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Liceo BENEDETTO da NORCIA Via Saracinesco 18-06/121123125 rmpc05000b@istruzione.it PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E INCLUSIONE DEGLI ALUNNI DISABILI

Premessa Il presente documento contiene informazioni, principi e criteri riguardanti le procedure di integrazione ed accoglienza degli alunni disabili. Esso definisce inoltre compiti e ruoli delle diverse figure operanti all interno dell istituzione scolastica. L adozione del Protocollo di Accoglienza e Inclusione consente di attuare le indicazioni normative che si riferiscono alla Legge Quadro n. 104/92, ai successivi decreti applicativi e alle Linee guida per l integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Tale protocollo si propone di: Definire pratiche condivise di inclusione tra tutto il personale della nostra scuola; Facilitare il passaggio degli alunni disabili dal grado di scuola inferiore e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo ambiente; Favorire la comunicazione e la collaborazione fra la scuola e gli Enti territoriali (Provincia, Regione, ASL, cooperative, Enti di formazione); Promuovere le iniziative volte a migliorare l autostima e il senso di autoefficacia degli alunni disabili; Realizzare un Progetto di Vita e delle esperienze di Alternanza Scuola Lavoro che garantiscano un innalzamento della qualità di vita degli alunni disabili ed il conseguimento delle competenze necessarie per affrontare contesti diversi da quello scolastico, garantendo una crescita personale e sociale dell alunno disabile. Le fasi principali del percorso di inclusione scolastica sono: Contatti tra ordini di scuola Conoscenza e coinvolgimento della famiglia Valutazione dei criteri di inserimento degli alunni disabili nelle classi; Inserimento: osservazione e conoscenza; Contatto con le ASL di riferimento; Coinvolgimento dell intero Consiglio di Classe per la predisposizione di percorsi personalizzati; Coinvolgimento del personale ATA, laddove necessario; Stesura del PEI (Piano Educativo Individualizzato); Verifica e valutazione. Gli obiettivi generali per una concreta integrazione dell alunno disabile riguardano: L autonomia; La socializzazione L acquisizione di competenze cognitive, espressive, comunicative e relazionali; Valorizzazione delle diversità e la creazione di una positiva immagine di sé.

TAPPE DELL INSERIMENTO SCOLASTCO FASI TEMPI ATTIVITA FIGURE COINVOLTE Orientamento in entrata Ottobre - gennaio dell anno scolastico precedente a quello di iscrizione Open-day di accoglienza per i genitori e per gli alunni per presentare l offerta formativa della scuola Commissione per l Orientamento e Funzione Strumentale per l Orientamento, Funzione Strumentale Inclusione, Coordinatore Sostegno, docenti di sostegno e curriculari, genitori e alunno. Iscrizione Entro il termine stabilito dalle norme ministeriali La famiglia provvede all iscrizione dell alunno e si impegna a far pervenire entro giugno la certificazione di disabilità, eventuale Legge 104/92 e la Certificazione per Integrazione Scolastica. Sulla base della certificazione fornita, la scuola provvede ad inoltrare la richiesta del docente di sostegno e della eventuale assistenza educativa specialistica. La famiglia, il personale di segreteria della scuola, Referente Inclusione, Coordinatrice del Sostegno. Attività di preaccoglienza Maggio - Giugno La Funzione Strumentale per l Inclusione e il Coordinatore del Sostegno prendono contatti con la scuola di provenienza dell alunno e con la famiglia al fine di raccogliere informazioni utili per accogliere al meglio gli alunni disabili. Funzione Strumentale Inclusione, Coordinatore del Sostegno. Formazione delle classi Agosto- Settembre La Commissione per la formazione delle classi provvede, secondo le indicazioni del Referente Inclusione e del Coordinatore del sostegno a formare le classi inserendo gli alunni disabili tenendo conto di eventuali esigenze particolari. Commissione per la formazione delle classi, segreteria didattica, Funzione Strumentale Inclusione, Coordinatore del Sostegno Condivisione Settembre/Ottobre Il docente di Sostegno presenta gli alunni disabili ai Consigli di Classe coinvolti, fornendo suggerimenti e indicazioni didattiche. Tutti i docenti effettuano un periodo di osservazione, prevedendo anche attività per un positivo inserimento dell alunno disabile all interno della classe. Convocazione del GLI (Gruppo di Lavoro per l Inclusione), che definisce e verifica le pratiche condivise di inclusione Docente di Sostegno, docenti del Consiglio di Classe, GLI (Gruppo di Lavoro per l Inclusione).

