VOLEVA DIMAGRIRE, MUORE A 34 ANNI PER UN INTERVENTO DI BENDAGGIO GASTRICO

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Transcript:

VOLEVA DIMAGRIRE, MUORE A 34 ANNI PER UN INTERVENTO DI BENDAGGIO GASTRICO Verona, la procura apre un'inchiesta dopo la segnalazione del marito e della clinica. La donna abitava a Mantova, aveva due bimbe. Indagati i medici (Ansa) VENEZIA - Una donna mantovana di 34 anni è morta durante un intervento di bendaggio gastrico finalizzato a dimagrire in una clinica e sulla vicenda la procura della Repubblica di Verona ha aperto un'inchiesta, iscrivendo nel registro degli indagati come atto dovuto alcuni medici. La morte è avvenuta alcuni giorni fa in seguito a un arresto cardiocircolatorio della paziente, che pare soffrisse di ipertensione, durante l'intervento in laparoscopia per ragioni che saranno chiarite dall'autopsia. A chiedere che sia fatta chiarezza sulla morte della moglie, madre di due bimbe, è stato il marito che si è rivolto ai carabinieri. Anche i vertici della clinica si erano subito attivati per segnalare la morte agli organi competenti. Sulla vicenda è intanto intervenuto il presidente della Sicob (società italiana di chirurgia dell'obesità e delle malattie metaboliche), Marcello Lucchese, di Firenze, che ha espresso vicinanza alla famiglia della donna ma evidenziato «come episodi drammatici come questo non possano però mettere in discussione il valore e la sicurezza degli interventi di chirurgia dell'obesità». «La chirurgia bariatrica volta a migliorare se non guarire la sindrome metabolica presente nell'obesità grave - ha rilevato -, non può e non deve essere vista come una scelta per fini estetici, ma come un vero e proprio strumento molto spesso indispensabile per salvare spesso la vita agli individui obesi, che soltanto nel nostro Paese hanno ormai toccato la soglia dei 6 milioni, il 10% della popolazione». «Sono molteplici i problemi che affrontano questi pazienti nella quotidianità - conclude Marcello Lucchese -, senza contare che l'obesità porta con sè diverse malattie invalidanti, come il diabete, che riducono sensibilmente la qualità di vita. Di questi individui, almeno un milione potrebbe risolvere efficacemente i propri problemi di salute con interventi di chirurgia cosiddetta bariatrica (per ottenere una forte riduzione di peso scongiurandone le conseguenze). Ma solo poco più di 7.000 persone vengono operate ogni anno». (Ansa)

Il Gazzettino articolo http://www.ilgazzettino.it/stampa_articolo.php?id=208112 Page 1 of 1 Muore a 34 anni dopo l'intervento per dimagrire: medici sotto inchiesta Il decesso è avvenuto per arresto cardiocircolatorio: l'esame approfondito del cuore stabilirà le cause della scomparsa VERONA - Paziente mantovana di 34 anni, Debora Fiorentini, muore durante un intervento di bendaggio gastrico per dimagrire in una clinica veronese: la Procura della repubblica ha aperto un'inchiesta, iscrivendo sul registro degli indagati sei persone tra medici ed infermieri presenti nella sala operatoria al momento dell'intervento. La morte è avvenuta alcuni giorni fa in seguito a un arresto cardiocircolatorio della paziente, che pare soffrisse di ipertensione, durante l'intervento in laparoscopia per ragioni che saranno chiarite dall'autopsia. A chiedere che sia fatta chiarezza sulla morte della moglie, madre di due bimbe, è stato il marito che si è rivolto ai carabinieri. Anche i vertici della clinica si erano subito attivati per segnalare la morte agli organi competenti. Sulla vicenda è intanto intervenuto il presidente della Sicob (società italiana di chirurgia dell'obesità e delle malattie metaboliche), il professor Marcello Lucchese, di Firenze, che ha espresso vicinanza alla famiglia della donna ma evidenziato «come episodi drammatici come questo non possano però mettere in discussione il valore e la sicurezza degli interventi di chirurgia dell'obesità. La chirurgia bariatrica volta a migliorare se non guarire la sindrome metabolica presente nell'obesità grave - ha rilevato -, non può e non deve essere vista come una scelta per fini estetici, ma come un vero e proprio strumento molto spesso indispensabile per salvare spesso la vita agli individui obesi, che soltanto nel nostro Paese hanno ormai toccato la soglia dei 6 milioni, il 10% della popolazione. Sono molteplici i problemi che affrontano questi pazienti nella quotidianità - conclude Marcello Lucchese -, senza contare che l'obesità porta con sé diverse malattie invalidanti, come il diabete, che riducono sensibilmente la qualità di vita. Di questi individui, almeno un milione potrebbe risolvere efficacemente i propri problemi di salute con interventi di chirurgia cosiddetta bariatrica (per ottenere una forte riduzione di peso scongiurandone le conseguenze). Ma solo poco più di 7.000 persone vengono operate ogni anno». Sarà un esame più approfondito del cuore ad accertare con precisione le cause della morte della 34enne. L'autopsia avrebbe stabilito che il decesso non sarebbe avvenuto durante l'intervento, ma per un successivo problema cardiaco che sarà chiarito con ulteriori accertamenti necroscopici. I risultati dell'autopsia saranno depositati in tribunale entro 60 giorni.

