VAR. MET.: DERIVAZIONE PER MARATEA DN

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VAR. MET.: DERIVAZIONE PER MARATEA DN 250 (10 ) 75 bar RELAZIONE TECNICA 3 Nov. 12 Emissione per permessi con inserita P.E. Cava Gf Malito Barci 2 Giu. 12 Variato tracciato inserita P.E. Cava Gf Malito Barci 1 Feb. 12 Emissione per permessi Cava Gf Malito Barci 0 Dic. 11 Emissione per commenti interni Cava Gf Malito Barci Indice Data Revisione Redatto Controllato Approvato Cliente: Progettista: Comm. Prog.: 4101/429 Comm. Snam: Tavola: NR/11118/R-L01 RE-E-001

INDICE 1 SCOPO DELL OPERA... 3 2 INQUADRAMENTO E DESCRIZIONE DEL TRACCIATO... 3 2.1 INQUADRAMENTO DELL AREA... 3 2.2 URBANIZZAZIONE E VINCOLI... 4 2.3 DESCRIZIONE DEL TRACCIATO... 5 3 CARATTERISTICHE TECNICHE DELL OPERA... 5 3.1 LINEA... 6 3.2 CURVE... 6 3.3 CARATTERISTICHE DEI MATERIALI... 6 3.4 PROTEZIONE MECCANICA... 6 3.5 PROTEZIONE DA AZIONI CORROSIVE... 7 3.6 FASCIA DI ASSERVIMENTO... 7 4 PRINCIPALI FASI DI COSTRUZIONE... 7 4.1 APERTURA CANTIERE... 8 4.2 PISTA DI LAVORO... 8 4.3 ATTRAVERSAMENTI... 8 4.4 SFILAMENTO TUBAZIONI... 8 4.5 SALDATURA... 9 4.6 CONTROLLI NON DISTRUTTIVI... 9 4.7 SABBIATURA E FASCIATURA... 9 4.8 SCAVO... 9 4.9 POSA DELLA CONDOTTA... 10 4.10 RINTERRO DELLA CONDOTTA... 10 4.11 COLLAUDO IDRAULICO... 10 4.12 RIPRISTINI... 11 5 SMALTIMENTO INERTI... 11 6 ELENCO DISEGNI DI PROGETTO ALLEGATI... 12 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA... 13 2

1 SCOPO DELL OPERA La presente relazione tecnica fa parte del progetto relativo alla realizzazione del metanodotto Var. Met.: Derivazione per Maratea DN 250 (10 ) 75 bar. La variante si rende opportuna la fine di posizionare un tratto del suddetto metanodotto, sito in prossimità della sponda destra del Torrente Fiumicello, in una posizione geomorfologica più stabile rispetto all attuale ubicazione che risulta interessata da un movimento franoso. La variante in progetto ha una lunghezza di 508 m e interesserà il comune di Lauria in provincia di Potenza. 2 INQUADRAMENTO E DESCRIZIONE DEL TRACCIATO La variante in progetto si trova in località Fiumicello a pochi chilometri dall abitato di Lauria in provincia di Potenza. Il tracciato del metanodotto, di seguito descritto, è il risultato di uno studio cartografico preliminare e di una verifica sul territorio per valutarne le caratteristiche geomorfologiche e l urbanizzazione in atto. 2.1 INQUADRAMENTO DELL AREA L area esaminata si colloca geograficamente nella Basilicata Sud Occidentale, individuata sulla Tavola 521154 denominata Lauria della Carta Tecnica Regionale della Regione Basilicata, nonché nel Foglio 521 Sez. II Lauria della cartografia 1:25.000 dell I.G.M. 3

Area in oggetto Figura 1: Inquadramento geografico a grande scala. 2.2 URBANIZZAZIONE E VINCOLI Il Piano Regolatore Generale Comunale (PRGC) è lo strumento di sintesi di tutte le disposizioni in materia di assetto territoriale del territorio comunale. Lo strumento urbanistico vigente nel comune di Lauria (PZ) indica che l area dove è prevista la realizzazione dell opera in progetto interessa una Zona identificata come L3 Agrituristica, una Zona F8 Servizi Privati e Zona F Agricola. La variante in progetto Var. Met.: Derivazione per Maratea DN 250 (10 ) 75 bar interferisce con aree tutelate ai sensi dell articolo 142, lettera c, del D.Lgs. 42/04 (ex D.Lgs. 490/99): - I fiumi, i torrenti, i corsi d acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna; infatti, il Torrente Fiumicello è soggetto al suddetto vincolo. 4

