Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

Documenti analoghi
Il nuovo pacchetto sugli aiuti di Stato relativi ai SIEG. DG Concorrenza

UNIONE EUROPEA. Bruxelles, 4 aprile /0202 (COD) C5-0105/2000 PE-CONS 3608/00 ENV 48 ENT 28 CODEC 145

PARLAMENTO EUROPEO. Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la politica dei consumatori

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE. Proposta di REGOLAMENTO (CE, EURATOM) DEL CONSIGLIO

I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento.

Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 95/39

L 104/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea

EMENDAMENTI IT Unita nella diversità IT 2012/0191(COD) Progetto di parere Eider Gardiazábal Rubial. PE506.

REGOLAMENTO (UE) N. 333/2014 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

I contenuti e i vantaggi della certificazione ISO in relazione agli obblighi del Dlgs 102/2014

Obiettivi e pubbliche amministrazioni nel settore energetico

PG-SGSL 03 Definizione degli obiettivi e dei programmi

PROCEDURA OPERATIVA PER L ANALISI E LA GESTIONE DEL RISCHIO

Uwe CORSEPIUS, Segretario Generale del Consiglio dell'unione europea

Senato della Repubblica Commissione Industria, Commercio e Turismo. Audizione su DDL "Legge annuale per il mercato e la concorrenza" (A.S.

Scenario energetico europeo I vincoli del pacchetto clima-energia. Milano, 7 Luglio 2010

REGOLAMENTO (UE) N. 143/2013 DELLA COMMISSIONE

PROGETTAZIONE / PROGRAMMAZIONE DIDATTICA INDICE. Revisioni

Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica (PNire)

DELIBERA N. 255/11/CONS CLASSIFICAZIONE DEI DECODIFICATORI PER LA RICEZIONE DEI PROGRAMMI TELEVISIVI IN TECNICA DIGITALE L AUTORITA

ALLEGATO TABELLA DI CORRISPONDENZA DI CUI ALL'ARTICOLO 5 DEL TRATTATO DI LISBONA. A. Trattato sull'unione europea. Articolo 1bis Articolo 2

DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE AREA DI COORDINAMENTO TURISMO, COMMERCIO E TERZIARIO

Le nuove strategie nazionali e comunitarie sulla qualità dell aria

Considerazioni di carattere ambientale e appalti pubblici nel diritto interno: TUTELA AMBIENTALE A LIVELLO NAZIONALE

LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA

Le analisi di scenario nella valutazione del PdS della RTN e nelle scelte delle policy energetiche europee

Comune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000

PARLAMENTO EUROPEO. Documento di seduta

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

ISO 50001: uno strumento di efficienza e sostenibilità

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 961/2011 DELLA COMMISSIONE

Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 277/23

Proposta di REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO

Consultazione pubblica della Commissione Europea

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO

Audizione X Commissione Senato

Modifiche alla disciplina dei Costi Black List e delle CFC (Controlled Foreign Companies)

REGOLAMENTO (UE) N. 397/2013 DELLA COMMISSIONE

Decreto Presidente della Repubblica 27 gennaio 1998, n. 25 (in GU 17 febbraio 1998, n. 39)

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

PROPOSTA REGOLATIVA DEL DIPARTIMENTO SVILUPPO ECONOMICO - SERVIZIO COMMERCIO E COOPERAZIONE

Provincia Autonoma di Trento Assessorato all Urbanistica, enti locali, personale, lavori pubblici e viabilità

GRANDI PROGETTI NEL POR SARDEGNA

REGIONE PUGLIA. Area Politiche per l Ambiente, le Reti e la Qualità Urbana SERVIZIO ATTIVITA ESTRATTIVE PROGETTO ESECUTIVO

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

ANALISI E GESTIONE DEI COSTI

Scenari di emissione SRES (Special Report on Emission Scenarios) e proiezioni globali

Corso di REVISIONE AZIENDALE

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni

Il regolamento si compone di due articoli (di cui il secondo fissa la data di applicazione) e tre allegati.

