RADAR CENNI STORICI PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO



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RADAR CENNI STORICI RADAR sono le iniziali delle parole inglesi RAdio Detection And Ranging, e significa radiorilevamento e determinazione della distanza a mezzo di onde radio. I primi studi sul radar ebbero inizio in America e in Europa contemporaneamente negli anni trenta, poi l imminenza del secondo conflitto mondiale accelerò, ma ne rese segrete le ricerche che si svilupparono separatamente nei vari stati interessati al conflitto e ne rivolse l interesse principalmente a scopi militari come avviene sempre in queste circostanze. Gli studi furono particolarmente approfonditi in Inghilterra, negli USA e in Germania così, ad esempio, l Inghilterra fu protetta da una catena di radar per intercettare gli aerei tedeschi che dalla Germania la sorvolavano per bombardarla e si può dire che questo dispositivo ebbe certamente un ruolo determinante sull esito di quella battaglia. PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO Il radar è essenzialmente un sistema di rilevamento funzionante sul principio dell eco, in cui il trasmettitore irradia periodicamente energia sotto forma di impulsi di microonde di grande potenza, ma di durata molto breve.

Gli impulsi radar vengono irradiati da un antenna parabolica fortemente direttiva che li trasmette alla velocità della luce verso il bersaglio. Se gli impulsi trasmessi non incontrano alcun ostacolo, non tornano più indietro, mentre se incontrano un aereo, una nave, una montagna, una piccola parte dell energia irradiata ritorna all antenna trasmittente dopo un tempo brevissimo. Poiché la velocità di propagazione degli impulsi radar è perfettamente nota, dal tempo impiegato dal segnale a raggiungere il bersaglio e a ritornare indietro, si può ricavare la distanza dello stesso. Se c è la velocità della luce, D è la distanza del bersaglio e è il tempo dopo il quale ritorna l eco dell impulso all antenna che lo ha trasmesso, sarà: e quindi: c D = τ D = c τ La direzione del bersaglio è individuata dall orientamento dell antenna parabolica del trasmettitore per mezzo dell angolo di azimut e dell angolo di elevazione che ne

determinano la posizione rispetto all antenna radar come è descritto nella figura seguente. CARATTERISTICHE DEL RADAR Le frequenze di funzionamento vanno da qualche centinaio di MHz a circa 5 GHz. Le antenne, di tipo parabolico, hanno guadagni che vanno da 40 a 50 db. Il segnale irradiato è di forma impulsiva cioè molto intenso ma solo per brevissimi istanti perché dopo aver emesso l impulso, il radar resta in attesa di un eventuale eco per tutto il tempo in cui l impulso potrebbe tornare dalla sua portata massima. Per questo motivo il valore medio della potenza erogata nell unità di tempo scende moltissimo rispetto ai valori di picco. Ad esempio: t = 1 sec; (Durata dell impulso) T = 1 msec; (Periodo di ripetizione) Per cui il Duty Cycle è: t D. C. =, T = 6 1 10 3 = 0 001 1 10 La potenza media P m è uguale alla potenza di picco P p per il D.C.: P = P D. C. m La potenza di picco di emissione di un radar può essere molto forte, da 100 a 1000 KW ma quella media è molto inferiore, da 100 a 1000 W. p USI DEL RADAR Il radar ha vari impieghi nel campo civile e nel campo militare. Esso è di aiuto alle navi perché consente di individuare battelli, scogli, isole, e la terraferma anche in piena notte o in cattive condizioni atmosferiche. Le microonde, infatti, che il radar irradia, viaggiano indifferentemente sia di giorno sia di notte, sia con il sole sia con la pioggia. I radar le cui frequenze di funzionamento si aggirano intorno a 6-10 GHz, sono particolarmente adatti a individuare dense masse nuvolose e sono quindi usati come radar meteorologici. 3

