ALLEGATOA alla Dgr n del 29 settembre 2009 pag. 1/14

Documenti analoghi
IL CONSIGLIO COMUNALE

Allegato N. 1 delibera n. 7 del 9/12/2003

DENUNCIA DI ESISTENZA

"GIS e modelli idraulici per l aggiornamento del PAI in area urbana"

Gli aspetti di sistemazione idrogeologica e idraulica nel loro rapporto con il PdG Po. Ing. Lorenzo Masoero Geol. Giorgio Gaido

COMUNE DI ROGOLO. Provincia di Sondrio COMPLETAMENTO FUNZIONALE STRADA FISTOLERA IN COMUNE DI ROGOLO PERIZIA DI VARIANTE N.1

ELENCO DOCUMENTAZIONE DA ALLEGARE ALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA

Interventi regionali in materia di sistemazione di bacini montani, opere idraulico-forestali, opere idrauliche di competenza regionale. Art. 1.

N. del PROPOSTA DI DELIBERA

REGIONE ABRUZZO PROVINCIA di L AQUILA COMUNE di CASTEL di IERI COMUNE di GORIANO SICOLI. CCC CAVE CARBONATO CALCIO srl

OGGETTO: ADOZIONE VARIANTE N. 1 AL PIANO DEGLI INTERVENTI AI SENSI DELL ART. 18 L.R. 11/2004.

C O MUNE DI PANTELLERIA Provincia di Trapani

COMUNE DI PONTE DELL'OLIO Provincia di Piacenza

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA (DECRETO ASS.TO REG.LE DELLA SALUTE del 05/09/2012)

GeoStudio Studio di consulenza geologica e ambientale

Professionista autorizzato certificazioni Tecnico competente in acustica ambientale Prot / Per. Ind. PANINI GIULIANO COLLEGIO Periti

PARTE SECONDA. le procedure di gestione del Programma;


Catasto Ghiacciai della Regione autonoma Valle d Aosta: aggiornamento e Piano di prevenzione dei rischi glaciali

RIDUZIONE DELLE DISTANZE

Struttura Semplice Siti Nucleari

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE. n. 33 del O G G E T T O

La sottoscritta, con sede legale in (ragione sociale) , capitale sociale. Euro interamente versato; iscritta al Tribunale di

VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

CATASTO DEI BOSCHI E DEI PASCOLI, SITUATI ENTRO 50MT DAI BOSCHI, PERCORSI DAL FUOCO Art. 70 ter Legge Regionale n.39/2000

LAVORI PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL BACINO DEL TORRENTE CARRIONE IN COMUNE DI CARRARA VIII LOTTO II STRALCIO PROGETTO ESECUTIVO

AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI CUSAGO SETTORE EDILIZIA

CONSORZIO REGIONALE PER LA TUTELA, L INCREMENTO E L ESERCIZIO DELLA PESCA VALLE D AOSTA VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL COMITATO ESECUTIVO

Università degli Studi di Torino Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria. Laurea Magistrale in Scienze Forestali e Ambientali

Laboratorio di monitoraggio Cavone

CAVA DI SCAGLIAME DI MARMO OFICALCE

Co m u n e d i S a n V i t o Provincia di Cagliari

P5 Fonte. Elaborato PIANO DEGLI INTERVENTI EDIFICI NON PIU' FUNZIONALI ALLE ESIGENZE DELL'AZIENDA AGRICOLA. VARIANTE n 1

Deliberazione n. V di verbale della seduta del 23/04/2013. Protocollo Generale N. 321/13. Assemblea d Ambito

PROVINCIA DI GORIZIA GIUNTA PROVINCIALE

COMUNE DI BALZOLA. Provincia di Alessandria

COMUNE DI CASOLI PROVINCIA DI CHIETI PROPOSTA DI DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE DEL N.23

RINGROSSO ARGINALE CON RINFORZO DEGLI SCOLI CONSORTILI PENSILI CHE PRESENTANO PERICOLI DI CROLLO II STRALCIO - LAVORI LUNGO IL CANALE BRANCAGLIA

M A S T E RP L A N RELAZIONE TECNICA GENERALE

STUDIO TERMOTECNICO PANINI P.I. GIULIANO

La Pianificazione Provinciale quale strumento di supporto ai comuni

DELIBERAZIONE N. 14/28 DEL

AREA URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA Servizio URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA

Deliberazione N.: 1028 del: 27/10/2015

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE UMBRIA - Serie Generale - N. 31

Programmazione 2015 Richieste di finanziamento in Edilizia Sanitaria con priorità 2015 e scenari di programmazione degli investimenti

REPUBBLICA ITALIANA Provincia di Pordenone SETTORE ECOLOGIA TUTELA DEL SUOLO E RIFIUTI IL DIRIGENTE

INDICE. relazione di controdeduzione alle osservazioni. STUDIO B&L più associati E. Bernasconi A. Bernasconi G.M. Pellò architetti.

