Il protocollo di Kyoto: dalla scala globale a quella locale



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Transcript:

Il protocollo di Kyoto: dalla scala globale a quella locale * Il cambiamento climatico: il problema a scala globale *Antonio Ballarin Denti è Ordinario di Fisica ambientale all Università Cattolica di Brescia. Mita Lapi è referente per il Progetto Kyoto Lombardia della Fondazione Lombardia per l ambiente. È difficile affrontare il problema delle variazioni del clima. Il sistema climatico è infatti un sistema complesso, non lineare, analizzabile solo su basi probabilistiche e che interagisce con molti altri sistemi fisici e biologici. Può essere influenzato sia da cause naturali che antropiche. Tra i molti determinanti naturali, alcuni non si prestano a misure affidabili, mentre gli effetti dell uomo sul clima sono in generale più facilmente determinabili e prevedibili. I principali fattori di influenza antropica sul clima consistono: - nell incremento della concentrazione atmosferica dei gas a effetto serra (cioè dei gas in grado di aumentare il potere radiativo dell atmosfera): soprattutto biossido di carbonio (anidride carbonica), proveniente dall impiego dei combustibili fossili, metano, prodotto da attività sia industriali che agro-zootecniche, e protossido di azoto, generato da pratiche agronomiche e di gestione dei suoli; - nella deforestazione e nei cambiamenti di uso del suolo, che riducono la capacità di assorbimento del biossido di carbonio da parte degli ecosistemi vegetali, modificano il potere riflettente della superficie terrestre (albedo) e possono a loro volta agire sul rilascio di gas serra da parte della sostanza organica e dei batteri del suolo. Nel corso del 2007, l Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), l organismo scientifico internazionale costituito a supporto della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, ha completato e pubblicato il suo quarto rapporto (Fourth Assessment Report) 1, sulle basi scientifiche delle variazioni climatiche in corso, sugli impatti che esse hanno sui sistemi naturali e antropici e sulla loro prevedibile evoluzione in funzione di differenti scenari di sviluppo socioeconomico e tecnologico. Nel rapporto si riconferma anzitutto che le concentrazioni atmosferiche dei principali gas serra sono sensibilmente aumentate dal 1750 a oggi e continuano a salire a un tasso molto elevato. L incremento osservato delle concentrazioni in atmosfera è funzione del parallelo incremento delle emissioni antropiche di tali composti: emissioni che, rispetto a valori trascurabili nell epoca preindustriale, hanno ora superato i sette miliardi di tonnellate equivalenti di carbonio. Il solo biossido di carbonio, responsabile per circa i due terzi dell effet- 48

to serra complessivo, è aumentato dal valore preindustriale di 280 ppm (invariato negli ultimi 10.000 anni e rimasto sempre sotto i 300 ppm negli ultimi 700.000 anni) al livello attuale di 387 ppm. Secondo il citato rapporto, i valori osservati di concentrazione dei gas serra permettono di concludere con alto grado di confidenza (P>90%) che le attività umane hanno prodotto negli ultimi due secoli un incremento del potere radiativo (cioè riscaldante) dell atmosfera superiore di oltre dieci volte al corrispondente incremento, nello stesso periodo, dell irradianza solare. Il rapporto evidenzia contestualmente il fatto che il riscaldamento del sistema planetario è ormai inequivocabile, sulla base degli incrementi osservati nelle temperature globali dell aria (0,13 C per decennio negli ultimi 50 anni) e degli oceani, della diminuzione dei ghiacciai e della copertura nevosa e dell innalzamento del livello dei mari (1,8 mm per anno negli ultimi 40 anni). Alle scale continentali e regionali sono stati osservati cambiamenti del clima relativi alle quantità di precipitazioni, alla salinità degli oceani, alla frequenza e intensità di eventi estremi come siccità, alluvioni, ondate di calore e cicloni tropicali. Sulla base delle precedenti osservazioni e del confronto con i dati paleoclimatici, il rapporto conclude che l aumento della temperatura globale degli ultimi 50 anni è inusuale almeno rispetto ai precedenti 1.300 anni ed è molto probabilmente (P>90%) dovuto all incremento dei gas serra causato dalle attività umane. L impiego di più completi modelli climatologici, utilizzati da un maggior numero di centri di ricerca, ha permesso di valutare meglio, rispetto ai precedenti rapporti IPCC, la sensibilità del clima ai fattori che lo influenzano, consentendo quindi di determinare con maggiore accuratezza il peso relativo e assoluto delle componenti naturali e antropiche nei cambiamenti climatici osservati. Il rapporto definisce in dettaglio anche gli scenari di emissione dei gas serra in funzione delle tendenze di crescita economica, del grado di integrazione delle economie nazionali, di incremento della popolazione e dei consumi di energia, dello sviluppo di nuove tecnologie energetiche e dell avvio di politiche atte a controllare e ridurre l emissione di tali composti. Tutte le affermazioni fatte nel rapporto sono poi state valutate con una stima quantitativa del loro grado di confidenza. È stato in tal modo possibile valutare, alla luce dei modelli climatologici ed econometrici impiegati, l effetto di politiche mirate al contenimento dei determinanti antropici del global change. Le politiche di mitigazione del cambiamento climatico: Protocollo di Kyoto e sviluppo sostenibile Il più rilevante contributo dato dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e dal conseguente Protocollo di Kyoto, entrato in vigore il 16 febbraio 2005 in 175 Paesi, è di aver stimolato la comparsa di una grande varietà di politiche nazionali di riduzione delle emissioni di gas serra, la creazione di un mercato virtuoso del carbonio e l avvio di nuovi meccanismi istituzionali per il raggiungimento solidale degli obiettivi di riduzione delle emissioni. Gli studi riportati in letteratura scientifica identificano molte opzioni per raggiungere 49

