CAPITALI PIU ACCESSIBILI PER LE IMPRESE AGRICOLE E AGROALIMENTARI di Cristina e Roberto Aprile Amministrazione e Finanza >> Finanza Agevolata
Lo scorso 22 luglio, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 170 il decreto 22 giugno 2004, n. 182 emanato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (Mipaf) recante il Regolamento del regime di aiuti per favorire l accesso al mercato dei capitali alle imprese agricole e agroalimentari. E indubbio che le imprese operanti nel settore agroalimentare da tempo soffrono la carenza di idonee risorse a titolo di capitale proprio, per affrontare con la dovuta forza patrimoniale la forte competitività che, con l ingresso dei nuovi Paesi dell Est nell ambito dell Unione Europea, diverrà verosimilmente ancora più spiccata. D altro canto, visto dal lato della Pubblica Amministrazione, il meccanismo dell intervento agevolativo a favore delle imprese attraverso un impegno transitorio da parte di un Ente pubblico in termini di capitale di rischio per favorire lo sviluppo dell azienda nei momenti di maggiore esigenza di liquidità è già stato più volte testato. Si pensi per esempio a quanto previsto dalla legge n. 100/90, in base alla quale la Simest partecipa mediante la sottoscrizione di quote di minoranza alla creazione di joint venture per la penetrazione commerciale sui mercati extra-ue. Il decreto 22 giugno 2004, n. 182 si inquadra proprio in questo contesto e sembra possa essere visto con la dovuta soddisfazione per le potenzialità che il Fondo da esso previsto, denominato Fondo di investimento nel capitale di rischio e dotato di 5 milioni di euro annui per il triennio 2003-2005, può generare per il mondo agroalimentare nazionale. Il Fondo istituito dal decreto n. 182/04 è stato previsto con l obiettivo di sostenere i programmi di investimento delle piccole e medie imprese operanti nel settore agricolo e agroalimentare, per favorirne sia la nascita che lo sviluppo, non ultimo attendendosi un benefico effetto in termini di ricaduta occupazionale. BENEFICIARI DELL AGEVOLAZIONE Beneficiari delle agevolazioni previste dal decreto del Mipaf sono gli imprenditori agricoli di cui all art. 2135 del Codice Civile e i soggetti organizzati in forma societaria operanti nel settore agroalimentare. Art. 2135 Codice Civile 1. E' imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse. Per coltivazione del fondo, per selvicoltura e per allevamento di animali si intendono le attività dirette alla cura ed allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine. Si intendono comunque connesse le attività, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall'allevamento di animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l'utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell'azienda Pagina 2 di 10
normalmente impiegate nell'attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità come definite dalla legge. 2. Si considerano imprenditori agricoli le cooperative di imprenditori agricoli ed i loro consorzi quando utilizzano per lo svolgimento delle attività di cui all'articolo 2135 del codice civile, come sostituito dal comma 1 del presente articolo, prevalentemente prodotti dei soci, ovvero forniscono prevalentemente ai soci beni e servizi diretti alla cura ed allo sviluppo del ciclo biologico. Al di là delle caratteristiche soggettive sotto il profilo giuridico e di settore, il Mipaf ha previsto un'ulteriore serie di requisiti finanziari e gestionali essenziali per poter accedere agli interventi finanziabili dal Fondo direttamente allineati a quanto prescritto dalla Commissione europea. Per poter beneficiare degli interventi richiamati dal decreto citato, le imprese richiedenti infatti devono: presentare un quadro finanziario sano. Si tratta di un requisito che contraddistingue la maggioranza degli interventi pubblici di rilievo, non solo nel settore agricolo e agroalimentare. L esperienza maturata negli anni, ha infatti condotto la Pubblica Amministrazione a disciplinare le modalità del proprio intervento con l obiettivo di offrire potenzialità di sviluppo alle strutture aziendali che già in autonomia dimostrino un idonea capacità finanziaria, tale da poter garantire in linea di principio una corretta gestione dei fondi loro assegnati. L attenzione a questo aspetto è stato nel tempo accentuata dall esigenza di rendicontazione cui lo Stato italiano è tenuto nei confronti della Comunità Europea per gli interventi pubblici effettuati mediante l assegnazione di risorse comunitarie; predisporre un business plan con potenzialità di crescita. Si tratta di un requisito che conferma le considerazioni sopra esposte