P.to 1 Lettura ed approvazione del verbale della seduta precedente



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Il giorno 16 ottobre 2012 alle ore 14.45 si riunisce il Collegio dei Docenti dell Istituto di istruzione Superiore di Monza con il seguente ordine del giorno: 1. Lettura ed approvazione del verbale della seduta precedente 2. Progetto ICF classificazione internazionale del funzionamento della disabilità e della salute. Presentazione del lavoro svolto dalla rete di scuole. Intervento della dott.ssa Natalizzi Baldi, DS scuola capofila progetto ICF e dott.ssa Sala Roberta pedagogista, docente Università Cattolica. 3. Relazione finale Funzioni strumentali al POF a.s. 2011 12 4. Assegnazione funzioni strumentali al POF a.s. 2012 13 5. Fondo di istituto 2012 13 organigramma: proposte per gruppi di lavoro/progetto, referenti, responsabili 6. Attività di recupero per la prevenzione dell insuccesso scolastico e per il superamento dei debiti formativi (vedi DM n. 80 del 03/10/07 e OM 92 del 05/11/07 7. Documento Gli ISA e l istruzione artistica, fine di un esperienza o salvaguardia e riqualificazione proposto da IIS Modigliani di Giussano 8. Elezione Comitato Didattico Scientifico a.s. 2012 13 9. Attività di Informazione/formazione Dlgs n.81 del 9 aprile 2008 intervento del RSPP Arch. Lucchini P.to 1 Lettura ed approvazione del verbale della seduta precedente Il verbale è messo ai voti e approvato a maggioranza, 86 favorevoli, 5 astenuti. P.to 2 Progetto ICF Il DS introduce la discussione presentando brevemente Il progetto ICF, ossia un modello di classificazione del funzionamento, della disabilità e della salute definito dall Organizzazione Mondiale della Sanità. Il Ministero ha proposto alle Regioni e alle Province progetti per la conoscenza e la diffusione dell ICF nelle scuole. La nostra scuola ha aderito nel 2010; hanno partecipato le prof.sse Tallarico e Citraro e le collaboratrici scolastiche Laurenti e Montagnese. Prende la parola la Dott.ssa Natalizzi. Precisa che il sistema ICF è un modello di classificazione mondiale della condizione di benessere di ogni individuo. L applicazione pratica dello strumento coinvolge due istituzioni, il sistema sanitario e l istruzione. Il progetto ha visto la partecipazione di cinque scuole, l Università Cattolica, la Bicocca e alcune associazioni. L obiettivo è quello di utilizzare lo strumento per valutare la scuola in riferimento ai criteri definiti dal modello. La Dott.ssa Sala presenta al collegio una breve analisi dei risultati di autovalutazione della scuola. L autovalutazione ha coinvolto un campione di 8 persone. Il risultato è un codice organizzato per capitoli che permette di valutare il livello di benessere (allegato 1). L autovalutazione ha riguardato i seguenti aspetti: 1. Prodotti e tecnologie ed elementi dell ambiente, risultano superiori al livello base gli elementi su cui è possibile un controllo, inferiori invece quelli poco modificabili. 2. Relazioni e sostegno sociale, positivo il coinvolgimento attivo delle famiglie. Negativa invece la possibilità di creazione di reti di collaborazione. 3. Atteggiamenti, positiva la valorizzazione di prodotti ed elaborati e delle risorse di ognuno. Negativa la partecipazione a percorsi condivisi di formazione e aggiornamento.

