PERSONE IN STATO VEGETATIVO

Documenti analoghi
PERSONE E LE FAMIGLIE AL CENTRO. Arezzo 18 novembre 2017

E.B.I.S. GIORNATA DI STUDIO

Il percorso assistenziale della SLA in regione Emilia Romagna: aspetti

L.R. 17/2008, art. 10, c. 73 B.U.R. 9/9/2009, n. 36. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 1 settembre 2009, n. 0247/Pres.

Art. 1 oggetto e finalità

L organizzazione a rete del Friuli Venezia Giulia

LE CONFERENZE NAZIONALI DI CONSENSO SULLE GCA IN ITALIA

La sicurezza nella gestione clinica dei farmaci nelle strutture/servizi sociosanitari, quali specificità. Bologna, 3 dicembre 2015 Sala Poggioli

A che punto siamo Realtà Regione Friuli Venezia Giulia

Territorio ed assistenza. Dott.ssa Mariateresa Desiderio Coordinatrice P.U.A. ed U.V.M. Area Distrettuale Majella-Morrone DSB Scafa

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 51/ 37 DEL

PERCORSI RIABILITATIVI in ETA EVOLUTIVA Veneto. Dott.ssa Anna Marucco Dipartimento di Riabilitazione U.L.S.S. 17 Monselice (PD)

(ANNO 2017) 1. DESTINATARI DEI PROGETTI

La presa in cura nella fase post acuta delle GCA

La situazione in Italia ed in Europa. Paolo Boldrini Past-President SIMFER

DETERMINAZIONE DEL TITOLARE DI P.O.

Azienda ULSS n. 8 Asolo Piano di Zona Allegato: Documento di area vasta Disabilità complesse

D.G.R /2015 Programma operativo regionale in materia di grave disabilità e non autosufficienza Misura B2

Amici dei cerebrolesi Campania

IL PERCORSO CLINICO ASSISTENZIALE DELLE PERSONE CON GRAVE CEBROLESIONE ACQUISITA E LA RETE PER LE GRAVI CEREBROLESIONI IN FRIULI VENEZIA GIULIA

L.R. 6/2006, art. 41, c. 4 B.U.R. 14/3/2007, n. 11. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 21 febbraio 2007, n. 035/Pres.

GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE?

INFORMATIVA AI CITTADINI Interventi per le persone fragili

L OSS nell integrazione socio-sanitaria

DETERMINAZIONE DEL TITOLARE DI P.O.

AREA ANZIANI - costi di gestione. sociale

0('#*)%. 2(#0)0 * )3(* (,);0(!"(5(+)#(' *#, (!#0*(%#") "(' 7'(%)""($)(+(4

La rete assistenziale nel territorio per il paziente dimesso dopo un ictus. Luigi Canciani

Ripartiamo con il FONDO SOCIALE EUROPEO

DETERMINAZIONE DEL TITOLARE DI P.O.

Ambito distrettuale Bassa Bresciana Orientale. Comuni di: Acquafredda, Calcinato, Calvisano, Carpenedolo, Montichiari, Remedello e Visano.

L.R. 10/1998, art. 32 B.U.R. 5/6/2002, n. 23. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 3 maggio 2002, n. 0126/Pres.

SINTESI APPROVATO CON DGR 733/2017

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 23/ 29 DEL

CONSORZIO SERVIZI SOCIALI DELL OLGIATESE

Finalità. Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria, politiche sociali e famiglia Riva Nazario Sauro Trieste I

V CONGRESSO NAZIONALE A.N.I.M.O BOLOGNA INTENSITÀ DI CURE IN EMILIA ROMAGNA

IL LAVORO DI CURA DELL ASSISTENTE FAMILIARE

PIANO DI ZONA Indicatori sulle prestazioni del SSC

PERCORSI POST TRAUMA

PERCORSO DI ELABORAZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE

Ambito distrettuale Bassa Bresciana Orientale. Comuni di: Acquafredda, Calcinato, Calvisano, Carpenedolo, Montichiari, Remedello e Visano.

