Le interdipendenze produttive delle filiere meridionali e gli impatti economici. A.I.S.Re., Bolzano, 18 settembre 2018

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Transcript:

Le interdipendenze produttive delle filiere meridionali e gli impatti economici A.I.S.Re., Bolzano, 18 settembre 2018 Autilia Cozzolino, Ricercatrice SRM Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo. Area: Economia delle Imprese e del Territorio

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Gli obiettivi: Le interdipendenze produttive delle filiere meridionali e gli impatti economici 3 Conoscere e Far conoscere il valore delle realtà industriali del Mezzogiorno e riconoscere la loro forza connettiva che si sviluppa attraverso le filiere generando forti interdipendenze Nord-Sud. Filone di ricerca di SRM: Un Sud che Innova e Produce

L Italia nella Global Value Chain: principali economie a confronto Output manifatturiero delle Catene Globali del Valore. Ripartizione % del VA tra contributo domestico ed esterno. Anno 2014 primi 3 paesi contributori esterni. 4 % contributo domestico nel 2000 Italia 74,4 25,6 1 Germania 4,1 2 Francia 2,2 3 Cina 1,7 81,0 Germania 72 28,0 1 Paesi Ue Est 2,8 2 Altri Ue* 2,6 3 Stati Uniti 2,2 77,4 Francia 69,4 30,6 1 Germania 4,9 2 Stati Uniti 3,4 3 Italia 2,5 74,7 Spagna 68,3 31,7 0% 20% 40% 60% 80% 100% Contributo domestico Contributo esterno Fonte: SRM su dati WIOD elaborati da Intesa Sanpaolo- Prometeia 1 Germania 4,4 2 Francia 4,2 3 Italia 2,3 72,1

Il ruolo dell Italia nel manifatturiero 1 per numero di imprese manifatturiere 5 2 per VA manifatturiero Punti di forza della manifattura italiana: creatività, innovazione, qualità, design e spiccata «artigianalità industriale». Elevato è il numero di imprese italiane manifatturiere, ben 390.000 (19% delle imprese europee) che colloca l Italia al primo posto in Europa. L Italia è seconda in termini di Valore Aggiunto manifatturiero: 245,5 mld di (11,4% del totale europeo, prima la Germania con il 30,1%). Nel 2017, l export manifatturiero dell Italia sui mercati globali è stato di quasi 430 mld di, in crescita del 7,4% ed il saldo commerciale dell Italia con l estero è stato positivo per circa 96,7 mld di.

Il Mezzogiorno? Inferiore apertura internazionale (25,4%) e propensione all export (12,5%) rispetto all Italia (rispettivamente 52% e 27,7%); Spesa in Ricerca e Sviluppo sul PIL (0,88%, Italia 1,27%), lontana dal target fissato per il nostro Paese nell ambito della strategia Europa 2020 (2,03%). La produttività del lavoro è di 50.214 euro (VA per occupato a prezzi correnti), inferiore rispetto al dato nazionale di 60.810 euro, ed il gap con l Italia è passato da 9.297 euro nel 2012 a 10.596 nel 2016. Questione dimensionale: gli addetti alle PMI manifatturiere meridionali rappresentano l 88,6% del totale, in Italia il 76,5%. In Germania tale incidenza è pari al 45,6%, in Spagna al 69,7%, in Francia al 52,7%. Duri sono stati i colpi della crisi ai quali si aggiungono le ben note difficoltà strutturali Il Valore Aggiunto manifatturiero nell ultimo biennio è cresciuto del 9,6%, a fronte del 5,1% dell Italia, andando a colmare una parte, seppur piccola, del gap con il resto del Paese. 6

Anche il Mezzogiorno gioca la sua partita 7 Oltre 105 mila unità locali nel manifatturiero, pari a quasi un quarto dell Italia (24,3%) ed un VA manifatturiero di 29,2 mld di che pesa il 12,3% sul dato nazionale, confrontabile in Europa con Finlandia, Ungheria e Norvegia (è al 18 posto nella classifica Ue). Conserva un buon posizionamento nel commercio internazionale Il Mezzogiorno copre quasi il 90% dei Paesi in cui sono presenti prodotti italiani: le imprese manifatturiere italiane esportano in 230 paesi mentre quelle meridionali in 206. Le esportazioni manifatturiere sono di 44.472 mln di (10,3% dell Italia), pari al 94,3% del totale economia (in Italia 95,9%). Il Mezzogiorno ha un saldo positivo di 14.178 mln di. Nel 2017 le vendite all estero di manufatti sono cresciute del +9,9% (Italia +7,4%).