Questi sono molto utili, come è logico, nella navigazione aerea e marittima in quanto consentono alle navi e agli aerei di evitare perturbazioni particolarmente intense che potrebbero costituire un pericolo per l attraversamento delle zone interessate. Il radar inoltre è oggi anche in grado, quale altimetro, di misurare la distanza degli aeromobili dal suolo e di monitorare il traffico aereo in vicinanza dell aeroporto. L ILS (Instrument Landing System = sistema di atterraggio strumentale) è un sistema di radioassistenza al volo per l atterraggio degli aeromobili in condizioni di visibilità nulla, comprendenti trasmettitori a terra e ricevitori a bordo. I trasmettitori a terra localizzano l aereo, ne individuano con grande precisione la quota, la posizione, la velocità relative ad un sentiero di discesa opportunamente scelto per l atterraggio e li comunicano all aereo guidandolo anche nelle peggiori condizioni di visibilità fino a terra. L autovelox della polizia stradale è un altro tipo di radar a modulazione di frequenza funzionante sul principio dell effetto Doppler, particolarmente attrezzato per le misure di velocità degli autoveicoli. In questo tipo di radar, ad onda continua, la velocità dell autoveicolo si ricava dalla differenza di frequenza tra l onda incidente e l onda riflessa. IL RADAR IN ASTRONOMIA Impulsi radar sono andati sulla luna, sul sole e sui pianeti più vicini per studiarne la distanza e la consistenza della superficie, ma più di recente, la distanza terra luna è stata misurata con maggiore precisione e molta minore potenza, con il laser. Il pianeta Venere è sempre apparso molto luminoso e bianco e, dall invenzione del cannocchiale in poi, si è sempre cercato di scrutarne la superficie, sempre coperta da una folta coltre di spesse nubi, ma senza alcun esito. Nel 1989 si è mandata la sonda spaziale Magellano con a bordo un radar altimetrico la cui frequenza di funzionamento era tale da perforare le nubi venusiane opache alla luce visibile, e rilevare i più piccoli dettagli della superficie del pianeta. La sonda ha avvolto il pianeta con una serie di percorsi circolari sfalsati ogni giro di un piccolo angolo tale da determinare la scansione totale di tutta la superficie e ha trasmesso a terra tutti i dati rilevati che, immessi nei computer della NASA, hanno consentito la ricostruzione esatta delle caratteristiche della superficie rilevando dettagli di pochi metri. 4

IL RADAR IN CAMPO MILITARE Il radar è certamente molto usato nel campo militare, fatto questo che, come spesso accade per molte scoperte tecniche, ne ha determinato certamente l approfondimento degli studi anche in tempo di pace. Infatti il radar è usato per puntare cannoni o missili contro bersagli fissi o mobili in quanto è in grado di rilevarne con esattezza la distanza e la direzione anche al buio o attraverso nubi o cortine di fumo. Montato sui missili consente di inseguire aerei o altri missili quali bersagli ad alta velocità regolandone la direzione con gli alettoni di direzione e di profondità in base alla direzione assunta dal bersaglio inseguito. L'AEREO INVISIBILE AL RADAR Sempre nel campo militare, sin dagli anni '80, gli U.S.A. hanno prodotto un tipo di aereo invisibile al radar, secondo una tecnologia particolare detta stealth. ELEMENTI DI UN SISTEMA RADAR Lo schema a blocchi molto semplificato di un radar è rappresentato in figura. La sezione trasmittente è costituita da un oscillatore di potenza a radiofrequenza, normalmente un MAGNETRON, pilotato da un generatore di impulsi. Vengono dunque prodotti impulsi brevissimi, a iperfrequenza, di grande potenza. L antenna del radar altamente direttiva, è sistemata in modo da poter essere ruotata in ogni direzione. Normalmente viene usata la stessa antenna sia per trasmettere gli impulsi che per riceverne l eco. Questo fatto rende necessario l uso di un dispositivo di commutazione, chiamato Duplexer, che isola la sensibilissima sezione ricevente dalla trasmittente durante l emissione degli impulsi ad alta potenza che altrimenti la danneggerebbero irrimediabilmente, viceversa dirige verso la sezione ricevente il segnale eco di ritorno dal bersaglio negli intervalli di silenzio del trasmettitore. 5