Città Metropolitana di Genova DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE TERRITORIO E MOBILITÀ

AVVISO PER LA COSTITUZIONE DI UN ELENCO DI OPERATORI SERVIZI E FORNITURE PER LA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA

COMUNE DI SALA CONSILINA Provincia di Salerno

SCHEDA PROGETTUALE ESECUTIVA/APPALTO/INIZIO LAVORI

PROGRAMMA REGIONALE DI ACCREDITAMENTO

GIUNTA PROVINCIALE DI LECCO

Pro memoria per la ripartizione delle spese

R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto. (Sezione Seconda) SENTENZA

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL P. DI L.

UNITÀ DI APPRENDIMENTO. Comprendente:

RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO

Oggetto: Interventi conservativi imposti (articolo 32 d.lgs. n. 42 del 2004)

14880 N BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA Parte I

COMUNE DI TEGLIO VENETO Provincia di Venezia

ISTITUZIONE VILLA MONASTERO. Affidamento incarico esterno per l attività di assistenza e consulenza contabile e fiscale fino al

PIATTAFORME PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DOCUMENTAZIONE DA INVIARE PER IL RILASCIO DI AUTORIZZAZIONI

oppure in qualità di titolare/legale rappresentante della Ditta

C I R C O L A R E N. 6

CAPITOLATO TECNICO PRESTAZIONALE PER LA PREDISPOSIZIONE DI DIRETTIVE IN MATERIA DI:

a.a. 2012/2013 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE

Tra PREMESSO CHE. - con Determinazione n. 151 del 25/11/2008 è stato individuato l Ordine degli Avvocati

VERBALE DI ISPEZIONE

Analisi radar e GPS per lo studio dei ghiacciai Alpini

RISTRUTTURAZIONE EX COLONIA NANNINI Via del Casone, Calambrone - Pisa. PIANO DI RECUPERO (Ai sensi artt. 9 e 10 L.R.

SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE STRESS LAVORO-CORRELATO

DOMANDA DI ISCRIZIONE ALL ALBO DEI PRESTATORI DI SERVIZI PROFESSIONALI E TECNICI PER L'AFFIDAMENTO DI INCARICHI DI IMPORTO INFERIORE A 100.

CERTIFICATO DI CONFORMITÀ (ai sensi art. 149 c. 1 L.R. 65/14)

INDICE 1. PREMESSA 3

Corso di aggiornamento per CSP, CSE EDILFORM ESTENSE Ferrara, Febbraio Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro

Studio di Ingegneria Ferrari e Giraudo Corso Nizza 67/A CUNEO PREMESSA... 2 MONITORAGGIO IN FASE DI CANTIERE... 2

DELIBERA N. 236/14/CONS ORDINE NEI CONFRONTI DEL COMUNE DI RUSSI PER LA VIOLAZIONE DELL ARTICOLO 9 DELLA LEGGE 22 FEBBRAIO 2000, N.

Provincia di Ravenna Piazza dei Caduti per la Libertà, 2

DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO SVILUPPO DI UN MODELLO IDRAULICO MONODIMENSIONALE APPLICATO AL FIUME MONTICANO A FONTANELLE

AUTORITA PORTUALE REGIONALE LR 23/2012 COMITATO PORTUALE DI PORTO SANTO STEFANO

COSTRUZIONE CARCERE MANDAMENTALE

REGIONE AUTONOMA DELLA LA SARDEGNA ASSESSORATO DEI LAVORI PUBBLICI AVVISO PUBBLICO

REGOLAMENTO COMUNALE SULLA DISTRIBUZIONE DEL GAS NATURALE AI SENSI ART. 5 COMMA 3 DEL CONTRATTO DI

_STUDIO DI INGEGNERIA BORDOLI_

Piano Stralcio di Bacino per l Assetto Idrogeologico (P.A.I.) (ART.1 D.L. 180/98 CONVERTITO CON MODIFICHE CON LA L.267/98 E SS.MM.II.

1.20. UNITA' FISIOGRAFICA N.27 - DAL PORTO DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO ALLA FOCE DEL FIUME TRONTO

Catalogo dei prodotti del Sistema Informativo territoriale della Provincia di Savona

Proposta di Deliberazione della Giunta Regionale. Codice CIFRA: LLP / DEL / 2010

PROVINCIA DI SAVONA. Settore Gestione della Viabilità, Strutture, Infrastrutture e Urbanistica

C O P I A DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

Programma di gestione della vegetazione ripariale dei fiumi Secchia e Panaro dalle Casse di espansione al confine provinciale Ordinanza n.

