di MARIA PACE L invincibile esercito romano non era poi così enorme come si pensa e spesso ebbe di fronte eserciti ben più grossi e li sbaragliò. Fu il caso di Cesare, ad esempio, che con i suoi 60mila legionari vinse un esercito di oltre 300 mila uomini. L esercito romano non superò mai le 300 mila unità, si muoveva a piedi ed all inizio non era nemmeno retribuito, ma si autofinanziava con il bottino di guerra. Complessivamente l esercito romano si componeva di 125-140 mila uomini, ma l unità principale dell esercitò fu sempre la Legione i cui numeri,, tuttavia, cambiavano di volta in volta. Composto, secondo l epoca storica, di vari elementi quali le truppe ausiliarie, le guarnigioni in città e la flotta, fu grazie alla Legione che Roma riuscì a tenere sotto controllo un territorio sterminato e costantemente minacciato ai confini. 1 / 16
L esercito era comandato da Consoli o Rex e Pro-Consoli militari, alti ufficiali non militari, ma politici, con un mandato di un anno. Pro-Console era colui che alla scadenza del mandato, non era stato ancora raggiunto dal successore. All inizio questa carica era ricoperta dal Pretore, magistrato con funzione di comandante dell esercito, ma, per motivi politici, fu più volte sospesa e ristabilita Al comando delle truppe ausiliarie dei Socii, ossia degli alleati, soprattutto latini e italici, c era il Prefetto, Magistrato politico. 2 / 16
C era, infine il Questore un magistrato con l incarico di accompagnare il Pretore o il Console; tra i suoi compiti, quello di tenere la cassa militare. LA LEGIONE L'elemento principale che permise ai Romani di conquistare un impero così vasto e potente, risiedeva proprio nella efficienza e nella disciplina del suo esercito e, quindi, della LEGIONE e nella sua rigida gerarchia. La Legione, il cui termine arriva da legere, che significa legare e mettere insieme, costituiva la 3 / 16
principale unità tattica dell esercito e nel corso della storia, è stata l istituzione militare più longeva che si conosca e sempre in continua evoluzione. Più volte riorganizzata, raggiunse, in epoca imperiale, un assetto sostanzialmente diverso da quello iniziale, fino a superare le 500 mila unità. Fu Romolo, secondo la tradizione, a creare la Legione e quindi l'esercito romano, sul modello della Falange greca di Alessandro Magno. I Legionari erano reclutati solo fra i cittadini romani di età fra i 17 e i 46 anni che potessero permettersi il costo di equipaggiamento ed armamento e che fossero di robusta costituzione fisica, essendo tale equipaggiamento assai pesante e l'addestramento assai duro. Quelli che non erano cittadini romani, potevano entrare nelle forze ausiliarie ed al momento del congedo avere la possibilità di ottenere la cittadinanza romana. 4 / 16
La disciplina era assai dura ma necessaria, poiché spesso si dovevano fronteggiare situazioni difficili e pericolose e solo un buon addestramento permetteva di superarle. In origine la Legione era formata da: 3000 pedites o fanti, 300 equites o cavalieri, di età compresa tra i 17 e i 46 anni, numero, però, che raddoppiò già ai tempi di Romolo, allorquando si unì ai Sabini. I soldati non erano retribuiti e dovevano provvedere da sé all armamento per cui i meno abbienti facevano i fanti e quelli più ricchi i cavalieri. 5 / 16
Assetto della Legione La Legione era formata da 10/12 coorti Una coorte era formata da 6 centurie Un manipolo era formato da 2 centurie 6 / 16
Una centuria era formata da 100 uomini Ogni Legione aveva al suo comando un capo che aveva il titolo di LEGATUS LEGIONIS e 6 Tribuni. Da Legato dipendevano - Tribuno militum, comandante del Manipolo, costituito da 1000 Fanti. - Tribuno celerum, a capo di ognuna delle squadre di Cavalieri 7 / 16
