Gestione ambientale di marina e porti - Parte I. Ferrara, 19 settembre 2018. I MONITORAGGI AMBIENTALI PER LE ATTIVITA DI DRAGAGGIO PREVISTE NEL PORTO DI BARI Nicola Ungaro* & Nancy Attolico** * ARPA Puglia, Direzione Scientifica. Corso Trieste 27 70126 Bari **Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale. Piazzale C. Colombo1 70122 Bari
Introduzione Il porto di Bari, destinato sia al traffico commerciale delle merci che a quello passeggeri, è situato sulla sponda occidentale del mare Adriatico meridionale. Considerando l entità della movimentazione delle merci, superiore a 5 milioni di tonnellate all anno (principalmente merci generiche), e il transito di passeggeri, pari a circa 2 milioni di unità/anno (di cui più di 500.000 croceristi), il porto di Bari risulta uno dei principali in Italia.
Le caratteristiche strutturali e la posizione del porto (oltre che la natura geologica dei suoi fondali), soggette all idrodinamismo locale tipico del paraggio, comportano una circolazione interna dei sedimenti tale da favorire un accumulo degli stessi in prossimità dell entrata e dei moli principali. L accumulo degli stessi sedimenti non permette l ottimale sfruttamento delle profondità operative del porto nella sua attuale configurazione, rendendo dunque necessarie periodiche attività di dragaggio.
Le attività di dragaggio per il completamento delle strutture portuali nell area Pizzoli-Marisabella In particolare, alcune attività di dragaggio sono state progettate per il completamento di strutture all interno del porto di Bari, in un area denominata Pizzoli-Marisabella. Tali attività di dragaggio sono state autorizzate con prescrizioni, tra le quali l elaborazione e la realizzazione di un piano di monitoraggio per le fasi «ante operam», «in corso d opera», «post operam» e «di esercizio».
L impostazione del monitoraggio ambientale L elaborazione del piano di monitoraggio ambientale è stata inizialmente affidata all ex ICRAM (attualmente ISPRA), in collaborazione con ARPA Puglia, il Politecnico di Bari e l Università «Aldo Moro» di Bari. La strategia proposta dal piano di monitoraggio consisteva nell indagine sulle matrici «acque», «sedimenti» e «biota», allo scopo di prevenire qualunque impatto negativo sull ambiente marino connesso con la movimentazione dei sedimenti durante le attività di dragaggio, ovvero di minimizzare tali potenziali impatti con appropriate misure di mitigazione. Inoltre, il piano iniziale prevedeva un attualizzazione dello stesso a seguito dei risultati ottenuti durante la fase «ante operam», per la quale erano previste le stazioni di monitoraggio (per singola matrice) illustrate nella figura.
Matrici, procedure di campionamento e parametri del monitoraggio ambientale Acqua
Matrici, procedure di campionamento e parametri del monitoraggio ambientale Sedimenti
Matrici, procedure di campionamento e parametri del monitoraggio ambientale Biota Monitoraggio presenza, distribuzione e densità di Posidonia oceanica; Monitoraggio macrozoobenthos; Bioaccumulo:
Tabelle riassuntive delle attività di monitoraggio inizialmente previste Fase ante operam
Tabelle riassuntive delle attività di monitoraggio inizialmente previste Fase in corso d opera e post operam
Tabelle riassuntive delle attività di monitoraggio inizialmente previste Fase in corso d opera e post operam
Tabelle riassuntive delle attività di monitoraggio inizialmente previste Fase in corso d opera e post operam
Tabelle riassuntive delle attività di monitoraggio inizialmente previste Fase di esercizio
Alcuni risultati delle campagne di monitoraggio nella fase «ante operam» Acqua
Alcuni risultati delle campagne di monitoraggio nella fase «ante operam» Acqua
Alcuni risultati delle campagne di monitoraggio nella fase «ante operam» Sedimenti
Alcuni risultati delle campagne di monitoraggio nella fase «ante operam» Biota (bioaccumulo nei mitili) E6 - staz. esterna al porto E1 - staz. ingresso del porto P7 - staz. interna al porto
Aggiornamento del piano di monitoraggio per le fasi «in corso d opera», «post operam» e «di esercizio» Come già detto, il piano iniziale prevedeva un attualizzazione dello stesso a seguito dei risultati ottenuti durante la fase «ante operam». Su queste basi è stato prodotto un documento di aggiornamento metodologico in cui si è rivisto il piano di campionamento per le fasi successive all ante operam (inteso come n. di stazioni di monitoraggio vedi figura - e relative frequenze) nonché si sono ridefiniti i parametri da valutare per ognuna delle matrici indagate.
Tabelle riassuntive delle attività di monitoraggio aggiornate
Tabelle riassuntive delle attività di monitoraggio aggiornate
Tabelle riassuntive delle attività di monitoraggio aggiornate
Tabelle riassuntive delle attività di monitoraggio aggiornate La proposta metodologica sopra descritta è stata comunque discussa in fase di affidamento delle attività all Ente Pubblico individuato come attuatore dei monitoraggi per le fasi «in corso d opera», «post operam» e «di esercizio», in questo caso ARPA Puglia. All esito della discussione sono state apportate minimali modifiche al piano aggiornato, al fine di rendere il monitoraggio effettivamente realizzabile a costi ragionevoli (di seguito una tabella che sintetizza solo le parti soggette a modifica).
Il confronto con quanto previsto dal D.M. 173/2016 Il rappresentato piano di monitoraggio ambientale è stato predisposto ben prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del D.M. 173/2016, che regola la movimentazione dei sedimenti (compresi i dragaggi) nelle aree marine al di fuori dei Siti di Interesse Nazionale. Ciò nondimeno, la comparazione tra quanto previsto dal piano utilizzato per il porto di Bari e le indicazioni del citato D.M. evidenzia che si è stati precursori nell applicazione di un approccio metodologico successivamente sancito dall allegato tecnico al D.M. 173/2016. Innanzitutto sono state scandite dettagliatamente le distinte fasi ante operam, in corso d opera e post operam del piano di monitoraggio, affidando alla fase ante operam un ruolo fondamentale per la modulazione definitiva dell intera strategia di monitoraggio. Inoltre, è stato applicato il principio della gradualità, successivamente definito dal D.M., ovvero per le attività di dragaggio, trasporto e immersione il numero delle stazioni, i parametri da monitorare nella colonna d acqua, nel sedimento e nel biota sono stati commisurati (anche in base ai risultati dell ante operam) alla qualità e alla quantità dei materiali da sottoporre a movimentazione, alla durata e alle modalità operativa dello specifico intervento. Nel caso specifico tale principio è stato applicato anche alle successive fasi di monitoraggio. In definitiva, il piano di monitoraggio dei lavori di dragaggio nel porto di Bari, seppur predisposto precedentemente all entrata in vigore del D.M. 173/2016, ne interpreta al meglio i criteri di definizione e potrà avere valenza di applicazione pilota utile anche al fine di individuare eventuali criticità da superare in un approccio collaborativo tra tecnici e legislatori.
GRAZIE PER L ATTENZIONE!