ING. RUGGERO RIGONI DILAVAMENTO DI SUPERFICI SCOPERTE DEGLI INSEDIAMENTI ELENCATI IN ALLEGATO F

Documenti analoghi
GESTIONE AMBIENTALE DELLE ACQUE METEORICHE

Dimensionamento delle vasche per il trattamento delle acque di prima pioggia e la raccolta degli sversamenti accidentali

Presentazione del progetto di smaltimento delle acque meteoriche

Disoleatori. Disoleatori progettati e realizzati secondo le norme UNI-EN e

Impianti di trattamento delle acque di prima pioggia (impianti in accumulo)

Vasche di prima pioggia

Trattamento delle acque meteoriche

DISOLEATORI. Gli impianti

Fase II: 313 A.E. (Tab. ARPAT) Fase III: 249 A.E. (Tab. ARPAT) CARATTERISTICHE TECNICHE:

Progettazione di fognature secondo il principio/metodo dell invarianza idraulica

Servizio Facility e Energy Management U.O. Patrimonio. Relazione tecnico illustrativa

u = 0,211(m 3 /s.ha)

Allegato 1 alla domanda di scarico delle acque meteoriche ed industriali.

Corso di «Acquedotti e Fognature» ACQUE BIANCHE

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Allegato A3 alla Deliberazione del Consiglio Regionale n. 107 del 5/11/2009 e successive modifiche e integrazioni

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE (PTA) NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE (NTA)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE (PTA) NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE (NTA)

RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA E DI CALCOLO delle OPERE DI PRESIDIO IDRAULICO

SCHEDA TECNICA IMPIANTO DI TRATTAMENTO ACQUE DI PIOGGIA IN CONTINUO CON SERBATOIO MODULARE

Via Vittorio Emanuele II, cond. Antinea Santa Maria Capua Vetere (Caserta) COMUNE DI ARIENZO PROVINCIA DI CASERTA SERVICE GROUP S.R.L.

Trattamento delle acque meteoriche

Comunicazione circa le modalità di adeguamento alle previsioni dell art.39 c.6 del Piano di Tutela delle Acque della Regione del Veneto.

committente B&B di Ballan & C. S.r.l. progetto Piano Urbanistico Attuativo artigianale/industriale di iniziativa privata denominato SEVERI

PIANO URBANISTICO ATTUATIVO avente valore di Piano di Recupero ai sensi dell art.30 della L.457/78 PARCO VERDIANA

RELAZIONE TECNICA IMPIANTO DI STOCCAGGIO TEMPORANEO E RIUTILIZZO ACQUE DI SCOLO CAMPO DA GIUOCO

OGGETTO: RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE IN CORPO IDRICO SUPERFICIALE.

RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA

COMUNE DI MOLFETTA Completamento opere foranee e costruzione porto commerciale di Molfetta

PREMESSA DESCRIZIONE SISTEMA DI SMALTIMENTO

Tutela delle acque e scarichi idrici: problematiche normativa e tecniche riguardanti lo smaltimento in corpi idrici ricettori e nel sottosuolo

Spett. le Comune di Zibello Ufficio tecnico

Serie DS V SISTEMA SPECIFICO PER SCARICHI CONTENENTI OLII E GRASSI ALLO STATO DISPERSO.

23/02/2011. Alsi--Alto Lambro Servizi Idrici SpA. Alsi

CONTROLLO DELLE ACQUE DI PRIMA PIOGGIA

SCHEDA TECNICA FOGNATURE

Richiesta di autorizzazione allo scarico in fognatura comunale di acque reflue industriali

DELIBERAZIONE GIUNTA REGIONALE 14 FEBBRAIO 2005 N. 286 (BUR Parte seconda n.49 del 15 marzo 2005)

REGIONE VENETO PROVINCIA DI VICENZA COMUNE DI MALO DITTA SCAPIN BRUNO

Metodi e criteri di calcolo per il dimensionamento delle opere di INVARIANZA IDRAULICA

RECUPERO E TRATTAMENTO ACQUE METEORICHE

Dettaglio smaltimento acque interrato e dimensionamento della vasca di raccolta delle acque meteoriche

Relatore: Ing. Riccardo Ciambella

COMUNE DI ORTACESUS PROVINCIA DI CAGLIARI. Oggetto:

RELAZIONE DI RIFERIMENTO D.M. N. 272 DEL

1- Acque meteoriche non inquinate; 2- Acque meteoriche moderatamente inquinate; 3- Acque meteoriche inquinate;

Interventi di adeguamento alle B.A.T. AREA LAMINAZIONE A CALDO

REGIONE PUGLIA Servizio Tutela delle Acque Ufficio Attuazione e Gestione REGOLAMENTO REGIONALE

Valutazione di compatibilità idraulica

Nel settore delle infrastrutture per insediamenti edilizi. Dopo aver definito il rapporto ottimale tra superficie pavimentata ed area a

Ottimizzazione del monitoraggio delle acque di pioggia mediante strumentazione automatica

VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ (A V.I.A.) (ex art. 19 D.Lgs. N. 152/06 e ss.mm.ii. e art.13 L.R. N. 4 del 18/02/16)

Art. 1. (Modifiche all'articolo 3 del regolamento :regionale 20 febbraio 2006, n. 1/R)

Gestione acque di prima pioggia. Evitare l inquinamento di corsi d acqua e terreni

Gestioneintegrata delle risorse idriche sotterranee e ricarica artificiale delle falde CORSO di FORMAZIONE

Regolamento regionale 20 febbraio 2006, n. 1/R.