Diverse sono le realtà produttive in cui il Sud dimostra di saper produrre, innovare ed esportare 8 Fonte: elaborazione e stime SRM su dati Istat

4A + Pharma: filiere rilevanti nell economia meridionale La specializzazione: 50% dell export manifatturiero dell area. Contribuiscono alla competitività internazionale del Paese 9 Fonte: elaborazione SRM su dati Istat

Un Sud da protagonista: oltre le medie manifatturiere Le filiere: 4A e Pharma. Attrattori di investimenti e risorse 10 Nel contesto nazionale, il Mezzogiorno ha un peso maggiore nelle filiere 4A e Pharma rispetto alla media manifatturiera in termini di Valore aggiunto, di export, di unità locali e di addetti. Fonte: elaborazione SRM su dati Istat

Ma non solo export... esse contribuiscono al Made in Italy anche grazie alle interdipendenze produttive Le filiere 4A+Pharma meridionali generano 22,4 mld di esportazioni interregionali (in Italia 160 mld) a fronte di 20,6 mld di export estero (in Italia 152,6 mld). Per ogni euro che va all estero se ne aggiunge poco più di un altro destinato nel resto del Paese. 11 Fonte: elaborazione SRM

Le interdipendenze produttive per settore 12 L Alimentare genera il 44% delle importazioni interregionali del Mezzogiorno e quasi il 50% delle esportazioni. In grande crescita il ruolo del Farmaceutico. Importazioni interregionali del Mezzogiorno (valori in mln ) Alimentare 23.575 44% Farmaceutico 7.142 13% Aeronautico 2.052 4% Automotve 7.635 14% Abbigliamento 13.372 25% Esportazioni interregionali del Mezzogiorno (valori in mln ) Alimentare 10.811 48% Farmaceutico 1.237 5% Aeronautico 1.249 6% Automotve 3.743 17% Abbigliamento 5.398 24%

Mercati di provenienza: integrazione verticale 13 *Prime 5 regioni.

Mercati di destinazione: integrazione orizzontale 14 *Prime 5 regioni.

La logistica e le opportunità di sviluppo delle ZES I flussi interregionali spiegano diversi fenomeni 15 La vendita di prodotti finiti per il consumo in altre regioni. La vendita di prodotti intermedi che vengono lavorati o brandizzati in altre regioni. Il puro flusso logistico. In generale nelle singole macro-aree i flussi logistici possono avere un peso rilevante (specialmente per quelle regioni che non hanno hub in uscita significativi) mentre i flussi tra le macro-aree sono in gran parte spiegati da interdipendenza produttiva.

Effetto moltiplicativo sull economia: manifatturiero 16 Per effetto dei legami interregionali e di filiera, nel Mezzogiorno si calcola che 100 di produzione manifatturiera attivano 78 aggiuntivi nell area per un totale di 178 diretto e indotto e 315 nelle altre regioni o negli altri settori, per un impatto complessivo di 493. Il Mezzogiorno manifatturiero ha minori effetti endogeni rispetto alla media nazionale, (100 di produzione attivano 81 aggiuntivi nell area), ma effetti esogeni molto superiori (194 in Italia). L impatto complessivo a livello Paese risulta pertanto maggiore rispetto a quello generato da un investimento in qualsiasi delle altre aree geografiche italiane. Fonte: elaborazione SRM *Media Italia

Effetto moltiplicativo sull economia: 4A e Pharma Rilevanti sono gli impatti economici generati dalle singole filiere Valori in 17 Le filiere 4A e Pharma nel Mezzogiorno attivano un impatto complessivo maggiore rispetto al settore manifatturiero: 580 contro 493. Fonte: elaborazione SRM

Le cinque direttrici di crescita 18 Le filiere meridionali non sono solo lunghe ma anche larghe. Migliorare coordinamento tra le regioni. Assicurare una maggiore coerenza tra Piano nazionale I4.0 e azioni da sviluppare a livello regionale. La logistica deve essere efficiente e sostenibile a tutto tondo. Tenere in conto aspetti economici, operativi, ambientali e sociali (ruolo ZES). Il futuro si gioca sull innovazione. Passare rapidamente da Industria 4.0 a Società 4.0. Favorire ispessimento del sistema imprenditoriale e legame con il mondo della ricerca. Bisogna essere formati managerialmente e professionalmente. La risorsa umana diventa centrale per la competitività dei territori. Per il futuro occorre attivarsi per una reingegnerizzazione dei sistemi produttivi. Entra in gioco la quinta A, l Ambiente. Ruolo decisivo del Sud Italia.

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