Nota informativa aumento dei costi 2011



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Nota informativa aumento dei costi 2011 Dal 1 gennaio 2011 le imprese dovranno confrontarsi con notevoli aumenti dei costi. Di conseguenza, il singolo imprenditore deve valutare se e in che misura adeguare i propri prezzi. In linea di principio, ogni esercizio ha una diversa struttura dei costi e alla fine ogni esercente del settore ricettivo fissa autonomamente la propria politica dei prezzi. Tuttavia, lo scopo della presente nota informativa è la sensibilizzazione degli imprenditori Gastro riguardo ai principali aumenti dei costi e di fornire loro degli spunti su come procedere in caso volessero adattare determinati prezzi. A lungo andare non è possibile che sia sempre l esercente ad assumersi gli aumenti dei costi, così facendo il proprio reddito si dilegua. Inoltre, in questo modo, l imprenditore non soltanto mette in discussione la propria sopravvivenza finanziaria, ma mette a rischio anche i posti di lavoro dei suoi collaboratori e trascura forzatamente gli investimenti aziendali necessari. L aumento di costo di maggiore importanza è sicuramente il rialzo dell IVA. Quest ultima è un imposta di consumo generale che, anche per ragioni fiscali di ordine sistematico, dovrebbe possibilmente gravare sul consumatore finale. Allo stesso modo per gli aumenti di altre componenti di costo, bisogna sempre prendere in considerazione un eventuale adeguamento dei prezzi. Aumenti di costo scelti dal 1 gennaio 2011 I. Oneri sociali Indennità per perdita di guadagno / Indennità di maternità Anche i contributi per l indennità di perdita di guadagno e di maternità vengono divisi a metà tra il dipendente e il datore di lavoro. Questi costi aumentano dal 0,3% al 0,5%. Contributi IPG/IM Fino al 31 dic. 2010 Dal 1 genn. 2011 Datore di lavoro 0,15% 0,25% Lavoratore (ritenuta sul salario) 0,15% 0,25% I contributi del datore di lavoro e del lavoratore per il blocco costi AVS/AI/IPG aumentano quindi dal finora 5,05% della massa salariale al (dal 1 gennaio 2011) 5,15% ciascuno. In totale i relativi contributi non ammontano più al 10,1% della massa salariale, ma al 10,3%. Assicurazione contro la disoccupazione I contributi per l assicurazione contro la disoccupazione dal 1 gennaio 2011 aumentano al 2,2% (finora 2,0%). Tale incremento viene diviso a metà tra il dipendente e il datore di lavoro. Contributi AD Fino al 31 dic. 2010 Dal 1 genn. 2011 Datore di lavoro 1,0% 1,1% Lavoratore (ritenuta sul salario) 1,0% 1,1% 1

II. Imposta sul valore aggiungo (IVA) In seguito al finanziamento supplementare dell AI attraverso l aumento dell imposta sul valore aggiunto (IVA), deciso dai cittadini votanti, il 1 gennaio 2011 entreranno in vigore le seguenti aliquote: Aliquote IVA Fino al 31 dic. 2010 Dal 1 genn. 2011 Aliquota ridotta 2,4% 2,5% Aliquota speciale settore alberghiero 3,6% 3,8% Aliquota normale 7,6 % 8,0% Tramite l aumento dei tassi IVA previsti per legge anche le aliquote saldo e forfetarie subiscono un appropriato adeguamento: Aliquote d imposta saldo (AIS) Fino al 31 dic. 2010 Dal 1 genn. 2011 AIS per il take-away (nessun adeguamento) 0,6% 0,6% AIS per il settore alberghiero 2,0% 2,1% AIS per la ristorazione 5,0% 5,2% Passaggio dalle aliquote fiscali attuali a quelle nuove Per l aliquota d imposta da applicare è determinante il momento o meglio il periodo in cui avviene la prestazione di servizio (e non la data della fatturazione o la data del pagamento). Dunque, se la prestazione viene eseguita in parte prima e in parte dopo l aumento fiscale, per la parte che ricade nel periodo dal 1 gennaio 2011 in poi sono da applicare i nuovi tassi. Questo è rilevante, per