Parma, 15 Giugno 2016

Indice. (B.U. 23 febbraio 2006, n. 8)

PIANO REGIONALE DI TUTELA DELLE ACQUE

Relazione di calcolo vasche di prima pioggia

Il testo vigente di questo regolamento regionale è disponibile nella banca dati normativa del Piemonte - Arianna al seguente link

RELAZIONE IDRAULICA. Piano di Lottizzazione di iniziativa privata PUA n. 01/2014. Committenti CARLI GASTONE, CARLI EMANUELA, TREVISAN GIOVANNA

ROCCA BACCI ASSOCIATI

Unione dei Comuni della Valle Ustica Via Tiburtina Valeria Loc. Mandela

Il caso Lomellina : impatto sul comparto acqua

Consorzio NO SI, indicare la ragione sociale dei siti produttivi consorziati e relativi codici ISTAT delle attività

SCHEDA «H»: SCARICHI IDRICI

Scolmatori Acque Prima Pioggia ISSP/M Modulari

A.I.A. (D.Lgs. 59/05)

Ditta Rossi Domenico & C. Sas. Via Orme Martignana (FI) ELABORATO: PIANO DI GESTIONE DELLE ACQUE METEORICHE PROGETTISTA :

Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria

La normativa regionale in materia di gestione delle acque meteoriche

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

CHIEDE A TALE SCOPO DICHIARA:

Al COMUNE DI GHIFFA Servizio urbanistica ed edilizia Corso Belvedere, Ghiffa (VB)

SCARICHI IDRICI Se l acqua fosse acqua che voglia di bere. (NOMADI)

Enrico Colombo S.p.A. Via Meregino, Sesto Calende (VA)

Studio Tecnico di Geologia Dott. Negri Giuseppe via Capodivilla Pieve di Soligo

DESCRIZIONE CICLO ACQUE RAFFINERIA DI TARANTO

VASCHE DI PRIMA PIOGGIA

RELAZIONE SPECIALISTICA RELAZIONE SUL SISTEMA DI SMALTIMENTO DELLE ACQUE METEORICHE

Zan Hotel BENTIVOGLIO (BO) 7 marzo Pierluigi DELL ONTE Ufficio Tecnico Starplast

L approvazione del Piano di prevenzione e gestione è necessaria per le attività indicate nell art. 7 del Regolamento Regionale n. 4/2009.

QUALITA DELLE ACQUE DEFLUENTI IN UNA RETE FOGNARIA MISTA DURANTE EVENTI METEORICI E CONTROLLO DEGLI SCARICHI NEI CORPI IDRICI RICETTORI

ALLEGATI ALLA RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA

adegrassatori afosse Imhoff afiltri percolatori adeoliatori Trattamento acque anaerobici

Giornata di Studio in collaborazione con

1. Premessa... pag Analisi delle portate di afflusso... pag Considerazioni e conclusioni... pag Allegati... pag.

SAPIR ENGINEERING s.r.l Ravenna - Gian Antonio Zani, 1 tel. 0544/ fax. 0544/ web: INDICE 1 PREMESSA...

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO AGENZIA PER LA DEPURAZIONE

PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SERVIZIO ACQUA E RIFIUTI

Principali riferimenti normativi in Regione Piemonte

Le vasche di modulazione

MODIFICA DI IMPIANTO CHIMICO INTEGRATO

e rischio idraulico Applicazione alle reti fognarie Invarianza idraulica, idrologica Ruolo del gestore Crema, 23 maggio 2019

D.lgs. 11 maggio 1999 n.152 FINALITA

PIANO URBANISTICO ATTUATIVO (PUA) PER L AREALE 3 NUOVA URBANIZZAZIONE DI AREA SITA A SAN PIETRO IN CASALE VIA SAN BENEDETTO SNC COMPARTO C

Promemoria. Smaltimento delle acque di scarico provenienti dai cantieri

Certificato UNI EN 858/I e II da ente notificato e marcato CE

Spett.le Gruppo HERA. Sportello San Giovanni in Persiceto

Logistica. Trattamento acque meteoriche Laminazione e regolazione delle portate Pompaggio Lavaggio bacini e fognature

Transcript:

