COMUNE DI CADEO Provincia di Piacenza

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COMUNE DI CADEO Provincia di Piacenza Elaborato Titolo dell'elaborato Data Scala REV. A DATA 22/02/2014 EMISSIONE B 06/03/2014 REVISIONE 1 C D Codice elaborato: Copertine.dwg IL DIRETTORE TECNICO DOTT. ING. S. BORLENGHI Questo documento non può essere copiato, riprodotto o altrimenti pubblicato in tutto o in parte senza autorizzazione della committenza

INDICE OPERE IN VERDE SEZIONE VII 7.1.1. FORNITURA E SISTEMAZIONE DI TERRENO VEGETALE NELLE AIUOLE 2 7.1.2. RIVESTIMENTO DELLE SCARPATE 2 7.1.3. PREPARAZIONE DEL TERRENO 2 7.1.4. CONCIMAZIONI 2 7.1.5. SEMINE 3 7.1.6. IDROSEMINA 4 7.1.7. SEMINA DI GINESTRA 4 7.1.8. RIMBOSCHIMENTO CON SEMENZAI E IMPIANTO DI TALEE 4 7.1.9. ALBERI 5 7.1.10. SPOSTAMENTO DI PIANTE 5 7.1.11. PROTEZIONE DELLE PIANTE ESISTENTI DA CONSERVARE 5 7.1.12. MODALITÀ DI PROTEZIONE 6 7.1.13. ESTRAZIONE DAL VIVAIO E CONTROLLO PIANTE 6 7.1.14. PRECAUZIONI DA PRENDERE TRA L E ESTRAZIONE E LA MESSA A DIMORA 6 7.1.15. EPOCA DI MESSA A DIMORA 6 7.1.16. PREPARAZIONE DELLE PIANTE PRIMA DELLA MESSA A DIMORA 6 7.1.17. MESSA A DIMORA DELLE PIANTE 6 7.1.18. APERTURA DI BUCHE E FOSSE PER LA MESSA IN DIMORA DELLE PIANTE 7 7.1.19. CURE COLTURALI 7 7.1.20. PULIZIA DEL PIANO STRADALE 7 1

OPERE IN VERDE Le scarpate in rilevato o in scavo ed in genere tutte le aree destinate a verde saranno rivestite con manto vegetale non appena ultimata la loro sistemazione superficiale. Eventuali erosioni, solcature o imperfezioni dovranno essere risolte con apporto di terreno agrario profilando le superfici secondo le pendenze di progetto curando la sistemazione delle banchine dei rilevati. Le superfici saranno perfettamente regolari. 7.1.1. Fornitura e sistemazione di terreno vegetale nelle aiuole Il terreno vegetale deve avere caratteristiche fisiche e chimiche ottimali allo sviluppo di colture erbacee arbustive ecc. Generalmente dovrà essere di reazione neutra,con contenuto organico e nutritivi, di impasto medio privo di ciottoli, detriti, radici ecc. Il terreno deve provenire da zona agricola cavato fino alla profondità massima di 1 metro. Quando il terreno viene da terreni non coltivati la profondità di prelevamento deve essere limitato alla strato esplorato dalle radici delle specie erbacee presenti non dovendo superare 50 cm in profondità. L impresa dovrà dare avviso alla DL per il prelievo e l invio al laboratorio, il campione sarà idoneo se soddisferà ai requisiti indicati dalla Società Italiana della Scienza del Suolo S.I.S.S. Il terreno dovrà essere posto in opera in strati uniformi ben sminuzzati spianato e configurato in superficie secondo le indicazioni di progetto. 7.1.2. Rivestimento delle scarpate Il rivestimento delle scarpate in rilevato ed in scavo dovrà essere eseguito mediante semina rimboschimento o ricoprimento con materiali idonei. 7.1.3. Preparazione del terreno Dopo regolarizzazione ed eventuale profilatura le scarpate in rilevato dovranno essere preparate per il rivestimento mediante una erpicatura poco profonda, eseguita con andamento climatico favorevole e con terreno in tempera (40-50% della capacità totale per l acqua). In questa fase l impresa dovrà avere cura di portare a compimento tutte quelle opere di regolazione idraulica prevista in progetto, che rappresentano il presidio e la salvaguardia delle scarpate. Sulle scarpate in scavo oltre alla regolarizzazione delle superfici dovranno essere predisposte buche in cado di rimboschimento con semina o talee. 7.1.4. Concimazioni L Impresa deve condurre le analisi chimiche dei terreni per definire la concimazione di fondo che e costituita da concimi minerali secondo i seguenti quantitativi: -concimi fosfatici (titolo medio 18%):0,80 t/ha; -concimi azotati (titolo medio 16%):0,40 t/ha; -concimi potassici (titolo medio 40%):0,30 t/ha. E facoltà della DL variare le proporzioni di cui sopra senza che l Impresa possa chiedere alcun compenso. Ammesso l utilizzo di letame maturo per aumentare la concimazione del terreno. L uso di concimi fisiologicamente alcalini o acidi sarà consentito in terreni a reazione anomala, in relazione al ph risultante dalla analisi chimiche. Oltre alla conciliazione di fondo, l impresa dovrà effettuare le opportune concimazioni in copertura, impiegando concimi complessi e tenendo presente che lo sviluppo della vegetazione deve avvenire in modo uniforme. Le modalità delle concimazioni di copertura non vengono precisate lasciando l iniziativa alla Impresa.Da parte della DL sarà consegnata alla Impresa un ordine di servizio nel quale saranno indicate le composizioni delle concimazioni di fondo in rapporto al ph dei terreni. Prima di effettuare concimazioni di fondo l Impresa e tenuta a darne tempestivo avviso alla DL per ulteriori controlli. Lo spandimento dei concimi sarà effettuato a mano garantendo l uniformità dello spandimento. 2