e che vuol costituire lo stimolo per le imprese interessate all agevolazione, alla creazione di chiare condizioni di sviluppo cui orientarsi su un arco temporale coerente con la tipologia degli interventi previsti. predisporre un progetto con adeguati profili di rischio/rendimento. La scelta di obbligare le imprese interessate all agevolazione a definire sia il livello di rischio che le prospettive di rendimento, da leggersi nel business plan, costituisce un importante strumento di responsabilizzazione strategica e manageriale nella definizione delle specifiche dell investimento che si intende attivare. avere management e personale con provata esperienza e capacità operativa. Si tratta di un requisito di non sempre facile valutazione. Certo è che l esperienza maturata in questi ultimi anni dal Mipaf nell assegnazione delle risorse al settore agroalimentare ha evidenziato come la capacità imprenditoriale da un lato e gestionale dall altro costituiscano elementi imprescindibili affinché i progetti possano effettivamente perseguire gli obiettivi previsti 1 ; il business agroalimentare spesso si muove con logiche del tutto particolari, basti pensare alla diffusione del mondo cooperativo, nonché alla presenza di meccanismi di aiuto comunitario che se da un lato rappresentano uno strumento di ausilio allo sviluppo aziendale, dall altro richiedono uno sforzo maggiore per l adozione di metodi organizzativi e imprenditoriali comunque orientati al mercato. 1 Si tratta di un requisito specificatamente richiamato anche dalla Commissione Europea Gli aiuti agli investimenti sono concessi esclusivamente ad aziende il cui conduttore possieda conoscenze e competenze professionali adeguate ; Regime di aiuti di Stato n. 729/A/2000 Italia. Pagina 3 di 10
GLI INVESTIMENTI AMMISSIBILI Premesso che l agevolazione riguarda i progetti volti alla nascita e allo sviluppo delle aziende del settore agricolo e agroalimentare, per quanto concerne gli investimenti ammissibili il Mipaf ha rinviato ai criteri e alle modalità definite dalla Commissione europea mediante approvazione del regime di aiuti n. 729/A/2000. In particolare, con l approvazione di detto regime, la Commissione europea ha definito la tipologia di spese ammissibili e la connessa percentuale di finanziabilità in funzione della localizzazione dell impresa, suddividendo gli interventi a seconda che vengano effettuati da parte delle aziende agricole, piuttosto che dalle aziende di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Nel dettaglio, con l approvazione della regolamentazione degli aiuti di Stato n. 729/A/2000, la Commissione Europea ha definito ammissibili ad agevolazione le spese sostenute dalle imprese agricole per: acquisto di terreni, relative spese legali, tasse e costi di registrazione; costruzione, acquisizione o miglioramento di beni immobili; nuove macchine e attrezzature; programmi informatici; spese generali (consulenze, brevetti, licenze, studi di fattibilità, ecc.) fino ad un massimo del 12% delle spese per terreni, immobili, macchine, attrezzature e programmi informatici; primo acquisto di bestiame; acquisto di riproduttori di qualità pregiata maschi e femmine iscritti nei libri genealogici o equivalenti finalizzati al miglioramento genetico del patrimonio zootecnico; investimenti per la conservazione dei paesaggi tradizionali; trasferimento di fabbricati agricoli nell interesse pubblico; costi aggiuntivi per la tutela e il miglioramento dell ambiente o per il miglioramento delle condizioni d igiene e benessere degli animali senza aumento della capacità produttiva, purché intesi a superare i requisiti comunitari minimi o a conformarsi a nuovi requisiti minimi; spese legali, amministrative, realizzazione di indagini nell ambito di operazioni di ricomposizione fondiaria. Gli investimenti agevolabili, realizzati invece dalle imprese che operano nel settore della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli possono essere così sintetizzati: costruzione, acquisizione o miglioramento di beni immobili; nuove macchine e attrezzature; programmi informatici; spese generali fino ad un massimo del 12% delle spese indicate ai punti precedenti. Nelle tavole 1 e 2 sono riportati i livelli di intensità massima di intervento ammissibile per singola tipologia di spesa sopra vista 2, rispettivamente per le imprese agricole e per le imprese agroalimentari. 2 Regime di aiuti di Stato n. 729/A/2000 Italia Pagina 4 di 10