utili risultati entro e al di fuori del Protocollo di Kyoto. Dall analisi di queste, emerge, con ampio grado di condivisione, la convinzione che futuri accordi internazionali avranno maggiore consenso se saranno efficaci dal punto di vista ambientale, dotati di benefici adeguati ai loro costi, e tali da includere aspetti di equità e solidarietà sociale e internazionale. Rendendo lo sviluppo economico del pianeta socialmente più equo e ambientalmente più sostenibile, si potrà offrire un sostanziale contributo alla mitigazione del cambiamento climatico (cioè alla diminuzione della pressione dei fattori antropici sul clima). Scenari di politiche di mitigazione a scala regionale: il caso di studio della Lombardia Una significativa esperienza di studio sui cambiamenti climatici e il controllo dei gas serra a livello regionale è costituita dal Progetto Kyoto-Lombardia 2, una ricerca nata dalla collaborazione tra Fondazione Lombardia per l ambiente, Regione Lombardia e Arpa Lombardia. Lo studio, che è in fase di avanzato svolgimento, si propone l obiettivo di fornire gli elementi chiave per il controllo dei gas serra nella nostra regione: dati di base, impatti, scenari e politiche. I risultati recentemente pubblicati 3 riguardano lo stato e l evoluzione climatica dell area regionale, l inventario delle emissioni dei sei Rendendo lo sviluppo economico del pianeta socialmente più equo e ambientalmente più sostenibile, si potrà offrire un sostanziale contributo alla mitigazione del cambiamento climatico. gas serra previsti dal Protocollo di Kyoto, una valutazione degli impatti di ordine sanitario, economico e ambientale provocati dai cambiamenti climatici in corso e previsti in futuro, e infine un analisi preliminare delle riduzioni delle emissioni in funzione di differenti scenari di sviluppo economico e di politiche di intervento. In particolare, nell ambito dello studio sono state valutate quelle politiche regionali in atto che, accoppiate a dirette politiche di mitigazione, possono contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra. Tra queste possiamo citare: - nel settore civile e terziario, l ampliamento degli obiettivi di efficienza energetica negli usi finali, la verifica della corretta applicazione dei regolamenti edilizi comunali, la promozione della certificazione energetica degli edifici; - nel settore dei trasporti, la promozione di politiche di mobilità urbana previste dal Programma strutturale per la qualità dell aria 2005-2010 della Regione Lombardia, quali piattaforme urbane di interscambio merci e passeggeri con veicoli ecologici, conversione a metano di varie categorie di veicoli, individuazione di porti di interscambio strada-ferrovia, creazione di nuovi terminal in corrispondenza di nuove tratte autostradali o ferroviarie; - nel settore industriale, il supporto gestionale e finanziario alle imprese per il ricorso ai meccanismi flessibili di Kyoto per ridurre le emissioni di CO 2 in base al Piano nazionale di allocazione, mediante l adozione di tecnologie efficienti dal punto di vista energetico e la promozione della certificazione ambientale. 50

