"ASCOLTATEMI ASCOLTATEVI ASCOLTIAMOCI



Documenti analoghi
GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

Scuola dell Infanzia Parrocchiale San Domenico Via C.P. Taverna n Canonica di Triuggio Tel P.I

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma

20 GENNAIO 2011 SCHEMA DELLA RELAZIONE DEL

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, aprile

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO?

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PETRITOLI CURRICOLO IN VERTICALE DISCIPLINA: EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA A.S. 2013/2014

Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata Roma, 16 Maggio Dott.ssa Francesca Alfonsi

Campo d esperienza: IL SE E L ALTRO

Programmazione Nido Monti

Istituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare. Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata NADIA VANDI

EDUCARE ALLA SESSUALITA E ALL AFFETTIVITA

SCUOLA INFANZIA-PRIMARIA PRAIA-AIETA-SAN NICOLA ARCELLA ANNO 2014/15

YouLove Educazione sessuale 2.0

Il teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano. da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco.

DISLESSIA ED ADOLESCENZA: ASPETTI PSICOLOGICI ED EMOTIVI

Lo specifico del lavoro psicologico nell accompagnamento della coppia all adozione

UNA VISIONE DELL ADOZIONE E DELL AFFIDAMENTO

IL COLORE DELLE EMOZIONI

Accettazione della malattia diabetica e la famiglia. Dott.ssa Annalisa Tintori Psicologa

Formazione genitori. I percorsi

centro servizi per la famiglia Mediazione Familiare e Laboratori Espressivi.

Processi di comunicazione scuola-famiglia

Piccola guida all ambientamento al nido

UNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA

CITTADINANZA E COSTITUZIONE

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2

PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA

DALLA TESTA AI PIEDI

Scuola dell infanzia Istituto Comprensivo di via Fatima a Copertino (LE) Giovedì 10 Dicembre 2009 A cura di: Marianna Puglisi Psicologa Antonella De

PROGETTARE PER COMPETENZE

L intelligenza numerica

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, aprile

LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE

Da dove nasce l idea dei video

IL NOSTRO PERCORSO OPERATIVO (8 comuni del Veneto gruppi di nidi e scuole del infanzia)

PROGETTO ACCOGLIENZA SCUOLA DELL INFANZIA

GVV FORMAZIONE REGIONE PIEMONTE

COMPETENZA TRASVERSALE COMPORTAMENTO RUBRICA VALUTATIVA CLASSI PRIMA E SECONDA

Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare

G I OC ON F A PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA

Classe 3 B sc. Padre Gemelli PROGETTO COMPRARE E VENDERE: OPPORTUNITĂ DIVERSE PER IMPARARE AD ARRICCHIRE INTERIORMENTE

CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI

COPPIE IN ATTESA EMOZIONI, ANSIE E RAPPORTI DI COPPIA (DOTT.SSA GRAZIA DE LUCA)

PROMUOVERE LE COMPETENZE GENITORIALI: DALLA VALUTAZIONE INIZIALE AL SOSTEGNO POST-ADOZIONE. Jesús Palacios Università di Siviglia, Spagna

PER CRESCERE UN BAMBINO CI VUOLE UN INTERO VILLAGGIO (proverbio africano)

3 CIRCOLO DIDATTICO DI CARPI ANNO SCOLASTICO 2005/2006

Quale futuro per il Welfare locale? 15 novembre 2013

I SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI IN PROVINCIA DI TRENTO

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE. Questionario Utenti Input

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

L uso e il significato delle regole (gruppo A)

PROGETTO: TEATRO FORUM

Dalla DIPENDENZA All AUTONOMIA. Dall AUTOSUFFICIENZA All INTERDIPENDENZA USCIRE DALL INFANZIA

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente).