Ministero dello Sviluppo Economico

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 72 del

ENERGIA NUCLEARE CAPITOLO 4: L ECONOMIA. A cura di Ginevra A. Perelli mostra.nucleare@gmail.com. 20 Maggio 2011

PROCEDURA PER L AFFIDAMENTO IN FINANZA DI PROGETTO DI UN CONTRATTO DI CONCESSIONE PER L ESTENSIONE E LA GESTIONE DELLA PIATTAFORMA LOGISTICA NAZIONALE

Banca europea per gli investimenti

L energia. In futuro solo risorse rinnovabili. In un mercato efficiente il passaggio sarebbe graduale e armonioso

Revisione delle norme ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015

Euro 1: nel 1993 le case costruttrici sono state obbligate ad adottare la marmitta catalitica e l alimentazione ad iniezione.

Estratto Agenda dei Lavori Parlamentari. Settimana 8 12 giugno

REGOLAMENTI IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 140/1

Torino, 7 Aprile 2011 IL RUOLO DEI BIOCARBURANTI NELLA LOTTA ALL INQUINAMENTO DELLE CITTA. Dott. Gennaro Ferrante

DESCRIZIONE SINTETICA

Gestione delle Gare Telematiche della Pubblica Amministrazione L esperienza della Regione Liguria

UNIVERSITA DI PISA FORMAZIONE DI BASE PER IL PASSAGGIO ALLA CONTABILITA ECONOMICO-PATRIMONIALE. Ada Carlesi

Articolo 36. Trattamento di categorie particolari di dati personali e di diverse categorie di interessati

EFFICIENZA ENERGETICA E CERTIFICATI BIANCHI: SITUAZIONE E PROSPETTIVE IN ITALIA

Orientamenti Orientamenti in materia di strumenti di debito complessi e depositi strutturati

L ADEGUATA VERIFICA DELLA CLIENTELA

APPLICAZIONE PILOTA DEI SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE NELLE AREE PROTETTE

LE AZIONI PER PROMUOVERE L EFFICIENZA ENERGETICA

RASSEGNA STAMPA CONVEGNO AUTO ELETTRICA E INFRASTRUTTURE: PROSPETTIVE, SFIDE E OPPORTUNITÀ. 6 Maggio 2009

Il Ministero dello Sviluppo Economico

Il ruolo del GSE nel mercato dell energia

(Atti non legislativi) REGOLAMENTI

Direzione Centrale Entrate Direzione Centrale Sistemi Informativi e Tecnologici. Roma, 16/02/2016

Formazione e informazione. Un approccio smart all efficienza energetica. Patrizia Pistochini

CIRCOLARE DEL 25 OTTOBRE 2011 Ai gentili Clienti. Oggetto: APPRENDISTATO - IN VIGORE IL NUOVO TESTO UNICO

LE RISORSE E LE COMPETENZE COME BASE DELLA STRATEGIA

POLITICHE ED ESPERIENZE ITALIANE DI CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY

Metodologia per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione della formazione nelle PPAA

Nota informativa ISO/IEC Il processo di valutazione

1. CONTRATTI DI RICERCA CONTO TERZI CARATTERISTICHE PRELIEVI PROPRIETÀ INDUSTRIALE

COMUNICATO STAMPA GRUPPO DANIELI SITUAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE CONSOLIDATA AL

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ

"Bio-Combustibili per Autotrazione: Tecnologie di Produzione ed Utilizzo"

Time-shift di energia

Mercoledì 13 Marzo 2013 Best Western Hotel Piacenza Assemblea Generale Associazione

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Gazzetta ufficiale L 189. dell Unione europea. Legislazione. Atti legislativi. 57 o anno 27 giugno Edizione in lingua italiana.

CASELLI RENATA LAURA. Decreto soggetto a controllo di regolarità amministrativa ai sensi della D.G.R. n. 548/2012

Contabilizzazione Del Calore. Riferimenti Normativi:

EPBD recast ed il nuovo quadro normativo nazionale: nuovi requisiti minimi e linee guida APE

Ing. Adolfo Colombo Amministratore Unico

PARLAMENTO EUROPEO. Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la politica dei consumatori PROGETTO DI PARERE

Diritto dell ambiente. Tutela delle acque dall inquinamento

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

Sardegna Ricerche e lo sportello della proprietà intellettuale. Sandra Ennas, Servizio ITT

La valorizzazione degli accordi facoltativi regionali alla luce della Dir. 98/34 CE

Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività. Prime istruzioni.

