Distribuzione, caratterizzazione e consistenza delle popolazioni toscane di Fritillaria montana Hoppe (Liliaceae)



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Webbia 63(2): 309-315. 2008 Distribuzione, caratterizzazione e consistenza delle popolazioni toscane di Fritillaria montana Hoppe (Liliaceae) L. PERUZZI 1, E. MANCUSO 1, M. ANSALDI 1, E. DE ANGELI 2, G. TROMBETTI 3 1 Dipartimento di Biologia dell Università Unità di Botanica generale e sistematica Via Luca Ghini, 5 I-56126 Pisa 2 Via Cavour, 36 I-54100 Massa 3 Via Silicani, 7 I-54033 Carrara E-mail: lperuzzi@biologia.unipi.it Accettato il 23 Settembre 2008 Distribution and demographic investigations of Fritillaria montana Hoppe (Liliaceae) in Tuscany The autohrs report an updated distribution of Fritillaria montana Hoppe (Liliaceae) in Tuscany by the analysis of herbarium specimens, bibliographic references and records in the field. F. montana is quoted for eight different localities, three in southern Tuscany and five in northern Tuscany of which one is not here confirmed and one is new. A total of 9273 individuals were counted, more than half concentrated in a single population (Mount Cetona). In all populations a numerical predominance of juvenile individuals (always more than 70%) was evidenced, respect to immature adult plants and flowering ones; this likely indicates a high juvenile mortality in this species, but also populations substantially at equilibrium. The extinction risk in Tuscany is mainly due to the possible habitat degradation and reduction, leading the authors to consider this species as Nearly Threatened (NT) according to the IUCN criteria for Red List categories. Key words: conservation, demography, Fritillaria, Italian flora, phytogeography, Tuscany. Il genere Fritillaria L. (Liliaceae) conta circa 130 specie di geofite bulbose perenni, distribuite nell emisfero settentrionale, dall America settentrionale sino all area mediterranea ed all Asia temperata. Il centro di diversità di questo genere ricade probabilmente in Iran (Rix, 1977), ma anche la Grecia pare essere un centro secondario di evoluzione (Kamari & Phitos, 2000). Secondo la classificazione proposta da Rix (2001), basata su caratteri morfologici, Fritillaria è suddiviso in otto sottogeneri: Fritillaria [con due sezioni: Olostylae (sei serie) e Fritillaria (dieci serie)], Rhinopetalum Fisch., Japonica Rix, Theresia K. Koch, Petilium (L.) Endl., Liliorhiza (Kellogg) Benth. & Hook. f. (tre serie), Davidii Rix e Korolkovia Rix. Una recente analisi filogenetica basata su marcatori molecolari (Rønsted et al., 2005) indica Fritillaria come un gruppo monofiletico, ed in effetti supporta in larga parte anche la clas- sificazione infragenerica proposta da Rix (2001). F. montana appartiene al subgen. Fritillaria sect. Fritillaria. Questa sezione, che comprende più della metà delle specie esistenti, è caratterizzata da un bulbo con 2 (raramente 3 o 4) squame carnose, generalmente ricoperte da una tunica traslucida; 1 fiore (raramente di più) campanulato, tessellato; foglie opposte o alterne. Come messo in evidenza da Kamari (1991), Tomović et al. (2007) e Bartolucci et al. (in stampa), F. montana Hoppe ex W.D.J. Koch è stata a lungo confusa con molti altri taxa i cui nomi sono stati applicati erroneamente dai botanici europei, come per esempio F. orientalis Adams (es. Rix, 1980) o F. tenella M. Bieb. (es. Pignatti, 1982). La specie è una orofita, diffusa nell Europa Sud-orientale, dalla Francia Sud-occidentale sino alla Romania, su pendii rocciosi ad un altitu-

