DONNE, POLITICA E SOCIETA TRA PARITA FORMALE E DISCRIMINAZIONI DI FATTO!

Documenti analoghi
I DIRITTI DELLE DONNE. BREVE PERCORSO NELLALA LEGISLAZIONE A FAVORE DELLE DONNE DALLA COSTITUZIONE AI GIORNI NOSTRI Prof. Giuseppe Grispello

proposta di legge n. 36

Esclusione delle donne da attività. funzione familiare e materna

decreto 10 marzo 1946, n. 74 sulla All Assemblea Costituente elette 21 donne, pari al 3,7% del totale

XVII LEGISLATURA PROPOSTA DI LEGGE. Di iniziativa dell On. Ferranti

Misure di riequilibrio della rappresentanza in Italia

La prospettiva (analisi) di genere

A. Composizione liste elettorali

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 2143

Titolo I Modifiche al sistema di elezione della Camera dei deputati

Diventare cittadine. Le donne italiane e la conquista del voto

4 MARZO 2018 ELEZIONI DEL PARLAMENTO. INFORMAZIONI SULLA LEGGE ELETTORALE 3 novembre 2017 n. 165

DONNE E PROCESSI DECISIONALI: PER UNA POLITICA DELLA PRESENZA

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 29

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 2702

PeRFeCT Partecipazione e Rappresentanza Femminile nei Comuni Trentini

(1) La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Promulga

Come funziona il Rosatellum bis, la nuova legge elettorale

Riequilibrio dei generi nella politica

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 17

PROPOSTA DI LEGGE N. 3

La valutazione dell impatto delle misure di riequilibrio di genere. Sintesi dei primi dati

La commissione Pari Opportunità, presieduta da Fois Monica,

Fonti costituzionali

LEGGI ELETTORALI E RAPPRESENTANZA FEMMINILE IN PARLAMENTO ( )

etica, economia e lavoro

LEGGE 23 novembre 2012, n. 215

A. Composizione liste elettorali

LA RIFORMA COSTITUZIONALE

Donne in politica: quote rosa, partiti e politiche di conciliazione

Cost Costituzione della Repubblica Italiana (1) Art. 2

Comitato Pari Opportunità Ordine degli Avvocati di Trani CONSIGLIO DELL ORDINE DEGLI AVVOCATI DI TRANI

PARTITI, MODELLI ELETTORALI, SISTEMA POLITICO FAVORIRE LA POLITICA AL FEMMINILE Ferrara Rovigo, Settembre 2012 Prof.

3 aprile 2007 RESOCONTO STENOGRAFICO Presidenza del presidente Jennifer MOSETTI

IL DDL DI RIFORMA DELLA SECONDA PARTE DELLA COSTITUZIONE

A. Composizione liste elettorali

DONNE E ISTITUZIONI POLITICHE

La Consigliera di Parità della Provincia di Piacenza Avv. Rosarita Mannina. I Piani triennali di azioni positive

II. La legge statutaria elettorale della Regione Sardegna, emanata in attuazione dello Statuto Speciale della Sardegna, nel Capo I riguardante il

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 3424

Il sistema elettorale ex L.165/2017 Elezioni Politiche 2018 a cura di : Comune di Livorno - ufficio Statistica

Il rapporto di lavoro è regolato da una normativa molto complessa, composta da leggi e da accordi sindacali

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

COMUNE DI CASTELPOTO PROVINCIA DI BENEVENTO PIANO AZIONI POSITIVE DEL COMUNE DI CASTELPOTO PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA TRIENNIO 2019/2021

C O M U N E D I M U R A V E R A (Provincia di Cagliari)

LEGGI ELETTORALI CONFRONTO

Le novità introdotte dalla legge 215 del 2012 in materia elettorale

DIRITTO DEL LAVORO. Diritto del lavoro 09/11/2016. si definisce diritto del lavoro il complesso delle norme che regolano il rapporto di lavoro

Senato della Repubblica. Costituzione. della. Repubblica Italiana

d iniziativa dei senatori VALENTE, CIRINNÀ, CUCCA, GARAVINI, IORI, LAUS, MARGIOTTA e NANNICINI

PRESENTAZIONE VALIDAZIONE INFORMAZIONE. Benvenuto Presentazione Introduzione

LA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE

A. Composizione liste elettorali

LA RIFORMA DELLA SECONDA PARTE DELLA COSTITUZIONE

I PUNTI PRINCIPALI DELLE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE SULL ITALICUM

Di cosa parliamo quando parliamo di quote. Alisa Del Re Università di Padova

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA

LA NUOVA LEGGE ELETTORALE DELLA CAMERA E DEL SENATO

Costituzione e sovranità del popolo

STATUTI E LEGGI ELETTORALI

Legge Regionale 26 novembre 1991, n. 27 (come modificata dalla Legge Regionale 7 giugno 2011, n. 11)