esempio, in caso di pagamenti anticipati oppure di prestazioni periodiche. La fatturazione è da effettuare come segue: Per le prestazioni eseguite dal 1 gennaio 2011 in poi, ma che vengono fatturate ancora nel 2010, sono da applicare le nuove aliquote. Le prestazioni che riguardano sia il 2010 che il 2011, anche se possono essere riportate nella stessa fattura, devono essere chiaramente ordinate per data e periodo in cui vengono eseguite (altrimenti l intera prestazione è imponibile al nuovo tasso). Esempio: Un cliente prenota le vacanze invernali dal 20 dicembre 2010 al 9 gennaio 2011 (20 pernottamenti, solo pernottamento inclusa colazione). Il costo totale ammonta a CHF 3208.00 tassa di soggiorno e IVA incluse. I pernottamenti del mese di dicembre vanno tassati al 3.6%, mentre quelli di gennaio al 3.8%. Di conseguenza, nella fattura sotto la voce IVA contenuta (o qualcosa di simile) devono comparire le seguenti informazioni (o qualcosa di simile): Tasse di soggiorno: 0.0% su 200.00 = 0.00 Soggiorno 20.12.2010 31.12.2010 (12 giorni): 3.6% su 1800.00 = 62.55 Soggiorno 01.01.2011 09.01.2011 (8 giorni): 3.8% su 1208.00 = 44.20 Per evitare che l albergatore/ ristoratore debba assumersi da solo le conseguenze dell aumento dell IVA, bisogna tenere conto di quest ultimo già al momento dell offerta. Ovviamente, per le prestazioni che riguardano sia il 2010 che il 2011 si possono emettere anche due fatture singole. 2

Nel settore ricettivo valgono due regole speciali: Per i pernottamenti fra il 31 dicembre 2010 e il 1 gennaio 2011 vanno applicate le vecchie aliquote (vedi esempio di sopra). Per le prestazioni di ristorazione effettuate nella notte fra il 31 dicembre 2010 e il 1 gennaio 2011 (per es. festa di capodanno) vanno applicate le vecchie aliquote. Per evitare spiacevoli sorprese al momento di un controllo IVA, in caso di incertezze o domande le conviene contattare il consultorio giuridico gratuito dell Amministrazione delle contribuzioni (http://www.estv.admin.ch). Le consigliamo di prendere sempre appunti durante la conversazione telefonica (data e ora, nome dell interlocutore-consulente, contenuto della conversazione). Se si tratta di una domanda difficile o di una certa portata, sarebbe preferibile porla per iscritto. Orario al pubblico per consulenze telefoniche consultorio giuridico dell Amministrazione delle contribuzioni / IVA dal lunedì al venerdì, ore 08.30 fino alle 11.30 e dalle 13.30 alle 16.30 tedesco francese / italiano BS, SO, TG, UR, BL, GL, GR, SZ telefono: 031 325 78 79 BE, SG, FR, VS telefono: 031 325 78 87 GR, TI, VD telefono: 031 325 78 97 BE, FR, NE, VS, GE, JU telefono: 031 325 78 98 ZH telefono: 031 325 78 88 LU, NW, OW, ZG,AG, AI, AR, SH telefono: 031 325 78 96 III. Energia elettrica Numerose società di rete e aziende per l approvvigionamento di energia elettrica dal 2011 aumenteranno i prezzi. Per le PMI (nonché per il consumo domestico privato) questo in media comporta una maggiorazione di prezzo dell elettricità del 4% ca. Tuttavia, in virtù della molteplicità di centrali elettriche e di aziende di energia elettrica, gli aumenti si differenziano da cantone a cantone e da comune a comune. Per la stesura di un budget preventivo concreto e per i calcoli dei costi si rivela quindi indispensabile informarsi per ogni singolo caso sulla situazione locale dei prezzi dell elettricità. 3