Gli interventi previsti dal Progetto dovrebbero ridurre le emissioni di gas serra, rispetto al trend di base, di circa 15 Mt (milioni di tonnellate) annue di CO 2 entro il 2012: la differenza residua per raggiungere l obiettivo di Kyoto è pari a circa 10 Mt di CO 2 all anno. Sono state quindi valutate una serie di misure di tipo tecnologico e gestionale che possano permettere il raggiungimento completo degli obiettivi di riduzione dei gas serra, quali: - allineamento della domanda di combustibile a uso domestico agli standard di efficienza energetica previsti dalle nuove normative (certificati bianchi); - diminuzione del consumo elettrico domestico sulla base del trend di sostituzione tra le diverse tecnologie (per esempio, negli elettrodomestici); - miglioramento dell efficienza nel settore dell illuminazione pubblica; - nel settore dei trasporti, sostituzione di combustibili a maggiore impatto, estensione della mobilità alternativa (per esempio attraverso il car sharing), limitazione all uso delle auto private; - nel settore della produzione di energia, produzione minima da alcune sorgenti rinnovabili (certificati verdi), sviluppo del teleriscaldamento, diffusione della generazione distribuita; - nell industria, calcolo delle curve di abbattimento per le imprese in base alla direttiva Emission Trading. 51

Protezione del clima, tutela della salute umana e sviluppo economico: scelte sostenibili a livello locale Su scala globale, gli interventi economicamente sostenibili (in termini di rapporto costi/benefici) sarebbero sufficienti ad arrestare la crescita delle emissioni di gas serra e perfino a ridurne i livelli al di sotto di quelli attuali. Inoltre, la diminuzione dell impiego dei combustibili fossili recherebbe indubbi vantaggi sul piano dei prezzi dei combustibili, sulla durata delle riserve disponibili e sulla maggiore stabilità politica in aree molto sensibili del pianeta. È tra l altro importante notare che il miglioramento della qualità dell aria derivante da queste politiche di riduzione dei gas serra produrrebbe benefici per la salute umana tali da compensare una gran parte dei costi richiesti. Se guardiamo, per esempio, al contesto territoriale di una città come Milano, le azioni attivabili in diversi settori per la tutela del clima produrrebbero un sensibile miglioramento della qualità dell aria in riferimento ai livelli di particolato atmosferico fine (il PM10), degli ossidi di azoto e di altri inquinanti. Gli incrementi sensibili nel costo dei combustibili fossili (soprattutto petrolio e gas naturale) avvenuti negli ultimi cinque anni hanno comunque prodotto alcuni risultati positivi anche in funzione degli obiettivi di abbattimento delle emissioni di gas serra. Si è conseguita una maggiore efficienza energetica nell industria, nei trasporti e nel riscaldamento degli edifici, si sono sviluppati e migliorati i sistemi di recupero energetico da rifiuti, si sono sviluppate forme di impiego domestico di biomasse (soprattutto legna). In altre parole, il sistema economico e sociale, a livello dei grandi e piccoli attori economici, delle comunità locali e delle famiglie ha dimostrato di saper fare di necessità virtù, e soprattutto comincia a evidenziare una crescente consapevolezza del legame necessario tra sviluppo economico, miglioramento della qualità della vita e tutela dell ambiente. L impegno per la mitigazione della componente antropica dei cambiamenti climatici, così intrecciato da un lato al problema della tutela delle risorse naturali e dell ambiente e dall altro a quello della protezione della salute umana, può costituire un fattore determinante per la nascita di una nuova cultura etica, sociale ed economica, in grado di ridefinire valori ormai diventati troppo generici quali progresso, solidarietà e promozione umana. Note e indicazioni bibliografiche 1 Cfr. Intergovernmental Panel on Climate Change, Working Group I, Fourth Assessment Report, Climate Change 2007: The Physical Science Basis, Summary for Policymakers, February 2007; Intergovernmental Panel on Climate Change, Working Group II, Fourth Assessment Report, Climate Change 2007: Impacts, Adaptation and Vulnerability, Summary for Policymakers, April 2007; Intergovernmental Panel on Climate Change, Working Group II, Fourth Assessment Report, Climate Change 2007: Mitigation of Climate Change, Summary for Policymakers, May 2007. 2 A. Ballarin Denti, M. Lapi, Il cambiamento climatico. Nuove basi scientifiche e scenari di impatto, «La Termotecnica», n. 6, 2007. 3 Si veda il sito del Progetto Kyoto Lombardia www.kyotolombardia.org 52