Installazione di una sonda Barasol per il monitoraggio del gas Radon in località Piano Provenzana (Etna Nord)

COMUNE DI FOLLONICA Area di Trasformazione TR01

PROVINCIA DI CAGLIARI VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

Due diligence immobiliare

Dott. Geol. Dal Negro Paolo - Via Faverio, Villaguardia (Co)

Geo Probing - PROVE PENETROMETRICHE STATICHE - RAPPORTO ED ELABORAZIONE DEI VALORI MISURATI DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

Transcript:

giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 2881 del 29 settembre 2009 pag. 1/14 RELAZIONE DI ISTRUTTORIA 1 PREMESSA Il Comune di Solagna rientra tra i comuni interessati da aree di pericolosità geologica riportate nella cartografia del Progetto di Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico dei Fiumi Brenta e Bacchiglione adottato con delibera n. 1 del 03.03.2004 dal Comitato Istituzionale dell Autorità di Bacino dei Fiumi dell Alto Adriatico (G.U. n. 236 del 7.10.2004). Con delibera n. 4 del 19.06.2007 (G.U. n 233 del 06.10.2007) del Comitato Istituzionale dell Autorità di Bacino dei Fiumi dell Alto Adriatico, è stata adottata la 1^ variante del Progetto di Piano Stralcio per l assetto idrogeologico dei Fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta- Bacchiglione e le corrispondenti misure di salvaguardia, variante che peraltro non ha portato modifiche alle perimetrazioni delle aree di pericolosità geologica site nel Comune di Solagna. Con nota prot. 8215 del 28.12.2004, trasmessa in Regione dall Autorità di Bacino dei fiumi dell Alto Adriatico con nota prot. n. 3175/L.365/00 del 31.05.2005, il Comune di Solagna ha richiesto la revisione di alcune perimetrazioni di aree soggette a pericolosità geologica in località Fontanazzi. Tale richiesta è motivata dalla presenza nella medesima località di un opera di difesa costituita principalmente da un vallo - rilevato paramassi. Con nota prot. n. 2873 del 29.12.2004 la Comunità Montana del Brenta ha presentato, nell ambito delle osservazioni al Progetto di P.A.I., analoga richiesta di revisione. Successivamente, in data 31.10.2006, presso gli uffici della Regione del Veneto si è tenuta una riunione tra rappresentanti della Comunità Montana del Brenta, i sindaci dei comuni di Campolongo sul Brenta, Cismon del Grappa, San Nazario, Solagna e Valstagna e funzionari della Direzione Difesa del Suolo; tale riunione ha avuto per oggetto le problematiche relative all armonizzazione delle attività di revisione del Progetto di P.A.I. con il processo di formazione del PATI della Val Brenta predisposto in copianificazione con la Regione del Veneto (accordo sottoscritto in data 24.3.2005). Nel corso della riunione i partecipanti hanno concordato che la Comunità Montana del Brenta, a integrazione della nota prot. n. 2873 del 29.12.2004 con la quale aveva in precedenza formulato osservazioni al Progetto di P.A.I., producesse un elaborato nel quale fossero evidenziate tutte le situazioni per le quali veniva proposta la ridefinizione del grado di pericolosità a seguito di approfondimento delle conoscenze o della progettazione o realizzazione di opere di difesa. Con nota prot. n. 2482 del 4.12.2006 la Comunità Montana del Brenta ha quindi trasmesso alla Regione e alla competente Autorità di Bacino il suddetto elaborato contenente tra le altre anche una nuova proposta di classificazione dell area di pericolosità geologica in loc. Fontanazzi. In conseguenza di tale richiesta in data 6.03.2007 è stato effettuato un sopralluogo congiunto alla presenza di tecnici dell Autorità di Bacino dell Alto Adriatico, della Direzione Difesa del Suolo, del Genio Civile di Vicenza, del Servizio Forestale Regionale di Vicenza, della Provincia di Vicenza e del Comune Solagna. Nel corso del sopralluogo è stata presa visione dell ubicazione e della tipologia delle opere di mitigazione realizzate ed è stata raccolta la documentazione progettuale relativa alla perizia a consuntivo delle opere di pronto intervento Somma Urgenza (L.R. 1/75, art. 3) riguardante il Progetto per opere di protezione dalla caduta massi in località Fontanazzi fino a Cavallini in Comune di Solagna redatto dal Genio Civile di Vicenza. Nell ambito della suddetta attività è stata considerata l opportunità di una ridefinizione delle condizioni di pericolosità geologica dell area protetta dall opera di difesa dalla caduta massi previa valutazione della sua efficacia; per effettuare tale valutazione è apparsa necessaria la disponibilità di un rilievo topografico dettagliato dell area di intervento.