3. Si invita il Coreper/Consiglio ad approvare tali orientamenti tra i punti "I/A" /14 nza/bp/s 1 DG D 2A. Consiglio dell'unione europea

Transcript:

COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 11.7.2012 COM(2012) 394 final 2012/0191 (COD)C7-0185/12 Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO che modifica il regolamento (UE) n. 510/2011 al fine di definire le modalità di conseguimento dell obiettivo del 2020 di ridurre le emissioni di CO 2 dei nuovi veicoli commerciali leggeri (Testo rilevante ai fini del SEE) {SWD(2012) 213 final} {SWD(2012) 214 final} IT IT

RELAZIONE 1. CONTESTO DELLA PROPOSTA Contesto generale L UE ha un obiettivo dichiarato di limitare il cambiamento climatico mondiale a un aumento di temperatura di 2 ºC rispetto ai livelli preindustriali. Per conseguire tale obiettivo occorre arrestare la crescita delle emissioni mondiali entro il 2020 e ridurla, entro il 2050, almeno del 50% rispetto ai livelli del 1990. Il Consiglio europeo ha riaffermato l obiettivo dell UE di una riduzione dall 80 al 95% entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990, nell ambito delle riduzioni che devono essere realizzate dai paesi industrializzati nel loro complesso. Le politiche in vigore dovrebbero permettere di ridurre le emissioni di gas a effetto serra soltanto del 40% circa entro il 2050. La comunicazione della Commissione Una tabella di marcia verso un economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050 1, indica come raggiungere l obiettivo di ridurre le emissioni interne dell 80% entro il 2050 nel modo economicamente più efficace. Dalla tabella di marcia risulta che tutti i settori economici devono contribuire e che, a seconda dello scenario, occorre che rispetto al 1990 le emissioni prodotte dai trasporti si situino tra +20 e -9% entro il 2030 e diminuiscano dal 54% al 67% entro il 2050 2. Mentre negli altri settori vi è una tendenza generale alla riduzione delle emissioni, il settore dei trasporti stradali figura tra i pochi in cui le emissioni hanno registrato un rapido aumento: tra il 1990 e il 2008 le emissioni prodotte dal trasporto su strada sono aumentate del 26%. Nel 2008 il 70% circa delle emissioni di CO 2 del settore dei trasporti era dovuto ai trasporti stradali 3. Questo settore rappresenta dunque la seconda fonte di emissioni di gas serra nell UE e contribuisce a un quinto delle emissioni complessive di CO 2 dell Unione. Nel marzo 2011 la Commissione ha adottato il documento Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti - Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile che definisce una strategia dei trasporti intesa a conseguire una riduzione del 60% delle emissioni di gas effetto serra provocate da tale settore entro il 2050. Il regolamento Il regolamento n. (CE) 510/2011 stabilisce il quadro per la riduzione delle emissioni di CO 2 del nuovo parco veicoli commerciali fino al 2020. L attuazione del regolamento prevede due fasi. Nel corso del primo periodo, fino al 2017, sono state stabilite le modalità di conseguimento dell obiettivo. Nel secondo periodo, fino al 2020, il conseguimento dell obiettivo dipende dall attuazione delle modalità necessarie, da stabilire in occasione di un riesame. La Commissione è invitata a confermare la possibilità di conseguire l obiettivo del 2020 per i veicoli commerciali. L obiettivo è stato fissato nel quadro del processo di codecisione e, tranne che per la conferma, non è riconsiderato in occasione del riesame. 1 2 3 COM(2011) 112 definitivo. Escludendo le emissioni marittime internazionali. EU transport in figures 2011, Commissione europea. IT 2 IT

