OPPORTUNITÀ DI INTERVENTO



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OPPORTUNITÀ DI INTERVENTO SULLE TEMATICHE ENERGETICHE NEL COMUNE DI PERUGIA Rev Perugia, 27/10/2009 Inc. P.O. Servizi in Concessione ed Impianti Tecnologici Ing. Daniele Volpi Il Dirigente U.O. Servizi Tecnologici ed Energetici Ing. Gabriele A. De Micheli

INDICE Premessa Aspetti normativi: quadro energetico nazionale Normativa nazionale di incentivazione e defiscalizzazione Aspetti normativi: quadro energetico locale Sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili sul territorio del Comune di Perugia Situazione energetica del Comune di Perugia e proposte per interventi sui principali settori energetici. INTERVENTI PROPOSTI PUBBLICA ILLUMINAZIONE: AMMODERNAMENTO IMPIANTI DI E INTERVENTI PER RISPARMIO ENERGETICO: EFFICIENZA ENERGETICA IN EDILIZIA: INTERVENTI SUL PATRIMONIO EDILIZIO DI PROPRIETÀ COMUNALE PANNELLI SOLARI FOTOVOLTAICI SU PATRIMONIO COMUNALE: SFRUTTAMENTO DELLA RISORSA IDROELETTRICA: ATTIVITA DI ANIMAZIONE FINALIZZATA ALLA PRODUZIONE ENERGETICA DA FONTE RINNOVABILE E ALLE MISURE DI RISPARMIO ENERGETICO Conclusioni 1

Premessa Negli ultimi decenni la crescita della domanda di energia, l impennata dei prezzi del petrolio, l incertezza dell approvvigionamento e i timori connessi al riscaldamento globale fanno comprendere che non è più possibile considerare l energia come qualcosa di scontato. I leader europei si sono pertanto impegnati ad accrescere il ricorso alle energie rinnovabili, che possono sostituire i combustibili fossili e consentire di diversificare l approvvigionamento energetico, riducendo le emissioni di anidride carbonica, responsabile dei cambiamenti climatici globali. La promozione degli investimenti a favore delle energie rinnovabili, dell efficienza energetica e delle nuove tecnologie contribuisce allo sviluppo sostenibile e alla sicurezza dell approvvigionamento, favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro, la crescita eco-sostenibile dell economia, la competitività e lo sviluppo rurale. Per promuovere l uso delle energie rinnovabili è necessario un quadro normativo organico, l unico strumento in grado di garantire al mondo imprenditoriale la stabilità a lungo termine di cui ha bisogno per prendere decisioni di investimento razionali nel campo delle energie rinnovabili e permettere all Unione europea di incamminarsi verso un futuro energetico più pulito, più sicuro e più competitivo. Nel gennaio 2007 la Commissione europea ha presentato una proposta integrata in materia di energia e cambiamenti climatici nella quale affronta i problemi dell approvvigionamento energetico, dei cambiamenti climatici e dello sviluppo industriale. Due mesi più tardi, i capi di Stato e di governo europei hanno approvato il piano d azione e hanno definito una politica energetica per l Europa. Il piano proponeva, con riferimento ai valori registrati nel 1990, l attuazione, entro il 2020, delle seguenti misure,: - un aumento del 20% dell efficienza energetica; - una riduzione del 20% delle emissioni di gas serra; - una quota pari al 20% di energie rinnovabili sul consumo energetico globale dell UE; - una quota di biocarburanti pari al 10% dei carburanti per autotrazione. 2

Si tratta di obiettivi molto ambiziosi: attualmente la quota delle energie rinnovabili è pari all 8,5%; per raggiungere l obiettivo del 20% entro il 2020 saranno necessari notevoli sforzi da parte di tutti i settori dell economia e di tutti gli Stati membri. Al fine di garantire che lo sforzo necessario per conseguire l obiettivo del 20% sia ripartito equamente tra gli Stati membri occorre una strategia europea. È inoltre indispensabile offrire maggiore sicurezza agli investitori per quanto riguarda gli obiettivi e la via da seguire per realizzarli. Per conseguire gli obiettivi strategici in materia di energie rinnovabili, la Commissione europea ha adottato il 23 Gennaio 2008 il Pacchetto clima energia che darà attuazione agli impegni assunti dal Consiglio Europeo in materia di lotta ai cambiamenti climatici e promozione delle energie rinnovabili che porteranno a stabilire obiettivi nazionali con la finalità di conseguire un obiettivo vincolante complessivo del 20% di fonti energetiche rinnovabili nel consumo energetico nel 2020 e un obiettivo minimo obbligatorio del 10% di biocarburanti nei trasporti. Questo ultimo obiettivo dovrà essere conseguito da ciascuno Stato membro. In questo scenario l'italia, dovrà tagliare il 13% di emissioni di C0 2 nei settori non inclusi nel sistema di scambio di emissioni (Ets) e dovrà aumentare del 17% i consumi energetici da fonti rinnovabili entro il 2020, rispetto ai livelli del 2005. Tre settori sono interessati dalle energie rinnovabili: l energia elettrica, l impiantistica legata al riscaldamento e al raffrescamento degli edifici e i trasporti. Spetta agli Stati membri decidere in quale misura ciascuno di questi settori dovrà contribuire al conseguimento dell obiettivo nazionale, scegliendo i mezzi più adatti alla situazione nazionale. Gli Stati avranno anche la possibilità di conseguire i loro obiettivi promuovendo lo sviluppo delle energie rinnovabili in altri Stati membri e in paesi terzi. La quota minima del 10% di biocarburanti nei trasporti è applicabile in tutti gli Stati membri. I biocarburanti possono rappresentare una soluzione al problema della dipendenza dei trasporti dal petrolio, uno dei problemi più gravi per la sicurezza dell approvvigionamento energetico dell UE. Infine, la direttiva intende rimuovere gli ostacoli inutili alla crescita delle energie rinnovabili, ad esempio semplificando le procedure amministrative per lo sviluppo di nuove fonti, e incoraggia lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili più efficienti (ad esempio, fissando criteri di sostenibilità per i biocarburanti). 3