310 dine variabile tra i 400 ed i 1800 m. In Italia, in accordo con Pignatti (1982) e Conti et al. (2005), F. montana risulta presente molto rara in tutte le regioni italiane con l esclusione di Veneto, Liguria, Puglia, Sicilia e Sardegna. La specie è inserita nelle Liste Rosse di quasi tutte le regioni dove è presente (Conti et al., 1997). Per quanto riguarda la Toscana, F. montana risulta categorizzata nella Lista Rossa come CR (Critically Endangered), nonché inserita nell elenco delle specie di interesse regionale dell Allegato A della Legge Regionale 56/2000 (sotto entrambi i nomi con i quali era precedente nota: F. orientalis e F. tenella). La prima segnalazione per la Toscana di questa specie risale a Vaccari (1920). Successivamente, solo nell ultima ventina di anni, sono state segnalate nuove stazioni, sino ad arrivare al numero di sette (Chiarucci et al., 1995; Ansaldi & Medda, 1999; Mazzeschi & Selvi, 1999; Frignani et al., 2004; Garbari & Betti, 2004; Selvi & Stefanini, 2005; Arrigoni et al., 2006, 2007). Il ritrovamento di una nuova località nella Toscana settentrionale ci ha fornito lo spunto per aggiornare le conoscenze sulla distribuzione e sullo stato di conservazione di F. montana in Toscana. Materiali e Metodi La distribuzione di Fritillaria montana è stata determinata sulla base di campioni d erbario, dei dati bibliografici disponibili e di indagini di campagna effettuate nel periodo 2007-2008. E stato consultato l - Herbarium Centrale Italicum di Firenze (FI) e l Herbarium Horti Pisani di Pisa (PI). Gli exsiccata sono ordinati per provincia ed in ordine cronologico. Per ciascun campione sono stati indicati, quando possibile, la località di raccolta, la data, il nome del raccoglitore e le sigle dell erbario di provenienza. La ricerca bibliografica ha riguardato riviste specializzate e testi sulla flora Toscana. I dati bibliografici sono riportati in ordine cronologico progressivo. Per le nuove raccolte vengono riportate le coordinate geografiche (datum ED 50). Tutte le informazioni ricavate sono state utilizzate per produrre la carta della distribuzione di F. montana in Toscana. Tutte le stazioni note sono state verificate sul campo, tramite l annotazione della superficie occupata, substrato, esposizione, altitudine, ambiente. Oltre a ciò, per ogni popolazione sono stati conteggiati tutti gli individui, e suddivisi in tre classi di età: giovanili L. Peruzzi, E. Mancuso, M. Ansaldi, E. De Angeli, G. Trombetti (foglia basale unica), adulti immaturi (scapi fogliosi senza fiori) e adulti (scapi fogliosi con fiori) (cfr. Shimizu et al., 1998). SPECIMINA VISA Provincia di Firenze: Firenze, Monte Morello vers. mer. sul Poggio del Giro, alt. c. 700 m, 25 Apr 1920, Capponi (FI); Provincia di Grosseto: Cornate di Gerfalco, Montieri (Grosseto) (UTM: 32T PN 59.79-60.79), 750-920 m s.l.m., Esp. NE, 14 Apr 2008, L. Peruzzi, E. Mancuso (PI); Poggio Croce di Prata, Massa Marittima (Grosseto) (UTM: 32T PN 6064.7316), 840 m s.l.m., Esp. NE, 14 Apr 2008, L. Peruzzi, E. Mancuso (PI); Provincia di Lucca: Piazza al Serchio, rupi e pratelli in prossimità del paese, ca. 520 m s.l.m., 11 Apr 2005, S. Betti, F. Garbari & A. Giordani (PI); Piazza al Serchio (prov. di Lucca), rupi e pratelli esposti a Nord su substrato basaltico in prossimità del paese, ca. 520 m s.l.m., 2 Apr 2007, L. Peruzzi, L. Savallo, C. Di Bugno & A. Giordani (PI); Bagni di Lucca (Lucca), Orrido di Botri: loc. Pistello (UTM: 32T PP 29770.82820), 1200 m s.l.m., Esp. NE, 16 Mai 2008, L. Peruzzi, E. Mancuso (PI); Sillano (Lucca), Casini di Corte (UTM: 32T PP 0760.9747), 1120 m, Esp. N, 13 Mai 2008, M. Ansaldi, L. Peruzzi, E. Mancuso, G. Trombetti, N. Menchini (PI); Provincia di Massa-Carrara: Fivizzano (Massa- Carrara), versante SW del Monte Sagro (UTM: 32T NP 9187.8602), 1200 m, Esp. NW, 27 Apr 2007, E. De Angeli, G. Trombetti (PI); Provincia di Siena: Monte Cetona, Cetona (Siena) (UTM: 32T QN 34.57), 980-1010 m s.l.m., Esp. NE, 11 Apr 2008, L. Peruzzi, E. Mancuso (PI). Risultati La presenza di F. montana è stata confermata in tutte le località note precedentemente, con l esclusione del Poggio del Giro. Oltre a ciò, una nuova stazione è stata rinvenuta nella Toscana settentrionale sulle Alpi Apuane, Monte Sagro (Fig. 1). Le caratteristiche stazionali sono riportate nella Tabella 1. Le stazioni sono localizzate ad un altitudine variabile tra i 520 ed i 1200 m s.l.m., quasi sempre su substrato calcareo (con l eccezione di Piazza al Serchio), ad un esposizione con prevalente componente setten-

