Pillole grammaticali Una lingua è un sistema di simboli, fonici e grafici, per mezzo dei quali gli esseri umani elaborano i pensieri e li comunicano. Esprimersi correttamente quindi è il modo migliore per assicurarsi che il proprio messaggio venga inviato correttamente, soprattutto quando si scrive. La lingua italiana è piuttosto complessa, è normale quindi che sorgano spesso alcuni dubbi. Questa appendice vuole offrire allo studente alcuni strumenti di facile e veloce consultazione. Ortografia A, ha, ah A è una preposizione semplice: resto a casa; ha è una voce del verbo avere: Elisa ha molti libri; Ah è un esclamazione (o interiezione): Ah, che bello! Pag. 1
Ai, hai, ahi Ai è una preposizione articolata: Ai vecchi tempi si studiava di più; hai è una voce del verbo avere: Hai molta fame?; ahi è un esclamazione (o interiezione): ahi, ahi, che dolore! O, ho, oh O è una congiunzione: preferisci carne o pesce?, ma può anche essere un interiezione vocativa: O Dio, proteggi la mia famiglia!; ho è una voce del verbo avere: ho fame e sete; oh è un esclamazione: oh, che magnifica giornata! E, è La e senza accento grave è una congiunzione: prendo carta e penna; la è accentata è una voce del verbo essere: la penna è sul tavolo. Ce, C è Ce è la trasformazione di ci davanti a la, lo, li, le, ne. Può quindi essere una particella pronominale, che significa a noi: non ce l hanno comunicato oppure una particella avverbiale, che significa lì, là: non ce n è. Pag. 2
C è è un elisione tra le parole ci ed è: stamattina c è il sole. Da, Dà, Da Da è una preposizione semplice: vengo da Londra; dà è una voce del verbo dare, la terza persona singolare del presente indicativo: Luca dà la mano a Giorgia; anche da è una voce del verbo dare, la seconda persona singolare dell imperativo presente: da la mano a tua sorella. Di, Dì, Di Di è una proposizione semplice: Il libro di Anna è sul tavolo; dì è un sostantivo di derivazione latina e significa giorno: L ospedale è aperto la notte e il dì. Di è una voce del verbo dire, la seconda persona singolare dell imperativo: Di tutta la verità! Si e Sì Si può essere una particella pronominale: si lavano; una particella con valore impersonale: si dice che è meglio prevenire che curare; è anche una particella passivante: si vide una stella cadente (fu vista una stella cadente). Sì, l avverbio che indica risposta affermativa, si scrive sempre con l accento, proprio per distinguerlo dal si pronominale. Pag. 3
Se, Sé, S è Se può essere sia una congiunzione: Non so se andrò al cinema, sia un pronome: Se lo trovarono davanti all improvviso. Sé è un pronome rafforzato spesso da stesso, in tal caso si può anche scrivere senza accento: Ognuno pensi a sé ognuno pensi a se stesso. S è è il risultato dell elisione tra si ed è: Non s è fatto niente. Ne, Né, N è Ne è una particella pronominale che significa di ciò, di lei, di lui, di loro : Ne sappiamo qualcosa; può avere anche valore avverbiale e significare di là, di qua: Me ne vado. Né è una congiunzione che significa e non: Non ho né fame né sete. N è è l elisione di ne è: Non ce n è. Aereoporto o Aeroporto? Il dubbio è legittimo e nasce dalla confusione tra le parole aeroplano e aereo. Aereo non è la forma abbreviata di Aeroplano: sono due parole diverse. Aereo deriva dall aggettivo latino aereus, leggero. Aeroporto e aeroplano sono parole composte con il prefisso aero-. Pag. 4
D accordo o Daccordo? Si tratta di una locuzione avverbiale che va scritta con l apostrofo perché è composta dalla preposizione semplice di e dal sostantivo accordo. Scrivere quindi d accordo è sbagliato. K = Ch e X = Per Negli SMS la k è spesso utilizzata in luogo di ch, e la x in luogo della preposizione per, al fine di risparmiare il numero dei caratteri disponibili. Ke vuoi?, Ki sei? Xché?, xò possono essere utilizzati solo in contesti molto informali, come appunto gli SMS o le chat, sarebbe un errore utilizzarli in altri testi scritti. Pag. 5