Alla luce degli impegni internazionali condivisi, la politica energetica nazionale si dovrà sostanziare attraverso la pianificazione energetica e l emanazione di normative nei settori residenziale, terziario, industriale, agricolo, trasporti, ecc., per mezzo di norme di settore con le quali individuare gli interventi attuativi per l efficienza energetica, il risparmio energetico, l utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e per la razionalizzazione delle fonti tradizionali. Le ricadute connesse al raggiungimento degli obbiettivi imposti dall U.E. precedentemente esposti, oltre ad avere riscontri positivi in termini di riduzione delle emissioni in atmosfera, contribuiscono in maniera importante alla riduzione dei consumi energetici, in un contesto come quello italiano che vede una dipendenza energetica dall estero Nel contesto nazionale le Regioni avranno un ruolo chiave. Il Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo 2007-2013 rappresenta lo strumento attuativo di indirizzo per il raggiungimento degli obiettivi nazionali fissati dall Unione Europea in tema di energia, in un ottica pianificatoria di interventi, da armonizzare a livello interregionale. Le Regioni dovranno attuare le loro politiche con strumenti normativi che, tenendo conto delle realtà e delle esigenze territoriali locali, arrivino: - alla semplificazione delle procedure autorizzative per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile; - ad azioni per la realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile; - al sostegno di iniziative di ricerca e sperimentazione volte allo sviluppo di tecnologie innovative nel settore delle energie rinnovabili; - alla promozione dell utilizzo delle risorse endogene per la produzione di energia e di biocarburanti e biocombustibili; - alla promozione del risparmio energetico e dell efficienza energetica nei settori produttivi, civile e Pubblica Amministrazione; - allo sviluppo della cogenerazione diffusa ad alto rendimento e trigenerazione per la produzione di energia elettrica e termica e l impiego delle reti di teleriscaldamento per la distribuzione del calore sul territorio. 4

Aspetti normativi: quadro energetico nazionale La domanda e l offerta di energia in Italia: la produzione e gli usi finali dell energia Rispetto alla media dei 27 Paesi dell Unione Europea (figura 1), i consumi di energia primaria in Italia si caratterizzano per un maggiore ricorso a petrolio e gas, per una componente strutturale di importazioni di elettricità (circa il 5% dei consumi primari), per un ridotto contributo del carbone (pari al 9% dei consumi primari di energia) e per l assenza di generazione elettronucleare; la quota di fonti energetiche rinnovabili sul totale dei consumi primari di energia è leggermente più elevata rispetto alla media dei Paesi OCSE soprattutto grazie al notevole apporto della fonte idroelettrica. La domanda di energia primaria si attesta nel 2007 a 194,5 Mtep, subendo una flessione di circa un punto percentuale rispetto al 2006 (dati fonte ENEA). Il ricorso alle fonti di energia si è caratterizzato nel 2007 da una forte contrazione dei consumi di petrolio (-3,1%), non compensato dalla modesta crescita dei consumi primari delle altre fonti di energia (figura 2). La domanda di prodotti petroliferi resta tuttavia prevalente rispetto alle altre fonti, coprendo il 43% del totale dei consumi primari, sostenuta quasi esclusivamente dal fabbisogno energetico del settore dei trasporti. Figura 1 - Disponibilità di energia per fonti, Italia 2007 (percentuali) 5

Figura 2 - Disponibilità di energia per fonte, Italia trend 2000-2007 (Mtep) Nei settori di uso finale dell energia (figura 3) si conferma nel 2007 una riduzione di oltre il 4% della domanda di energia nel settore civile, da attribuirsi alla minore domanda di climatizzazione ambientale dovuta a fattori climatici; i consumi finali di energia nell industria e nei trasporti differiscono di poco dai valori dell anno precedente. La contrazione dei consumi finali nel settore civile contribuisce al forte rallentamento nel trend di crescita dei consumi di elettricità che si è registrato nel 2007 (figura 4). La fattura energetica complessiva che aveva sfiorato nel 2006 i 50 miliardi di euro (3,4% sul PIL) subisce, nel 2007, una riduzione del 2,1% dovuta alla flessione della domanda di energia e all apprezzamento dell Euro. La fattura energetica, pari a 46,6 miliardi di euro (3,0% del PIL), beneficia in particolare del consistente calo delle importazioni di gas naturale, per un andamento climatico più favorevole rispetto all anno precedente. La fattura petrolifera continua a coprire oltre il 57% della fattura energetica. 6

Figura 3 - Consumi di energia per settori di uso finale trend Italia 2000 2007 (Mtep) Figura 4 - consumi totali di energia elettrica Italia 2000 2007 (GWh) 7

Figura 5 Andamento della fattura energetica in Italia per fonte di importazione (mil.di di ) Figura 6 La dipendenza energetica nazionale totale e per fonte, percentuale sull import (trend 2000 2007) La dipendenza del sistema energetico nazionale dall estero, di cui la fattura energetica evidenzia le conseguenze in termini economici, si è stabilizzata nel 2007 all 85,6%, lo stesso valore dell anno precedente. Il trend 2000-2007 mostra come vada crescendo la dipendenza dalle importazioni di gas naturale rispetto a quelle di petrolio (figura 6), sintomo sia di un maggiore ricorso alle importazioni che del rapido declino della produzione nazionale di idrocarburi (in particolare di gas naturale). 8

L intensità energetica L intensità energetica è un indice che misura la spesa energetica in rapporto all indice di ricchezza (PIL). Minore è l indice, maggiore è l efficienza d uso dell energia. L Italia fino alla fine degli anni 90 aveva fatto segnare valori dell intensità energetica finale più bassi della media dei Paesi dell Unione Europea, avvicinandosi solo recentemente a tali valori. Alcuni Paesi del Nord Europa (Danimarca, Germania, Svezia, Finlandia, Gran Bretagna) hanno diminuito notevolmente le loro intensità energetiche. Altri, come Spagna e Portogallo, che partivano da livelli di intensità energetica più bassi della media, hanno invece dei trend in crescita. Il confronto con la situazione europea mostra un Italia che progressivamente sta riducendo il beneficio derivatale da una posizione iniziale favorevole in termini di intensità energetiche, e che negli ultimi anni non riesce a seguire il passo della maggior parte dei Paesi europei che, pur in presenza di una maggiore crescita economica, hanno ridotto notevolmente le loro intensità energetiche (figura 7). Figura 7 Intensità energetica finale del PIL di alcuni Paesi dell U.E. (kg di petrolio eq/1.000 ) 9