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

CITTADINANZA E COSTITUZIONE CLASSE PRIMA

TRE ANNI TRAGUARDI per lo sviluppo delle competenze OBIETTIVI di apprendimento CONTENUTI

FORMAZIONE DEI FORMATORI Disagio e bullismo. Dr Fabio Muscionico U.O. Gestione Consultori Familiari

Le Dipendenze Patologiche. Dott. Vincenzo Balestra

L idea Irene Stefania

Adozione e Affidamento: storie di integrazione famigliare

Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo Statale «Gobetti» Via Tintoretto Trezzano Sul Naviglio

MIO FIGLIO SUL WEB: POSTA CON LA TESTA!

IDENTITA, CREATIVITA' E COMUNICAZIONE PROGETTO INTERCULTURALE E DI INTEGRAZIONE PER BAMBINI NON ITALOFONI DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA A.S.

PROGETTO CONTINUITA E ACCOGLIENZA

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario

SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA METODO DI STUDIO

COME AIUTARE I NOSTRI FIGLI A CRESCERE BENE?

COME MOTIVARE IL PROPRIO FIGLIO NELLO STUDIO

2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA

Progetto LABORATORIO TEATRALE Scuola Primaria Rognoni Sozzago (a. s. 2015/2016)

PROGETTO ACCOGLIENZA

scuola dell infanzia di Vado

SIDS : SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE. Suggerimenti per gli operatori che entrano in contatto con una famiglia colpita

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA

L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE

Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA?

Istituto comprensivo di Finale Ligure. Cittadinanza e Costituzione

A.Bagni Alla cortese Attenzione ANNO SCOLASTICO 2012/2013 STAR BENE A SCUOLA SPORTELLO DI ASCOLTO PSICOLOGICO (SAP)

Che cosa è l Affidamento?

Dott.ssa Lorenza Fontana

4. Conoscere il proprio corpo

PROGETTO STAR BENE INSIEME A SCUOLA

Viale Trastevere, 251 Roma

I TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELATIVI ALL IRC NEI CAMPI DI ESPERIENZA.

Mentore. Presentazione

L affido di bambini piccoli

Scuola dell Infanzia San Francesco

L importanza delle cose semplici. La natura come maestra, risorsa, stimolo Cesena, 10 Maggio 2014

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

CONSIGLI PER GIOVANI NAVIGANTI (anche già navigati).

PROGETTAZIONE ANNUALE a.s

VENERDI' 15 MAGGIO AUTISMO E DISCIPLINE SPORTIVE. ACCEDERE AL SUBLIME Corso di formazione per guide alpine

Transcript:

"ASCOLTATEMI ASCOLTATEVI ASCOLTIAMOCI Genitorialità e sviluppo affettivo A cura della dr.ssa Nadia Badioli

COS E LA GENITORIALITA Funzione complessa che incorpora sia aspetti individuali sia aspetti di coppia Funzione processuale in quanto non è immutabile ma evolve nel tempo e si adatta allo sviluppo del bambino e al periodo del ciclo di vita della famiglia

COS E LA GENITORIALITA CONCEZIONE PSICOPEDAGOGICA: processo attraverso il quale si impara a diventare genitori capaci di prendersi cura dei figli e di rispondere in modo sufficientemente adeguato ai loro bisogni che sono diversi nelle diverse fasi di sviluppo

COS E LA GENITORIALITA CONCEZIONE PSICOLOGICA Considera la genitorialità come parte fondante della personalità di ogni persona. Prima ancora di essere considerata un fare, la genitorialità è uno spazio mentale che inizia a formarsi nell infanzia, quando a poco a poco interiorizziamo i comportamenti dei nostri genitori, i loro desideri, aspettative, messaggi verbali e non-verbali, ecc.

