Bollettino Epidemiologico n. 98. e-mail: sep@aslbenevento1.it. Rosolia: perché rischiare? Campagna di Eliminazione della Rosolia Congenita



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Dipartimento di Prevenzione E&P ASL - Benevento Bollettino Epidemiologico n. 98 Servizio Epidemiologia e Prevenzione - 0824 308286-9 Fax 0824-308302 e-mail: sep@aslbenevento1.it Rosolia: perché rischiare? Campagna di Eliminazione della Rosolia Congenita La rosolia è una malattia infettiva causata da un virus che viene trasmesso per via aerea attraverso le goccioline di saliva emesse con la tosse o semplicemente parlando. Generalmente si manifesta con sintomi lievi ed ha un decorso benigno che non lascia conseguenze. Molto spesso, però, la rosolia non si presenta con segni clinici evidenti per cui le infezioni possono passare del tutto inosservate; questo è particolarmente rischioso nel caso che l'infezione venga contratta durante la gravidanza. La rosolia è, come il morbillo, una malattia endemo - epidemica: essa è cioè sempre presente nelle collettività con picchi epidemici ogni 7 anni e più. Precedentemente alla introduzione dei vaccini antirosolia, almeno l'80% delle persone venivano infettate dal virus della rosolia prima dei 20 anni. La rosolia, sia in forma clinicamente evidente che di infezione inapparente, lascia un'immunità (protezione nei confronti di successive infezioni) che dura per tutta la vita. Anche l'immunità indotta dal vaccino è di lunga durata.

La sintomatologia Dopo un periodo di incubazione, che può variare da un minimo di 12 ad un massimo di 23 giorni (solitamente però è di 16-18 giorni), si ha comparsa di febbre, mal di testa, dolori alle articolazioni, raffreddore e gonfiore dei linfonodi posti ai lati delle orecchie e dietro la nuca. Sul viso e sul collo compaiono macchioline leggermente sollevate, di colore roseo o rosso pallido, molto meno fitte di quelle del morbillo e senza alcuna tendenza a confluire tra loro. Tale eruzione cutanea, sotto forma di esantema, si estende successivamente al resto del corpo e scompare nel giro di due o tre giorni. Un bagno o una doccia caldi rendono più evidente l'esantema, che non compare affatto in circa il 40% dei casi, mentre nel 20-25% dei casi compaiono soltanto la febbre e la tumefazione dei linfonodi. La rosolia, quindi, si manifesta in modo conclamato soltanto nel 50% circa dei casi. Le complicanze La rosolia è considerata una malattia ad evoluzione benigna, tuttavia complicazioni come artriti acute e artralgie sono frequenti, soprattutto nel caso di rosolia contratta in età adulta. Complicazioni meno frequenti sono la trombocitopenia (diminuzione del numero delle piastrine, elementi del sangue fondamentali per il processo della coagulazione) e l'encefalite, che si manifesta in circa un caso su 6.000. L'encefalite da rosolia può essere mortale. Un rischio serio in gravidanza Se la rosolia viene contratta durante la gravidanza da donne non vaccinate o che non abbiano avuto in precedenza la malattia, il virus può superare la barriera placentare, infettare il feto e provocare guai molto seri: aborto spontaneo, malformazioni del cuore, degli occhi, degli organi dell'udito (rosolia congenita).

Il periodo di contagiosità in cui la malattia può essere trasmessa dalle persone infette (con o senza sintomi manifesti) a quelle suscettibili, va da una settimana prima a 4 giorni dopo la comparsa dell'esantema, che può mancare del tutto. I bambini affetti da sindrome da rosolia congenita possono eliminare il virus e quindi rimanere infettanti per molti mesi dopo la nascita. Il rischio di infezione del feto, così come le possibili conseguenze della malattia, sono strettamente connessi al momento in cui la donna in gravidanza si infetta. Se la rosolia viene contratta durante le prime 10 settimane di gravidanza, il rischio di danni al feto può arrivare all'85-90%,si riduce al 30% se l'infezione avviene tra la 11a e la 16a settimana; scende quasi a zero dopo la 16a settimana. Chi è a rischio Praticamente tutti, tranne i vaccinati o coloro che sono immuni per avere già contratto la malattia. Nel caso delle donne in gravidanza, il rischio si estende, con conseguenze al prodotto del concepimento che possono essere drammatiche. I possibili danni al feto della rosolia contratta all'inizio della gravidanza: aborto spontaneo difetti dell'occhio e dell'orecchio malformazioni cardiache danni cerebrali danni al fegato e alla milza alterazioni ossee Per prevenire la rosolia in gravidanza Le donne in età fertile devono sapere se sono state vaccinate o se hanno già avuto la malattia, quindi se sono protette oppure no nei confronti del virus della rosolia. Se non lo sono è fortemente consigliata la vaccinazione che rappresenta l'unica arma di prevenzione.