Tavola 1 Intensità massima ammissibile per le imprese agricole INTENSITÀ MASSIMA AGEVOLAZIONE (ESL) SPESE AMMISSIBILI ZONE SVANTAGGIATE ALTRE ZONE 1. Acquisto terreni, comprese spese legali, tasse e costi di registrazione 50% 40% 2. Costruzione, acquisizione o miglioramento di beni immobili 50% 40% 3. Nuove macchine e attrezzature 50% 40% 4. Programmi informatici 50% 40% 5. Spese generali 50% 40% 6. Primo acquisto di bestiame 50% 40% 7. Acquisto di riproduttori di qualità pregiata maschi e femmine iscritte nei libri genealogici o equivalenti finalizzati al miglioramento 50% 40% genetico del patrimonio zootecnico 8. Investimenti per la conservazione dei paesaggi tradizionali: elementi non produttivi del patrimonio, quali elementi di interesse l 100% l 100% storico, archeologico 9. Investimenti per la conservazione dei paesaggi tradizionali: fattori produttivi (fabbricati, agricoli, ecc.) a) senza aumento della capacità produttiva l 75% l 60% b) con aumento della capacità produttiva: il tasso di aiuto è del 50% e 40% delle spese ammissibili sostenute per effettuare i lavori materiali contemporanei, con le relative maggiorazioni per i giovani agricoltori. E riconosciuto un aiuto supplementare fino al 100% a copertura delle spese aggiuntive dovute all utilizzo di materiali tradizionali 10. Trasferimento di fabbricati agricoli nell interesse pubblico 11. Costi aggiuntivi per la tutela e il miglioramento dell ambiente o delle condizioni di igiene e benessere degli animali senza aumento della capacità produttiva, purché intesi a superare i requisiti comunitari minimi o a conformarsi a nuovi requisiti minimi 12. Spese legali, amministrative, realizzazione di indagini nell ambito di operazioni di ricomposizione fondiaria 50% + fino al 100% delle spese aggiuntive 40% + fino al 100% delle spese aggiuntive l 100% l 100% 75% 60% 100% 100% Per le zone svantaggiate la percentuale è elevabile al 55% e per le altre zone al 45% nel caso in cui gli investimenti siano effettuati da giovani agricoltori, di cui all art. 8 del Regolamento (CE) 1257/99, entro cinque anni dall insediamento. Per quanto riguarda la tipologia di spese prevista dal punto 3 in tavola 1, l acquisto di materiale usato è ammissibile qualora siano soddisfatte contemporaneamente le seguenti condizioni: Pagina 5 di 10
dichiarazione del venditore attestante l origine esatta del materiale e che lo stesso non ha già beneficiato di un contributo nazionale e/o comunitario; dimostrazione del vantaggio particolare al programma/progetto derivante da tale acquisto o eccezionalità delle circostanze che lo impongono; dimostrazione, con perizia giurata, della riduzione del costo relativo rispetto al costo dello stesso materiale acquistato nuovo; dimostrazione dell adeguatezza delle caratteristiche tecniche e/o tecnologiche del materiale usato alle esigenze del progetto. Nel caso di trasferimento di fabbricati previsto dal punto 10 in tavola 1 in cui si ha incremento di valore dell immobile o aumento della capacità produttiva, sul valore eccedente si applica l intensità massima di cui al punto 2, ovvero 50% e 40% con le relative maggiorazioni per i giovani agricoltori. Tavola 2 Intensità massima ammissibile per le imprese agroalimentari INTENSITÀ MASSIMA AGEVOLAZIONE (ESL) SPESE AMMISSIBILI ZONA OBIETTIVO 1 ALTRE ZONE 1. Costruzione, acquisizione o miglioramento di beni immobili 50% 40% 2. Nuove macchine e attrezzature 3 50% 40% 3. Programmi informatici 50% 40% 4. Spese generali 50% 40% Il Regolamento del 22 giugno ha inoltre definito che gli interventi che verranno effettuati attraverso il Fondo non potranno essere orientati al sostegno di operazioni finanziarie finalizzate al consolidamento di passività onerose, con ciò di fatto confermando ulteriormente l orientamento alle imprese sane in grado di generare un benefico flusso competitivo all interno del sistema agroalimentare nazionale. LE MODALITA DI INTERVENTO L intervento potrà avvenire in via diretta o in via indiretta. In particolare, gli interventi diretti saranno quelli rivolti alle imprese del settore e si sostanzieranno nell assunzione di partecipazioni minoritarie e nella concessione di prestiti partecipativi, mentre gli interventi indiretti verranno effettuati attraverso l acquisizione di quote di partecipazione minoritarie di altri fondi privati che investono nel capitale di rischio delle imprese agricole ed agroalimentari. L entità dell intervento diretto, attivabile attraverso il Fondo, varia a seconda di due parametri: la tipologia di investimento (fase di avviamento dell impresa, definita start-up, oppure altre fasi iniziali, definite early stages); la localizzazione dell azienda. Nella tavola 3 viene proposto il dettaglio dell ammontare massimo delle operazioni finanziarie dirette attivabili attraverso il Fondo in funzione dei due parametri sopra visti. 3 Anche mediante leasing, senza patto di riservato dominio, con riscatto finale entro quattro anni e comunque entro il termine di realizzazione degli investimenti. Pagina 6 di 10