GENITORIALITA E con l evento reale della nascita di un figlio che si attiva in modo particolare e molto intenso questo spazio psichico rimettendo in circolo pensieri e fantasie legati al proprio essere stati figli. Prendersi cura di un figlio non è una capacità innata o istintiva ma è connessa invece agli aspetti affettivi, cognitivi e relazionali del genitore e richiede una riorganizzazione del rapporto di coppia. Per comprendere la complessità e la vastità del concetto di genitorialità, possiamo analizzare le sue funzioni, ovvero i suoi modi di esprimersi

LE FUNZIONI GENITORIALI PROTETTIVA REGOLATIVA AFFETTIVA NORMATIVA PREDITTIVA TRIADICA DIFFERENZIALE TRANSGENERAZIONALE

FUNZIONE PROTETTIVA Consiste nell offrire cure adeguate ai bisogni del bambino Risponde al bisogno di protezione e sicurezza determina quindi il legame di attaccamento e la capacità di percepire l altro come base sicura

FUNZIONE REGOLATIVA Capacità di aiutare il bambino a percepire e regolare i propri stati emotivi Capacità quindi di organizzare risposte comportamentali adeguate Può avere un funzionamento: iperstimolante: risposte intrusive che non danno tempo al bambino di segnalare i suoi bisogni o i suoi stati emotivi (anticipazione) ipostimolante: mancanza o ritardo di risposte inappropriata: tempi di risposta non in sincronia con il bambino Carenze in tali funzioni, a partire dalle prime fasi dello sviluppo, implicano una: - difficoltà nella distinzione tra mondo interno e mondo esterno; - difficoltà nel riconoscimento della propria condizione affettiva e di quella dell altro; - difficoltà nella costruzione della rappresentazione di sé e degli altri.

FUNZIONE AFFETTIVA Capacità di sintonizzazione affettiva, cioè di entrare in risonanza emotiva con l altro capacità di trasmettere affetti vitali che consistono in gesti, abitudini, frasi e parole che contengono al loro interno una dimensione relazionale affettiva Riconoscersi nell altro senza esserne inglobato L interazione con il mondo degli adulti infatti è guidata in modo principale dalla ricerca di emozioni positive da condividere

FUNZIONE NORMATIVA Capacità di dare dei limiti, una struttura di riferimento, una cornice che corrisponde al bisogno fondamentale del bambino di vivere dentro una struttura di comportamenti coerenti Riflette l atteggiamento genitoriale di fronte alle norme, alle istituzioni, alle regole sociali

FUNZIONE PREDITTIVA Capacità di prevedere il raggiungimento della tappa evolutiva imminente, di intuire e facilitare lo sviluppo del bambino Capacità di cambiare modalità relazionali con il crescere del bambino e con l espandersi del suo mondo e delle sue competenze

FUNZIONE TRIADICA Capacità dei genitori di avere tra loro un alleanza cooperativa fatta di sostegno reciproco e capacità di lasciare spazio all altro Capacità del genitore di vedere il bambino dentro una relazione dove esiste un terzo. La presenza del terzo dà al bambino un orizzonte più aperto dove collocarsi e offre al bambino maggiori possibilità di adattamento e interazione. Permette al bambino di uscire dal rapporto simbiotico con la madre

FUNZIONE DIFFERENZIALE Capacità della coppia genitoriale di esprimere le due modalità fondamentali di relazione: - Maternalità: cura e accoglienza - Paternalità: protezione della diade madrebimbo e confronto con la norma e il mondo esterno Nel genitore sono presenti entrambe le modalità ma non è possibile sostituirsi all altro All interno di una coppia genitoriale entrambe le funzioni devono essere presenti per permettere un gioco relazionale sano

FUNZIONE TRANSGENERAZIONALE Funzione che rimanda ai rapporti tra le generazioni Immissione del figlio dentro la storia della propria famiglia Consapevolezza del continuum generazionale in cui si inserisce la nascita Come si collocano i genitori dentro le rispettive storie familiari? Come si colloca la nascita dentro quel particolare momento della storia generazionale?