Fase operativa Ottobre-Novembre Il docente di sostegno inserisce, con gradualità, l alunno disabile cercando di favorire la socializzazione. Dopo una prima osservazione e conoscenza dell alunno e del gruppo classe, l insegnante valuta l opportunità di fornire alla classe informazioni più precise relative alla disabilità. Convocazione del GLHO, nel quale viene coinvolto anche il docente di sostegno della scuola media per gli alunni delle classi prime. Dopo l analisi della situazione di partenza e in seguito alle osservazioni effettuate il docente di sostegno predispone il PEI (Piano Educativo Individualizzato) sulla base delle indicazioni fornite anche dai docenti di classe. In questo incontro: Viene condiviso il PEI con la famiglia e con gli operatori della ASL; si stabilisce se la programmazione è differenziata o per obiettivi minimi. Vengono inoltre definite strategie di intervento condivise e criteri di valutazione. Docente di sostegno, alunni della classe, docenti curriculari, ASL, famiglia. Verifica finale Maggio -Gugno Verifica dei risultati conseguiti. Convocazione del GLHO finale per fare il punto della situazione e per valutare il percorso di crescita dell alunno e gli obiettivi raggiunti. Docente di sostegno, docenti della classe, famiglia, ASL. Durante tutto l anno scolastico i docenti del consiglio di classe utilizzeranno il massimo grado di flessibilità rispetto alle caratteristiche dell alunno disabile e alle dinamiche che si svilupperanno, modificando, quando necessario, il piano educativo in itinere. L insegnante di sostegno ha un ruolo fondamentale nel processo di integrazione, e rappresenta una risorsa competente e mediatrice tra l allievo disabile e i compagni, gli insegnanti e la scuola più in generale. Infatti egli non si limita al rapporto esclusivo con l alunno disabile, ma è un insegnante della classe, risorsa di supporto a tutti

gli alunni. Collabora con gli altri docenti riguardo alla valutazione della qualità ed efficacia degli interventi didattici, nonché alla loro eventuale riprogettazione. PERCORSI DIDATTICI I percorsi didattici proposti agli alunni beneficiari del sostegno ai sensi della legge 104/1992 sono di due tipi diversi, a seconda della riconducibilità ai contenuti disciplinari indicati dal MIUR: 1) Programmazione per obiettivi minimi Programmazione riconducibile agli obiettivi minimi previsti dai programmi ministeriali, o comunque ad essi globalmente corrispondenti (art. 15 comma 3 dell O.M. n.90 del 21/05/2011). Per gli studenti che seguono obiettivi riconducibili ai programmi ministeriali è possibile prevedere: Un programma minimo, con la ricerca dei contenuti essenziali delle discipline; Un programma equipollente con la riduzione parziale e/o sostituzione dei contenuti, ricercando la medesima valenza formativa (art. 318 del D.L.vo 297/1994). Per le verifiche che vengono effettuate durante l anno scolastico, possono essere predisposte prove semplificate riconducibili ai saperi minimi essenziali o prove equipollenti Le prove equipollenti possono consistere in: 1. MEZZI DIVERSI: Le prove possono essere ad esempio svolte con l ausilio di apparecchiature informatiche. 2. MODALITA DIVERSE: il Consiglio di Classe può predisporre prove utilizzando modalità diverse (es. Prove strutturate: risposte multipla, Vero/Falso, risposta breve, corrispondenza, ecc.) (Commi 7 e 8 dell art. 15 O.M. n.90 del 21/05/2001, D.M. 26/08/81, art. 16 L. 104/1992, parere del consiglio di stato n.348/91). 3. SOSTITUZIONE DEI CONTENUTI, ricercando la medesima valenza formativa (art. 318 del D.L.vo n.297/94). 4. TEMPI PIÙ LUNGHI nelle prove scritte (comma 9 art. 15 dell O.M. 90, comma 3 dell art. 318 del D.L.vo n. 297/94). Gli alunni che hanno seguito questo tipo di percorso didattico partecipano a pieno titolo agli Esami di stato e acquisiscono il titolo di Studio. 2) Programmazione differenziata E un tipo di programmazione differenziata NON riconducibile ai programmi ministeriali. E necessario il consenso della famiglia (art. 15, comma 5, O.M. n. 90 del 21/05/2001). La programmazione differenziata consiste in un piano di lavoro personalizzato per l alunno, stilato da ogni Docente del C.d.C. per ogni singola materia, sulla base del P.E.I. ( Piano Educativo Individualizzato). Gli alunni vengono valutati con voti che sono relativi unicamente al P.E.I, essi hanno valore legale al fine della prosecuzione degli studi e di essi viene fatta menzione in calce alla scheda di valutazione o alla pagella (art. 15 Ordinanza ministeriale 21 maggio 2001, n. 90). Possono partecipare agli esami di qualifica e di stato, svolgendo prove differenziate omogenee al percorso svolto, finalizzate al conseguimento di un attestato delle competenze acquisite utilizzabile come credito formativo per la frequenza di corso professionali (art. 312 e seguenti del D. L.vo n.297/94).