4. Servizi e sistemi di politiche (rapporti interni alla scuola, GLH), negativa la condivisione tra scuola e centri di riabilitazione 5. Fattori personali, positiva la fiducia sulla modificabilità dell alunno in relazione alle competenze, purché ci sia un rimando positivo all alunno. Negativa la fatica nel gestire le emozioni forti, la paura, la rabbia, la frustrazione. La prof.ssa Bongiovanni chiede come mai sia stato coinvolto un campione così ridotto numericamente. La Dott.ssa Natalizzi concorda con il rilievo fatto poiché la consistenza del campione è un dato importante; infatti la prospettiva futura per gli istituti che continueranno nel progetto prevede di allargare l indagine a tutte le componenti della scuola. Il DS precisa che verrà incrementato l utilizzo dell ICF come strumento di riferimento metodico nella gestione e valutazione per il nostro istituto. Interviene la prof.ssa Tajana per chiedere che cosa si possa fare per la didattica dell inclusione. Ritiene infatti che vi sia una schizofrenia tra il modello ICF e la concretezza delle azioni didattiche. La Dott.ssa Natalizzi è convinta che tutto possa costituire un occasione di riflessione per poi diventare azione concreta. Consiglia inoltre di consultare la check list prevista dal modello che contiene buone pratiche per un contesto inclusivo. Un ruolo importante svolge la promozione di percorsi di formazione e naturalmente l azione concreta nei consigli di classe. Il DS considera molto importante riflettere sulle modalità di verifica in sede di scrutinio per migliorare e rendere la valutazione rappresentativa del percorso svolto dagli studenti. P.to 3 Relazione finale Funzioni strumentali al POF a.s. 2011 12 La prof.ssa Giangrasso relaziona al collegio le attività svolte nel quadro del progetto stage. Agli studenti di quarto anno sono stati proposti periodi di stage di circa 4 settimane presso studi selezionati dalla scuola che ha provveduto anche a stipulare la copertura assicurativa. Ogni studente è stato seguito nella propria esperienza da un docente tutor. Alcuni studi hanno messo in evidenza la necessità, per gli studenti di design, di una maggiore preparazione nell uso di programmi specifici. La prof.ssa Giangrasso segnala l importanza della presenza di docenti di indirizzo nella commissione stage. In previsione dell organizzazione delle attività per la prossima estate, la prof.ssa Giangrasso mette in luce la difficoltà di reperire un numero di studi sufficiente a coprire le numerose richieste degli studenti; pertanto si ipotizza di ovviare al problema introducendo un numero chiuso. La prof.ssa Buonopane chiede di poter leggere le relazioni degli studi che mettono in evidenza le carenze tecniche degli studenti di design. La prof.ssa Ulivi, avendo già sintetizzato le attività svolte per l orientamento durante il precedente collegio, pone all attenzione del collegio alcuni aspetti significativi: l utilità delle attività di laboratorio per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado e l organizzazione di giornate o serate di orientamento nelle scuole del territorio. Per quanto riguarda l orientamento post diploma, è stata favorita la partecipazione degli studenti agli open day delle università, accademie e corsi post diploma. L organizzazione delle attività di orientamento in itinere ha messo in evidenza un elemento critico: la necessità di definire e comunicare precisi criteri di riorientamento nel caso di iscrizioni eccedenti. Infine la prof.ssa D Anna sintetizza al collegio quanto organizzato e realizzato nell ambito del progetto di educazione alla legalità. Il DS comunica che le relazioni dei docenti saranno pubblicate sul sito. P.to 4 Assegnazione funzioni strumentali al POF a.s. 2012 13

Il DS ricorda che devono essere assegnate due funzioni strumentali, una per le attività di recupero e una per il POF. La prof.ssa Guidotti si candida per la funzione strumentale relativa alle attività di recupero. La candidatura della prof.ssa Guidotti è messa ai voti e approvata all unanimità. Per la funzione strumentale concernente l elaborazione del POF non ci sono candidature. Eventuali candidature future, saranno considerate nel prossimo collegio. P.to 5 Fondo di istituto 2012 13 organigramma: proposte per gruppi di lavoro/progetto, referenti, responsabili Il DS introduce il punto all ordine del giorno comunicando al collegio che la struttura dell organigramma è stata discussa e in buona parte confermata dalle RSU durante la contrattazione di Istituto. Naturalmente resta da definirsi la parte economica poiché ancora non si conosce l ammontare dei fondi a disposizione nel MOF. Il collegio deve pertanto analizzare e definire l organigramma proposto (allegato 2). Una volta approvata la struttura, verrà esposto per l iscrizione. In merito ai referenti di dipartimento, il prof. Carrino propone che si istituisca anche la figura di un responsabile per ogni indirizzo con il compito di seguire soprattutto le problematiche tecniche, praticoorganizzativo e logistiche. Si pone ai voti la proposta del prof. Carrino che viene approvata a maggioranza, 66 favorevoli, 11 contrari, 11 astenuti. Si mette ai voti l organigramma integrato dalla proposta del prof. Carrino; l organigramma è approvato a maggioranza, 90 favorevoli, 1 astenuto. P.to 6 Attività di recupero per la prevenzione dell insuccesso scolastico e per il superamento dei debiti formativi Il DS illustra la proposta di organizzazione delle attività di recupero che ricalca la struttura dell anno precedente (allegato 3); si prevedono pertanto attività di studio individuale in itinere, corsi di recupero pomeridiani, sportelli pomeridiani individuali o a piccoli gruppi. Il prof. Nani chiede in quale delle modalità previste rientrino le attività di approfondimento o recupero organizzate come forma di recupero dei 10 minuti. Il DS distingue le attività che alcuni docenti attivano già ad inizio anno come forma di recupero o consolidamento, dalle attività di recupero dovute che la scuola deve mettere in atto. Il prof. Nani ritiene però che anche le ore organizzate come forma di recupero dei 10 minuti debbano essere legittimate. La prof.ssa Barlassina considera poco efficace l organizzazione di corsi di recupero con la presenza di 20 alunni. Il DS spiega che la definizione del numero di studenti è determinata dall alto numero di insufficienze in alcune discipline. Spesso però gli iscritti effettivi sono in numero minore rispetto al numero delle insufficienze e ulteriormente ridimensionato è il numero degli studenti effettivamente frequentanti. Il prof. Mambretti ritiene plausibile che numeri elevati di studenti possano inficiare l efficacia del corso, ma a ciò si potrebbe ovviare organizzando corsi per gruppi provenienti dalla stessa classe e tenuti dal docente di classe. La proposta è messa ai voti e approvata a maggioranza, 88 favorevoli, 1 contrario, 2 astenuti. P.to 7 Documento Gli ISA e l istruzione artistica, fine di un esperienza o salvaguardia e riqualificazione proposto da IIS Modigliani di Giussano

