5.7 Studio della Coleotterofauna Il presente studio, effettuato sul territorio del SIC Lago di Serranella e Colline di Guarenna,, ha avuto come obiettivo la compilazione di una checklist dei coleotteri particolarmente protette a livello comunitario. I coleotteri, sono, tra gli animali tutti, l ordine col più elevato numero di specie (in pratica, all incirca un animale su tre è un coleottero). Tale diversità include sia specie comuni, infestanti o addirittura invasori biologici, sia specie il cui stato di conservazione è precario e quindi abbisognano di particolare tutela. Tra questi vanno citati i coleotteri saproxilici, lo sviluppo delle cui larve si compie all interno del legno di alberi. Tra i coleotteri saproxilici si riscontrano anche specie minacciate, spesso Questi ultimi, perché siano colonizzati da alcune specie, devono essere morti almeno in parte (cfr. ad es. Russo et al. 2011; Bosso et al. 2013) ; altre specie, come ad esempio Cerambyx cerdo, evitano gli alberi morti così come quelli in salute e selezionano spesso alberi malati o deperenti. Si tratta comunque di tipologie arboree eliminate dalla gestione forestale tradizionale, che quindi sottrae substrato importante per queste specie. Altro problema, legato comunque al taglio, è quello della deposizione nelle cataste di legna poi sgomberate dal bosco. I coleotteri sono anche importanti organismi bioindicatori e possono rappresentare degli importanti strumenti guida nella pianificazione della conservazione biologica (cfr. ad es. Cassola e Pearson, 2000). Si tratta pertanto di una componente faunistica che, soprattutto nell ambito della redazione di un Piano di gestione, è prudente considerare sia da una prospettiva autoecologica (conservazione del taxon minacciato) sia dal punto di vista sinecologico, per caratterizzare e tutelare siti e comunità. Obiettivi del lavoro Coleotteri Redazione di una check-list della coleotterofauna presente all'interno del SIC identificazione di aree importanti per la conservazione dei coleotteri definizione di linee guida per la gestione del territorio Area d Studio Il SIC denominato Lago di Serranella e Colline di Guarenna ingloba il tratto del fiume Aventino a partire dalla zona industriale di Casoli, in località Piano Aventino, fino alla diga interna all Oasi WWF di Serranella, realizzata subito a valle della confluenza del Fiume Sangro nel Fiume Aventino, in località Le Scosse. Il corso del Fiume Aventino, come anche quello del Fiume Sangro, non presenta canalizzazioni in cemento, ma purtroppo esso è costeggiato quasi sempre sia dalla zona industriale di Casoli, sia da una serie di nuclei abitati. Lungo il corso fluviale sono inoltre presenti diverse attività estrattive attualmente in esercizio. Il corso del fiume presenta su entrambe le sponde una fascia di vegetazione ripariale a tratti molto consistente ed estesa; in molte aree è presente una vegetazione stentata, spesso di tipo infestante, tipica delle aree degradate ed in abbandono. Il SIC in esame ingloba anche un tratto del Torrente Gogna: questo torrente è molto incassato nel terreno e presenta sponde naturali molto marcate. Tuttavia, lungo tutto il suo corso è presente una consistente fascia di 234
vegetazione di tipo ripariale, a tratti caratterizzata da nuclei di farnia (Quercus robur) con numerosi esemplari di notevoli dimensioni diametriche. Le aree adiacenti al corso del torrente sono costituite da seminativi arborati, piccoli vigneti ed oliveti. Nella località tra Colle Giocondo e Piano Aventino è presente una piccola area calanchiva. L area vasta che circonda le località Merosci, Casali e Monti è costituita da un area collinare caratterizzata da oliveti (a partire dal fondovalle fino alle abitazioni più in quota) e da macchia mediterranea (cespuglieti di macchia, gariga, piccoli nuclei con vegetazione arborea), nonché da un area di seminativi arborati in stato di regolare coltivazione. L area in località Le Scosse è invece pianeggiante. Essa costeggia la zona di confluenza del Fiume Sangro e del Torrente Gogna nel Fiume Aventino ed è costituita prevalentemente da seminativi arborati, piccoli vigneti, aree in abbandono ed un ampia fascia di vegetazione ripariale che protegge il corso fluviale. In quest area (in prossimità della diga vera e propria) sono presenti alcune strutture con enormi vasche piene di acqua, tuttavia poco frequentate dai chirotteri. In definitiva, gli ambienti rappresentativi del SIC in esame sono costituiti da: Seminativi arborati (talvolta con piccoli vigneti e/o oliveti); Corsi d acqua con vegetazione ripariale; Aree antropizzate (aree urbane ed aree industriali/artigianali); Oliveti ed aree di macchia mediterranea; Il SIC Lago di Serranella e Colline di Guarenna si estende per una superficie complessiva pari a 1092 ettari. 