Il ricevitore radar è un normale radioricevitore funzionante con il metodo supereterodina con frequenze intermedie, ad esempio di 70 MHz, con la minore possibile figura di rumore, un alta sensibilità ed una larghezza di banda uguale alla frequenza degli impulsi prodotti. Il terminale video in ricezione è normalmente un tubo a raggi catodici con lo schermo di forma circolare che visualizza l intervallo di tempo tra l emissione e la ricezione degli impulsi creando una traccia ottica su una scala graduata in miglia o in chilometri. Per ottenere questo risultato la scansione del tubo a raggi catodici è sincronizzata con gli impulsi trasmessi. L EQUAZIONE DEL RADAR La portata di un sistema radar si può ricavare come segue, essendo: D = distanza del bersaglio misurata in m ; S = area equivalente della sezione trasversale del bersaglio misurata in m ; P T = potenza di picco del trasmettitore in W; P R = potenza di picco dell eco all antenna ricevente in W; G T = guadagno dell antenna trasmittente; G R = guadagno dell antenna ricevente; = lunghezza d onda in m; A = area di cattura dell antenna ricevente in m. La potenza di picco prodotta dal trasmettitore è P T. La potenza equivalente irradiata nella direzione del bersaglio verso cui è puntata l antenna è P T G T in quanto la direttività dell antenna concentra la potenza P T in un unica direzione secondo il valore del guadagno G t dell antenna trasmittente. Se la distanza del bersaglio è D, la superficie della sfera di raggio D è 4D per cui alla distanza D a cui si trova il bersaglio, la densità di potenza a m, dovuta al trasmettitore, che assume il nome di vettore di Poynting sarà: P T G T 4 π D Questa energia elettromagnetica colpisce il bersaglio ed è sparsa in varie direzioni o parzialmente assorbita in funzione della forma e del materiale di cui è costituito il bersaglio. Se S è l area equivalente del bersaglio, cioè quella parte della sezione trasversale del bersaglio che determina la riflessione dell onda in ogni direzione, il bersaglio si comporterà a sua volta, una volta investito dall onda degli impulsi radar, come un trasmettitore di potenza elettromagnetica di valore: 6

P G S T T 4 π D Questa onda elettromagnetica, riflessa dal bersaglio, determinerà sull antenna radar, che questa volta funge da ricevitore, una densità di potenza a m : PT GT S 1 PT GT S = 4 π D 4 π D ( 4 π) D 4 Questa densità di potenza che si presenta all antenna ricevente determina un assorbimento di potenza che è funzione dell area equivalente dell antenna: A G R λ = 4 π La potenza che arriva all antenna ricevente è quindi: P R = P G G S λ T T R ( 4 π) D 3 4 Se, come avviene normalmente, l antenna trasmittente funge anche da ricevente, allora: A GT = GR = 4 π λ La potenza ricevuta allora vale: P R PT A S = 4 4 π D λ Se ora vogliamo determinare la portata del radar, cioè la massima distanza alla quale è effettivamente rilevabile un bersaglio, dobbiamo osservare che, al crescere della distanza D, la potenza che ritorna indietro diminuisce e pertanto la portata cercata è limitata dalla sensibilità del ricevitore, dalla sua capacità di leggere un segnale di piccolissima potenza separandolo dal rumore, sempre presente. Se allora, nella formula appena scritta, chiamiamo con P MIN la minima potenza rilevabile, ad essa corrisponderà la D MAX, cioè la portata richiesta: P MIN PT A S = 4 4 π ( D ) λ MAX Dalla formula inversa si può finalmente ottenere la portata richiesta: D MAX PT A S = 4 4 π P λ MIN 7

