1953-2014: da oltre 60 anni al servizio dell Apicoltura italiana. Audizione presso la Commissione Agricoltura del Senato Roma, 21 Ottobre 2014

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1953-2014: da oltre 60 anni al servizio dell Apicoltura italiana CRT- Centro di Riferimento Tecnico per l Apicoltura - A.4 Salvaguardia dell Ape Italiana Servizio di assistenza tecnica attivato con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (D.M. n. 3159 del 16.2.2010) Audizione presso la Commissione Agricoltura del Senato Roma, 21 Ottobre 2014 Memoria tecnica sulle nuove emergenze dell apicoltura italiana: VESPA VELUTINA ed AETHINA TUMIDA PREMESSA L Apicoltura italiana, già vessata da non poche e gravi difficoltà, derivanti dal pessimo andamento climatico che nella primavera-estate del 2014 ha fatto registrare la peggiore annata produttiva degli ultimi 50 anni, con riduzione del potenziale produttivo di miele di circa il 50% su tutto il territorio nazionale, deve confrontarsi nel frattempo con due gravi emergenze: l introduzione in Liguria, al confine con la Francia, del predatore Vespa Velutina e la più recente segnalazione, nel comprensorio di Gioia Tauro (RC) del parassita esotico Aethina Tumida, un coleottero che distrugge gli alveari e danneggia la produzione di miele. Vespa Velutina, viste le caratteristiche proprie di predatore delle api, è da considerarsi specie alloctona invasiva, capace di recare gravi danni all apicoltura, all agricoltura, alla biodiversità e all ambiente più in generale. Aethina Tumida, essendo incluso tra le patologie soggette a obbligo di denuncia ai sensi del Regolamento di Polizia Veterinaria, è fattore scatenante di una grave emergenza sanitaria, visto il pericolo che tale parassita possa diffondersi su tutto il territorio nazionale e di qui anche verso gli altri Stati membri dell Unione Europea. 1

VESPA VELUTINA Il primo avvistamento di nidi costruiti da questo pericoloso predatore delle api è avvenuto nel corso del 2013 in varie località del versante di Ponente della Liguria. Sono stati per questo avviati interventi di continuo monitoraggio da parte delle locali Associazioni di Apicoltori, in particolare da parte di ApiLiguria- Associata FAI-Federazione Apicoltori Italiani. Analoghi avvistamenti di esemplari adulti della vespa sono stati segnalati nella confinante provincia di Cuneo in Piemonte. Segnale certo, quest ultimo, della grande capacità diffusiva di questo predatore. In provincia di Imperia, ApiLiguria-FAI si è attivata creando una rete di volontari appositamente formati grazie ad corso finanziato dalla Regione Liguria. I volontari sono quasi tutti Apicoltori e sono dispiegati su tutto il territorio provinciale. La rete è coordinata da ApiLiguria ed il coordinatore unico, attivo in provincia di Imperia, riceve le segnalazioni sia dai privati sia dai Vigili del Fuoco grazie ad un numero telefonico di emergenza. Sono state attivate anche azioni di coordinamento con i locali presidi della Protezione Civile. Successivamente il coordinatore, dopo aver aggiornato un data base, contatta il volontario più vicino che fa un sopralluogo, certifica la presenza o meno dell'insetto e del nido e fa i rilievi necessari a programmare l'intervento di distruzione. Ad oggi sono stati rilevati 55 nidi sul territorio ligure, più precisamente in un area compresa tra i Comuni di Ventimiglia e Sanremo. I nidi vengono per la più parte trovati su alberi ad altezze considerevoli (anche 20 metri dal suolo); i più pericolosi sono situati anche a livello suolo, spesso nascosti dai cespugli e pericolosamente a stretto contatto con le attività umane. Ad oggi l opera di distruzione dei nidi è organizzata in condizioni di vera 2

emergenza. La proliferazione ed il numero dei nidi nell'ultimo mese è stata enorme e si teme, visti i cicli di sviluppo di questo predatore, che i nidi di Vespa Velutina potranno subire un impennata, nella corso della prossima primavera. Bisogna pensare che i nidi individuati fino ad ora rappresentano verosimilmente il 5-10% dei nidi presenti in natura. Il prossimo anno sono quindi previsti migliaia di nidi con un impatto devastante sulle colonie di api, sull'ambiente e sulle colture. I dati al momento disponibili, registrano perdite di alveari fino al 50%. Alcune centinaia sono gli Apicoltori coinvolti e danneggiati dalla presenza del predatore e già 1000 gli alveari completamente distrutti. C è inoltre da considerare che le famiglie di api già indebolite dall opera di predazione, non svolgono le normali attività di bottinatura, le api operaie non escono più dall alveare per contrastare gli attacchi della vespa, l ape regina va incontro ad un blocco di covata e la famiglia di conseguenza è destinata ad un inesorabile collasso cui segue la distruzione totale ad opera del predatore. Tale fenomeno sarà particolarmente visibile nel corso della primavera 2015. I nidi finora individuati sono stati totalmente distrutti ad opera dei volontari di ApiLiguria- FAI. Grazie all impegno degli Apicoltori è possibile fornire dati anche sulle modalità comportamentali del predatore: la cattura di un ape da parte di un calabrone autoctono ha la durata di circa 5 minuti, mentre Vespa Velutina impiega 10-15 secondi per portare a termine la stessa operazione. Si valuti questo aspetto anche dal punto di vista della competitività di Vespa Velutina rispetto ad altri insetti predatori, e quindi dell'inevitabile ripercussione sulle specie che finora si limitavano ad una convivenza con Apis mellifera. Impatto nefasto, quest ultimo, che va debitamente considerato anche sotto il profilo del danno all entomofauna locale, alla flora coltivata e spontanea, all opera di impollinazione e, in ultima analisi, all intero patrimonio di biodiversità. 3