Tavola 3 Ammontare massimo delle operazioni finanziarie dirette del Fondo Fase Avviamento (Start Up) di Nelle altre fasi iniziali (Early Stages) Imprese residenti in regioni di cui all art. 87.3.a del Trattato CE Imprese residenti in regioni di cui all art. 87.3.c del Trattato CE Imprese residenti nei restanti territori Imprese residenti in regioni di cui all art. 87.3.a del Trattato CE Imprese residenti in regioni di cui all art. 87.3.c del Trattato CE Imprese residenti nei restanti territori 600.000,00 450.000,00 300.000,00 1.000.000,00 750.000,00 500.000,00 L intervento del Fondo è subordinato all intervento finanziario di un investitore privato nella stessa azienda e per lo stesso progetto, con un apporto di capitale almeno pari al 30% delle effettive esigenze qualora l impresa sia dislocata in una zona di cui all art. 87.3.a oppure 87.3.c del Trattato CE e del 50% se l impresa è dislocata nelle restanti zone del nostro Paese. Qualora l intervento avvenga attraverso assunzione di una partecipazione di minoranza, il DM ha inoltre previsto che le azioni (o quote) sottoscritte da parte della Pubblica Amministrazione siano di nuova emissione, con ciò confermando ulteriormente l obiettivo con cui questo intervento è stato previsto, teso a favorire la capitalizzazione delle imprese del settore. L uscita dalla compagine societaria da parte della Pubblica Amministrazione avverrà mediante la vendita, a condizioni di mercato, delle azioni o quote di capitale agli altri soci oppure ad investitori terzi, fornitori, alla stessa impresa o tramite Offerta Iniziale a Pubblico (IPO); anche con riferimento a questo aspetto sembra potersi leggere tra le righe una trasposizione di quanto già previsto dagli interventi richiamati in premessa e attivati mediante la legge n. 100/90. A fronte della partecipazione al capitale sociale, al Fondo dovrà essere garantita da parte dell azienda beneficiaria, una partecipazione agli utili mediante riconoscimento di un rendimento pari al tasso Interest Rate Swap (IRS) a cinque anni, aumentato di 200 punti base. Il prestito partecipativo è invece di durata settennale, con due anni di preammortamento e potrà essere erogato in un unica soluzione, con rimborso semestrale. Il tasso a cui potrà essere conclusa questa operazione non potrà essere superiore al 4,5% annuo ed il suo calcolo verrà effettuato considerando: per il 50% del tasso, il tasso IRS a cinque anni; per il restante 50%, l utile netto dopo le imposte generato dall impresa beneficiaria. Come attivare l agevolazione La gestione del Fondo è stata delegata dal decreto 22 giugno 2004, n. 182 all Ismea, che potrà all uopo costituire una società di capitali anche nella forma di una società di gestione del risparmio in conformità a quanto previsto dal Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (DLgs n. 58/98). L Ismea è uno strumento a supporto della competitività del settore agricolo e agroalimentare italiano, in grado di accompagnare, con i propri servizi, tutto il percorso vitale delle imprese: dalla nascita, agli ampliamenti, all accesso alle nuove tecnologie, dalla promozione e valorizzazione dei prodotti, alla loro commercializzazione sui mercati nazionali ed internazionali. Questa frase rappresenta la premessa della brochure di presentazione di questo Ente economico pubblico, istituito nel 1987 con l obiettivo di creare un punto di riferimento nazionale per la gestione delle informazioni relative al settore agricolo e ampliato nel 1999 attraverso l accorpamento delle funzioni precedentemente delegate alla Cassa per la formazione della proprietà contadina. Pagina 7 di 10
I servizi ad oggi offerti da Ismea a favore del mondo agroalimentare possono così essere riassunti: servizi finanziari. In particolare, Ismea può erogare finanziamenti, prestare garanzie fidejussorie, assistere le imprese alla creazione di nuove iniziative, nonché all ampliamento e miglioramento di quelle già avviate, favorendone l accesso a nuove tecnologie. E proprio in questo contesto che si inquadra l assegnazione dell ulteriore compito di intervento sopra descritto; servizi assicurativi. In particolare, rientra in tale ambito, la gestione del fondo di riassicurazione dei rischi in agricoltura con l obiettivo di sostenere la competitività delle imprese, favorendo la riduzione dell impatto sfavorevole di eventuali rischi atmosferici. Le rilevazioni dei prezzi unitari di mercato consentono poi di definire i valori delle