INDICATORI PER RICEVITORI RADAR Il segnale di un radar, dopo essere stato amplificato, demodulato, rivelato come in un comune radioricevitore supereterodina, viene visualizzato su di uno schermo con fosfòri ad alta permanenza di solito di forma circolare, sebbene siano usate anche altre due forme di visualizzazione. Il monitor porta tracciati dei cerchi concentrici equidistanti, tarati in Chilometri o Miglia che rappresentano la distanza del bersaglio. Un pennello elettronico, ruotante con velocità angolare costante, descrive tutto il cerchio mentre in contemporanea l antenna ruota in alto irradiando tutto lo spazio circostante con gli impulsi a microonde. Esiste pure una scala graduata in angoli che parte a raggiera dal centro dello schermo e determina l angolo di azimut con cui il radar vede il bersaglio. In corrispondenza di un bersaglio il raggio determina uno spot luminoso sullo schermo che, per la permanenza dei fosfòri, rimane visibile per qualche tempo. MAGNETRON Il magnetron è il classico oscillatore per microonde usato in campo radaristico. Può generare impulsi di onde elettromagnetiche della potenza istantanea di alcuni megawatt nel campo di frequenza dei gigahertz. E costituito da un grosso cilindro in metallo forato, come indicato in figura, con un catodo al centro e un anodo che comprende tutta la struttura esterna. Tra anodo e catodo si applicano impulsi di forma rettangolare di alta tensione che deteminano l emissione di elettroni che dal catodo tendono ad avvicinarsi all anodo e che la presenza di un intenso campo magnetico assiale costringe a percorrere traiettorie circolari all interno dei numerosi fori cilindrici della struttura i quali sono opportunamente predisposti in modo da costituire dei risuonatori per microonde. 8

Gli impulsi sinusoidali di microonde così generati vengono poi estratti dal generatore per mezzo di un cavo coassiale ed inviati all antenna trasmittente. TECNOLOGIA STEALTH Per esigenze di carattere puramente militare, nel 1975 la "Advanced Project Division" della Lookheed-California, diede luogo al progetto che portò alla creazione dei primi due prototipi di aerei invisibili al radar, che rispondevano al codice: "Have Blue". Da allora è stata creata tutta una serie di modelli secondo una tecnologia detta stealth, dalle caratteristiche del tutto differenti da quelle dei comuni aerei da combattimento. Il principio in base al quale l'aereo risulta invisibile al radar sta in una serie di caratteristiche che agiscono tutte in contemporanea. Tutta la superficie esterna dell'aereo stealth è ricoperta da uno strato di vernice particolare che ha la capacità di assorbire buona parte delle onde radar, compreso l'abitacolo trasparente del pilota. La sagoma di un velivolo normale è affusolata e rotondeggiante, per cui le onde radar tornano indietro in qualsiasi direzione, e quindi anche nella direzione del radar nemico che così lo individua come bersaglio, come schematicamente indicato nella figura a destra. 9

L'aero stealth, invece, ha superfici esterne sfaccettate come le facce di un diamante, perciò le onde radar, non assorbite dallo strato di vernice radioassorbente, vengono riflesse soltanto in alcune precise direzioni scelte dal progettista, come indicato a destra. Le turbine a reazione dell'aereo non sono esterne, come in tutti i normali apparecchi, ma interne, per evitare la riflessione delle pale della girante, ed il getto di gas non è concentrato, caldo ed esterno, perché sarebbe individuato dai missili a ricerca calore, ma opportunamente diffuso a raggiera e quindi più freddo. L'aereo viaggia solo ad altissima quota, dove i missili avversari non possono colpirlo, e di notte, ed è inoltre verniciato di colore nero matto per essere anche invisibile alla vista dell'osservatore. 10