5. Il chiostro della Chiesa di San Cristoforo di Luca Mandolesi, Marie-Ange Causarano Tra i mesi di gennaio e febbraio 2002 il chiostro della chiesa di San Cristoforo di Siena e l area ad esso adiacente, situata dietro l abside della chiesa, è stato oggetto di lavori di ripristino. L intervento prevedeva la rimozione della pavimentazione eseguita negli anni Venti del XX secolo con il conseguente scavo dei livelli sottostanti. In accordo con la proprietà, la Soprintendenza Archeologica e la Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici delle Province di Siena e Grosseto, al cantiere di scavo ha collaborato l Area di Archeologia Medievale. L intervento, compatibilmente ai tempi del cantiere, era mirato principalmente allo svuotamento di una cisterna e al controllo dello scavo dei depositi conservatisi sotto la moderna pavimentazione, tramite documentazione grafica e fotografica. La chiesa di San Cristoforo, di origine romanica, è situata di fronte a Palazzo Tolomei, nella piazza omonima. L edificio presenta l interno a navata unica, con cupola; rimaneggiato nel 1720, la zona presbiterale fu pesantemente ripristinata nel 900. Gravemente danneggiata dal terremoto del 1798, fu ridotta in lunghezza e, nel 1800, vide la costruzione di una nuova facciata, in cotto, opera di Tommaso e Francesco Paccagnini. Il fianco sinistro, caratterizzato da una muratura formata da filari alterni di mattoni e pietra in conci di calcare cavernoso, e la parte inferiore della zona absidale, in conci di calcare cavernoso perfettamente squadrati e spianati, rappresentano le zone dove meglio si è conservata l originaria muratura dell edificio religioso. L intervento di scavo L intervento è consistito nel controllo della rimozione del deposito, in terra e materiali di risulta, posto a livellare l intera area del chiostro. E databile probabilmente all inizio del XX secolo quando, a seguito della demolizione di due case che si appoggiavano al retro della chiesa, l intera area fu ripristinata. Nell angolo sud-ovest del chiostro, sotto ad una pavimentazione a mattoni, sono stati rinvenuti i resti di due ossari di epoca moderna, parzialmente intaccati da precedenti interventi nella zona. A sud-est invece è stata trovata, poco al di sotto del livello pavimentale, una cisterna circolare (Fig. 43), costruita ad una quota maggiore rispetto all originario piano d uso del chiostro. Attorno alla cisterna erano ancora visibili i resti di una muratura, conservatasi solo a livello di fondazione, relativa ad un basamento poligonale sul quale era collocata la véra, il parapetto a protezione della bocca del pozzo. Il basamento risultava tagliato da una canaletta, probabilmente in origine collegata al condotto rinvenuto nella parte centrale del chiostro, parte di un sistema di scolo delle acque piovane databile ad una generica età moderna. SCAVI ARCHEOLOGICI Fig. 43. La cisterna in corso di scavo. 51
La cisterna era completamente riempita da livelli di terra e materiali di risulta; il riempimento è stato scavato per una profondità di circa 4, 5 metri e, tra i materiali, sono stati rinvenuti frammenti di elementi architettonici e reperti ceramici con un arco cronologico molto vasto, compreso tra il XIV ed il XIX secolo. I lavori hanno successivamente interessato il portico del chiostro. In un primo intervento, è stato effettuato uno scasso (1 m x 2 m, profondità di circa 2 m), adiacente alla parete est del chiostro, finalizzato alla sostituzione di un tubo per lo scolo delle acque. E stato così possibile indagare le fondazioni dell edificio, che conservavano ancora i resti di una muratura più antica, posta in opera a corsi alternati di pietra e mattoni. In un secondo momento la pavimentazione del lato est del chiostro è stata rimossa, fino a raggiungere la quota del chiostro. Parallelamente allo scavo, è stata condotta un indagine sugli elevati visibili nel fianco sinistro e nell area absidale della chiesa. Tutta la parte inferiore della zona absidale dell edificio religioso, sopraelevata in età moderna con una muratura in laterizi, presenta una muratura in pietra (Fig. 44). La tessitura muraria, a filari orizzontali e paralleli di conci di calcare cavernoso ben squadrati e spianati ad ascettino (Fig. 45) rimanda ad una tecnica costruttiva ben attestata a Siena tra fine XI-inizi XII secolo e primi decenni del XIII secolo, tanto nell edilizia religiosa che in quella civile 