Ove tali modalità non siano stabilite, o non sia loro data attuazione, potrebbero esservi conseguenze negative per i costruttori di autoveicoli e i fornitori di pezzi di ricambio che hanno bisogno di certezze con riguardo alla tecnologia e ai veicoli necessari per raggiungere l obiettivo. Le modalità sono aspetti dell attuazione che incidono sul modo in cui sono conseguiti gli obiettivi stabiliti per le emissioni. Nel regolamento in vigore, le principali modalità includono la curva dei valori limite, definita in base al parametro di utilità, e la funzione che indica il rapporto tra il parametro di utilità e le emissioni di CO 2 (definizione della forma e della pendenza). Altre modalità includono l indennità per le emissioni in eccesso, le innovazioni ecocompatibili, le deroghe, i raggruppamenti, l introduzione graduale degli obiettivi e la concessione di supercrediti per un periodo di tempo limitato. 2. CONSULTAZIONE DELLE PARTI INTERESSATE E VALUTAZIONE DELL IMPATTO Consultazioni con le parti interessate Esperti esterni Uno studio esterno 4, Support for the revision of Regulation (EU) 510/2011 on CO 2 emissions from light commercial vehicles 5, costituisce la principale analisi su cui è basata la presente proposta. Vi figura una valutazione di diverse modalità e dei rispettivi costi. Il modello PRIMES-TREMOVE è stato utilizzato per valutare l impatto complessivo dell obiettivo 2020. Consultazione delle parti interessate La consultazione ufficiale delle parti interessate è stata effettuata mediante un questionario on-line e una riunione delle parti interessate. Le informazioni da queste comunicate sono state tenute presenti nel valutare le diverse opzioni disponibili per la regolazione delle emissioni di CO 2 dei veicoli commerciali leggeri. Consultazione pubblica Nell autunno 2011 è stata realizzata una consultazione pubblica on-line. Complessivamente dalle risposte emerge il messaggio che la regolamentazione dei veicoli commerciali leggeri è importante, che dovrebbe essere in linea con gli obiettivi a lungo termine in termini di gas serra, basata sulle emissioni medie dei veicoli nuovi e neutra dal punto di vista tecnologico. Le opinioni sull efficacia della legislazione in vigore sono risultate assai discordi. La ragione principale sembra essere che molti ritengono poco incisiva l attuale legislazione. La fissazione di obiettivi per il periodo successivo al 2020, indipendentemente dalle altre misure che possono essere attuate, ha raccolto numerose adesioni. I risultati della consultazione pubblica sono stati riassunti e pubblicati 6. Riunione delle parti interessate 4 5 6 Nell ambito del contratto quadro ENV.C.3/FRA/2009/0043 sulle emissioni degli autoveicoli. http://ec.europa.eu/clima/policies/transport/vehicles/vans/studies_en.htm http://ec.europa.eu/clima/consultations/0012/index_en.htm IT 3 IT

Il 6 dicembre 2011 si è tenuta una riunione con le parti interessate. Sono state presentate le conclusioni preliminari dello studio e successivamente sono state pubblicate le presentazioni effettuate in occasione della riunione e una sintesi della discussione 7. I partecipanti non hanno espresso dissensi sostanziali rispetto all analisi presentata, ma le ONG hanno sostenuto che gli obiettivi dovrebbero diventare più rigorosi dato che i costi e le emissioni sono inferiori alle previsioni. Valutazione d impatto Sono state preparate una valutazione d impatto congiunta, a sostegno della presente proposta, e una proposta analoga di modifica del regolamento (CE) n. 443/2009. È stata adottata un impostazione di ampia portata, al fine di individuare le opzioni strategiche concernenti le questioni sollevate nella legislazione, quelle derivanti dall attuazione e quelle valutate negli studi svolti per analizzare le possibili strategie per migliorare l efficacia della legislazione. Sono stati analizzati i seguenti aspetti: a) opzione status quo; b) conferma della possibilità di conseguire l obiettivo 2020 per i veicoli commerciali leggeri; c) modalità di conseguimento dell obiettivo per i veicoli commerciali leggeri; d) semplificazione e riduzione degli oneri amministrativi; e) adeguamento al nuovo ciclo di prove; f) forma e rigore della legislazione dopo il 2020. Sulla base di un analisi delle conseguenze socioeconomiche e ambientali delle diverse modalità, la valutazione d impatto è giunta alle seguenti conclusioni: la conferma della possibilità di conseguire a costi inferiori l obiettivo 2020 di 147 g/km per i veicoli commerciali; la massa deve restare il parametro di utilità; la curva del valore limite deve continuare a essere lineare e la pendenza della curva deve essere stabilita al 100%; l indennità per le emissioni in eccesso va mantenuta a 95 EUR per g/km per autoveicolo; la procedura di deroga deve essere semplificata, introducendo per i piccoli costruttori una esclusione de minimis dall obbligo di avere un obiettivo in materia di CO 2. Inoltre occorre prevedere una maggiore flessibilità riguardo alla data di concessione delle deroghe di portata ridotta. 3. ELEMENTI GIURIDICI DELLA PROPOSTA L UE è già intervenuta in questo settore quando ha adottato il regolamento (UE) n. 510/2011, basato sul capo Ambiente del trattato. Anche il mercato unico giustifica l adozione di 7 http://ec.europa.eu/clima/events/0048/index_en.htm IT 4 IT