Figura 8 Intensità energetica finale del PIL di alcuni Paesi dell U.E. (kg di petrolio eq/1.000 ) Nel grafico di figura 8 sono indicati, per alcuni paesi, i valori di intensità energetica finale (asse delle ordinate tep/m$) e del prodotto interno lordo (US$). Si vede come paesi dell area OCSE importatori di energia mostrano la più bassa intensità energetica finale mentre i paesi produttori di petrolio quella più elevata. A parità di sviluppo economico il dato dell intensità energetica varia in modo molto significativo. Per i paesi importatori di energia questa elevata discrepanza è dovuta a diversi fattori, tra i quali: i differenti livelli di prezzo e di struttura produttiva, il mix energetico, l importanza delle politiche per l efficienza energetica. Si nota in particolare che i paesi che provengono da economie centralizzate, che storicamente avevano prezzi bassi e sussidiati dell energia, mostrano generalmente alte intensità energetiche e causa di una bassa efficienza energetica delle costruzioni e dei dispositivi di uso finale dell energia. 10

Normativa nazionale di incentivazione e defiscalizzazione Per far fronte agli impegni internazionali finalizzati alla riduzione delle emissioni in atmosfera il legislatore italiano sta legiferando in merito alle tematiche legate a: - risparmio energetico; - incremento dell efficienza energetica; - produzione energetica da fonte rinnovabile, attraverso strumenti di incentivazione e defiscalizzazione. Il D. Lgs. n 311/06 in tema di risparmio energetico e certificazione energetica in edilizia obbliga al rispetto dei limiti sempre più severi nel tempo, di isolamento termico e di rendimento impiantistico, sia per le nuove costruzioni che per le ristrutturazioni. La Legge n. 203 del 22/12/2008 (Finanziaria 2009), continua l opera delle precedenti Finanziarie 2007 e 2008 e, in accordo con la manovra finanziaria dell estate 2008 (D.L. n 112 del 25/06/2008 convertito in legge n 133 del 06/08/2008), dedica una parte importante al risparmio energetico e al miglioramento dell efficienza energetica, con sgravi fiscali ed incentivi destinati a soggetti pubblici e privati: 1) Agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti a. Interventi destinati alla riduzione del fabbisogno di energia primaria, secondo i limiti imposti dal D.M. 11/03/2008; b. interventi destinati al miglioramento delle caratteristiche delle strutture opache verticali e orizzontali e alle finestre comprensive di infissi; c. l installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per usi domestici; d. sostituzione integrale o parziale di impianti di climatizzazione invernale con nuovi impianti, anche non a condensazione; 2) Contributi per frigoriferi ad alta efficienza; 3) Incentivi per l installazione di motori elettrici ad alta efficienza e a velocità variabile; 11

4) Semplificazioni amministrative per i piccoli auto-produttori di energia elettrica; 5) Incentivi all impiego di autoveicoli a GPL e metano; 6) Incentivi per i biocarburanti; 7) Interventi sulla fiscalità energetica per finalità sociali; 8) Incentivi per forniture di energia ecologica, attraverso una nuova regolamentazione dei Certificati Verdi; 9) Riconoscimento della tariffa più elevata riconosciuta dal Conto Energia per impianti fotovoltaici i cui soggetti responsabili sono gli enti locali. L emanazione successiva dei Decreti Attuativi rappresenta lo strumento operativo per quanto previsto in Finanziaria. La Legge, per gli interventi di riqualificazione energetica sopra citati obbliga: - che un tecnico abilitato asseveri i contenuti tecnici degli interventi attraverso la Certificazione energetica dell edificio e/o l Attestato di qualificazione energetica; - dal 1 Gennaio 2010 la norma obbliga l installazione di impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile sugli edifici di nuova costruzione, per una potenza non inferiore a 1 kw per ciascuna unità abitativa e di 5 kw per i fabbricati industriali di estensione non inferiore a 100 mq. L applicazione della Legge Finanziaria comporta per l Amministrazione comunale molteplici adempimenti: - una migliore organizzazione interna degli uffici; - un attività di informazione ai cittadini; - la messa in campo degli strumenti operativi di natura tecnica e amministrativa per agevolare i procedimenti previsti dalla legge; - l opportunità di veder riconosciuta la tariffa più elevata del Conto Energia per impianti fotovoltaici dove il Comune risulti soggetto responsabile. 12

Nell ambito delle fonti rinnovabili, il Decreto 19 Febbraio 2007 il Conto Energia consente, fino al 2010, di ottenere una tariffa agevolata per 20 anni a coloro che producono energia da fonte solare fotovoltaica. Il Decreto dà l opportunità agli enti locali di ottenere la tariffa più elevata per i propri impianti. Aspetti normativi: quadro energetico locale La politica energetica della Regione dell Umbria si sintetizza nel Piano Energetico Regionale (PER) e negli strumenti legislativi di settore. Il PER, pubblicato nel 2004, necessita di aggiornamento, in coerenza con le più recenti disposizioni nazionali e sovranazionali in materia e in armonia con gli altri strumenti pianificatori regionali in materia energetica emanati successivamente. Il Comune di Perugia, in coerenza con la legislazione nazionale e regionale, attua la propria politica sul territorio attraverso atti di pianificazione settoriale: il PRG Piano Regolatore Generale, il PEAC Piano Energetico Ambientale Comunale, il PUM Piano Urbano della Mobilità, ecc., nonchè attraverso gli strumenti regolamentari: il Regolamento Edilizio, il PRIC Piano Regolatore Illuminazione Comunale, il Regolamento in materia di Inquinamento Acustico e anche attraverso la campagna ambientale sullo stato della qualità dell aria, ecc. In particolare il PEAC, redatto nel 2005, rappresenta lo strumento pianificatorio con il quale il Comune, in armonia con i contenuti del Protocollo di Kyoto ha definito le linee guida in ambito energetico, sul territorio di competenza, individuando 51 interventi nei settori: A. Fonti Rinnovabili; B. Trasporti; C. Risparmio energetico; D. Aspetti Amministrativo Gestionali; E. Comune e Società di servizi collegate. 13