Distribuzione, caratterizzazione e consistenza delle popolazioni 311 Fig. 1 - Distribuzione di Fritillaria montana Hoppe in Toscana su reticolo UTM ED 50. Le stazioni sono distinte in nuove (ê), confermate ( ) e non confermate (?). trionale (Fig. 2). Per quanto riguarda la superficie occupata indicativamente dai popolamenti di F. montana, le stazioni più estese risultano senz altro quelle delle Cornate di Gerfalco e del Monte Cetona, entrambe localizzate nella Toscana meridionale, mentre le altre risultano tutte estremamente localizzate, sino a non più di 10 m 2 (nella stazione di Casini di Corte). La specie ricorre più frequentemente in boscaglie più o meno aperte, con prevalenza di Ostrya carpinifolia Scop. e saltuaria presenza di Fraxinus ornus L. (Casini di Corte), Quercus cerris L. (Monte Cetona), Quercus ilex L. (Le Cornate). Anche nelle due popolazioni che crescono in brachipodieti sono presenti sparsi individui di carpino nero ed orniello (M. Sagro) o bonsai naturali di carpino nero, quasi certamente dovuti all intensa attività di pascolo (Orrido di Botri). L unica stazione che sembra effettivamente deviare da questa situazione è quella di Fig. 2 - Diagramma a radar che mostra sinteticamente le esposizioni dei versanti delle otto stazioni di F. montana.

312 L. Peruzzi, E. Mancuso, M. Ansaldi, E. De Angeli, G. Trombetti Tabella 1 - Caratteristiche stazionali delle popolazioni toscane di Fritillaria montana. Le stazioni sono elencate in ordine crescente di altitudine, in grassetto quelle confermate sul campo nella primavera del 2008 ed in carattere normale quelle non confermate. Le località con asterisco si riferiscono alle stazioni di nuova segnalazione. LOCALITÀ (UTM 32T) AREA (m 2 ) SUBSTRATO ESPOSIZIONE ALTITUDINE AMBIENTE P.zza al Serchio - LU 80 basaltico NW 520 rupestre (PP 04.93) P.gio del Giro - FI calcareo N 700 boscaglia Le Cornate - GR 2000 calcareo NE 750-920 boscaglia e radure (PN 59.79-60.79) P.gio di Prata - GR 30 calcareo NE 840 boscaglia (PN 60.73) M.te Cetona - SI 2000 calcareo NE 980-1010 boscaglia e radure (QN 34.57) Casini di Corte - LU 10 calcareo N 1120 boscaglia (PP 07.97) *M.te Sagro - MS 20 calcareo NW 1200 brachipodieto (NP 91.86) Orrido di Botri - LU 25 calcareo NE 1200 brachipodieto (PP 29.82) Piazza al Serchio, a bassa quota e su substrato basaltico, dominata da vegetazione rupestre (Doronicum columnae Ten., Arabis alpina L. etc.). In termini di consistenza numerica delle popolazioni, in totale è stato possibile contare ben 9273 individui. Di questi, oltre il 50% sono risultati concentrati in una delle due stazioni più estese in termini di superficie: il Monte Cetona (Fig. 3A). Nettamente meno consistenti sono le altre popolazioni, fino ad arrivare all estremo di soli 73 individui censiti per la stazione dell Orrido di Botri (Fig. 3a). La struttura delle popolazioni in termini di classi di età (Fig. 3b) ha rivelato, per tutte le località, una generale predominanza numerica degli individui giovanili (in percentuale variabile dal 71% al 90%), seguiti dagli individui adulti immaturi (dal 9% al 20%) e da una percentuale ancora minore di adulti fioriferi (dall 1% al 14%). Discussione La verifica sul campo delle stazioni note in letteratura per F. montana non ha permesso di confermarne la presenza al Poggio del Giro (Sesto Fiorentino), località cui si riferisce la più antica segnalazione per la regione, risalente a Vaccari (1920) che segnalava la specie per un breve tratto di pascolo cespuglioso, ricco di orchidee, volto a settentrione, leggermente umido, in Fig. 3 - Istogrammi che mostrano la struttura delle varie popolazioni di F. montana in Toscana, ordinate per altitudine crescente: numero totale di individui per popolazione (A); contributo percentuale delle tre classi di età individuate (B).

