La salute mentale tra promozione e prevenzione La sostenibilità del discorso Torino, 8.10.10
Quale salute Definizione OMS 1948: stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non soltanto assenza di malattia Art. 32 della Costituzione: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell individuo e interesse della collettività Definizione OMS salute mentale: stato di benessere per cui il singolo è consapevole delle proprie capacità, è in grado di affrontare le normali difficoltà della vita, come anche lavorare in modo utile e produttivo e apportare un contributo alla propria comunità
Principali determinanti della salute INDIVI DUALI Patrimoni o genetico SOCIO- ECONOMICI AMBIEN TALI STILI DI VITA Genere Occupazione Acqua e alimenti Età Esclusione sociale Ambiente sociale e culturale Povertà Aria Alimentazione Attività fisica ACCESSO AI SERVIZI Sistema educativo Sistema sanitario Abitazione Fumo Servizi sociali Rumore Alcool Trasporti Famiglia Rifiuti Attività sessuale Educazione Farmaci Attività ricreative
Importanza attribuita da esperti ai 4 più significativi determinanti dello stato di salute nella riduzione dei casi delle 10 principali cause di morte (< 75 anni) Cause di morte Eliminazione completa dei fattori di rischio biologici genetici Comportamentali Ambientali Contributo dovuto all assist. sanitaria 1-Tumori 30 40 20 10 2-Cardiopatla ischemica 20 50 10 10 3 -Cerebrovasculopatie 25 40 20 5 4 -Altre cardiopatia 32,5 32,5 17,5 7,5 5 -Bronchite, enfis, asma 25 35 30 10 6 -Polmonite 15 25 35 20 7 -Tutti gli incidenti 5 52,5 35 10 8 -Incidenti d auto 5 60 20 5 9 -Diabete mellito 50 30 5 10 lo -Suicidi 15 50 20 5
Determinanti All allungamento della speranza di vita concorrono i seguenti fattori: per il 45-50% i determinanti socioeconomici per il 25-35% gli stili di vita e lo stato dell ambiente per un altro 20-30% l eredità genetica solo per il 10-15% il sistema dei servizi sanitari Soli sette fattori di rischio determinano il 60% della spesa sanitaria: ipertensione, fumo, alcol, ipercolesterolemia, sovrappeso, basso consumo di frutta e verdura, inattività fisica Fattori di rischio solo in parte ascrivibili a scelte individuali, ma anche e soprattutto a pressioni esercitate dall ambiente fisico e sociale
Peso dei determinanti sociali Rischio Relativo (RR) di mortalità per tutte le cause, in relazione alla classe sociale sec. Schizzerotto (M in età 30-59) (*statisticamente significativo) Classe sociale RR Dirigente 1 Imprenditore 1,16 Libero prof. 1,43 CM impiegatizia 1,46* PB con dipend. 1,47* PB senza dip. 1,93* Classe operaia 2,21* CM=Classe Media PB= Piccola Borghesia Condizioni socio-economiche e mortalità a Reggio Emilia - Una ricerca locale nell ambito di un progetto ministeriale Silvia Candela, Silvio Cavuto, Ferdinando Luberto Reggio Emilia, 15 marzo 2005
Peso dei determinanti sociali Dati estratti dai Certificati di Assistenza al parto ASL 19 Anno 2004 % fumatrici per titolo di studio 20,0% 16,0% 12,0% 8,0% 4,0% 0,0% laurea media superiore media profess. media inferiore elementare nessun titolo
Peso dei determinanti sociali Dati estratti dai Certificati di Assistenza al parto ASL 19 Anno 2004 Richiesta di analgesia per titolo di studio 25% 20% 15% 10% 5% 0% laurea media sup. media prof. media inf. elementare nessun titolo
Peso dei determinanti sociali Numero di ecografie in gravidanza - CEDAP ASL 19 Anno 2004 Titolo di studio Media Min. Max. laurea 5,4 1 10 media superiore 5,1 2 13 media profess. 5,0 2 12 media inferiore 4,8 1 15 elementare 3,9 1 10 nessun titolo 2,9 1 6
Health in all policies Non è più sufficiente dilatare la sanità ma è necessario mettere la salute al centro di tutte le politiche E. Fìsher, G. Welch, Avoiding the Unintended Consequences of Growth in Medical Care, «JAMA», n. 281, 1999, pp. 446-453.