In base al Piano Stralcio per la difesa del rischio idrogeologico redatto dall Autorità Interregionale di Bacino della Basilicata, il tracciato della variante in progetto ricade parzialmente in aree perimetrale R3 (Aree a rischio idrogeologico elevato) ed in aree a Rischio R1 (Aree a rischio moderato). 2.3 DESCRIZIONE DEL TRACCIATO Il tracciato della condotta si sviluppa su un terreno collinare montuoso a una quota compresa tra 250 m e 270 m s.l.m. circa. La variante all esistente metanodotto denominato Met.: Derivazione per Matera DN 250 (10 ) si stacca in corrispondenza del Picchetto P213. Dal punto di origine si dispone sul lato della strada comunale Contrada San Filippo, costeggiandola per circa 77 m fino al giungere al Vertice V215. Curva quindi verso sinistra senso gas e si dispone per attraversare il Torrente Fiumicello. L attraversamento in subalveo del torrente Fiumicello varrà eseguito mediante uno scavo a cielo aperto e la predisposizione di un tubo di protezione. Superato il torrente la condotta si ridispone per un breve tratto sulla strada comunale Contrada San Filippo e poco dopo si discosta da questa per seguirne l andamento parallelamente poco a monte della stessa fino al Vertice V220 dove inizia una breve percorrenza sulla strada comunale Contrada Coro Monaci. Dal Vertice V221 il tracciato del metanodotto lascia la strada comunale per percorrere un terreno coltivato fino a giungere al Picchetto P226 dove si ricollega alla condotta esistente. Per l intera variante verrà predisposto un tubo di protezione e comunque per maggiori dettagli si rimanda all allegate planimetrie. 3 CARATTERISTICHE TECNICHE DELL OPERA La condotta sarà realizzata in conformità ai criteri di sicurezza contenuti nel Decreto Ministeriale del Ministero dello Sviluppo Economico del 17Aprile 2008. La stessa sarà costituita da tubazioni in acciaio. I tratti di tubazione impiegati saranno rispondenti alle prescrizioni contenute nel Decreto sopra richiamato. 5

3.1 LINEA Essendo la copertura minima prevista di 1,5 m, la condotta e il relativo tubo di protezione saranno interrati a una quota mai inferiore a 1,5 m di profondità. Per il metanodotto in oggetto, il diametro nominale della condotta è DN 250 (10 ) con diametro esterno di 273,1 mm e spessore della tubazione di 7,8 mm. 3.2 CURVE Le curve in acciaio, prefabbricate, saranno di raggio uguale a 3 diametri (3DN). Più precisamente saranno impiegate: - n. 1 curva di acciaio a 30 R=3DN, Diametro esterno 257,5 mm Spessore 7,80 mm; - n. 3 curve di acciaio a 45 R=3DN, Diametro esterno 257,5 mm Spessore 7,80 mm; 3.3 CARATTERISTICHE DEI MATERIALI Saranno impiegati tubi di acciaio, prodotti e controllati secondo quanto riportato nella norma UNI EN 10208-2 edizione Luglio 98, aventi carico unitario al limite di allungamento totale minimo garantito Rt min = 360 N/mm 2. Il corpo delle valvole, le curve, i raccordi e gli altri pezzi speciali saranno di acciaio, con esclusione degli acciai di base, e saranno in grado di resistere alla pressione nelle condizioni d esercizio previste per la condotta. 3.4 P ROTEZIONE MECCANICA Per la variante in progetto sono previsti complessivamente 508 m di tubo di protezione. Le caratteristiche del tubo di protezione sono DN 400 (16 ), il cui diametro è 406,4 mm e un acciaio secondo normativa di qualità (API-5L-X52). 6

3.5 P ROTEZIONE DA AZIONI CORROSIVE La condotta sarà protetta da due sistemi: protezione passiva: La protezione passiva esterna sarà costituita da un rivestimento di nastri adesivi in polietilene estruso a bassa densità, applicato in fabbrica, dello spessore minimo di 3 mm; internamente sarà realizzato un rivestimento interno in vernice epossidica e i giunti di saldatura saranno rivestiti in linea con fasce termorestringenti; protezione attiva (catodica): Realizzata attraverso un sistema di correnti impresse con apparecchiature poste lungo la linea che rende il metallo della condotta elettricamente più negativo rispetto all elettrolita circostante (terreno, acqua, ecc.). La protezione attiva sarà realizzata contemporaneamente alla posa del metanodotto, collegandolo a uno o più impianti di protezione catodica, costituiti da apparecchiature che, attraverso circuiti automatici, provvedono a mantenere il potenziale della condotta più negativo o uguale a 1 V rispetto all elettrodo di riferimento Cu-CuSO 4 saturo. 3.6 FASCIA DI ASSERVIMENTO Per la variante in oggetto, la Fascia di Asservimento sarà di 13,5 m per lato, ovvero sarà complessivamente di 27 m col metanodotto posto sulla linea di mezzeria della fascia. 4 PRINCIPALI FASI DI COSTRUZIONE Il metanodotto in oggetto sarà realizzato in base alle seguenti modalità tecniche di esecuzione: 7