iniziative a livello dell UE piuttosto che a livello degli Stati membri, al fine di garantire norme comuni nell intera Unione e limitare così i costi per i costruttori. L adozione della proposta non comporta l abrogazione di atti legislativi in vigore. Sintesi delle misure proposte La proposta conferma la possibilità di conseguire entro il 2020 un obiettivo medio di 147 g di CO 2 /km per i nuovi veicoli commerciali leggeri. Essa propone di definire le seguenti modalità di conseguimento dell obiettivo: il parametro di utilità resta la massa del veicolo in ordine di marcia; la curva del valore limite è lineare, con una pendenza del 100% rispetto al parco di riferimento; i costruttori responsabili della registrazione di un numero di veicoli commerciali leggeri inferiore a 500 unità all anno sono dispensati dall obbligo di conseguire il loro obiettivo per le emissioni specifiche; è autorizzata una maggiore flessibilità quanto ai tempi delle decisioni per la concessione di deroghe ai costruttori di volumi ridotti; si tiene conto delle ecoinnovazioni quando si realizza una procedura di prova rivista; l indennità per le emissioni in eccesso è mantenuta a 95 EUR per g/km per autoveicolo. Poiché il settore industriale beneficia di indicazioni sul regime normativo applicabile successivamente al 2020, la proposta prevede un ulteriore riesame che deve essere effettuato al più tardi il 31 dicembre 2014. 4. INCIDENZA SUL BILANCIO La proposta non richiede ulteriori risorse finanziarie. 5. ELEMENTI FACOLTATIVI Clausola di riesame/revisione/cessazione dell efficacia La proposta comprende una clausola di riesame. Spazio economico europeo L atto proposto riguarda un settore contemplato dall accordo SEE ed è quindi opportuno estenderlo allo Spazio economico europeo. IT 5 IT

2012/0191 (COD) Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO che modifica il regolamento (UE) n. 510/2011 al fine di definire le modalità di conseguimento dell obiettivo del 2020 di ridurre le emissioni di CO 2 dei nuovi veicoli commerciali leggeri (Testo rilevante ai fini del SEE) IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, in particolare l articolo 192, paragrafo 1, vista la proposta della Commissione europea, previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali, visto il parere del Comitato economico e sociale europeo 8, visto il parere del Comitato delle regioni 9, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria, considerando quanto segue: (1) L articolo 13, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 510/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell 11 maggio 2011, che definisce i livelli di prestazione in materia di emissioni dei veicoli commerciali leggeri nuovi nell ambito dell approccio integrato dell Unione finalizzato a ridurre le emissioni di CO 2 dei veicoli leggeri 10 prevede che la Commissione, a condizione che risulti fattibile, riesamini le modalità per conseguire l obiettivo di 147 g di CO 2 /km entro il 2020, comprese la formula di cui all allegato I e le deroghe di cui all articolo 11. La proposta di modifica del regolamento deve essere formulata nel modo più neutro possibile dal punto di vista della concorrenza, oltre che socialmente equo e sostenibile. (2) È opportuno precisare che, al fine di verificare il rispetto dell obiettivo di 147 g di CO 2 /km, è necessario continuare a misurare le emissioni di CO2 in conformità del regolamento (CE) n. 715/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2007, relativo all omologazione dei veicoli a motore riguardo alle emissioni dai 8 9 10 GU C [...] del [...], pag. GU C [...] del [...], pag. GU L 145 del 31.5.2011, pag. 1. IT 6 IT