CONCILIAZIONE TRA TEMPI DI VITA E TEMPI DI LAVORO

Verso le elezioni del 4 Marzo (1). Sistemi elettorali e modelli democratici. Piccola guida per i lettori di Maremma News Luca Verzichelli

ALLEGATO A) G.C. N. 18 DEL 15/02/2016 COMUNE DI BRICHERASIO

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa della deputata CENTEMERO

(3) Vedi artt. 29, comma secondo; 37, comma primo; 48, comma primo; 51, comma primo. TITOLO IV. Rapporti politici

CITTÀ DI CANALE PROVINCIA DI

Tavola 9.1 Corpo elettorale ed affluenza alle Elezioni Politiche 2006, per provincia e per sesso - valori assoluti e percentuali-camera dei Deputati

I sistemi elettorali e l esercizio del diritto di voto

DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE

CITTÀ DI CANALE PROVINCIA DI CUNEO PIANO DI AZIONI POSITIVE

COMUNE DI CINQUEFRONDI Provincia di Reggio Calabria REGOLAMENTO COMUNALE DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA'

Il Comitato Unico di Garanzia

Prot. n Palermo, 20 maggio e, p.c. Al Ministero dell Interno Direzione Centrale dei Servizi Elettorali R O M A

Una proposta per l elezione del nuovo Senato 1

LEGGE REGIONALE N. 11 DEL REGIONE BASILICATA

La selezione di candidati da un punto di vista comparato. Paloma Biglino

IL NUOVO SISTEMA ELETTORALE

Regolamento Elettorale dei circoli, delle Unioni cittadine e provinciali.

riforma della costituzione - i contenuti più rilevanti che incidono sull autonomia e sul consiglio - spunti di lettura

SOLO UNA CAMERA FA LE LEGGI E DA LA FIDUCIA AL GOVERNO. SEMPLIFICAZIONE SUPERAMENTO DEL BICAMERALISMO PERFETTO

FORMA DI STATO FORME DI GOVERNO

Nascita di un nuovo Stato

I SISTEMI ELETTORALI

PIANO DI AZIONI POSITIVE

Regolamento per l elezione del Segretario e dell'assemblea dell Unione provinciale di Ferrara, dei Segretari e dei Comitati direttivi di Circolo

COMUNE DI PONTREMOLI Prov. Massa Carrara

C O M U N E D I CALLIANO Provincia Autonoma di Trento

Problemi sulle quote rosa

Il tema delle pari opportunità nella professione didottore Commercialista e di Esperto Contabile. Giulia Caminiti

Milano, 21 marzo RICORRE l 8 MARZO RI-CORRONO LE DONNE

IL RETTORE. - RILEVATO che occorre procedere al rinnovo del membri elettivo del Senato Accademico per il periodo ;

ANALISI E DIBATTITO SUI RISULTATI DELLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE E REGIONALI 2015

LA COSTITUZIONE E LA SUA NASCITA (gennaio 1944 gennaio 1948)

Transcript:

Riceviamo e pubblichiamo da Gaspare Serra: DONNE, POLITICA E SOCIETA TRA PARITA FORMALE E DISCRIMINAZIONI DI FATTO! LA COSTITUZIONE E DONNA. LA POLITICA NO! In Italia è oramai comune la convinzione per cui le donne abbiano conquistato molti diritti e libertà negli ultimi decenni, specie a partire dagli anni 70. Sempre più uomini, addirittura, denunciano una discriminazione alla rovescia : la sopraffazione dell uomo ad opera delle donne, sempre più intraprendenti e di successo, nella vita come nella società! Se in questo vi è indubbiamente un fondo di verità, comunque, al di là delle apparenze la questione femminile resta ancora attuale e ben lontana dall essere del tutto chiusa! A denunciarlo è la stessa Costituzione, ove sollecita espressamente il legislatore ad intervenire per garantire un effettiva parità di diritti ed opportunità tra uomini e donne. In particolare: I- l art. 37 co.1 recita: La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l adempimento 1 / 6