Tutte le donne in gravidanza effettuano i controlli per verificare se sono protette dal virus della rosolia. Nel caso in cui non siano protette, la vaccinazione va effettuata subito dopo il parto per proteggersi in vista di nuove gravidanze. La vaccinazione è controindicata durante la gravidanza Le donne in età fertile di età compresa tra i 15 e i 44 anni che si sottopongono a vaccinazione, devono evitare il concepimento per un mese. I figli di una donna in gravidanza possono ricevere la vaccinazione contro la rosolia dal momento che non è mai stata dimostrata trasmissione dell'infezione in seguito a vaccinazione. La vaccinazione Il vaccino è costituito da virus vivi, attenuati, incapaci di provocare la rosolia ma in grado di stimolare la produzione di anticorpi efficaci contro l'infezione. Il vaccino anti rosolia è in genere somministrato insieme a quelli contro il morbillo e la parotite con un'unica iniezione ( vaccino MPR o Trivalente). Una sola somministrazione di vaccino garantisce una protezione della rosolia a lungo termine in più del 90% delle donne vaccinate. La somministrazione di una II dose, con un intervallo minimo di un mese dalla I), aumenta la percentuale di copertura. Chi ha già contratto in precedenza una delle tre malattie, può vaccinarsi ugualmente senza avere problemi. Il vaccino è ben tollerato e nella quasi totalità dei casi non provoca reazioni. I possibili lievi disturbi conseguenti la vaccinazione possono essere: febbre, irritazione cutanea, ingrossamento dei linfonodi sul collo; molto più raramente è possibile la comparsa di dolori alle articolazioni a distanza di 1-3 settimane dalla vaccinazione. Tutti questi possibili disturbi sono comunque transitori. Le reazioni allergiche gravi sono eccezionali come per tutti gli altri vaccini.

Il Piano nazionale di Eliminazione della Rosolia Congenita Il Piano nazionale di eliminazione della rosolia congenita ha l'obiettivo di ottenere la riduzione dell'incidenza della rosolia congenita al di sotto di 1 caso su 100.000 nati vivi. Secondo l'oms, il raggiungimento di questo obiettivo è necessario per mantenere stabile la protezione tra le donne in età fertile al di sopra del 95%. Nel piano è previsto il raggiungimento di elevate coperture vaccinali contro la rosolia nei primi due anni di vita, quindi nell'età infantile, ma anche la vaccinazione di tutte le donne in età fertile che non dispongano di un documento comprovante la vaccinazione e/o ancora negative al Rubeo test. La conduzione della campagna di vaccinazione contro la rosolia pone delle difficoltà dovute al fatto che l'offerta vaccinale è rivolta ad un target di varie età. Nella popolazione infantile le alte coperture sono facilmente raggiungibili, e nella ASL di Benevento ormai consolidate, poiché i genitori sono culturalmente disponibili ad accettare l'offerta del vaccino. Fondamentale, in questo senso è l'opera dei pediatri che raccomandano fortemente la vaccinazione. Nelle età più adulte, invece l'accettazione della vaccinazione è più difficile da ottenere. Il ricordo anamnestico della malattia è vago e per lo più inattendibile, sia perché gli errori diagnostici sono frequentissimi, sia perché l'infezione della rosolia si presenta anche senza sintomi o con sintomi non specifici. E poi anche perché molti altri virus (adenovisus, ecovirus, coxsackie, parvovirus B19 e altri) possono presentarsi con un esantema uguale a quello della rosolia. Con le donne adulte inoltre entrano in contatto svariate figure professionali che spesso non indicano la vaccinazione univocamente.