Distribuzione, caratterizzazione e consistenza delle popolazioni terreno molto sassoso e calcareo, all altitudine di circa 700 m. Non escludiamo comunque che la pianta possa ancora essere presente, estremamente localizzata, in qualche punto del versante esposto a Nord, dove abbiamo osservato in effetti ambienti compatibili con la descrizione di Vaccari (1920). Come abbiamo visto, le popolazioni note precedentemente per la Toscana in letteratura erano sette. Con i nostri ritrovamenti, le stazioni salgono a otto (di cui sette confermate al 2008). In particolare, mettiamo in evidenza come il nostro ritrovamento per il Monte Sagro sia il primo per le Alpi Apuane, poiché la segnalazione di Garbari & Betti (2004) si riferiva in realtà ad una località che non rientra nel territorio apuano: le rupi basaltiche di Piazza al Serchio, dove la specie cresce, si trovano infatti (per diverse decine di metri) sulla sinistra orografica del Fiume Serchio. L habitat primario di F. montana pare ragionevol- 313 mente essere un tipo di boscaglia aperta a dominanza di carpino nero, con pendenze anche relativamente elevate e substrato calcareo affiorante. In altri contesti secondari la pianta appare effettivamente più sofferente (con l unica eccezione di Piazza al Serchio). L estensione in superficie delle popolazioni non va sempre di pari passo con la densità di individui, per cui su superfici anche comparabili abbiamo potuto osservare popolamenti molto diversi in termini di numerosità. Certamente le popolazioni più ricche di individui, e quindi estremamente importanti come riserve di diversità genetica per questa specie, sono tre: Monte Cetona e Le Cornate nella Toscana meridionale, e Piazza al Serchio nella Toscana settentrionale. Per quanto riguarda la struttura delle singole popolazioni in termini di classi di età, la struttura a piramide che abbiamo osservato in pressoché tutte le popolazioni studiate, con netta prevalenza di individui giovanili (sempre Fig. 4 - Piazza al Serchio: particolare dell infiorescenza di un raro individuo bifloro di F. montana. E possibile vedere sullo sfondo, sfuocate, le prime case del centro abitato. Ciò dà chiaramente un idea di quanto questa popolazione sia facilmente raggiungibile da tutti e quindi potenzialmente a rischio. (Foto: G. Trombetti, 07.04.2008).

