I limiti di fallibilità e le variazioni delle rimanenze

Documenti analoghi
Autore: Avv. Prof. Stefano Loconte e Avv. Antonio Matarrese, Studio Legale e Tributario Loconte & Partners

CONVEGNO 7 MARZO 2008 Le novità introdotte dal correttivo alla riforma del fallimento

Requisiti di fallibilità e valore delle rimanenze in bilancio

contro CREDITO EMILIANO S.P.A., FALLIMENTO EL.CA S.N.C. DI MANGOLINI CORRADO E FURINI DARIO, MANGOLINI CORRADO; - intimati - avverso la sentenza n. 72

Diritto commerciale l. Lezione 5/10/2016

Diritto commerciale I. Lezione del 02/11/2016

TRIBUNALE DI UDINE sezione civile Il Tribunale, riunito in Camera di Consiglio, composto dai signori magistrati:

Tribunale Bologna , n ISSN Direttore responsabile: Antonio Zama

CODICE DELLA LEGGE FALLIMENTARE TESTO A FRONTE

Diritto delle imprese e delle società. Diritto delle società, imprese e contratti bancari.

INDICE. pag. Premessa... Parte prima LA CLAUSOLA GENERALE E I PRINCIPI DI REDAZIONE DEL BILANCIO

PRIMA PROVA Esperti Contabili

Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267 e successive modifiche

Diritto delle imprese e delle società. Diritto delle società, imprese e contratti bancari.

CORSO DI RAGIONERIA A.A. 2012/2013 CORSO DI LAUREA S.O.GE

Anno accademico

FALLIMENTO. Presupposti ed effetti. Studio legale Ruggeri - Avvocato Carmela Ruggeri

Tribunale Bologna , n ISSN Direttore responsabile: Antonio Zama

Copyright Esselibri S.p.A.

RISOLUZIONE N. 13/E. OGGETTO: Istanza di interpello ALFA- Società di comodo articolo 30, comma 1 della legge n. 724 del 23 dicembre 1994.

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI DELLA CIRCOSCRIZIONE DEL TRIBUNALE DI VARESE CONVEGNO CONCORDATO E FALLIBILITA TRA TEORIA E PRATICA

Fallimento: cosa succede quando i bilanci sono depositati tardivamente

Corso di Diritto Commerciale

Procedura di esdebitazione: la delicata questione della cancellazione del debito IVA

Schema di stato patrimoniale ai sensi dell art c.c.

14/09/2016. Rigidità dello schema e sua struttura. A) Valore della produzione. B) Costi della produzione. C) Proventi e oneri finanziari

CONTO ECONOMICO. A. Valore della produzione B. Costi della produzione. Differenza tra valore e costi della produzione

Preventivo 2011 Revisione del budget economico annuale 2014 Unioncamere Piemonte

Preventivo 2011 Revisione del budget economico annuale 2016 Consiglio Unioncamere Piemonte Torino, 29 aprile 2016

18. I provvedimenti che concludono la procedura per la dichiarazione di fallimento.» 105

LA STRUTTURA E IL CONTENUTO DEL CONTO ECONOMICO

ALLOCAZIONE DI VALORI NEGLI SCHEMI DI BILANCIO REDATTI SECONDO LA NORMATIVA NAZIONALE

Il piccolo imprenditore

CORSO DI ALTA FORMAZIONE IN MATERIA DI FISCALITA DELLA CRISI D IMPRESA

INDICE SOMMARIO COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA PARTE I DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI

TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI

CORSO DI RAGIONERIA A.A. 2012/2013

Atti a titolo gratuito

Disciplina applicabile alle società pubbliche e responsabilità dell ente socio

Modello e Teoria del Bilancio di Esercizio GLI EFFETTI A BILANCIO DI ALCUNE OPERAZIONI

BREVI CENNI SULLA SENTENZA DICHIARATIVA DI FALLIMENTO

LE PROCEDURE CONCORSUALI NELLA LEGGE FALLIMENTARE - FALLIMENTO (R.D. 267/1942) - IL CONCORDATO PREVENTIVO (Artt bis L. Fall.) - ALTRI STRUMEN