ALLEGATOA alla Dgr n. 2881 del 29 settembre 2009 pag. 2/14 Con nota prot n. 6926 del 1.10.2008, il Comune di Solagna ha trasmesso un rilievo topografico dello stato di fatto, a firma di un professionista, dell intervento realizzato dal Genio Civile di Vicenza; tale rilievo è stato successivamente integrato sulla base di ulteriori misure topografiche redatte il 9.02.2009 e nuovamente trasmesso dal comune con nota prot. n. 3458 del 18.05.2009. Sulla base delle informazioni raccolte in merito ad un evento di crollo avvenuto nel novembre del 1998, a seguito del quale è stato realizzato il vallo, di quanto osservato durante i sopralluoghi, dei rilevamenti di campagna e del rilievo topografico dell opera, sono state eseguite da tecnici della Direzione Difesa del Suolo alcune modellazioni del processo di caduta massi finalizzate alla valutazione dell efficacia dell intervento e delle conseguenti proposte di aggiornamento della pericolosità geologica presentate dal Comune di Solagna. 2 DOCUMENTI ANALIZZATI PER LA REVISIONE DELL AREA DI PERICOLOSITA GEOLOGICA DELLA LOCALITA FONTANAZZI IN COMUNE DI SOLAGNA (VI) Con nota prot. n. 8215 del 28.12.2004 il Comune di Solagna ha richiesto per le aree di pericolosità geologica indicate nella cartografia del Progetto di P.A.I. con i codici P024101001 (classe pericolosità ) e P024093002 (classe pericolosità P3) una riduzione al grado P2. Con nota prot. n. 2482 del 4.12.2006 la Comunità Montana del Brenta ha trasmesso alla Regione e alla competente Autorità di Bacino un elaborato contenente una nuova proposta di classificazione dell area di pericolosità geologica in loc. Fontanazzi che in particolare prevede per l area con codice P024101001 un declassamento a pericolosità moderata P1 e per l area con codice P024093002 una riduzione al grado P2 pericolosità media. Per tutte e due le aree nella proposta di riclassificazione viene richiesta l eliminazione della pericolosità al di sotto della viabilità comunale. L estratto cartografico dell ultima proposta presentata è riportato in figura 1. Fig. 1 - Estratto cartografico della proposta presentata dalla Comunità Montana del Brenta Durante lo svolgimento di un sopralluogo tecnico condotto il 6.03.2007 nell ambito delle attività di aggiornamento del Progetto di PAI, i rappresentanti del Genio Civile di Vicenza hanno

ALLEGATOA alla Dgr n. 2881 del 29 settembre 2009 pag. 3/14 consegnato una copia della perizia a consuntivo delle opere di Pronto Intervento Somma Urgenza relativa al Progetto per opere di protezione dalla caduta massi in località Fontanazzi in Comune di Solagna. La documentazione della perizia a consuntivo datata 15.01.2001 contiene una Relazione Tecnica e alcuni allegati (verbale di Somma Urgenza, elaborati grafici, documentazione fotografica, offerta prezzi, computo finale e riepilogo di stima). L intervento, realizzato tra l ottobre 1999 e il maggio 2000 dal Genio Civile di Vicenza, è posto al piede di una parete rocciosa che è stata interessata nel novembre 1998 da un importante fenomeno di crollo ed è costituito principalmente da un vallo-rilevato paramassi. L opera è stata realizzata attraverso uno scavo sulla conoide al piede della parete al fine di creare uno spazio pianeggiante per l arresto dei blocchi. Il pianoro è stato delimitato verso valle mediante la costruzione di un rilevato paramassi di altezza media di 3 m utilizzando il terreno scavato. Il rilevato è completato nella parte nord dell opera per un tratto di circa 10 m da una scogliera a corsi regolari alta, nel lato verso la parete, circa 2 m. A sud l opera è collegata ad una zona prativa mediante i resti di una parte della pista di accesso avente una larghezza media di circa 3 m, sul cui lato di valle è presente un rilevato di modesta entità di altezza media pari a circa 1 m. Nel corso dell intervento sono state effettuate operazioni di disgaggio delle masse instabili poste sulla parete a monte dell area di intervento ed è stata effettuata la rimozione e l accantonamento dei massi estratti durante l operazione di scavo al fine di ottenere una distribuzione di materiale omogenea sul fondo pianeggiante del vallo e sul rilevato. Il rilevato e l area di scarpata di raccordo con la parete sono state interessate da operazioni di rinverdimento. Ad integrazione delle proposte di nuova classificazione della pericolosità geologica in loc. Fontanazzi il Comune di Solagna con nota prot 6926 del 1.10.2008 ha trasmesso un rilievo topografico dello stato di fatto del citato intervento, a firma del geom. M. Benacchio. Tale rilievo, su indicazione dei tecnici della Direzione Difesa del Suolo, è stato successivamente integrato mediante un raffittimento dei punti di misura eseguito il 9.02.2009. Il rilievo integrato è stato trasmesso alla Direzione Difesa del Suolo dal Comune con nota prot. n. 3458 del 18.05.2009. 3 CONSIDERAZIONI IN MERITO ALL EFFICACIA DELL OPERA L opera vallo rilevato è stata eseguita dal Genio Civile di Vicenza. L intervento, realizzato con procedura di somma urgenza, è stato dimensionato sulla base di valutazioni riguardanti la tipologia della roccia che costituisce la parete, della probabile consistenza volumetrica delle masse rocciose che dalla parete si possono staccare e delle possibili traiettorie che tali massi possono assumere al fine di consentire la loro più probabile intercettazione. Trattandosi di un opera regionale, la Direzione Difesa del Suolo ha provveduto, con le competenze tecniche e gli strumenti a propria disposizione, ad effettuare direttamente una valutazione in merito all efficacia dell intervento di mitigazione. Il percorso tecnico seguito per effettuare tale valutazione è iniziato con la raccolta delle informazioni relative all evento del novembre 1998 considerato significativo per l inquadramento geomeccanico dell area. Nel corso di tale evento si è verificata la caduta di circa una ventina di massi; il masso di maggiori dimensioni, stimato in circa 2 m 3, si è fermato a pochi metri dalla sede stradale mentre alcuni blocchi di dimensione inferiori si sono fermati sulla sede della strada comunale. Nel corso del sopralluogo eseguito in data 9.02.2009 da tecnici della Direzione Difesa del Suolo è stato condotto un rilievo dell ubicazione e delle dimensioni di alcuni massi presenti lungo il versante a valle dell opera di difesa provenienti dalla soprastante parete. Le dimensioni rilevate sono in linea con quanto descritto dai documenti consultati in relazione al crollo del novembre 1998. In particolare le dimensione massime rilevate sono dell ordine di 2-3 m 3 e la classe dimensionale più frequente comprende massi di dimensioni variabili tra 0,2 e 0,5 m 3.

