Seminario tecnico Nazionale di Settore

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Transcript:

Le iniziative di Italia Lavoro Dati, novità e approfondimenti sulle politiche attive del lavoro Seminario tecnico Nazionale di Settore Innovare il settore delle calzature: scelte di impresa, relazioni industriali, politiche attive del lavoro Le politiche pubbliche per lo sviluppo dell occupazione Antonella Marsala Bologna, 12-13 maggio 2016 SEMINARIO 4/5 Innovare il settore delle calzature: scelte di impresa, relazioni industriali, politiche attive del lavoro

Il modello di diffusione dell innovazione tecnologica Precursori Rapidi a scegliere Partecipanti Non migliorabili 2

Innovazione di processo e organizzativa Le tecnologie ci sono e sono sempre più economiche e facili da usare. Il problema è la cultura industriale che non si compra al mercato, deve sedimentarsi nel tempo per cogliere l importanza delle nuove tecnologie e delle competenze ad esse associate. Le soluzioni organizzative consentono di risparmiare tempo, ridurre i costi di produzione e migliorare il benessere delle persone. Le innovazioni tecnologiche vanno ottimizzate a livello di organizzazione del lavoro altrimenti risultano costose e poco efficienti.

A che punto siamo nel settore: i precursori Aziende capaci di: Coniugare qualità artigianale e progettazione interamente digitalizzata Valorizzare il distretto come patrimonio e di sviluppare progetti comuni anche con il supporto degli enti locali Intervenire in maniera selettiva nella introduzione delle innovazioni tecnologiche (robotica e low cost automation) nella supply chain 4

Le condizioni dal punto di vista delle aziende Voglio provarci Mi conviene Continuo Sono ancora poche le aziende che intravedono vantaggi competitivi per investire sull innovazione. Far scoprire i vantaggi e la quota di investimenti in termini di risorse economiche, tempo di implementazione e sostenibilità nel tempo. E necessario un forte investimento in termini di: sensibilizzazione ; formazione dei consulenti innovatori; conoscenza e diffusione delle iniziative più importanti e qualificate, anche per diffondere know how e casi di successo 5

Le condizioni dal punto di vista delle parti sociali Rivendico More, more, more Partecipo Win Win 6

Il ruolo delle parti sociali per relazioni partecipative Partecipazione La contrattazione di secondo livello è poco sviluppata, le aziende sono piccole e gestite in maniera padronale o al meglio paternalistica. Impegnarsi per cambiare il lavoro e sostenere i salari anche a livello aziendale e territoriale. E necessario un investimento per: Creazione di valore Divisione: una parte al lavoro, una al capitale favorire la partecipazione dei lavoratori all organizzazione del lavoro (team strutturati, polifunzionalità, benessere organizzativo, orari più flessibili, ecc.); divulgare le soluzioni possibili attraverso la formazione congiunta imprese/rappresentanti sindacali e tra organizzazioni datoriali e rappresentanti sindacali. Urgente la definizione di schemi contrattuali territoriali (distretto) con indicatori per misurare in maniera incrementale redditività, efficienza, qualità e produttività. Altrimenti molte aziende non potranno accedere alla defiscalizzazione. 7

Le leve delle politiche pubbliche: le risorse Le risorse disponibili sono poche, vanno concentrate e non disperse in mille rivoli (FESR e FSE e risorse ordinarie). I bandi devono sempre più utilizzare il principio di flessibilità (es. se ti do risorse per le macchine mi devi dire come ti organizzi per usarle e come valorizzi le persone). Il FESR comprende obiettivi del FSE e viceversa 8

Le leve delle politiche pubbliche: occupazione e formazione Il costo del lavoro nel nostro Paese è nella media UE il problema è il cuneo fiscale ma la produttività continua a calare L'occupazione e la produttività non si aumentano per decreto I dispositivi e le misure disponibili dovrebbero essere utilizzati perché utili Spesso i soli incentivi inducono a comportamenti fuorvianti In altri paesi, le aziende che investono nella formazione dei giovani lo fanno perché hanno interesse a tenere i migliori. E per loro è anche un dovere civico, investono sul futuro. 9

Dopo il job act lo scenario è cambiato L impatto dei nuovi ammortizzatori sociali e la legge di stabilità L uso della CIG con le nuove regole imporrà nuovi modelli per la gestione dei cali di produzione e delle ristrutturazioni L accesso al salario di produttività (vincolata alla contrattazione aziendale e territoriale) impone il ricorso ad indicatori incrementali. Nuove regole per il par time e per il ricambio generazionale Gli orari a menù anche per il par time sono conciliabili con la nuova normativa Meno problematiche le applicazione per utilizzare il par time per i lavoratori più anziani 10

Le nuove competenze per il settore Attrarre Aprire le fabbriche ai più giovani (alternanza scuola lavoro). Iscrizione al registro nazionale per l alternanza Migliorare i servizi di orientamento Rilevare e formare Definire in collaborazione con le imprese i nuovi profili e formarli con il contributo pubblico per abbattere i costi Utilizzare meglio l apprendistato (senza gli incentivi è il più conveniente e consente ai giovani di costruirsi una posizione previdenziale) Sviluppare più ITS (Istituti tecnici superiori) Utilizzare la leva della formazione continua (Fondi interprofessionali e bilateralità) + risorse per l innovazione organizzativa 11