L Amministrazione comunale, in relazione alla bassa intensità energetica del territorio legata al PIL e allo stato dell ambiente, nell ambito dei quattro scenari di riferimento individuati nel Piano, con validità al 2010 ha adottato, come obbiettivo realistico lo scenario n 2 che prevede: interventi di riduzione delle emissioni che, garantendo lo stesso tasso di crescita economica del decennio 1990 2000, stabilizza le emissioni di CO 2 ai livelli dell anno 2000. In attuazione del PEAC sono stati attivati diversi processi, sia dal Comune che da soggetti privati. In particolare il Comune ha adottato l attuale Regolamento Edilizio con i requisiti per l edilizia innovativa ed articoli specifici di edilizia sostenibile, la Certificazione Energetica, e i meccanismi di incentivazione ad essi connessi. Con il progetto Regione dell Umbria e sue Municipalità per l efficienza ed il risparmio energetico in pubblici edifici co-finanziato dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio è stato possibile eseguire un censimento energetico su circa 200 edifici di proprietà del Comune di Perugia. 18 di essi sono stati oggetto di studio approfondito che ha portato alla stesura di tre Progetti Preliminari su altrettanti edifici di maggiore interesse energetico con ipotesi di intervento e relativa valutazione economica. Dai risultati del censimento l ufficio ha sviluppato uno studio finalizzato all installazione di impianti solari fotovoltaici su proprietà comunali, con valutazioni per proposte di investimento. Lo studio ha consentito di individuare 26 edifici e 2 terreni, idonei per l installazione di impianti solari fotovoltaici. È stato poi attivato un impianto solare fotovoltaico sulla copertura della Scuola Media Bonazzi di Ponte Felcino, della potenza di 12 kwp, destinato all auto-produzione energetica del plesso scolastico. La diffusione sul territorio comunale di impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile e di cogenerazione in presenza o meno di reti di teleriscaldamento, ha richiesto l adeguamento degli strumenti normativi, con la modifica del TUNA di PRG, oltre alla definizione di un apposito Regolamento Comunale per il Teleriscaldamento su suolo pubblico. Sul fronte dei trasporti, il recente PUM ha individuato soluzioni utili allo snellimento del traffico, come nel caso delle rotatorie in prossimità degli incroci, la messa in esercizio del Minimetro e di altri percorsi meccanizzati alternativi (scale mobili, ascensori, ecc.). 14

La società a partecipazione comunale Si-energia S.p.a., deputata, tra l altro,a contribuire all attuazione del PEAC, si è attivata, con un iniziativa patrocinata dal Comune di Perugia, 1.000 tetti fotovoltaici, che prevede l installazione gratuita di impianti solari fotovoltaici della potenza di 3kWp a 378 famiglie perugine che, in questo modo, possono usufruire di un risparmio sulla bolletta energetica. Ad essi si aggiungono interventi sul territorio a carico di soggetti privati con impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile (biomasse, solare fotovoltaico, idroelettrico, ecc.). L elaborato di pianificazione energetica ambientale comunale, il PEAC, approvato nel 2005 necessita di aggiornamento rispetto, non solo alle nuove disposizioni legislative comunitarie e nazionali, ma anche ai più recenti strumenti di pianificazione comunale (per es. il PUM), nonchè in relazione ai nuovi obiettivi e alle esigenze del territorio. Per l attuazione degli interventi individuati dal PEAC, per il loro monitoraggio e per le attività di formazione e informazione dei cittadini sui temi di risparmio energetico ed impiego di fonti di energia rinnovabile, occorre intervenire sull organizzazione e sulla pianificazione operativa comunale, nonché su tutti i soggetti pubblici e privati interessati. Nel 2007 l ufficio ha svolto un monitoraggio per rilevare l impatto in termini di riduzione di CO 2eq degli interventi realizzati sul territorio comunale, successivamente all approvazione del PEAC. I risultati del suddetto monitoraggio sono stati relazionati in occasione del convegno Energie rinnovabili: la sfida del secolo tenutosi il 5 Giugno 2007 presso la Sala dei Notari, evidenziando una riduzione del 47% della quota obbiettivo fissata dallo scenario di riferimento al 2010 adottato dall Amministrazione comunale. Oltre a ciò, il Comune di Perugia, nella sua attività pianificatoria e regolamentare, è da sempre impegnato all applicazione delle normative nazionali e regionali in materia di energia e di risparmio energetico. In particolare, nell ambito della sua organizzazione, l Ente ha applicato puntualmente tutta la normativa del settore, partendo dalla Legge n. 373/76 e suo Decreto attuativo fino alle più recenti normative (L. n.10/91 e Dpr. n. 412/93 e n. 551/99, D.Lgsl. n. 192/05 e D. Lgsl. N. 311/06), al fine di accrescere una cultura energetica tra i progettisti, le imprese e i cittadini. Il Regolamento Edilizio attualmente in vigore, redatto in collaborazione con l Università di Perugia, sulla base delle esperienze di altri Enti e istituzioni, tiene conto di tutte le normative nazionali e 15

regionali in materia. In particolare al Titolo IV il Regolamento esplicita i requisiti cogenti per l edilizia, mentre al Titolo VI tratta gli argomenti dedicati all Edilizia Sostenibile, alla Certificazione Energetica e agli incentivi ad essi connessi. Con riferimento alla recente evoluzione normativa, il nuovo Regolamento Edilizio, in vigore dall 11 Gennaio 2006, richiede già l aggiornamento delle norme tecniche, procedimentali e autorizzative, in armonia con i più recenti provvedimenti definiti a livello sia statale che regionale. Oltre alle attività regolamentari, il Comune di Perugia attua politiche mirate all individuazione di interventi di riduzione dei consumi e delle emissioni, aumento dell efficienza energetica e produzione di energia da fonte rinnovabile. Sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili sul territorio del Comune di Perugia Il quadro normativo e le caratteristiche geografiche del territorio del Comune di Perugia rappresentano le condizioni atte a definire i potenziali interventi relativamente alle fonti energetiche rinnovabili nel territorio comunale. Energia eolica La pianificazione regionale attuale annulla, di fatto, la possibilità di realizzare impianti eolici sul territorio comunale, eccezion fatta per gli impianti di piccola taglia per i quali la normativa nazionale e regionale ne consentono la realizzazione, subordinandola all emissione di un titolo abilitativo. Energia solare termica La normativa regionale e comunale obbligano per gli edifici di nuova costruzione e per quelli sottoposti a totale ristrutturazione, l installazione degli impianti solari termici, per la copertura del 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria, in accordo con lo spirito della normativa nazionale per la cui attuazione si attendono invece i decreti attuativi. Energia solare fotovoltaica Il Conto Energia garantisce fino al 2010 una tariffa incentivata, diversa in relazione al tipo di impianto, a favore di chi produce energia elettrica da fonte fotovoltaica, riconoscendo per gli 16