Corriere Veneto http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2012/13-luglio-2012/voleva... Page 1 of 2 stampa chiudi VERONA Voleva dimagrire, muore a 34 anni per un intervento di bendaggio gastrico Verona, la procura apre un'inchiesta dopo la segnalazione del marito e della clinica. La donna abitava a Mantova, aveva due bimbe. Indagati i medici VENEZIA - Una donna mantovana di 34 anni è morta durante un intervento di bendaggio gastrico finalizzato a dimagrire in una clinica e sulla vicenda la procura della Repubblica di Verona ha aperto un'inchiesta, iscrivendo nel registro degli indagati come atto dovuto alcuni medici. La morte è avvenuta alcuni giorni fa in seguito a un arresto cardiocircolatorio della paziente, che pare soffrisse di ipertensione, durante l'intervento in laparoscopia per ragioni che saranno chiarite dall'autopsia. A chiedere che sia fatta chiarezza sulla morte della moglie, madre di due bimbe, è stato il marito che si è rivolto ai carabinieri. Anche i vertici della clinica si erano subito attivati per segnalare la morte agli organi competenti. Sulla vicenda è intanto intervenuto il presidente della Sicob (società italiana di chirurgia dell'obesità e delle malattie metaboliche), Marcello Lucchese, di Firenze, che ha espresso vicinanza alla famiglia della donna ma evidenziato «come episodi drammatici come questo non possano però mettere in discussione il valore e la sicurezza degli interventi di chirurgia dell'obesità». «La chirurgia bariatrica volta a migliorare se non guarire la sindrome metabolica presente nell'obesità grave - ha rilevato -, non può e non deve essere vista come una scelta per fini estetici, ma come un vero e proprio strumento molto spesso indispensabile per salvare spesso la vita agli individui obesi, che soltanto nel nostro Paese hanno ormai toccato la soglia dei 6 milioni, il 10% della popolazione». «Sono molteplici i problemi che affrontano questi pazienti nella quotidianità - conclude Marcello Lucchese -, senza contare che l'obesità porta con sè diverse malattie invalidanti, come il diabete, che riducono sensibilmente la qualità di vita. Di questi individui, almeno un milione potrebbe risolvere efficacemente i propri problemi di salute con interventi di chirurgia cosiddetta bariatrica (per ottenere una forte riduzione di peso scongiurandone le conseguenze). Ma solo poco più di 7.000 persone vengono operate ogni anno». (Ansa) stampa chiudi