LEGGE FALLIMENTARE: NOVITÀ DAL DECRETO CORRETTIVO

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TERAMO

Luca Fornero (Commercialista - Gruppo di Studio EUTEKNE) L IRAP delle società di persone e delle società di capitali

RICLASSIFICATO CONTO ECONOMICO

Preventivo 2011 Revisione del budget economico annuale 2017 Consiglio Unioncamere Piemonte Torino, 8 maggio 2017

SEZIONE PRIMA CIVILE. Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Premessa...» 5 Presentazione...» 7

ESAMI DI STATO PER L ABILITAZIONE ALL ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI DOTTORE COMMERCIALISTA SEZIONE A II SESSIONE ANNO 2016 PRIMA PROVA SCRITTA

INDICE SOMMARIO COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA PARTE I DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI

Stato Patrimoniale Conto Economico 2003

Bormio Terme S.p.a. Pagina 16

Fondi pensione: ritenuta del 12,5% sui rendimenti finanziari ante 2001

RISOLUZIONE N.29/E. Roma, 01 marzo 2004

Caratteristiche del Fallimento

SINTESI DEI RIFERIMENTI NORMATIVI

BILANCIO CONSUNTIVO 2015

Lettura ed Analisi del Bilancio. Analisi dei contenuti del conto economico

CONTO ECONOMICO. A. Valore della produzione B. Costi della produzione. Differenza tra valore e costi della produzione. Risultato prima delle imposte

S.R.R.CATANIA AREA METROPOLITANA S.C.P.A

CORTE COSTITUZIONALE, E ALTRI ORGANI DI GIUSTIZIA SOVRANAZIONALI Scaglione di riferimento: valore della causa tra euro 25.

AGGIORNAMENTO DEL BUDGET 2019

FINALITA AMBITO SOGGETTIVO CAUSE DI ESCLUSIONE

RISCONTI ATTIVI. I risconti attivi. Rappresentazione contabile e disciplina fiscale. di Luciano Olivieri SOMMARIO

IRAP: nuove modalità di calcolo della base imponibile per le società di persone e le imprese individuali

A) CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI, con separata indicazione della parte già richiamata 0 0 0

IMPRESE IN CONTABILITÀ ORDINARIA

47 1. Lo stato d insolvenza La manifestazione dell insolvenza: gli inadempimenti e gli altri fatti esteriori

Attivo circolante: le rimanenze di magazzino. Le rimanenze nel settore edile

La nuova disciplina tributaria delle crisi d impresa nel Decreto Crescita.

INDICE. Prefazione...XIII. Introduzione...XV. CAPITOLO I Le riforme

GLI SCHEMI DI BILANCIO IN ITALIA

Fisco & Contabilità La guida pratica contabile

Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2008 Redatto in forma abbreviata ai sensi dell'art bis Cod. Civ.

GLI ALTRI PRINCIPALI EMENDAMENTI AI PRINCIPI CONTABILI NAZIONALI. Marco Venuti

AZIENDA SPECIALE RETESALUTE BILANCIO AL 31/12/2012 STATO PATRIMONIALE ATTIVO 31/12/ /12/2011

AZIENDA SPECIALE RETESALUTE BILANCIO AL 31/12/2012 STATO PATRIMONIALE ATTIVO 31/12/ /12/2011

FORMAZIONE CONTINUA ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI VERBANIA. Formazione continua: LA PARCELLAZIONE

Bilancio al 31/12/2015

Ragioneria Generale e Applicata. Gli effetti a bilancio di alcune operazioni

2. 7 redazione e riclassificazione degli schemi contabili del bilancio ( )

Convocazione di Assemblea ai sensi dell art c.c.