impianti di proprietà di enti pubblici la tariffa massima. L energia prodotta potrà essere auto consumata o rivenduta al Gestore del Servizio Elettrico (GSE). Gli introiti ottenibili dall esercizio di tali impianti rendono redditizia tale attività, per la quale i tempi di ritorno degli investimenti si aggirano intorno ai 10 11 anni, a cui seguono guadagni per i restanti, fino a 20. Una prima analisi evidenzia le potenzialità del fotovoltaico per le proprietà comunali, i cui risultati sono meglio dettagliati in seguito. La Legge 23 Luglio 2009, n 99, all Art. 27, comma 21 recita:... i comuni possono destinare aree appartenenti al proprio patrimonio disponibile alla realizzazione degli impianti per l erogazione in <<conto energia>> e dei servizi di <<scambio sul posto>> dell energia elettrica prodotta, da cedere ai privati cittadini che intendono accedere agli incentivi in <<conto energia>> e sottoscrivere contratti di scambio energetico con il gestore della rete.. Tale recente normativa concede l opportunità ai cittadini non in possesso dei requisiti idonei all installazione di un impianto fotovoltaico sulla propria abitazione o proprietà per motivi urbanistici, ambientali, edilizi e/o di spazio, di investire per aderire al Conto Energia, usufruendo di un terreno idoneo allo scopo, facente parte del patrimonio pubblico comunale. Geotermia La mancanza sul territorio comunale di siti geotermici di natura vulcanica fa si che lo sfruttamento della risorsa geotermica si riduca all impiego del terreno come elemento naturale di scambio termico a temperatura pressoché costante per impianti a pompa di calore ad alto rendimento. Energia idroelettrica La Provincia di Perugia ha recentemente redatto un censimento per valutare le potenzialità residue sui corsi d acqua principali sul territorio provinciale. Il Comune di Perugia ha individuato, in uno Studio di Fattibilità redatto dall Università degli Studi di Perugia, i siti di maggiore interesse per lo sfruttamento idroelettrico nel territorio comunale. Nel corso dell anno 2008 è stato integrato ed approvato l elenco dei possibili siti, su richiesta della Provincia di Perugia. 17

Biomasse I dati disponibili, forniti dal C.R.B. (Centro Ricerche per le Biomasse) indicano, per l Umbria, una disponibilità sostenibile di biomassa che tiene conto non solo dei prodotti residuali, ma anche delle coltivazioni potenziali di SRF (Short Rotation Forestry) su terreni marginali, non in competizione con le coltivazioni ad uso alimentare, che è pari a circa 4 Milioni di Tonnellate di sostanza secca equivalente. In Figura 9 si riportano i risultati delle indagini regionali sulla disponibilità e utilizzo delle Biomasse Figura 9 - Statistiche regionali sulla disponibilità e utilizzo delle Biomasse. Cogenerazione e teleriscaldamento Tra le soluzioni ad alta efficienza le centrali di cogenerazione consentono la produzione combinata di energia elettrica e termica, con alti rendimenti. Il Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo 2007-2013 individua, tra gli obiettivi strategici per il miglioramento dell efficienza del sistema energetico nel suo complesso, pur nel rispetto degli obiettivi della qualità 18

dell aria, lo sviluppo della cogenerazione diffusa e della trigenerazione e l impiego di reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento. Il PEAC ha già individuato la cogenerazione come intervento da incentivare sul territorio. L eventuale impiego di combustibili rinnovabili consente di usufruire dei benefici economici connessi ai certificati verdi. L applicazione in ambito comunale della cogenerazione destinata all autoconsumo o connessa a reti di teleriscaldamento si sta diffondendo attraverso iniziative private e pubbliche. Lo stesso Comune di Perugia ha implementato una procedura di Finanza di Progetto per la realizzazione di una centrale di cogenerazione e rete di teleriscaldamento a Pian di Massiano. Per perseguire la strada della semplificazione autorizzativa, il recente D. Lgs. 115/08, introduce la procedura di autorizzazione unica per gli impianti di cogenerazione da fonte energetica tradizionale, che demanda alla Provincia la competenza di coordinamento della conferenza di servizi dedicata, su delega regionale. Con la stessa finalità semplificativa, il Comune di Perugia ha recentemente redatto un regolamento per le reti di Teleriscaldamento su suolo pubblico atta a disciplinare la materia per coloro che intendono installare il teleriscaldamento utilizzando le infrastrutture pubbliche. Gas di discarica Polo Energetico Pietramelina Energia dai rifiuti Attualmente GESENU S.p.a., aggiudicataria del servizio di raccolta e trattamento dei rifiuti nel Comune di Perugia, alimenta con i gas di discarica 6 gruppi di motori endotermici da 200 kw el /cad. in regime di certificati verdi, più 3 gruppi da 300 kw el /cad (Ptot. 2,1 MW el ) in regime di CIP6/92, oltre ad un gruppo da 200 kw el e uno da 300 kw el (P.tot. 0,5 MW el ) di scorta, per una potenza complessiva di 2,6 MW el che, nel 2008, ha prodotto 12.869 MWh, 2.245 dei quali utilizzati presso gli impianti di Pietramelina e i restanti immessi nella rete Enel, a fronte di un recupero in bolletta e di una riduzione annua delle emissioni in atmosfera di 9.000 Ton CO 2eq Gli accordi tra la società e il Comune di Perugia prevedono il trasferimento degli impianti al Comune di Perugia in due fasi: la prima nel 2011 e la seconda nel 2014. La presenza sul sito dell Impianto per il pre-trattamento Meccanico Biologico finalizzato all inertizzazione dei rifiuti urbani di talune tipologie organiche di rifiuto e dell Impianto di Compostaggio di qualità per la trasformazione in fertilizzante per l agricoltura biologica dei rifiuti organici domestici da raccolta differenziata, potrebbero essere integrati da un impianto innovativo 19