PIANO DI ZONA Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA

Regione Toscana. Percorso assistenziale per le persone con Gravi Cerebrolesioni Acquisite. in attuazione del PSR

REGIONE TOSCANA UFFICI REGIONALI GIUNTA REGIONALE

CONOSCERE IL PROPRIO TERRITORIO SOCIO- SANITARIO

PROGRAMMA DELLA REGIONE EMILIA- ROMAGNA PER L UTILIZZO DEL FONDO PER L ASSISTENZA ALLE PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE PRIVE DEL SOSTEGNO FAMILIARE, DI

Decreto Dirigenziale n del 16/11/2016 Pubblicazione sul BURT del 30/11/2016, parte III n. 48, suppl. 191

AMBITO TERRITORIALE DISTRETTO 5 Comuni di Cassano d Adda, Inzago, Liscate, Melzo, Pozzuolo Martesana, Settala, Truccazzano, Vignate

I CENTRI PROVINCIALI PER L ADATTAMENTO DELL AMBIENTE DOMESTICO - CAAD - NEL CONTESTO DELLE POLITICHE REGIONALI PER ANZIANI E DISABILI

REGOLAMENTO E CRITERI DI ACCESSO D.G.R. 1253/2019 FNA misura B2

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 15/ 22 DEL

CONFERENZA DI CONSENSO DELLE ASSOCIAZIONI

Obiettivi del corso. Qual è lo stato della programmazione regionale? La programmazione sociosanitaria nella regione Marche. Verificare: Attraverso:

DETERMINAZIONE DEL TITOLARE DI P.O.

Mattone 12 Prestazioni residenziali e Semiresidenziali Classificazione dei nuclei erogativi

SOCIETA' DELLA SALUTE PISTOIESE PIANO PROGRAMMA 2018

SERVIZIO SANITARIO REGIONALE AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA INTEGRATA DI TRIESTE

Unità Operativa Semplice Disabilita' Adulti

Cittadinanza, umanizzazione e dignità nella presa in carico delle persone adulte con disabilità complesse (I sessione)

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE IL RESPONSABILE DEL CENTRO DI ATTIVITA. Struttura Operativa Dipartimento delle Dipendenze. dott.ssa Roberta Balestra

ALLEGATOA alla Dgr n del 28 dicembre 2007 pag. 1/5

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 44/ 11 DEL

I PDTA in Medicina Fisica e Riabilitativa, una strategia per contemperare appropriatezza, efficacia ed efficienza della prestazione

COMUNE DI UDINE SEGRETERIA GENERALE SERVIZIO SOCIALE DEI COMUNI DELL'AMBITO DISTRETTUALE 4.5 DELL'UDINESE

Deliberazione dell'assemblea dei Sindaci numero 81 del 28/11/2007

COMUNE DI BIASSONO Provincia di Monza e Brianza

ALLEGATO A. Regione Toscana. Percorso assistenziale per le persone con Gravi Cerebrolesioni Acquisite. in attuazione del PSR

PROGRAMMA GRAVISSIME DISABILITÀ ACQUISITE (DGR 2068/2004 E S.M.): AGGIORNAMENTO ASSEGNO DI CURA DGR 1848/12.

ACCESSO ALLE MISURE REGIONALI PER LA GRAVE DISABILITA E LA NON AUTOSUFFICIENZA 7856/2018 REGOLAMENTO DEL DISTRETTO SOCIALE DI MANTOVA

LEGGE 112/2016 SUL DOPO DI NOI

PERSONE PER SEMPRE VIAGGIO NELLO STATO VEGETATIVO BERGAMO 31 OTTOBRE 2015

REGIONE TOSCANA UFFICI REGIONALI GIUNTA REGIONALE

AMBITO TERRITORIALE DISTRETTO 5 Comuni di Cassano d Adda, Inzago, Liscate, Melzo, Pozzuolo Martesana, Settala, Truccazzano, Vignate

F.1. Ic.1 F.2. Ic.2. :: Scheda IcF. :: Dati Ente. :: Obiettivi. Teano , ,00 CAMPANIA SOCIALE. Data Agg. Versione. Altro (specificare)

COMUNE DI TRIUGGIO Provincia di Monza e Brianza

AMBITO TERRITORIALE DISTRETTO 5 Comuni di Cassano d Adda, Inzago, Liscate, Melzo, Pozzuolo Martesana, Settala, Truccazzano, Vignate