GAL GARDAVALSABBIA SCARL

Istruttoria prefallimentare (art.15) (giudizio a cognizione piena e non più sommario)

I PROVA SCRITTA. Tema n.1. Tema n. 2

Bilancio d esercizio al 31 Dicembre 2012

RETESALUTE AZIENDA SPECIALE BILANCIO AL 31/12/2013 STATO PATRIMONIALE ATTIVO 31/12/ /12/2012

Bilancio al 31 dicembre 2012

LA DISCIPLINA DEL BILANCIO D ESERCIZIO 3. L ATTIVO PATRIMONIALE: CRITERI DI ISCRIZIONE DELLE VOCI NELLO STATO PATRIMONIALE E NEL CONTO ECONOMICO

CORSO BASE IL CALCOLO DELLE IMPOSTE NELLE SOCIETÀ DI CAPITALI

Allocazione dei valori negli schemi di bilancio

Tabella A - Avvocati

- DETERMINAZIONE DELLA BASE IMPONIBILE

Luca Fornero (Commercialista - Gruppo di studio EUTEKNE) L IRAP delle persone fisiche

FONDAZIONE CIRCOLO DEI LETTORI a socio unico. Bilancio al 31/12/2013

a.a Economia Applicata all Ingegneria 1 Docente: Prof. Ing. Donato Morea Lezione n. 12 del

BRESCIA ENERGIA E SERVIZI

Transcript:

I limiti di fallibilità e le variazioni delle rimanenze di Luca Bianchi Pubblicato il 19 febbraio 2014 L art. 1 del Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267, c.d. Legge fallimentare, individua le imprese soggette alle procedure concorsuali, in particolare al fallimento ed al concordato preventivo. Il legislatore della riforma (D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5) si affida a due parametri: soggettivo, si deve trattare di imprenditori che esercitano una attività commerciale (art. 1, c. 1, L.F.); oggettivo, tali soggetti posseggono congiuntamente tre requisiti (art. 1, c. 2, L.F.): aver avuto, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito della istanza di fallimento o dall inizio dell attività se di durata inferiore, un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo superiore ad euro trecentomila; aver realizzato, in qualunque modo risulti, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito dell istanza di fallimento o dall inizio dell attività se di durata inferiore, ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo superiore ad euro duecentomila; avere un ammontare di debiti anche non scaduti non superiore ad euro cinquecentomila. Ricordiamo che il comma 3 dell articolo 1 affida al Ministero della Giustizia il 1

compito di aggiornare, ogni tre anni, i limiti oggettivi con riferimento alla media delle variazioni degli indici ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati intervenute nel periodo considerato. Dal giorno della formulazione ad oggi, tali parametri non sono stati modificati. L art. 1 L.F. Definisce numericamente i limiti di fallibilità, ma permangono dubbi su quali voci del bilancio vadano computate per raggiungere tali limiti. Analizziamo il caso dubbio dei ricavi lordi e della variazione delle rimanenze iscritte in bilancio. Cosa deve intendersi per ricavi lordi? In particolare tale parametro richiesto ai fini della fallibilità a quali voci del bilancio CEE si riferisce? Ai soli componenti positivi indicati alla voce A.1 del Conto economico? Oppure a tutta la macro area A? Oppure anche i componenti di natura straordinaria e/o finanziaria? E ovvio che a seconda dell interpretazione data possono essere o meno fallibili diverse realtà imprenditoriali. La relazione ministeriale al D.Lgs. n. 5/2006 non fornisce ulteriori informazioni sulla nozione di ricavi lordi, precisa soltanto che tali elementi possono essere accertati in qualunque modo e pertanto possono desumersi, oltre che dalle scritture contabili e dai registri fiscali, anche da accertamenti tributari non definitivi, ovvero da dati extracontabili (come, ad esempio, corrispettivi di contratti di vendita in considerazione della sommarietà dell istruttoria prefallimentare). Inoltre il giudice può chiedere anche d ufficio informazioni alla Guardia di Finanza, alla quale possono essere delegate indagini in sede di istruttoria prefallimentare per valutare se l impresa ricade nei limiti di fallibilità. Le tesi dottrinali e giurisprudenziali sono varie, vediamo una rassegna delle più recenti interpretazioni giurisprudenziali di merito. 2