di discarica a bioreattore che consentirebbe, attraverso la biodigestione anaerobica, di produrre biogas dai rifiuti urbani non intercettati dalla raccolta differenziata. Dalla combustione del biogas si otterrebbe calore ed energia da distribuire alle abitazioni limitrofe attraverso una rete di teleriscaldamento. Sulla copertura dell Impianto di Compostaggio, GESENU ha già realizzato un impianto fotovoltaico da 200 kwp che produce energia elettrica, consumata dalla stessa attività di compostaggio. Da studi effettuati emerge la possibilità di realizzare un ulteriore impianto fotovoltaico da 3 MWp su terreno idoneo, limitrofo alla discarica. La collina ove sorge la discarica, per le sue caratteristiche di ventosità, è stata inoltre ritenuta idonea, da uno Studio di Fattibilità commissionato alla Università degli Studi di Perugia Dipartimento di Ingegneria Industriale, alla installazione di due mini torri eoliche a scopo prevalentemente didattico-dimostrativo. La presenza nel sito di un idonea infrastruttura elettrica Enel di Media Tensione garantirebbe il prelievo dell energia elettrica prodotta dagli impianti suddetti da parte della rete, senza interventi aggiuntivi. Inoltre la presenza sul sito di due edifici di proprietà del Comune da destinare ad attività didattica e di animazione, consentirebbe la creazione di un vero e proprio Parco tematico Energetico - Ambientale che, oltre al valore produttivo, assumerebbe un importante valenza come sito destinato allo studio e alla divulgazione delle tecnologie presenti, rivalutando un area ora degradata dalla presenza della discarica. L iniziativa potrebbe essere riconosciuta come Attività di animazione per l introduzione di tecnologie di produzione energetica da fonti rinnovabili e di misure di risparmio energetico finanziata dal POR FERS 2007 2013 nell Asse III B1. Le recenti normative regionali in materia di gestione dei rifiuti (L.R. n 11/09 e il Piano Regionale per la gestione dei rifiuti) prevedono, sul territorio di competenza dell A.T.I. n 2 (Ambito Territoriale Integrato), che ricomprende il Comune di Perugia, la realizzazione di un impianto per il trattamento termico di una parte dei rifiuti. L impianto, oltre a presentare vantaggi in termini di riduzione dei volumi dei rifiuti in discarica, renderebbe disponibile nel raggio di qualche chilometro, limitrofo all impianto, calore che, opportunamente veicolato da una rete di teleriscaldamento, potrebbe essere impiegato per il riscaldamento e raffrescamento degli edifici. 20

Situazione energetica del Comune di Perugia e proposte per interventi sui principali settori energetici. I consumi energetici del Comune di Perugia vengono riportati annualmente nei Bilanci Energetici. Il grafico in Figura 10 rappresenta i dati storici, totali e disaggregati, dei consumi energetici dal 2005 al 2008 estratti dai Bilanci Energetici del Comune di Perugia. L andamento evidenzia, nell ultimo anno un aumento dei consumi energetici, in accordo con la tendenza globale. Figura 10 Andamento dei consumi energetici del Comune di Perugia nel periodo 2005-2008. 8000 7000 6000 5000 4000 3000 2000 1000 TEP 2005 TEP 2006 TEP 2007 TEP 2008 0 Illumin. pubblica Media tensione Gas GPL per riscaldamento Bassa tensione Gas metano per riscaldamento Gasolio per riscaldamento Gas metano per risc. AGIP S. Gasolio per risc. AGIP S. Olio comb. BTZ per risc. AGIP S. Benzina per autotrazione Gasolio per autotrazione Olio lubrificante TOTALE 21

Si osserva talvolta, come nel caso della Pubblica Illuminazione, che, ad una riduzione del consumo energetico, frutto di una continua e costante attività da parte dell ufficio nell impiego di dispositivi a più basso consumo energetico, non consegua una diminuzione della spesa energetica a causa dell aumento tariffario, nonostante l attività di individuazione sul mercato libero delle migliori opportunità commerciali da parte dei venditori di energia presenti nel mercato, come evidenziato dal trend di crescita dei prezzi energetici, rappresentati in Figura 11. Figura 11 Andamento dei prezzi dell energia elettrica per le famiglie italiane. L esigenza di contenere i consumi passa necessariamente anche attraverso un attività di pianificazione attenta ad interventi e investimenti che portino: - alla riduzione dei consumi; - al miglioramento dell efficienza energetica degli impianti; - alla produzione di energia da fonte rinnovabile. All interno di queste attività si inseriscono le opportunità offerte dai Programmi Regionali Comunitari 2007 2013, all interno dei quali l Amministrazione Comunale ha già individuato interventi, direttamente connessi all Amministrazione, ed altri ritenuti di possibile interesse per il settore 22

privato. Gli interventi sono stati scelti in merito alla loro attualità, fattibilità, valenza energetico ambientale, nonchè al loro valore economico. INTERVENTI PROPOSTI PUBBLICA ILLUMINAZIONE: AMMODERNAMENTO IMPIANTI DI E INTERVENTI PER RISPARMIO ENERGETICO: Il servizio connesso alla Pubblica Illuminazione ottempera diverse esigenze, dalla sicurezza stradale per pedoni e autovetture, all arredo urbano, in accordo con quanto previsto dalle normative sull inquinamento luminoso, con la finalità di qualificare gli impianti dal punto di vista del risparmio energetico. a)consistenza Impianti (dati Dic. 2008): La Pubblica Illuminazione è garantita dalla presenza di 27.700 punti luce e 1.333 forniture, per una potenza installata complessiva di 4.310 kw, per un consumo annuo di 16.208.165 kwh, per un costo di circa 2,2 milioni di Euro, come meglio dettagliato nella tabella sottostante. PUNTI LUCE N Lampade Fluorescente, SAP o ioduri di potenza T 70W 500 SAP o bruciatore ceramico di potenza 100W 2.610 Vapori di mercurio di potenza 125W 13.800 SAP o bruciatore ceramico di potenza 150W 9.560 SAP o bruciatore ceramico di potenza 250W 700 SAP o bruciatore ceramico di potenza 400W 500 SAP o ioduri metallici di potenza 1000W 30 NUMERO TOTALE PUNTI LUCE: 27.700 POTENZA INSTALLATA compresi aux (MW): 4,31 NUMERO TOTALE FORNITURE: 1.333 IMPIANTI CON REGOLATORE DI FLUSSO AL QUADRO (IN FUNZIONE) 16 IMPIANTI CON REGOLATORE DI FLUSSO AL QUADRO (IN CORSO D'OPERA) 2 IMPIANTI CON REGOLATORE DI FLUSSO ALL'ARMATURA (PUNTO PUNTO) 2 NOTA: Gli altri impianti funzionano Tutta notte - Mezzanotte 23