veicoli passeggeri e commerciali leggeri (Euro 5 ed Euro 6) e all ottenimento di informazioni sulla riparazione e la manutenzione del veicolo 11, e delle relative disposizioni di attuazione nonché di tecnologie innovative. (3) In base all analisi tecnica effettuata per la valutazione d impatto, le tecnologie che permettono di conseguire l obiettivo di 147 g di CO 2 /km sono disponibili e la necessaria riduzione può essere ottenuta a un costo inferiore a quello stimato nella precedente analisi effettuata prima dell adozione del regolamento (UE) n. 510/2011. Inoltre è diminuito anche il divario tra l attuale media delle emissioni specifiche di CO 2 prodotte dai veicoli commerciali leggeri nuovi e l obiettivo. Pertanto è confermata la possibilità di conseguire l obiettivo di 147 g di CO 2 /km entro il 2020. (4) Visti gli effetti sproporzionati che comporta per i piccoli costruttori il rispetto degli obiettivi di emissioni specifiche definiti in base all utilità dell autoveicolo, dei notevoli oneri amministrativi connessi alla procedura di deroga e dei vantaggi soltanto marginali in termini di riduzione delle emissioni di CO 2 degli autoveicoli venduti da tali costruttori, i produttori responsabili ogni anno di un numero di veicoli commerciali leggeri nuovi inferiore a 500 unità sono esclusi dal campo di applicazione dell obiettivo per le emissioni specifiche e dell indennità per le emissioni in eccesso. (5) La procedura per la concessione di deroghe ai piccoli costruttori è semplificata al fine di consentire una maggiore flessibilità riguardo ai termini applicabili alle domande di deroga da parte dei produttori e alla decisione della Commissione di accordare detta deroga. (6) Per permettere all industria automobilistica di realizzare investimenti e innovazione sul lungo periodo, è opportuno fornire indicazioni riguardo alle modifiche da apportare al presente regolamento nel periodo successivo al 2020. Queste indicazioni devono essere basate su una valutazione del tasso di riduzione necessario alla luce degli obiettivi a lungo termine dell Unione in materia di clima e delle implicazioni per lo sviluppo di tecnologie, efficaci sotto il profilo dei costi, intese a ridurre le emissioni di CO 2 delle autovetture. È pertanto auspicabile che questi aspetti siano riesaminati, che la Commissione presenti una relazione ed, eventualmente, elabori proposte riguardo agli obiettivi nel periodo successivo al 2020. (7) L articolo 13, paragrafo 3, stabilisce che la Commissione pubblica una relazione sulla disponibilità di dati relativi all impronta e al carico utile e sulla loro utilizzazione in quanto parametri di utilità nella formula dell allegato I. Considerando che tali dati sono disponibili e il loro uso potenziale è stato preso in esame nella valutazione d impatto, la conclusione raggiunta è che sia economicamente più vantaggioso mantenere la massa del veicolo in ordine di marcia come parametro di utilità per l obiettivo 2020 dei veicoli commerciali leggeri. (8) È opportuno privilegiare il metodo che prevede di stabilire l obiettivo sulla base di una relazione lineare tra l utilità del veicolo commerciale leggero e il suo obiettivo in materia di emissioni di CO 2, espresso secondo la formula di cui all allegato I, in quanto consente di mantenere la diversità del mercato dei veicoli commerciali leggeri e la capacità dei costruttori di rispondere alle differenti esigenze dei consumatori, evitando così distorsioni ingiustificate della concorrenza. È tuttavia opportuno 11 GU L 171 del 29.6.2007, pag. 1. IT 7 IT