IV. Salari In base agli accordi tra i partner sociali in relazione all introduzione del CCNL 2010, nel 2011 i salari minimi non aumenteranno. Il servizio legale redigerà a riguardo una scheda separata. Controllo dei prezzi: una possibile procedura Per l esercente si pone la domanda riguardo alle possibili conseguenze dell aumento di una singola componente di costo sui suoi prezzi di vendita. Qui di seguito riportiamo qualche spunto in merito. Per ulteriori chiarimenti Gastroconsult, l ufficio di revisione per il settore alberghiero e la ristorazione, offre un servizio di consulenza dietro pagamento (www.gastroconsult.ch). Dapprima bisogna chiarire se ripartire, equamente oppure in modo irregolare, la maggiorazione di costo aumentando il prezzo di tutti i prodotti e servizi. L aumento di 10 centesimi del prezzo d acquisto di una bottiglia d acqua minerale, per esempio, sicuramente non verrà scaricato equamente su tutti i prodotti, ma soltanto su questa bevanda. Per l energia elettrica, invece, sembra valere il contrario. Ovviamente ci sono dei prodotti per la cui preparazione viene consumata più energia in confronto ad altri. Tuttavia, è praticamente impossibile, o meglio decisamente troppo caro, calcolare una chiave precisa per il costo della corrente elettrica. Di conseguenza, i costi dell elettricità verranno ripartiti equamente fra tutti i prodotti. Per gli altri costi sopraelencati (previdenza sociale, energia elettrica) probabilmente verrà prediletta una ripartizione equa. È possibile procedere come segue: Passo 1 Stabilire di quanto rincara la componente di costo X. Esempio: I costi dell energia elettrica del ristorante esempio dal 1 gennaio 2011 aumentano del 4,2%. Passo 2 Determinare, secondo la contabilità, in quanto consiste la percentuale della componente X in proporzione ai costi totali (IVA esclusa). Esempio: I costi dell energia elettrica nel ristorante esempio ammontano all 1,6% dei costi totali. Passo 3 Calcolo dell aumento dei costi totali in conseguenza all incremento di costo della componente di costo X. A questo scopo, la percentuale della componente di costo X in proporzione ai costi totali (passo 2) deve essere divisa per 100 e poi moltiplicata per il rincaro della componente di costo X (passo 1). Esempio: Tramite l esempio riportato sopra riguardante l aumento dei prezzi dell elettricità, i costi totali (IVA esclusa) nel ristorante esempio subiscono un rincaro dello 0,07% (arrotondato). Calcolo: 1.6 x 4.2 100 = 0.0672 0.07 (arrotondato) 4

Passo 4 La stessa procedura deve essere applicata per tutte le altre componenti di costo (all infuori dell IVA) che subiscono un aumento. Esempio: Il canone d affitto del ristorante esempio aumenta del 5,0%. La percentuale del canone in proporzione ai costi totali ammonta all 8,2%. I costi totali quindi aumentano dello 0,41% (calcolo: vedi passo 3). Passo 5 Tutti gli aumenti dei costi totali calcolati al passo 3 e 4 devono essere sommati. Esempio: I costi totali a causa del rincaro dell elettricità aumentano dello 0.07% e a causa dell aumento del canone d affitto dello 0,41%. Sommandoli ne risulta un aumento totale dello 0,48%. Passo 6 I prezzi della merce e dei servizi venduti devono essere aumentati del totale del rialzo dei costi complessivi (passo 5). Esempio: Un tipo di vino finora costava CHF 74.35 (IVA esclusa). Su questa cifra lo 0,48% sono 36, oppure arrotondando, 35 centesimi. Di conseguenza, il prezzo di questa bottiglia di vino, da un punto di vista puramente matematico, dovrebbe aumentare di 35 centesimi e quindi il vino verrebbe a costare CHF 74.70. Passo 7 Da ultimo va aggiunta l IVA. Quest ultima dal 1 gennaio 2011 ammonta all 8,0%. In questo modo si ottiene il prezzo di vendita (esclusivamente in base al calcolo). Esempio: Al nuovo prezzo di vendita della bottiglia di vino di CHF 74.70 va aggiunto l 8,0%, cioè CHF 6.