b) Stima degli interventi: Gli impianti di Pubblica Illuminazione possono essere oggetto di interventi migliorativi destinati al risparmio energetico, alla riduzione dell inquinamento luminoso e al miglioramento della sicurezza. Tra questi interventi si ricordano: 1. Le possibilità di installare dispositivi di regolazione del flusso sui quadri di alimentazione dei punti luce consente una diversa regolazione dell intensità luminosa durante le ore notturne, consentendo un aumento della vita utile della lampada di circa il 20% e risparmi sui consumi quantificabili nell ordine del 30%, con una riduzione di emissioni annue pari a 3.404 Ton CO 2eq. 2. Le possibilità di sostituzione dei corpi illuminanti e delle lampade, con altre a maggiore efficienza e tecnologicamente più avanzate (es. LED); 3. L impiego di sistemi per la telegestione dei quadri di alimentazione dei punti luce consente il controllo in remoto dei parametri di funzionamento di ogni quadro, quali: il tempo di funzionamento di ogni impianto, il consumo istantaneo, i malfunzionamenti anche parziali, la diagnosi dei guasti principali, ecc., così da permettere la contrazione dei tempi di intervento per la soluzione dei guasti, l ottimizzazione del funzionamento degli impianti, oltre che risparmi in bolletta quantificabili in un 30% circa ed una riduzione di emissioni annue di 3.404 Ton CO 2eq., per un importo pari a 660.000,00 Euro all anno. 4. La necessità di seguire un programma di sostituzione preventiva programmata dei pali della Pubblica Illuminazione a causa del naturale degrado strutturale degli stessi nel tempo, richiede finanze certe, a garanzia della sicurezza e incolumità collettiva.. Tali interventi richiedono notevoli investimenti iniziali, anche in considerazione della consistenza degli impianti nel territorio comunale. Nei primi tre casi di cui sopra, alcune società, tra cui anche le cosiddette E.S.CO. (Energy Saving Company) offrono alle Pubbliche Amministrazioni formule che prevedono l installazione e la manutenzione gratuita dei dispositivi per un tempo di 5-10 anni in cambio di tutto o parte del risparmio economico ottenuto in bolletta. Al termine del periodo concordato le apparecchiature installate sugli impianti verrebbero trasferite all Amministrazione a titolo gratuito. Considerando una 24

vita utile dei dispositivi elettronici di almeno 20 anni, si otterrebbero ritorni, in termini di risparmi in bolletta, oltre che ambientali interessanti per l Amministrazione. In alternativa il Comune potrebbe farsi carico per intero dell intervento attraverso le forme di indebitamento consentite, con la possibilità di cofinanziamenti comunitari veicolati dalla Regione, previsti dall Asse III del POR-FERS 2007-2013 per interventi destinati al risparmio energetico. Intervento Dispositivi Costo Costo Totale Dispositivo ( ) ( ) Risparmio energetico Regolatori di flusso e telegestione quadri N Quadri 1.333 10.877,72 14.500.000,00 Inquinamento luminoso Sostituzione Corpi Illuminanti e lampade Corpi Illuminanti 13.800 200,00 2.760.000,00 Sicurezza Sostituzione Pali Punti Luce 8.000 1.500,00 12.000.000,00 Totale 29.260.000,00 25

Gli interventi potrebbero essere programmati in modo modulare nel tempo. Un esempio di intervento nel centro storico potrebbe consistere nell impiego di lanterne ad alta efficienza con led luminosi, come riportato nella tabella sottostante. Questa azione di sostituzione, se estesa a tutti gli impianti, potrebbe consentire l ottenimento di risparmi sui consumi energetici dell ordine dell 40%, la riduzione delle emissioni in atmosfera di 4.538 Ton CO 2eq a parità di luce prodotta. La durata di un impianto a led viene dichiarato superiore di 5 volte rispetto ai sistemi tradizionali e ciò giustifica in parte gli alti costi di impianto, dovuti anche alla recente presenza sul mercato di tale tecnologia. Il valore aggiunto connesso all impiego dei led trova attuale giustificazione negli aspetti ambientali connessi al ridotto fabbisogno energetico. L intervento rientra tra quelli finanziabili dal programma comunitario POR-FERS 2007-2013 Asse III per il risparmio energetico. LANTERNE A LED AD ALTA EFFICIENZA STIMA DEI COSTI Rif.to E.R.P Descizione dell'articolo U. di m. Quantità Prezzo unitario Prezzo totale Euro 15.8.580.3 Rimozione armatura a parete n 600 52,00 31.200,00 Compenso per punto di allaccio di 15.8.260 illuminazione esterna a parete n 600 63,00 37.800,00 15.8.430.2 Incremento morsettiera per classe di isolamento II n 600 14,60 8.760,00 15.8.470.4 Cassetta di derivazione ottagonale con morsettiera realizzata in lega di alluminio delle dimensioni di 150x150x65mm n 600 33,00 19.800,00 NP44 Equipaggiamento di Lanterna di arredo urbano con riflettore interno per la limitazione del flusso disperso, cablaggio, alimentazione elettronica e led ad alta efficienza 60W-70W, installata su braccio a muro o sospensione, riverniciatura colore nero grafite e/o marrone e/o canna di fucile di lanterna e braccio n 600 506,00 303.600,00 TOTALE INTERVENTO GENERALE Euro 401.160,00 26

EFFICIENZA ENERGETICA IN EDILIZIA: INTERVENTI SUL PATRIMONIO EDILIZIO DI PROPRIETÀ COMUNALE Sul parco degli edifici di proprietà comunale, quelli che possono essere interessati ad interventi di miglioramento energetico sono: - circa 100 scuole con 272.000 mc di volumi riscaldati (sup.=99.000 mq) già analizzate nell ambito del progetto Regione dell Umbria e sue municipalità ; - altri 100 edifici destinati ad usi diversi: uffici, CVA, sedi di Circoscrizione e impianti sportivi: di cui 39 censiti per un volume di 105.000 mc, già analizzati nell ambito del progetto Regione dell Umbria e sue municipalità ; - edifici destinati all edilizia residenziale pubblica. Preso atto che gli edifici sono quasi tutti precedenti all entrata in vigore della prima legislazione energetica (1976), si ipotizzano due tipi di intervento: a) Interventi per l adeguamento ai parametri della L. 10/91, che presuppone un miglioramento delle caratteristiche energetiche degli edifici di un 40%, con costi dell ordine di 107,00 /mq (36,00 /mc) e una riduzione annua delle emissioni pari a 740 Ton CO 2eq. b) Adeguamento ai D. Lgsl 192/2005 e D. Lgsl. 311/2006 che richiede un miglioramento del 70% rispetto alle condizioni iniziali degli edifici con costi di 190,00 /mq (63,00 /mc) e una riduzione annua delle emissioni pari a 1.053 Ton CO 2eq. EDIFICI Adeguam. a L.10/91 ( ) Adeguam. a D.192/05 e 311/06 ( ) Ristrutturazione edifici scolastici: 10.593.000,00 18.810.000,00 Ristrutturazione altri edifici censiti (39%) 3.780.000,00 6.615.000,00 La normativa nazionale sul risparmio energetico impone alle Pubbliche Amministrazioni che, come il Comune di Perugia, gestiscono gli impianti di riscaldamento dei propri edifici con convenzione 27