- Centurione, sottoposto al Tribuno ed al comando di 100 uomini Centurione Primipilus era il grado più alto del centurione e comandava la prima Centuria della prima Coorte. - Optio, comandante in seconda del Centurione che era il comandante in capo. Ogni Legione era dotata di un signum, ossia, l Aquila Frontale ad ali aperte, che costituiva l insegna più importante e antica dell esercito, simbolo della Legione. Le insegne erano aste sormontate da drappi o altro oggetto, che servivano da guida o da riconoscimento di un reparto militare. Il vessillifero, che sorreggeva in mano l asta del vessillo. Ogni centuria era comandata da un Centurione e un Optio, comandante in seconda, scelti fra i soldati che si erano distinti in battaglia; sull'elmo portavano un cimiero di colore rosso per potersi distinguere anche da lontano. 8 / 16
La centuria era dotata di un signum, ossia l Aquila Laterale ad ali sollevate. Il signifero (porta vessillo o portastendardo), procedeva in prima fila, recando in mano il vessillo ed esibendo sull elmo, pelli di animali feroci, lupo o leone, per incutere terrore. Lo seguiva il trombettiere e dietro di lui, il comandante della guardia Una prima vera riforma dell'esercito romano si ebbe con Servio Tullio il quale portò a 193 il numero delle Centurie. Egli divise la Legione in Fanteria pesante, Fanteria leggera e Cavalleria e i soldati in tre categorie: - seniores: di oltre 46 anni di età 9 / 16
- iuniores: dai 17 ai 46 anni - pueri: sotto i 17 anni Gli iuniores, più adatti ai combattimenti, erano utilizzati soprattutto fuori le mura della città, mentre i seniores si occupavano della difesa delle mura; i pueri, infine, i più giovani, restavano all'interno delle mura. Una seconda divisione avveniva per classe, ossia per il censo di cui il cittadino disponeva: - prima classe: era composta da 80 Centurie di Fanti con un censo di oltre 100.000 assi. Divisa in 40 centurie di seniores e 40 centurie di iuniores a cui erano affiancate 18 Centurie di Equites o Cavalieri. - seconda classe: era composta da 20 Centurie di Fanti con censo fino a 75.000 assi e divisa in 10 centurie di seniores e 10 di iuniores. 10 / 16
- terza classe: era composta da 20 centurie di Fanti con 50.000 assi di censo e divisa in 10 centurie di seniores e 10 centurie di iuniores - quarta classe: era composta da 20 centurie di Fanti con 25.000 assi di censo e divisa in 10 centurie di seniores e 10 centurie di iuniores - quinta classe: era composta da 30 centurie di Fanti con 10.000 assi di censo, divisa in 15 centurie di seniores e 15 centurie di iuniores - sesta classe: 1 centuria di fanti esente da censo. Nota: ogni Centuria era formata da 100 uomini e comandata da un Centurione e un Optio, comandante in seconda, scelti fra i soldati che si erano distinti in battaglia; sull'elmo portavano un cimiero di colore rosso per potersi distinguere anche da 11 / 16
lontano. L'Esercito si divideva in: FANTERIA: 12 / 16
Fanteria pesante, costituita dalle prime quattro classi Fanteria leggera, costituita dalle ultime due. Una Legione di 10 manipoli, in epoca repubblicana, contava 4200 fanti e 300 cavalieri. La Guardia Personale del Console era costituita, per finire, da un gruppo di fanti scelti. CAVALLERIA 13 / 16
Divisa in 10 Turmae, reparti di 30 o 32 cavalieri di vario grado. Il grado più elevato era condizionato dal censo, che doveva ammontare a non meno di un milione di sesterzi. I reparti di cavalleria erano comandati da un Centurione, ma in battaglia, passavano sotto il comando di un Tribuno che restava in carica per sei mesi. I cavalieri erano reclutati tra i cittadini della prima classe, appartenenti alle tre Tribù in cui Romolo aveva diviso la popolazione: Ramnes - Tities - Luceres. Al'origine erano in numero di 300, divisi in tre gruppi di 100 Equites o Cavalieri, al comando di 14 / 16
un Tribuno militare Gli Equites dovevano disporre di un censo superiore ai 100.000 assi. ARTIGLIERIA Era costituita da due Centurie appartenenti alla Prima classe e disponeva di una maestranza specializzata: operai, fabbri, armaioli, ecc con il compito di progettare e costruire le prime rudimentali macchine da guerra. 15 / 16
(continua) 16 / 16