Proposte di Corsi di Formazione per équipe Scuole Primarie e Genitori



Documenti analoghi
PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

Formazione in ambito Pedagogico e approfondimenti da proporre ai Genitori dei bambini frequentanti Asili Nido, Scuole d Infanzia.

Piazza dei Martiri, 1/ Bologna

BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica

PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA

centro servizi per la famiglia Mediazione Familiare e Laboratori Espressivi.

3 CIRCOLO DIDATTICO DI CARPI ANNO SCOLASTICO 2005/2006

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

DSA Come costruire un Piano Didattico Personalizzato efficace. Grazia Mazzocchi

Cosa sono i Bisogni Educativi Speciali?

Apertura dello Sportello C.I.C. Referente scolastica-counselor prof.ssa Gerardina Gonnella

Il Cem LIRA per le scuole

Imparare facendo. Imparare collaborando

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA

CITTADINANZA E COSTITUZIONE

ISTITUTO COMPRENSIVO 1 BOLOGNA

Aurora 2000 staff formativo

Progetto Teatro. (laboratorio teatrale)

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente).

I Disturbi Specifici di Apprendimento

IL LAVORO CON I DSA NELLA CLINICA E NELLA SCUOLA: COMPITI ED OBIETTIVI DI CIASCUNO MULTIDISCIPLINARE

5 ottobre 2002 nasce AIFA Onlus. Nel 2000 nasce il progetto Parents for Parents. 24 ottobre 2009 nasce AIFA Onlus Lombardia

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio.

ISTITUTO COMPRENSIVO SEGNI

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI CON DSA

AREA AUTISMO Carta dei servizi

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

DISLESSIA ED ADOLESCENZA: ASPETTI PSICOLOGICI ED EMOTIVI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2

Progetto LABORATORIO TEATRALE Scuola Primaria Rognoni Sozzago (a. s. 2015/2016)

COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE

ANTENNE PER L INNOVAZIONE SOCIALE

Giunti Editore 1

AZIONI DEL SUCCESSO FORMATIVO

Dott.ssa Lorenza Fontana

N. ore per attività individuali fuori dalla. insegnanti) gestite per gruppi nello stesso gruppo classe): 30


PIANO OFFERTA FORMATIVA A.S. 2014/2015 PROGETTO PSICOLOGICO 1. TITOLO DEL PROGETTO

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2

UNITÀ DI APPRENDIMENTO A SCUOLA DI REGOLE

Disturbi Specifici dell Apprendimento

Formazione genitori. I percorsi

Il teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano. da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco.

Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano

Scuola dell Infanzia Walt Disney anno scolastico 2005/2006

Progetto. a cura di. Massimo Merulla I

Giochi nel mondo. Laboratorio di intercultura

PAROLE CHE RIVELANO LA DIMENSIONE SOCIALE DI QUESTA ESPERIENZA

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet

Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico

Settore Formazione Corso di informazione/formazione per gli insegnanti delle Scuole Medie Inferiori sull utilizzo di Lezioni di fiducia

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti

L AQUILONE vola alto

PROGETTO DI FORMAZIONE PER COMPRENDERE, SPERIMENTARE E FAR PROPRIO IL METODO

ISTITUTO COMPRENSIVO G. B. MAZZONI PRATO SCUOLA DELL INFANZIA STATALE IL CAMPINO

Progetto. a cura di. Massimo Merulla

I software Dislessia evolutiva e la sintesi vocale Silvia : per un approccio integrato

PROGETTO CONTINUITA E ACCOGLIENZA

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

Funzioni di gestione degli interventi: esperti

Strumenti e metodi di ausilio didattico per i dislessici

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

A.Bagni Alla cortese Attenzione ANNO SCOLASTICO 2012/2013 STAR BENE A SCUOLA SPORTELLO DI ASCOLTO PSICOLOGICO (SAP)