Per opere di scavo rivestite con semenzai o talee la concimazione potrà essere localizzata. 7.1.5. Semine La concimazione deve essere effettuato in due tempi:all atto della semina somministrati i concimi fosfatici e potassici;i concimi azotati dovranno essere somministrati a germinazione avvenuta. Si procederà alla semina di una miscela di erbe da prato perenni con l impiego di 200 kg di seme per ettaro. Nella tabella seguente si suggeriscono cinque miscele possibili e nella successiva tabella le miscele di terreni da adottare. 3

Deve essere comunicata alla DL la data di semina per eventualmente procedere con il prelievo dei campioni di seme l Impresa può effettuare le operazioni di semina in qualsiasi periodo tenendo conto di una possibile risemina in caso di insuccesso a totale carico di quella. La semina deve essere effettuata a spaglio a più passate per gruppi di semi di volumi e peso uguali, mescolati tra loro e ciascuno miscuglio deve risultare il più possibile omogeneo. Lo spandimento deve avvenire in giornate prive di vento, la ricopertura deve avvenire mediante rastrelli a mano con erpice a sacco.il terreno successivamente deve essere rullato e l operazione deve avvenire a germinazione avvenuta. 7.1.6. Idrosemina L impresa procederà al rivestimento mediante idrosemina impiegando una speciale attrezzatura in grado di effettuare la proiezione a pressione di una miscela di seme, fertilizzante, collante e acqua. L attrezzatura sarà composta da un gruppo meccanico erogante, da un miscelatore agitatore, da pompe, raccordi,manchette, lance deve essere in grado di effettuare l idrosemina uniformemente su tutte le superfici da rivestire, qualunque sia l altezza delle scarpate. I miscugli di seme saranno impiegati nei quantitativi di 200, 400 e 600 kg/ha. La DL può variare la composizione del miscuglio restando invariato il quantitativo di seme. Deve essere impiegato fertilizzante a pronta media e lenta cessione in ragione di 700 kg/ha. Per il fissaggio della soluzione al terreno e per la protezione del seme si impiegheranno 1200kg/ha fibre di cellulosa, o 150 kg/ha di collante o altro materiale approvato dalla DL. L Impresa e l unica responsabile del buon esito della operazione. 7.1.7. Semina di ginestra Su terreno preparato come prima esposto, si procederà alla semina di ginestra, in buche disposte a quinconce distanti 20 cm su file distanti tra loro di 20 cm. Il quantitativo di seme da impiegare deve essere di 50 kg/ha. Preliminarmente il seme si bagnerà per favorirne la germinazione, in aggiunta se nella zona ci sono altri ginestreti sarà mescolato con terriccio in misura di 500 kg/ha provenienti da quelle per il diffondersi del microorganismo simbiotico con la ginestra. 7.1.8. Rimboschimento con semenzai e impianto di talee Sulle superfici preparate come descritto precedentemente si procederà nel mettere a dimora 5 piantine per m^2 disposte a quinconce su file parallele al ciglio strada. L impresa e libera di effettuare l impianto nel periodo più opportuno tenendo conto della eventuale risemina a seguito di fallimento della prima operazione. L operazione può essere condotta manualmente o meccanicamente. Prima della messa a dimora l Impresa deve regolare l apparato radicale, rinfrescando il taglio delle radici ed eliminando le ramificazioni appassite ecc ecc. Sarà cura della Impresa trattare l appartato radicale con una miscela di terreno argilloso e letame mischiati, la stessa curerà che il materiale sia imballato correttamente durante il trasporto. Le piantine o talee devono presentarsi sane,ovvero verranno scartate e sostituite. Come regola generale negli impianti di talee queste dovranno risultare del diametro minimo di 1-5 cm di tagli fresco ed allo stato verde e tale da garantire il ripollonamento. 4

