Ricerca, tecnologia e organizzazione: queste le carte vincenti ragione sociale: D.V.P. VACUUM TECHNOLOGY SRL provincia: Bologna addetti: 47 settore: Produzione e commercializzazione di pompe per il vuoto sito web: www.dvp.it Mario Zucchini Quando arriviamo alla D.V.P. VACUUM TECHNOLOGY SRL a San Pietro in Casale siamo decisamente colpiti dalla moderna struttura dell'azienda e ammiriamo l'organizzazione delle postazioni negli uffici. Comprendiamo subito che lo sforzo della famiglia Zucchini è stato quello di creare un ambiente elegante, gradevole per i dipendenti, pensato con gusto, ma orientato alla massima flessibilità ed ottimizzazione degli spazi e delle risorse. Da maggio 2007 la D.V.P. si è trasferita in questi spazi che si sviluppano su un'area di oltre 13.000 mq. di cui 5.100 mq. coperti. A questa si aggiungono 5 filiali commerciali, di cui 1 in Italia (Milano) e 4 all'estero (Norimberga, Valencia, San Paolo, Tolosa). L'azienda attualmente occupa 47 dipendenti. Mario Zucchini, presidente della D.V.P., appartiene a quella categoria di imprenditori che sanno essere innovativi pur restando ancorati alle tradizioni e alla famiglia. Sollecitato dalle domande su come, quando e perché è nata la sua azienda, comincia a dipanare la matassa 14 successful
case history di Rosalia Curigliano CNA Innovazione Emilia Romagna di Paola Muti CNA Servizi Bologna dei ricordi e a raccontare cosa è oggi la D.V.P.. La storia dell impresa La D.V.P. VACUUM TECH- NOLOGY SRL nasce nel 1969 da un'idea di Mario Zucchini, che decide di avviare una propria attività dopo una lunga esperienza in un'azienda leader del settore del packaging bolognese dove ha cominciato ad analizzare una vasta gamma di applicazioni ed il mercato della tecnologia del vuoto. Il periodo trascorso come dipendente all'interno di questa grande azienda, gli ha permesso di collaborare con ingegneri e ricercatori e allo stesso tempo di monitorare costantemente il mercato di riferimento, sia italiano che internazionale, per anticipare le nuove esigenze dei clienti che nel tempo diventavano sempre più specifiche. La formazione e l'esperienza maturata sono divenute fattori importanti per il fondatore della D.V.P.: gli hanno, infatti, consentito di coniugare la propria formazione prevalentemente pratica con la conoscenza scientifica. Dalla combinazione di questi elementi, unitamente al forte intuito commerciale di Zucchini, nasce l'idea imprenditoriale della D.V.P.. Dall'analisi del settore, Mario Zucchini si accorge che esiste un segmento di mercato interessato ai prodotti per la generazione del vuoto, settore in cui non sono presenti imprese italiane e non c'è interesse dell'azienda di provenienza a svilupparvi un nuovo business. Quando Zucchini decide di costituire nel 1969 la ditta individuale per coprire quecases 15
sto mercato, continua a mantenere la sua posizione da dipendente all'interno dell'impresa di provenienza. Il rapporto fiduciario gli consente di avere da parte di quest ultima la garanzia di intermediazione delle prime commesse di lavoro. All'inizio la sede è in un piccolo laboratorio di Bologna, dove Zucchini opera collaborando con la moglie e senza alcun dipendente; per finanziarsi stipula un mutuo ipotecario lavorando solo la sera; i risultati di fatturato sono inizialmente modesti, ma sufficienti a fargli prendere la decisione (1 agosto 1980) di dedicarsi completamente all'attività imprenditoriale trasferendosi a San Giorgio di Piano dove da un piccolo laboratorio, in 15 anni, occuperà 2 stabilimenti contigui per un totale di 2.800 mq. Nell'impresa e nella compagine sociale entrano progressivamente anche i 4 figli. Il loro percorso di formazione avviene internamente (tranne la breve esperienza di uno di essi in un'altra azienda del settore). La D.V.P. attualmente è presente nel mercato internazionale con numerosi distributori collocati in quasi tutti gli Stati ed ha recentemente costituito quattro società, sulle quali esercita il controllo nonché attività di direzione e coordinamento, al fine di rafforzare la propria presenza negli ambiti valutati di maggiore competitività quali la Germania, la Francia, la Spagna ed il Brasile. Il processo produttivo D.V.P. progetta e produce pompe per il vuoto, compressori rotativi a palette ed accessori per il vuoto. I prodotti sono utilizzati principalmente nei settori: impacchettamento sottovuoto, movimentazione e lavorazione di legno, vetro e marmo, elettromedicale, refrigerazione, condizionamento e macchine automatiche. Nel corso della sua storia, 16