Health in all policies Screenings, stima rischio individuale e vaccinazioni Informazione Educazione alla salute Educazione alla salute Educazione del pubblico, marketing sociale Sviluppo comunitario Sviluppo comunitario Sviluppo organizzativo Sviluppo organizzativo Politiche e strutture Politiche e strutture individuo popolazione Approccio biomedico Approccio comportamentale Approccio socio-ambientale (ecologico) Strategie di prevenzione e promozione della salute
Burden of disease OMS identifica i problemi di salute che hanno maggior impatto nella regione Europea, i determinanti che hanno più influenza e per i quali esistono interventi di prevenzione efficaci In ordine di impatto atteso: Dipendenze (tabacco, alcool e altre dipendenze) Alimentazione squilibrata e sedentarietà Determinanti della depressione e loro mancato riconoscimento Condizioni di lavoro Incidenti stradali Ambiente fisico e costruito
Depressione Studio ESeMED sulla popolazione italiana maggiorenne: disturbo depressivo negli ultimi dodici mesi nel 2% delle femmine e 5% femmine Studio Passi (domande desunte dal Patient-Health Questionnaire-2): 9% delle persone intervistate riferisce di aver avuto, nell arco delle ultime 2 settimane, i sintomi che definiscono lo stato di depressione. Più colpite le donne, le persone con un livello di istruzione basso, quelle con molte difficoltà economiche e quelle senza un lavoro regolare. La proporzione di persone depresse che si rivolge a qualcuno risulta del 53%; il 34% si rivolge a un medico o altro operatore sanitario
Disagio Studio di salute percepita ASL AT - 2008 (questionario postale auto compilato ad un campione di residenti in età 18-64 anni): 71% del campione ha dichiarato di trovarsi, qualche volta, in una condizione di ansia o di disagio Motivazione del disagio % Al fatto di non avere un lavoro 10% Al rapporto con capi e colleghi sul lavoro 23% Al fatto di lavorare troppo 40% A problemi familiari 46% Alla solitudine 16% A problemi di salute 35%
Disagio Questionario ASL: Richiesta di aiuto in caso di bisogno In caso di precarietà o perdita del lavoro il 56% richiederebbe l aiuto dei familiari; 14% ricorrerebbe ai servizi sociali 15% non si farebbe aiutare da nessuno. Per problemi relativi all assistenza agli anziani: il 40% ricorrerebbe ai Servizi Sociali, il 21% al Servizio Sanitario; il 28% chiederebbe comunque aiuto alla famiglia Quando si sentisse solo si rivolgerebbe: il 53% alla famiglia, il 29% agli amici, il 5% a parrocchia o volontariato il 5% ai Servizi Sociali.
Perché un Piano della Prevenzione Il Piano locale della Prevenzione rappresenta il primo risultato di un percorso intrapreso dalla Regione con la sperimentazione della Direzione Integrata della Prevenzione e intende costituire strumento di: Programmazione integrata delle attività: per condividere priorità e definire obiettivi in modo trasparente Governo dei processi: per creare consenso sulle procedure di prevenzione efficaci Comunicazione: per consentire a tutti i portatori di interesse di conoscere i progetti in corso e concorrere alla realizzazione e/o al miglioramento Monitoraggio e valutazione: per spostare l oggetto della rendicontazione dal processo al risultato in modo da rendere più comprensibile ed evidente il vantaggio che deriva alla popolazione