7.1.9. Alberi Dovranno presentare la parte aerea a portamento e forma regolare simili agli esemplari cresciuti spontaneamente a sviluppo robusto non filato che non abbia una crescita troppo rapida per eccessiva densità di coltivazione in vivaio in terreno troppo concimato. Gli alberi saranno conformi alle caratteristiche seguenti: -circonferenza del tronco misurata ad un metro dal colletto; -altezza totale; -altezza di impalcatura dal colletto al ramo più basso; -diametro della chioma per le prime ramificazioni per le conifere, a due terzi per l altezza di tutti gli alberi, in corrispondenza della proiezione della chioma per i cespugli; - densità della chioma numero medio delle ramificazioni laterali. Le piante devono essere trapiantate un numero di volte sufficienti con l ultima lavorazione alle radici risalente a non più di tre anni secondo la tabella seguente: L apparato radicale dovrà essere racchiuso in un contenitore con relativa terra di coltura o in zolla rivestita. 7.1.10. Spostamento di piante Le piante da spostare devono essere marcate sul posto. Se non ripiantate immediatamente le piante devono essere collocate in depositi provvisori di protezione. I lavori si riferiscono a: -piante riportate negli elaborati di progetto; -piante segnalate sul posto; -prescrizioni per favorire la ripresa dei vegetali da spostare; Quando non sia prevista a carico della Impresa garanzia di attecchimento per le piante spostate andranno adottate le seguenti prescrizioni: - modalità di estrazione; -condizioni di trasporto; - località e modalità di accantonamento; - modalità per la messa a dimora; - modalità di manutenzione (frequenza e dose delle irrigazioni, utilizzazione di antitraspiranti ecc) L Impresa ha l onere di manutenzione dei depositi e delle piante messe in deposito. 7.1.11. Protezione delle piante esistenti da conservare La protezione per le piante da conservare sono costituite da recinzioni per le masse vegetali e in corsetti per protezione per le piante isolate. Le recinzioni dovranno seguire la proiezione al suolo dovranno seguire la proiezione al suolo dei rami esterni ed essere alte almeno 1,30 m. I corsetti dovranno essere pieni distaccati dal tronco ed alti almeno 2 m. Le piante da conservare sono indicate in planimetria e marcate sul posto. Le protezioni saranno mantenute in buon stato. 5

7.1.12. Modalità di protezione Le modalità di protezione saranno: -generali; -particolari riferiti alle piante specifiche. 7.1.13. Estrazione dal vivaio e controllo piante L estrazione delle piante dal vivaio deve essere condotta con le precauzioni necessarie per non danneggiare le radici principali e secondo tecniche appropriate per conservare l apparato radicali capillare ed evitare di spaccare scortecciare o danneggiare la pianta. L estrazione non deve essere effettuata con vento che dissecchi le piante o in tempo di gelate.l estrazione si effettua a mano nuda o meccanicamente;le piante fornite con radici nude o collocate in contenitori o in zolle. Le zolle saranno imballate con involucri di tela, paglia, plastica ecc. Prima della messa a dimora lo stato di salute e la conformazione delle piante devono essere verificate e quelle non idonee scartate. Per la fornitura di alberi ci deve essere una etichetta attaccata con iscrizione chiara ed indelebile di tutte le indicazioni per il riconoscimento delle piante. Verifica della conformità dell esemplare alla specie ed alla varietà della pianta, si effettua nel primo periodo di vegetazione che segue la messa a dimora. 7.1.14. Precauzioni da prendere tra l e estrazione e la messa a dimora Tra l intervallo compreso tra l estrazione e la messa a dimora deve essere presi la precauzioni per la conservazione delle piante e per evitare traumi o disseccamenti o danni per il gelo. 7.1.15. Epoca di messa a dimora La messa a dimora non deve essere eseguita in periodi di gelate ne in periodi in cui la terra e satura di acqua. Generalmente la messa a dimora degli alberi si effettua tra metà ottobre e metà aprile. Per le piantine a radice nuda la messa a dimora deve essere effettuata tra metà novembre e metà marzo, mentre per le piante con zolla o per le conifere il periodo può essere esteso all inizio ottobre a fine aprile/maggio. Alcune tecniche di piantagione si possono effettuare in tutte le stagioni. Per le piante messe a dimora a stagione avanzata saranno predisposti accorgimenti per migliorare l attecchimento. 7.1.16. Preparazione delle piante prima della messa a dimora Prima della messa a dimora le eventuali lesioni del tronco devono essere curate nei modi più appropriati:le radici devono essere ringiovanite recidendo le loro estremità, stando attenti a conservare il massimo delle radici minori soprattutto se la messa a dimora e tardiva. Se si dovesse rendere necessaria la potatura della parte aerea della pianta,questa deve essere condotta in modo da garantire un equilibrio tra il volume delle radici e l insieme dei rami. 7.1.17. Messa a dimora delle piante Tutori:i tutori sono conficcati nella buca di piantagione prima della messa a dimora delle piante. Il tutore e posto in direzione opposta rispetto al vento dominate. Il tutore deve affondare almeno di 30 cm oltre il fondo della buca; Collocazione delle piante e riempimento delle buche:sul fondo della buca dovrà essere disposto uno strato di terra vegetale. La pianta deve essere collocata in modo che il colletto si trovi al livello del fondo della conca di irrigazione apparato radicale non deve essere ne compresso ne sarà spostato. La buca di piantagione e poi colmata di terra fine. La compattazione della terra deve essere eseguita con cura in modo da non danneggiare le radici, non squilibrare la pianta ecc. Il migliore compattamento e ottenuto mediante una abbondante irrigazione, che favorisce inoltre la ripresa del vegetale; Legature e colletti:legature e colletti circondano il tronco e svolgono la funzione di tutore d appoggio alle piante. La legatura più alta e posta a 20 cm sotto le prime ramificazioni la più bassa a 1 m dal suolo; 6