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

MOMENTI FORMATIVI 2015 organizzati dal CTS provinciale di Cremona GENNAIO 2015

I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: QUALI INTERVENTI? Maria Grazia Redaelli 4 novembre 2014

Il disagio educativo degli adulti nella gestione del disagio scolastico degli alunni

IL NOSTRO PERCORSO OPERATIVO (8 comuni del Veneto gruppi di nidi e scuole del infanzia)

PROGETTO CONTINUITÀ. Anno scolastico 2015/2016. Docente referente: Franzosi Flavia

TEMATICA: fotografia

Breve excursus sulle leggi relative all integrazione scolastica degli alunni disabili

DALLA TESTA AI PIEDI

TITOLO INIZIATIVA DESTINATARI LUOGO DURATA COSTO AMBITO TITOLO INIZIATIVA DESTINATARI LUOGO DURATA COSTO AMBITO

PROGETTAZIONE DIDATTICA CLASSI PRIME ANNO SCOLASTICO ARTE E IMMAGINE. Traguardi per lo sviluppo delle competenze OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

SCHEDE PROGETTUALI SCUOLA DELL INFANZIA

WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO A SCUOLA Strumenti per lavorare come psicologo nella scuola 10/24 maggio 2013

PROGETTO ACCOGLIENZA

Bambine e Bambini costruttori di pace

Giochiamo al Teatro PROGETTO LABORATORIO TEATRALE PER SCUOLE PRIMARIE. Istituto Comprensivo San Gimignano ANNO ACCADEMICO

UNA PROPOSTA CONCRETA PER GLI INSEGNANTI. B.E.S. e D.S.A. aspetti didattico pedagogici tra normativa e pratiche operative

PROGETTO PORCOSPINI PREMESSA

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE

La Legge n. 170/2010 e il Decreto attuativo. Quali ricadute nella scuola? Tamara Zappaterra, Università di Firenze

GVV FORMAZIONE REGIONE PIEMONTE

LA L.I.M. PER FAVORIRE L INCLUSIONE DI BAMBINI O RAGAZZI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

PROGETTAZIONE ANNUALE A.S. 2010/2011 SCUOLA DELL INFANZIA PARITARIA SAN GIUSEPPE SULLE ALI DELLE EMOZIONI

Bisogni Educativi Speciali la normativa

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Istituto Comprensivo di Iseo a.s. 2014/20145 SCUOLA PRIMARIA Compito Esperto Classi Quinte TITOLO: educazione all'affettività e alla sessualità

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento

Transcript:

Formazione per équipe di Scuole Primarie, Direttrice, Dirigenti e Gestori di Servizio. La Gestione delle Emozioni Il Progetto proposto, ha come obiettivo principale la gestione delle emozioni dei bambini e delle insegnanti, per imparare a comprendere, conoscere ed esprimere e vivere le emozioni, arricchendo il quoziente emotivo dei partecipanti alla relazione. Sette domande da porsi per far fronte a (quasi) tutte le emozioni! Le emozioni vissute dalle maestre e dai bambini. L Arte Terapia con Atelier e training autogeno. L educazione emotiva e i codici della comunicazione L'importanza dei linguaggi non verbali, in particolare l'immagine. Le attività artistiche sono attività frivole? Arte come terapia con brevi cenni sulle origini dell Arte-Terapia L'arte come strumento di comunicazione e riabilitazione. L'implicazione che l'emisfero destro ha nel processo di cambiamento di una persona. Atelier con cenni sulla cromoterapia, training autogeno ed eventuali proposte pratiche sull organizzazione di un laboratorio creativo. Il comportamento aggressivo nell infanzia: perché e che cosa fare? Come attuare il Pra-I, un programma per la riduzione del comportamento aggressivo nei bambini della Scuola Primaria. Proposta operativa con schede di applicazione. Come fare per gestire la classe nella pratica didattica. Metodi e strategie. new! (Prossima realizzazione!) I bambini con Bisogni Educativi Speciali. Come e cosa fare? Dalla Legge 170 alle disposizioni su come attivarsi. Indicazioni e suggerimenti di lavoro e casi esemplificativi con la proposta di buone pratiche. new! (Prossima realizzazione!) Approfondimenti da proporre ai Genitori: Mangiare, stare assieme, aspetti pedagogici dell alimentazione. Sette domande da porsi per far fronte a (quasi) tutte le emozioni! Le emozioni vissute dai genitori e dai bambini. L aggressività nella prima infanzia. Perché e che cosa fare? 1