ALLEGATOA alla Dgr n. 2881 del 29 settembre 2009 pag. 4/14 Fig. 2 Panoramica dell area in esame Fig. 3 Vista in dettaglio dell area: la freccia rossa indica l area di distacco del crollo avvenuto nel 1998. Le linee tratteggiate evidenziano rispettivamente il limite di scavo (linea rossa), il limite sommitale del rilevato (linea arancione) e il tracciato della viabilità comunale (linea gialla)

ALLEGATOA alla Dgr n. 2881 del 29 settembre 2009 pag. 5/14 Nel corso del citato sopralluogo sono state valutate le caratteristiche dei terreni interessati dai processi di propagazione dei massi lungo il versante che risulta composto dai seguenti elementi: - nella parte posta a quota più elevata dell area esaminata è presente una parete rocciosa molto inclinata e di altezza massima di circa 70 80 metri. La parete è articolata da alcune discontinuità morfologiche costituite da cenge di modeste dimensioni. La parete è costituita dalle dolomie della formazione denominata Dolomia Principale che si presentano stratificate con l alternanza di bancate metriche con livelli a stratificazione più fitta; - al piede della parete è presente una falda detritica, in gran parte vegetata da bosco ceduo con piante di piccole dimensioni, all interno della quale è stata ricavata l opera di difesa. La falda detritica estesa fino al fondovalle è interessata nella sua porzione inferiore da terrazzamenti di natura antropica. Il materiale che costituisce l area pianeggiante del vallo ed il rilevato è costituito da detrito di versante rimaneggiato e reso artificialmente omogeneo mediante l asportazione dei massi di dimensione maggiore; - al piede del versante è posta la viabilità comunale; tra tale strada e il Fiume Brenta sono presenti una limitata fascia urbanizzata, il rilevato ferroviario e la S.S. n. 47 della Val Sugana. Fig. 4 Traccia delle sezioni su cui sono state condotte le modellazioni Sulla base dei dati e delle osservazioni raccolte sono state condotte, in corrispondenza di due profili considerati significativi, alcune modellazione dei processi di caduta dei massi finalizzate alla valutazione dell efficacia dell opera e, conseguentemente, all aggiornamento delle condizioni di pericolosità geologica dell area posta a valle dell opera stessa. Le modellazioni sono state effettuate utilizzando il software RocFall di Rocscience (ver. 4.0). I profili di analisi sono stati costruiti sulla base dei dati della CTRN n 083134 per quanto