l'impresa ha sempre cercato di realizzare continue innovazioni di prodotto e di processo, tanto da ritenere strategica la definizione di una funzione interna dedicata allo sviluppo di nuovi prodotti e componenti pur avvalendosi di collaborazioni esterne. Da qualche anno è stata attivata una stretta collaborazione con l'università di Bologna che consiste nell'interscambio di personale di ricerca impegnato nei test di sviluppo; circostanza che consente l'accrescimento delle competenze dei dipendenti, il reperimento di nuove professionalità e la continua definizione di soluzioni innovative. Nell'ultimo periodo la collaborazione con l'università si è concentrata sullo sviluppo di un modello matematico di simulazione dei comportamenti dei flussi all'interno e all'esterno delle pompe. La strategia della formazione continua in D.V.P. è rivolta anche ai clienti. Il signor Zucchini ci racconta: un ingegnere dell'ufficio tecnico periodicamente tiene alcune lezioni a coloro che utilizzeranno i nostri prodotti per rendere più accessibile il complesso mondo del vuoto arricchendo le leggi della fisica con esperienze sul campo. A tale scopo l'azienda ha anche prodotto una pubblicazione. Tutto questo in un'ottica di riduzione degli sprechi e ottimizzazione delle risorse. Le attività di progettazione sono assistite da software CAD di ultima generazione, dotati di un modellatore solido e di routine di simulazione dell'usura e della fatica dei componenti al fine di ridurre il time to market dei nuovi prodotti e limitare le attività di sperimentazione. Per conoscere e risolvere già in fase di progettazione i problemi legati a temperature, pressione, rumore, vibrazioni e usura dei particolari è stato acquistato un software innovativo di simulazione del comportamento dei flussi. L'investimento in R&S ha portato al deposito di numerosi brevetti, di cui 3 in attesa di registrazione internazionale. Grande impegno è stato dedicato alla gestione e all'organizzazione del processo produttivo e del layout di produzione. L'attenzione si è concentrata sul consolidamento della tecnologia a disposizione attraverso l'introduzione di innovazioni di natura incrementale e modulare, tese a migliorare le performance, spesso tutelate da brevetti e modelli di utilità. Il processo produttivo è quasi completamente automatizzato e monitorato informaticamente. Il reparto di produzione è strutturato secondo la metodologia della group technology che consente di realizzare all'interno della cella fino a 45 lavorazioni diverse, monitorare e archiviare costantemente gli indicatori di performance, gestire in modo programmato la manutenzione degli utensili, operazioni che permettono di ottimizzare l'intero ciclo di produzione. Questo tipo di organizzazione richiede che gli operatori siano in grado di svolgere più compiti all'interno della cella. Un approccio così sistematico a questo tipo di tecnologia ha consentito all'impresa di programmare gli investimenti in nuovi macchinari e la loro implementazione nel ciclo produttivo in maniera modulare. L'azienda opera sulla base di un piano strategico pluriennale. La sistematicità della condivisione delle informazioni si concretizza in riunioni settimanali del Consiglio di Amministrazione al quale siedono i quattro figli coordinati dal 17