Potature di formazione:la potatura di formazione si effettua conformemente alle prescrizioni di capitolato; Conche di irrigazione:la terra va sistemata al piede della pianta per formare una piccola conca in grado di contenere l acqua di irrigazione. Le quantità di acqua sono dipendenti dalle dimensioni delle piante. Prima dell impianto sarà eseguita una lavorazione agraria mediante aratura tra 50-100 cm e erpicatura ripetuta fino a sminuzzamento o per superfici di limitate estensioni si procederà alla vangatura. Saranno condotte anche analisi chimiche del terreno in base alle quali la DL indicherà la composizione e le proporzioni della concimazione di fondo con somministrazione di concimi minerali. In aggiunta si considera anche le concimazioni in copertura. Prima dell inizio dei lavori la DL indicherà alla Impresa le varie specie arboree ed arbustive da impiegare. Nella preparazione delle buche l Impresa deve assicurarsi che ci sia drenaggio e nel caso di terreno non adatto si provvederà a riempire le buche con terra vegetale idonea. 7.1.18. Apertura di buche e fosse per la messa in dimora delle piante I lavori per l apertura di buche e fosse sono condotti dopo i movimenti di terra a carattere generale prima dell apporto di terra vegetale: -buche individuali per i soggetti isolati; -buche e fosse per la messa a dimora di piante raggruppate. Le buche in linea di principio possono avere le seguenti dimensioni: -alberi adulti (3 m di altezza):1mx1mx1m; -piante giovani:0,7x0,7x0,7; -arbusti:0,50x0,50x0,50m; -siepi continue:0,50x0,50x1,0 m di profondità; -piantine forestali:0,40x0,40x0,40m; -piantine da fioritura:0,30x0,30x0,30m. Le buche e le fosse possono essere aperte manualmente o meccanicamente e non dovranno rimanere aperte per più di 8 giorni. 7.1.19. Cure colturali L Impresa deve mantenere a propria cura e spese la manutenzione degli impianti curando che: -lo sfalcio quando l altezza dell erba supera i 35 cm. La DL può prescrivere di effettuare sfalcio anche a tratti discontinui senza motivi di richiesta di indennizzi per la Impresa. Allo sfalcio deve seguire immediata pulizia dell area, pertanto l erba verrà raccolta e allontanato con mezzi idonei: -la sostituzione delle fallanze le potature, sarchiature concimazioni, trattamenti antiparassitari, risemine sono tutti compresi negli oneri che la Impresa accetta senza compensi extra. 7.1.20. Pulizia del piano stradale Il piano viabile al termine di ogni operazione di manutenzione deve essere sgombro da rifiuti, la terra presente asportata mediante spazzolatura o con lavaggio a mezzo di abbondanti getti di acqua. Se la segnaletica orizzontale si trovasse sporcata si procederà al lavaggio della stessa. 7