ALUNNI DISABILI DIAGNOSI FUNZIONALE PEI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI MINIMI Raggiungimento degli obiettivi minimi prefissati per l intera classe DIFFERENZIATA Non riconducibile ai programmi ministeriali. Piano di lavoro personalizzato per l alunno. DIPLOMA ATTESTATO DELLE COMPETENZE ACQUISITE VALUTAZIONE La valutazione, espressa in decimi, fa riferimento al PEI, nel quale vengono definite le metodologie didattiche e gli obiettivi prefissati. La valutazione deve tener conto del processo di crescita e apprendimento dell alunno e non soltanto della singola performance. La valutazione deve tener conto: della situazione di partenza e dei progressi compiuti, in relazione anche alle effettive potenzialità dell alunno. Degli aspetti essenziali della vita scolastica: partecipazione, socializzazione, collaborazione a iniziative e attività, impegno, capacità organizzative.

PERSONE DI RIFERIMENTO PREPOSTE ALL ORGANIZZAZIONE PER L INCLUSIONE: RUOLI E COMPITI PERSONALE COMPITI Dirigente scolastico - È il garante dell offerta formativa globale anche nella sua dimensione inclusiva. - Promuove le attività di formazione e aggiornamento del personale. - Presiede il GLI e i GLHO - Svolge compiti consultivi in merito all operato dei consigli di classe. - È responsabile della formazione delle classi; - È responsabile dell assegnazione dei docenti di sostegno; - Cura i rapporti con le diverse realtà territoriali amministrazioni locali (Enti Locali, ASL cooperative, scuole, servizi sociosanitari). Funzione Strumentale Inclusione e Coordinatore del Sostegno - Collaborano con il D.S. per l attribuzione dei docenti di sostegno e degli assistenti specialistici; - Predispongono un modello di PEI; - Coordinano e organizzano i GLHO; - Controllano la documentazione in ingresso, in itinere e preparano quella in uscita; - Gestiscono i rapporti con gli operatori delle ASL; - Coordinano e supportano gli insegnanti curriculari, di sostegno e gli assistenti specialistici. Docente di sostegno - Partecipa alla programmazione educativo-didattica e alla valutazione di tutta la classe; - Cura gli aspetti metodologici e didattici, dell alunno disabile e del gruppo classe; - Tiene i rapporti con la famiglia, gli operatori della ASL o altri Enti. Docente curriculare - Accoglie l alunno disabile nel gruppo classe e, insieme all insegnante di sostegno, ne favorisce l integrazione; - Partecipa alla programmazione e valutazione individualizzata; - Collabora alla formulazione del PEI; - Predispone interventi personalizzati per l alunno disabile, anche in assenza del docente di sostegno. Assistenti educativi specialistici - Lavorano a stretto contatto con l insegnante di sostegno e tutti i docenti della classe, rispettando i tempi e le modalità previste dal PEI; - Collaborano con gli insegnanti al fine di favorire la partecipazione dell alunno alle attività formative e didattiche; - Promuovono l autonomia sociale e personale dell alunno disabile; - Favoriscono l integrazione dell alunno disabile nel gruppo classe. Collaboratori scolastici - Su richiesta aiutano l alunno negli spostamenti interni e nell uso dei servizi;