signor Zucchini in veste di Presidente. Inoltre, dal punto di vista strategico l'impresa ha deciso di svolgere internamente tutte le fasi produttive ad eccezione di una lavorazione che viene affidata ad un'azienda del territorio. La logistica Il layout della nuova sede è stato oggetto di un progetto estremamente complesso e oneroso che ha comportato un investimento di 3.500.000 e oltre un anno di lavori, sviluppando l'impianto intorno ad un magazzino centrale automatizzato costato circa 1.000.000 euro. Il magazzino nasce con l'obiettivo di ridurre la movimentazione dei materiali, dei semilavorati e del personale e quindi il rischio di infortuni, al fine di ridurre l'impiego di personale, migliorare l'ambiente di lavoro in termini di pulizia e ordine, ridurre il rischio di errori nell'immagazzinamento dei materiali in entrata, generando un risparmio complessivo sui costi di circa il 30%. A questo si aggiungono altri 3 magazzini verticali a cassetti integrati con software di gestione del magazzino automatizzato: 2 per la minuteria (di cui uno polmone) e l'altro per l'archiviazione dei documenti amministrativi. Il magazzino automatizzato può contenere fino a 3000 europallet raggiungendo una altezza di 12 metri ed è organizzato in UDC (Unità Di Carico). I dati vengono raccolti mediante lettore a codice a barre ed elaborati dal software di schedulazione. In questo 18
modo è possibile conoscere in ogni momento lo stato di avanzamento della singola commessa e ottenere previsioni accurate sulla disponibilità, nel tempo, dei particolari. Ciò consente un'estrema flessibilità produttiva. Inoltre si possono simulare cambi di lavorazione per meglio soddisfare le richieste del mercato, sapendo esattamente quali effetti causeranno tali modifiche. Il sistema di assicurazione della qualità garantisce che ogni fase di lavorazione sia associata ad un ciclo di controllo. Infatti, i particolari d'acquisto sono severamente selezionati all'ingresso mediante una macchina di misura tridimensionale posta in una sala metrologica climatizzata. Tale sala permette, inoltre, di valutare l'usura delle macchine utensili in via preventiva e di intervenire prima che le non conformità vengano generate. Al termine del ciclo produttivo tutti i prodotti vengono collaudati prima del rilascio al reparto spedizione e i risultati dei test vengono registrati e conservati per la definizione di un archivio con il duplice obiettivo della tracciabilità del prodotto finito e dell'analisi periodica di indicatori di performance del prodotto. LA LEZIONE APPRESA L imprenditore che sa fare il suo mestiere è colui che garantisce una visione di lungo periodo, strategie di sviluppo, esperienza, relazioni e un confronto con il management, che sa investire in innovazione e in risorse umane per pensare in grande e per continuare a crescere. La cultura è un fattore importante per migliorare la competitività e stimolare l'innovazione. La D.V.P. è un bell'esempio di come le tecnologie e quindi le innovazioni si possono adattare alle strategie degli imprenditori. Il nuovo impianto produttivo costruito intorno al magazzino automatizzato, la scelta di acquisire un software a regime nel 2010 per integrarsi non solo internamente ma anche con le diverse filiali nel mondo, permette all'azienda di diventare facilmente controllabile, ma anche integrata, snella ed efficiente. I maggiori punti di forza della famiglia Zucchini consistono nel credere nelle potenzialità dell'impresa, nel continuare ad investire in un mercato competitivo, sia nella fascia bassa, dove i prodotti più semplici e facilmente imitabili subiscono l'aggressione dei paesi emergenti, sia nella fascia di produzione del settore industriale di grandi volumi unitari, segmento in cui le poche multinazionali esistenti esercitano la massima concorrenza e nel saper cogliere queste situazioni come sfide e occasioni per migliorare. Puntualità di consegna ed elevati standard qualitativi sono gli altri aspetti su cui si spinge per creare ed innovare. 19