Queste funzioni non sono necessariamente sequenziali ma compresenti e si devono adattare alle diverse fasi dello sviluppo del bambino

FUNZIONE PATERNA Sostegno alla compagna Protezione della diade madre-bambino Prevenzione della depressione Introduce l istanza di separazione per aiutare il figlio nel suo percorso di individuazione Tutela la coppia coniugale dalle ingerenze dei compiti genitoriali

SVILUPPO AFFETTIVO Percorso attraverso il quale il bambino impara ad instaurare rapporti sociali significativi con gli altri La triade madre-padre-bambino rappresenta la matrice dello sviluppo affettivo. i genitori rappresentano il primo ambiente del bambino, in particolare la madre

PRIMO ANNO DI VITA Durante i primi mesi il bambino non distingue ciò che è dentro da ciò che è fuori di lui È immerso nelle sensazioni che provengono sia dal mondo interno che da quello esterno che lo attraggono e insieme lo intimoriscono Il bambino non mostra particolari preferenze per uno degli adulti che lo circondano Verso tre mesi comincia a manifestare una certa preferenza nei confronti di chi si prende cura di lui

Intorno al settimo mese comincia a formarsi il legame di attaccamento, inizialmente esclusivo verso una sola persona, generalmente la madre che diventa: IL RIFERIMENTO SOCIALE: in presenza di una situazione sconosciuta il bambino osserva il volto della figura di riferimento per cercare di capire se sia il caso o no di rischiare. Il bambino si serve cioè di questa figura come di una base d appoggio per le sue esplorazioni e le sue prime avventure sociali queste prime esperienze rassicuranti sono necessarie per lo sviluppo del sentimento di fiducia che permette al bambino di imparare a tollerare un certo grado di frustrazione di non immediata soddisfazione delle proprie richieste

SECONDO ANNO DI VITA Nell'educazione del bambino subentrano aspettative e richieste da parte degli adulti come per esempio norme di comportamento, educazione alla pulizia, nell alimentazione, nel sonno.. Tutto ciò provoca un opposizione da parte del bambino nei confronti degli adulti: è il primo tentativo di provare la sua autonomia dagli adulti. Sperimenta l esperienza del controllo, emerge la volontà

3 4 5 ANNI: ETA PRESCOLARE Interagisce con più figure significative Si arricchisce la sua rete relazionale e quindi inizia a sperimentare il timore dell altro, dell essere escluso Inizia a sentire i primi impulsi verso la differenziazione dalle figure significative pur avendo ancora un forte bisogno di protezione Il bambino uscirà da questa fase rinunciando al possesso esclusivo sui genitori e interiorizzando i loro modelli, il sistema dei valori, i divieti. Il bambino ha rafforzato la sua autonomia

6 11 ANNI mostra interesse per altre figure fuori dalla famiglia: coetanei, insegnanti.. interesse per attività che siano socialmente condivise e apprezzate comincia a riconoscere ed usare le proprie risorse perché sente che non ha più bisogno di dipendere esclusivamente.

COSA CONDIZIONA LO SVILUPPO AFFETTIVO? il comportamento dei genitori, in modo specifico quello della madre nei primi anni di vita l'atteggiamento di accettazione o di rifiuto dell'ambiente la possibilità di sperimentare esperienze sociali positive.

FATTORI IN GIOCO IN QUESTO PROCESSO il bambino con i suoi dati costituzionali di partenza lo sviluppo delle competenze cognitive necessarie alla interiorizzazione delle esperienze vissute l'ambiente e il suo influsso educativo.

PROMUOVERE LO SVILUPPO SIGNIFICA Aiutare i figli ad avere una maggiore consapevolezza di sé, delle proprie capacità e risorse, a saperle utilizzare, esprimere, controllare, a saper vivere e condividere con gli altri. Ciò avviene integrando: - educazione normativa in cui il compito del genitore è quello di trasmettere norme e regole - educazione affettiva in cui il genitore, anche e soprattutto tramite l esempio, deve cercare di insegnare la gestione delle relazioni interpersonale.