DOCUMENTAZIONE DOCUMENTO CHI LO REDIGE QUANDO Diagnosi Clinica Indica la patologia dell alunno. Diagnosi Funzionale Descrive i livelli di funzionalità raggiunti e la previsione di una possibile evoluzione dell alunno in base alle sue potenzialità Certificazione per l Integrazione Scolastica (CIS) Indica, oltre alla diagnosi clinica, l esplicita richiesta dell insegnante di sostegno e dell assistenza educativa specialistica. Operatori della ASL, Neuropsichiatra Operatori della ASL, Neuropsichiatra ASL All atto della segnalazione All atto della segnalazione, deve essere aggiornata ad ogni passaggio da un ordine di scuola all altro. All atto della segnalazione, deve essere aggiornata alla scadenza. PEI E il documento nel quale, dopo una descrizione delle criticità e delle potenzialità dell alunno, vengono descritti gli interventi equilibrati ed integrati tra loro predisposti per l alunno; individua strategie, mezzi, tempi e spazi dell intervento didattico personalizzato. Viene valutato in itinere e può essere eventualmente modificato. Docente di sostegno, docenti curriculari, operatori socio-sanitari, i genitori dell alunno Entro il mese di novembre. Relazione finale E il documento finale nel quale vengono valutati i risultati raggiunti, le risorse necessarie per il successivo anno scolastico, gli interventi eventualmente da migliorare o potenziare. Docente di sostegno Giugno Relazione allegata al Documento del 15 maggio. Viene redatta per gli alunni disabili che devono sostenere l esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione. Contiene informazioni assolutamente riservate, non viene affissa all albo ma è indirizzata alla Commissione di esame. Nel documento del 15/5 della classe si deve far riferimento, nella sezione relativa al quadro del profilo generale della classe, alla sola presenza di alunni disabili. Tale Relazione deve contenere: - presentazione dell alunno con riferimento alla diagnosi e al percorso scolastico; - descrizione della tipologia di prove, che vanno allegate; - motivata richiesta di assistenza durante l Esame di Stato (docente di sostegno, assistente educativo specialistico o alla comunicazione); - indicazioni relative alle modalità di somministrazione delle prove scritte e orali; - criteri e strumenti di valutazione e obiettivi raggiunti. Docente di sostegno e docenti del Consiglio di classe Entro il 15 maggio

ESAME DI STATO Le prove d esame per i candidati con disabilità devono essere predisposte secondo quanto prevede l art. 6 del DPR n. 323 del 23 luglio 1998, ripreso anche dall art. 9 comma 5 del DPR 122/2009 e dalle annuali ordinanze ministeriali in merito allo svolgimento degli esami di Stato (vedi per ultimo l art. 22 dell OM n. 257/2017). La Commissione esaminatrice sulla base della documentazione fornita dal consiglio di classe, relativa alle attività svolte, alle valutazioni effettuate e all assistenza prevista per l autonomia e la comunicazione, predispone per i candidati con disabilità prove equipollenti a quelle assegnate agli altri candidati. (O.M. 257/17 ART.22 c.1) Le prove equipollenti, in coerenza con il PEI, possono consistere nell utilizzo di mezzi tecnici o modalità diverse, ovvero nello sviluppo di contenuti culturali e professionali differenti, ma comunque atti a consentire la verifica degli obiettivi di apprendimento previsti dallo specifico indirizzo di studi, al fine del rilascio del relativo diploma. (O.M. 257/17 ART.22 c.2) Per la predisposizione delle prove d esame e nel corso del loro svolgimento, la commissione d esame può avvalersi di personale esperto; a tal fine la stessa si avvale, se necessario, dei medesimi operatori che hanno seguito l alunno durante l anno scolastico. E necessario distinguere i candidati con disabilità che hanno seguito una programmazione per obiettivi minimi, da quelli che hanno seguito una programmazione differenziata. Nel primo caso, i candidati disabili possono sostenere l esame anche attraverso prove equipollenti e tempi più lunghi, e giungono all acquisizione del titolo di studio conclusivo del percorso di istruzione superiore prescelto. Nel secondo caso, i candidati che hanno seguito un percorso didattico differenziato, sempre in base al P.E.I., e sono stati valutati dal consiglio di classe con l attribuzione di voti e di un credito scolastico relativi unicamente allo svolgimento di tale Piano possono sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo al rilascio di un attestato dove devono essere inseriti tutti gli elementi informativi indicati nel DPR n. 323/1998. Nell art.13 del succitato DPR si stabilisce, infatti, quanto segue: Qualora l alunno in situazione di handicap ha svolto un percorso didattico differenziato e non abbia conseguito il diploma attestante il superamento dell esame, riceve un attestato recante gli elementi informativi di cui al comma 1 ALTERNANZA SCUOLA- LAVORO La Legge 107/2015 ha stabilito l obbligatorietà di percorsi di alternanza scuola-lavoro nel triennio delle scuole superiori, tuttavia non fa alcuno specifico riferimento agli alunni con disabilità. Tale legge non ha l intento di escludere gli alunni con disabilità, ma di includerli, se svolgono una programmazione per obiettivi minimi, nel percorso previsto per il resto della classe. La 1a legge 107/2015 precisa inoltre che il percorso di alternanza si attiene a quanto previsto dal Dlgs. n. 77/05, nel quale è indicato che i periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro sono dimensionati, per i soggetti disabili, in modo da promuoverne l'autonomia anche ai fini dell'inserimento nel mondo del lavoro progettando le esperienze in misura coerente con gli specifici bisogni degli alunni. Dunque l'alternanza Scuola-Lavoro rappresenta un'ottima opportunità di inclusione per i ragazzi con disabilità a patto di individuare però scelte coerenti con le attitudini e con le specificità dei ragazzi.