Sette domande da porsi per far fronte a (quasi) tutte le emozioni! Le emozioni vissute dalle educatrici e dai bambini. Come reagire di fronte alle urla e ai capricci di un bambino? Come gestire la sua rabbia e il suo dolore? Come consolarlo? Le emozioni non sono mai pericolose. E importante imparare a conoscerle, a riconoscerle, ad accettarle, a viverle. Ecco perché, per aiutare i bambini a crescere felici, liberi e autonomi, bisogna imparare a comprendere le loro emozioni a comprendere e arricchire il loro quoziente emotivo. Si tratta di fornirgli gli strumenti per capire e amare gli altri, ma anche per essere in grado di rimanere se stessi in ogni situazione, della capacità di essere felici, di non lasciarsi dominare dalle avversità, di scegliere la propria vita e di stabilire relazioni armoniose con gli altri. L emozione è al centro dell individuo, è espressione della vita; l emozione ha un senso, uno scopo. La repressione delle emozioni è sempre dannosa perché ci trascina in una serie di processi di difesa, fino a manifestarsi con sintomi fisici. È importante imparare a conoscere, nominare, esprimere e usare positivamente le emozioni, per non divenirne schiavi, per la felicità dei bambini e degli adulti che essi diventeranno. Come adulti, abbiamo bisogno di chiarire la nostra storia personale per capire la realtà di oggi senza proiettarvi il nostro passato, non cercando risposte precostituite e ricette infallibili, ma imparando a pensare e a decidere da soli e per noi stessi. Durante l incontro saranno trattate le principale emozioni: paura, collera, gioia, tristezza, depressione. Si risponderà ai seguenti quesiti: Le emozioni, che cosa sono? a che cosa servono? come reagire difronte ad esse? Educazione emotiva. Arginare senza reprimere! Le sette domande da porsi per affrontare le emozioni! DURATA: 2,5 ore, comprensive del tempo necessario a fornire risposte e chiarimenti ad eventuali domande dei partecipanti, STRUMENTI DIDATTICI PREVISTI: PC collegato ad un videoproiettore con schermo a parete. Materiale informativo cartaceo, riferimenti bibliografici che sarà consegnato alla Struttura. DESTINATARI: équipe di Scuole Primarie. 2