Art. 29 Assistenza residenziale extraospedaliera ad elevato impegno sanitario

Prestazioni condizionate all'isee

ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009,

Modifiche a Criteri per acceso alle misure a favore delle persone con disabilità grave e/o non autosufficienti Anno 2015

Comunità terapeutica «Il Melograno»

Art. 1 oggetto e finalità

DGR 286 dd

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 44/13 DEL

PROPOSTA DI MISSIONE VALUTATIVA N. 1

SERVIZIO SANITARIO REGIONALE AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA INTEGRATA DI TRIESTE DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE

n. 21 del 30 Marzo 2015 DECRETO N. 21 DEL 09/03/2015

AMBITO TERRITORIALE DISTRETTO 5 Comuni di Cassano d Adda, Inzago, Liscate, Melzo, Pozzuolo Martesana, Settala, Truccazzano, Vignate

DISTRETTO SOCIO-SANITARIO LECCE ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA. Dott.ssa Giovanna ZAURINO ASL -LECCE-

Ministero della Giustizia Comunicato Stampa

RIABILITAZIONE CURA PREVENZIONE CSM

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

Regolamento Regionale dell Assistenza domiciliare per trattamenti riabilitativi ex art. 26 della l. n. 833/78

PIANO REGIONALE DELLA FORMAZIONE 2016/18 - Annualità Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia 1

SCHEDA SOCIALE DESTINATARIO DELL INTERVENTO

Transcript:

2 Workshop NAZIONALE PERSONE IN STATO VEGETATIVO 14 marzo 2015 Bologna - Via Riva di Reno, 55 Interventi regionali, ricerche in corso, strumenti di tutela giuridica. Paolo Fogar Presidente Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico

12 AGOSTO 2008 DA UN GIORNALE ITALIANO SULLE STRADE IN UN SOLO WEEKEND 43 MORTI 935 FERITI

NOI SIAMO LE ASSOCIAZIONI DEI 935 FERITI DI QUELLI CON TRAUMA CRANICO

I DATI SUL SITO DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE ASSOCIAZIONI TRAUMA CRANICO WWW.ASSOCIAZIONITRAUMI.IT

PRIMO INTERVENTO 118 in strada come intervenire formazione operatori percorso - rete importante

Parola chiave : Continuità Ospedale Ambulatorio Territorio Laboratorio Partenza Transito Arrivo

FASI DEL PERCORSO DI CURA DOPO GCA Fase ACUTA Fase POSTACUTA PRECOCE Fase POSTACUTA TARDIVA Fase DEGLI ESITI SOPRAVVIVENZA STABILITA CLINICA PREVENZIONE DI ULTERIORI DANNI RIDUZIONE DELLE MENOMAZIONI SENSOMOTORIE COGNITIVE, COMPORTAMENTALI AUTONOMIA NELLE ATTIVITA DI CURA DI SE AUTONOMIA NELLE ATTIVITA QUOTIDIANE COMPLESSE REINSERIMENTO SOCIALE INTEGRAZIONE SOCIALE SCOLASTICA E LAVORATIVA QUALITA DI VITA ADATTAMENTO FAMIGLIARE FATTORI PERSONALI FATTORI AMBIENTALI

presa in carico: paziente o prendersi cura di: persona

Gentile..siamo in Sicilia sono la zia di un ragazzino di 15 anni che, in conseguenza di un incidente con lo scooter ha riportato un trauma cranico con tanti piccoli ematomi sparsi e un danno assonale diffuso. Attualmente si trova ricoverato nel reparto di rianimazione, fra qualche giorno verrà inviato in un centro di riabilitazione dell Isola. A tal proposito le chiedo informazioni sul centro.., senza voler mettere in alcun modo in discussione la professionalità dei medici che vi lavorano, desidero sapere: è adatto al caso di mio nipote Roberto?.

CI SCRIVE LA FIGLIA «dopo 10 mesi di riabilitazione in un centro Specializzato ci troviamo oggi in un centro di lunga degenza, RSA, struttura considerata NON IDONEA per mio padre. Io e mia madre stiamo lottando DA SOLE per il bene di mio padre che nonostante tutto e la sua afasia la sera ci saluta sempre con un sorriso e un "Ti voglio bene sei tutto per me" è proprio il suo sorriso che ci fa combattere ancora adesso»

La domanda Quale futuro si può prevedere per Michele? Quali potrebbero essere le prospettive di una vita indipendente per lui? Quale la qualità della sua vita? E di noi suoi familiari? Quali le incombenze, i limiti e le difficoltà di un trattamento terapeutico adeguato? Quali sono le strutture presenti sul territorio comunale, provinciale, regionale, nazionale che possano accogliere e assistere Michele AL MEGLIO in questa condizione? Esistono delle case famiglia adatte per lui?