--. Il prezzo di vendita (IVA inclusa), da un punto di vista puramente matematico, poi sarà di CHF 80.70. Passo 8 I prezzi di vendita possiedono una componente psicologica. Il prezzo di vendita puramente matematico non rende sufficientemente giustizia a quest ultima e quindi deve essere conformemente adeguato. Esempio: Da un punto di vista di marketing, il prezzo di vendita di CHF 80.70 per una buona bottiglia di vino è impensabile. Un prezzo finale (IVA inclusa) di CHF 81. --, in considerazione di ciò, suona già meglio. Per ottenere questo prezzo bisognerebbe partire da un prezzo di vendita (IVA esclusa) di CHF 75.--. Calcolo: 81.-- 108 x 100 = 75.-- Il prezzo finale del vino prima dell aumento era di esattamente CHF 80.-- (74.35 + 5.65 IVA al 7.6%). Dopo il rialzo il prezzo finale ammonta a CHF 81.-- (75.-- + 6.-- IVA all 8.0%). Procedura e il momento per aumentare i prezzi Gli aumenti dei prezzi per i clienti non sono mai piacevoli e quindi, oltre a fare un calcolo corretto del rincaro, bisogna porsi anche il problema di come procedere nel miglior modo possibile riguardo all introduzione dei nuovi prezzi. In linea di principio esistono due procedure: Tutti gli aumenti dei costi vengono accumulati. Quando i costi maturati sono abbastanza alti, si effettuano i rialzi necessari su tutti i prodotti e servizi in un unica volta e in un determinato momento, per es. il 1 febbraio. 5

I prezzi rialzati vengono introdotti non appena aumentano i relativi costi. A seconda delle caratteristiche dei costi, in un primo momento il rincaro tutt al più viene applicato soltanto per alcuni prodotti, mentre i prezzi degli altri rimangono ancora invariati. Non esiste una procedura corretta per gli aumenti dei prezzi. Entrambe le varianti presentano vantaggi e svantaggi. Se il rialzo dei costi non viene subito trasposto in un aumento del prezzo di vendita, per un determinato periodo sarà l oste a doversi assumere tali costi, una soluzione che non è finanziariamente sostenibile. Tuttavia, i prezzi non possono essere adattati ogni due giorni, il cliente non lo capirebbe. Inoltre, l esercente del settore ricettivo deve affrontare anche numerosi piccoli aumenti di costo, questi ultimi considerati singolarmente non sono sufficienti per giustificare un aumento di prezzo. È, però, comunque importante che questi piccoli aumenti di costo non vadano dimenticati. In realtà, quando si presentano degli aumenti di costo, si deciderà in base alle circostanze quando adattare subito i prezzi e quando, invece, aspettare che l accumulo dei costi rialzati abbia maturato una cifra importante. Un aumento considerevole del prezzo d acquisto dell acqua minerale verrà sicuramente subito applicato al prezzo di vendita. Per un rialzo dell imposta sui sacchetti della spazzatura, invece, il ristoratore probabilmente non adatterà immediatamente i prezzi del menù e delle bevande, ma aspetterà che aumentino anche altri costi. È importante anche la tipologia di clientela. I ristoratori/albergatori devono imparare a sentire come reagiranno i loro clienti agli aumenti di prezzo. La psicologia ha un ruolo importante per quanto riguarda l adattamento dei prezzi. Oltre alla procedura ottimale, l esercente deve decidere anche il momento esatto in cui adattare i prezzi. Se possibile, sarebbe meglio evitare aumenti proprio quando la vendita di un determinato prodotto è particolarmente positiva. Il prezzo dell insalata di wurstel, per esempio, non dovrebbe essere adeguato proprio durante l estate, ma in qualsiasi momento prima o dopo. In conseguenza all aumento dell IVA, il 1 gennaio 2011 si prospetta una situazione particolare. Dato che si tratta di un imposta di consumo, quest ultima dovrebbe gravare sul consumatore finale. In questo modo, praticamente si verificherà un adeguamento dei prezzi spontaneo con validità dal 1 gennaio 2011. GastroSuisse, economia e diritto, settembre 2010 6