produzioni assicurabili con polizze agevolate. Ismea è inoltre impegnata nello studio e sperimentazione di nuove formule di assicurazione da proporre al mercato assicurativo e agricolo-agroalimentare; servizi informativi. Ismea è da sempre un importante punto di riferimento anche per la raccolta e diffusione dei dati di base, per l elaborazione di analisi congiunturali e previsionali, per la realizzazione di osservatori ed indagini, destinate sia alle imprese agricole ed agroalimentari che alle Istituzioni che operano nel settore; servizi di mercato. In particolare Ismea segue la realizzazione di campagne promozionali dei nostri prodotti, sia sul territorio nazionale che su quello estero, nonché il sostegno della diffusione della cultura alimentare imperniata sulla valorizzazione delle nostre specificità. I criteri di valutazione delle domande dovranno essere definiti nel dettaglio a cura della struttura cui verrà delegata la gestione del Fondo. Già ad oggi possiamo però verosimilmente prevedere che non si discosterà in via sostanziale dall attuale percorso valutativo cui sono sottoposti gli interventi realizzati da Ismea nell ambito finanziario. Ad oggi, infatti, le domande di servizi finanziarie avanzate ad Ismea vengono valutate sulla base del regime di aiuto Ismea specificatamente approvato da parte della Commissione UE, avvalendosi di uno staff tecnico che comprende agronomi, economisti, market analist, esperti in valutazione dell impatto ambientale ed esperti in legislazione e normativa in campo agricolo ed agroalimentare. Nel condurre l analisi dei progetti, i fattori chiave oggetto di valutazione possono così essere riassunti: modello di business proposto; sostenibilità finanziaria del progetto; innovatività del progetto proposto; contenuto tecnologico degli investimenti previsti; internazionalità del programma; ecocompatibilità degli investimenti previsti; rispetto della normativa che regolamenta il settore. UNA SFIDA DETERMINANTE Proprio il giorno successivo alla firma del decreto n. 182/04, il 23 giugno scorso, a Roma è stato presentato il rapporto Ismea Agricoltura e credito, che analizza le relazioni esistenti tra imprese agricole e banche sia dal lato della domanda che dell offerta, delineando quali possano essere le effettive nuove richieste del mondo agricolo in termini di finanziamento. La duplice sfida competitiva che il mondo agricolo si appresta a dover gestire nel prossimo triennio sarà sicuramente determinante: da un lato l ingresso dei nuovi Paesi dell Est nell ambito dell Unione Europea. Si tratta di Paesi che hanno in gran parte una consolidata cultura agricola e che assorbiranno Pagina 8 di 10
notevoli risorse pubbliche comunitarie precedentemente destinabili alle nostre produzioni; dall altro la penalizzazione delle imprese non capitalizzate, nell attivazione e consolidamento dei rapporti bancari, derivante dall applicazione di Basilea 2. Si tratta di due fattori che sicuramente dovranno portare le imprese del settore a rivisitare il proprio comportamento finanziario, favorendo progressivamente uno sviluppo delle proprie capacità di capitalizzazione. In quest ottica, l opportunità offerta dal Fondo di investimento nel capitale di rischio costituisce un importantissima occasione; le aziende ne potranno infatti beneficiare garantendosi l ulteriore vantaggio derivante dall obbligo di redigere a monte un progetto di investimento supportato da un business plan strutturato, coerente e che evidenzi il livello di remuneratività del percorso avviato. Resta ora da attendere l effettiva operatività di tale Fondo, la cui gestione, ci si auspica, sarà il frutto dell importante esperienza maturata in questi anni dal mondo Ismea in campo agricolo, agroalimentare e creditizio. Pagina 9 di 10
GLOSSARIO Business Plan E un progetto dettagliato, che prende in esame tutte le aree di attività di un'impresa, attraverso il quale si mettono per iscritto tutte le componenti di un piano imprenditoriale: dall'analisi di mercato al progetto finanziario, dal marketing alla gestione delle risorse umane. Market Analist E il soggetto responsabile di analisi specializzate sulle caratteristiche presenti e future di un economia o di una società, fatto allo scopo di individuare le migliori opportunità d investimento, o il miglior modo per mettere sul mercato le risorse disponibili.. Documento reperibile, assieme ad altre monografie, nella sezione Dossier del sito http://www.sanpaoloimprese.com/ Documento pubblicato su licenza di WKI - Ipsoa Editore Fonte: Finanziamenti su MisuraNews rivista di agevolazioni e tecniche finanziarie Copyright: WKI - Ipsoa Editore Pagina 10 di 10