Gentile Sig, La ringrazio per il suo sollecito interessamento. A conferma di quanto lei asserisce desidero farle sapere che sono rimasto favorevolmente colpito dal Reparto del Dr. dove mio fratello è attualmente ricoverato. Il personale è molto preparato, disponibile e attento. I medici, in particolare la Dottoressa., sono inoltre molto pazienti con me nel dare sempre risposte ai miei dubbi. Grazie ancora; continuerò a tenerla informato. G J

REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

FONDO PER L AUTONOMIA POSSIBILE E PER L ASSISTENZA A LUNGO TERMINE (FAP) LR 6/2006, ART. 41 Regolamento approvato con decreto del Presidente della Regione n. 35/2007, modificato con decreto del Presidente della Regione 139/2010 Il FAP è un contributo economico concesso alle persone (o ai loro familiari) che, per la loro condizione di non autosufficienza, non possono provvedere alla cura della propria persona e mantenere una normale vita di relazione senza l'aiuto determinante di altri. È uno degli strumenti a disposizione dell UVD, che può individuarne l utilizzo esclusivamente all interno degli interventi complessivamente dettagliati nel progetto personalizzato.

Struttura del fondo Il FAP si articola nelle seguenti quattro distinte tipologie d intervento, in alcuni casi cumulabili tra loro: 1. Assegno per l autonomia (APA) E un intervento economico avente lo scopo di rendere possibile e sostenibile l accudimento a domicilio delle persone in condizioni di grave non autosufficienza. La soglia di ammissibilità al beneficio è un ISEE del nucleo familiare della persona di 35.000 euro. L entità del contributo è graduata in base al livello di non autosufficienza e all ISEE familiare. 2. Contributo per l aiuto familiare E un intervento economico previsto allo scopo di sostenere le situazioni in cui, per l accudimento delle persone in condizioni di non autosufficienza, ci si avvale dell aiuto di addetti all assistenza familiare. I requisiti per l ammissibilità al beneficio sono dati dai seguenti elementi: - ISEE del nucleo familiare dell assistito non superiore a 35.000 euro; - regolare contratto di lavoro per un numero di ore settimanali non inferiore a 20; - l entità del contributo mensile, definita tenendo conto delle ore di lavoro settimanali svolte dall addetto all assistenza familiare, della gravità della condizione e della fascia ISEE. 3. Sostegno alla vita indipendente e ad altre forme di emancipazione e di inserimento sociale E un intervento che concorre a finanziare i progetti di vita indipendente riguardanti persone disabili giovani e adulte in grado di autodeterminarsi, volti all acquisizione dell autonomia nella vita personale attraverso l integrazione sociale e/o lavorativa

FONDO GRAVISSIMI LR 17/2008, ART. 10, COMMI 72-74 Regolamento approvato con decreto del Presidente della Regione n. 247/2009 Si tratta di un Fondo finalizzato, attraverso l attribuzione di un contributo economico, al sostegno a domicilio di persone in situazioni di bisogno assistenziale di elevatissima intensità. Il Fondo concorre all affermazione e al potenziamento del sistema di servizi e interventi a favore della domiciliarità.

Beneficiari a) gravissime cerebrolesioni, b) mielolesioni con livello neurologico da C1 a C4 c) gravissimi esiti disabilitanti di patologie neurologiche involutive in fase avanzata.

modifiche all articolo 2 del Regolamento emanato con decreto del Presidente della Regione 247/2009 al comma 3, le parole le cerebrolesioni in epoca perinatale

delib n. 1309 dd. 25 luglio 2012 IL PERCORSO CLINICO ASSISTENZIALE DELLE PERSONE CON GRAVE CEBROLESIONE ACQUISITA E LA RETE PER LE GRAVI CEREBROLESIONI IN FRIULI VENEZIA GIULIA