ALLEGATOA alla Dgr n. 2881 del 29 settembre 2009 pag. 6/14 riguarda la parete e il versante posto a valle dell opera integrati con i dati del rilievo topografico del sistema vallo - paramassi trasmesso dal Comune di Solagna. Nel particolare lungo i due profili scelti, la cui ubicazione è riportata in figura 4, sulla base delle seguenti considerazioni sono state costruite tre sezioni topografiche: - Sezione A-A ubicata nella zona sud del vallo in corrispondenza di una porzione considerata più critica della parete rocciosa in quanto morfologicamente più avanzata verso il rilevato; - Sezione B-B ubicata indicativamente in corrispondenza dell area di caduta dei massi dell evento del 1998. - Sezione B-B bis ubicata come la precedente considerando il profilo originario del versante così come desumibile dalla cartografia tecnica regionale senza la presenza dell opera. Lungo tale sezione sono state eseguite delle modellazioni di taratura basate su quanto ricostruibile dell evento 1998. Le modellazioni sono state condotte individuando cautelativamente come zona sorgente dei blocchi una fascia di alcune decine di metri posta nella parte sommitale della parete. Sempre in analogia con l evento di riferimento, e sulla base di quanto osservato nel corso dei rilevamenti di campagna, si è scelto di effettuare modellazioni dei processi di caduta massi con blocchi aventi volumi di 2, 0,5, 0,25 m 3. Le modellazioni sono state inoltre condotte anche utilizzando massi di volumi di 4 e 0,065 m 3, volumi che rappresentano i limiti delle classi di severità geometrica utilizzate nella procedura adottata per la valutazione dei livelli di pericolosità geologica nel Progetto di P.A.I.. I coefficienti di restituzione normale (Rn) e tangenziale (Rt) sono stati scelti tra quelli proposti in letteratura mediante un back analysis condotta mediante il confronto dei risultati delle modellazioni lungo B-B bis con quanto ricostruibile dell evento del 1998. In considerazione delle caratteristiche di omogeneità del materiale costituente il rilevato e l area pianeggiante del vallo, delle operazioni di rimaneggiamento che lo hanno interessato e della presenza di una folta vegetazione arbustiva è stato stimato per l area dell opera un valore del coefficiente di risposta normale Rn più basso rispetto a quello attribuito al detrito di versante in posto. In tabella 1 sono riportati i valori utilizzati nelle modellazioni dei coefficienti di restituzione normale e tangenziale. Tab. 1 Coefficienti di restituzione normale (RN) e tangenziale (RT) utilizzati nelle simulazioni in accordo con valori riportati nella bibliografia tecnica Tipologia di materiale RN RT dev. standard Parete rocciosa 0,4 0,8 0,08 Falda detritica con vegetazione 0,3 0,8 0,04 Detrito costituente l area pianeggiante del vallo e il rilevato 0,25 0,7 0,04 Asfalto costituente la sede stradale 0,45 0,9 0,04 Per tener conto della presenza al di sopra della viabilità comunale di alcuni terrazzamenti e asperità non ricostruibili con i dati topografici a disposizione è stato attribuito ai segmenti di versante posti subito a monte della strada comunale un valore di deviazione standard di 3. Nelle analisi si è tenuto conto anche del grado di sismicità dell area (zona 3 di cui all OPCM n 3274 del 20.03.2003) applicando una velocità iniziale sia orizzontale che verticale pari a 2 m/s. Nelle modellazioni è stata inoltre utilizzata una funzione di correzione del coefficiente di restituzione normale RN rapportata alla massa che rende nelle modellazioni la risposta al rimbalzo dei blocchi tanto meno elastica quanto maggiori sono le loro dimensioni. Per ogni simulazione sono stati effettuati 1.000 lanci.

