrazione dati in campo Fase 2 Elaborazione dati da remoto Fase 3 Allerta alla cittadinanza con pannelli e segnali acustici 32
TASK FORCE OPERATIVA ENTI-ISTITUZIONI SOCIETA DI SERVIZI CITTADINANZA CCS - Centro Coordinamento Soccorsi TASK FORCE Società servizi Enti Locali Istituzioni Ogni attività operativa è coordinata dal CCS allestito sotto il coordinamento delle Prefetture. Cittadinanza Scuole Municipi Pubbliche assistenze Conoscenza del tipo di fenomeno\situazione sul territorio Capacità di integrazione in un nucleo operativo complesso Addestramento personale ad intervenire in soccorso della popolazione colpita Condivisione delle informazioni sulla formazione di fenomeni meteorologici estremi e sulla linea comunicativa preventiva mirata alla salvaguardia dell incolumità pubblica. Formazione operatori Riconoscimento di situazioni di criticità e della vulnerabilità del proprio sistema di erogazione del servizio (tubazioni staffate ad argini, invasi a sfioro, pozzi in aree golenali, serbatoi in aree franose). Campagne informative/divulgative Corsi e presentazioni erogate dagli enti di divulgazione scientifica (Utilitalia, Eduiren, Fondazione AMGA, Fondazione CIMA, Ordine degli Ingegneri). 33
Istituzione Centro Coordinamento Soccorsi (CCS) Procedura operativa e insediamento del rappresentante al tavolo per il S.I.I. Insediamento del Rappresentante al tavolo CCS Dotazione di mezzi per la trasmissione delle informazioni Possibilità di comunicare via Radio Nomina sostituti Possibilità di lavorare su turni per lunghi periodi Possibilità di presidio anche in orario notturno Collegamento costante Necessità di utilizzo di e- mail, cellulare, (liberi da vincoli aziendali) e radio Velocizzazione degli interventi di soccorso per la mitigazione dei danni alle persone e alle reti Aggiornamento progressivo dei Gestori Operativi Maggiore efficienza nell intervento (es. distribuzione acqua potabile con le autobotti all interno dei serbatoi di compenso). 34
Comunicazione e coinvolgimento dei Cittadini Informare, rendere consapevoli e preparare le persone a affrontare le criticità dei fenomeni e del loro impatto al suolo. Informare Comunicare Formare/Educare Mettere in atto misure di auto protezione 35
Azioni - monitoraggio delle infrastrutture e formazione del personale G.I.S. - Sistemi Informativi Territoriali Formazione del personale preposto 36
I sistemi di Monitoraggio e Controllo del S.I.I. Monitoraggio web Analisi on line Telecontrollo Drone post processing 37
Impatto sulle Infrastrutture Idriche Via Geirato cedimento sede stradale (Alluvione Genova ottobre 2014) Stazione di pompaggio di Leivi (Alluvione Chiavari novembre 2014) 38
Il ripristino delle infrastrutture del S.I.I. 39
Il reticolo idrografico del Torrente Bisagno Il bacino del torrente Bisagno è circa 92 km^2 (1) Dati pluviometrici - alluvione del 4 novembre 2011 a Genova 1. Bargagli circa 100 mm 2. Davagna circa 190 mm 3. Viganego circa 173 mm 4. Castellaccio circa 136 mm 5. Vicomorasso circa 460 mm 6. Gavette circa 330 mm 7. Quezzi oltre 500 mm Il bacino del torrente Fereggiano è circa 4 Km^2 (1) Fonte: geomorfolab.arch.unige.it 40
EGU - Natural hazards and Earth System Sciences Possibili scenari sul bacino idrografico del Torrente Bisagno (1) Tipologia evento Temporale autorigenerante a V Scenario Un fenomeno equivalente all evento del 25 ottobre a Brugnato e Cinque Terre si posiziona sul bacino del Bisagno. (1) Per approfondimenti consultare l articolo «What if the 25 October 2011 event that struck Cinque Terre (Liguria) had happened in Genoa, Italy? Flooding scenarios, hazard mapping and damage estimation» pubblicato sulla rivista EGU Natural Hazards and Earth System Sciences. 41
Genova 9 Ottobre 2014 precipitazione cumulata su 24 h stimata da Radar Meteorologico 42
Genova 9 Ottobre 2014 precipitazione oraria misurata dal pluviometro più vicino al centro dell evento 43
Genova 9 Ottobre 2014 livello del Torrente Bisagno in prossimità dell inizio della copertura finale Esondazione 21:15UTC (23:15 locali) Prima soglia 20:30 UTC (22:30 locali) Picco di piena 21:45UTC (23:45 locali) 44
Genova 9 Ottobre 2014 mappa di inondazione dovuta all esondazione del torrente Bisagno. In figura sono riportati sia i livelli raggiunti dall acqua, sia i danni infrastrutturali stimati 45
Diagramma delle portate 46
Scenario associato alla portata minore Scenario associato alla portata maggiore 47