L arte Terapia. "Nell'atto di creazione di ciascun individuo, l'arte coinvolge le emozioni e libera lo spirito, [...] l'arte può motivare più di qualunque altra cosa. E' solo producendo un'impronta che nessun altro potrebbe lasciare che esprimiamo la scintilla individuale della nostra umanità" (Warren, 1995). : Il corso si pone come obiettivo principale il trasferimento delle conoscenze e competenze necessarie a scoprire la notevole valenza pedagogica dell arte. L aspetto pedagogico-didattico dell arte è stato, in questi ultimi anni, notevolmente rivalutato, colmando quei vuoti di contenuti e metodologie a favore di un atteggiamento nuovo che attribuisce alla dimensione artistica un alto valore educativo. L attività artistica è fondata sul principio della libera espressione e sull espressione del sé e per questo acquista un carattere terapeutico, infatti l arte facilita e promuove reazioni fisiche, emotive, affettive, cognitive e comportamentali. L'aggettivo "terapeutico" indica un processo di trasformazione e l'arte assurge a diventare uno strumento a tal punto portatore di emozioni da essere, implicitamente, un processo di autoguarigione. La creatività è il nucleo centrale dell'arte Terapia, è una pulsione fondamentale dello psichismo umano, apportatrice di vita; creare implica trasformare e cambiare. La partecipazione emotiva all'atto creativo, che comporta il cambiamento del reale e l'invenzione di una nuova situazione, sarà talmente forte da essere percepita come un'esperienza vissuta. Fare laboratori artistici è un occasione per stare bene con sé stessi e con gli altri, condividere un esperienza in un clima sereno che permette a ciascuno di rafforzare la propria autostima e consapevolezza nelle proprie capacità espressive; un percorso per la crescita personale attraverso un linguaggio comune: l arte. o L educazione emotiva e i codici della comunicazione o L'importanza dei linguaggi non verbali, in particolare l'immagine. Ponendoci il seguente quesito: Le attività artistiche sono attività frivole? o Arte come terapia con brevi cenni sulle origini dell Arte-Terapia o L'arte come strumento di comunicazione e riabilitazione. o L'implicazione che l'emisfero destro ha nel processo di cambiamento di una persona. o Atelier con cenni sulla cromoterapia, training autogeno ed eventuali proposte pratiche sull organizzazione di un laboratorio creativo. DURATA: 3 ore circa, compreso il tempo necessario a rispondere ai quesiti posti dai partecipanti. STRUMENTI DIDATTICI PREVISTI: videoproiettore con schermo a parete. Materiale informativo cartaceo, piccola dispensa o riferimenti bibliografici che sarà consegnato per ogni partecipante o alla Struttura. DESTINATARI: per équipe di Scuole Primarie. Consegna degli attestati di frequenza. 3

Il comportamento aggressivo nell infanzia: perché e che cosa fare? Il corso si pone come obiettivo principale quello di affrontare il tema dell aggressività. Nella nostra società, è una caratteristica che si associa alla violenza e alla distruttività e non viene apprezzata in un bambino che si vorrebbe angelico, specchio dalle parti migliori di noi. Bisogna però considerare che l aggressività è un istinto importante e naturale, non si può reprimere completamente e quindi necessario fornire ai bambini la capacità di imparare a gestirla opportunamente, in modo che crescendo possa essergli utile e riescano ad utilizzarla correttamente. Si fornirà indicazioni per attuare il Pra-I, un programma per la riduzione del comportamento aggressivo nei bambini della Scuola Primaria, con la proposta operativa di schede di applicazione. o L aggressività nella prima infanzia. o Gli istinti o le motivazioni che il nostro organismo sperimenta, sin dalla nascita, sono organizzati gerarchicamente a seconda delle condizioni e della fase dello sviluppo. Quali sono e che funzioni hanno? o L aggressività è gratuita oppure è di un tentativo di comunicare un disagio? o La rabbia nei bambini. Come gestire una crisi di rabbia del bambino, i principi da seguire. o I quattri motori dell aggressività o Come attuare il Pra-I, un programma per la riduzione del comportamento aggressivo nei bambini della Scuola Primaria. o Proposta operativa con schede di applicazione. DURATA: 2,5 ora circa, compreso il tempo necessario a rispondere ai quesiti posti dai partecipanti. STRUMENTI DIDATTICI PREVISTI Lavagna luminosa, Lavagna a fogli mobili, PC collegato ad un videoproiettore con schermo a parete. Materiale informativo cartaceo, piccola dispensa o riferimenti bibliografici che sarà consegnato per ogni partecipante o alla Struttura. DESTINATARI: per équipe di Scuole Primarie. 4