della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione ; II- l art. 51 co.1 (modificato dalla l. cost. n. 1 del 2003) sancisce: Tutti i cittadini, dell uno o dell altro sesso, possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini ; III- e l art. 117 co.7 (introdotto dalla l. cost. n. 3 del 2001) afferma: Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che impedisce la piena parità degli uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica e promuovo la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive (principio introdotto anche negli statuti delle regioni speciali con la l. cost. n.2 del 2001). Nonostante la riconosciuta parità formale tra i sessi, però, ancora la classe politica (non a caso quasi interamente maschile ) non ha ancora fatto quel salto in avanti richiesto dalla Costituzione: il passaggio dalle mere enunciazioni di principio a risposte concretate legate ai bisogni reali e quotidiani delle donne (e delle famiglie, di cui le stesse sono il perno). E divenuta, così, un esigenza improcrastinabile: I- il miglioramento dei servizi pubblici offerti alle famiglie, necessari per riscattare più tempo libero in favore delle donne. Il che è conseguibile, ad esempio: a. sostenendo il costo della maternità con sussidi adeguati (non interventi minimi ed una tantum, come gli assegni per i nuovi nati); b. rendendo detraibili tutte le spese mediche pediatriche (sempre più elevate); c. investendo risorse per nuovi asili nido pubblici; 2 / 6

d. defiscalizzando il costo dei servizi di babysitter e badanti; e. e garantendo il tempo pieno nelle scuole. II- la predisposizione di un effettiva tutela legislativa del lavoro femminile. Sarebbe opportuno, ad esempio: a- fissare delle quote rosa nei posti di lavoro (imponendo ai datori di lavoro, almeno nei settori in cui ciò sia possibile, l assunzione di donne almeno per il 40% del personale); b- e sanzionare più efficacemente i licenziamenti giustificati, di fatto, dallo stato di gravidanza della dipendente (anche se sempre più spesso, nel caso di lavoratrici precarie, non formalmente licenziamenti bensì mancati rinnovi dei contratti di lavoro). L ELETTORATO E DONNA. LA POLITICA NO! L insufficienza di rappresentanza femminile in politica, nonostante l elettorato italiano sia in maggioranza femminile, si traduce inevitabilmente in una carenza di democrazia. Una classe politica quasi interamente maschile, infatti, non può essere degna rappresentare degli interessi propri dell elettorato rosa (quando si tratta di disciplinare, ad esempio, materie come la maternità, i diritti delle donne lavoratrici, la fecondazione assistita, l aborto ). Per riportare solo alcuni dati significativi: 3 / 6

I- la rappresentanza delle donne nel governo, dal 1996 al 2005, è variata: - da un minimo dell 8,6% (sotto il governo Berlusconi del 2001/2005); - ad un massimo del 24% (sotto i governi D Alema del 1998/2000). II- le candidate elette alle elezioni politiche del 2001 sono state: - 71 alla Camera (su 630 deputati); - e 25 al Senato (su 315 senatori). III- e nei Consigli regionali la rappresentanza delle donne, di regola, non supera il 10%! Per affrontare questa emergenza democratica, allora, non è più sufficiente appellarsi al buon senso dei partiti. Le principali cause per cui la politica parla sempre meno al femminile, difatti, dipendono proprio: 1- da una mancanza di democrazia interna ai partiti, i quali riservano generalmente alle donne solo ruoli da gregari (nessuna di esse può ambire a scardinare gli equilibri di potere in mano ai gruppi dirigenti!); 2- e dalla legge elettorale porcata vigente, che non offre alle donne (oltre che ai giovani) 4 / 6

alcuna possibilità per emergere in politica senza la protezione di un influente dirigente di partito! Per questo occorrerebbe, anzitutto: 1- introdurre l obbligo di quote rosa nelle liste elettorali per le elezioni degli organi elettivi di tutti i livelli di governo (Stato, Regioni, Province e Comuni), ossia il principio per cui le liste elettorali debbano essere composte da un numero pari di uomini e donne (pena l inammissibilità delle stesse!); 2- e riformare la legge elettorale vigente (il cd. porcellum ), abolendo le liste bloccate alle elezioni politiche così da restituire all elettore il diritto di scelta del candidato (in caso contrario, le segreterie dei partiti avrebbero la possibilità di vanificare gli effetti dell introduzione di quote rosa collocando le candidate sistematicamente nei posti in fondo alle liste, con ciò condannandole a non essere elette!). Rimarrebbe nella libera disponibilità dell elettorato, in ultima analisi, determinare col proprio voto la quota effettiva di rappresentanza dei due generi presenti negli organi elettivi. E vero che il sesso non dovrebbe essere una ragione di preferenza in politica (essere uomo o donna non dovrebbe rappresentare un motivo per dare maggiore o minore rilievo ad una candidatura). E anche vero, però, che il sesso non può rappresentare una discriminante per le donne impegnate in politica (superabile solo nel caso in cui, alla qualità d essere donna, si aggiunga una buona dose di bella presenza e di accondiscendenza!). Gaspare Serra Blog Spazio Libero! Gruppi facebook: 5 / 6

- Ali Spezzate (contro ogni violenza su donne e minori!) - Riformiamo lo Stato, rinnoviamo la Politica, ravviviamo la Democrazia! 6 / 6