Livelli di istruzione superiore non universitaria 12

Più donne anche nel breve periodo Cambiare abitudini e offrire più servizi Esistono realtà molto diverse nello stesso territorio (sistemi di produzione e orari). Il cambiamento fa parte di un processo che può trovare spazi di diffusione e radicamento spiegandone le ragioni e collegandolo al miglioramento della qualità del lavoro. Gli orari delle città si possono cambiare se è utile (San Mauro) Il welfare aziendale può essere conveniente per tutti (legge di stabilità 2016) Il par time è conciliabile con i sistemi di produzione Esistono tanti schemi di par time che possono essere adattati Gli orari a menù possono essere una alternativa 13

I costi diretti e indiretti della maternità + Integrazione dell indennità al 100%, se prevista dal CCNL DIRETTI + Anticipazione dell indennità INPS in attesa del conguaglio + Ratei di ferie, mensilità aggiuntive e TFR per il periodo di assenza + Costi per la sostituzione della lavoratrice al netto degli incentivi INDIRETTI + Costo organizzativo della sostituzione per inserimento in ruolo + Costo organizzativo del reinserimento al termine dell assenza

Il paradosso italiano: - partecipazione e -fecondità In Italia si registra la paradossale convergenza tra bassa partecipazione al lavoro e bassa fecondità Fecondità e occupazione nei Paesi EU Tasso di fecondità totale*: serie storiche 1960-2014 Relazione tra fecondità (x) e occupazione (y) nei Paesi EU: 2014 4,0 3,0 2,4 2,0 1,0 0,0 Italy Soglia di sos tuzione= 2,1 figli per donna 1,4 1,2 85 80 75 70 Alta Occupazione Bassa Fecondità Portugal Poland Slovakia Austria Germany Hungary Switzerland Croa a Belgium Romania Norway Finland Alta Occupazione Alta Fecondità Sweden Iceland United Kingdom European Union (27 countries) Ireland France Distribuzione % dei na nel 2014 per ordine: Italia e Media EU27 (linea tra.) 65 50 40 30 20 10 0 48,7 46,1 37,5 35,8 10,6 12,2 Media EU27 1 ordine 2 ordine 3 ordine 4 ordine e + *Tasso di fecondità totale = Numero medio di figli per donna in età feconda (25-49). Fonte: elaborazioni Equipe2020 su base da Eurostat. 3,2 5,9 60 55 50 Bassa Occupazione Bassa Fecondità Spain Greece Italy Malta Bassa Occupazione Alta Fecondità 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 1,5 1,6 1,7 1,8 1,9 2,0 2,1 Tasso di fecondità totale 15

Il supporto delle reti familiari è forte, ma è destinato a ridursi Sono oltre un milione le nonne che fanno fronte alla mancanza o all eccessivo costo dei servizi o alla riluttanza ad affidare a terzi i bambini Quando la madre lavora, il bambino si affida prevalentemente ai nonni Affidamento del bambino mentre la madre lavora per modalità prevalente (%): Totale Italia 60,0 60 De aglio Ripar zioni (ref. line Totale Italia) Nord 55,0 40 50,0 45,0 20 0 52,8 35,8 5,3 4,3 1,7 40,0 60 Centro 35,0 40 30,0 25,0 20,0 15,0 52,0 35,0 20 0 60 40 47,1 38,7 6,3 4,5 3,4 Mezzogiorno 10,0 5,0 0,0 6,0 nonni asilo con me, partner o altro 4,6 baby si er, colf,... 2,4 altri familiari 20 0 54,4 29,9 7,3 nonni asilo con me, partner.. 5,2 baby si er, colf,... 3,2 altri familiari Madri di na nel 2009/2010 occupate e tornate al lavoro al tempo dell intervista per persone o servizi a cui affidano il bambino mentre lavorano e spesa sostenuta mensilmente. Anno 2012 (valori %). Sono esclusi dall analisi dei cos i casi in cui il bambino è affidato prevalentemente alla madre ( Sta con me ) o al partner. Sono escluse le mancate risposte Fonte: elaborazioni EQuIPe 2020 su microda Indagine campionaria sulle nascite 2012 (CATI long-form), Istat

Il part time «può» essere uno strumento di flessibilità Il 32,2% delle lavoratrici italiane utilizza il part-time (33,0% nella media EU27), ma per più della metà di loro non è una scelta volontaria. Il lavoro con orario ridotto è invece più diffuso, e più volontario, nella popolazione delle neo madri e quasi la metà di coloro che lavorano a tempo pieno sarebbero invece interessate a lavorare con orario ridotto L'occupazione part me Tasso di occupazione Part me (donne) nei Paesi EU (da 2014) Part me tra le lavoratrici occupate (RCFL 2014) Netherlands Switzerland Germany Austria United Kingdom Belgium Norway Sweden Denmark Luxembourg Ireland Italy Iceland France Malta Spain Finland Cyprus Slovenia Portugal Greece Estonia Lithuania Poland Romania Czech Republic Latvia Hungary Croa a Slovakia Bulgaria 32,2 Media EU27: 33,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 Tasso di Part me donne (%) Donne occupate part me (%) Popolazione donne Madri* occupate part me (%) Popolazione madri* Fonte: elaborazioni Equipe 2020 su da Eurostat e microda Istat (RCFL Media 2014 e Indagine Campionaria sulle nascite e le madri 2012 (*) 76,9 32,2% 44,5% Part me volontario (% su occupate part me) 34,3% Popolazione donne occupate part me Part me tra le madri di bambini na nel 2009/2010 occupate (Indagine Madri 2012*) Part me volontario (% su madri part me) Popolazione madri occupate part me 67,8%

La sfida delle tre «P» Profit People Planet 18

Grazie per l attenzione EQuIPE 2020 Italia Lavoro S.p.A Via Guidubaldo Del Monte, 60-00197 Roma amarsala@italialavoro.it Antonella Marsala Bologna 12-13 aprile 2016