4.1 A PERTURA CANTIERE La ditta appaltatrice provvederà ad eseguire le necessarie attività per l impianto di un cantiere temporaneo di lavoro. Prima dell inizio dei lavori, saranno predisposte all interno dell area di lavoro delle piazzole per l accatastamento della tubazione necessaria. 4.2 P ISTA DI LAVORO Lungo la linea del metanodotto in progetto, la pista di lavoro opportunamente dimensionata nella sua larghezza e sarà recintata con barriere mobili onde evitare l ingresso alla suddetta area di persone non autorizzate. Nel caso specifico la condotta, per la gran parte del suo tracciato, percorre una strada asfaltata la quale sarà chiusa solo per metà carreggiata e quindi le fasi di scavo e rinterro seguiranno una tempistica tale da non interrompere il flusso viario il quale sarà regolato mediante semaforo o personale addetto. 4.3 A TTRAVERSAMENTI Nel suo percorso, il metanodotto in progetto attraversa il Torrente Fiumicello mediante uno scavo a cielo aperto per la cui visione dettagliata si rimanda agli allegati elaborati progettuali. 4.4 SFILAMENTO TUBAZIONI Consiste nel posizionare, lungo la pista di lavoro, le tubazioni depositandole su appositi stocchi di legno o sacchetti opportunamente riempiti di materiale sciolto. Saranno utilizzati trattori posatubi (sideboom) e mezzi cingolati o gommati adatti al trasporto delle tubazioni. 8

4.5 SALDATURA L unione dei tubi e delle curve lungo la pista avverrà tramite saldatura ad arco voltaico, in modo da formare una colonna di tubi da posare successivamente. Tale fase permette di collegare i vari elementi attraverso motosaldatrici ad arco elettrico, al fine di realizzare una colonna di lunghezza adeguata alle modalità di posa. 4.6 CONTROLLI NON DISTRUTTIVI La condotta sarà interamente controllata con adeguate apparecchiature per rilevare la mancanza d isolamento elettrico. Tutte le saldature saranno verificate mediante controllo radiografico. 4.7 SABBIATURA E FASCIATURA In tale fase è realizzata la protezione passiva della condotta: i giunti della saldatura vengono avvolti con apposite fasce termorestringenti, realizzando la continuità del rivestimento in polietilene e isolando completamente la condotta dal terreno. Attraverso l apparecchiatura a scintillio (holiday detector), il rivestimento della condotta viene interamente controllato e, se necessario, sarà riparato con l applicazione di mastice e pezze protettive. 4.8 S CAVO Lo scavo sarà del tipo a trincea e sarà eseguito, tramite mezzi idonei, fino alla profondità di posa da raggiungere. Sarà effettuato, se necessario, l aggottamento dell acqua presente negli scavi e sarà predisposto un adeguato letto di posa. Al fine di evitare il prodursi di frane e smottamenti che possano danneggiare il rivestimento dei tubi e per mantenere pulito il fondo dello scavo, si adeguerà l inclinazione delle pareti dello stesso alla natura del terreno. La rifinitura del fondo dello scavo si realizzerà in modo da evitare che siano presenti asperità che possano danneggiare il rivestimento dei tubi. 9