Muore durante il bendaggio gastrico, la procura apre un'inchiesta http://www.veronasera.it/cronaca/muore-ospedale-intervento-inchiesta.html Page 1 of 3 Muore sotto i ferri durante un intervento per dimagrire, aperta un'inchiesta La donna abitava a Mantova, aveva due bimbe. A seguito della tragica vicenda i medici della struttura sono iscritti nel registro degli indagati, ma si tratta di un atto dovuto di La Redazione Consiglia Era morta la settimana scorsa durante un intervento di bendaggio gastrico finalizzato a dimagrire in una clinica veronese. Sulla tragica vicenda che ha visto la morte della donna mantovana di 34 anni la procura della Repubblica di Verona ha aperto un'inchiesta, iscrivendo nel registro degli indagati come atto dovuto alcuni medici. La morte è avvenuta in seguito a un arresto cardiocircolatorio della paziente, che pare soffrisse di ipertensione, durante l'intervento in laparoscopia per ragioni che saranno chiarite dall'autopsia. A chiedere che sia fatta chiarezza sulla morte della moglie, madre di due bimbe, è stato il marito che si è rivolto ai carabinieri. Anche i vertici della clinica si erano subito attivati per segnalare la morte agli organi competenti. Sulla vicenda è intanto intervenuto il presidente della Sicob (società italiana di chirurgia dell'obesità e delle malattie metaboliche) Marcello Lucchese che ha espresso vicinanza alla famiglia della donna ma evidenziato come "episodi drammatici come questo non possano però mettere in discussione il valore e la sicurezza degli interventi di chirurgia dell'obesità". Annuncio promozionale Ricevi le notizie di questa zona nella tua mail. Iscriviti gratis a Veronasera! "La chirurgia bariatrica volta a migliorare se non guarire la sindrome metabolica presente nell'obesità grave - ha rilevato - non può e non deve essere vista come una scelta per fini estetici, ma come un vero e proprio strumento molto spesso indispensabile per salvare spesso la vita agli individui obesi, che soltanto nel nostro Paese hanno ormai toccato la soglia dei 6 milioni, il 10% della popolazione". COMMENTA

Scienza e Salute : Chirurgia obesità: 7.000 italiani ogni anno guadagnano in media die... http://www.tuttoblog.com/2012/07/12/chirurgia-obesita-7-000-italiani-ogni-anno-gua... Page 1 of 2 Chirurgia obesità: 7.000 italiani ogni anno guadagnano in media dieci anni di vita La SICOB, Società Italiana di Chirurgia dell Obesità e delle malattie metaboliche, pur partecipando al lutto per la scomparsa di una giovane donna mantovana deceduta domenica scorsa in una clinica di Verona durante un operazione per guarire da una malattia severa quale l obesità grave, ritiene che questo evento rappresenti una tragica fatalità, che nulla ha a che fare con la validità e sicurezza delle tecniche operatorie, che rappresentano per molti pazienti l unica alternativa. Fatti di cronaca drammatici, come quello accaduto nella clinica veronese afferma il presidente della SICOB, Marcello Lucchese, Direttore della chirurgia bariatrica e metabolica del Policlinico Careggi di Firenze non possono mettere in discussione il valore di interventi come il bendaggio gastrico. La chirurgia bariatrica, volta a migliorare se non guarire la sindrome metabolica presente nell obesità grave, non può e non deve essere vista come una scelta per fini estetici, ma come un vero e proprio strumento per salvare spesso la vita agli individui obesi, che soltanto nel nostro Paese hanno ormai toccato la soglia dei 6.000.000, il 10% della popolazione. L aspettativa di vita nella popolazione severamente obesa è ridotta di 9 anni nelle donne e di 12 negli uomini. Sono molteplici i problemi che affrontano questi pazienti nella quotidianità conclude Marcello Lucchese -, senza contare che l obesità porta con sé diverse malattie invalidanti, come per esempio il diabete, che riducono sensibilmente la qualità di vita. Di questi individui, almeno un milione potrebbe risolvere efficacemente i propri problemi di salute con interventi di chirurgia cosiddetta bariatrica (per ottenere una forte riduzione di peso scongiurandone le conseguenze). Ma solo poco più di 7000 persone vengono operate ogni anno.