314 oltre il 70%) parrebbe indicare una elevata mortalità giovanile, comunque in popolazioni sostanzialmente all equilibrio. Non essendo disponibili in letteratura dati quantitativi su altre popolazioni di F. montana, non siamo in grado di effettuare confronti attendibili che permettano di generalizzare i nostri risultati. La struttura delle nostre popolazioni è comunque simile a quella riscontrata in Giappone per F. camtschatcensis (L.) Ker-Gawl. (Shimizu et al., 1998). Dal punto di vista conservazionistico, la specie non risulta immediatamente a rischio su scala regionale, anche se alcune stazioni sono concretamente in pericolo di scomparsa; in particolare, quella del Monte Sagro (di nuova segnalazione) è localizzata a poche decine di metri da un fronte di cava; quella di Piazza al Serchio si trova alle porte dell abitato ed è quindi troppo facilmente accessibile (Fig. 4); infine, quella di Casini di Corte è localizzata a pochi metri da una carrareccia per il trasporto del legname recentemente aperta nella boscaglia, che non era presente dieci anni fa ai tempi del primo ritrovamento di questa popolazione (Ansaldi & L. Peruzzi, E. Mancuso, M. Ansaldi, E. De Angeli, G. Trombetti Medda, 1999). Seguendo i criteri IUCN per l assegnazione delle categorie di rischio (IUCN, 2001), i nostri dati non sembrano evidenziare un evidente declino nella dimensione delle popolazioni (criteri A-C) o della distribuzione della specie (criterio B). Comunque, in virtù dell estremo isolamento dei vari nuclei di popolazioni e dell estrema vulnerabilità di almeno tre dei sette biotopi dove la specie è ad oggi presente in Toscana, riteniamo opportuno proporre per F. montana almeno lo status di Near Threatened (NT) a livello regionale, una specie cioè prossima allo stato di rischio e che richiede quindi un costante monitoraggio. Ringraziamenti Si ringraziano: Giulio Ferretti, Giovanni Gestri, Nico Menchini, Brunello Pierini per l aiuto prestato sul campo; Flavio Frignani e Federico Selvi per le puntuali informazioni sulla localizzazione delle popolazioni della Toscana meridionale. BIBLIOGRAFIA ANSALDI M., MEDDA E., 1999. - Orecchiella, un parco nell Appennino. I fiori, i boschi, gli ambienti: 123. Sagep, Genova. ARRIGONI P. V., FERRETTI G., PADULA M., 2006. - La flora vascolare. In: La riserva di luoghi naturali Orrido di Botri. Fondamenti naturalistici, storici e gestionali. Corpo Forestale dello Stato: 129-206. Ufficio territoriale per la biodiversità di Lucca. ARRIGONI P. V., FERRETTI G., PADULA M., 2007. - La flora della riserva di luoghi naturali di Orrido di Botri (Bagni di Lucca, in Toscana). Parlatorea 9: 7-39. BARTOLUCCI F., CAPARELLI K. F., PERUZZI L., in stampa. - A biometric study of Fritillaria montana Hoppe ex W.D.J. Koch s.l. (Liliaceae) shows a single polymorphic species, with no infraspecific taxa. Pl. Biosystems 143. CHIARUCCI A., MACCHERINI S., DE DOMINICIS V., 1995. - Osservazioni corologiche su alcune entità interessanti della Flora Toscana. Atti Accad. Fisiocritici Siena, ser. 15 14: 151-158. CONTI F., MANZI A., PEDROTTI F. (Eds.), 1997. Liste Rosse regionali delle piante d Italia. WWF e Società Botanica Italiana. Camerino. CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (Eds.), 2005. - An annotated checklist of the Italian vascular flora. Palombi ed., Roma. FRIGNANI F., ANGIOLINI C., SELVI F., DE DOMINICIS V., 2004. - La Flora vascolare della Riserva Naturale Regionale «Cornate-Fosini» (Toscana Meridionale). Webbia 59(2): 395-455. GARBARI F., BETTI S., 2004. - Fritillaria orientalis (Liliaceae) nuova per le Alpi Apuane. Atti Soc. Tosc. Sci. Nat., Mem., Serie B 111: 155. KAMARI G., 1991. - The genus Fritillaria L. in Greece: taxonomy and karyology. Bot. Chron. 10: 255-270. KAMARI G., PHITOS D., 2000. - Fritillaria theophrasti, a new species from Lesvos, east Aegean islands, Greece. Biol. Gallo-Hellenica suppl. 26: 69-76. IUCN, 2001. - IUCN Red List categories. Version 3.1. Gland, Switzerland and Cambridge, UK: World Conservation Union. MAZZESCHI A., SELVI F., 1999. - The vascular flora of Monte Cetona (S.-E. Tuscany, Italy). Flora Medit. 9: 185-214. PIGNATTI S., 1982. - Flora d Italia 3. Bologna. RIX E. M., 1977. - Fritillaria L. (Liliaceae) in Iran. Iran. J. Bot. 1: 75-95. RIX E. M., 1980. - Fritillaria L. In: Tutin T. G., Burges N. A., Chater A. O., Edmondson J. R., Heywood V. H., Moore D. M., Valentine D. H., Walters S. M., Webb D. A. (eds.), Flora Europaea 5: 31-34. Cambridge. RIX E. M., 2001. - Fritillaria. A revised classification. The

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