Come fare per Gestire la Classe nella pratica didattica. Il corso si pone come obiettivo principale quello di affrontare il tema della gestione della classe, approfondendo in particolare il significato della gestione, del ruolo dell insegnante e dei bisogni degli allievi. Il corso desidera fornire gli strumenti metodologici per creare un clima positivo attraverso la gestione delle relazioni, delle regole e della disciplina. Proponendo l applicazione di strategie operative: dal rispetto delle procedure, la presenza efficace, il controllo prossimale, l effetto onda, la dominanza, la comunicazione non verbale, l uso della voce, il potenziale degli alunni, fino alle proposte per una conduzione efficace della didattica. Si darà in particolare valenza all interazione di gruppo, attraverso la proposta di casi e la compilazione di schede di auto-riflessione. o Il significato della gestione. o I bisogni della classe, in particolare dalla parte degli alunni, analizzando i vissuti, le ragioni, il successo, la proposta, le attese, l autodeterminazione, la relazione, la competenza, gli stati emotivi e la motivazione all apprendimento. o Cosa fare per gestire il clima della classe, le relazioni; le dinamiche relazionali e la gestione dei conflitti o Un emergenza educativa, la disciplina, i comportamenti inadeguati e i modelli di riferimento. o Cosa fare per.gestire le dinamiche di classe: la presenza efficace, il controllo prossimale, l effetto onda, la comunicazione didattica, la dominanza, la comunicazione non verbale, la voce, il potenziale degli alunni. o Cosa fare per gestire la didattica: slancio e scorrevolezza, diversificare per impegnare, le regole e le procedure, l allievo problematico, la multiculturalità, l allievo con disabilità. o Proposta di casi e compilazione di schede di auto-riflessione. DURATA: 4 ore, comprensive del tempo necessario a rispondere ai quesiti posti dai partecipanti. STRUMENTI DIDATTICI PREVISTI Lavagna a fogli mobili, PC collegato ad un videoproiettore con schermo a parete. Materiale informativo cartaceo, piccola dispensa e riferimenti bibliografici che sarà consegnato alla Struttura. DESTINATARI: per équipe di Scuole Primarie e Scuole Medie Inferiori. 5

I bambini con Bisogni Educativi Speciali. Come e cosa fare? Dalla Legge 170 alle disposizioni su come attivarsi. Il corso si pone come obiettivo principale quello di affrontare il tema della vigente normativa sui Bisogni Educativi Speciali (BES) e sui Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), con indicazioni operative ed esempi di buone pratiche contestualizzate alle esigenze della Scuola Primaria, utile per rispondere alle domande su come e cosa fare? Si desidera offrire esemplificazioni di procedure relativamente ai temi caldi quali: l identificazione precoce delle difficoltà e la certificazione; l utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative; la stesura e l applicazione di un PDP; la progettazione individualizzata analizzando sia i bisogni che la didattica inclusiva; le relazioni con la Sanità, il territorio, le famiglie. Fornendo indicazioni e suggerimento di lavoro e dando in particolare valenza all interazione di gruppo, attraverso la proposta di casi e la compilazione di schede di auto-riflessione. o Scoprire i Bisogni Educativi Speciali. Che cosa sono? o Il quadro normativo: La Direttiva del 27/12/2012, La Circolare Ministeriale n. 8 del 06/03/2013, La Nota Ministeriale del 27/06/2013, La Nota Ministeriale del 27/11/2013 o Identificare, diagnosticare, certificare: chi fa che cosa?. Quando adottare un PDP? o Organizzarsi, accogliere, personalizzare, valutare. Personalizzare l insegnamento o l apprendimento? Quale didattica per l inclusione? o Assicurare risorse, mettere in rete. o Indicazioni e suggerimenti di lavoro e casi esemplificativi con la proposta di buone pratiche. In classe ho bambini con disturbi evolutivi specifici o con disagio scolastico. Si affronteranno casi pratici. DURATA: 3,5 ore circa, comprensive del tempo necessario a rispondere ai quesiti posti dai partecipanti. STRUMENTI DIDATTICI PREVISTI Lavagna a fogli mobili, PC collegato ad un videoproiettore con schermo a parete. Materiale informativo cartaceo, piccola dispensa e riferimenti bibliografici che sarà consegnato alla Struttura. DESTINATARI: per équipe di Scuole Primarie e Scuole Medie Inferiori. 6