5.7.1 Metodi I campionamenti per verificare la presenza delle specie di coleotteri di cui in All. II della Direttiva 92/43/CEE potenzialmente presenti all interno del S.I.C. in oggetto sono stati effettuati durante il periodo di luglio-agosto, in modo tale da coprire interamente il periodo di maggiore visibilità e contattabilità degli esemplari adulti. Tali rilievi sono stati condotti posizionando utilizzando le seguenti tecniche: Uso di trappole a caduta opportunamente modificate, che non hanno previsto l uso di sostanze chimiche attrattive che determinino la morte degli esemplari catturati; ispezione visiva delle cavità degli alberi marcescenti, in quanto in tali situazioni è possibile rinvenire, tra detriti e rosura, i segni e/o i resti (escrementi larvali, larve, pupe, adulti, ed anche larve morte, spoglie di exuvie, parti di esemplari adulti) di presenza diagnostici ispezione visiva al piede, al colletto e lungo il fusto degli alberi potenzialmente utilizzabili, alla ricerca di esemplari adulti, larve, exuvie o altri segni di presenza delle specie legate ai grandi alberi ed alla necromassa. Sono stati condotti rilievi ed indagini per un totale di quaranta ore lavorative. I suddetti rilievi sono stati effettuati nei siti con maggior probabilità di presenza delle specie oggetto di 235
indagine, come ad esempio le aree forestali più mature e con presenza di necromassa e/o di altri microhabitat potenzialmente utilizzabili: sono state individuate in particolare le seguenti aree: La lecceta di Casoli, a partire dalla Località La Torretta, proseguendo in località Schiapparo (area indicata con la lettera A in cartografia); Area di seminativi arborati in continuità con la lecceta, posti a monte della stessa, verso il cimitero ed centro abitato di Casoli (area indicata con la lettera A in cartografia); Fondovalle con seminativi arborati e nuclei di bosco di querce miste caducifoglie, nei pressi della località Valle Curato (area indicata con la lettera B in cartografia). 5.7.2 Risultati A fronte dei rilievi effettuati come descritto nel paragrafo precedente, solo in località Schiapparo, nella prima delle due aree sopra citate (Area A), sono stati rinvenuti segni di presenza di coleotteri: infatti, la presenza di lecceta sensibilmente più matura, caratterizzata da alberi malformati e con piccole cavità, offre un habitat idoneo per il cerambice delle querce (Cerambyx cerdo) di cui sono stati rinvenuti resti di adulti predati. C. cerdo è specie d interesse conservazionistico presente negli Allegati II, IV della Direttiva 92/43/CEE. Nel S.I.C. in esame non è stata rilevata la presenza di nessuna altra specie di coleottero tra quelle d interesse, né tantomeno altri segni di presenza delle stesse. Tuttavia, considerata la presenza di ambienti potenzialmente idonei per il cervo volante (Lucanus cervus), costituiti da ambienti agrari e forestali ricchi di vegetazione arborea, non se ne può totalmente escludere la presenza. Non è stata rilevata la presenza di un'altra specie di coleottero legato agli ambienti forestali, lo scarabeo eremita (Osmoderma eremita), nonostante siano state effettuate ispezioni visive nelle cavità di marcescenza degli alberi più senescenti e siano state installate apposite trappole su alcune ceppaie in decomposizione rilevate negli ambienti indagati. Si rileva tuttavia la presenza di habitat potenzialmente idoneo per la specie. 236
Cerambyx cerdo Classe: Ordine: Famiglia: Specie e descrittore: Nome vernacolare: Insecta Coleoptera Cerambycidae Cerambyx cerdo (Linnaeus, 1758) Cerambice delle querce Morfologia: Biologia ed ecologia: Globale e in Europa: In Italia: Nel S.I.C. Minacce: Questo cerambicide di media taglia (il corpo, escluse le antenne, è lungo 24-55 mm) e dal caratteristico colore colore nero (la parte terminale delle elitre è però bruno-rossiccio) presenta antenne sessualmente dimorfiche (più linghe nel maschio) e dotate di nodi fino al quinto segmento. Il torace presenta due spine che nelle popolazioni occidentali sono brevi. Presenta grandi larve bianche che possono raggiungere i 10 cm. Il ciclo vitale di Cerambyx cerdo ha una durata di 2 5 anni a seconda delle condizioni climatiche dell area considerata. La larva si sviluppa nel tronco e nei grossi rami delle querce (raramente anche altre latifoglie). La femmina depone tipicamente