calore, di prevedere, in convenzione, l obbligo, per il gestore, di produrre la Certificazione energetica degli edifici serviti, corredata di proposte per interventi di miglioramento energetico. Eventuali investimenti destinati al miglioramento delle caratteristiche energetiche di edifici ed impianti potrebbero vedere la partecipazione del soggetto assegnatario della convenzione calore, direttamente interessato alla riduzione dei consumi, per contratto a suo carico, senza trascurare i possibili finanziamenti previsti dal programma comunitario POR-FERS 2007-2013, Asse III per iniziative legate al risparmio energetico. In questa prima fase dello studio non sono stati considerati gli edifici appartenenti all edilizia residenziale pubblica, i quali dovranno essere analizzati anche in collaborazione con ATER. PANNELLI SOLARI FOTOVOLTAICI SU PATRIMONIO COMUNALE: L Amministrazione Comunale, nell ambito di uno studio congiunto tra più unità operative, ha individuato edifici e terreni di proprietà comunale, idonei all installazione di impianti solari fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, come attività di intervento sostenibile nell ambito della diffusione del fotovoltaico sul patrimonio comunale. Dai risultati dello studio è emersa la fattibilità su: - 17 scuole; - 4 impianti sportivi; - 3 CVA; - 1 sede Pro Loco; - Il Centro Macellazione Carni; - 2 terreni. Per tutti i siti individuati sono state redatte le schede riepilogative con i dati tecnico-economici principali, utili al dimensionamento degli impianti. I risultati evidenziano un investimento complessivo di 42 Milioni di Euro per una potenza installata di 8.036 kwp, capaci di produrre energia elettrica per 9,7 Milioni di kwh a copertura del 41% del fabbisogno di energia elettrica dell Ente, con una riduzione delle emissioni annue in atmosfera di 6.790 Ton CO 2eq. Il dettaglio di ciascun impianto è riportato nel documento allegato Studio per l installazione di impianti solari fotovoltaici su proprietà comunali con valutazioni per proposte di investimento. 28

È inoltre possibile estendere lo studio anche agli insediamenti cimiteriali, a copertura dei propri consumi elettrici. Gli interventi ipotizzati su proprietà comunali possono essere finanziati con forme diverse, attraverso: - intervento diretto da parte del Comune, ricorrendo a prestiti finanziari; - intervento privato; - contributi pubblici, nazionali e/o comunitari connessi ai programmi POR-FERS 2007-2013, nei limiti del 20% contemplato dal Conto Energia, o con soluzioni miste, da attivare con procedure di: - Appalto di Lavori Pubblici e Appalto di Servizi; - Concessione di Costruzione e Gestione; - Finanza di Progetto. Il grafico sotto riportato rappresenta il flusso di cassa dell investimento per un impianto di 4 kwp in copertura, realizzabile con finanziamento bancario: risulta evidente che il Conto Energia garantisce guadagni negli ultimi 10 anni di vita dell impianto 15.000 CASH FLOW CUMULATI SCONTATI 10.000 5.000 - -5.000 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20-10.000-15.000-20.000-25.000 29

SFRUTTAMENTO DELLA RISORSA IDROELETTRICA: I risultati emersi da uno Studio di Fattibilità connesso alle attività del PEAC, redatto dall Università di Perugia e da un analisi condotta in occasione del Programma di valorizzazione idroelettrica dei corsi d acqua della Provincia di Perugia sulla realtà territoriale comunale, hanno evidenziato la possibilità di realizzare impianti lungo il fiume Tevere. Il recente aggiornamento trasmesso alla Provincia di Perugia evidenzia i seguenti impianti: - Ponte Valleceppi (cod. Provincia n 99); - Ponte S. Giovanni (cod. Provincia n 98); - S. Martino in Campo (nuova centrale); - Ponte Felcino (ripristino, con minore potenza, della vecchia centrale presso la ex Torre Guelpa, con finalità didattiche); - Pretola (utilizzo del vecchio mulino ad acqua in adiacenza alla Torre Medioevale per l installazione di una piccola centrale); dai quali si stima una produzione annua di circa 19 GWh con una riduzione annua di emissioni pari a 13.300 Ton CO 2eq. ATTIVITA DI ANIMAZIONE FINALIZZATA ALLA PRODUZIONE ENERGETICA DA FONTE RINNOVABILE E ALLE MISURE DI RISPARMIO ENERGETICO Il Comune di Perugia, in ottemperanza agli obblighi della legge 10/91 sul risparmio energetico, ha approvato, nel 2005, il Piano Energetico Ambientale Comunale (PEAC), come strumento pianificatorio delle attività connesse al risparmio energetico e allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili sul territorio comunale, elaborato attraverso: 1) una ricognizione sulle normative internazionali, nazionali e regionali in materia di energia ed ambiente; 2) l analisi delle metodologie e delle esperienze di pianificazione energetica e ambientale comunale; 30

3) il delineamento del profilo dell area di studio dal punto di vista fisico, socio-economico, climatologico e ambientale; 4) l analisi dei consumi energetici comunali suddivisi per settori, fonti e per usi finali, confrontandoli con i dati provinciali e regionali; 5) l individuazione dei principali indicatori energetici comunali, confrontandoli con gli omologhi regionali e nazionali; 6) la valutazione delle emissioni in atmosfera per settori e totali, la stima dei consumi energetici e delle emissioni in atmosfera futuri; 7) la valutazione del potenziale energetico delle fonti rinnovabili ed assimilate, passando in rassegna le principali fonti, fornendo indicazioni sulle risorse del territorio; 8) la messa a punto di una procedura per l individuazione degli interventi da realizzare nel territorio del Comune di Perugia (circa 50 schede, suddivise in 5 aree tematiche: Fonti Rinnovabili, Trasporti, Risparmio Energetico, Aspetti amministrativo gestionali, Ente Comune e Società di Servizi); 9) la creazione di una matrice di valutazione che, con indicatori dedicati, permette di assegnare un punteggio specifico qualitativo per ogni intervento; 10) la valutazione quantitativa del contributo all abbattimento delle emissioni di CO 2 di ogni singolo intervento; Rispetto agli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto (che per l Italia prevede una riduzione delle emissioni di CO 2, al 2010, pari al 6,5% rispetto al dato del 1990), i risultati del Piano hanno consentito all Amministrazione di adottare uno Scenario di intervento con il quale ottenere la Stabilizzazione delle emissioni di CO 2 all anno 2000. Esso tiene conto: 1) di uno sviluppo del PIL di +2 / 3% annuo; 2) di un forte contributo ambientale, nella consapevolezza che lo stato dell ambiente del Comune di Perugia è migliore rispetto al valore medio nazionale; 3) della fattibilità tecnica e operativa degli interventi proposti; 31