Criteri di accesso AREA SEMINTENSIVA AD ALTA VALENZA RIABILITATIVA UNITA GRAVI CEREBROLESIONI (UGC) RIABILITAZIONE INTENSIVA RIABILITAZIONE ESTENSIVA ASSISTENZA DISTRETTUALE ALLE PERSONE CON GCA SPECIALI UNITÀ DI ACCOGLIENZA PROTRATTA (SUAP) Requisiti autorizzativi e di accreditamento

RSA Tolmezzo 6 p. Totale = 60 posti in SUAP RSA Sacile 10 p. RSA Maniago 6 p. RSA Latisana 10 p. RSA Cividale 10 p. Villa S. Giusto 6 p. P. del Carso 12 p. Ipotesi di distribuzione dei posti di SUAP per persone con esiti di GCA presso RSA

. residenza socio sanitaria riabilitativa con pl dedicati

E fondamentale considerare la persona nella sua completezza sociorelazionale e vederla come titolare piena dei propri POTERI E DIRITTI E necessario un sistema di pensiero aperto attorno al termine di persona con gravi disabilità che ci conduca a riconoscerle il diritto di essere diverso aprendoci alla cultura dell ACCETTAZIONE

CHE TIPO DI INTERVENTO RIABILITATIVO? La riabilitazione si caratterizza come un processo di sviluppo di una persona finalizzato alla realizzazione dell intero potenziale: fisico psicologico sociale professionale occupazionale educativo Compatibile con le menomazioni relative alle varie funzioni e strutture corporee e le limitazioni ambientali

LAVORARE IN RETE: STIMOLI ED OPPORTUNITA Implementare la rete comunicativa locale,regionale e nazionale tra operatori esperti di GCA Favorire le collaborazioni istituzionali ( es: esperienza di una tesi di laurea con la Facoltà di Psicologia dell Università di Trieste ) Partecipazione a gruppi di lavoro e di studio regionali e nazionali ( es: Commissione regione FVG su stati vegetativi, studio FNOMCEO )

ALL ORIZZONTE IN PROSPETTIVA Informazione alle famiglie: elaborazione del progetto Potenziamento della collaborazione con il volontariato

AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO

DPR n. 190 dd 2.8.2011 Regolamento di attuazione della legge regionale 16 novembre 2010, n. 19 (Interventi per la promozione e la diffusione dell amministratore di sostegno a tutela dei soggetti deboli)

Registro regionale dei soggetti del privato sociale interessati alla protezione delle persone prive in tutto o in parte di autonomia

1. Sono ammissibili a finanziamento: a) interventi formativi finalizzati a fornire alle persone che intendono svolgere la funzione di amministratore di sostegno adeguate conoscenze riguardanti i doveri e le responsabilità connesse all assunzione dell incarico; b) azioni di sensibilizzazione sulla figura dell amministratore di sostegno con l obiettivo di diffonderne la conoscenza tra la popolazione, al fine di incentivare il ricorso all istituto e di promuovere la disponibilità all assunzione dell incarico.

2.Gli interventi e le azioni di cui al comma 1 possono essere realizzati anche in partenariato con altri soggetti istituzionali, enti di formazione e soggetti del privato sociale operanti in materia di protezione delle persone prive in tutto o in parte di autonomia, aventi sede sul territorio regionale.

Centro Regionale di competenza sui temi dell accessibilità, delle politiche di abilitazione ambientale a supporto dell Amministrazione regionale e degli enti locali del Friuli Venezia Giulia CRIBA

LEGGE REGIONALE N. (59_60-61) <<Riordino dell assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale e norme in materia di programmazione sanitaria e sociosanitaria>>

Art. 39 (Reti di patologia) 1. Le reti di patologia sono reti professionali che integrano l attivita ospedaliera per acuti e post acuti con l attivita distrettuale e/o integrano le diverse attivita territoriali distrettuali, sovra distrettuali o sovra aziendali, con l obiettivo di assicurare la continuita assistenziale e definire modalita di presa in carico e trattamento dei pazienti su tutto il territorio regionale, facendo partecipare attivamente anche i rappresentanti di cittadini o pazienti, per favorire una umanizzazione dei percorsi dell assistenza e una modalita organizzativa dei servizi coerente con i loro bisogni di assistenza