Un figlio deve trovare la propria strada per crescere La trova soprattutto quando l adulto è con lui. Si può stare assieme al proprio figlio in tanti modi: - Al suo posto. Si vive quasi letteralmente al posto del figlio. Ogni sua difficoltà è nostra,ogni rimprovero che viene fatto a lui è come fosse rivolto a noi. Se gli viene rivolta una domanda,rispondiamo noi;

- Dentro di lui. Occupiamo tutto il suo spazio vitale con la nostra presenza ( anche molto affettuosa); controlliamo (per paura che gli possa succedere qualcosa di doloroso) ogni suo movimento e ogni suo pensiero; - Sotto di lui. Il bambino è il nostro tiranno. Appena proferisce parola siamo da lui a al suo immediato servizio; - Sopra di lui. Non ci interessa il punto di vista del bambino. Deve imparare ad accettare il nostro, perché lui è piccolo e non sa. Non ascoltiamo/accettiamo le sue ragioni;

TUTTI QUESTI MODI NON RAPPRESENTANO L ESSERE CON UN FIGLIO E NON LO AIUTANO A CRESCERE: non c è tra noi e lui quello spazio indispensabile perché possa individuarsi come persona separata e capace. Per essere con lui è necessario saperlo ascoltare, provare a mettersi nei suoi panni, provare a sentire ciò che sta sentendo/vivendo, per poi tornare nei nostri panni per dare loro quella comprensione, quel contenimento, quella fermezza necessari a fabbricare le loro armi

Abbiamo quindi visto quanto sia complesso crescere e quanti traguardi deve affrontare il bambino, Cosa accade quindi nel periodo prescolastico?

VARIABILI IN GIOCO Paura della separazione con possibili regressioni nelle aree: -sonno - alimentazione - controllo sfinterico - rapporto con fratelli - processo di socializzazione

Regressioni momentanee fisiologiche, permettono al bambino di conoscersi, prendere le misure con sé e con il mondo, ora diverso, intorno a lui È necessario che il bambino e i genitori riescano ad affrontare con serenità il processo della separazione: entrambi si devono inserire a scuola, non solo il bambino come erroneamente si potrebbe ritenere, occorre che entrambi siano disponibili a lasciar entrare all interno della diade il nuovo sistema: la scuola, le nuove figure di riferimento, la nuova organizzazione logistica Il bambino ce la farà se ce la faranno i suoi genitori (Brazelton) In questo momento più che mai è essenziale il sostegno dei genitori che non può prescindere da un efficace comunicazione con la scuola

Un buon inserimento e una buona permanenza a scuola presuppongo: Non trasmettere al bambino i propri dubbi Non insistere sul fatto che ormai è diventato grande Non fare ricatti Non farsi ricattare Evitare il confronto con gli altri bambini Accoglienza nel pianto e nella protesta

Quando il bambino fa i capricci Stabilire regole valide applicandole a seconda dell età Mostrarsi chiari e decisi Affrontare con serenità e fermezza il pianto Non cercare un rapporto alla pari con il bambino Creare spazio e tempo in cui il bambino possa giocare anche da solo Insegnare l attesa Insegnare a rispettare tempi e esigenze altrui

IN CONCLUSIONE per quanto riguarda il ruolo dei genitori, è necessario individuare come punto di partenza, la consapevolezza che sono loro, e il tipo di relazione che riescono a instaurare con i propri figli, a trasmettere la capacità di muoversi nel mondo sociale, la disponibilità, la sensibilità e il rispetto.

I figli sono come aquiloni I figli sono come gli aquiloni, passi la vita a cercare di farli alzare da terra. Corri e corri con loro fino a restare tutti e due senza fiato Come gli aquiloni, essi finiscono a terra e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni. Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri che presto impareranno a volare. Infine sono in aria: gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne. E a ogni metro di corda che sfugge dalla tua mano il cuore ti si riempie di gioia e di tristezza insieme. Giorno dopo giorno l aquilone si allontana sempre più e tu senti che non passerà molto tempo prima che quella bella creatura spezzi il filo che vi unisce e si innalzi, come è giusto che sia, libera e sola. Allora soltanto saprai di avere assolto il tuo compito. Erna Bombeck