G.E.A.L. S.p.A. - GESTIONE ESERCIZIO ACQUEDOTTI LUCCHESI - Viale Luporini, 1348 Lucca COMUNE DI LUCCA OGGETTO: PROGETTO DEFINITIVO Collegamento della frazione di Nozzano e di altre frazioni al depuratore di Pontetetto ELABORATO: DATA: OTTOBRE 2016 SCALA: DIRETTORE TECNICO Ing. Mario Chiarugi PROGETTISTI Ing. Giovanni Simonelli Ing. Simone Franchini GEOLOGIA Geol. Nicola Cempini Geol. Carlo Ferri Geol. Alessandro Agnelli ESPROPRI Geom. Andrea Patriarchi P.I. Davide Moretti COLLABORATORI TECNICI Reti e Impianti Ing. Alessandro Moscatelli Impianti Elettrici Ing. Carmine Miulli Studio Omega Progetti Opere Strutturali Ing. Giuseppe Lorenzo Opere Architettoniche Geom. Andrea Patriarchi Arch. Domenico Gramazio Arch. Massimo Giaconi Valutazioni ambientali Dott. Antonella Grazzini Dott. Alessandra Sani Valutazioni acustiche Ing. Matteo Betti Ing. Filippo Ciolli Indagini Archeologiche Studio Ass. Archa Rilievi topografici Geom. Alessandro Bettarini Disegni Geom. Marco Menichini
PROVINCIA DI LUCCA COLLEGAMENTO DELLA FRAZIONE DI NOZZANO E DI ALTRE FRAZIONI AL DEPURATORE DI PONTETETTO PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE SULLA GESTIONE DELLE MATERIE (art. 26 comma 1 lett i d.p.r. nr. 207/2010) Relazione tecnica sulla gestione delle materie Pag. 1 di 11
INDICE 1 PREMESSA... 4 2 L'INTERVENTO IN PROGETTO... 4 3 DESCRIZIONE DEI FABBISOGNI DEI MATERIALI DA APPROVVIGIONARE DA CAVA, AL NETTO DEI VOLUMI REIMPIEGATI, E DEGLI ESUBERI DI MATERIALI DI SCARTO, PROVENIENTI DAGLI SCAVI... 6 3.1 FANGHI DI DRAGAGGIO DEI FOSSI... 8 4 INDIVIDUAZIONE DELLE CAVE PER L'APPROVVIGIONAMENTO DELLE MATERIE E DELLE AREE DI DEPOSITO PER LO SMALTIMENTO DELLE TERRE DI SCARTO... 9 5 DESCRIZIONE DELLE SOLUZIONI DI SISTEMAZIONI FINALI PROPOSTE... 11 Relazione tecnica sulla gestione delle materie Pag. 2 di 11
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1 PREMESSA Il presente documento rappresenta la Relazione sulla gestione delle materie, redatta ai sensi dell art. 26 comma i) del Decreto del Presi dente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207 Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture». Ai sensi del suddetto Regolamento, è riportata la descrizione dei fabbisogni di materiali da approvvigionare da cava, al netto dei volumi reimpiegati, e degli esuberi di materiali di scarto, provenienti dagli scavi; l individuazione delle cave per approvvigionamento delle materie e delle eventuali aree di deposito per lo smaltimento delle terre di scarto; la descrizione delle soluzioni di sistemazione finali proposte. 2 L'INTERVENTO IN PROGETTO L'intervento in progetto ha lo scopo di collegare di alcune frazioni del Comune di Lucca al pozzetto immediatamente a valle della stazione di sollevamento esistente denominata"santeschi" che a sua volta conferisce i reflui al depuratore PONTETETTO, dotato di capacità residua per trattare i reflui provenienti dall Oltreserchio. Pre il raggiungimento di tale obiettivo dovranno essere realizzate, sostanzialmente: una condotta di fognatura in pressione; 4 nuove stazioni di sollevamento che lavorano in serie, oltre ad altri interventi "minori" quali: brevi tratti di condotte a gravità; Relazione tecnica sulla gestione delle materie Pag. 4 di 11
brevi tratti condotte in pressione; piccola stazione di sollevamento prefabbricata. Il tracciato individuato, nonostante sia stato determinato in modo tale da ridurre al minimo l'impatto sul territorio e le interferenze sia con il reticolo che con i servizi presenti, resta comunque fortemente condizionato dalla necessità di oltrepassare il Fiume Serchio, il canale Ozzeri, l'autostrada, la Ferrovia, il canale Piscilla ed altri canali del reticolo minore. Il collettore principale in pressione, esteso per circa 10Km, è sostanzialmente diviso in due macro tratti, ovvero: un primo tratto che va dalla stazione di sollevamento esistente denominata "LE CATERATTE" fino alla stazione di sollevamento in progetto SOLL_04; un secondo tratto che va dalla stazione di sollevamento SOLL_04 al pozzetto immediatamente a valle della stazione di sollevamento esistente denominata"santeschi" che a sua volta conferisce i reflui al depuratore di PONTETETTO. Relazione tecnica sulla gestione delle materie Pag. 5 di 11