La soluzione che proponiamo, anche sull esperienza già fatta dai nostri colleghi in territorio francese, è quella di legittimare le locali Associazioni di Apicoltori ad organizzare e coordinare le squadre di volontari che possano operare in condizioni di assoluta sicurezza, con opportune coperture assicurative e con opportuni rimborsi. Il costo attuale di distruzione di ciascun nido si attesta sui 150 euro escluso l impegno dell'autoscala dove necessaria (in questo caso, come già accaduto negli interventi precedenti, il supporto dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile è stato fondamentale). Non si può comunque rinunciare ad un approccio e ad un'azione congiunta tra Associazioni Apistiche, Istituti di ricerca, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Corpo Forestale, Polizia Provinciale, Prefetture, Comuni. Andrebbe pertanto emanato un provvedimento normativo urgente (ordinanza) finalizzato alla definizione dell area soggetta alla presenza del predatore, alla assegnazione di ruoli definiti, alla definizione di una strategia di pronto intervento volta a limitare la diffusione di Vespa Velutina, alla descrizione dei protocolli di distruzione e alla successiva eradicazione. Viste le competenze, non precisamente definite, la materia andrebbe coordinata tra gli Assessorati dell Agricoltura e dell Ambiente. E assolutamente indispensabile, infine, che l Italia classifichi al più presto Vespa Velutina quale Specie invasiva e nociva così come previsto anche dai più recenti orientamenti dell Unione Europea che si appresta a definire le liste delle specie alloctone dannose e le relative strategie di contrasto ed eradicazione. AETHINA TUMIDA All inizio dello scorso mese di settembre è stato rinvenuto in provincia di Reggio Calabria, nel comprensorio di Gioia Tauro, un pericoloso parassita esotico delle api, originario del Sud Africa e incluso, dalle normative 4

internazionali, europea e nazionale, nella lista delle malattie diffusive delle api. Si tratta di una grave emergenza sanitaria, la più preoccupante che sia stata registrata in Italia dopo l arrivo, negli anni 80, dell acaro Varroa Destructor. Le Autorità sanitarie competenti Assessorato alla Sanità della Regione Calabria, Ministero della Salute, Direzione Generale della Salute della Commissione dell Unione Europea hanno ritenuto necessario procedere al tentativo di eradicazione di questo parassita esotico dell alveare. Ciò ha comportato, nel corso dei mesi di settembre e ottobre 2014 un intensa attività di ispezione di tutti gli alveari presenti nella zona di protezione (un cerchio con 20 chilometri di raggio dal luogo dell epicentro) all interno del quale tutti gli alveari degli Apicoltori presenti sono stati censiti, ispezionati, abbattuti con anidride solforosa e poi incendiati al fine di evitare il propagarsi di Aethina Tumida nel restante territorio regionale, in Italia e in Europa. Questa grande e impegnativa opera di contrasto al parassita si è basata su un azione di stretto coordinamento e reciproco supporto tra Autorità Sanitarie locali e FAI-Calabria, rappresentanza territoriale della FAI-Federazione Apicoltori Italiani. Azione che ha consentito l emersione di tutti gli allevamenti apistici presenti sul territorio interessato all emergenza sanitaria e che ha favorito la messa a punto di un percorso virtuoso di affiancamento dei Medici Veterinari (spesso impreparati dinanzi alle specifiche problematiche di carattere sanitario delle api) agli Apicoltori che hanno sopperito con la propria conoscenza pratica alle necessità imposte dalla situazione contingente. Si pone all attenzione della Commissione Agricoltura del Senato la problematica degli indennizzi agli Apicoltori che hanno finora sottoposto, senza alcuna resistenza e anzi collaborando attivamente con le Autorità Sanitarie, i propri alveari al doloroso procedimento della distruzione. E pertanto auspicabile che la prosecuzione di tale importante opera di contrasto al parassita Aethina Tumida, e la sua piena riuscita nell interesse di tutta la 5

comunità apistica italiana ed europea, trovi risposte certe e tempestive in un provvedimento che fissi le procedure dell equo indennizzo per le perdite sopportate. Si richiede altresì un atto di indirizzo urgente al Corpo Forestale dello Stato, le cui forze dispiegate sul territorio dell emergenza possono di certo contribuire alla migliore riuscita del piano di eradicazione in atto e, finora, sostenuto con le sole forze dell Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria e degli Apicoltori facenti capo alla FAI-Calabria. Alleghiamo, a titolo di ulteriore approfondimento delle tematiche in oggetto, un documento dell Unione Europea in materia di specie alloctone invasive, la locandina del numero di emergenza attivato in Liguria per attivare il pronto intervento Velutina e il link del sito internet della FAI-Federazione Apicoltori Italiani mediante il quale i Signori Commissari potranno seguire la cronaca quotidiana degli eventi registrati nel corso dell emergenza sanitaria calabrese. www.federapi.biz In fede, Raffaele Cirone Presidente FAI Nazionale Roma, li 20 Ottobre 2014 Prot. FAI n. 1766/2014 FAI Federazione Apicoltori Italiani Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel.: +39.06.6877175/06.6852276; Telefax: +39.06.6852287 Posta elettronica presidenza@federapi.biz - Sito internet: www.federapi.biz 6