Il DS illustra al collegio il documento presentato dagli ISA di Giussano e di Cantù. Vi si propone una riflessione sulla chiusura degli Istituti d Arte, anche in relazione alle esigenze del mondo del lavoro, e sulla struttura del nuovo liceo artistico articolato in sei indirizzi e con una consistente riduzione oraria, a carico soprattutto delle discipline di indirizzo. Il documento si propone l obiettivo di richiamare l attenzione degli ex ISA e di organizzare un convegno a livello nazionale. Non si tratta naturalmente di riproporre semplicemente la vecchia struttura degli istituti d arte poiché alcuni elementi sono certamente superati (ad esempio la mancanza della lingua straniera nel corso di studi degli istituti d arte tradizionali). Opportuno sarebbe coinvolgere nella riflessione anche le associazioni di categoria per discutere sulla possibile riapertura degli ISA. Il documento proposto dai colleghi di Giussano sarà consultabile sul sito; se sarà approvato, i lavori procederanno congiuntamente. Interviene il prof. Mambretti; giudica importante la proposta, ma ritiene che si debba sgombrare il campo da un equivoco, ossia l ipotesi di indirizzare gli istituti d arte alla formazione professionale, cioè in una direzione diversa dall esperienza della nostra sperimentazione che è invece il naturale presupposto mentale con quale affronteremmo la riflessione proposta. Il DS, a tale proposito, ricorda che la riforma apriva agli istituti d arte una duplice possibilità di scelta tra Liceo e formazione professionale. Naturalmente, anche la formazione professionale, così come strutturata dalla riforma, presenta significative difficoltà, ad esempio l organizzazione oraria in 32 ore settimanali. Interviene il prof. Profumo per ricordare quale fosse la struttura degli Istituti d Arte tradizionali, un triennio per il conseguimento del diploma di maestro d arte e un prolungamento sperimentale di 2 anni. Il carico orario era simile a quello del triennio della formazione professionale. Prende la parola la prof.ssa Gagliardi; è convinta che si debba salvaguardare la tradizione attualizzandola,pur mantenendo il livello di formazione culturale offerto dal liceo. In questa prospettiva considera fondamentale la presenza delle discipline plastiche nel triennio figurativo. È perciò importante capire quale tipo di scuola si voglia offrire agli studenti. P.to 8 Elezione Comitato Didattico Scientifico a.s. 2012 13 Il DS chiede al collegio se vi siano candidature. Prende la parola la prof.ssa Camnasio proponendo la propria candidatura congiunta a quella dei professori Ulivi, Telloli. La candidatura è però legata a precise condizioni; si intende infatti lavorare con un gruppo allargato intorno ad alcuni temi: i dipartimenti e gli assi per il biennio, il serale e i post diploma, la valutazione e le competenze. La proposta è rivolta innanzitutto ai responsabili della qualità, ai referenti dei dipartimenti, e a chi si occupa a vario titolo di questi aspetti. Interviene il prof. Nani, ritiene che la proposta della prof.ssa Camnasio configuri un CDS allargato, simile alla vecchia commissione sperimentazione; dichiara pertanto la propria volontà di collaborazione ai lavori del CDS e della commissione. Il DS ricorda che nella sperimentazione ISA la forma e le funzioni del CDS erano fissate dal Libro bianco. Con l attivazione del nuovo liceo, il collegio ha deciso di mantenere la stessa forma per il CDS. Pertanto, se il CDS vuole aprirsi alla collaborazione di una commissione, devono essere definiti con precisione i compiti. Il prof. Profumo si dichiara favorevole a mantenere l attuale struttura del CDS allargando i lavori ad una commissione.

Si procede dunque alle operazioni di voto e di scrutinio: risultano eletti i professori Ulivi (73 voti), Camnasio (73 voti), Telloli (54 voti). P.to 9 Attività di Informazione/formazione Dlgs n.81 del 9 aprile 2008 intervento del RSPP Arch. Lucchini L architetto Lucchini informa il collegio che si stanno predisponendo una serie di incontri di formazione generale e specifica. Il corso avrà una durata complessivamente di 12 ore. Entro la primavera dovrà essere effettuata la formazione generale che sarà rivolta ai collaboratori scolastici e agli insegnanti di laboratorio. In merito al divieto di fumo, l architetto Lucchini ricorda di attenersi al rispetto dei luoghi in cui è consentito fumare. Il DS precisa che le attività di formazione prevedono un incontro di 4 ore, che si terrà prima di Natale, e un altro a marzo. La formazione si concluderà a settembre prima dell inizio delle lezioni. Il prof. Mambretti interviene sostenendo che l impegno orario previsto per questa formazione vada conteggiata nelle 40 ore poiché si tratta di formazione collegiale. Il DS ritiene invece che così non sia da intendersi poiché sono ore di formazione dovute. Nulla restando da discutere, alle ore 18.00 la seduta è tolta Il Segretario Il Presidente