Il materiale di risulta dello scavo verrà depositato lateralmente, per poi essere utilizzato interamente, se di qualità e consistenza adeguata, altrimenti si ricorrerà a materiale proveniente da cave. 4.9 P OSA DELLA CONDOTTA Consiste nel posare nello scavo, con adeguati mezzi meccanici, i tratti di condotta precedentemente predisposti. I tronchi di tubazione saranno posati utilizzando fasce di superficie liscia, aventi una larghezza tale da non arrecare danno al rivestimento. Nel corso della posa nello scavo, per evitare che il tubo strisci sulle pareti dello stesso, si disporranno in modo opportuno sacchetti di sabbia o terra fine. Infine, a posa avvenuta, per evitare che il rivestimento venga danneggiato durante la rimozione dei dispositivi di sollevamento, saranno realizzate, ove necessario, nicchie sufficientemente ampie al di sotto della tubazione. 4.10 R INTERRO DELLA CONDOTTA Consiste nel posare nello scavo, con adeguati mezzi meccanici, i tratti di condotta precedentemente predisposti. I tronchi di tubazione saranno posati utilizzando fasce di superficie liscia, aventi una larghezza tale da non arrecare danno al rivestimento. Nel corso della posa nello scavo, per evitare che il tubo strisci sulle pareti dello stesso, si disporranno in modo opportuno sacchetti di sabbia o terra fine. 4.11 COLLAUDO IDRAULICO Dopo la posa in opera della condotta, si procederà al collaudo idraulico della stessa secondo le modalità di cui alla norma UNI-EN 12327:2003. Il collaudo idraulico consiste in una prova combinata di resistenza e di tenuta a una pressione non inferiore a 1,3 volte la pressione di progetto DP e comunque non superiore alla pressione corrispondente al carico unitario di snervamento minimo garantito per il materiale impiegato. Il collaudo idraulico della condotta sarà eseguito per tronchi mentre il collaudo idraulico dei punti di linea sarà di norma eseguito fuori opera. 10

La durata del collaudo sarà di almeno 48 ore sui tronchi costituenti la condotta. Dopo il collaudo, i vari tronchi collaudati a parte saranno collegati tra loro con saldatura per fusione. Tali saldature di collegamento, che non saranno collaudate idraulicamente, saranno invece controllate con metodo non distruttivo in conformità alla norma UNI-EN 12732:2005. Portato a termine il collaudo idraulico e il successivo rinterro della condotta, per garantire l integrità del rivestimento della condotta, viene eseguito un ulteriore controllo mediante opportuni sistemi di misura del flusso di corrente dalla superficie del terreno. 4.12 RIPRISTINI In questa fase sono compresi tutti gli interventi necessari per restituire, al paesaggio dell area interessata dai lavori, il suo aspetto originario. Sistemazione luoghi interessati dagli scavi Una volta terminati i lavori, il terreno interessato dai lavori sarà ripristinato allo stato originario, nel più breve tempo possibile, impedendone, così, un eventuale degrado o alterazione. Sistemazione di manufatti esistenti Ogni altra opera o manufatto che venisse danneggiato durante l esecuzione dei lavori, sarà ricostruita con materiali e tipologie costruttive tipiche dei luoghi per riportarla allo stato originario, compreso, nel caso specifico, sarà ripristinato il manto stradale per l area interessata dai lavori di scavo. 5 SMALTIMENTO INERTI Nel corso dei lavori, il materiale derivante dal taglio dell asfalto verrà separato dal resto del materiale di scavo e portato a discarica autorizzata. Il materiale inerte proveniente dallo scavo sarà riutilizzato per il tombamento della condotta. 11

6 ELENCO DISEGNI DI PROGETTO ALLEGATI Disegno 105239 -PLANIMETRIA CATASTALE 1:2.000 Disegno 105239/1 -PLANIMETRIA 1:25.000 CON P.R.G. Disegno 105239/2 -PLANIMETRIA 1:500 Disegno 105239/3 -ATTRAVERSAMENTO TORRENTE FIUMICELLO Disegno 105239/4 -SCHEMA DI PROGETTO Disegno 105239/5 -PARTICOLARE TUBO DI SFIATO 12

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA 13

MET.: DERIVAZIONE PER MARATEA DN 250 (10 ) (ESISTENTE) VAR MET.: DERIVAZIONE PER MARATEA DN 250 (10 ) (IN PROGETTO) Foto n. 1 Area di stacco dal metanodotto esistente. VAR MET.: DERIVAZIONE PER MARATEA DN 250 (10 ) (IN PROGETTO) Foto n. 2 Percorrenza su terreni adiacenti la strada comunale Contrada San Filippo. 14

Foto n. 3 Attraversamento Torrente Fiumicello. Foto n. 4 Percorrenza sulla strada comunale Contrada San Filippo. 15

Foto n. 5 Percorrenza sulla Strada Comunale in Contrada San Filippo. Foto n. 6 Percorrenza su terreni adiacenti la strada Comunale in Contrada San Filippo. 16

Foto n. 7 Percorrenza su terreni adiacenti la strada Comunale in Contrada San Filippo. Foto n. 8 Inizio percorrenza sulla strada comunale Contrada Coro Monaci. 17

Foto n. 9 Percorrenza sulla Strada Comunale in Contrada Coro Monaci. Foto n. 10 Percorrenza su terreni adiacenti la strada comunale Contrada Coro Monaci. 18

Foto n. 11 Vista area di percorrenza del metanodotto. Foto n. 12 Vista area di percorrenza del metanodotto. 19

Foto n. 13 Vista dell area di fine variante. 20