ALLEGATOA alla Dgr n. 2881 del 29 settembre 2009 pag. 7/14 3.1 - Risultati delle modellazioni Sono di seguito riportati i risultati delle modellazioni distinti per sezione. Sez B-B bis (senza vallo rilevato) Come già detto precedentemente la sezione è stata utilizzata per la taratura delle modellazioni in quanto ubicata in prossimità del percorso di caduta seguito dai blocchi nel corso dell evento del 1998. In particolare le informazioni in possesso al riguardo dell evento del 1998 riportano l arresto di un blocco delle dimensioni di circa 2 m 3 a pochi metri dalla strada comunale raggiunta invece da massi di dimensioni inferiori. Tali condizioni dovevano essere ottenute anche attraverso la modellazione al fine di validare i parametri scelti. E stato osservato che tali condizioni sono effettivamente rispettate mediante l utilizzo dei coefficienti di restituzione riportati in tabella 1 introducendo una funzione correttiva di RN dipendente dalla massa. Nelle simulazioni condotte con i blocchi di 2 e 4 m 3 l arresto dei massi avviene a monte della viabilità comunale. Percentuali significative, comprese tra il 20 e 30 % dei massi con volumi di 0,5, 0,065 e 0,25 m 3 raggiungono la strada ma con valori di energia cinetica limitati (inferiori a 100 Kj) e percentuali più contenute, comprese tra il 10% e il 18 % superano la strada arrestandosi poco oltre la stessa. Sez B-B (con vallo rilevato) Le simulazioni condotte lungo il profilo con opera e utilizzando i parametri visti in precedenza, hanno evidenziato che i blocchi di taglia maggiore (2 m 3 e 4 m 3 ) vengono completamente intercettati dall opera di mitigazione arrestandosi sull area pianeggiante del vallo senza interessare il rilevato. Le verifiche condotte evidenziano inoltre che: - circa il 7% dei blocchi da 0,5 m 3 supera l opera di difesa arrestandosi lungo il versante prima della strada comunale e meno dell 1% dei blocchi raggiunge la sede stradale; - circa l 11% dei blocchi da 0,25 m 3 supera l opera di difesa arrestandosi lungo il versante prima della strada comunale e meno dell 1% dei blocchi raggiunge la sede stradale; - circa il 14% dei blocchi di 0,065 m 3 supera l opera di difesa arrestandosi lungo il versante prima della strada comunale, circa l 1% dei blocchi raggiunge la strada e meno dell 1% la supera; Sez A-A (con vallo rilevato) Le simulazioni condotte lungo il profilo con opera e utilizzando i parametri visti in precedenza, hanno evidenziato che i blocchi di taglia maggiore (2 m 3 e 4 m 3 ) vengono completamente intercettati dall opera di mitigazione arrestandosi sull area pianeggiante del vallo senza interessare il rilevato. Le verifiche condotte evidenziano inoltre che: - circa il 3% dei blocchi da 0,5 m 3 supera l opera di difesa arrestandosi lungo il versante prima della strada comunale e nessuno dei blocchi raggiunge la strada; - circa il 6% dei blocchi da 0,25 m 3 supera l opera di difesa arrestandosi lungo il versante prima della strada comunale e nessuno dei blocchi raggiunge la strada; - circa il 7% dei blocchi di 0,065 m 3 supera l opera di difesa arrestandosi lungo il versante prima della strada comunale e nessuno dei blocchi raggiunge la strada. Modellazioni di controllo condotte con blocchi di dimensioni maggiori e minori a quelli utilizzati per le simulazioni sopra riportate confermano il citato quadro di analisi. In coda alla presente relazione di istruttoria sono riportate alcune figure rappresentative dei risultati delle modellazioni.

ALLEGATOA alla Dgr n. 2881 del 29 settembre 2009 pag. 8/14 3 CONCLUSIONE E PARERE REGIONALE Sulla base dell istruttoria effettuata, si ritiene che la documentazione presentata dall Amministrazione Comunale, le osservazioni e le valutazioni condotte nel corso dei sopralluoghi e le modellazioni del processo di caduta massi effettuate dagli uffici della Direzione Difesa del Suolo forniscano le informazioni necessarie per ridefinire le caratteristiche di pericolosità geologica di una porzione dell area sottesa dal vallo - rilevato paramassi realizzato dal Genio Civile di Vicenza in località Fontanazzi in Comune di Solagna (VI). La realizzazione dell opera di difesa costituita dal sistema vallo paramassi a seguito dell evento del 1998 ha significativamente migliorato le condizioni di sicurezza dell area posta a valle e risulta quindi opportuno l aggiornamento della perimetrazione di pericolosità geologica richiesto dall Amministrazione Comunale e dalla Comunità Montana del Brenta. Le risultanze delle modellazioni, condotte su due sezioni considerate significative e tarate su quanto avvenuto nel corso dell evento di crollo del 1998, hanno permesso di verificare che i blocchi di dimensioni maggiori (2 e 4 m 3 ) vengono completamente intercettati dall opera. Le analisi condotte hanno evidenziato peraltro che una percentuale non trascurabile di blocchi aventi dimensione più ridotte (0,065, 0,25 e 0,5 m 3 ), volumetrie che risultano abbastanza frequenti nel detrito di falda posto al piede della parete, possono assumere traiettorie che li portano a superare il rilevato. In una delle due sezioni considerate (sez A-A ) i blocchi si arrestano prima della viabilità comunale mentre sull altra (sez B-B ), circa l 1% dei blocchi della dimensione più piccola considerata raggiunge la strada e meno dell 1% la supera arrestandosi poco a valle. In conseguenza di tali risultanze e delle osservazioni effettuate si conferma l opportunità di proporre una modifica delle attuali condizioni di pericolosità geologica dell area in oggetto ma con alcune significative variazioni rispetto a quanto proposto dalle amministrazioni sopra citate e riportato in fig.1. In particolare sulla base delle modellazioni eseguite, al fine di tenere conto della possibilità che il rilevato possa essere superato da traiettorie sfavorevoli dei blocchi si propone: - il mantenimento di un livello di pericolosità molto elevato esteso fino al limite, ricostruito dai risultati delle modellazioni effettuate sulle due sezioni, entro il quale si arresta il 99% dei blocchi aventi classe dimensionale alla quale è associata la traiettoria più lunga; - l attribuzione di un livello di pericolosità elevato P3 alla porzione di versante compresa tra il suddetto limite fino alla distanza massima percorsa dai blocchi della classe dimensionale di cui sopra. Tale proposta è basata sulla considerazione che una percentuale di arresto inferiore all unità risulta compatibile con una frequenza probabile dell evento ricadente nella classe tra i 100 300 anni; - a valle del limite di pericolosità P3 viene proposto cautelativamente l inserimento di una fascia di 10 m classificata con un livello di pericolosità medio P2; - si propone infine la classificazione della parte rimanente della attuale perimetrazione di pericolosità geologica posta a valle dell opera di difesa in pericolosità moderata P1 come opportuna indicazione di un livello di attenzione al fenomeno. Si fa presente infine che in generale per le opere di mitigazione, con particolare riferimento alle opere di difesa passiva dalla caduta massi, viene sottolineata la necessità che ciascuna opera venga dotata di uno specifico piano di manutenzione e controllo che ne garantisca, nel tempo, la piena efficienza. Per confronto in figura 5 è riportata l attuale situazione di pericolosità geologica dell area in esame così come riportata nel Progetto di Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico del Fiume Piave e in figura 6 le proposta di nuove condizioni di pericolosità conseguenti alla realizzazione dell opera di mitigazione.