3 DESCRIZIONE DEI FABBISOGNI DEI MATERIALI DA APPROVVIGIONARE DA CAVA, AL NETTO DEI VOLUMI REIMPIEGATI, E DEGLI ESUBERI DI MATERIALI DI SCARTO, PROVENIENTI DAGLI SCAVI La realizzazione di una rete fognaria prevede almeno seguenti operazioni: Taglio asfalto (per percorrenze su strade asfaltate) Scavo (a sezione obbligata, ristretta e non); Realizzazione del letto di posa; Posa in opera delle condotte; Realizzazione di rinfianco e sopra tubo; Riempimenti: o con materiale arido di cava (tout-venant) proveniente da cave di prestito: - Per scavi su strada bianca o con misto cementato: - Per scavi su strada asfaltata comunale - Per scavi su strade provinciali - Per scavi su strade regionali - Per scavi su strada statali (non interessate dal progetto in esame) o Con materiale di scavo opportunamente costipato ogni 30cm: - Per scavi in terreno vegetale Ripristini: o Con Binder finito di 14cm, tappeto di usura di 4 cm e ripristino della segnaletica: - per le strade asfaltate provinciali/regionali/statali; o Con Binder finito di 10cm, tappeto di usura di 3 cm e ripristino della segnaletica: - per le altre strada asfaltate; o Con materiale arido di cava (tout venant) e stabilizzato di cava (ripresa di strada): - per le strade bianche. In funzione del tracciato delle tubazioni e della posizione dei manufatti di sollevamento, previsto sia su terreni naturali sia su strade pubbliche, i riempimenti saranno differenti: per le percorrenze su terreni agricoli o naturali, le terre da scavo saranno utilizzate in loco per il reinterro; per quelle su strade pubbliche i riempimenti degli scavi saranno realizzati con materiali tali da rispettare le prescrizioni degli Enti competenti. Il progetto, per quanto riguarda l utilizzo delle terre di scavo, rientra nel regime di applicazione dell art. 185 comma 1, lettera c bis del D. Lgs. 152 del 3 aprile 2006 e della legge 443/01 e S.M.I. in quanto parte di queste, appunto, sono destinate all effettivo utilizzo per reinterri e riempimenti. Relazione tecnica sulla gestione delle materie Pag. 6 di 11
Le volumetrie in gioco sono le seguenti: SCAVI Scavo fino a 1,5m 20 058,76 m 3 Scavo da 1,5m a 4m 1222,69 m 3 Scavo da 4m a 6m 220,50 m 3 Scavo da 6m a 8m 32,34 m 3 TOTALE 21534,29 m 3 RIEMPIMENTI - MATERIALI DA APPROVVIGIONARE Sabbia 6866,74 m 3 Materiale proveniente dagli scavi 3265,10 m 3 Materiale arido di cava (tuot-venant) 4488,24 m 3 Misto cementato 5527,59 m 3 Stabilizzato di cava 408,76 m 3 Sasso di cava 40/70 290,80 m 3 Stabilizzato 40/40 604,66 m 3 TOTALE 21451,89 m 3 MATERIALE DA SMALTIRE Materiale da smaltire 19 051,58 m 3 Di cui il fresato è 505,49 m 3 Le lavorazioni di scavo, che non prevedono tecnologie con l impiego di prodotti tali da contaminare le rocce e terre stesse, verranno realizzate stoccando le terre di scavo a lato della trincea, la quale rimarrà aperta per una lunghezza massima di 30 metri lineari; dopo la posa in opera della condotta e allettamento della stessa sarà eseguito in tempi rapidi il ricoprimento dello scavo. Si prevede quindi che le terre momentaneamente stoccate di fianco lo scavo ci stiano un tempo relativamente breve dell ordine di 1-2 giorni. In questo modo si evita la movimentazione di materiale in aree di stoccaggio appositamente da individuare lontano dalla trincea di scavo, velocizzando di conseguenza i tempi di realizzazione dell opera. Per quanto riguarda la realizzazione delle stazioni di sollevamento, lo stoccaggio delle terre di scavo riutilizzate per il reinterro sarà più prolungato, ma comunque della durata necessaria per la realizzazione di ciascun manufatto (massimo 1 mese). Relazione tecnica sulla gestione delle materie Pag. 7 di 11