dalle 100 alle 400 uova all interno di profonde fessurazioni della corteccia e la schiusa si verifica dpo 8 12 giorni. A questo punto la larva inizia a nutrirsi al di sotto della corteccia, dopodiché penetra più in profondità nel legno. Nonostante questa specie si riproduca utilizzando legno fresco come substrato, gli attacchi creano necromassa che a sua volta favorisce altre specie legate a questa tipologia di substrato. Una volta metamorfosato, questo coleottero resta inattivo nel legno per alcuni mesi prima di lasciare l albero. In capo a due settimane circa dalla maturazione sessuale, l adulto si accoppia. Distribuzione e popolazioni: Europa, N Africa e Asia minore. Presente su tutto il territorio. La sua presenza nel S.I.C. è stata accertata tramite avvistamento diretto e rinvenimento a terra di resti di esemplari adulti predati, ormai in stato di decomposizione. - Scomparsa di boschi naturali e seminaturali con alberi vecchi e deperenti - Scarsa disponibilità di alberi idonei alla riproduzione anche in habitat potenzialmente idoneo per rimozione selettiva a scopo gestionale - Coetaneità del bosco che si traduce in una perdita di connectivity legata alla temporanea assenza di alberi idonei distribuiti su scale spaziali ampie che dovrebbero fungere da stepping stone per la specie (che compie spostamenti molto limitati) - Ombreggiamento del tronco dovuto alla crescita di alberi e cespugli circostanti (ad es. in aree abbandonate che un tempo ospitavano il pascolo) - Proliferazione di arbusti esotici o di conifere piantate nei pressi di piantehabitat - Tentativi di eradicazione del cerambicide, visto come un pericolo per il bosco, condotti mediante iniezioni di insetticida (condotti in alcune aree europee) 237
Esemplari morti di Cerambyx cerdo rinvenuti in località Schiapparo 5.7.3 Minacce Le principali minacce per questo S.I.C. sono costituite dalla progressiva espansione dei centri abitati e delle aree industriali periferiche al S.I.C., con particolare riferimento alle località Piano Aventino e Colle Pizzuto (Zone industriali/artigianali) e ai centri abitati di Casa Petra (presumo Frazione di Casoli) e Casoli stesso. Per quanto attiene alla presenza nel S.I.C. del cerambice delle querce, la minaccia principale è rappresentata dalla gestione forestale della lecceta ed in generale nel livello di conservazione della stessa: infatti, l impoverimento dell habitat forestale, legato sia al verificarsi di incendi, sia all applicazione di modelli di gestione forestale poco idonei, che prevedono ad esempio la rimozione di piante morte o malate, determina una minaccia per la sua sopravvivenza. 5.7.4 Indicazioni Gestionali Per la tutela di questa specie valgono considerazioni identiche a quelle fornite per i chirotteri, che mirano alla produzione di un bosco disetaneo e dotato delle caratteristiche necessarie a sostenere una popolazione vitale. Nelle aree agricole è pure fondamentale la manutenzione dei filari alberati posti ai margini dei seminativi arborati, in modo tale da mantenere inalterata la struttura di connettività tra le diverse zone agricole di fondovalle. Nei filari alberati, sarà necessario incoraggiare il rilascio degli esemplari arborei di maggiori dimensioni, soprattutto se parzialmente o totalmente deperenti o marcescenti per favorire la dispersione tra 238
patch idonee. 5.7.8 Indicazioni per il monitoraggio Si raccomanda di monitorare la presenza di C. cerdo sia attraverso l osservazione diretta sia mediante la conta, quale indicatore, dei fori di sfarfallamento. In particolare, qualora si intervenga con azioni tese al miglioramento delle condizioni del bosco per questa specie, sarà importante eseguire un primo survey ante operam così da disporre di un riferimento e monitorare la risposta demografica del taxon all azione di gestione. 239
ALLEGATI FOTOGRAFICI Foto 1 Vista del versante NORD del S.I.C., con la lecceta ed i seminativi di fondovalle Foto 2 Vista dei seminativi arborati nei pressi della porzione più a NORD del S.I.C. 240
Foto 3 Vista degli ambienti forestali molto densi di vegetazione 241
Foto 4 - Vista degli ambienti forestali molto densi di vegetazione 242
Foto 5 Tratto del Fiume Aventino molto importante per la chirotterofauna Foto 6 Bacini artificiali nel fondovalle, molto importanti per la chirotterofauna 243
Foto 7 Esemplari arborei presenti nelle aree agricole visionati durante le indagini di ricerca delle specie di coleottero 244
Foto 8 - Esemplari arborei presenti nelle aree agricole visionati durante le indagini di ricerca delle specie di coleottero 245