ALLEGATOA alla Dgr n. 2881 del 29 settembre 2009 pag. 9/14 P024093002 P3 P024101001 Fig. 5 Estratto dal Progetto di Piano stralcio di Assetto Idrogeologico del Fiume Piave 02401134301B P3 P1 P3 P2 02401134301A 02401134301C 02401134301D 02401134301E Fig. 6 Proposta di nuove condizioni di pericolosità geologica

ALLEGATOA alla Dgr n. 2881 del 29 settembre 2009 pag. 10/14 Tab. 1 Tabella delle informazioni riguardanti le aree di pericolosità 024101 Solagna VI 0240134301 0240134301A 0240134301B 0240134301C 0240134301D 0240134301E P024101001 P024093002 P024101001 P024101001 P024101001 Aree soggette a crolli e ribaltamenti diffusi 3 Aree soggette a crolli e ribaltamenti diffusi Aree soggette a crolli e ribaltamenti diffusi 3 Aree soggette a crolli e ribaltamenti diffusi 3 Aree soggette a crolli e ribaltamenti diffusi 3 2 2 2 2 6 6 6 6 1-30 100-300 100-300 100-300 P3 si si si si P3 P3 P2 P1 Primo Piano Straordinario delle aree a rischio idraulico e idrogeologico Archivio CNR Documentazione progettuale dell intervento di Somma Urgenza realizzato dal Genio Civile di Vicenza nel 2000 Rilievo topografico dell opera (geom. Benacchio 2009) Codice ISTAT Comune Provincia Idfrana IFFI Codice PAI IDPAI (Progetto di Piano Adottato) Tipologia Velocità Severità Geometrica Magnitudo Frequenza Probabile Pericolosità Iniziale Interventi Efficaci Interventi Certificato Zona d arresto Pericolosità Finale Note e fonti di riferimento

ALLEGATOA alla Dgr n. 2881 del 29 settembre 2009 pag. 11/14 Fig. 7 Sezione A-A (profilo topografico del versante attuale) traiettorie dei massi aventi un volume di 2 m 3 Fig. 8 Sezione A-A (profilo topografico del versante attuale) traiettorie dei massi aventi un volume di 0,065 m 3

ALLEGATOA alla Dgr n. 2881 del 29 settembre 2009 pag. 12/14 Fig. 9 Sezione B-B (profilo topografico del versante prima della realizzazione dell opera) traiettorie dei massi aventi un volume di 2 m 3 Fig. 10 Sezione B-B (profilo topografico del versante attuale) traiettorie dei massi aventi un volume di 2 m 3

ALLEGATOA alla Dgr n. 2881 del 29 settembre 2009 pag. 13/14 Fig. 11 Sezione B-B (profilo topografico del versante attuale) traiettorie dei massi aventi un volume di 0,065 m 3 Fig. 12 Sezione B-B (profilo topografico del versante attuale) punti di arresto dei massi aventi un volume di 0,065 m 3

ALLEGATOA alla Dgr n. 2881 del 29 settembre 2009 pag. 14/14 Fig. 13 Sezione B-B (profilo topografico del versante attuale) inviluppo dell energia cinetica totale determinata in riferimento alle traiettorie dei massi aventi un volume di 0,065 m 3