Nella L. 443/01 e s.m.i. si fa esplicita distinzione tra sito di produzione delle terre e rocce da scavo e sito di utilizzo delle stesse: in un opera fognaria come questa, secondo quanto descritto sopra, i due siti coincidono. In riferimento alla L. 443/01, art. 1 comma 17, per zone di scavo ricadenti in aree industriali, artigianali, aste fluviali o canali su cui sono presenti potenziali fonti di contaminazione (es. scarichi di acque reflue industriali e/o civili), o aree in cui si sospettino contaminazioni diffuse come ad es. aree limitrofe al bordo stradale di strutture viarie di grande traffico, deve essere effettuata la valutazione analitica della contaminazione dei materiali, al fine di decidere il regime giuridico degli stessi, se effettivamente possono essere destinati all utilizzo oppure, qualora siano presenti concentrazioni di contaminanti superiori ai livelli fissati dalla colonna B, tabella 1 dell All. 1 del D.M. 471/99, debba essere considerato rifiuto e, come tale, per quanto riguarda la produzione, il deposito, il trasporto e l eventuale utilizzo, assoggettarlo alla disciplina del D. Lgs. 22/97. La verifica analitica può essere effettuata in due modi: 1. Accertamento della contaminazione con campionamento da cumuli sul materiale scavato; 2. Accertamento della contaminazione mediante indagine ambientale sul sito di produzione. Nel nostro caso si ritiene che tale esigenza di verifica non sussista per tutte le aree di scavo in cui è previsto l utilizzo delle terre. Le terre di scavo non destinate all utilizzo, durante le lavorazioni di scavo saranno caricate sui camion, trasportate e conferite in impianti di trattamento materiali di risulta o a discariche autorizzate a discrezione del produttore del rifiuto che in questo caso è individuato nell impresa appaltatrice. Sono state individuate comunque delle aree adibite allo stoccaggio temporaneo delle terre, oltre quelle che in fase di aggiudicazione dell appalto proporrà la ditta appaltatrice, nelle zone di ubicazione delle stazioni di sollevamento, per le quali è previsto l acquisizione dei terreni; la superficie complessiva si aggira intorno ai 1500 mq. 3.1 Fanghi di dragaggio dei fossi L attraversamento dei fossi e canali in sub-alveo verrà realizzato mediante lo scavo in trincea degli stessi fino alla profondità necessaria per la messa in opera della condotta. Successivamente saranno ripristinate le scarpate dei canali. Prima dello scavo si dovrà procedere al dragaggio dei fanghi eventualmente presenti sul fondo dei canali avendo l accortezza di tenerli separati dal resto delle terre di scavo. I fanghi saranno trasportati, conferiti e smaltiti in pubblica discarica autorizzata a seguito di una loro caratterizzazione. Un eventuale stoccaggio temporaneo dovrà essere fatto nelle aree individuate obbligatoriamente in contenitori o sopra teli protettivi per evitare il contatto con i terreni circostanti. Si stima di dover dragare circa 50 mc di fanghi. Relazione tecnica sulla gestione delle materie Pag. 8 di 11
4 INDIVIDUAZIONE DELLE CAVE PER L'APPROVVIGIONAMENTO DELLE MATERIE E DELLE AREE DI DEPOSITO PER LO SMALTIMENTO DELLE TERRE DI SCARTO Dall analisi della documentazione disponibile dalla Regione Toscana sono state individuate alcune cave presenti nel comune di Lucca e di San Giuliano Terme che sono sia individuate come risorse e come siti di ripristino. Estratto giacimenti Lucca Relazione tecnica sulla gestione delle materie Pag. 9 di 11
Estratto giacimenti San Giuliano Terme Questo elenco è aggiornato ogni anno dalla Regione Toscana. Ccome si vede nelle aree limitrofe alla zona di progetto sono presente diverse cave di prestito che possono essere anche considerate anche come possibili aree di ripristino. Nel comune di Lucca sono presenti ulteriori cave lungo la valle del Serchio a nord della città. Relazione tecnica sulla gestione delle materie Pag. 10 di 11
5 DESCRIZIONE DELLE SOLUZIONI DI SISTEMAZIONI FINALI PROPOSTE Per quanto riguarda le sistemazioni finali proposte, saranno effettuati: per le strade asfaltate provinciali/regionali/statali ripristini con: o Binder finito di 14cm; o tappeto di usura di 4 cm; o ripristino della segnaletica. per le altre strada asfaltate con: o Binder finito di 10cm; o tappeto di usura di 3 cm; o ripristino della segnaletica. per le strade bianche: o con materiale arido di cava (tout venant); o stabilizzato di cava (ripresa di strada). Relazione tecnica sulla gestione delle materie Pag. 11 di 11