adeguare detto approccio al fine di tener conto dei più recenti dati disponibili sulle immatricolazioni di veicoli commerciali leggeri nuovi. (9) La Commissione ha valutato la disponibilità di dati relativi all impronta e la loro utilizzazione in quanto parametro di utilità nella formula nell allegato I. Questi dati sono disponibili e la loro potenziale utilizzazione è stata esaminata nella valutazione d impatto. Sulla base di detta valutazione si è concluso che il parametro di utilità impiegato nella formula per il 2020 dovesse essere la massa. (10) Il regolamento impone alla Commissione di procedere a una valutazione d impatto per il riesame delle procedure di prova, al fine di riflettere adeguatamente il reale comportamento degli autoveicoli in materia di emissioni di CO 2. Questa iniziativa sta progredendo con lo sviluppo di una procedura internazionale di prova per i veicoli leggeri (World Light Duty Test) nell ambito della Commissione economica delle Nazioni Unite per l Europa, ma non è ancora ultimata. In considerazione di ciò, l allegato I del regolamento (CE) n. 443/2009 stabilisce per il 2020 limiti di emissione misurati in conformità del regolamento (CE) n. 715/2007 e dell allegato XII del regolamento (CE) n. 692/2008. Quando le procedure di prova saranno state modificate, i limiti di cui all allegato I dovranno essere adeguati al fine di garantire un rigore comparabile per fabbricanti e categorie di veicoli. (11) Occorre modificare di conseguenza il regolamento (UE) n. 510/2011, HANNO ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Il regolamento (UE) n. 510/2011 è così modificato: (1) All articolo 1, il paragrafo 2 è sostituito dal seguente: 2. A decorrere dal 2020 il presente regolamento fissa un obiettivo di 147 g CO 2 /km per le emissioni medie dei veicoli commerciali leggeri nuovi immatricolati nell Unione, misurato in conformità del regolamento (CE) n. 715/2007 e relative disposizioni di attuazione, e di tecnologie innovative.. (2) All articolo 2, è aggiunto il seguente paragrafo 4: 4. L articolo 4, l articolo 8, paragrafo 4, lettere b) e c), l articolo 9 e l articolo 10, paragrafo 1, lettere a) e c), non si applicano a un costruttore responsabile, assieme a tutte le imprese ad esso collegate, di un numero di veicoli commerciali leggeri nuovi immatricolati nell UE inferiore a 500 unità nel precedente anno civile.. (3) All articolo 11, paragrafo 3, l ultima frase è soppressa. (4) L articolo 13 è così modificato: (a) Il paragrafo 1 è sostituito dal testo seguente: IT 8 IT

Entro il 31 dicembre 2014, la Commissione riesamina gli obiettivi per le emissioni specifiche, modalità e altri aspetti del presente regolamento al fine di stabilire gli obiettivi in materia di emissioni di CO 2 per i veicoli commerciali leggeri nuovi nel periodo successivo al 2020. ; (b) Il paragrafo 6 è così modificato: il secondo comma è soppresso; il terzo comma è sostituito dal seguente: Per tener conto di eventuali cambiamenti nella procedura regolamentare delle prove per la misurazione delle emissioni specifiche di CO 2, la Commissione adegua le formule di cui all allegato I mediante atti delegati, conformemente all articolo 15, e alle condizioni di cui agli articoli 16 e 17, garantendo nel contempo un rigore analogo delle prescrizioni in termini di riduzione per i costruttori e i veicoli di utilità diversa nell ambito delle vecchie e nuove procedure di prova. (5) All allegato I, punto 1, è aggiunta la seguente lettera c): c) a decorrere dal 2020: emissioni specifiche indicative di CO 2 = 147 + a (M M 0 ) in cui: M = massa del veicolo in chilogrammi (kg) M 0 = valore adottato a norma dell articolo 13, paragrafo 2 a = 0,096.. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell Unione europea. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il Per il Parlamento europeo Il presidente Per il Consiglio Il presidente IT 9 IT