Secondo il Tribunale di Novara (Sentenza del 3 novembre 2012) per ricavi lordi devono intendersi, sulla base dello schema di Conto economico indicato all art. 2425 c.c., i ricavi delle vendite e delle prestazioni (A.1), le variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti (A.2), le variazioni dei lavori in corso su ordinazione(a.3), gli altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio (A.5), i proventi da partecipazioni (C.15), gli altri proventi finanziari (C.16) e le plusvalenze da alienazione di immobilizzazioni (E.20). La Corte d Appello Torino, con la pronuncia del 15 giugno 2010, ha chiarito che ai fini della valutazione della sussistenza del parametro di cui all art. 1, lett. b, legge fallimentare ( ricavi lordi di ammontare complessivo, in qualsiasi modo risultanti ) assume rilievo ogni genere di ricavo di impresa, anche se non direttamente imponibile ai fini Iva, purchè riconducibile all attività esercitata; depongono a favore di una tale interpretazione il citato dato letterale ( ricavi, in qualsiasi modo risultanti ), nonché la ratio di esentare dal fallimento soltanto le imprese effettivamente contraddistinte, nell ambito di una valutazione unitaria e globale di tutti i parametri produttivi e dimensionali, da una entità economica e patrimoniale di livello medio-basso. La Corte d Appello di Brescia, nell ambito di un ricorso proposto da un socio avverso la sentenza dichiarativa di fallimento emessa dal Giudice di primo grado, con sentenza n. 720 del 15 giugno 2011, ha considerato ricavi tutti i componenti compresi nella macro area di cui all art. 2425 lett. A c.c., relativa al valore della produzione, che comprende, oltre ai ricavi per vendite e prestazioni, anche le variazioni delle rimanenze L intervento della Cassazione Finalmente, la prima sezione civile della Corte di Cassazione, con la sentenza del 27 dicembre 2013 n. 28667, sembra aver risolto il caso precedentemente illustrato e 3

deciso dalla Corte d appello di Brescia, adottando un interpretazione restrittiva della nozione di ricavi lordi, ritenendo che il legislatore intenda come ricavi i soli componenti positivi di reddito generati dalla attività di impresa. Nonostante non si tratti di un intervento a Sezioni Unite, tale sentenza pare mettere un punto fermo sul problema della variazione delle rimanenze che appaiono in bilancio e sul loro valore rispetto ai limiti di fallibilità. Secondo la citata sentenza, le voci del conto economico, di cui all art. 2425 c.c., da considerare ai fini dell individuazione di tale limite oggettivo di fallibilità sono i ricavi delle vendite e delle prestazioni (A.1) e gli altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio (A.5). La prima voce attiene a quanto l impresa realizza vendendo i suoi beni o prestando i suoi servizi, mentre nella seconda voce confluiscono quei componenti positivi di reddito generati dalla attività di impresa ed assimilabili a quelli classificati nella voce A.1 (i.e. i ricavi accessori, i dividendi, le royalties, i canoni attivi ). La Suprema Corte ha ritenuto improprio considerare come veri e propri ricavi le variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti (voce A.2) e le variazioni dei lavori in corso su ordinazione (voce A.3) in quanto tali voci esprimono la sola variazione che tali rimanenze hanno subito al termine dell esercizio rispetto ai valori ai quali si attestavano ad inizio periodo. Le variazioni in esame riguardano di costi comuni a più esercizi, che in applicazione del principio di competenza sancito all art. 2423-bis c.c., vengono rinviati ai futuri esercizi, allorquando saranno realizzati i relativi ricavi monetari. In pratica, secondo l interpretazione della Cassazione, tali ricavi sono assimilabili a ricavi teorici e di natura meramente contabile. Restano fuori dal novero dei ricavi (ai fini dal calcolo dei limiti di fallibilità), sempre secondo quanto la Cassazione ha ritenuto dover illustrare nella citata sentenza, anche gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni (A.4), in quanto aventi natura, appunto, di ricavi teorici, come i citati incrementi delle rimanenze. 4

19 febbraio 2014 Anna Maria Pia Chionna e Luca Bianchi 5