Chirurgia obesità: 7.000 italiani ogni anno guadagnano in media dieci anni di vita - S... http://www.salutedomani.com/il_weblog_di_antonio/2012/07/chirurgia-obesit%c3%... Page 1 of 3 SALUTE DOMANI IL PORTALE DEL BENESSERE NOTIZIE IN ANTEPRIMA E SEMPRE GRATIS *************************** il Weblog di Antonio Caperna ****** mobile phone: salutedomani.m.libero.it 12/07/2012 Chirurgia obesità: 7.000 italiani ogni anno guadagnano in media dieci anni di vita La SICOB, Società Italiana di Chirurgia dell Obesità e delle malattie metaboliche, pur partecipando al lutto per la scomparsa di una giovane donna mantovana deceduta domenica scorsa in una clinica di Verona durante un operazione per guarire da una malattia severa quale l obesità grave, ritiene che questo evento rappresenti una tragica fatalità, che nulla ha a che fare con la validità e sicurezza delle tecniche operatorie, che rappresentano per molti pazienti l unica alternativa. Fatti di cronaca drammatici, come quello accaduto nella clinica veronese - afferma il presidente della SICOB, Marcello Lucchese, Direttore della chirurgia bariatrica e metabolica del Policlinico Careggi di Firenze - non possono mettere in discussione il valore di interventi come il bendaggio gastrico. La chirurgia bariatrica, volta a migliorare se non guarire la sindrome metabolica presente nell obesità grave, non può e non deve essere vista come una scelta per fini estetici, ma come un vero e proprio strumento per salvare spesso la vita agli individui obesi, che soltanto nel nostro Paese hanno ormai toccato la soglia dei 6.000.000, il 10% della popolazione. L aspettativa di vita nella popolazione severamente obesa è ridotta di 9 anni nelle donne e di 12 negli uomini. Sono molteplici i problemi che affrontano questi pazienti nella quotidianità - conclude Marcello Lucchese -, senza contare che l obesità porta con sé diverse malattie invalidanti, come per esempio il diabete, che riducono sensibilmente la qualità di vita. Di questi individui, almeno un milione potrebbe risolvere efficacemente i propri problemi di salute con interventi di chirurgia cosiddetta bariatrica (per ottenere una forte riduzione di peso scongiurandone le conseguenze). Ma solo poco più di 7000 persone vengono operate ogni anno.

http://sfoglia2.corriere.it/sipol_rcs/jsp/printart.jsp?cli=corse 14/07/2012 Sabato 14 Luglio, 2012 CORRIERE DEL VENETO - VERONA RIPRODUZIONE RISERVATA Bendaggio gastrico fatale a 34 anni «Forse si trattò di attacco cardiaco» VERONA - Sarà un esame più approfondito del cuore ad accertare con precisione le cause della morte di Debora Fiorentini, 34 anni, mantovana, deceduta una settimana fa dopo un intervento di endaggio gastrico eseguito in l aparoscopia in una clinica p rivata di Verona. L'autopsia avrebbe stabilito che il decesso non sarebbe avvenuto durante l'intervento, ma per un successivo problema cardiaco che sarà chiarito con ulteriori acc ertamenti necroscopici. I risultati dell'autopsia saranno depositati in tribunale entro 60 giorni. La Procura della repubblica di Verona ha aperto un'inchiesta, iscrivendo sul registro degli indagati sei persone tra medici ed infermieri presenti nella sala operatoria al momento dell'intervento. La donna, che lascia due figl ie, er a obesa e par e soffrisse di ip ertensione. Sulla vicenda è intanto intervenuto il presidente della Sicob (società it aliana di chirurgia dell 'obesità e d elle mal attie metaboliche), il professor Marcello Lucchese, di Firenze, che ha espre sso vicinanza alla famigli a della donna ma evidenziato «come episodi drammatici come questo non possano però mettere in discussione il valo re e la sicurezza degli inte rventi di chirurgia dell'obesità». «L a ch irurgia ariatrica volta a migliorare se non guarire la si ndrome metabolica pr esente nell'obesità grave - ha rilevato -, non può e non deve essere vista come una scelta per fini estetici, ma come un vero e proprio strumento molto spesso indispensabile per sa lvare spesso la vita agli individui obesi, che soltanto nel nostro Paese hanno ormai toccato la soglia dei 6 milioni, il 10% della popolazione». «Sono molteplici i problemi che affrontano questi pazienti nella quotidianità» conclude Marcello Lucchese. RIPRODUZIONE RISERVATA