108. Ai lati dell abside la muratura si prolunga, a formare un doppio sistema di accesso al chiostro, con ingressi tuttora ben riconoscibili ed evidenziati dalla presenza di due archi che permettevano l accesso all area retrostante la chiesa attraverso passaggi coperti. L arco posto a sinistra dell abside è a tutto sesto, mentre quello di destra si presenta a sesto acuto all esterno (Fig. 46), per chi accede al chiostro 109, a tutto sesto invece all interno. I conci degli archi sono perfettamente squadrati e spianati ad ascettino. Procedendo verso il fianco sinistro della chiesa, si nota invece un netto cambiamento di tecnica costruttiva (Fig. 47); la muratura infatti è organizzata a filari alterni di pietra e laterizi (un filare di pietra e tre filari di laterizi). La stessa tecnica si riscontra, oltre che nelle fondamenta emerse in corso di scavo dell edificio lungo il lato est del chiostro, nell edilizia civile senese tra la seconda metà del XIII secolo e l inizio del XIV 110. Probabilmente fu costruita da principio la parte absidale per procedere poi all edificazione della navata: i forti rimaneggiamenti subiti nel XVIII e nel XX secolo non ci consentono però di rintracciare l originario aspetto dell edificio religioso, che subì forse un primo rimaneggiamento con il rifacimento del fianco sinistro della navata. Fig. 44. L abside della chiesa di San Cristoforo. 108. Per un inquadramento delle principali tipologie murarie attestate a Siena in epoca medievale, si veda BIANCHI 1988-89; BIANCHI 1991; BIANCHI, PARENTI 1991. 109. L arco attualmente visibile è frutto di un restauro, presumibilmente di età moderna. 110. Ad esempio, nelle arcate situate al piano terra del Palazzo del Rettore dell Ospedale di Santa Maria della Scala e nel prospetto principale della Fonte di Follonica (BIANCHI 1988/89, pp. 119-120, 124-125). Fig. 45. Particolare del paramento murario dell abside di XII- XIII secolo. 52
Fig. 46. L ingresso al chiostro retrostante la chiesa di San Cristoforo. 53
Fig. 47. Il paramento murario in pietra e laterizi visibile nel fianco sinistro della chiesa di San Cristoforo. Conclusioni Costruita probabilmente nel corso del XII secolo, la chiesa di San Cristoforo doveva avere in origine, nell area circostante l abside, una quota pavimentale di circa 80 cm più bassa rispetto alla quota moderna. Questo piano risaliva poi ai lati dell abside fino ai due ingressi visibili nelle murature ai lati del catino absidale. A est dell abside venne costruito, dopo la metà del XIII secolo, un edificio conservatosi solo in fondazione e caratterizzato dal paramento in corsi alternati di pietra e mattoni. E probabile che in questo periodo il piano di calpestio intorno all abside non fosse stato ancora modificato. Tra fine XIII e XIV secolo l intera area fu livellata e, lungo il fianco est del chiostro attuale, venne costruito un nuovo edificio in mattoni fondato sul paramento più antico in mattoni e pietra. La facciata della nuova 54
costruzione presenta oggi al piano terra un portico delimitato da una balaustra che sorregge una serie di pilastri con arcate, che riutilizzano elementi architettonici più antichi 111. Dopo il XIV secolo, vennero costruiti i due edifici che delimitarono lungo il lato meridionale e settentrionale il chiostro. L edificio a sud fu costruito per raccordare l edificio trecentesco, posto a est, alla chiesa, creando così continuità tra l ingresso al chiostro e il porticato. Tra XV e XVI secolo fu alzato ulteriormente il piano di calpestio dell area e venne realizzata nell angolo sudest la cisterna per la raccolta delle acque piovane. La véra del pozzo era probabilmente collocata su di una base in muratura (forse esagonale) di cui sono stati rinvenuti i resti delle fondazioni. Nel XVIII secolo tutto il chiostro fu interessato dalla costruzione di ossari, collocati sia ai lati dell abside, sia sotto ai portici del chiostro stesso. Nel XIX secolo vennero costruite, addossate all abside, due abitazioni e la parte del chiostro rimasta libera, fu adibita a vigna e ad orto. Questi interventi hanno portato alla distruzione della stratificazione archeologica precedente al XIX secolo, lasciando sul sito, dopo le demolizioni degli anni Venti, il grande deposito di macerie rimosso al momento dell intervento di ripristino dell area. SCAVI ARCHEOLOGICI 111. Nei pilastri sono stati riutilizzati capitelli databili tra il XII ed il XIII secolo. 55