DILAVAMENTO DI SUPERFICI SCOPERTE DEGLI INSEDIAMENTI ELENCATI IN ALLEGATO F in presenza delle condizioni di cui alle lett. a) e/o b) e/o c) del comma 1 dell art. 39 del P.T.A. 1) Minimizzazione e compartimentazione delle superfici interessate. 2) Definizione dell altezza di precipitazione in corrispondenza della quale si esaurisce (eventualmente) il fenomeno di dilavamento meteorico. Si deve assicurare che le (eventuali) eccedenze di acqua meteorica soddisfino i requisiti di accettabilità prescritti in relazione al recapito previsto; per insediamenti esistenti sono consigliabili prove in campo (analisi di acque raccolte per diverse successive altezze di precipitazione). 2 ) Qualora non fosse possibile stabilire in modo certo (certificato) l esaurimento del fenomeno di dilavamento: tutte le acque meteoriche sono acque di dilavamento da trattare prima dello scarico. 1

3) Individuazione, caso per caso, del processo di trattamento più idoneo; per gli insediamenti esistenti sono possibili (e consigliabili) prove pilota / di laboratorio. 4) Il processo di trattamento può essere diretto (continuo) oppure previo accumulo delle acque da trattare: a) processo diretto : si applica (direttamente) sul terminale del collettore di esaurimento; l impianto di trattamento deve essere dimensionato in funzione della portata massima dello scroscio, ad esempio la portata determinata dai primi 15 di pioggia critica; viene utilizzato quando sono sufficienti trattamenti fisici a gravità; comporta sempre un sovradimensionamento dei sistemi di trattamento rispetto alle condizioni medie di precipitazione; b) previo accumulo: bacino di raccolta/accumulo delle acque da trattare dimensionato per il volume che esaurisce il fenomeno di dilavamento ovvero per il volume di pioggia critica totale. 2

5) Nel caso 4a) può essere (quasi sempre) necessario inserire un bacino di laminazione, a monte dello scarico nel recettore, per ragioni di compatibilità idraulica dello scarico (nel recettore), dimensionato in ragione del volume di precipitazione e della portata (laminata) massima ammissibile della immissione (indicata dall Ente Gestore). Nel caso 4b) la laminazione, a monte dello scarico nel recettore, può rendersi necessaria per l eventuale portata di by-pass del bacino di accumulo iniziale. 3

4

SISTEMI DI TRATTAMENTO: da scegliere in funzione della tipologia di inquinanti da rimuovere; può essere sufficiente una sedimentazione spontanea seguita da disoleazione oppure può essere richiesta la chiariflocculazione (sedimentazione accelerata) in presenza di sostanze colloidali / sospese, la disoleazione con filtri a coalescenza, la filtrazione con filtri rapidi a pressione, la neutralizzazione / il controllo ph, ecc. Qualora la vasca di accumulo non debba svolgere anche la funzione di decantazione (in questo caso deve essere studiata per la agevole estrazione dei solidi decantati), essa deve essere dotata di efficaci sistemi di miscelazione e flussaggio (per garantirne l autopulizia). In taluni casi il gestore del corpo recettore impone lo scarico differito rispetto alla cessazione dell evento meteorico con un prefissato tempo di ritardo; in questo caso i dispositivi di sollevamento vengono attivati attraverso un sistema sensore di precipitazione - temporizzatore e di ciò si dovrà tener conto nel dimensionamento delle vasche di accumulo e laminazione. 5

ACQUE METEORICHE SCOLANTI DA SUPERFICI SCOPERTE di cui al comma 3 dell art. 39 del P.T.A. 6

ACQUE METEORICHE SCOLANTI DA SUPERFICI SCOPERTE di cui al comma 5 dell art. 39 del P.T.A. Non necessitano di trattamento, fatta salva la laminazione (per garantire la compatibilità idraulica), per recapiti diversi dal suolo; è ammesso lo scarico negli strati subsuperficiali del sottosuolo (dispersione subsuperficiale) purché sia preceduto da un idoneo trattamento in continuo di sedimentazione ed eventualmente di disoleazione. È comunque sempre consigliabile l adozione di vasche di raccolta della prima pioggia (con svuotamento inibito da sensore di pioggia, in assenza di precipitazioni) e successivo disoleatore per far fronte ad eventi accidentali. 7

SITUAZIONI CONCOMITANTI Non si esclude che le vasche di raccolta della prima pioggia debbano assolvere anche la funzione di raccolta dell acqua utilizzata per l estinzione di incendi: in questo caso esse dovranno essere adeguatamente dimensionate anche in relazione al volume d acqua da raccogliere. Le acque di seconda pioggia possono essere convenientemente (prioritariamente) utilizzate per il rincalzo della riserva idrica antincendio; in tal caso il collettore di svuotamento delle vasche di laminazione viene munito di deviazione con apposita valvola servocomandata, con apertura comandata da un sensore di livello nella riserva idrica antincendio, per il rabbocco automatico della vasca antincendio. 8