...nell'asl di Benevento La campagna di vaccinazione contro la rosolia procede di pari passo con quella di eliminazione del morbillo, con l'utilizzo del vaccino trivalente contro morbillo, rosolia e parotite. La copertura vaccinale nella popolazione infantile, nei primi due anni di vita, raggiunge una media nell'intera provincia superiore al 90%. Dal 2005, a seguito di un protocollo d'intesa con i punti parto della provincia, la vaccinazione antirosolia viene offerta a tutte le donne che hanno partorito e che hanno un rubeo test negativo. La vaccinazione è disponibile gratuitamente per tutte le donne che possono accedere ai centri vaccinali adulti spontaneamente o seguito di consiglio medico. Da alcuni anni il Centro vaccinazioni adulti del Servizio Epidemiologia sta provvedendo a chiamare attivamente e vaccinare le ragazze residenti nel Distretto sanitario di Benevento. Un vaccino sicuro ed efficace può evitare il dramma della nascita di un bambino con rosolia congenita. Sistema di sorveglianza PASSI PASSI (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia) è un sistema di sorveglianza sui fattori di rischio e gli stili di vita, che si attua in tutte le ASL d'italia. La sorveglianza, promossa dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, si basa su interviste telefoniche somministrate a un campione della popolazione residente appartenente alla fascia di età 18-69 anni. Una delle sezioni è dedicata alla vaccinazione contro la rosolia. Dalle interviste effettuate nel 2007 sui residenti della ASL Benevento è risultato quanto segue:

Vaccinazione antirosolia (donne 18-49 anni; n=92) ASL BN1- Passi, 2007 Caratteristiche demografiche Vaccinate, % Circa il 20% delle donne intervistate di 18-49 anni tra le residenti nella provincia di Benevento riferisce di essere stata vaccinata contro la rosolia. La percentuale di donne vaccinate non mostra differenze statisticamente significative per età, livello di istruzione e reddito. In Campania il 14.7% delle donne intervistate di 18-49 anni riferisce di essere stata vaccinata per la rosolia. Tra le ASL partecipanti in Italia la percentuale di donne vaccinate è risultata del 32.3%, valore nettamente superiore a quello regionale. Totale Età Istruzione* Difficoltà economiche 18-24 25-34 35-49 bassa alta si no 19.6 (IC95%: 12-29,1) 43.8 30.0 4.3 13.3 22.6 8.5 4.8 *istruzione bassa: nessun titolo, licenza elementare licenzia media inferiore; istruzione alta: scuola media superiore, diploma, laurea Donne 18-49 anni vaccinate contro la Rosolia (%) Campania - PASSI 2007 % 60 50 40 30 20 10 0 AV1 AV2 BN CE1 CE2 NA1 NA2 NA3 NA4 NA5 SA1 SA2 SA3 REG Il 51% delle donne tra 18-49 anni residenti nella ASL è immune contro la rosolia o per aver praticato la vaccinazione (19,6%) o per copertura da immunità naturale rilevata dal rubeotest positivo. L'1%, invece, è sicuramente suscettibile perchè non vaccinate o con test negativo. Nel rimanente 48,9% lo stato immunitario è sconosciuto. Immuni Vaccinate Vaccinazione antirosolia e immunità (donne 18-49 anni; n=92) ASL BN1 - Passi 2007 Non vaccinate con rubeotest positivo Suscettibili/stato sconosciuto Non vaccinate; rubeotest negativo Non vaccinate; rubeotest effettuato ma risultato sconosciuto Non vaccinate; rubeotest non effettuato/non so se effettuato % 51 19.6 31.5 48.9 1.1 2.2 45.7

Conclusioni I risultati ottenuti mostrano come, sia su scala nazionale che, soprattutto, a livello aziendale il numero di giovani donne in età fertile, suscettibili alla rosolia, sia ancora molto alto. Nella nostra ASL l'offerta attiva della vaccinazione contro la rosolia fino a 18 anni viene effettuata dalle Unità Operative Materno Infantili, dopo i 18 anni viene effettuata dalle Unità operative di Prevenzione Collettiva e per il distretto BN1 dal Servizio Epidemiologia e Prevenzione. La battaglia per l'eliminazione della rosolia congenita deve continuare, le donne vanno informate e sensibilizzate sull'argomento. Ogni bambino che nasce con rosolia congenita ed ogni aborto terapeutico che viene effettuato perché la mamma ha contratto la rosolia, sono una sconfitta per tutti coloro che operano in campo sanitario. Tutte le donne in età fertile devono effettuare la vaccinazione antirosolia se non hanno anticorpi contro la rosolia (rubeo test positivo). Si possono rivolgere ai Centri Vaccinali dell'asl per chiedere informazioni o al Servizio Epidemiologia e Prevenzione (tel. 0824 308 286-389) in via Mascellaro n.1 a Benevento. Dipartimento di Prevenzione Servizio Epidemiologia e Prevenzione Via Patrizia Mascellaro, 1 82100 Benevento 0824 308289 6 Fax 0824 308302 e-mail: sep@aslbenevento1.it Ciclostilato in proprio Diffusione interna Servizio Epidemiologia & Prevenzione E&P Aprile 2009